Ecco... non sapevo si chiamasse Ricapitolazione.
Ho inziato a farla spontaneamente da quando ho iniziato il percorso e su questo proseguo. Nessuno mi ha però insegnato un metodo, leggo qui per la prima volta. Per me è partire da un episodio e da quello avere dei momenti di comprensione anche di episodi passati. La comprensione porta una immediata sensazione di benessere e leggerezza. Un lavoro comunque frammentario |
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Magari poi anche per i primissimi anni a furia di provare potranno riaffiorare altri ricordi. |
Ora quando ricapitolo, non sento più la rabbia di un tempo, allora mi arrabbiavo perchè non avevo capito che nella vita bisogna prendersi delle responsabilità. Io invece le rifuggivo, non le avevo viste e non le avevo imparate.
Oggi rileggo tutto sotto una luce diversa, ogni atto ha una conseguenza e quando si decide di fare qualcosa bisogna, scegliere è necessario farlo ragionandoci e poi assumendosi la responsabilità di ciò che ne deriverà che sarà pari al grado di coscienza di ognuno. Ma la legge non ammette ingnoranza per cui per ogni azione corrisponderà una reazione. Dicevo che alla luce di ciò che ho appreso le vicende del passato hanno preso una luce diversa. Altra cosa: ho cercato di togliere come da uno dei post iniziali di Ray il sentire e a trasportarlo nel presente. Ho scoperto un meccanismo che mettevo in atto e che non conoscevo. Ma non sono riuscita a rivivere però come se fossi, la bambina di quel tempo, cioè a entrare nel ricordo come se fosse adesso, non so se si capisce perchè non è facile comprendere. Ho sempre rivisto le cose come in un film nient'altro in cui sapevo che era Griselda l'attrice principale. Visto che faccio fatica a capire gli altri metto quello che faccio io forse da qui si capisce dove sbaglio, manco, sono limitata nel fare. p.s. Ah sono ostinata e voglio imparare ne ho bisogno e per questo non mi rassegno proprio. |
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Ci coinvolgiamo ma restiamo anche distaccati. Che poi è quello che serve: sentire ma non perdersi. Non sono andato a rileggere quello che avevo scritto e che citi sul sentire e trasportarlo nel presente, che per altro non è incompatibile con quello che hai detto fai. E' difficile descrivere bene la procedura, più che a farla alla fin fine, quindi si rischia di perdersi nelle parole. Quel che conta è il risultato. Se dopo aver ricapitolato qualcosa col tuo modo, passato un po' di tempo ci ritorni su e vedi che il tuo vissuto è diverso allora hai modificato qualcosa. Se sei riuscita a "svuotare" un avvenimento (e quindi è davvero diventato un ricordo) allora quello è a posto. Poi ognuno trova il suo modo e le sue parole per descriverlo, ma quel che conta è capire come fare e poi fare. |
Una domanda.
Ho letto che durante la ricapitolazione andrebbe eseguita una tecnica respiratoria particolare, girando la testa a destra e sinistra; qui non mi sembra di averlo letto ed inoltre a mio avviso rischierei solo di distrarmi senza ottenere vantaggi reali, quindi vorrei proseguire continuando senza respirazioni particolari, va bene lo stesso, si? |
Sapevo che quello serviva solo alla fine della ricapitolazione, una specie di scarico.
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Allora quello che deve cambiare nella ricapitolazione è il proprio vissuto, se questo mi fa ancora male non è un semplice ricordo, ma quello che non capisco è come si fa a modificare qualcosa che è accaduto anni fa, come si fa a svuotarlo.... Nel mio vissuto ci sono degli episodi che col senno di oggi non rifarei, ma sono accaduti e solo a pensarci mi viene un senso di rifiuto per la parte di me che ho lasciato lì... E' un discorso molto difficile da affrontare perciò vado con i piedi di piombo... |
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Io sto cercando di reimmergermi in episodi accaduti, suddividendoli per categorie e analizzandoli a se stanti, senza cioè pensare a quanto successo dopo, a quello che sarebbe potuto essere se avessi fatto così o cosà, ma cercando di riviverli appieno, tirando fuori anche sensazioni che all'epoca non erano molto evidenti, ma nascoste dai troppi pensieri, o dalla poca consapevolezza che avevo (non perchè oggi ne abbia molta di più intendiamoci). A svuotarli non sono ancora riuscito, però quando faccio qualche altra passata di ricapitolazione noto cose nuove, cioè che non in tutti gli episodi dolorosi c'era solo dolore e così non in tutti quelli piacevoli c'era solo gioia. Inoltre qua e la stanno riuscendo fuori particolari ed episodi che non ricordavo da tanto, però credo che più passate ad una certa distanza una dall'altra siano necessarie per andare sempre più a fondo e non limitarsi al semplice livello mnemonico. |
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Là si diceva di muovere la testa dal passato al futuro e nel futuro gettare fuori con il fiato anche il vissuto. Secondo me è complicare ancora il discorso iniziale che è già difficile da comprendere. Si parlava anche di mettersi in uno scatolone e che il fatto di essere in quello spazio angusto per il nostro Essere aveva un potere di far scaturire emozioni particolari di quel momento rivissuto. Boooh ho provato una volta sola senza risultato non so se altri ci siano riusciti e se è davvero necessaria anche questa cosa. nonso.gifnonso.gifnonso.gif |
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Se qualcosa col senno di poi non rifaresti non è ancora senno. Mi spiego: la quasi totalità delle nostre azioni, in realtà, non potevano essere diverse da quello che sono state, per via che sono il risultato di quello che eravamo allora... ma questo si vede svuotandoli. Poi, il vero senno di poi, può anche dirci che adesso non lo rifaremmo. Se qualcosa ti fa male solo a pensarci fai bene ad andare coi piedi di piombo. Approcciala pian piano, avvicinati di soppiatto per così dire, e fai un po' alla volta... e osservati cambiare. |
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prendo dal thread sul pensiero e vibrazione
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Penso che sia dovuto al non aver digerito tutto il lavoro precedente fatto fin qui. Se sono, ad esempio, venute a galla cose che non sono state elaborate per bene, queste tornano a galleggiare, a ristagnare e finchè non riscendono nel fondo lasicano una pessima sensanzione inconscia. Ma è solo un'idea che mi sono fatta associando questi periodi ad alcune riscoperte, alla visione di meccanismi ecc ecc. Se lo stomaco non digerisce, si intasa tutto il sistema e ci si sente debole, gonfio, affaticato ed ozioso. Almeno a me succede così. Così anche per la mente piena di concetti da elaborare e sedimentare, non c'è proprio spazio per il nuovo o altre elaborazioni. Il problema è che ho l'impressione che questo ristagno assorba energia (la digestione ne assorbe molta) o forse la sprint avuto dall'emersione di talune cose viene riciucciato tutto a pièpari nel ristagno, in ogni caso ho l'impressione che occorra un atto di forza per tenere a galla il ristagnato e cercare di ripulirlo. Infatti in genere l'energia che deriva da un ricordo decentemente ricapitolato va subito a soddisfare delle parti di noi che ne hanno bisogno... mentre invece mi sa che dovrebbe essere conservata per evitare proprio la caduta del magnete "nero" che assorbe quello che gli è stato appena tolto. |
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:) |
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Se non ricapitoliamo davvero sono aria fritta. |
Rileggendo mi è venuto in mente da cosa bisogna iniziare a ricapitolare? Ricordi o situazioni insistenti forse è il caso che vanno ricapitolate.
Quindi quando succede tocca rimanere neutri, e se invece provassi le stesse sensazioni di allora? |
Ho visto ieri sera per caso :@@ dei video in cui si parla di ricapitolazione anche se le viene dato un altro nome.
Si dice che la nostra energia è imprigionata in alcuni ricordi, non ricordi, perchè quest'ultimi sono ricordi emotivi, che condizionano la nostra vita. E come viene detto anche qui, liberandoli ne ricaviamo energia e benessere. Il come è legato a rientrare nel ricordo e riveverlo in continuazione arrivando a svuoltarlo dal vissuto emotivo. La differenza sta nel fatto che qui diciamo che si può fare da soli in quei video che va fatto con l'ausilio di un altra persona preparata ad aiutarti ad entrare nel ricordo. Il modo in cui lo fa secondo me è simile ad una tecnica di ipnosi, e proprio per questo motivo non mi sfagiola, anche perchè mi pare e non ricordo dove, Uno parla della pericolosità di dare in mano a terze persone il nostro inconscio. Anche se nel video spiegano che esiste una tecnica per mettersi al sicuro da inserimenti indesiderati, direi che è molto pericoloso mettersi in mano a terzi. Il punto però per cui ho scritto tutto sto ambaradan di parole è per arrivare a dire che nel video sostengono che i ricordi che incidono poi sulla vita, alcuni di essi, visto che bisogna andare alla radice ad estirpare perchè per il resto è un ripetersi di quel che la registrazione mette in atto come difesa ma che li fa però riattivare e rivivere, sono da recuperare nel grembo materno e li da soli non credo sia possibile entrare nel ricordo per ripulirlo. Anche li dicono che poi il ricordo rimane pure ricordo e non più emotiva reazione etc. La domanda è quindi bisogna arrivare a prendere quel ricordo iniziale, ma da soli di può fare? Tra l'altro ero incuriosita dall'acquistare il libro in cui dicono esserci anche la tecnica che insegna ad una persona a fare quello che ascolta e dirige la persona verso la radice.... Che ne pensate? |
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Bisogna predere quell'evento ultimo e poi trovare gli analoghi e passarli al setaccio poi nel caso se rimarrà quell'unico...(il non avere più emotivo dentro evidenzierà la soluzione) solo allora sarà il caso di trovare il modus per arrivarci. :) fiori.gif |
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Quindi praticamente bisognerebbe iniziare da oggi, e andare indietro a ieri, una settimana, un mese, un anno, e anni indietro. Per chi è giovane forse è un po' più facile, si ha meno da ricapitolare alla fine.
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Ma in definitiva con la ricapitolazione dobbiamo andare a riprenderci quello che è finito da un'altra parte.
Ho letto che la nostra mente analitica per sopravvivere quando proviamo dolore si stacca e al suo posto si inserisce la mente emotiva. Questo è ciò che negli animali aiuta nella sopravvivenza, ogni esperienza traumatica aiuta l'animale che non ha la mente analitica a prepararsi alla fuga davanti a stessi avvenimenti è come, per loro, un salva vita. Mentre per noi è un problema perchè ci divide in pezzetti. Ogni volta che proviamo dolore sia esso psicologico o fisico entra in gioco la mente emotiva che registra ciò che avviene attimo per attimo, vi è registrato ogni cosa dal rumore al profumo insomma tutti i cinque sensi attivi. Poi però la registrazione di ciò si riattiva come in un uomo che è stato ipnotizzato e a cui viene dato un messaggio sotto ipnosi, ogni volta che si riprova quella cosa che si è vissuta basta anche uno solo di quei particolari per far si che questa si riattivi ma al contrario di ciò che abbiamo vissuto quella volta. Oppure che ci porti a farci male come un'altra volta. Altro che extraterrestri e impianti noi siamo peggio. Se le cose stanno così ogni volta che provochiamo del dolore in un altro essere è come se lo ipnotizzassimo come se gli impiantassimo un disco che ripete quel messaggio. Ecco perchè se un bambino rompe qualcosa non gli si deve inveire contro!Tanto per fare un esempio, o non lo si deve picchiare. Siamo come tanti robottini ognuno con la propria scheda di comportamento inconsapevoli di esserlo. A volte reiteriamo proprio ciò che ci è stato fatto altre il messaggio ci massacra o ci limita in ogni caso è una registrazione deleteria per noi e per gli altri. Si trasmette persino nel grembo materno al feto il malessere...ora capisco sino alla settima generazione...anche se poi mi domando ma l'ottava no? Forse per via delle ottave, ma boh. La riflessione è che se le cose stanno in questi fatti dovremmo proprio cambiare e le emozioni negative non manifestarle a costo della vita, imparare sin da subito a ricapitolare a riprendere quel che abbiamo perduto la nostra integrità fatta a pezzetti e con essa noi piango.gif rendiamoci conto che è come se fossimo radioattivi e contagiosipiango.gif E' tutto molto difficile specie rimanere lucidi in certi momenti proprio quelli dove si attivano quella specie di "impianti" ma solo osservandoci possiamo prenderli quindi sforziamoci di vegliare in continuazione su noi stessi :) OT P.S. Alla fine la unica vera colpa che un uomo può avere è quella di non ossservarsi? |
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