Da quello che ho compreso, il libro parla di una necessaria trasformazione della madre, di un'integrazione della sua funzione materna.
Nel mio caso credo di essere già abbastanza grandicella per non pretendere che mia madre cominci un percorso di consapevolzza, le farebbe bene per sua figlia più piccola e per se stessa ma purtroppo non vedo speranze in questo senso.
Come diceva Uno nei primi post, questo è forse lo scoglio più duro per le ragazze che soffrono di disturbi alimentari, spesso le madri collaborano ma solo in apparenza, sono le prime ad accompagnare le figlie dal terapeuta ma rifiutano il processo trasformativo, rivogliono la bimba che hanno perso com'era prima..

Questo passaggio del testo credo sia particolarmente pertinente per le ragazza che soffrono di anoressia, la bulimia presenta una sfumatura diversa. E' stato detto che all'anoressica viene impedito di crescere, alla bulimica viene imposto di crescere troppo in fretta e che le due fasi si alternano perchè anche la madre alterna questi aspetti. Nel mio caso credo sia prevalso il secondo aspetto cioè quello di crescere troppo in fretta, in qualche modo ero io che mi prendevo in carico l'accudimento emotivo di mia madre e non il contrario.

A tavola oggi ho detto che ho visto un bell'appartamento in un centro vicino, arredato e a una cifra buona, che mi piacerebbe mettermi via un po' di soldini trovando un'altra piccola entrata al mese fissa, ovviamente prendendomi il giusto tempo.
A mia sorpresa, ho notato in mio padre un atteggiamento sempre burbero ma più 'sano' rispetto a mia madre che ha esordito come se non avesse sentito niente delle mie parole, dicendo: 'Non possiamo mantenerti un appartamento, NON CE LA FARAI MAI a mantenerti da sola!!!!'
Olè:)

Fare non dire, amare non dolci, questo è il segreto del volere nel podere e volare nel potere

Questa me la attacco in camera sotto l'altra:)
'Fare e non dire', tipo mantra

Devo riprendere in mano questo topic e finire di postare il mito di Kore/Persefone con le mie considerazioni. Sono in un periodo di nuovo difficile, va e viene come un'onda. In questo momento da un'ora e mezza sto resistendo alla tentazione di procurarmi del cibo per fare quello che si può ben immaginare. E' uno sforzo titanico, mi credete? Sebbene sappia che sto spostando sul cibo qualcos'altro, il problema è che non ho accesso, in questo momento a questo qualcos'altro. I trucchi che ho messo in campo fin'ora sono stati: scrivermi con un amico, provare a studiare qualcosa (ma non riesco perchè l'attenzione si sposta sempre) e ora scrivere qui. E' come se la parte che sta scrivendo ora qui, cercasse di rimanere staccata a osservare questo vuoto enorme che si apre nella mente e di riflesso e nella pancia. E' questo che intendete con rimanere vicino alle proprie emozioni senza spostarsi? Ma se ciò che sento non è razionale, senza forma, come faccio a resistere alla forza trascinatrice che esercita... Dove mi aggrappo?
Non so quanto a lungo posso durare, è davvero difficile, il tempo mi sembra passare molto lentamente e vorrei fosse già l'ora di andare a dormire per non avvertire tutto ciò.
Speriamo di durarenonso.gif

Prova a sovrapporre altre emozioni , di qualunque tipo :
esci dall'ufficio se sei li' e fai una cosa diversa dal solito .
Vai nel verde , vai a Padova a vedere dei negozi , dedica del tempo a te.Vedrai che il tempo scorrera' molto piu' velocemente .
Rompi gli schemi .
Forza .

Osservare e soffrire per il tempo che riesci penso ti renda più forte di volta in volta, resisti più che puoi abbraccio:

Grazie ragazzifiori.gif Sì ora esco, è finito l'orario d'ufficio e vado in palestra così mi scarico un pochino, puntiamo sulla vanità! Ma anche questo dovrà cambiare, la palestra ha a che fare col corpo, in ogni caso sempre meglio del cibo. Di buono c'è che almeno lì non esagero, non mi sfianco di esercizi ecc.. Insomma è abbastanza equilibrato come approccio. Ormai la frequento con costanza da quando ho mollato yoga ma mi annoia.. Devo trovare un'alternativa che mi scarichi.
Poi il difficile sarà il momento prima di andare a letto ma ci penserò poi

La situazione qui è dura ragazzi. Lunedì vado a parlare con una psicologa di un centro specializzato anche se da un primo colloquio telefonico, temo che avrò a che fare con una laureata di primo pelo e spenderò l'ennesimo cinquantino per niente. E' solo una sensazione, quindi voglio essere ottimista e aspettare lunedì.
Sto cercando una stanza, Padova è una città universitaria e ce ne sono parecchie. Magari divido con qualche specializzanda così avremo più o meno la stessa età e voglia di tranquillità, vedremo cosa si presenta all'orizzonte, una stanza è tutto ciò che posso permettermi ora, se può aiutare nel processo, ben venga.
Sono un po' sfiduciata, ho attraversato molte strade, ho speso soldi e senza risultati. Quello che mi affonda è la consapevolezza che esternamente posso fare poco, non esiste fidanzato, vestito, lavoro o altro, siamo solo noi che possiamo trovare la forza e quando la forza non c'è, si sprofonda in un buco irragiungibile per qualsiasi essere che volesse aiutarci. So che non è il sito giusto per parlare di questo, quindi vi aggiornerò tra un po' di tempo, quando le cose prenderanno materialmente una piega diversa. fiori.gif

Vedrai che quando andrai dalla psicologa, tornerai ad essere una iena ed affrontare tutto col giusto coraggio, ti capisco finchè manca la forza e la fiducia, puoi fare qualsiasi progetto, ma tende a fallire. Molto spesso si accusa chi è depresso di fare poco o fare male, ma è proprio questo il punto, che in certe condizioni si spegne tutto e non è soltanto una questione di volontà, ma ci vuole un ripristino del sistema.

Forse questa psicologa non è quella giusta, ma potresti valutarne altre, in ogni caso se hai disturbi alimentari, molto piu indicata la psicologica della dietologia.

icon_thum:

Hanno aperto da poco un centro qui da me, all'interno dell'ospedale pricipale. E' diretto da una persona che trovo molto valida.
La cosa è ancora sperimentale (è partita a settembre) ma sembra che stia decollando in quanto gli stanno dando altre sale dell'ospedale.
Il direttore ha la mia massima fiducia, è un ottimo dottore e credo che sia fattibile anche prendere un appuntamento non a pagamento (ma di questo dovrei informarmi).
Se ti serve, mi informo e poi ti passo tutto.

Grazie mille Faltea! Sei veneta?

Andata. Mi si proprone un ulteriore percorso, soliti 200 euro al mese, il centro è composto da un'equipe fatta di diversi specialisti: medici, analisti, psicologi ecc, si chiama Kora. Tra l'altro ieri sera, tornata a casa, ho visto sul portafrutta un melograno grande come casa, in genere mia madre non li compra mai, glielo ha regalato il fruttivendolo. Ho pensato: 'simpatica coincidenza'.:)
Ora devo riflettere molto bene, oggi alle quattro ho appuntamento per vedere la stanza di cui vi parlavo.. Il dramma è : che fare? Entrambe le vie assieme , economicamente sarebbero piuttosto insostenibili.. Non so se riprovare a fare analsi con questo centro e riprendere in mano tutto di nuovo o buttare finanze ed energie in questa stanza.. E' proprio un dilemma. Entrambe le esperienze non mi sono nuove, dopotutto ho già convissuto tre anni fuori anni casa e psicoterapia l'ho già provata per un paio di anni abbondanti.. La novità è che forse prendere la via della stanza, significherebbe per la prima volta, trovarmi davvero sola con me stessa. Mahbooh.gif

Io in una stanza con un percentuale di umidità pari alla quantità d'aria presente in essa, non ci vado. Ho già troppa acqua in testa.icon_mrgr:
Piuttosto, per me, meglio un essicatore.

La soluzione al tuo dilemma del precedente post è arrivata da sé.