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Quello che prova e' simile alla riconoscenza nei confronti di chi ti sfama , non altro . I problermi li incontri dopo quando , chi ha dato non riceve nulla , immerso com'e' nella stessa logica . Ecco perche' non appena tu sei soddisfatta noti che gli altri non sono contenti . |
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Il valore del dare non è chiaramente oggettivo perchè si da per continuare a sentirsi a credito affettivo... e nutrirsi della delusione data dall'aspettativa. |
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Pensa di dare ma da' per ricevere il che' e' lo stesso . Come chi ha il secchio vuoto puo' solo riempirlo e per farlo se ne inventa di tutti i colori come quelllo di essere in debito per attirare e attirare e attirare . |
Ok vorrei parlarvi un pò di questo vuoto. Ho fatto degli esperimenti tentando di rimanere da sola col vuoto senza cercare calore o attenzione solo io e il vuoto stesa a letto. E' una sensazione di freddo siderale, non so perchè ma è proprio come se fosse un punto morto freddo. Mi chiedevo come mai freddo e non caldo e ho pensato anche all'espressione inflazionata 'sentire freddo dentro', che ne pensate?
In più il corpo tende a mettersi in posizione rannicchiata, fetale quindi tutto l'essere in pratica regredisce a uno stadio abbastanza infantile. Non lo sento sempre ci sono delle contingenze che fanno scattare tutto il meccanismo per cui arrivo a sentirlo. La cosa che mi preoccupa è che mentre in genere le emozioni mi attraversano, le sento vibrare in tutto il corpo, nei momenti in cui sono alle prese col vuoto, in quel punto che mi sembra localizzato nel plesso solare inferiore non passa niente, sembra davvero spento. |
Mancanza di calore umano.
A me l'hanno spiegata così, anni siderali fà icon_mrgr: meno male che in qualche angolino, seppur nascosto, tutto quello che mi è stato detto ha trovato posto. Adesso devo recuperarlo tutto. C'è un posto di Uno in "sensazioni corporee", mi pare, su questa sensazione e altri riferimenti nel TA. leggo.gif |
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Ok, messa così è diversa e parli in altri termini di quell'aspettativa di cui parlavo nel mio post, quindi in linea generale siamo d'accordo ma c'è di più però che chiarisce meglio quello che intendo con il non poter prendere/ricevere e il continuo dare - chiaramente distorto - e cioè il problema è che non può ricevere perchè è chiuso in quel senso. Un carente affettivo non vuole ricevere perchè se ricevesse si sentirebbe anche amato e se si sentisse amato colmerebbe in parte la mancanza e se colmasse la mancanza come potrebbe perpetrare ancora la sua sofferenza alla quale è affezionato? Quindi una persona che ha grosse carenze affettive da certamente per ricevere ma non può/sa prendere.. e appena prende restituisce tutto e di più restando quindi sempre vuoto e in conflitto. |
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Il punto e' che chi sente di dover avere amore , chi ha un vuoto ha una mancanza e non e' in grado di dare . Riceve certo che riceve ma non avendo imparato a riempirsi , cioe' essere integro , un'unita' , avra' sempre bisogno e non riuscira' mai a dare . |
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Allora da e da e da e da perchè ciò non avvenga mai. Non accetta la frustrazione della delusione del vuoto e del non amore che prova dalla delusione del non ricevere più in pratica dalla sensazione di vuoto di cui ha paura e non sa gestire Io ci vedo questo |
E se uno semplicemente non conoscesse l'amore, l'affetto via che suona meno forte, e quindi andasse in cerca di qualcosa che neanche lui sa riconoscere?
Se io non sperimento almeno in un'occasione lo scambio sano cos'è che posso cercare se non quello che ho trovato fin'ora? Uno parlava di materiali, se sono scarsi costruirò si ma sempre poco. Quindi prima di tutto devo sentire capire vivere qualcosa di diverso, di sconosciuto. Imparare a far passare qualcosa che fin'ora ho respinto. Penso. leggo.gif |
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Per me è difficile dare qualcosa che non si è ricevuto.
Si possono dare attenzioni esasperate, magari spacciandole per amore o affetto, ma se si è vuoti è difficile dare ed è lo stesso ( o anche più) difficile ricevere, si provano sensazioni strane, si è molto confusi, non si sa bene cosa si sta ricevendo, come se mancassero gli enzimi giusti per farlo nostro , enzimi che forse una volta non creati da piccoli poi è estremamente difficile ricreare in seguito, e alla fine anche le esigenze sociali ci fanno accettare un qualcosa di diverso e di peggiore qualità, se e quando ciò è possibile, ovviamente e non sempre accade. Forse per questo poi si aspetta qualcosa di ultraterreno, che ci investa così pienamente da superare i limiti umani che abbiamo, quasi da farci trasfigurare. Poi forse c'è anche una parte di noi , o almeno di me, che non avendo ricevuto si sente in cerdito da questo punto di vista e pensa che per pareggiare, riscuotere questo credito qualcosa di normale non basta più, visto che si pensa di aver vissuto una situazione a-normale (in negativo) prima si pretende una situazione a-normale (in positivo) dopo. |
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Il dare che sto intendendo io non è il dare che stai intendendo tu. Magari puoi definirlo meglio se vuoi, altrimenti finisce che magari siamo lontani anni luce e non ci capiamo mai. Scusa Edera se ti tiro dentro ma hai descritto bene quando hai detto che ti sembra tutto fermo e fermo è freddo. Se non merito una cosa e mi sento frustrato nella sensazione di avere qualcosa che non merito tenderò a compensare restituendo, e per evitare di avere tenderò ad essere sempre io quello dalle "spalle larghe" che da, che non ha bisogno di parlare con nessuno, che se la cava da sola... uno che ha carenze affettive non se la da nemmeno la possibilità di essere amato il problema però è che non sa come si ama. Non sa nemmeno che esiste un sentimento che riempie... il cuore. Ma è chiaro che parliamo di un agire compensatorio quando dico dare. |
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Io penso che ci sia proprio un rifiuto al nascere. Il cuore viene sostituito dalla mente. Ma poi io parlo per il mio vissuto e per quel che ho osservato intorno a me non è detto che sia per forza così. |
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E' quello infatti.. andare in cerca di cosa? E come? E dove? |
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Parlando di amore ultraterreno riflettevo sul fatto che, nei casi di mancati affetti ricevuti (reali o percepiti come tali) e nel caso questa situazione durasse a lungo , mi chiedevo se dantro di noi potesse nascere la voglia di vivere qualcosa di stra-ordinario come compensazione, per bilanciare il fatto che per anni si sia subita una carenza affettiva cronica, e quindi il "super amore" diventa l'unica opzione che accetteremmo. |
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