8. E disse, "L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità.
Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!" |
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Puntare sempre alla qualità piuttosto che alla quantità. Riducendo la quantità si evidenzia la qualità. Saper scegliere ed una volta scelto eliminare tutto il resto e dedicarsi a quello. nonso.gif |
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Anch'io penso che il bel pesce grosso che trova l'uomo saggio rappresenta l'unica valida Via da seguire (la ricerca del Regno o di se stessi), in questa frase il senso sta nel saper riconoscere la vera Via e nel gettare in mare tutti i pesciolini piccoli che sono le facili illusioni e le perdite di tempo che nascondono e coprono il pesce grosso, si rischia che nella moltitudine di pesci non si arrivi a vederlo, mi fa anche pensare alla ricerca del vero, al non fermarsi alle apparenze, a gettare tutto ciò che intralcia la ricerca, e si troverà quello che veramente conta e nutre....
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Tra le varie chiavi che possiamo applicare una è quella dei piccoli "io" e del centro di gravità... è solo "gettandoli via" che possiamo scegliere facilmente il nostro centro... adeguatamente grande.
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Anche a me fa pensare ad una sorta di cernita delle nostre personalità, il pescatore che le ha nella rete, comunque le può osservare e setacciare e senza rimorso gettare via la piccola e non buona e tenere la grossa che nutre e fa per tutti. Buttare via nel mare però, quindi continua a farle vivere.
Mangia del grosso e se nutre diventando il pesce grosso del mare. |
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L'uomo getta la rete nel mare, questo mare può essere inteso come il suo interiore e ritirandola, essa è piena di piccoli pesci, di poco valore nutritivo. Ma tra quelli (il pescatore saggio) scopre scavando un ottimo pesce grosso con cui può nutrirsi. Gli altri pesci li rigetta nel mare perchè possano tornare nel luogo in cui ha gettato la rete. Ha fatto una pulizia dei pesci, una scelta di qualità del pesce. Il pesce grosso ha potuto nutrirsi nel mare e crescere e diventare forte. Ora l'uomo si nutre di questo pesce grosso e rigetta nel mare il pesce piccolo che non si è ancora sviluppato. Come ha detto Ray pare indicare un centro di gravità permanente mentre i piccoli io tornano nel mare.
Mi domando perchè conclude con la frase: " Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!"? Questa frase mi lascia con pensiero sospeso, non riesco a trovare il messaggio anche se sento che un messaggio cè. |
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Ma...Che cosa rappresenta il pesce? Agli albori della cristianità era il simbolo del Cristo (magari apriamo una discussioni in simboli perchè quando ho provato a cercarlo in rete ho trovato un sacco di informazioni) e della Conoscenza, quindi un pescatore saggio saprà trovare la vera Conoscenz, il vero Cristo e terrà con sè solo quello lasciando andare tutto il resto? |
butta la rete in mare (interiorità di se stesso) e tramite la rete tira "fuori" (fa emergere) e osserva tutte le sue personalità (piccoli io).
A quel punto gli appare l'IO e lo sceglie mettendolo al centro del proprio essere e quindi scartando i piccoli io. Ciauzz |
Ci stanno più o meno tutte le vostre chiavi di lettura, ma avete dimenticato quella originale (originante), se al posto di uomo mettiamo Dio e al posto dei pesci mettiamo l'umanità.....
Non c'è discriminante in questo, i pesci piccoli ritornano a mare per crescere, ma senza essere grandi non si può esser scelti. Resta il simbolismo del pesce Cristo. Attenzione al due di orecchie, sarebbe bastato "chi ha buone orecchie" Poi continuiamo con il versetto 9 |
forse intende con 2 due possibili interpretazioni.
ossia sia quella più "umana" sia quella "Umana/divina"? oppure potrebbe avere un riferimento ai due emisferi per elevare l'interpretazione da "umana" a "Umana". se ascolto solo con un orecchio... non comprendo appieno... ma solo per una parte. se utilizzo entrambe le orecchie al meglio (ecco il perchè di "buone") integro l'insegnamento e elevo l'interpretazione da umana a Umana/divina ci sta? |
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Continuo a cercare di capire cosa ha a che vedere questa energia sessuale con la consapevolezza. Forse è il massimo che possiamo fare? Essere consapevoli di ciò che possiamo fare con quell'energia e non oltre? Arrivare ad eliminare gli sprechi.. in modo consapevole per poterne usufruire al massimo? Riuscire ad usare il massimo di noi stessi di questa energia che abbiamo a disposizione in ogni cosa che facciamo ogni giorno della nostra vita in modo che non resti nulla da succhiar via al momento della morte?booh.gif |
non sono uno e scusa se intervengo ma volevo tentare di esprimere ciò che mi hai ispirato con le tua domanda.
io penso che "il massimo di noi stessi" lo raggiungiamo quando siamo "pieni" in ogni cosa che facciamo ogni giorno, completamente centrati in noi stessi e concentrati su quello che stiamo facendo con un' attenzione massima. a questo serve tutto quanto dici, eliminare gli sprechi e incanalare l'energia nell'azione un abbraccio |
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Adesso però (OT) bisognerebbe comprendere bene cosa vuol dire quella pienezza e centrati mica semplice da comprendere e da mettere in atto. |
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Quello che ci ho visto è che se l'istinto viene compreso e controllato dall'intelletto è un bene per l'istinto perchè comunque fa parte dell'intelletto anche se non lo governa...al contrario,se è l'istinto a dominare l'intelletto è un male perchè l'istinto si manifesterà vestito da intelletto,ma sarà comunque istinto...La terza ipotesi è quella di offrirsi..quindi di metterci il cuore,come fece Gesù,il quale pur donando tutto se stesso non ci ha rimesso nulla di ciò che conta d'avvero,ha nutrito gli altri non perdendo nulla,ha agito seguendo la parte migliore di sè e questo è l'unico modo per non farsi mangiare da niente e da nessuno... ci sta? |
per me è perfetto:)))
un abbraccio |
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Ora siamo O.T. e non è il caso di soffermarsi su quell'Io, sulla differenza tra quello che consideriamo io normalmente etc.. come al solito prima o poi in qualche 3d riprenderemo la cosa. 9.Gesù disse, "Vedete, il seminatore uscì, prese una manciata e seminò. Alcuni semi caddero sulla strada, e gli uccelli vennero a raccoglierli. Altri caddero sulla pietra, e non misero radici e non produssero spighe. Altri caddero sulle spine, e i semi soffocarono e furono mangiati dai vermi. E altri caddero sulla terra buona, e produssero un buon raccolto, che diede il sessanta per uno e il centoventi per uno." Qui si parla proprio della selezione che avviene durante la vita, ci sono diversi livelli di selezione se leggete attentamente, e ci sono anche diverse chiavi di lettura. A voi cosa ispira? |
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a una prima lettura mi fa pensare alla "parola". c'è la persona che la sente ma non la ascolta (terreno secco) chi la ascolta ci prova ma dopo poco perde consapevolezza (spine) e c'è chi riesce a fare un buon lavoro perchè sa ascoltare (terreno fertile) ma sa anche produrre. e penso si colleghi anche al discorso sull'Io chi di questo Io riesce ad avere consapevolezza porta quel frutto oltre la morte e termina il suo ciclo d'esperienza. ci sta? |
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Chi cade sulla terra buona, avra' la possibilita' di mettere a frutto, e da seme, mettere radici, germogliare, produrre frutti... forse qui in una piccolissima parte si ha la possibilita' di contribuire al raccolto? |
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Poi si semina vita dove vita non c'è e viene ridata all'Universo sotto forma di elementi che poi si trasformeranno in altro nutrimento per la terra, in polvere, in aria, in gas ma non in frutti, però non andrò lo stesso perduto come nel primo caso. Quel che cade su ciò che già si pensa di sapere (le altre spighe) non permette al nuovo di entrare. Quel che è da germogliare ancora non può a sua volta fare spazio nella memoria e nella coscienza a quel che deve di nuovo entrare, ma anche qui ha nutrito in ogni caso altro ed è entrato nel ciclo di vita dell'universo. Alla fine quelli che cadono sulla buona terra fertile e pronta, lavorata a suo tempo e nei tempoi giusti può dare il frutto. Può accogliere come principio femminile. Laddove il principio femminile non è pronto non c'è spazio per il nuovo. Non capisco il 60 cosa indica. La base sessanta è la nostra base di calcolo ed indica lo scandire del tempo.. che qui si raddoppia, ma lasciando perdere questo aspetto forse vuole indicare il rappoddio delgli interessi.. un buon terreno riesce a fruttare il doppio di ciò che che concima. E' bello perchè ci vedo come niente viene sprecato nell'economia dell'universo e come tutto viene rinvestito e funge da nutrimento per ogni cosa, anche fosse l'aria.. e come ogni cosa serve a tutti. |
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La sola accoglienza non basta ci vuole anche la fertilità trasformatrice. Non capisco i numeri, 12 x 5 fa 60 e 120 è il doppio di 60 ma anche 12x10. Chissà se questi numeri fanno riferimento alla Kabbalah ebraica. nonso.gif |
penso abbia collegamenti con tutto ciò che osserviamo intorno a noi.
con la vita in genere. noi in un certo senso siamo nello stesso tempo "terreno" e seminatori |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 16.18.37. |
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