Ermopoli

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webetina 25-08-2011 18.49.46

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102887)
Il primo: proprio primo sopra ogni cosa a mio parere, un uomo che si è risvegliato, certamente non distingue più tra "mio" e "tuo". Ogni bambino e uomo è figlio, non suo figlio ma solo "figlio". Per quanto questo possa essere molto difficile da sentire e capire. L'idea di essere Madre o Padre cambia completamente.

Sono daccordo nel credere che ogni bambino è figlio vicino ad ogni uomo, e che ogni uomo davanti ad un bambino che chiede dovrebbe avere la prontezza di rispondere senza riserve come fosse il suo bambino. Su questa cosa non ho dubbi.

Citazione:

Il secondo: un risvegliato ha chiuso il circolo con la sue ereditarietà, non ha bisogno di trasferire ad altri il proprio corredo se non in circostanze particolari. Prendiamo i
tempi antichi in cui la Nobiltà era un fattore reale di eredità.
.......
Il terzo: se mi accorgo in tempo, non faccio figli perchè devo (come già detto) provvedere con tutte le mie energie procreatrici a me stessa/o. Ad evolvere. Ogni mio intendimento è verso quell'unico scopo.
Ma quì la questione è allora se un risvegliato crede che l'umanità intera debba anche andare avanti, o forse la questione si pone mettendo per scontato che tanto saranno sempre i pochi a risvegliarsi, e quindi è giusto che si occupino di se stessi e non dei bambini, ne propri ne di altri, dovendo assumere un ruolo ben preciso tra i suoi simili.

Mi sono riferita alla donna che fa figli che per tanti motivi è impedita nella evoluzione spesso per un lunghissimo periodo. La sua vita magari avrà sviluppo, successo, ma non potrà staccarsi dalla realtà anche molto fisica che comporta occuparsi dei propri figli sempre, in ogni momento, senza spesso mai potere delegare, cosa che è diversa dal sentirsi genitore di ogni bambino, e non per la questione "mio" o "tuo" , ma per la condizione oggettiva di un legame che la nostra società vuole sia a carico soprattutto di chi genera. Ci sono villaggi in Africa dove tutt'ora i figli vengono accuditi dalla comunità, dalle donne giovani e meno giovani che li popolano, con naturalezza. Ma stiamo andando ad altro discorso.

Comunque Sole, dico subito che non considero le parole di Ray generatrici di vespaio. Da parte mia sento il sollevare di una questione forte , che può rivelare una dimensione femminile che porta e poterà ancora spesso alla rinuncia verso un certo cammino, proprio in virtù di dovere assumere certi ruoli nella famiglia. Sia Tea che ha parlato per prima , sia io abbiamo sofferto e soffriamo ancora del mal della crescita iniziata prima di avere i figli. Loro ai quali non vorremmo per nessunissima cosa rinunciare, paradossalmente, sono stati la zavorra per certi aspetti e in certi momenti. Non è quindi un andar contro le parole di Ray a ragionarci bene, e nemmeno alle tue, è solo un tasto molto delicato e di difficile argomentazione che ci ha fatto sobbalzare un attimo, solo a sfiorarlo.

diamantea 25-08-2011 19.24.19

Si concordo con Tina, Ray non ha sollevato un vespaio, ma ha sollevato una questione centrale che trova una certa risonanza dentro di me, risveglia il conflitto tra la spinta istintiva dell'essere madre e la spinta spirituale che mi porta a pensare che sono di me stessa. Solo chi è madre o genitore capisce bene cosa intendo per conflitto, per zavorra e indispensabilità come dice Tina.
E' da poche settimane che tutte le parole mi sembrano inutili, questo affannarsi alla ricerca di una formula per elevarsi, il sentirsi vicini a cosa? a quale traguardo? a quale illusione?

Mi allarmo perchè Ray non ha scritto evoluzione ma risveglio e sono due cose diverse. E Ray lo dice in due frasi brevi e chiare e non credo abbia detto una stupidata qualsiasi.
Se so che è molto difficile per me risvegliarmi ci levo mano, ma ciò non vuol dire che rinuncio ad evolvermi, non so se è chiara la differenza. Il risveglio è il traguardo, l'evoluzione è un percorso a tappe per raggiungere il risveglio, almeno io la intendo così, se mi sbaglio chiariamo.
Allora se per me è difficile o addirittura impossibile in questa vita risvegliarmi perchè ho già figliato cambio la mia ottica di percorso, di evoluzione, di tappa. Sto dove sono e rinforzo la mia postazione prima di pensare alla prossima.
Ma aspetto Ray, anche lui è genitore, anche se uomo ed istintivamente portato ad un maggiore distacco.

Faltea 25-08-2011 21.29.43

Mi collego a quello che diceva Tina un po' più su.
Credo che l'essere madre ponga delle limitazioni non solo emotive ma anche pratiche. Un figlio, un marito una famiglia richiedono tempo e dedizione, tempo che si toglie ad un possibile percorso spirituale (possibile perché non è detto che tutte le madri vogliano farlo). Tempo per leggere, tempo per seguire dei corsi, tempo per ampliare i propri orrizzonti, tempo per se stesse, per riflettere, per pensare. Su 24 ore per una madre con due figli quante ore rimangono per se stessa? Se poi deve lavorare...
Queto è un punto di distinzione fra uomo e donna (per collegarmi al concetto di Gibbi), non c'è distinzione finché non ci sono filgi, se diventi madre le tue potenzialità diminuiscono perché diminuisce il tempo che puoi dedicare a te stessa in quanto il figlio è un'estensione della madre ed assieme compongono il 100% dell'essere. Figliare è staccare una percentuale di sè da sè. Ma nelle parole di Sole c'era il proseguio dell'essere, l'evoluzione può continuare riportando il 100%, evolvendosi col figlio di modo da far proseguire la conoscenza come accadeva molti ma molti anni fa.
Il figlio continuava il percorso del padre.

luke 25-08-2011 22.04.17

Sicuramente i figli comportano un dispendio di tempo ed energia notevole, possono essere un ostacolo o meglio un aumento di difficoltà nell'evoluzione(tanto ostacolo più ostacolo meno icon_mrgr:), però non credo basti questo per rendere impossibile un percorso completo, come ha specificato Ray nel post 114.

Non so se il figlio, oltre al tempo allo stress, crei delle conseguenze a livello mistico, "energetico sottile", nel senso ch esi crea un legame di qualche tipo che toglie un "quid" che è obbligatorio avere per andareoltre, però come detto prima esistono casi di persone molto evolute che comunque di figli ne hanno fatti , quindi la cosa non è irreparabile.

Sole 25-08-2011 23.52.35

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102900)
Mi collego a quello che diceva Tina un po' più su.
Credo che l'essere madre ponga delle limitazioni non solo emotive ma anche pratiche. Un figlio, un marito una famiglia richiedono tempo e dedizione, tempo che si toglie ad un possibile percorso spirituale (possibile perché non è detto che tutte le madri vogliano farlo). Tempo per leggere, tempo per seguire dei corsi, tempo per ampliare i propri orrizzonti, tempo per se stesse, per riflettere, per pensare. Su 24 ore per una madre con due figli quante ore rimangono per se stessa? Se poi deve lavorare...
Queto è un punto di distinzione fra uomo e donna (per collegarmi al concetto di Gibbi), non c'è distinzione finché non ci sono filgi, se diventi madre le tue potenzialità diminuiscono perché diminuisce il tempo che puoi dedicare a te stessa in quanto il figlio è un'estensione della madre ed assieme compongono il 100% dell'essere. Figliare è staccare una percentuale di sè da sè. Ma nelle parole di Sole c'era il proseguio dell'essere, l'evoluzione può continuare riportando il 100%, evolvendosi col figlio di modo da far proseguire la conoscenza come accadeva molti ma molti anni fa.
Il figlio continuava il percorso del padre.

Quoto tutto perchè poni l'accento su qualcosa che non si accetta molto volentieri e che avevo accennato qualche pagina fa. Tu dici che per una persona con una famiglia e delle responsabilità resta poco tempo per la propria crescita. Io invece sostengo che resta poco tempo per gli hobby e lo svago ma se questa persona vuole evolvere ha tutto il tempo e le migliori occasioni che la vita gli propone in tutte le 24 ore se solo le vivesse davvero. Ogni attimo può essere per noi anche se dobbiamo dare attenzione ad altri. Il fatto è che passiamo tutto quel tempo a lamentarci che non abbiamo tempo per... invece che usare le tecniche di cui spesso parliamo in forum ad esempio, durante le ore della nostra quotidianità, la quotidianità ... che è per inciso la Scuola Esoterica migliore che possiamo desiderare... certo sapendo cosa e come fare. Siccome sappiamo cosa, il come ce lo insegna proprio la quotidianità e vivere davvero ogni momento per quanto si riesce. Ogni momento è davvero da risvegliati ma perchè non tendere alla perfezione?
Per cui per me la mamma ha un milione di possibilità di crescere ed evolvere così come la ragazza liceale e spensierata, se è quello che vuole.

Mi viene in mente ad esempio la madre di Aurobindo. Se cercate troverete parecchio.

webetina 26-08-2011 00.19.43

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102907)
Ogni attimo può essere per noi anche se dobbiamo dare attenzione ad altri.

Scusa ma non credo sia così, saremmo dei generatori perenni di energia senza il bisogno di ricaricarsi. Sono buone parole che sentivo dire fin da adolescente ma poi non sempre l'esperienza è questa pur mettendoci cuore e impegno.

Ray 26-08-2011 00.22.28

Non cito nessuno perchè la discussione è andata molto avanti e non avrebbe senso. Dico solo che forse andrebbe spostata in esoterismo, se si vuole esplorare un minimo alcuni aspetti che sono emersi.

In ogni caso, tornando alla natura e agli istinti, vi siete mai chiesti alla natura a cosa serve l'umanità? Perchè vuole la nostra riproduzione? Parlo dell'umanità, non del singolo uomo... così come uno qualsiasi di noi tiene alle sue cellule, non gliene può fregare di meno di quella singola cellula convinta di chiamarsi Mario e di poter diventare chissà che, magari un intero organo.

Gli serve allo stesso modo in cui gli servono le zanzare... l'umanità fa parte di un insieme più grande, appunto la natura, e nutre e viene nutrita, a vari livelli (e qui rischiamo di ricascare in arogmenti esoterici, ma possiamo anche evitarlo) altre parti e da altre parti di essa.
Come la cosa delle cellule... il nostro fegato è composto da svariate cellule, che continuamente nascono e muoiono. Noi siamo interessati alla sana continuazione di questo processo e abbiamo, a questo scopo, dei meccanismi che lo preservano. Eliminiamo le cellule di troppo, ne produciamo di altre, scartiamo quelle troppo piccole e quelle che crescono troppo e cose di questo genere.
Se ci poniamo dal punto di vista delle cellule, quei meccanismi che preservano il nostro fegato, potrebbero essere vissuti, ad esempio, come istinti alla riproduzione. Come morte inevitabile delle singole entità, come leggi che regolano il mantenimento della specie.
Ammettiamo adesso che, potenzialmente, ognuna di queste cellule, come per altro sotto certi aspetti è, possa a sua volta diventare fegato, o addirittura umano o semplicemete un'altra cellula di qualcos'altro che magari non mi danneggia di per se. Beh, sicuramente avrei bisogno, io fegato, di quelche meccanismo che mi difenda da ciò. Non tanto perchè rischio il danneggiamento, ho altri meccanismi che mi preservano, ma quanto perchè quelle cellule mi servono. Mi servono per scopi più complessi... il fegato produce altre cose che servono ad altri organi che fanno funzionare un sistema più complesso e così via.
Posso tollerare che qualche singola cellula sfugga in qualche maniera al meccanismo generale, posso tollerare che le difese non siano perfette, che ci sia qualche buco nella rete, ma non posso tollerare che questo avvenga per un numero significativo di esse. Lo chiamerei cancro.
Potrei tollerarlo solo se tutto il sistema fosse pronto a cambiare in qualcos'altro, ma questo prevede cambiamenti che alla singola cellula che pur si evolve sfuggono del tutto (per quanto illuminati c'è sempre qualcosa di più luminoso... di gran lunga più luminoso).

Forse adesso il discorso della mia evoluzione che influenza gli altri in modo poco significativo torna un po' di più... forse torna un po' di più anche a Diam, anche se c'è da approfondire la cosa del risveglio parziale e del risveglio in genere che, dalle sue parole, vedo un concetto un po' confuso.

webetina 26-08-2011 00.52.30

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102913)
In ogni caso, tornando alla natura e agli istinti, vi siete mai chiesti alla natura a cosa serve l'umanità? Perchè vuole la nostra riproduzione? Parlo dell'umanità, non del singolo uomo... così come uno qualsiasi di noi tiene alle sue cellule, non gliene può fregare di meno di quella singola cellula convinta di chiamarsi Mario e di poter diventare chissà che, magari un intero organo.

Gli serve allo stesso modo in cui gli servono le zanzare...


Così sembrerebbe che quasi tu sia indignato di volerci ognuno di noi considerare qualcosa di più di una cellula del corpo. E alla fine parli di essere luminoso. Ma io non la penso così per me l'umanità è fatta dal singolo. Potrei dire quindi che mi frega poco degli altri che si levano mentre io perisco. Scusa ma non trovo molto di spirituale io quelle frasi, è scritto male secondo me. Ramesh parla anche lui così ma non per paragonarci alle zanzare.

diamantea 26-08-2011 00.55.21

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102913)
Forse adesso il discorso della mia evoluzione che influenza gli altri in modo poco significativo torna un po' di più... forse torna un po' di più anche a Diam, anche se c'è da approfondire la cosa del risveglio parziale e del risveglio in genere che, dalle sue parole, vedo un concetto un po' confuso.

Si c'è da approfondire Ray, tu non hai parlato di evoluzione ma di risveglio. Da quello che hai scritto non mi chiarisci nulla di quanto ti ho chiesto nello specifico di una tua affermazione, malgrado il discorso fila, lo conosco già, ma non vedo come lo si possa associare alla tolleranza di un risveglio parziale in chi ha già figliato.
Se vuoi apri dove ritieni più opportuno, non lo faccio io visto che ho il concetto un pò confuso, e vorrei chiarimelo se è possibile, andando dritti alla questione.

Ray 26-08-2011 01.06.21

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 102915)
Così sembrerebbe che quasi tu sia indignato di volerci ognuno di noi considerare qualcosa di più di una cellula del corpo. E alla fine parli di essere luminoso. Ma io non la penso così per me l'umanità è fatta dal singolo. Potrei dire quindi che mi frega poco degli altri che si levano mentre io perisco. Scusa ma non trovo molto di spirituale io quelle frasi, è scritto male secondo me. Ramesh parla anche lui così ma non per paragonarci alle zanzare.

Ti sbagli non sono per nulla indignato, figuriamoci poi per quello che chiunque ha piacere di considerarsi. Anzi, ti assicuro che ho scritto quello che ho scritto in modo del tutto neutro e la cosa delle zanzare e delle cellule era un esempio che ho elaborato per mostrare quella che può essere una variazione di scala nel punto di vista... per rispondere alla domanda che ho fatto, come può vederci la natura.
Se il discorso in qualche modo ti turba è il discorso a farlo, non io :)

Sole 26-08-2011 01.13.27

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 102912)
Scusa ma non credo sia così, saremmo dei generatori perenni di energia senza il bisogno di ricaricarsi. Sono buone parole che sentivo dire fin da adolescente ma poi non sempre l'esperienza è questa pur mettendoci cuore e impegno.


Non ho detto che non ci debbano essere momenti di isolamento, ma che ogni momento è un ottimo momento di crescita per cui a nessuno è negato. Il Vivere stesso è anche un momento di ricarica.

Astral 26-08-2011 09.09.23

Qui si parla di Natura, che secondo me non è Dio, ma è la veste di Dio, o meglio il sistema che c'è in questo pianeta o universo.
Secondo me dipende da come si vive, ci sono per esempio persone che avrebbero anche tutta la giornata libera, ma sono comunque prese da altre cose, e non hanno mai tempo per se stesse, altre che durante gli impegni possono sempre trovare degli spazi ed in più è l'esperienza stessa vissuta nel quotidiano ed insieme agli altri a fare la differenza.
Uno può risvegliarsi anche anche facendo l'imprenditore che lavora tutto il giorno o la casalinga che deve spicciare casa, ma lo fa in un certo modo.

Sole 26-08-2011 09.37.05

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 102921)
Uno può risvegliarsi anche anche facendo l'imprenditore che lavora tutto il giorno o la casalinga che deve spicciare casa, ma lo fa in un certo modo.

Già, basterebbe cambiare l'atteggiamento mentale.

Faltea 26-08-2011 12.57.04

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102913)
.....l'umanità fa parte di un insieme più grande, appunto la natura, e nutre e viene nutrita, a vari livelli (e qui rischiamo di ricascare in arogmenti esoterici, ma possiamo anche evitarlo) altre parti e da altre parti di essa.
....Posso tollerare che qualche singola cellula sfugga in qualche maniera al meccanismo generale, posso tollerare che le difese non siano perfette, che ci sia qualche buco nella rete, ma non posso tollerare che questo avvenga per un numero significativo di esse. Lo chiamerei cancro.
Potrei tollerarlo solo se tutto il sistema fosse pronto a cambiare in qualcos'altro, ma questo prevede cambiamenti che alla singola cellula che pur si evolve sfuggono del tutto (per quanto illuminati c'è sempre qualcosa di più luminoso... di gran lunga più luminoso).

Quotarlo tutto era impossibile:sornione:

Trovo sconcertante ma perfettamente calzante questo tuo esempio, molto chiarificatore.


Brrr... siamo cellule cancerogeneicon_mrgr:

griselda 26-08-2011 13.10.53

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102913)
Non cito nessuno perchè la discussione è andata molto avanti e non avrebbe senso. Dico solo che forse andrebbe spostata in esoterismo, se si vuole esplorare un minimo alcuni aspetti che sono emersi.

In ogni caso, tornando alla natura e agli istinti, vi siete mai chiesti alla natura a cosa serve l'umanità? Perchè vuole la nostra riproduzione? Parlo dell'umanità, non del singolo uomo... così come uno qualsiasi di noi tiene alle sue cellule, non gliene può fregare di meno di quella singola cellula convinta di chiamarsi Mario e di poter diventare chissà che, magari un intero organo.

Gli serve allo stesso modo in cui gli servono le zanzare... l'umanità fa parte di un insieme più grande, appunto la natura, e nutre e viene nutrita, a vari livelli (e qui rischiamo di ricascare in arogmenti esoterici, ma possiamo anche evitarlo) altre parti e da altre parti di essa.
Come la cosa delle cellule... il nostro fegato è composto da svariate cellule, che continuamente nascono e muoiono. Noi siamo interessati alla sana continuazione di questo processo e abbiamo, a questo scopo, dei meccanismi che lo preservano. Eliminiamo le cellule di troppo, ne produciamo di altre, scartiamo quelle troppo piccole e quelle che crescono troppo e cose di questo genere.
Se ci poniamo dal punto di vista delle cellule, quei meccanismi che preservano il nostro fegato, potrebbero essere vissuti, ad esempio, come istinti alla riproduzione. Come morte inevitabile delle singole entità, come leggi che regolano il mantenimento della specie.
Ammettiamo adesso che, potenzialmente, ognuna di queste cellule, come per altro sotto certi aspetti è, possa a sua volta diventare fegato, o addirittura umano o semplicemete un'altra cellula di qualcos'altro che magari non mi danneggia di per se. Beh, sicuramente avrei bisogno, io fegato, di quelche meccanismo che mi difenda da ciò. Non tanto perchè rischio il danneggiamento, ho altri meccanismi che mi preservano, ma quanto perchè quelle cellule mi servono. Mi servono per scopi più complessi... il fegato produce altre cose che servono ad altri organi che fanno funzionare un sistema più complesso e così via.
Posso tollerare che qualche singola cellula sfugga in qualche maniera al meccanismo generale, posso tollerare che le difese non siano perfette, che ci sia qualche buco nella rete, ma non posso tollerare che questo avvenga per un numero significativo di esse. Lo chiamerei cancro.
Potrei tollerarlo solo se tutto il sistema fosse pronto a cambiare in qualcos'altro, ma questo prevede cambiamenti che alla singola cellula che pur si evolve sfuggono del tutto (per quanto illuminati c'è sempre qualcosa di più luminoso... di gran lunga più luminoso).

Forse adesso il discorso della mia evoluzione che influenza gli altri in modo poco significativo torna un po' di più... forse torna un po' di più anche a Diam, anche se c'è da approfondire la cosa del risveglio parziale e del risveglio in genere che, dalle sue parole, vedo un concetto un po' confuso.

Caspita mi viene un'immagine di un uomo gigantesco noi siamo le sue cellule c'è quella del fegato del cuore del pancreas della milza.....ogni volta che una cellula detesta un'altra cellula perchè diversa con qualità pregi diversi dall'altra tanto da farli apparire difetti noi creiamo problemi all'insieme a quel grande corpo.
Vedere Ray cellula del cuore e giudicarlo male perchè io sono cellula del fegato, o vedere tizio che ha funzione di globulo bianco e paragonarlo a caio che ha funzione di globulo rosso e per questo motivo diversi porta disturbo all'unità.
Se vedessimo noi come parte di un tutto meraviglioso nella sua diversità e nelle sue peculiarità, superando lo spavento di vederci soli e coocausanti i propri guai probabilmente sentire questo dentro di noi sarebbe meraviglioso e ci sarebbe sempre da sprone.

nikelise 26-08-2011 13.13.51

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102913)
In ogni caso, tornando alla natura e agli istinti, vi siete mai chiesti alla natura a cosa serve l'umanità? Perchè vuole la nostra riproduzione? Parlo dell'umanità, non del singolo uomo... così come uno qualsiasi di noi tiene alle sue cellule, non gliene può fregare di meno di quella singola cellula convinta di chiamarsi Mario e di poter diventare chissà che, magari un intero organo.

Gli serve allo stesso modo in cui gli servono le zanzare... l'umanità fa parte di un insieme più grande, appunto la natura, e nutre e viene nutrita, a vari livelli (e qui rischiamo di ricascare in arogmenti esoterici, ma possiamo anche evitarlo) altre parti e da altre parti di essa.
Come la cosa delle cellule... il nostro fegato è composto da svariate cellule, che continuamente nascono e muoiono. Noi siamo interessati alla sana continuazione di questo processo e abbiamo, a questo scopo, dei meccanismi che lo preservano. Eliminiamo le cellule di troppo, ne produciamo di altre, scartiamo quelle troppo piccole e quelle che crescono troppo e cose di questo genere.
Se ci poniamo dal punto di vista delle cellule, quei meccanismi che preservano il nostro fegato, potrebbero essere vissuti, ad esempio, come istinti alla riproduzione. Come morte inevitabile delle singole entità, come leggi che regolano il mantenimento della specie.
Ammettiamo adesso che, potenzialmente, ognuna di queste cellule, come per altro sotto certi aspetti è, possa a sua volta diventare fegato, o addirittura umano o semplicemete un'altra cellula di qualcos'altro che magari non mi danneggia di per se. Beh, sicuramente avrei bisogno, io fegato, di quelche meccanismo che mi difenda da ciò. Non tanto perchè rischio il danneggiamento, ho altri meccanismi che mi preservano, ma quanto perchè quelle cellule mi servono. Mi servono per scopi più complessi... il fegato produce altre cose che servono ad altri organi che fanno funzionare un sistema più complesso e così via.
Posso tollerare che qualche singola cellula sfugga in qualche maniera al meccanismo generale, posso tollerare che le difese non siano perfette, che ci sia qualche buco nella rete, ma non posso tollerare che questo avvenga per un numero significativo di esse. Lo chiamerei cancro.
Potrei tollerarlo solo se tutto il sistema fosse pronto a cambiare in qualcos'altro, ma questo prevede cambiamenti che alla singola cellula che pur si evolve sfuggono del tutto (per quanto illuminati c'è sempre qualcosa di più luminoso... di gran lunga più luminoso).

.

E' quanto anche sostiene Gurdjeff .
Ma quello che non e' chiaro e' perche' non si parla di indifferenza della natura verso l'evoluzione spirituale ed invece si parla di opposizione di quella su questa .
Come se l'illuminato non fosse anch'esso soggetto alle leggi della natura , le migliori leggi che la natura mette a disposizione e non la nutrisse anch'esso.
La natura non da' tutto a tutti ma a chi chiede da' tutto quello che serve .Vogliamo parlare delle capacita' extrasensooriali e di tutto quanto non e' ordinario ma e' pure a disposizione dell'uomo ?

L'illUminato o il risvegliato con la sua influenza indiretta sulle cose e le persone non sarebbe allora un cancro ma un enzima o un aminoacido con riferimento alle loro funzioni di ''collegaemnto '' tra le varie sostanze di cui e' composto il corpo umano .
Non vedo e non capisco questa incompatibilita' tra chi si e' risvegliato e la natura , tutto e' natura , cambia solo la qualita' del sistema organico uomo pur migliore ma sempre uomo e' .

Sui figli e l'evoluzione solo una cosa : se , dico se , si fosse capaci di crescere con loro rispettandoli non ci sarebbe spinta migliore che il rapporto genitori figli .
E' vero che i figli sono doni in prestito ma molto di quello che facciamo incide sulla loro vita e sulla nostra .
Per cui dico , il rapporto genitori figli se affrontato nel giusto modo favorisce piu' che altri sistemi di lavoro l'evoluzione .

Sole 26-08-2011 16.29.10

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102928)

Brrr... siamo cellule cancerogeneicon_mrgr:


Si si! Però siamo carini, tutti colorati diversi!
A parte gli scherzi, rendersi conto che siamo solo quello per la Natura che è la Madre e che ha la stessa radice etimologica di Materia... da una enorme spinta a dirigersi verso un'esistenza migliore.
Rendersi conto che non siamo proprio niente di così importante, piccoli esserini di passaggio in un mondo che ha milioni di anni.. e noi che non raggiungiamo nemmeno i 100 anni... appena un secondo per Tiamat (come la chiamavano i Sumeri)... cosa siamo se non il suo nutrimento... che finiremo nella terra a far da concime, tutto questo fa solo venir voglia di muovere il cu.....ore.

Sole 26-08-2011 17.20.23

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102931)
E' quanto anche sostiene Gurdjeff .
Ma quello che non e' chiaro e' perche' non si parla di indifferenza della natura verso l'evoluzione spirituale ed invece si parla di opposizione di quella su questa .
Non so se ho capito bene la questione che ti poni. In sostanza non capisci o non hai trovato riscontro del fatto che la natura dovrebbe secondo te essere indifferente o forse con l'affermazione che la Natura se ne frega dell'uomo pensi che sia indifferente ad esso? Comunque abbozzo un pensiero: la Natura tende per natura.. alla ciclicità, alla continua rinascita ma per farlo deve trovare il suo nutrimento altrimenti muore. Così come noi non siamo indifferenti al cibo di qualsiasi levatura esso sia, anche la Materia ne ha bisogno continuo. Altrimenti il sistema esploderebbe.
Quote:

Come se l'illuminato non fosse anch'esso soggetto alle leggi della natura , le migliori leggi che la natura mette a disposizione e non la nutrisse anch'esso.
La natura non da' tutto a tutti ma a chi chiede da' tutto quello che serve .Vogliamo parlare delle capacita' extrasensooriali e di tutto quanto non e' ordinario ma e' pure a disposizione dell'uomo ?
Eh ma appunto, non è ordinario... lo rilevi tu stesso dicendo anche che sono a disposizione. Ma se fossero ordinariamente naturali li avremmo di defaul. Si dice infatti testualmente in molti trattati: che bosogna uscire dall'ordine naturale delle cose. Quell'uscire dall'ordine naturale delle cose crea un vero e proprio disordine nella calma e segnata vita umana.
Quote:


L'illUminato o il risvegliato con la sua influenza indiretta sulle cose e le persone non sarebbe allora un cancro ma un enzima o un aminoacido con riferimento alle loro funzioni di ''collegaemnto '' tra le varie sostanze di cui e' composto il corpo umano .
Non vedo e non capisco questa incompatibilita' tra chi si e' risvegliato e la natura , tutto e' natura , cambia solo la qualita' del sistema organico uomo pur migliore ma sempre uomo e' .

.


Si parla di andare contro Natura nel senso degli istinti, della meccanicità, di uscire dal numero elevato di leggi che governano l'uomo medio, per rimanere nella citazione di Gurdijeff, ma che non solo lui ha riportato parlando delle leggi che l'uomo subisce. Si parla di abbattere le catene di quelle leggi, di accellerare all'iverosimile certi processi, di creare veri squarci tra i veli che tutte quelle leggi pongono tra noi e una sempre più vera realtà. Tutto questo è potenziale e non ordinario.

Un risvegliato inizia a percepire realtà diverse dalla ordinaria naturale, che gli permette di accedere ad un "Mondo" che ha meno leggi sotto cui sottostare. I poteri extrasensoriali non sono altro che la connessione con una realtà che la Natura continuamente ci vela. Extra-sensoriali: oltre ciò che si percepisce, si ma ordinariamente.

Volevo chiarire però un punto. Un Uomo non subisce più i fortissimi influssi che la Natura emana, come fosse un magnete. Ma non subire non vuol dire che le leggi di questo mondo non si debbano rispettare. Ma se un bambino le rispetta sempre senza capire esattamente perchè e come, e solo perchè esistono e non sa fare altro, e non sa che c'è altro (the Truman Show è carino in questo senso) un Uomo evoluto sa come rispettare il luogo dove abita pur non subendolo, quindi equilibrando se stesso continuamente con la Natura di questa realtà, una scelta quotidiana. Un dare ed un ricevere. Mentre l'uomo comune non fa altro che subire e non sapere, un Uomo evoluto decide come quando e cosa dare alla Natura e questa è libertà, libertà che l'uomo comune non ha.

Continuerei ancora, si aprono talmente tante porte e discorsi, ma non so se ho centrato cosa intendevi dire.

nikelise 26-08-2011 17.21.20

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102939)
Si si! Però siamo carini, tutti colorati diversi!
A parte gli scherzi, rendersi conto che siamo solo quello per la Natura che è la Madre e che ha la stessa radice etimologica di Materia... da una enorme spinta a dirigersi verso un'esistenza migliore.
Rendersi conto che non siamo proprio niente di così importante, piccoli esserini di passaggio in un mondo che ha milioni di anni.. e noi che non raggiungiamo nemmeno i 100 anni... appena un secondo per Tiamat (come la chiamavano i Sumeri)... cosa siamo se non il suo nutrimento... che finiremo nella terra a far da concime, tutto questo fa solo venir voglia di muovere il cu.....ore.

Anche questo e' vero ma non completo noi siamo anche vicinissimi a Dio , a Brahman ecc, lo abbiamo in noi ( vedi il concetto di l'atman piu' volte richiamato ) , per Natura .
Per questo e' troppo semplicistico tranciare il discorso in un senso o nell'altro .
Questo piccolo uomo anche se non illuminato puo' raggiungere in certi momenti vette altissime .
Il Risvegiato ha ''solo '' , credo , in piu' la capacita' di rendere permanenti e coscienti questi livelli di conoscenza o consapevolezza .

nikelise 26-08-2011 17.30.05

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102940)
Si parla di andare contro Natura nel senso degli istinti, della meccanicità, di uscire dal numero elevato di leggi che governano l'uomo medio, per rimanere nella citazione di Gurdijeff, ma che non solo lui ha riportato parlando delle leggi che l'uomo subisce. Si parla di abbattere le catene di quelle leggi, di accellerare all'iverosimile certi processi, di creare veri squarci tra i veli che tutte quelle leggi pongono tra noi e una sempre più vera realtà. Tutto questo è potenziale e non ordinario.

Un risvegliato inizia a percepire realtà diverse dalla ordinaria naturale, che gli permette di accedere ad un "Mondo" che ha meno leggi sotto cui sottostare. I poteri extrasensoriali non sono altro che la connessione con una realtà che la Natura continuamente ci vela. Extra-sensoriali: oltre ciò che si percepisce, si ma ordinariamente.

Volevo chiarire però un punto. Un Uomo non subisce più i fortissimi influssi che la Natura emana, come fosse un magnete. Ma non subire non vuol dire che le leggi di questo mondo non si debbano rispettare. Ma se un bambino le rispetta sempre senza capire esattamente perchè e come, e solo perchè esistono e non sa fare altro, e non sa che c'è altro (the Truman Show è carino in questo senso) un Uomo evoluto sa come rispettare il luogo dove abita pur non subendolo, quindi equilibrando se stesso continuamente con la Natura di questa realtà, una scelta quotidiana. Un dare ed un ricevere. Mentre l'uomo comune non fa altro che subire e non sapere, un Uomo evoluto decide come quando e cosa dare alla Natura e questa è libertà, libertà che l'uomo comune non ha.

Continuerei ancora, si aprono talmente tante porte e discorsi, ma non so se ho centrato cosa intendevi dire.

Stai confermando quello che volevo dire e cioe' che sia l'uomo che l'UOMO sono entrambi soggetti a leggi della natura pur se diverse .
l'UOMO pertanto non puo' essere paragonato ad un elemento estraneo alla Natura ad una cellulla cancerosa ma semmai ad un enzima o ad un'aminoacido o ad una cellula totipotente del corpo umano .
Insomma alla natura e' indifferente se nasce o meno un UOMO od un uomo ma se questo nasce : un UOMO , e' anche lui parte integrante al massimo grado con Essa .
Dunque non c'e' opposizione tra Natura ed un Risvegliato anzi .

Sole 26-08-2011 17.34.29

Non ho letto questo tuo prima di inviare il mio ultimo post. Molte cose le ho detto in quello.

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102941)
Anche questo e' vero ma non completo noi siamo anche vicinissimi a Dio , a Brahman ecc, lo abbiamo in noi ( vedi il concetto di l'atman piu' volte richiamato ) , per Natura .
Per questo e' troppo semplicistico tranciare il discorso in un senso o nell'altro .
Questo piccolo uomo anche se non illuminato puo' raggiungere in certi momenti vette altissime .
Il Risvegiato ha ''solo '' , credo , in piu' la capacita' di rendere permanenti e coscienti questi livelli di conoscenza o consapevolezza .

Si piccolissimi satori li abbiamo, è vero, soprattutto quando iniziamo a riflettere su certe cose elevate iniziamo a far muovere parti di noi diverse che spostano l'attenzione da questo piccolo uomo a Dio. BIsogna impegnarsi ad usare certi tipi di sensibilità... ma in questo caso dal satori che è una piccola Grazia che viene dal Cielo e non dalla Natura, al Lavoro per raggiungerlo... c'è tutto quello sforzo di cui parliamo per evolverci. Certo, se non ci fosse la Luce del Bianco penseremmo che sia tutto Nero e basta e non potremmo mai pensare che ci sia altro.

Però un Satori è appunto una Grazia. Un Regalo Divino. Un richiamo un sussulto dell'anima, un ricordo lontano. Una piccola iniziazione a qualcosa che poi dobbiamo fare di nuovo da soli. Tutti ne hanno, pochi però tentano di realizzarlo, moltissimi lo pretendono. Si son d'accordo con la definizione di Risvegliato che dai.

stella 26-08-2011 17.39.55

Interessante questo discorso sulle cellule... ma c'è qualcosa che non mi torna... continuando sul discorso della natura, io la vedo così:

Siamo sottoposti alle stesse leggi a cui è sottoposta tutta la natura, nascita, vita, riproduzione, morte, per permettere al sistema di continuare a vivere...
Ma l'uomo ha il potere di modificare la natura, attraverso le scoperte scientifiche, quindi può cambiare il funzionamento del sistema... con l'inquinamento, l'effetto serra, e cose di questo genere...
Un'evoluzione spirituale porterebbe l'uomo in primo luogo a rispettare veramente la natura che è lo specchio di Dio e quindi gioverebbe al sistema...
Quindi non vedo come l'evoluzione spirituale sia contro la natura, ma secondo me la migliorerebbe.

Con il decadimento dell'uomo nel peccato, anche la natura è stata penalizzata, come un corpo con un'infezione che porta piano piano alla morte.... evolvendosi, cioè tirando fuori ciò che di buono ognuno ha (i famosi talenti) e mettendoli a frutto, è come dare una piccola dose di antibiotico, un piccolo blocco all'infezione mortale, e ogni cellula dando il meglio di se stessa al sistema svolgerebbe al meglio il suo compito, e si guadagnerebbe l'immortalità...

Un'ultima cosa: anche se il singolo che cerca di migliorarsi spiritualmente è come una goccia d'acqua nel deserto, penso che sapere che esiste questa possibilità, che l'uomo può scegliere o rifiutare, rende ogni singolo uomo (o singola cellula del sistema) responsabile del suo comportamento, cooperatore della buona riuscita sua e del sistema o della sua morte...
e secondo me questo non è poco.

P.s. Non avevo letto i due post precedenti

Sole 26-08-2011 17.40.29

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102942)
Stai confermando quello che volevo dire e cioe' che sia l'uomo che l'UOMO sono entrambi soggetti a leggi della natura pur se diverse .
l'UOMO pertanto non puo' essere paragonato ad un elemento estraneo alla Natura ad una cellulla cancerosa ma semmai ad un enzima o ad un'aminoacido o ad una cellula totipotente del corpo umano .
Insomma alla natura e' indifferente se nasce o meno un UOMO od un uomo ma se questo nasce : un UOMO , e' anche lui parte integrante al massimo grado con Essa .
Dunque non c'e' opposizione tra Natura ed un Risvegliato anzi .


Ok, non capivo che intendessi con "indifferente" ed "opposizione".
Con identificare come un cancro un Uomo bisogna pensare ai diversi livelli di Realtà. Le Leggi di questa Natura/Realtà trova un virus infestante nell'Uomo che cerca di svcegliare altri uomini. Nell'Ordine Generale delle cose tutto è come deve essere ed ognuno ha il suo giusto posto. Yang e Yin continuano a scendere e salire.

luke 26-08-2011 18.38.24

Per riprendere l'esempio di Ray delle cellule del fegato, posso comprendere come quest'ultimo metta in atto meccanismi per ostacolare o non favorire lo sviluppo o meglio l'evoluzione di una cellula in qualcosa di estreneo al fegato, però ad un certo punto questo qualcosa d'altro nel quale si sta trasformando la cellula dovrebbe anche prenderla in carico, visto che ne avrebbe vantaggio.
Forse quasta presa in carico avviene più in là, c'è una fase transitoria nella quale non siamo nè cellula del fegato nè alro bendefinito, ma dal momento che , per esempio, stiamo diventanto, abbiamo dei tratti da cellula cardiaca, allora, a mio parere, accanto all'ostacolo del fegato dovremmo trovare il sostegno del cuore.

Per concretizzare la questione, io ho sempre avuto la sensazione che molte persone che si accontentano di una vita "ordinaria", inquadrati nella massa e nelle sue correnti, beneficino di una sorta di cappa protettiva, che magari non gli consene di avere slanci verso l'alto eccessivi, ma gli evita anche di andare a fondo.Se qualcuno per indole, carattere o quel che sia inizia ad uscire dalla "massa", alllora questa cappa non funziona su di lui, tante situazioni o eventi che sono rodinari per gli altri, per lui non lo sono più, non beneficia di una certa "protezione" che mi sembra di scorgere in tanti casi, magari al posto di protezione si può parlare di influssi o di qualcosa d'altro.

Teoricamene a quel punto potrebbe puntare più in alto, ma la prima cosa che gli succede è scendere di parecchio verso il basso, e continuare a scendere nonostante i lavoro più o meno proficuo che prova a fare su se stesso, ma si sente totalmente solo, quasi un fuoriuscito, ed è in quel moemnto, a mio avviso, che sarebbe importante la presa in carico da parte di altro, un sovrasistema della natura , una dimensione con meno leggi , cosa che nonriesco ancora a scorgere nonso.gif

Astral 26-08-2011 19.11.29

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 102944)
Interessante questo discorso sulle cellule... ma c'è qualcosa che non mi torna... continuando sul discorso della natura, io la vedo così:

Siamo sottoposti alle stesse leggi a cui è sottoposta tutta la natura, nascita, vita, riproduzione, morte, per permettere al sistema di continuare a vivere...
Ma l'uomo ha il potere di modificare la natura, attraverso le scoperte scientifiche, quindi può cambiare il funzionamento del sistema... con l'inquinamento, l'effetto serra, e cose di questo genere...
Un'evoluzione spirituale porterebbe l'uomo in primo luogo a rispettare veramente la natura che è lo specchio di Dio e quindi gioverebbe al sistema...
Quindi non vedo come l'evoluzione spirituale sia contro la natura, ma secondo me la migliorerebbe.


Si parla di un'altra natura, non tanto di quella dell'ecosistema, ma della natura umana. La natura umana è di per se animale. E' abituata a scappare o attaccare, si aspetta delle minacce, è spinta dalla paura della morte, e dall'istinto di riproduzione e autoconservazione.
Infatti la società ci imposta in questo livello: ci fa nascere, ci fa crescere, cerca in tutti i modi di farci riprodurre (e mantenerci) e poi ci fa morire.

Una volta uccisi una mosca, e prima di morire, che fece? fece uscire delle larve.
Cosa fa l'uomo in consapevole, spesso deve mettere su famiglia prima dei 30 anni sennò è vecchio, o senno dopo è tardi, perchè è come se si sentisse morire.
Quante persone addirittura sento che devono sposarsi entro i 30 anni, e spesso sta scelta manco è data dall'amore tra l'altro.

Un uomo che ha compreso questi meccanismi non si sposera ne farà figli (ed uguale una donna) per istinto naturale, ma semmai per una consapevolezza superiore. Non si "accoppierà" ma condividerà con una persona il suo cammino.

Il percorso spirituale in un certo senso è contro natura perchè certe cose non crescono naturalmente, ma ci vuole sempre un minimo di volontà. Già il fatto per esempio di essere presenti a noi stessi, di non lamentarsi, e di non giudicare, non ci viene affatto naturale, anzi infatti quello che viene naturale è esternare le lamentale, fare terzi gradi alle persone ed entrare in un loop mentale dove spesso siamo pensati. Questo è tutto naturale :D

nikelise 26-08-2011 21.08.11

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102945)
Ok, non capivo che intendessi con "indifferente" ed "opposizione".
Con identificare come un cancro un Uomo bisogna pensare ai diversi livelli di Realtà. Le Leggi di questa Natura/Realtà trova un virus infestante nell'Uomo che cerca di svcegliare altri uomini. Nell'Ordine Generale delle cose tutto è come deve essere ed ognuno ha il suo giusto posto. Yang e Yin continuano a scendere e salire.

Questo per me non e' vero , non lo condivido e non sta neppure nelle tue osservazioni precedenti : non parliamo di un alieno , di un essere di un'altra dimensione , parliamo di un uomo che e' diventato UOMO .
E' un frutto della natura della sua particolare natura e agisce secondo leggi particolari , non ordinarie , della natura quelle che a poco a poco la scienza va scoprendo .

nikelise 26-08-2011 21.17.42

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 102947)

Per concretizzare la questione, io ho sempre avuto la sensazione che molte persone che si accontentano di una vita "ordinaria", inquadrati nella massa e nelle sue correnti, beneficino di una sorta di cappa protettiva, che magari non gli consene di avere slanci verso l'alto eccessivi, ma gli evita anche di andare a fondo.Se qualcuno per indole, carattere o quel che sia inizia ad uscire dalla "massa", alllora questa cappa non funziona su di lui, tante situazioni o eventi che sono rodinari per gli altri, per lui non lo sono più, non beneficia di una certa "protezione" che mi sembra di scorgere in tanti casi, magari al posto di protezione si può parlare di influssi o di qualcosa d'altro.

Teoricamene a quel punto potrebbe puntare più in alto, ma la prima cosa che gli succede è scendere di parecchio verso il basso, e continuare a scendere nonostante i lavoro più o meno proficuo che prova a fare su se stesso, ma si sente totalmente solo, quasi un fuoriuscito, ed è in quel moemnto, a mio avviso, che sarebbe importante la presa in carico da parte di altro, un sovrasistema della natura , una dimensione con meno leggi , cosa che nonriesco ancora a scorgere nonso.gif

Ecco la cappa protettiva non e' la natura che protegge l'uomo ordinario ma sono le religioni , le leggi ordinarie della convivenza civile ecc tutte cose inventate per organizzare la massa degli uomini ordinari .
Certamente un UOMO e' al di fuori delle convenzioni ma non certo al di fuori delle leggi della natura visto che ne e' un prodotto almeno biologicamente parlando .

luke 26-08-2011 21.42.41

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102950)
Ecco la cappa protettiva non e' la natura che protegge l'uomo ordinario ma sono le religioni , le leggi ordinarie della convivenza civile ecc tutte cose inventate per organizzare la massa degli uomini ordinari .
Certamente un UOMO e' al di fuori delle convenzioni ma non certo al di fuori delle leggi della natura visto che ne e' un prodotto almeno biologicamente parlando .

Io più che altro la cappa protettiva la vedrei formata dalle mentalità che si generano, frutto magari del lasciarsi dominare da istinti ed istanze di basso livello, energie a bassa vibrazione che forse in questo piano dell'esistenza sono moolto presenti, e di conseguenza dell'essere in balia di invidie, importanza personale, fanatismi vari, senso di far parte per forza di un gruppo ecc., con l'eventuale corredi di influssi , di "eggregori" anche se non è il termine più adatto , che si generano e che sostengono, instradano, agevolano i movimenti di un certo tipo di persone, che sono la stragrande maggioranza, e che invece hanno un effetto contrario per chi va o prova ad andare in una certa direzione, magari il fatto stesso di muovrsi in quella direzione ti va avere automaticamente il vento contro.

Influenze di altro tipo (spero) ne esisteranno anche qui sulla terra, magari in misura minore che in altri luoghi/dimensioni, sono più difficili da captare e da sfruttare , però ci debbono pur essere qui da qualche parte, altrimenti se non ci si appiattisce cosa si diventa? delle sottospecie di rinnegati destinati a sentirsi altro a vita?

Mi ricordo, magari non c'entra nulla, di un cartone animato che vedevo da bambino, Devilman, nel quale un demone si ribellava al resto dei demoni e cercava di diventare un umano,(quindi una cosa simile all'uomo che cerca di diventare UOMO, ) e da allora si è trovato ad affrontare il regno delle tenebre che ha iniziato a combatterlo ed ostacolarlo in ogni modo.Alla fine mi pare riuscisse nel suo intento soprattutto grazie all'amore provato per una ragazza, cosa che potrebbe assimilarsi alla presa in carico della quale parlavo prima.

E' ovvio che se vivo in uno stagno e voglio andarmene, non troverò più "L'ecosistema stagno " che mi nutre e protegge a suo modo non prechè è buono e bravo ma perchè gli sono funzionale.Sulla terraferma, ne troverò un altro che mi proteggerà e mi nutrirà, magari a patto ovviamente di riconfigurarmi in modo a lui confacente, altrimenti sarei solo un pesce sulla terraferma ed a quel punto sono guai.
Magari se già da anfibio qualcosa mi arrivasse sarebbe estremamene ben gradita :)

Sole 26-08-2011 23.05.01

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102949)
Questo per me non e' vero , non lo condivido e non sta neppure nelle tue osservazioni precedenti : non parliamo di un alieno , di un essere di un'altra dimensione , parliamo di un uomo che e' diventato UOMO .
E' un frutto della natura della sua particolare natura e agisce secondo leggi particolari , non ordinarie , della natura quelle che a poco a poco la scienza va scoprendo .

Hai mai visto Matrix? Neo fa parte del mondo ma sceglie di risvegliarsi e da quel momento sceglie ogni giorno di entrare in Matrix per cercare di svegliare il mondo e poi torna nella vita reale, nel mondo reale. Ma quando entra in Matrix il guardiano tenta di ucciderlo in tuttele maniere possibili.

Ray 26-08-2011 23.57.11

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 102947)
Per riprendere l'esempio di Ray delle cellule del fegato, posso comprendere come quest'ultimo metta in atto meccanismi per ostacolare o non favorire lo sviluppo o meglio l'evoluzione di una cellula in qualcosa di estreneo al fegato, però ad un certo punto questo qualcosa d'altro nel quale si sta trasformando la cellula dovrebbe anche prenderla in carico, visto che ne avrebbe vantaggio.

Certo. Infatti, come avete più o meno detto dopo, esistono entrambi gli impulsi.
Volevo chiarire una cosa riguardo alla natura e a quella questione del cancro. A parte il fatto che anche il cancro fa parte della natura, ed è dannoso, nel nostro esempio, solo per il fegato e le aprti a lui dipendenti, in realtà tutto fa parte della natura, non si può certo uscire da essa. Si può però uscire da un "mondo"... ovviamente per entrare in un altro. Si dice che il risvegliato è nel mondo ma non del mondo... e questo può dire molto. Non appartiene più al mondo di partenza per lui, non è più soggetto a quelle leggi ma ad altre. Per il mondo di partenza egli è libero... ma è chiaro che se c'è riuscito ha dovuto in qualche modo andargli contro.
E' vero che sia l'umano che l'Uomo fanno parte della natura ma è anche vero che l'umano, in quanto tale, ha delle funzioni in essa e quest'ultima tenderà a conservarle. D'altronde ragazzi, se non fosse così, sarebbe semplice svegliarsi... accadrebbe naturalmente. Sappiamo che non accade no? Quindi la cosa non dovrebbe porre grandi dubbi.

Quando parlavo di cancro ero dentro un esempio particolare. Non sto certo dicendo che siamo un fegato. Il che non significa che non possiamo essere, o diventare in determinate occasioni o comportamenti, cellule cancerose del pianeta, ma non è per forza così. L'umanità (non l'uomo o il singolo umano, il collettivo) ha una sua funzione nella natura così com'è. L'umanità è composta da miriadi di singoli umani... ognuno dei quali ha determinate possibilità di evolvere... ma significa uscire dall'umanità. E' chiaro che la natura può sopportare una certa percentuale... fintanto che le funzioni dell'umanità sono conservate. Ma più di quello...

Ma dove voglio arrivare? Voglio avvicinarmi da un'altra parte alla questione che attanagliava Faltea qualche post fa. Se gli evoluti possono o debbano in qualche modo far evolvere il collettivo.
Beh, se vediamo le cose da questo punto di vista (quello dell'esempio del fegato) mi sa che gli tocca. Il fatto è che perchè il collettivo possa evolvere qualcun altro deve svolgere quei compiti. Qui si aprono due discorsi... che in realtà sono uno. Il primo è quello piramidale... io per evolvere oltre un certo livello devo trovare qualcuno che prenda il mio posto nella piramide. Perchè siamo inseriti in un tutto... non possiamo semplicemente andar via. Non possiamo evolvere danneggiando il tutto. Che poi non sarebbe vero miglioramento. Quindi alla lunga, chi evolve deve far evolvere anche altri. Con la difficoltà non da poco che non può farlo lui ma devono farlo loro... lui può solo fornire un ambiente un po' più adatto. Ma non si può salire se non c'è uno scalino.
L'altro discorso è che, banalmente, se tizio ha un compito, una volta che si è evoluto può certamente svolgerlo meglio di prima. Potrebbe, per assurdo, svolgere il compito per il quale ad altri serve figliare senza figliare. "adottando" per così dire tutti i figli del mondo (siete tutti figli miei...). Questo alla lunghissima modifica l'ambiente rendendolo più favorevole all'evoluzione degli altri. Ma per un'evoluzione del collettivo serve che qualcosa prende il posto di quel collettivo nello svolgere il suo compito.

Capite ora l'assurdità di certe teorie che prevedono salti quantici imminenti e cose simili, magari in date buone per farci film catastrofici?

Vabbeh, non so quanto son riuscito a far passare, ma parlando e parlando...

Ray 27-08-2011 00.06.02

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102939)
Rendersi conto che non siamo proprio niente di così importante, piccoli esserini di passaggio in un mondo che ha milioni di anni.. e noi che non raggiungiamo nemmeno i 100 anni... appena un secondo per Tiamat (come la chiamavano i Sumeri)...

Mai abbastanza verrà ripetuto questo concetto.

Servisse a qualcosa... facciamo due conti? Giusto per farsi un'idea delle nostre reali proporzioni (c'era un vecchio tread forse un minimo divertente su sta roba). La Terra, nostra madre, la Grande Madre, ha circa 5 miliardi di anni e, a quanto pare, vivrà altrettanto. Quindi 10.000.000.000 di anni. Noi 100 (arrotondiamo pure per eccesso).

Significa che noi viviamo un centimilionesimo di nostra madre... del corpo di cui siamo "qualcosa".
Riportiamo questo discorso a noi... significa che noi siamo per lei la stessa cosa, grossomodo, di un qualcosa che vive un centimilionesimo di noi è per noi.
Un centimilionesimo di 100 anni è un milionesimo di anno... se non ho fatto male i conti circa mezzo minuto.
Quanto importante per ognuno di noi è una nostra parte che nasce, vive, si riproduce e muore in circa mezzo minuto e che è parte di una popolazione di circa sette miliardi? Quanto siamo interessati alla sua evoluzione? Iniziamo ad interessarcene però se ci da qualche problema...

nikelise 27-08-2011 07.56.29

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102955)
Hai mai visto Matrix? Neo fa parte del mondo ma sceglie di risvegliarsi e da quel momento sceglie ogni giorno di entrare in Matrix per cercare di svegliare il mondo e poi torna nella vita reale, nel mondo reale. Ma quando entra in Matrix il guardiano tenta di ucciderlo in tuttele maniere possibili.

Diglielo ad uno sciamano del centroamerica o delle steppe siberiane , Uomo che realmente penetra in altri mondi connessi col nostro e che ha il compito appunto di connettere l'individuo e la sua collettivita' con il cosmo e di mantenere questo rapporto in equilibrio , digli che non vive integrato nella e con la natura che non rispetta le sue leggi , che anzi le va contro e che la natura non lo vuole e tenta di espellerlo in ogni modo come fosse un estraneo ad essa .

diamantea 27-08-2011 08.00.39

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102961)
L'altro discorso è che, banalmente, se tizio ha un compito, una volta che si è evoluto può certamente svolgerlo meglio di prima. Potrebbe, per assurdo, svolgere il compito per il quale ad altri serve figliare senza figliare. "adottando" per così dire tutti i figli del mondo (siete tutti figli miei...).

Ho pensato che il parziale risveglio è tollerato in chi ha figliato nel senso che la natura lascia in pace chi ha assolto la sua funzione secondo istinto.
La natura oppone meno resistenza al mio risveglio se ho assolto alla mia funzione principale secondo natura.
Detta così potrebbe sembrare paradossalmente che chi assolve la funzione secondo natura poi ha più possibilità di risvsegliarsi ma poi vieni ad occupare quel posto nella piramide assegnato a chi figlia e superare quel gradino diventa più difficile anche se lo si è compreso. Bisognerebbe trasformarsi come cellula senza diventare cancerosi, abbandonando i figli ad esempio per seguire un santone che promette illuminazione.
Più o meno questo il concetto.

Ray dimmi tu se mi sto avvicinando a quel che volevi dire.

Sole 27-08-2011 11.23.43

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102965)
Diglielo ad uno sciamano del centroamerica o delle steppe siberiane , Uomo che realmente penetra in altri mondi connessi col nostro e che ha il compito appunto di connettere l'individuo e la sua collettivita' con il cosmo e di mantenere questo rapporto in equilibrio , digli che non vive integrato nella e con la natura che non rispetta le sue leggi , che anzi le va contro e che la natura non lo vuole e tenta di espellerlo in ogni modo come fosse un estraneo ad essa .

Evidentemente non sono in grado di trasmetterti cosa intendo e la questione nelle sue linee generali. Magari avanti nella discussione ci sarà una nuova occasione.

Un'ultima battuta. La Natura e le Leggi di questa realtà percettiva comune regola la meccanicità dell'uomo con lo scopo di continuare la sua esistenza. Qualora un uomo si risvegli e non subisca più le Leggi che addormentano e lo rendono meccanico va contro l'ordine di questa realtà percettiva. Va contro i suo scopi ed entra a far parte di un'altra realtà percettiva e probabilmente subirà le leggi di questa seconda realtà ma non più della prima pur vivendoci.

Ray 27-08-2011 12.48.10

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 102966)
Ho pensato che il parziale risveglio è tollerato in chi ha figliato nel senso che la natura lascia in pace chi ha assolto la sua funzione secondo istinto.

Si, questo intendenvo con "pagato lo scotto". Quindi entro un certo limite poi non ci sono problemi insormontabili (sempre se uno vuole, ovviamente). Oltre quel limite serve molta energia e parte di essa è andata nello scotto quindi tocca inventarsi qualche espediente.

nikelise 27-08-2011 12.54.27

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102940)
Volevo chiarire però un punto. Un Uomo non subisce più i fortissimi influssi che la Natura emana, come fosse un magnete. Ma non subire non vuol dire che le leggi di questo mondo non si debbano rispettare. Ma se un bambino le rispetta sempre senza capire esattamente perchè e come, e solo perchè esistono e non sa fare altro, e non sa che c'è altro (the Truman Show è carino in questo senso) un Uomo evoluto sa come rispettare il luogo dove abita pur non subendolo, quindi equilibrando se stesso continuamente con la Natura di questa realtà, una scelta quotidiana. Un dare ed un ricevere. Mentre l'uomo comune non fa altro che subire e non sapere, un Uomo evoluto decide come quando e cosa dare alla Natura e questa è libertà, libertà che l'uomo comune non ha.

Continuerei ancora, si aprono talmente tante porte e discorsi, ma non so se ho centrato cosa intendevi dire.

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102945)
Ok, non capivo che intendessi con "indifferente" ed "opposizione".
Con identificare come un cancro un Uomo bisogna pensare ai diversi livelli di Realtà. Le Leggi di questa Natura/Realtà trova un virus infestante nell'Uomo che cerca di svcegliare altri uomini. Nell'Ordine Generale delle cose tutto è come deve essere ed ognuno ha il suo giusto posto. Yang e Yin continuano a scendere e salire.

E' che io veramente non riesco a conciliare queste due tue posizioni .
Poiche' ritengo corretta la prima non riesco proprio a dare valore alla seconda .
A dare valore , il che' vuol dire che ne capisco il significato .
Io stesso ho detto piu' volte che l'Uomo risponde a leggi della natura che sono diverse da quelle dell'uomo comune ma detto questo non posso anche affermare che il primo e' un cancro per il secondo o per l'ordine delle cose nel quale vive .
Io , ripeto ,vedo l'Uomo , nella metafora dell'organismo umano come una cellula staminale , come una cellula totipotente , che , andando a fondo nella metafora , anche e' confinata , isolata in deteminati luoghi , siti ed agisce solo in determinate circostanze correggendo , trasformando e ricostruendo i tessuti formati da cellule normali .
Altro che cancro .
Come queste cellule , inevitabile e' l'isolamento cui e' destinato l'Uomo e l'attivita' quantitativamente limitata che puo' e deve svolgere nel contesto ordinario .

luke 27-08-2011 13.20.24

Il problema è che magari è difficile da raffigurare mentalmente il concetto dell'UOMO non più soggetto alle elggi della natura; non è che se ne va su di un altro pianeta...sempre qui resta e cmunque continuera a sottostare ad un certo numero di leggi fisiche ad esempio, peròsarà meno soggetto o influenzabile da svariate influenze e più da altre che invece riguardano in minima parte l'uomo comune .
E', almeno io lo raffiguro così, come due cerchi che si intersecano, l'UOMO si trova nella zona di intersezione, nella quale in parte rimane soggetto e vincolato ad alcune leggi "naturali" ineliminabili per chiunque(tipo morte fisica) ma in parte comincia a beneficiare di altre possibilità , precluse all'uomo comune che rimane soggetto solo alle leggi comprese nel suo "cerchio".

Il fatto di essere totalmente e completamente slegato da qualunque legge di questo mondo, non credo sia possibile fino a che si resta qui, qualche vincolo resta comunque, come c'è la possibilità , esistendo macro sistemi maggiori di potervi iniziare ad accedere già da qui.
Nell'esempio delle cellule del fegato, non è ch eesiste solo il fegato, altrimenti sarebbe impossibile trasformarsi in qualcosa d'altro, se qualche cellula, pur ostacolata dal fegato, può diventare altro è perchè anche all'interno del fegato esiste qualcosa che gli da questa possibilità, facendo parte di un sistema più vasto e interdipendente. Evidentemente dovendo il fegato continuare comunque ad esistere è ovvio che cercherà di univormare a se la maggior parte di ciò che "contiene" ma non ha la possibilità di impedire in modo assoluto che il sistema "corpo umano" gli sottragga qualche cellula, non tutte perchè altrimenti non esisterebbe più il fegato ed evidentemente tutto il corpo dovrebbe a quel punto modificarsi profondamente per sopperire alla sua mancanza, ed allora la scelta più "congrua" è consentire a qualche cellula di evolvere ed a molte altre no o quantomento rendergli la cosa estremamante difficile.

Faltea 28-08-2011 12.07.24

Un riassuntino:

Si diceva che l'evoluzione viene ostacolata dalla natura in quanto ci viene richiesto per il proseguio della specie l'accoppiamento ed il figliare in quanto l'energia per evolvere porta a tralasciare questo compito.
Il concetto di cancro era nato perché ci siamo definiti cellule impazzite (pertanto cancerogene).
Per meglio comprendere, definiamo questo esempio come cellule cancerogene benigne altrimenti ci perdiamo.
In questo contesto ci sta lo sciamano indicato da Nike qualche post più su.
Comunque il corpo/natura "ostacola" la cellula cancerogena benigna, ma in maniera diversa dalla cellula cancerogena maligna che tende ad espandersi mettendo in pericolo la vita dell'umano/terra ed alle volte portandolo alla morte.

Ora Ray dice che essendo una struttura piramidale la nostra il posto che viene liberato dal nostro risveglio per una legge di compensazione la natura lo deve occupare con un'altro essere che fa figli ed assicura il protrarsi della specie.
E' anche vero che il risveglio non è per tutti, sappiamo che ci sono persone che non hanno alcuno stimolo a guardare più in là del loro naso. Queste e quelle dei due livelli superiori figliano e dovrebbero compensare ed occupare i posti nella piramide lasciati liberi.

Chi raggiunge lo stadio ultimo, non sarà più soggetto alle leggi della natura e pertanto non verrà più ostacolato.

Qui mi si pone un dilemma, se la natura (dato che comunque al nostro stadio sottostiamo alle sue leggi) ci permette quest'evoluzione e ci sono quelli dei primi tre livelli che compensano il protrarsi della specie perché veniamo ostacolati? E' più logico venir ignorati come un raffreddore che se lasciato fare il suo corso passa senza problemi.

Faltea 28-08-2011 12.10.38

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 102978)
Il fatto di essere totalmente e completamente slegato da qualunque legge di questo mondo, non credo sia possibile fino a che si resta qui, qualche vincolo resta comunque, come c'è la possibilità , esistendo macro sistemi maggiori di potervi iniziare ad accedere già da qui.

mmm mi suona un po' storto in quanto se qui siamo un puntino a confronto del nostro sistema, per l'universo cosa siamo?

Ed ora lancio: e se il passaggio non fosse dal micro al macro ma dal nostro macro al micro?

diamantea 28-08-2011 14.17.11

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102553)

L'evoluzione spirituale non è per tutti, e forse è proprio qui che sta il nocciolo del discorso.


Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 102554)
Non riesco a prendere tutto il thread (dopo le ferie), ma questa cosa è importante.
L'evoluzione spirituale è per tutti ma non tutti sono per l'evoluzione spirituale.

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102988)
E' anche vero che il risveglio non è per tutti


Scusa Falty la precisazione ma come ti aveva fatto notare Uno a proposito di evoluzione spirituale credo che anche il risveglio sia per tutti ma non tutti per il risveglio.
Uno fa notare che la differenza è importante, non la spiega ma è possibile intuirne il motivo e questo potrebbe cambiare l'ottica di molto nel continuare il cammino.
Del resto se sei ancora convinta che la spiritualità non sia per tutti è come se già poni un vincolo dall'alto, invece è una limitazione dal basso.
Il sole splende nel cielo per tutti ma se uno è cieco non lo vede, è una sua limitazione, ma il sole è li anche per lui.


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