Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Tradizioni Spirituali ed Esoteriche (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=83)
-   -   Opera al nero. (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=4663)

Uno 08-03-2010 13.29.15

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81576)
Uno, più su distingui il nero dagli effetti del nero e dici che il primo non è negativo in se, ma possono esserlo i secondi.

Dopo queste sette pagine di discussione, leggendo gli interventi, ho l'impressione che sia necessario cercare di spiegare per quanto possibile cosa è davvero questo nero per chiarire il concetto di sopra. Io non so se sono in grado, anche se posso provarci. Lo faresti quando hai tempo?

Tu speravi che con 6 pagine di 3d avremmo potuto esaurire l'Opera al Nero?
Non bastano 6 wikipedia, solo per la parte teorica/filosofica di cui stiamo parlando
Ci torneremo, continueremo etc..

Ray 08-03-2010 14.06.59

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81583)
Tu speravi che con 6 pagine di 3d avremmo potuto esaurire l'Opera al Nero?
Non bastano 6 wikipedia, solo per la parte teorica/filosofica di cui stiamo parlando
Ci torneremo, continueremo etc..

No, per carità, non pensavo di esaurire, ma solo chiarire alcuni concetti. Con la cosa delle sette pagine intendevo che mi pare che finora non abbiamo capito neanche bene di cosa si sta parlando. Ma va bene, tutto fa brodo, è un bisogno mio.

Kael 08-03-2010 16.54.39

Il cavallo da domare è veramente un ottimo esempio. Fra l'altro, vado a intuito non conosco l'etimologia, il verbo domare può avere attinenza con domus, per cui "portarlo dentro casa, addomesticarlo"
Gli animali comunque, più di qualsiasi altra cosa, percepiscono la paura. La fiutano lontano un miglio. Fai vedere ad un animale feroce il minimo segno di debolezza e sei spacciato... (questo vale anche per ambienti altamente competitivi in ambito umano, ma vabbè icon_mrgr: )

Non ho mai domato un cavallo realmente, ma so che il primo passo è fronteggiarlo. Continuare a seguire i suoi movimenti in modo che il suo muso sia sempre di fronte al nostro. Non si deve interrompere il contatto visivo. E piano piano avvicinarglisi, fino a mettergli le briglie. Solo allora si può tentare la monta, il cavallo reagirà, scalcerà, ma se ci sente fermi, decisi, dominanti, piano piano si lascerà domare.

Un'altra cosa. Da quel momento il cavallo diventa nostro, e ce ne dobbiamo assumere interamente la resposabilità. Significa l'impegno di dargli da mangiare ogni giorno, di strigliarlo, di portarlo in giro e di nutrirlo. Non è un oggetto che possiamo lasciare chiuso in stalla per mesi e pretendere che risponda ai nostri comandi solo quando lo vogliamo noi. E' un essere vivente che ci offre i suoi servigi in cambio però delle giuste condizioni....

'ayn soph 08-03-2010 19.14.12

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 81608)
Il cavallo da domare è veramente un ottimo esempio. Fra l'altro, vado a intuito non conosco l'etimologia, il verbo domare può avere attinenza con domus, per cui "portarlo dentro casa, addomesticarlo"
Gli animali comunque, più di qualsiasi altra cosa, percepiscono la paura. La fiutano lontano un miglio. Fai vedere ad un animale feroce il minimo segno di debolezza e sei spacciato... (questo vale anche per ambienti altamente competitivi in ambito umano, ma vabbè icon_mrgr: )

Non ho mai domato un cavallo realmente, ma so che il primo passo è fronteggiarlo. Continuare a seguire i suoi movimenti in modo che il suo muso sia sempre di fronte al nostro. Non si deve interrompere il contatto visivo. E piano piano avvicinarglisi, fino a mettergli le briglie. Solo allora si può tentare la monta, il cavallo reagirà, scalcerà, ma se ci sente fermi, decisi, dominanti, piano piano si lascerà domare.

Un'altra cosa. Da quel momento il cavallo diventa nostro, e ce ne dobbiamo assumere interamente la resposabilità. Significa l'impegno di dargli da mangiare ogni giorno, di strigliarlo, di portarlo in giro e di nutrirlo. Non è un oggetto che possiamo lasciare chiuso in stalla per mesi e pretendere che risponda ai nostri comandi solo quando lo vogliamo noi. E' un essere vivente che ci offre i suoi servigi in cambio però delle giuste condizioni....

Hai chiarito molto bene Kael il concetto di cavallo e ahimè le condizioni dei cavalli sono molto differenziati da chi ne abusa a chi non l'usa, insomma non è poi neppure tanto facile regolarsi, fare una via di mezzo è sempre difficile. Vedi i cavalli dei santi icon_mrgr:
l'avranno tirata la cinghia o il morso?

Falketta 09-03-2010 10.03.43

Ma il Nero... ecco, mi chiedevo... ad esempio la "debolezza", il non sapersi far rispettare, la tendenza al compromesso e la conseguente vergogna e poi rabbia... tutto questo fa parte del Nero?
In effetti, come dice Ray, non è che riesca ben a comprendere cosa sia questo Nero... riesco solo ad associarlo a nostri aspetti sepolti nell'inconscio

luke 09-03-2010 14.18.05

Citazione:

Originalmente inviato da Falketta (Messaggio 81661)
Ma il Nero... ecco, mi chiedevo... ad esempio la "debolezza", il non sapersi far rispettare, la tendenza al compromesso e la conseguente vergogna e poi rabbia... tutto questo fa parte del Nero?
In effetti, come dice Ray, non è che riesca ben a comprendere cosa sia questo Nero... riesco solo ad associarlo a nostri aspetti sepolti nell'inconscio

Forse, la mia è solo un'ipotesi, scavando dentro le vere motivazioni dei vari comportamenti, dovremmo avere come "base" qualcuno dei 7 peccati capitali, poi magari c'è chi è più sensibile ad alcuni, chi ad altri ecc.

Mi chiedevo cosa troveremmo poi nel caso scavassimo ancora.....

Ray 09-03-2010 14.43.54

Citazione:

Originalmente inviato da Falketta (Messaggio 81661)
Ma il Nero... ecco, mi chiedevo... ad esempio la "debolezza", il non sapersi far rispettare, la tendenza al compromesso e la conseguente vergogna e poi rabbia... tutto questo fa parte del Nero?

Secondo me fa parte di noi, e gli aspetti negativi per noi stessi sono il risultato delle nostre tendenze che interagiscono col nero.

Per questo dicevo che forse era necessario chiarire bene di cossa stiamo parlando. Il nero, la boccia nera, non è negativo in se. E' una forza che agisce in determinati modi, diversi da quelli della boccia bianca ma, come questa, indispensabili alla manifestazione di quel che siamo.
Tra l'altro noi non possiamo cambiare la boccia nera, possiamo solo cambiare noi stessi, ovvero l'ambiente con cui la boccia interagisce... e con esso gli effetti di questa interazione. Per poter (forse) modificare questi effetti è ovviamente necessaario conoscere noi e la boccia.

Il guaio è che solitamente noi vediamo solo gli effetti... è come se vedessimo il risultato di una somma, chessò lo scontrino di una spesa al supercoop, ma non fossimo (inizialmente) in grado di stabilire come questa cifra si sia formata.
Gli effetti che noi percepiamo sono la risultante della forza della boccia nera con noi stessi, i quali a nostra volta interagiamo con l'ambiente esterno.
Quindi, almeno per certi versi, il separare alchemico in sede di osservazione mirerebbe ad isolare la boccia nera, in modo da vedere questa anche separata dagli effetti che produce in noi.

Chiaro che se sapppiamo qualcosa solo su noi studiamo la boccia nera sempre in maniera indiretta... per sottrazione, anche se non è un termine che dice completamente quel che intendo. Sapendo qualcosa di più sulla boccia, potremmo forse dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

'ayn soph 09-03-2010 14.59.43

Se non facciamo un esempio non si riesce a capire
Boccia Nera=Corpo fisico?
oppure boccia Nera=Peccato originale?

Kael 28-09-2010 09.14.49

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 58861)
la pesatura è nel vivo dell'opera al nero, non alla fine anche se la vera morte iniziatica, quando nasce il nuovo è alla fine delle Opere.
Chi ha detto che tra la pesatura e la morte non debba esserci nulla?
La pesatura è necessaria per "entrare", ciò non toglie che in tutta l'Opera al nero si continua a lavorare con l'addensamento (in altri post ho usato la parola concentrazione) e l'elaborazione e/o raffinamento dei materiali che troviamo e di quelli che recuperiamo.

Vorrei tornare un attimo alla bilancia. Dunque, abbiamo detto che nell'Opera al nero si attira, addensa materia, che è come dire osservarsi e diventare coscienti di tutte quelle dinamiche (materie ed energie) che di norma ci sfuggono.
Dio nella sua Creazione parte dal Caos, Caos che però comprende Tutto, noi dunque nella fase preliminare dobbiamo attirare tanto fino a realizzare questo caos, o forse sarebbe meglio dire che questo caos ce l'abbiamo già ma dobbiamo attirarlo/metterlo dentro la bolla per lavorare sul serio. A questo punto interviene la pesatura, se il caos/materia che abbiamo è sufficiente si può andare avanti, altrimenti bisogna tentare ancora.
Realizzato questo caos, attirato dentro la bolla, esso diventa il vero magnete capace di attrarre lo spirito universale su di se. La pesatura insomma serve a stabilire se questa materia è capace di attirare lo spirito universale o no.

Faccio fatica però a comprendere, perchè nel vivo della prima opera non ci sono pesature (non fisiche almeno) ci son solo tre separazioni che servono a rendere pura la sostanza... A meno che..... la pesatura non rappresenti l' "apparizione" del vitriolo.... che di fatto viene a galla perchè più leggero....

Edera 28-09-2010 09.35.03

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 90316)
noi dunque nella fase preliminare dobbiamo attirare tanto fino a realizzare questo caos, o forse sarebbe meglio dire che questo caos ce l'abbiamo già ma dobbiamo attirarlo/metterlo dentro la bolla per lavorare sul serio..

Attirare questo caos significa farne esperienza pratica nella propria vita e infilarlo nella coscienza oppure può rimanere un'operazione mentale che non si trasforma in azione nella nostra esistenza?
Faccio un esempio crudo. Metti che dentro al mio nero ci sia una certa predisposizione a fare uso di sostanze stupefacenti (è un esempio scemo a caso avrei potuto dire qualsiasi altra cosa ). Sarà inevitabile che almeno per un certo periodo ne faccia uso oppure la cosa può fermarsi all'osservazione dell'impulso a farne uso? Si può fare lo stesso esempio meno forte con l'impulso a subire compromessi. Li subirò per forza nella realtà o posso limitarmi a prendere atto che dentro di me esiste la tendenza a subirne?
Cioè il caos per lavorarlo oltre ad attirarlo dobbiamo per forza esperirlo?

webetina 29-09-2010 15.17.49

Ringrazio Edera di avere dato attenzione adesso a questo thread, un argomento a cui non mi sono finora potuta interessare ma che aveva già messo un semino dentro di me la prima volta che mi ci sono imbattuta. Aspetto anche io la risposta alla sua domanda.
Leggendo nei post passati ho preso questo:


Citazione:

Da Uno :Il nero è nero perchè attira tutti i colori e non li rilascia... Opera al Nero non per caso.... chi è
nell'Opera al Nero o volesse/pensasse di entrarci e si illudesse di voler bene a tutti e/o di pensare
prima agli altri che a se stesso si illuderebbe appunto. Non sto dicendo che bisogna diventare
mostri, ma che in questa fase non si ha tempo, forza e volontà di pensare ad altri... come del resto
non la si ha quando si fa una vita comune.
Iniziare a/e pensare agli altri è cosa della terza fase... tutto il resto come direbbe qualcuno è fuffa....
Trovo sopra, risposta ad un cruccio che ho avuto tutto il tempo in questo anno che ho passato cercando di lavorare col terapeuta e non , su me stessa, cioè incapace di non vedere altro che il mio problema. Mi chiedo se Opera al Nero comprenda anche un lavoro psicologico dal momento che per me non è mai stato solo tale, ma ha comportato anche in passato il coinvolgimento di altri livelli del mio essere: il perchè della vita, le religioni, il posto dell'uomo nella esistenza e nel cosmo, se Dio mi guarda o se sia una invenzione, il bene assoluto e come invece accettare e considerare il male.


Citazione:

Da Kael: "offrire ai demoni sotterranei" diceva Pitagora nei suoi versi aurei, che praticamente vuol dire dare consapevolmente da mangiare a questi demoni quello che non ci interessa, piuttosto che lasciarli liberi di prendersi quello che vogliono loro...
Questo mi ha colpito tanto e sarebbe per me una conquista che ho desiderato tanto senza saperlo.

Mi riprometto di leggere anche gli altri thread che parlano di questo argomento. Molte cose dentro di me cominciano per ora ad intersecarsi.

luke 29-09-2010 15.41.21

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 90318)
Attirare questo caos significa farne esperienza pratica nella propria vita e infilarlo nella coscienza oppure può rimanere un'operazione mentale che non si trasforma in azione nella nostra esistenza?
Faccio un esempio crudo. Metti che dentro al mio nero ci sia una certa predisposizione a fare uso di sostanze stupefacenti (è un esempio scemo a caso avrei potuto dire qualsiasi altra cosa ). Sarà inevitabile che almeno per un certo periodo ne faccia uso oppure la cosa può fermarsi all'osservazione dell'impulso a farne uso? Si può fare lo stesso esempio meno forte con l'impulso a subire compromessi. Li subirò per forza nella realtà o posso limitarmi a prendere atto che dentro di me esiste la tendenza a subirne?
Cioè il caos per lavorarlo oltre ad attirarlo dobbiamo per forza esperirlo?

Non so se c'entri qualcosa, ma mi è venuta in mente la differenza tra vie della mano destra e vie della mano sinistra, a seconda di quale percorri ti orienti sull'astinenza o sul provare oltre il limite.

Edera 29-09-2010 15.50.29

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 90351)
Non so se c'entri qualcosa, ma mi è venuta in mente la differenza tra vie della mano destra e vie della mano sinistra, a seconda di quale percorri ti orienti sull'astinenza o sul provare fino all'eccesso.

Qualcosa quindi che si potrebbe scegliere a priori fin dall'inizio del cammino. Non so se riesco a spiegarmi bene ma la mia impressione è che non possa essere una questione risolta razionalmente almeno all'inizio. Cioè nel momento in cui sai di Cercare allora puoi valutare una o l'altra strada. Ma tutto ciò che accade nell'incosapevolezza della Ricerca, mentre si dorme il sonno di piombo magari può fare parte di quest'opera e apparire per quello che è col suo reale significato solo dopo aver preso coscienza che si sta Cercando qualcosa. In pratica la fase in cui si attira questo caos mi sembra corrispondere maggiormente a quella in cui si dorme profondamente, a quella in cui si agisce in base agli impulsi delegando la 'colpa' degli eventi all'esterno di noi senza porsi domande, quindi non vedrei tante vie apparte quella di esperire. Ho fatto questo pensiero ma potrei essere fuori strada del tutto..

Ray 29-09-2010 16.57.47

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 90352)
Qualcosa quindi che si potrebbe scegliere a priori fin dall'inizio del cammino. Non so se riesco a spiegarmi bene ma la mia impressione è che non possa essere una questione risolta razionalmente almeno all'inizio. Cioè nel momento in cui sai di Cercare allora puoi valutare una o l'altra strada. Ma tutto ciò che accade nell'incosapevolezza della Ricerca, mentre si dorme il sonno di piombo magari può fare parte di quest'opera e apparire per quello che è col suo reale significato solo dopo aver preso coscienza che si sta Cercando qualcosa. In pratica la fase in cui si attira questo caos mi sembra corrispondere maggiormente a quella in cui si dorme profondamente, a quella in cui si agisce in base agli impulsi delegando la 'colpa' degli eventi all'esterno di noi senza porsi domande, quindi non vedrei tante vie apparte quella di esperire. Ho fatto questo pensiero ma potrei essere fuori strada del tutto..

Dipende molto da comme si considera la cosa tuttavia la vera opera al nero non è inconsapevole... se ci sei dentro lo sai eccome. C'è un prima e questo prima può durare molto. Alcuni lo chiamano fase al marrone, altri preparazione all'opera, altri ancora considerano tutto nero e bon. Alla fin fine non ha tantissima importanza, quello che conta è muoversi e non raccontarsi di muoversi, e so per esperienza personale che tutto il tempo speso a chiedersi a che punto si è è tempo tolto al muoversi.

Per la tua domanda di sopra, se l'ho capita, ti dico che alcune cose dobbiamo esperirle e altre no. é soggettivo e dipende da quanto siamo capaci di conoscere delle parti di noi senza manifestarle appieno. Avanzando questa capacità aumenta. Quindi partiamo da uno stato in cui dobbiamo manifstare molto e andiamo verso uno stato in cui la manifestazione è un po' diversa e noon passa necessariamente per certe esperienze. Tuttavia ripeto ognuno di noi ha necessità di farne alcune, anche se poi va a finire che facciamo molti più casini di quello che sarebbe necessario.
Se devo ripercorrere la mia esperienza e trovare degli esempi posso dirti chessò che nella mia inconsapevolezza giovanile ho dovuto esperire la mia propensione a cornificare la fidanzata, non ero in grado di conoscere quella parte e anche trattenere il comportamento. Tuttavia ho dato un occhio da vicino all'assassino che è in me senza uccidere nessuno.
Poi molto dipende da quanto impariamo dalle esperienze e quindi da quante volte dobbiamo ripeterle... insomma da quante fidanzate devo farmi beccare prima di esplorare certi impulsi (sono esempi, potrei farne altri mille e non sto esagerando). Adesso conosco l'impulso e sono libero di non cornificare. (questo sarebbe importantino... libertà è anche poter non fare...).

In ogni caso, iniziata una Ricerca consapevole, le esperienze iniziano a spostarsi dall'esteriore verso l'interiore. E prima di essere certi di dover per forza provare all'esterno una certa cosa, soprattutto pericolosa, ce ne corre ed è bene essere prudenti. Potrebbe darsi che avanzando si renda sempre meno necessario. Poi ci sono situazioni in cui è meglio provare... ma ognuno dovrebbe valutare attentamente per se misurando costi e benefici.

Edera 29-09-2010 17.20.46

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 90356)
Dipende molto da comme si considera la cosa tuttavia la vera opera al nero non è inconsapevole... se ci sei dentro lo sai eccome. C'è un prima e questo prima può durare molto. Alcuni lo chiamano fase al marrone, altri preparazione all'opera, altri ancora considerano tutto nero e bon.

Ok grazie.
Può essere che il nero inizi nel momento in cui la coscienza si sveglia un minimo e quindi tutto ciò che si è fatto da perfetti dormienti appaia nella sua miseria?
Da lì in poi inizia la vera opera al nero, fase in cui consapevolmente si ha a che fare col proprio assassino.
Si osserva l'impulso nascere e con un atto di volontà si prova a non farsi trascinare via, qualsiasi sia l'impulso stando attenti a non reprimere quindi sentendolo bene. Esempio scemo, mi viene l'impulso nervoso di farmi fuori la dispensa, mi fermo, mi ascolto e tento di dominare l'impulso che ormai conosco. . . Magari fallisco magari riesco l'importante è provare ad esserne liberi.
Ma con ciò che si è combinato nella 'fase marrone' come ci si rapporta? E' una specie di masso difficile da integrare.
Nemmeno io ho mai ucciso nessuno, via:)

Ray 29-09-2010 19.12.19

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 90357)
Ma con ciò che si è combinato nella 'fase marrone' come ci si rapporta? E' una specie di masso difficile da integrare.

Fa parte della materia da addensare... insomma è roba che va integrata. E' nostra, va riconosciuta, accettata ecc ecc. Difficile si.

Ma l'opera al nero non è tutto qui e non tutte le operazioni sono per forza spiacevoli. Anzi, a dire il vero, la spiacevolezza dipende dal nostro atteggiamento, ma siccome almeno all'inizio quello è va a finire che è inevitabile.

Kael 30-09-2010 11.11.24

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 90318)
Attirare questo caos significa farne esperienza pratica nella propria vita e infilarlo nella coscienza oppure può rimanere un'operazione mentale che non si trasforma in azione nella nostra esistenza?
Faccio un esempio crudo. Metti che dentro al mio nero ci sia una certa predisposizione a fare uso di sostanze stupefacenti (è un esempio scemo a caso avrei potuto dire qualsiasi altra cosa ). Sarà inevitabile che almeno per un certo periodo ne faccia uso oppure la cosa può fermarsi all'osservazione dell'impulso a farne uso? Si può fare lo stesso esempio meno forte con l'impulso a subire compromessi. Li subirò per forza nella realtà o posso limitarmi a prendere atto che dentro di me esiste la tendenza a subirne?
Cioè il caos per lavorarlo oltre ad attirarlo dobbiamo per forza esperirlo?

Ti hanno già risposto luke e Ray, comunque aggiungerei che il caos comprende tutto, sia il bene che il male.... quello che manca è un ordine superiore capace di governarlo. Bisogna esperirlo nella misura del possibile, cioè di quanto non possiamo farne a meno. L'intera Opera non è altro che apportare ordine in questo caos, come fece Dio nella settimana della Creazione (apportare ordine, non distruggere l'Ego o il nero come molti pensano, il chè significa che tutto serve ed ha una sua funzione)

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 90357)
Può essere che il nero inizi nel momento in cui la coscienza si sveglia un minimo e quindi tutto ciò che si è fatto da perfetti dormienti appaia nella sua miseria?

Si anche, ma non è detto che basti questo. Quando la coscienza si rende conto del nero, può spaventarsi e far finta di nulla, oppure continuando a osservare, l'attrito che si crea da origine al fuoco segreto, l'unico agente capace di apportare delle vere modifiche al nero/sostanza, capace di "scioglierlo" e liberare la luce nascosta nella materia...
Dio il primo giorno separò la luce dalle tenebre...
Finchè questo fuoco non si è acceso non si è veramente nell'opera al nero. Come si fa a sapere se si è acceso? Il calore del fuoco e la puzza del fumo si sentono eccome...

Edera 30-09-2010 14.11.32

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 90377)
...
Finchè questo fuoco non si è acceso non si è veramente nell'opera al nero. Come si fa a sapere se si è acceso? Il calore del fuoco e la puzza del fumo si sentono eccome...

Immagino dovrei arrivarci da sola a capire questa cosa del calore e del fumo, vero..:) Mi viene in mente il forte atrito che si avverte quando all'interno di noi nasce l'impulso di andare contro questa coscienza appena nata, ma forse non c'entra nulla

Sole 01-10-2010 19.55.24

Si che c'entra...

Senza Volto 04-01-2011 19.33.12

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81102)
Per una buona parte del tempo te la fai sotto.
Una fifa nera (nera non per nulla).

Questo mi pare che sia passato un po' in sordina..

Vi andrebbe di provare a discuterne insieme?
Chi di voi può dire che se l'è fatta (o se la sta facendo) veramente sotto?
Io, a parte qualche sogno (come quello recente dell'anticristo) e alcuni momenti cruciali anni fa, non posso dire di aver provato tutto questo, cosa che mi fa dedurre che nel nero non ci sono mai entrato seriamente, non con la dovuta attenzione ed armato fino ai denti.

Oddio, il fatto che mi sia incappucciato forse un po' di fifa la denota (perchè altrimenti mi mostrerei), ma la vera fifa di cui parla Uno non credo di averla ancora provata.
Ho come la sensazione di essere scappato sempre un attimo prima.......

Grey Owl 04-01-2011 21.35.43

Non sono esperto di alchimia ma qualcosa ho letto. Penso che l'opera al nero sia un processo lungo in cui vi sono fasi più acute in cui ci si immerge nel proprio nero e lo si scioglie e momenti di coagulazione della materia lavorata. Ci sono stati momenti della mia vita in cui ho avuto paura di quello che vedevo e di quello che sentivo, non solo, ho avuto schifo e ribrezzo. Ho cercato di fuggire il più delle volte ma nell'ultima occasione ho desiderato morire, o meglio ho lasciato che fossi sommerso e soffocato dal mio nero.

Non saprei in effetti se quello che vissi fu un passaggio nel mio nero ma di certo mi spaventai molto e dopo quelle esperienze qualcosa in me cambiò, sempre piccole parti di me.

Scusa se mi permetto SV (Senza Volto) ma quando si nasconde la faccia in genere è per vergogna e non per fifa.

Senza Volto 07-01-2011 01.48.30

E' un dispiacere vedere che a parte Grey Owl nessuno sembra essersi interessato all'argomento.

Pazienza, aspetterò....

Ray 08-01-2011 00.35.33

Citazione:

Originalmente inviato da Senza Volto (Messaggio 95137)
E' un dispiacere vedere che a parte Grey Owl nessuno sembra essersi interessato all'argomento.

Pazienza, aspetterò....

Per quanto mi riguarda non è che non sono interessato anzi, stavo invece riflettendo sulla questione, cosa che ho fatto altre volte giungendo a conclusioni o meglio dubbi simili ai tuoi, solo che non avevo molto altro da aggiungere.

Come te mi sono capitati momenti di fifa che hanno causato una reazione di fuga istintiva. Ma non mi sembra di poter dire di aver vissuto quel che descrive Uno... in particolare è quel "per la maggior parte del tempo" che non mi torna. Per la maggior parte del tempo facevo tutt'altro e la fifa, per quel che ne ero consapevole, era un rumore di fondo non un vissuto diretto. Credo si finisca per anestetizzarla, probabilmente con la disgraziata conseguenza di fermarsi in determinati punti, ogni volta rimbalzando via.
Ci sono stati però anche momenti di coraggio, nei quali nonostante la fifa ho proseguito come potevo.

Ritengo che, trattandosi di nero, si vedrà soltanto dopo... durante non si è ancora in grado. D'altra parte, se quello che si prova è quello che descrive Uno, il dubbio di non esserci mai entrato davvero lo condivido eccome. Dubbio alimentato dal fatto che se mi osservo adesso alcune cose mi sembra proprio di averle superate. Ma non ho certezze... appunto solo dubbi.

Non so. nonso.gif

dafne 08-01-2011 01.27.48

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 74862)
Mica puoi stare tutta l'esistenza dentro la bolla, il nero mica è roba solo tua

Citazione:

Certamente, il nero è di tutti, perchè viviamo nel nero. In altro tread abbiammo espresso questo col concetto di peccato. Nessuno è esente dal peccato perchè è la condizione in cui viviamo e quindi ci sporchiamo anche se non pecchiamo... ne siamo soggetti, perchè la condizione di questo mondo è peccante, mancante. Un po' come la polvere... anche se non sporco i mobili di mio, devo pulirli costantemente, perchè la polvere si deposita.
Quindi il nero non finisce, anche quando si è completata l'opera al nero.
Mi chiedevo se può essere questo un senso del gruppo, vivere in n ambiente dove anche altre persone sono impegnate a "fare le polveri" potrebbe aiutarci a tenere meglio in movimento il meccanismo di pulizia?

Citazione:

Approfondendo c'è un nero generico, in cui siamo immersi e un nero nostro. Quest'ultimo è generato dagli effetti in noi del nero che preme e a seconda delle tendenze di ognuno, i vari "demoni" abiteranno più o meno comodamente in noi, diventando le nostre particolari tendenze a "peccare". Identificate queste i demoni restano. Abitano in noi ma non sono nostri, e sono in noi solo parzialmente, sono anche fuori di noi. Un po' come se noi fossimo circondati da un lenzuolo e questi demoni premessero il lenzuolo da fuori, alterandone la forma e in parte penetrando il nostro "spazio"... quello che sarebbe se non riuscissero a premere.
Cambiamo il lenzuolo con bolla e il gioco è fatto...
Potresti spiegarmi meglio questo pezzo Ray per favore?
Grazie.

Kael 08-01-2011 01.44.29

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 95157)
Per quanto mi riguarda non è che non sono interessato anzi, stavo invece riflettendo sulla questione, cosa che ho fatto altre volte giungendo a conclusioni o meglio dubbi simili ai tuoi, solo che non avevo molto altro da aggiungere.

Come te mi sono capitati momenti di fifa che hanno causato una reazione di fuga istintiva. Ma non mi sembra di poter dire di aver vissuto quel che descrive Uno... in particolare è quel "per la maggior parte del tempo" che non mi torna. Per la maggior parte del tempo facevo tutt'altro e la fifa, per quel che ne ero consapevole, era un rumore di fondo non un vissuto diretto. Credo si finisca per anestetizzarla, probabilmente con la disgraziata conseguenza di fermarsi in determinati punti, ogni volta rimbalzando via.
Ci sono stati però anche momenti di coraggio, nei quali nonostante la fifa ho proseguito come potevo.

Ritengo che, trattandosi di nero, si vedrà soltanto dopo... durante non si è ancora in grado. D'altra parte, se quello che si prova è quello che descrive Uno, il dubbio di non esserci mai entrato davvero lo condivido eccome. Dubbio alimentato dal fatto che se mi osservo adesso alcune cose mi sembra proprio di averle superate. Ma non ho certezze... appunto solo dubbi.

Non so. nonso.gif

Condivido anch'io. Fifa si, ogni tanto. Ma non per la maggior parte del tempo.
Fra l'altro probabilmente proprio per il fatto di essere nel Nero, non so quanto sia possibile capire se una determinata paura è scomparsa perchè "superata" oppure perchè siamo noi ad essercela "squagliata". Temo che la certezza si avrà solo se e quando si riuscirà ad uscirne da questo nero.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 09.16.35.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271