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E' un punto di arrivo quando ci si arriva sul serio, in questo senso molto elevato. Ma anche se ci si arriva per un misto di ragionamento e fede e lo si mantiene fino a che si tira dietro il resto di noi può funzionare egregiamente. |
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Pronto per la domanda peggiore icon_mrgr: , hai visto mai mi facesse scattare qualcosa in testa. |
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Dovevamo vivere quelle cose per poi? arrivare a domandarmi:" Chi sono io? Beh se è per qusto tutti i presenti sono arrivati a chiederselo e tutti siamo arrivati ad esempio qui ad Ermopoli Fonte di domande che cercano dentro di noi la risposta. E quindi i nostri genitori qui sono assolti da ogni accusa di non aver fatto il loro dovere perchè ci hanno fatto un piacere. E anche la sofferenza che ci hanno regalato e a cui volontariamente prima di nascere siamo andati incontro ci è stata donata da solo, perchè è grazie alla sofferenza che ci si muove. Non so bene cosa vuoi dire però con la frase che ho neretatto puoi allargare per favore? Il Lavoro qui mi pare che concerni (miiìììi per quello che ho capito io eh icon_mrgr:) Osservarci per scoprire le nostre mancanze e poi lavorare per sanarle. Il nostro lavoro sarebbe partire con l'handicap per poi recuperarlo. Nel frattempo tra un tira e un molla perchè non è così facile si sfrutta la tensione di tra quello che siamo e quello che vorremmo essere per allargarci. La sofferenza è il carburante che ci aiuta a bruciare le scorie. Quello che conta alla fine è la lotta con il male, il nostro male quello che ci siamo scelti e che è poi quello che siamo. Volevi intendere che una volta accettato che siamo così perchè abbiamo scelto i genitori per diventarlo per poterlo essere come scelta consapevole prima di nascere sarebbe un'ignominia non volerlo e non vederlo. E che una volta visto tutto allora li possiamo anche lasciare i genitori per lottare contro quello che siamo? E ringraziarli della possibile tensione che possiamo usare, andando contro a quello che siamo, per cercare di divenire quello che vorremmo. Esempio pratico mio padre non mi ha insegnato ad afffontare la vita a non prenderi le mie responsabilità, a non rispettare le regole, a scappare dall'autorità che le fa rispettare e aspettarmi sempre da essa indulgenza.....lottare per cercare di andare contro a queste cose inverte la spirale che mi muove e creandomi da sola sofferenza mi creo vita da vivere e ringrazio i miei genitori per avere questo tipo di possibiità che altri che stavano benissimo non hanno mai sentito l'esigenza di avere. Era questo che volevi dire Ray? :) |
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L'esperimento dell'osservare i miei genitori come fossero due estranei mi ha aiutato un pochino a considerarli come persone e non come genitori, in questo modo sono riuscita a vedere meglio dentro di loro. Li ho osservati come se fossero due personaggi di un copione, col maggiore distacco emotivo possibile, sia nel tempo presente, sia nel passato quando non si conoscevano neppure e io per loro non esistevo. Ho tentato di ricostruire le possibili situazioni della loro vita partendo dai dati a disposizione, alcuni raccontati da loro durante la mia vita, altri ricavati dalla loro osservazione. Ovviamente non avendoli tutti una parte sarà sicuramente inventata o fantasiosa però credo di averne cavato qualcosa di buono lo stesso. Ci sono dei punti in cui incontro difficoltà, specialmente quando con la mente attraverso le possibili situazioni pesanti o brutte della loro infanzia. In quei momenti mi sale la commozione ma tento di bloccarla perchè quando l'emozione prende il sopravvento diventa molto difficile proseguire con l'osservazione, sporco tutto col mio sentire ma è il loro sentire ad interessarmi non il mio. Vedere mio padre bambino, poi adolescente alle prese con un padre-padrone difficilissimo, tentare di capire la sua sessualità (questa è davvero una cosa difficile perchè scattano tutta una serie censure assurde), le sue paure, i suoi sogni, le sue speranze ha ricostruito pezzetto per pezzetto l'uomo che conosco oggi, le sue espressioni, certi comportamenti patologici, i suoi valori. Così per mia madre. Ovviamente è un esercizio talmente vasto che non ha mai fine ma già vederli da un'altra ottica come esseri umani, come esistenze slegate dalla mia mi permette di avanzare nella strada dell'accettazione e del tentativo di capire come mai ho scelto loro. Poi invece in modo molto più sentimentale ogni tanto li spio mentre dormono. Mentre osservo i miei famigliari nel sonno li trovo nonostante tutto (le loro rogne, i loro lati negativi, a volte pesantissimi )bellissimi, ma non tanto in senso estetico in un modo che non so definire bene. Anche in questo caso si tratta di una condizione particolare di osservazione, infatti dormono, non intereagiscono nè tra di loro, nè con me. Quindi le mie difese sono abbassate (mentre intereagisco invece sto sempre in guardia), non ho niente da giudicare ( e io tendo sempre a giudicare quello che dicono o fanno secondo i miei parametri e a ricavarne le mie conclusionidry.gif ) insomma posso guardarli e basta. Non so, sono straordinari, hanno tutto al posto giusto, il respiro che si alza e si abbassa, il sangue che scorre, le palpebre che si muovono appena, le varie posizioni del corpo.. A volte tento di spingermi anche più dentro, dentro i muscoli, le fibre della carne, il battito del cuore, la temperatura interna. E la cosa che mi sorprende è che è tutto al posto giusto anche le eventuali malattie o malasseri che si portano appresso, tutto è legato secondo una logica di causa-effetto molto più grande di loro e di me che osservo, come se tutto facesse parte di un unico spartito musicale, senza stonature solo momenti in cui la musica è più grave e altri più allegra. |
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E come avresti dovuto venire educato? E, soprattutto, come lo sai? (guarda che se mi dai un'altra risposta superficiale non prometto di fare subito altri tentativi) |
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educazione più "nella media" ---> carattere diverso----> situazioni cui sarei andato in contro più "nella media" educazione diersa dalla media ---> causa presumibilmente, la certezza ovviamente non posso averla, di un carattere diverso dalla media----> situazioni cui sono andato in contro più"fuori media", con gli aspetti positivi che pure ci sono stati , a tutt'oggi non in grado di compensare gli effetti negativi. Ad oggi mi sentirei di sacrificare gli aspetti positivi che ho avuto in cambio della riduzione degli aspetti negativi, almeno fino ad oggi, poi magari in futuro non sarà più così se capirò in senso e lo scopo generale, preordinato di tutto. P.s. Rispondi pure a Grii, prometto che non leggo icon_mrgr: |
Sai Luke è una domanda che mi sono posta tante volte anch'io, anche se in termini ocvviamente un pò diversi.
Poi mi chiedo se ci staresti davvero ad essere "nella media" icon_mrgr: Comunque stò rispolverando gli archivi dei miei scritti e mi sono scontrata tra le altre cose con la mia ostilità verso la bellezza. Ho scoperto di aver sempre pensato che se fossi stata più bella (che paragonato a come mi vedo sarebbe diventato un essere mediamente bella icon_mrgr: ) avrei avuto meno problemi. Meno brutta meno problemi di socialità ecc ecc La verità invece (e neanche sò se è tutta) è che non avrei avuto meno problemi a socializzare ma meno problemi a procurarmi attenzioni dry.gif Meno sforzo = maggior godimento Con i miei fardelli caratteriali ho fatto lo stesso giochetto, se i miei mi avessero dato di più avrei pagato di meno. E' sempre un fare di meno più che un fare meglio, non sò se riesco a spiegarmi. Certo, se fossi stata equilibrata farei meno fatica a guardarmi dentro ma forse se avessi avuto un equilibrio maggiore non mi sarei nemmeno preoccupata di guardare oltre. Io ogni tanto riesco a guardare ai miei genitori con affetto, mi fanno tenerezza anche se subito dopo mi sento incredibilmente presuntuosa. Vorrei poter mantenere la sensazione di non avercela più su con loro ma mi scappa ancora. Una buona mano me la stà dando la voglia che ho di prendermela con me icon_mrgr: perchè alla fine loro mi hanno dato una possibilità stà solo a me decidere che cosa farne. Ti suona? |
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La cosa avrebbe probabilmente riguardato anche me e certamente l'aver avuto questo stimolo va visto come un vantaggio: sto cercando di sfruttarlo, di metterci impegno nel farlo, di prepararmi al meglio, però se poi certi momenti cruciali non arrivassero mai , mi chiedo se ne sia valsa la pena, il "piano" da realizzare quale era? |
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p.s non ho letto gli ultimi interventi mi sono soffermata su questo. |
Fin'ora si è giustamente detto che mamma e papà han fatto il meglio che hanno ritenuto e hanno saputo in base al loro bagaglio di esperienza e capacità e che noi siamo così come siamo, con le nostre possibilità di crescere e spingere verso qualcosa (anche quando questo ci appare un limite in realtà è una possibilità degna di noi) solo grazie ai loro meccanismi.
Tutto giusto e sacrosanto ma vorrei provare anche a spostare il punto di vista da un un altro lato che per qualcuno magari può essere ancora più chiarificatore e per altri magari confondere ancora peggio o nessuna delle due cose. E se fosse che noi veniamo in una famiglia con il nostro bagaglio, con le nostre peculiarità e che i genitori contribuiscono solo ad evidenziarle? E se io fossi venuta sulla terra già con i miei bisogni e loro non hanno fatto altro che da catalizzatori su di essi? Si convibra sui bisogni da manifestare per poterci lavorare. Noi ripetiamo all'infinito le stesse esperienze fintanto non cresciamo. Se volete potete sperimentare questo postulato nella vita quotidiana. Quante volte ci tornano le stesse cose da afffrontare, sempre più grandi o peggiori finchè non impariamo.. o finchè non avremo più la possibilità di cambiare, e li sarebbe terribile. E quante volte, se non sempre, le abbiamo create noi? Questa visione da la possibilità di dissociarsi dalle "colpe dei padri" perchè ci autoresponsabilizza sul da farsi. |
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Sono nato dove era utile che nascessi, le situazioni tipiche che ho vissuto sono quelle che mi servivano, d'accordo, sto cercando di impegnarmi da anni, cerco di capire quel che posso, avrò inevitabilmente fatto degli errori, e muovermi di conseguenza proprio per evitare di farmi trovare impreparato quando e se arrivasse l'occasione utile, dell aquale cerco di scorgere almeno i segni premonitori. FIno ad ora non ne ho visti , tutto sembra procedere senza variazioni positive di rilievo, anzi le variazioni esterne che ci sono state sono in peggio, anche se penso di aver avuto progressi discreti, ma evidentemente o non è ancora ora o i progressi sono ancora insufficienti o c'ho gli occhi foderati di prosciutto piango.gif |
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Per vedere la polvere sotto il tappeto devi aver sollevato il tappeto icon_mrgr: Poi è inevitabile che è come sei videogiochi, quando passi al livello successivo il mostriciattolo è un pò più forte... :@@ tutta saggezza riportata eh non farina del mio sacco ma sempre bene fà :H |
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Il fatto è che quando compio rapide risalite all'esterno vedo che nel frattempo il mondo va avanti, e già uno molto "integrato" non lo è mai stato, quindi viene la paura che intanto che lotti con te stesso ti allontani sempre più dalla terra, perso nello spazio profondo, ed a quel punto o arrivi ad illuminarti totalmente, ma se non c'arrivi il timore è di andare alla deriva da solo a vita. |
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Ho letto in Autobiografia di uno Yogi di Yogananda, che una sua amica era triste in punto di morte e lui le chiede se lo è perchè non ha realizzato tutti i suoi desideri.... Nike parla del Libro Tibetano dei Morti e dice che al momento del salto ci ripresentano delle immagini e dico io se non si Lavorato sui nostri desideri su potere su quello che ci attira senza che noi sappiamo resistere o che non abbiamo risolto in vita queste ci saranno riproposte al momento del salto e zack fregati con le nostre mani ho come l'idea che in quel momento dovremmo avere la lucidità adatta a non cadere nella trappola e ritornare ancora sempre a cercare le stesse cose....da li la responsabilità si può vedere solo come nostra. E come dice Sole in un ripertersi di eventi fino a che non si è sciolto ciò che ci tiene incatenati qui e che come una sirena ci chiama in punto di morte e ammaliandoci in eterno ci riporta al punto di partenza. ($):(:bleah: |
Oggi sono uscita per il consueto giro di spesa con la mia mamy.
E' un rituale di ogni sabato mattina. Prima tappa al bar per caffè e girella calda in auto perchè lei non scende. Poi pescheria, frutta e verdura, fiori e mangime per gli animali, altro caffè, macelleria, un ultimo giro largo panoramico poi a casa a salire e sistemare la spesa. Nel frattempo ci sono le discussioni di rito, si passa dall'inquilino all'odiata nuora; dal vicino di casa agli altri figli e nipoti; ai ricordi di mio padre belli e brutti; e soldi naturalmente. Oggi avevo l'orco tranquillo, così in un impeto di apertura di cuore l'ho invitata a sentirmi lunedì 6. E' in una sala comunale alle 5 del pomeriggio, orario e tragitto comodo visto che lei non si sposta volentieri. Chissà perchè ho pensato che poteva farle piacere, a me sarebbe piaciuto molto averla nel pubblico, non è mai venuta ai concerti nemmeno quando ero ragazzina. A lei piace ammirarmi solo quando mi faccio bella, elegante, con i suoi gioielli addosso, i capelli a boccoli sciolti sulle spalle. Beh! Lei mi ha risposto con una cattiveria del tipo: come figlia non merito nulla e il resto non lo voglio nemmeno ricordare, fa troppo male. In genere alle sue cattiverie lascio campo libero all'orco diavolo.g:. Oggi invece ero nel cuore, e il suo coltello mi ha trafitta in modo diretto, come una lama affilata. Ancora qualcuno piange dentro di me. Sento una pena immensa per la miseria umana, per il suo orgoglio che le ha fatto costruire le spine attorno al cuore. Non può ricevere nulla senza pagare in denaro, così si toglie l'obbligo anche con i figli. La sua superbia è insuperabile, lei non si sarebbe abbassata mai nel venire a vedermi, quest'onore semmai poteva rivolgerlo a suo figlio, unico essere di luce meritevole della sua stima. Più che il suo repertorio di parole a cui ho fatto il callo da tanto tempo è stata la sua energia dietro le parole. Ho sentito il suo filo spinato attorno il cuore, ha approfittato del momento di apertura per azzannarmi a tradimento. Il suo odio e desiderio di vendetta è sempre dietro l'angolo pronto a colpire. Io le ho detto solo che mi sarei dovuta spezzare le gambe se lei avesse cambiato idea ed io la andavo a prendere. Poi nulla, sono scesa dall'auto per altra spesa ed ho visto che lei mi ha guardata a lungo, credo si sia dispiaciuta della sua reazione, mi ha chiamata con un vezzeggiativo che usava quando ero bambina, ha cercato di essere gentile tutto il tempo. Non ha previsto che poteva tornarle indietro la sua stessa cattiveria. Ma io intanto ho fatto tappa al rifornimento e le ho fatto mettere 20 euro di gasolio tanto per accorciare l'obbligo! E' la seconda volta che mi sento ferita a morte così. La prima volta è stato mio padre. Tornavo dalle Maldive, dopo 7 giorni in mezzo all'oceano mi ero dimenticata del passato. Quando scesi dall'auto in garage vidi mio padre. In quel momento mi dimenticai del suo odio e di quanta guerra mi aveva fatto prima di partire, sentii solo un impeto di cuore, era mio padre ed io lo amavo, così lo salutai con calore, gli stavo andando incontro per abbracciarlo, ma lui mi volse una frase cattiva che nemmeno ricordo più. Non furono tanto le parole quanto il fatto che avvertì una scarica di energia fredda penetrarmi nel cuore, subito un gelo dentro di morte, diventai pallida, mi girava la testa, mi sentivo svenire, corsi subito in casa per riprendermi dal malore. Mio padre sapeva essere devastante più di chiunque altro. Eppure ci sono cascata ancora, dopo dieci anni. Non riesco nemmeno a odiarla, provo solo tanta pena per lei, per il suo deserto, una donna che non può amare e farsi amare nemmeno dai figli. Come posso amarmi io non può amarmi nessuno, nemmeno mia madre. (mi abbraccio da solaabbraccio:). |
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Realizzare che questo è quanto perchè così doveva essere. Quello che ci hanno dato ci ha formato in quello che siamo e poi la vita ha fatto il resto. Ma anche loro erano e sono quello che sono perchè sono stati formati in quel modo. Duri, ferrei, senza sentimenti, (con un preferito sul quale riescono a proiettare qualcosa di bello) perchè altrimenti a loro volta sarebbero morti, perchè i loro genitori penso sono stati ancora peggio con loro di quello che loro sono stati con noi. Per questo penso vanno perdonati oltre al fatto che noi ce li siamo scelti. Quando mia mamma era ancora viva tutte le volte cercavo da lei una conferma che avesse cambiato idea su di me. Quanto tempo ho sprecato. ( poi vabbeh io mi ero arresa e l'avevo abbandonata alla sua vita andando verso la mia senza rimpianti poi ok mio marito mi ha fatto ritornare sui miei passi, inconsapevole di come potesse essere vivere con mia madre) In questo momento sto realizzando che ho passato tutta la vita a cercare di convincere chi amavo, come ho fatto con lei, che ero brava che ero buona ho consumato quasi tutta la mia vita a fare questo inutilmente, perchè è impossibile cambiare la testa altrui. Una fatica immane ed inutile che accumula un dispiacere dietro l'altro. Ma voglio, e so che posso, imparare ad amarmi, io, per quella che sono, amarmi davvero per arrivare poi ad avere Compassione per chi invece non riesce a farlo. Quindi quando sarò evitata io starò volentieri con me, quando sarò ignorata mi darò attenzione, quando mi offenderanno ascolterò il mio dolore quel fuoco che brucia via l'infezione e riempirò mie le ferite con amore e Compassione.abbraccio: Io ti Amo Grii e Ti accetto per quella che sei. |
Diam, lo so che magari adesso quel che sto per dire potrà sembrarti lunare ma oggi tua mamma ti ha fatto un gran favore come te lo fa ogni volta che ti risponde male. Solo che oggi tu eri predisposta a cogliere qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo perchè stai lavorando su quello.
Non hai sbagliato a parlarle con il cuore in mano. Semmai dovevi valutare che non c'erano aspettative da attendersi ed è quello che ti ha ferito più di tutto, l'aspettativa, che può essere sia che lei accettasse o che rispondesse male, in entrambi i casi ti aspettavi qualcosa. Se posso permettermi, lascia la ferita che guarisca ma non chiuderla in un comparto stagno altrimenti non farà anticorpi per la prossima volta, perchè se decidi di continuare questo lavoro iniziato accadrà ancora ma la tua resistenza e la capacità di lasciarlo aperto, il cuore, sarà maggiore ogni volta. Dai a te stessa la possibilità di soffrire e piangere con ogni parte di te non solo una piccola lontana vocina che piange. Più vivi pienamente e in contemporaneità con le parti di te che conosci quel male e più velocemente guarirà e farà anticorpi. Non dico che sarà immediato, ma maggiore sarà il tuo desiderio di sentire libero il "do di petto".... e maggiore forza troverai nella resistenza. E scusa se mi son permessa.. ma sentivo di dirti. Ora lei ferisce perchè tu sei corazzata, sente che il muro è da abbattere, a quanto ho capito è pane per i suoi denti.. non darle più resistenza, dalle qualcosa che non si aspetta, gioca di anticipo, cambia tu e cambierà lei. ______ Non so se può essere utile a qualcuno ma la mia esperienza è stata che il giorno stesso in cui mia madre ha capito di aver perso la responsabilità su di me, cioè il ruolo di genitore, educatore e controllante (e non vedeva l'ora...), è stato il giorno in cui per la prima volta mi ha chiamato tesoro ed è diventata mamma. Purtroppo io ho messo parecchi anni a capirlo ed ancora ho resistenze. |
Mia madre a modo suo mi ama, ed io le credo. Mi da anche delle cose importanti che a me servono. Il fatto che oggi abbia reagito così non sminuisce certo l'amore che io provo per lei.
Ho cucinato oggi anche per lei e le ho mandato il suo piatto di riso e gallina fumante, cucinato ad arte... Il punto su cui rifletto è un altro. E' una questione di scelta fra due opzioni, una costruttiva dell'essere, e una distruttiva dell'ego. Credo che la vita c'è le ponga ogni giorno. Lei oggi poteva scegliere fra l'opportunità forse ultima di vedermi esibire, e l'opportunità di nutrire il suo ego ferendomi. Tra la soddisfazione dell'essere madre ha preferito la vendetta dell'ego. Il problema è suo non mio. A me è già passata la ferita, posso sopravvivere benissimo senza di lei fra il pubblico, caso mai è lei che ha perso un'occasione che potrebbe non ripetersi più per lei o per me. Non posso rimandare a domani ciò che posso fare oggi, perchè non so se ci sarà un domani. Ecco perchè ho accettato subito la sfida di cantare da solista, chissà se avrò altre occasioni, oggi ho questa ed io la prendo al volo. Mi echeggiano ancora i famosi 41 anni di Uno che potrei non avere a disposizione. Io vado avanti, lei va indietro, con la memoria, ferma al suo proposito di vendicarsi alla prima occasione. Per questo provo pena. Ma riguarda il suo percorso, non il mio, io continuo ad amarla lo stesso, a godere della sua compagnia, della sua presenza anche se devo usare l'orco. Anche mio padre ha perso l'occasione in quel frangente con me. Io ero aperta con il cuore, volevo abbracciarlo, lui poteva approfittare per fare pace con sua figlia, invece ha approfittato per ferirmi meglio. Quando lui stava per morire io non ho perso l'occasione che lui mi ha teso per abbracciarlo e perdonarlo, ed io mi sento in pace con me stessa e con lui. Anche con mia madre mi sento in pace con me stessa e con lei. Io sono totale nel presente, non mi ancoro più agli eventi del passato, a vendicarmi, quando lei mi tende la mano io non la rifiuto mai. Vuole l'orco da me? L'accontento subito, ma con amore, lui ne è felice diavolo.g:. Io non chiedo nulla per i miei servigi, ma se lei vuole pagarmi le bollette per non avere obblighi con me? Eccole già pronte in scadenza, ne ho così tante... Certo ho sentito dolore oggi, sofferenza, delusione nel vederla perdere un'occasione, ci sono piaceri che non si possono comprare, ma la vita va avanti, per me sicuramente. Ti leggo ora Sole, grazie, penso che un pò lo sto facendo quel che vedi tu, non oppongo più la resistenza di una volta e questo mi fa stare meglio. |
Mia madre l'amore lo può ricevere in piccole dosi e diradate nel tempo.
Mi ricordo quando si operò di cataratta del primo occhio. Mi occupai di portarla al controllo poi per l'intervento e quello che c'era da fare. Mi sono trovata due volte ad accarezzarle il viso, poi le ho dato un bacio sulla guancia, mi faceva tenerezza vederla con l'occhio bendato, si era impaurita molto, aveva sofferto. Insomma aprii il mio cuore. Forse per lei fu troppo, perchè mancavano due giorni al suo compleanno, avevo già comprato il regalo e organizzato una festicciola in famiglia, anche mia sorella mezzana compiva gli anni, fattostà che dopo questo bacio mi montò una storia di litigio che mi buttò fuori di casa, raccontò una frottola a mio fratello per giustificarsi. Se la prese pure con Tina che mi difese. Partì mio figlio minore in ambasciata per farci fare pace, voleva assolutamente non rovinare la festicciola, ma lei fu irremovibile, fece 70 anni e li festeggiò con suo figlio e sua figlia e i nipoti, io e Tina a casa. La stessa cose la ripetè l'anno successivo quando ebbe un grave attacco di cuore e fu in ospedale per qualche giorno. Quando tornò a casa io al solito le stetti vicina servendola perchè aveva bisogno. Stavolta non le feci carezze memore della vicenda precedente, ma lei trovò modo per buttarmi di nuovo fuori di casa dicendo che voleva solo suo figlio, che non aveva bisogno di me. Io la accontentai e quando si rese conto che non poteva chiedere a suo figlio quel che chiedeva a me lei mi chiamò all'appello. In quell'occasione le dissi solo che non era vergogna farsi servire dai figli se aveva necessità, per noi era anche dovere oltre che affetto per la madre. La gratitudine è virtù e non ci sono soldi che possono pagarla. A volte basta dire semplicemente grazie. Fu una delle poche volte che mi dette ragione. Fra me e lei c'è stato sempre questo rapporto a distanza di sicurezza. Quando ero piccola non mi potevo avvicinare perchè con il suo affetto soffocante mi faceva male, ora che sono grande non mi posso avvicinare perchè mi continua a fare male. Però ogni tanto mi porge la guancia che vuole un bacio ed io glielo dò volentieri. |
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Ho voglia di farle un grosso dispetto, metto in stampa e in cornice una bella foto di noi tre sorelle coi bei costumi di Traviata e gliela regalo a Natale, mi godrò la scena di quando la aprirà e i suoi occhi guarderanno a fessura e da lontano per non farsi troppo male mentre dirà : " Si bella foto ma perdere solo tempo, è il non aver da fare, scommetto che li pagate pure!" |
Che dirti Melania, la nostra mamy è un personaggio!
Lei pensa che tu la odi, che nostra sorella la odia, che io non la odio ma non la amo, ho solo bisogno di lei, che solo suo figlio bandiera la ama veramente come ha amato suo padre. Lei ama solo suo figlio e suo (e tuo) nipote caro, nonchè mio figlio dal quale si sente ricambiata e che da un pò di tempo ha un forte ascendente su di lei. E la Mimma naturalmente... lei non si può escludere dall'amore della famiglia. Per il resto fa il suo dovere di madre magnanima e cattolica. Di minacciare di diseredarci, come faceva nostro padre, perchè padrona sovrana ha smesso quando brutalmente le ho ricordato che siamo comproprietari di tutto e che può vendere solo la sua parte, (ma le avrei spezzato le rimanenti dita se lo avesse fatto per questo), e ciò che è solo mio non lo può toccare. Si è offesa ma poi mi ha dato ragione strabuzza: ed ha cambiato registro. Sul tuo amico con me fa domande più caute, sa che io non scherzo su certi argomenti... Intanto mi ha già ordinato il menù per Natale, la spesa naturalmente la fa a spese sue, giusto per l'obbligo, non togliamole questa buona abitudine per carità icon_mrgr: |
Mia madre ha lottato con le unghie per avere ciò che ha, ciò che desiderava e riteneva importante per lei e la famiglia.
Lei non venderebbe mai per dare ad estranei, però le piace il potere di far tremare, di sottomettere attraverso il denaro anche se è molto generosa. Mi ha sempre incitato a non farmi fregare dagli estranei, a lottare per difendere il mio, la mia famiglia. Una volta mi disse che se mai dovesse indementirsi e fare azioni che danneggino la famiglia io devo fermarla in ogni modo. Citazione:
Che fatica però, quanta energia che si potrebbe impiegare per vivere in modo più sereno, armonioso. Si vede che è questa la lezione da imparare. |
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Sono incastrate da quando erano bambine in ruoli e luoghi comuni che le hanno impedito di vivere . E non tollerano che le figlie possano fare quello che loro non hanno potuto fare . Pura invidia mal celata ed egoismo necessario alla loro sopravvivenza psicologica . Lo sentono di aver buttato via la vita in inutili riti e credenze ma non lo ammetteranno mai . Alla fine sono anche costrette ad ammirare la ribellione delle figlie che loro non hanno avuto il coraggio di avere .......ma dura pochi pochissimi attimi che devono essere una dolorosissima presa di coscienza . Diverso e' il loro atteggiamento nei confronti del figlio maschio . Il figlio maschio e' la copia di quell'uomo o di quell'insieme di regole maschili che l'hanno resa schiava e giustamente per non buttare al macero quello che e' stata la sua intera esistenza , a questi figli o nipoti maschi deve continuare ad inchinarsi . Poverine ....... |
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La figlia se lotta contro sua madre per non essere come lei, le mostra così cosa avrebbe potuto essere e per questo viene detestata perchè si permette ciò che lei non ha mai nemmeno osato pensare di fare o essere. E' più semplice prendesela con l'altro che riuscire a trovare la capacità di accettarsi e perdonarsi per non aver avuto la forza e il coraggio di essere diverse. E' un modo di mantenere inalterato il proprio equilibrio psicofisico. Mentre al maschio è concesso tutto perchè l'invidia del pene e del potere ad esso correlata che avrebbe potuto far si che le cose fossero diverse, spinge in quella direzione,, come se attraverso lui potesse trovare realizzazione facile ma illusioria. Hai ragone poverine tutte le donne:madri figlie....e poveri tutti gli esseri umani vah maschi o femmine che siano piango.gif |
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Caro Nike, l'invidia è un brutto sentimento in tutti noi in misura diversa nei diversi ambiti. Certo quello della madre verso le figlie è tremendo. Anche questo le ho buttato in faccia recentemente, dopo il diociottesimo di mio figlio. Mi ero fatta molto bella per l'occasione, ma non come desiderava lei, in modo romantico e casto. Per l'occasione ho messo in evidenza il decolletè, valorizzato dai capelli in su e un bel gioiello. Bene lei dopo due giorni mi disse che una donna di una certa età come me non doveva mettersi la scollatura in evidenza tanto più in presenza di mia suocera che mi guardava e cosa molto aggravante avevo il seno cadente strabuzza:. Ti rendi conto? Per l'occasione ho richiamato alle armi l'orco ammiraglio specializzato in immersioni sub diavolo.g:. Le ho chiarito che: punto primo io non sono ancora di una certa età bensì lo è lei già da un pezzo, poi la suocera è mia ex e faceva bene a guardare il didietro della sua nuova nuora che aveva un vestito bianco da cui traspariva il suo perizoma nero e di anni ne ha dieci più di me, infine il mio seno non era per niente cadente visto che a sostenerlo c'era sotto un bellissimo nuovissimo costosissimo reggiseno a balconcino con bretella rinforzata con effetto sostegno naturale. Ho concluso dicendo che i suoi velenosi e sprezzanti commenti era pregata tenerseli per se visto che non avendo il dono della telepatia non avrei mai avuto il dispiacere di conoscerli. Poi l'ho finita dicendole che come madre aveva il dovere/piacere di complimentarsi con sua figlia per la riuscita della serata invece di inveire sempre con commenti distruttivi stavolta solo per lei, mostrando finalmente la sua invidia per la mia giovane ancora bella età, lei poteva camminare con la sua foto appesa di quando era giovane. Poverina mia madre... mi fa tenerezza per le tante cose a cui ha rinunciato nella vita, per quanto ha sofferto a causa di mio padre, per la sua incapacità di godere insieme ai suoi figli la pace e l'armonia che tutti inseguiamo e desideriamo e che ora finalmente potremmo avere. E' una donna ancora in gamba, con una grande volontà, energia e senso degli affari, è generosa e per certi versi simpatica e piacevole, ma è come un riccio spinoso, non troppo avvicinabile. Ma che fare? Abbandonarla? non sia mai... educarla per quel che è possibile si. Come? con l'esempio di pazienza ma anche fermezza nel contenimento o lei va a briglia sciolte, non conosce limiti. Lei ha provato a rendermi il sostituto di mio padre, quasi ci stava riuscendo, ma poi qualcosa mi ha illuminata, mi ha accarezzato la testa mentre mi trovavo davanti la soglia del baratro, le ho detto che con me era finita, non mi sarei abbrutita per lei. Da quel giorno le cose sono cambiate. |
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Prima ti sotterra e poi ti resuscita dopo averti rovinato . Io che sono il maschio sono l'unico che la contiene ma altri non ce la fanno e lo capisco ci vuole grande forza . Tu sei brava, da femmina , a riuscire a ricucire ogni volta ed anch'io riesco a farlo salvo prendermi i tempi giusti perche' maturi non vedendola di proposito per 2 o 3 o 4 giorni a seconda.... poi e' pronta . Mia sorella ad esempio non ne e' capace . |
Cara mamma... sta cercando ora di sabotare il Natale. Ogni scusa quotidiana è buona per dire che sono una figlia cattiva, così pure le mie sorelle...
Ma io ai suoi giochetti non ci sto, tiro fuori l'orco anche se non può gridare che mi serve la voce, ma la scarica d'energia le arriva lo stesso icon_mrgr: Siamo sotto le feste e vuole rompere le scatole fin da ora. Forse le morde il fatto che non verrà lunedì con me e deve trovarsi una scusa talmente grande da non accettare nemmeno l'invito a pranzo per Natale. Naturalmente mi ha detto che mangerà da sola a casa sua, non andrà certo dall'odiata nuora e nemmeno da mia sorella mezzana che altrimenti accetterebbe il mio invito, nè da Tina che mangia con me. Lo sanno tutti che io al pranzo di Natale CI TENGO da quando sono nata. Amo cucinare ed avere a tavola le persone della famiglia che amo. Non ho mai concesso a mio marito di portarsi i ragazzi per Natale se non due volte giusto perchè mi ha implorata con larghissimo anticipo ed i ragazzi volevano accontentarlo anche se preferiscono sempre stare a casa con me. Me lo sento un diritto, visto che mi accollo tutti gli oneri 365 giorni l'anno il giorno di Natale li voglio con me, poi loro un pò si annoiano da lui. Mia madre cerca di colpirmi nel lato affettivo, sa che è l'unico punto veramente debole che ho... Ma anche stavolta le è andata male. Le ho detto con molta calma e sincerità di cuore che non me ne importerà più di tanto se non verrà a pranzo, questo dispetto lo farà solo a se stessa, io ho la mia famiglia, foss'anche dovessi restare sola con la Mimma sarebbe un Natale felicissimo, perchè stiamo tutti bene con la salute. Ha dimenticato due anni fa appena uscita dall'ospedale il Natale lo ha fatto a letto con la febbre... Cu... pieno tira calci, quanta gente sola, malata, povera, in guerra... al mondo. Le ho detto che da oggi possiamo fare a meno della parentela, io la servo lo stesso per dovere in quanto genitore e nonna dei miei figli, oppure può pagarsi una donna e farsi servire, i soldi li ha, può farlo benissimo... ha detto che preferisce pagarmi le bollette, bene... nessun problema, è dignitoso. Certo ho sentito ancora qualcuno che piange dentro di me, ma di meno; sarà la bambina che voleva la mamma lunedì e poi a Natale, ma è ora di crescere, di staccarsi sempre di più da questi legami che alla fine diventano solo un ricatto affettivo. Probabilmente vorrà venire a pranzo lo stesso a Natale e non la rifiuterò. Non mi importa di nutrire l'orgoglio, mi piace di più la vicinanza e il raccoglimento della famiglia. |
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Mentre aggiusti la tastiera icon_mrgr: mi rileggo questa sequenza e cerco di farla mia. Vedere quali sono le aspettative deluse dai genitori e sentire il dolore che queste non esaudite ci hanno e ci stanno provocando. Realizzare che quello che è passato è passato e che ciò che non abbiamo avuto non lo avremo mai più. Svincolare le persona che sono i nostri genitori dal ruolo che gli abbiamo dato e riuscire ad accettare che hanno fatto ciò che potevano e che ci hanno dato la cosa più preziosa che abbiamo e che mai avremo. Adesso si tratta di cercare quello che non ho trovato in loro dentro di me, giusto? Perchè c'è, anche se non dovrebbe se non l'ho appreso, ma c'è. leggo.gif |
cara mamma
Quasi un anno fa , nella settimana tra Natale Capodanno , mia madre è venuta a trascorrere un paio di giorni a casa mia . Complici la felicità per lei di poter gestire il suo tempo libera dagli impegni familiari e le svendite anticipate , quel pomeriggio fu dedicato allo shopping ed in particolare ad un acquisto per me , il suo regalo di Natale.
Non fu una ricerca difficile :@@, avevo già visto e rivisto e rivisto ancora uno splendido abito ....lo provai e insomma " si bello- dice lei- e ti sta decisamente bene " . Cerco con gli occhi la commessa per confermare l'acquisto , mentre mia madre mi chiede : fatta la prova del tre? Mi sono trovata a sorridere , ero sorpresa come quando qualcosa ti riporta alla mente un altro qualcosa di importante che pensavi di non poter dimenticare . Rispondo , sorridendo, che non è più una regola da seguire ...lo faccio semplicemente , mi viene spontaneo anzi , mi trovo a pensare che non potrei acquistare un capo senza fare come mi ha insegnato lei . Sin da ragazzina , quando andavo a comprarmi qualcosa , con lei o da sola , mi aiutavo nella scelta con la regola del tre ....che fosse un capo spalla o un semplice accessorio , si doveva mentalmente rovistare negli armadi e tra i cassetti e trovare almeno altre tre cose con cui indossarlo, tre altre cose da abbinare (maglia + foulard + bracciale ecc. ) e scegliere di acquistare il tipo colore modello ecc.. anche sulla base delle altre tre cose . Salve eccezioni , è un buon modo per organizzare un guardaroba e la spesa risulta fatta bene , altrimenti il pezzo che si acquista avrà poi bisogno anche delle scarpe o della borsa o del foulard o della maglia .... insomma o resta nell'armadio o per indossarlo si dovrà spenderci ancora. A inizio di questa primavera sono a casa sua , sta facendo il cambio degli armadi. Mi offro per un aiuto e lei , con voce ferma, ma colma di imbarazzo mi chiede di aiutarla a mettere i capi vicini , di appaiare gonne e maglie per tipo e colore insomma di prepararle in coordinato così da poterle indossare con più tranquillità ......" talvolta mi trovo in difficoltà....non sono più capace di scegliere cosa mettermi , temo di uscire di casa in disordine" .....Sono rimasta da lei l'intero week end ed insieme abbiamo organizzato le cose affinchè si sentisse tranquilla . Venerdì scorso le ero seduta accanto mentre la commissione medica valutava le sue condizioni ai fini dell'attribuzione dell'indennità di accompagnamento . Era frastornata impaurita e vergognosa , mi ha chiesto angosciata "cosa stiamo facendo qui?" almeno una decina di volte nella mezz'ora di attesa . Ho dovuto riempire un modulo/questionario e mi sono fermata alla casella relativa alla domanda : è in grado di vestirsi da sola? NO SI . Mancava il NI ... può vestirsi da sola nel senso che è capace di infilarsi gli abiti, ma necessita che le cose da indossare siano preparate sul letto . Mi manchi mamma .abbraccio: |
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Molto dolce il tono e il modo con cui parli di tua mamma, mi ha fatto venire un po' il magone. Quand'ero piccola e mi accompagnava la mia finivo sempre per prendere cose che piacevano a lei, un tipo di abbigliamento molto giovanile che non mi comodava nemmeno all'epoca, si lamentava perchè diceva che avevo i gusti di mia nonna e forse un po' aveva ragione. :) Adesso fortunatamente non mi dice più niente e le cose si stanno un po' invertendo, le volte in cui usciamo controlla il mio sguardo per vedere se approvo o meno.. |
C'è un appendice del Libro delle leggi di Murpy intitolato: "Sulle donne"
L'articolo 22 cita: Se in un armadio di una donna ci si sono 10 colori le saprà trovare l'occasione in saldo con l'undicesimo. L'articolo 22 bis non lascia nessuna speranza all'uomo che dovesse mai accompagnare una donna a fare shopping: La donna che nell'articolo 22 ha trovato l'occasione imperdibile, irripetibile, convenientissima etc... con l'undicesimo colore poi vorrà scarpe, stivali, sandali, borsa a tracolla, borsa pochette, borsa a zaino, borsa premaman, portamonete, portadocumenti, portacellulare, portachiavi , cintura, foulard, orecchini, collana, braccialetto, orologio, fazzoletti, camicia, cannottiera, maglietta, gonna, pantaloni, giacca, golfino, maglioncino, coprispalla, soprabito, spolverino, impermeabile, cappotto, giacca a vento, tuta da sci, sci e slittino, costume da bagno ed altro che può dipendere dagli usi e costumi del luogo, per esempio un burka nei paesi mussulmani. Potrebbe con aria complice, accondiscendente e un pò sbarazzina con un sorriso da bambina che fa la marachella confidarvi che: "non importa la biancheria anche se non ne ho proprio della sfumatura giusta, tanto non la vede nessuno, però la prossima volta....." icon_mrgr: Sdrammatizzo un pò il discorso icon_mrgr: |
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Tutte insieme. |
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Non è riferito a mia mamma, che si sente ancora estremamente (e faticosamente) responsabile ma a quello che mi rendo conto di sentire per il mio di figlio..mannaggia. Non sono sicurissima, ci devo guardare bene ma oggi mentre cercavo di guardare alla rabbia che esplodeva verso il ragazzo pensavo al fatto che la sua rabbia arriva direttamente alla mia, agitandola e facendola esplodere in una frazione di secondo, neanche il tempo di un respiro. Un Amico mi ha detto che se c'è collegamento così rapido la sua rabbia è uguale alla mia. Il pensiero che si agitava oggi sotto al tornado era qualcosa che suonava proprio come "sono in più, sono inutile, se non ci fossi stata avrebbe fatto una vita diversa, ho creato solo problemi, l'ho solo frenata, sono incapace di arrangiarmi ecc ecc" Il mio sospetto, drammatico, è che il ragazzo stia facendo da contenitore perfetto a tutto questo contenuto d'ombra. Non che non abbia un suo problema di gestione di determinate dinamiche ma io non lo stò di certo aiutando :( In pratica, se avessi visto bene, potrebbe essere un mio contenuto rancoroso nei confronti di mia madre a condizionarmi nel rapporto col ragazzo che, in qualche modo, mi ricorda me. Mi avvicino? Mannaggia che fatica. |
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Io.
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Se prima era: tu sei come tuo padre e mi farai diventare matta. Dopo era: tuo padre mi fa diventare matta. Io non ero più un termine di paragone e adesso si sfoga di mio padre ma non mi proietta addosso (oddio lo fa.. ma diversamente) il malessere. Io sono diventata Sole e mio padre è diventato non ti/vi dico cosa... Ancora di più. Io non ero mai Sole. Ero sempre a paragone con mio padre, o dovevo essere meglio di mio fratello o degli altri. Mai io. Il giorno che sono uscita di casa... ero diventata sua figlia e basta. Non ti dico le mie conclusioni perchè ne caveresti poco ____ A volte le chiedo perdono e le dico grazie per il sacrificio, ma lei non lo sa e va bene così. |
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Devo guardare a questa cosa perchè è in effetti una frase che mi dicono spesso. Non posso girarla su mio figlio però, credo, non sò, adesso provo ad osservare. Una cosa è certa. Madri ragazzine, per non dire bambine, entrambe. Se la rabbia di mio figlio è come la mia e la mia è quella di non essere stata accettata per quello che ero (ma stà cosa l'ho già vista, perchè allora non l'ho assimilata? Mi sfugge qualcos'altro mi sà) è matematico che stò rifiutando mio figlio perchè non è come dovrebbe. Mmmmmmm E' peggio mi sà. E' ancora più a monte. E' la truffa della maternità, a credere di avercela avuta e invece scoprire di non volerla per niente. Maternità significa apertura, accoglienza, dedizione e non nei termini in cui vogliamo darla ma in quella in cui ci viene chiesta. oddio quanto ne ho da lavorarci sù...sigh |
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Nel momento in cui si è resa conto della nostra sostanziale diversità ha iniziato ad accettare di più tutte le cose che dico, spesso contrarie al suo punto di vista. A volte mi dice ancora di stare zitta e mi lancerebbe qualcosa addosso per non sentire certe coseicon_mrgr: però ho notato che dopo lo prende davvero in considerazione, anche se non lo ammette. Prima ero solo una ragazzina ribelle a cui doveva badare, adesso sente che non deve più badare a me e tiene delle distanze ragionevoli da tutto.. Il segreto è stato farle capire che non doveva più accudirmi. |
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