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La cosa più grave è quando si viene convinti a forza che la cosa sbagliata è giusta, e la cosa giusta è sbagliata e viene sminuita e smontata la giusta percezione delle cose. Il mio non è perbenismo Nike, è il risultato di questo capovolgimento che c'è stato a monte e che sto cercando di mettere nel giusto verso, poi penserò a distaccarmene. Citazione:
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Per il resto credo che ognuno abbia i suoi modi ed i suoi tempi... e che imodi, si debbano sperimentare, se a qualcuno da noia può sempre evitare di rispondere (e di leggere) , mentre il diretto interessato nel tempo scopre se il metodo funziona o meno e puo' fare degli aggiustamenti... |
Grazie per la tua spiegazione Red, stando così le cose non fa per me il blog .
Il forum mi aiuta moltissimo, è un supporto importante e sempre presente, anche se forse non lo do a vedere a sufficienza, e mi dispiace per questo, ma non l'ho mai considerato un muro. Tuttavia questa immagine mi può aiutare a vedere come ho funto da muro in altre occasioni e inconsciamente questo mio continuo proiettare sul muro serve a richiamare l'attenzione sul proiettare. Ho pensato possa essere anche una reazione condizionata al proiettare, proietto perchè sono stata proiettata, come un continuo rimbalzo della palla fra il mio muro e il muro esterno. Non lo so bene, non riesco ad afferrarlo bene, può darsi pure che vaneggio, effetto allucinazioni da digiuno icon_mrgr: |
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Mi ha colpito questa frase, davvero pensi che sciogliere i nodi potrebbe non farci vivere meglio? Ho sempre pensato che i nodi fossero dei grovigli di energia che sprechiamo mantendo vivi sentimenti come rabbia o frustrazione o paura legate a situazioni vissute male. Per logica scigliere un nodo che consuma energia dovrebbe darci energia in più..però in sè contraddice l'idea che l'energia non si può accumulare nè mettere da parte...quindi forse sarebbe più corretto dire che una volta sciolti i nodi smetteremmo di sforzarci di trovare sempre maggiore energia. Ray all'izio dava uno spunto sul come e quanto consideriamo un problema irrisolvibile. Non stare fermi sulla soglia lo intendi come un muoversi andando oltre l'idea che non serva a nulla? Perchè il mal di vivere in genere ha come base proprio questo pensiero, in genere. |
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Perchè detta così o come me l'ha posta Astral in altri post, da l'immagine di esibizionismo gratuito, tant'è che Cubo poi dice: Citazione:
Questa per me è un'immagine fuorviante e non veritiera. Ci può anche stare una certa dose di compiacimento in alcune cose, o di esibizionismo, perchè è l'ego, che è presente in tutti ma da qui a dire anche mi piace così la strada è lunga. Il motivo per cui scrivo tanto come fosse un blog (ora ho capito cos'è) non è esibirmi, per mostrare me stessa o quarda quando soffro, quanto sono bellabravafigastoltaimportantemisera ecc.... Il motivo lo avevo già individuato in un altro 3d "disturbi notturni". L'immagine è del bambino che vuole esprimersi, fare esperienza, sentirsi autonomo, grande, ma ha bisogno di sapere che la mamma lo sorveglia a distanza. Ora, sono adulta e responsabile delle mie azioni, non voglio la balia, ma incosciamente voglio abbandonarmi in sicurezza. E' vero ho bisogno di un pubblico, ma non che assista da spettatore alla mia performance, ma un pubblico (mi basta una anche sola persona), che sia in grado di potermi dire se per caso c'è un burrone davanti a me ed io ci sto andando dritta perchè presa dal mio scandagliare non lo vedo. Finchè c'è silenzio vuol dire che va bene, basta un rigo e mezzo, a volte anche solo un rigo... per aggiustarmi il tiro. Ho bisogno della Guida ma qui in un forum non si può avere il contatto diretto, personale, con il Maestro, come il bambino ce l'ha con la madre, per cui io ho trovato questo modo per buttare fuori quel che ho dentro, e non è solo un buttare fuori e basta, tanto per imbrattare i muri, io cerco la soluzione e se la trovo la applico, mi impegno a mantenerla. Io seguo una mia strada, un mio percorso, perchè ho delle pulsioni fortissime che mi spingono in una direzione, provengo dalla repressione del parlare quindi sto andando in verso opposto al blog e del resto non ho trovato altro alternativo che mi funzioni, questo mi ha dato risultati e quindi va bene per me. Può darsi che ora trovi un modo diverso e sarò ben lieta di accoglierlo. La mia paura di fondo è di non saper discernere la fonte, l'attendibilità del mio sentire, le mie fondamenta non sono solide, il bene e il male si sono invertiti, ho tollerato molte cose assai sgradevoli perchè mi venivano imposte come buone, e il mio manifestare questa sgradevolezza veniva repressa perchè impostami come sbagliata. Non ho sviluppato la necessaria fiducia nel modello genitoriale che mi ha tradito più volte per cui non sono sempre certa nelle cose, ho bisogno di avere conferme, certezze dal punto di riferimento che ho indivituato nel luogo dove mi esprimo. Nel dubbio, piuttosto che far entrare qualcosa di negativo preferisco non far entrare nulla. |
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Ai cavalli dei carri, quando stanno andando dalla parte sbagliata, gli si da un colpo di briglie... Ma tu non sei una cavalla, un mulo o che altro.... Detto questo ci sta che chi non si espone rischia di autoconvincersi di andare bene o al contrario di sbagliare tutto, non avendo termini di paragone oltre a ciò che vede, che può vedere, quindi è importante il confronto ed è importante sia una risposta che la non risposta, non risposta che però non implica un sistema di tacito consenso. E qua si potrebbe ragionare su un'altra cosa, sommergere gli altri di fatto può impedir loro di dare continue risposte, salvo dare attenzione pressoché totale, praticamente impossibile. In sostanza non esporsi o esporsi troppo sono due facce della stessa medaglia con un inconscio evitare, almeno in parte, un confronto. |
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E' possibile che inconsciamente voglio briglie e paraocchi, fa parte del mio copione, fin ora mi sono fatta mettere sempre le briglie, i paraocchi non tanto... poi come un cavallo mi sono imbizzarrita per scappare da una stalla dirigendomi subito verso un'altra, con nuove briglie. Un tempo non dura sempre tutto il tempo, diceva mia nonna. Non sarà per sempre così. Intanto questo fine settimana ho detto al mio compagno di starsene a casa. L'ultimo bacio ha fatto traboccare il vaso. Citazione:
Fin ora ho fatto tutto quanto mi è stato possibile fare, di meglio o di più non ho saputo fare, ma sono qui, ben ancorata, lo metto in ordine del giorno nella mia scala di priorità. Prima devo riprendermi da questo ultimo treno che mi è passato addosso. La notte non dormo più. |
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- la vita va avanti, i nodi si devono sciogliere camminando, vivendo. faticando ma muovendosi. se uno sta fermo e pensa di non andare avanti finche' tutti i nodi non siano sciolti si condanna all'immobilismo, alla sovrafocalizzazione, rischia di finire a quel che tecnicamente si chiama "fare le seghe ai grilli". - e' buona cosa cercare di sciogliere i nodi, ma una parte del lavoro va fatto sull'accettazione. avere dei nodi (ancora) irrisolti significa essere vivi come esseri umani limitati. e' parte della nostra natura qui e adesso, essere cosi'. se dovessimo sciogliere tutti i nodi non vivremmo meglio, vivremmo in un'illusione congelata: faremmo finta di non avere problemi e non respireremmo nemmeno per timore di crearcene altri. la vita come la intendo io è un'altra cosa, è camminare nella pioggia. bene usare l'ombrello, bene anche accettare che comunque vada un po' ti bagnerai. |
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mai detto che sia esibizionismo gratuito. mai voluto dirlo. ho scritto che quel che capisco io del tuo percorso è che deve essere pubblico per funzionare per te. hai un "modo" che prevede che le tue riflessioni siano "pubblicate". il mio errore è stato pensare che tu le pubblicassi per un "dibattito", mi e' sembrato di capire che tu lo fai per "buttare fuori", forse per chiarirti le idee, visto che per scrivere devi in qualche modo riordinare, ricapitolare. va. benissimo. cosi'. non so piu' come ripeterlo: FAI BENE. se ti serve, se funziona, evviva. ma davvero. io ho semplicemente accettato il fatto che, visto che tu non cerchi il dibattito, ha poco senso incaponirmi a cercare un aggancio razionale. sono io fuori posto in questo schema, non tu. è come chiedere a un derviscio la tabellina del 17. |
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Ci sono nodi (che forse la psicologia chiama complessi ma non vorrei dire castronerie) che proprio per la loro natura tendono a immobilizzare. Se per l'effetto di un fattore traumatico mi prende il panico ad andare in treno, tanto per dire, dovrò necessariamente continuare a vivere e non andare in treno non è nemmeno un problema che genera chissà quali conseguenze ma per poter dire di vivere davvero liberamente devo poter essere in grado di salirci su quel treno (posto che comunque se ho paura del treno è facile che mi si annidino dentro anche altre fobie simili, per similitudine, come andare in autobus..oltretutto poi se ignorate tendono a dilagare e prendere sopravvento attirando altre paure..) Quindi sì, devo muovermi e vivere la mia vita ma devo anche prendermi quel tempo e quello spazio necessario per cercare di sciogliere il blocco. Citazione:
In questo senso si, ci sono nodi che fanno parte della nostra vita e che non spariranno mai del tutto a meno di una trasformazione dell'essere, cosa piuttosto ardua. Inoltre sospetto che più che avere troppi nodi la vita ci conduca a ingarbugliare sempre per cui ce ne sono continuamente di nuovi. Il segreto forse è nel vederli e cercare di impedire che diventino matasse. Citazione:
Io aggiungo però che molto di quell'accettare che ti puoi bagnare dipende dalla certezza di potersi poi asciugare, almeno per un pò. Ti sfido ad andare avanti sotto la pioggia con la convinzione che non ti asciugherai mai..è congelante quanto voler rimanere asciutti a tutti i costi 8-) |
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io rispondo su un nodo intermittente, come se tu una volta su 50 che prendi il treno avessi paura e decidessi che non prenderai piu' il treno finche non avrai capito e risolto questa cosa... è paralizzante e per me non costruttivo. Citazione:
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Da cosa deduci che io non cerco il dibattito? Io non l'ho mai detto. Io ho difficoltà di contatto, se tu ti avvicini a me con durezza, assertivo io mi difendo, divento reattiva, metto barriera, è una mia difesa inconscia che scatta automaticamente. Ma poi ci torno, ci rifletto, prendo quel che devo prendere e lascio quel che non mi serve. Se necessario chiedo scusa. Se tu dici che non accetto che l'ultimo della fila educatamente se ne va allora ti dico che sei venuto a vedermi mi hai detto che quel pensavi e senza io poter replicare te ne sei andato, altro che confronto! Che poi ti ho risposto con una battuta, era solo per riferirmi a quella cosa che hai detto a Edera in altro 3d, a proposito del tuoi post molto strutturati ecc.. che poi l'interlocutore ti da ragione per sfinimento... non volevo certo trattenerti a guardare lo spettacolo! Se io parlo qui di immagini che mi danno fastidio, tu me ne hai creata una molto fuorviante, quello dell'ultima fila che va via educatamente in silenzio ma viene trattenuto. Non so se ti rendi conto... Può darsi che io ti abbia attaccato, sia stata pesante, non abbia voluto o saputo confrontarmi con te ma non volevo certo trattenerti a forza, tant'è che ti ho detto che magari ci saremmo incontrati sul rettilineo a mangiar carrube, visto che avevi fatto una battuta sull'immagine di me che sputo i semi come un cavallo... era un modo per dirti che avremmo fatto qualcosa di piacevole insieme fuori di qui, dove non ci siamo intesi. Poi ti dico che posso provare un confronto con te ma tu rifiuti, allora non è vero che vuoi un confronto, vuoi solo dirmi la tua idea e ciao. Non mi hai dato nessuna possibilità di incontrarti in nessun luogo. L'immagine del tazebao è stata importante, non perchè ci ho visto me scrivere ma ci ho visto me prendere da dentro quello che mi fa male e lanciarlo come fossero pietre sul muro per lapidare l'oggetto del mio tormento. Immagine che mi ha accompagnato durante il digiuno e poi è salita l'altra immagine... insomma è il mio percorso, ma se non avessi voluto interferenze, dialoghi, confronti li avrei rifiutati e basta, ti pare? Io non ho "un "modo" che prevede che le tue riflessioni siano "pubblicate". ", ho trovato questo modo incosciamente, forse per evitare proprio il confronto, ma non l'ho scelto, questo vorrei che tu capissi, io ne ho preso coscienza pienamente solo ora, ed anche grazie alle cose che duramente mi hai detto tu. Non ho rifiutato tutto quello che mi hai detto, solo le immagini che non erano conformi al mio essere. Sarò anche evitante ma solo in certi aspetti, in certi ambiti, perchè non è vero che non so confrontarmi mai con nessuno in nessun ambito. Comunque, per me va bene così, non voglio entrare in polemica, accetto sinceramente le tue motivazioni. fiori.gif |
Dorotea, purtroppo non ho intenzione di ripercorrere riga per riga dettagliando cosa mi trova d'accordo e cosa no, sottolinenando le incongruenze che vedo, citando i passaggi in cui io ho scritto cose diverse da quelle che mi metti in tastiera, ritornando sulle cose che ho scritto prima di alzare bandiera bianca. non ne vedo vantaggi.
prendo l'ultima frase per buona, confermo auguri di cuore, e ci rileggeremo in altri topic. |
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Posso essere un normale essere umano limitato pur non avendo nodi. Condivido tutto il resto, cioè che spaccarsi i capelli in 4 è quasi sempre distruttivo, che i nodi vanno sciolti vivendo etc... ma non che siano una condizione indispensabile anche senza essere superuomini, illuminati o che altro. |
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partivo da una (per quanto numerosa) sottofamiglia dei casi possibili, l'uomo (donna) con nodi, e discutevo sul come gestirli secondo me. esistono certamente casi o momenti o persone "senza nodi". per fortuna, abilità o grazia. come giustamente fai notare, il mio discorso si applica alla vita delle persone con nodi, non a tutte le persone, e non sempre. |
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Quando il nodo arriva al pettine dev'essere sciolto altrimenti il lavoro si ferma. Accettare un nodo che non si scioglie equivale ad accettare che si resta fermi nel lavoro.
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Se il nodo è troppo grosso da sciogliere a volte è meglio tagliarlo che stare anni a sprecare energie per scioglierlo.
Accettare che una cosa è ancora annodata in noi, non vuol dire stare fermi, l'accettazione stessa potrebbe essere la metà del lavoro, non è arrendersi, è una resa. Vuol dire lavorare ai fianchi qualcosa che per vie collaterali prima o poi... A volte questo eccessivo pretendentere è controproducente, restiamo fermi pensando invece di muoverci. Capisco cosa vuol dire Diam, ma se un nodo non fa scorrere il pettine nonostante abbiamo adeguatametne isnsitito ... meglio tagliarlo... e pettinare il resto, senza creare altri nodi :D |
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Per il resto credo che a volte su alcuni si possa soprassedere, almeno temporaneamente, tornarci dopo, magari trovandoli in parte sciolti grazie al lavoro che abbiamo fatto su altro. Alcuni nodi invece credo vadano affrontati e risolti in un modo o nell'altro, tanto sono talmente "grossi" che sempre lì torniamo a sbattere. |
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