La metà oscura
Ho già trovato in giro sul forum argomenti che hanno toccato l'argomento, spero di riuscire a portare qualche spunto in più e non risultare ripetitiva.
Leggo spesso consigli su come essere felici ed uscire dalle proprie depressioni. In tanti parlano del potere della mente, del pensiero positivo e di quanto questo influenzi la nostra reltà. Se vedo tutto nero la mia realtà sarà tutta nera.. Ecc.. Sembra proprio che la nostra sorte sia in mano a noi e al nostro grado di attingere al potere creativo che tutti abbiamo. In giro ho trovato anche tecniche varie volte a migliorare il nostro umore. Sono basate sulle nuove scoperte scientifiche che hanno messo in luce la possibilità di creare nuovi percorsi neuronali, sembra che pensare in positivo ripetutamente addomestichi in qualche modo il cervello creando un circolo virtuoso di benessere e alzando notevolmente il tono dell'umore. Sono tutte cose che mi affascinano e che ho provato, sembrano funzionare ma mi accorgo che dopo un pò di tempo tendo a mollare tutto e mi viene un'insana voglia di tornare a sguazzare nei bassifondi della mia anima decadente. Perchè la verità è che sono tremendamente attratta dal nero, dal decadentismo, dalla morte e da tutti quei temi dark, abissali che governano da sempre la storia dell'uomo. Nutro forti sentimenti contrastanti verso questa parte di me, sembra 'impastata' nella mia personalità. E sì che a prima vista sembrerei molto solare ma internamente ho un tale groviglio di passioni e di conflitti da rischiare spesso e volentieri di esserne risucchiata, anzi più che rischiare ne vengo proprio inghiottita con episodi depressivi di varia entità. Quello che scrivo nei miei tentativi di espressione tende al decadentismo, l'arte che mi attira nasce in qualche modo dai mondi sotterranei dell'inconscio, quelli più scuri e profondi. Se passo davanti a un cimitero ne rimango affascinata, mi emoziono a teatro davanti le tragedie di shakespeare, il connubio amore-morte per me è il massimo. Oltre a questo, per ironizzare un pochino... Quando sono nata? Il due novembre, il giorno dei morti. icon_mrgr: Ironia a parte mi trovo in difficoltà. Perchè al di là di tutto questo io voglio essere serena, voglio essere felice e so che tutto questo nero ha radici molto lontane nella mia infanzia. Ma ormai quello che è stato... è stato, ora come devo comportarmi con questa mia tendenza? A volte la strapperei via con le mani...Altre non posso farne a meno. |
credo che solo accogliendo i nostri lati oscuri possiamo in qualche modo superarli, combatterli significherebbe dargli più forza e forse anche una ragione per esistere
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Secondo me tutti noi, se abbiamo un qualche pizzico di sensibilità, dobbiamo combattere con la parte oscura, con i lati negativi dell'esistenza, oggi per ogni sentimento di dolore usiamo la definizione di depressione e, magari, si ricorre dallo psicologo per elaborare la perdita di una persona cara! Ma il dolore non si può curare, fa parte della vita, occorre imparare a convivere con il lato oscuro perchè così lo portiamo in superficie e forse diventa più chiaro, dobbiamo permettere alle nostre angosce di esternarsi, di non vergognarci di averle, pensare positivo è una buona cosa ma non ci si può illudere che se ci cade una tegola in testa continueremo a pensare positivo!, la botta fa male, procura un dolore intenso che va superato lentamente, con forza e pazienza, senza crogiolarci più di tanto sull'accadimento, sul proprio autocompiacimento del dolore, insomma non bisogna alimentarlo! Scusami se ho detto frasi che possano sembrare rigide o inopportune o dettate dall'alto...in fondo parlavo soprattutto a me stessa, dal momento che mi sono rivista nelle tue parole!fiori.gif |
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Accoglierla, integrarla come dice M@pi? Ok ma come ...Continuando a farla uscire, ad esprimerla? Grazie Filo. |
Mi piacerebbe indire un referendum per scoprire se è una tentenza femminile.:U
Mi domando da dove viene questa vena dark che rilevo anche in altre donne, anche se con sfumature diverse. Passionaltragedy se non c'è quel tipo di struggente passione non esistiamo?nonso.gif E' come un qualcosa che scorrendo nel sangue ci fa sentire vive proprio quando siamo così vicine alla morte. Come lo ha chiamato Nike cupio dissolvi dionisiaco?:U Sono le sensazioni che ad una parte di me piacciono molto, che siano di dolore di piacere non importa basta che ci siano e mi facciano sentire viva , perchè senza entro nell'apatia più completa.8-)martello.:icon_mrgr: Che fare? Mah ultimamente guardo questa parte di me che vorrebbe usarmi, la guardo come si muove e cosa vorrebbe facessi e mi lasciassi fare, la guardo ma non gli do spazio se non per il tempo, a volte, di uno sfogo di pianto, altre le sorrido, l'abbraccio, altre la prendo in giro. Quel tipo di pensiero positivo rinc...bip icon_mrgr: lascia stare. fiori.gif Forse sarebbe più utile, lo dico per me, andare all'origine di questo sentire, a volte mi vien da pensare che da ragazzina ho visto troppi film passionaltragedy da avermi condizionato, altro per ora non vedo. fiori.gif |
La tendenza in se è maschile (non nel senso che prende più gli uomini) anche se prende più le donne in questo modo. Gli uomini in genere rimangono più in superficie sull'esteriore, il giubbotto di pelle piuttosto che il completo nero etc... (che in realtà serve proprio per attirare quella tendenza in quelle donne) ma ci sono anche casi più profondi anche tra gli uomini.
Se tenuta sotto controllo questa tendenza è un trampolino di lancio buono per una crescita interiore, se sfugge di mano può arrivare a depressione o a cose simili |
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Magari riuscirò a trascinare le zampette fino all'orlo del trampolino e saltare... Voglio pensarla in positivo:) |
Quello che mi sembra è che con questa metà oscura bisogna fare i conti in qualche modo, non si può sbarazzarsene. Anche se si tenta di farlo in mille modi, sia addossando agli altri i vizi che evidentemente portiamo in noi stessi, sia rimettendo i peccati ad un mediatore divino.
E nel confronto con la nostra ombra siamo sempre soli. Al di là dell'aiuto che può arrivare dall'esterno, alla fine uno si ritrova sempre faccia a faccia coi suoi tarli. In questo senso avverto una solitudine universale. C'è chi dice che sentirsi universalmente soli sia segno di nevrosi e patologie varie. Ma secondo me è realtà, l'uomo che affronta se stesso può farlo solo alla condizione di non aggrapparsi a nulla e di reggere il proprio peso, il che non vuol dire non avere rapporti con l'esterno, anzi il contrario, mi sembra sia solo relazionandosi con l'esterno che riusciamo a fare saltar fuori l'uomo nero. La solitudine che intendo e non riesco ad esprimere come vorrei è qualcosa di molto intimo, lo spazio che si avverte ad esempio prima di dormire se non si è di quei fortunati che appoggiano la testa sul cuscino e dormono. E' da questo spazio e dalla solitudine che avverto quando mi ci trovo che salta fuori tutta la mia vena decadente. E' una cavolata? |
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Quanto di pesante grava l'animo e ci rattrista, da qualsiasi parte provenga, dovrebbe essere portato all'esterno, visualizzato, confrontato con altri avvenimenti positivi e metterlo in relazione con quello che si ha di buono, di bello! Se comunque sei più tenebrosa che solare, alla fin fine accetta questi tuoi stati d'animo, qualche volta ci aiutano a capire di più il lirismo della vita, la poesia recondita in ogni cosa, è forse una ricchezza di cui poter essere fieri, non tutti hanno la sensibilità di commuoversi guardando un tramonto, eppure è lo spettacolo più bello che abbia mai visto, ed ogni sera si rinnova ed addolcisce "il core"! Cara amica, l'importante, come dice Uno, è non perdere il controllo, avere sempre la forza di uscirne con animo pacato e affrontare il giorno con rinnovata energia.abbraccio: |
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quello che fai tu ultimamente è quello che faccio anch'io e qualcosa si scioglie piano piano, prendo le distanze e guardo come da fuori quel mio sentire mentre mi lascio attraversare da qualsiasi sensazione arriva. |
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Il fatto di sentirci attratti dal nostro lato oscuro, dovrebbe significare qualcosa... Secondo me, e anche considerando che solo a contatto con questa nostra parte ci si sente vivi, significa che in qualche modo lì sta una parte della nostra anima. Con questo non voglio dire che dobbiamo tirar fuori la nostra parte peggiore che vorrebbe prevalere, ma considerando che fa parte di noi dovremmo in qualche modo farla emergere e integrarla con i nostri lati migliori. Questa metà oscura assomiglia alla parte più primordiale di noi, quella non ancora domata per essere portata alla luce, ed è per questo che ci attrae. Ma se per vedere al buio è necessaria la luce, è anche vero che la luce che ci permette di entrare in contatto con la nostra metà oscura c'è grazie ad essa, quindi se in qualche modo che non so spiegare cerchiamo di tenere le distanze da questa parte oscura che ci crea tali forti emozioni, è anche vero che una non può esistere senza l'altra, come avviene del resto per il giorno e la notte, tutte e due facenti parte di noi, anzi è proprio questa parte che ci dà lo slancio per cercare di migliorarci e di evolvere.... |
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Ok qualcuno rettifichi, prego, le inesattezze, nel caso, così imparo meglio anche io. fiori.gif |
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l'unico modo che conosco e guardare con distacco, cerco di centrarmi e provo a non lasciarmi coinvolgere completamente da quelle sensazioni, prendo le distanze per non finire in quel vortice da cui poi non vedo più nulla. |
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Quella parte non sarà mai domata, non sarà mai portata alla luce etc... altrimenti si perderebbe la sua forza |
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e trasformata? ma come lavoraci su? cosa fare con quella parte oscura? si può trascenderla, elevarla? mi sto ingarbugliando... ci rifletto su |
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Prova a leggere in forum l'ombra e tensione due tread perchè se spiego io ti confondo e basta. icon_mrgr: fiori.gif |
a me basta l'ultimo intervento di Uno. 8-)
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quindi quella parte oscura non è necessariamente negativa, è solo poco conosciuta. |
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grazie :C: |
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Non sono tenebrosa, non sempre. Ci sono giorni in cui mi sento luminosa come una lanternaicon_mrgr: Altri in cui non vedo nessuna differenza tra me e un sepolcro. E' sempre stato così, è qualcosa che va oltre il modo di vestire o di porsi, in realtà non ho mai fatto parte di nessun movimento dark o cose simili. E' proprio una parte della mia personalità che si amplifica in inverno e che con cui devo imparare ancora a convivere perchè a volte mi trascina dentro gorghi troppo neri. L'ho sempre avuta fin da quando sono piccola. Avete presente Mercoledì Adams? Ecco avevo la stessa espressione solo coi capelli molto più chiari. Per dire ,la professoressa di italiano delle medie un giorno chiamò mia madre a colloquio e le chiese:"Ma cos'ha sua figlia? Sembra si porti il peso del mondo sulle spalle." Quindi si vedeva anche all'esterno, a quel tempo molto più di ora, adesso non conoscendomi forse è difficile anche sospettarla la mia metà funeraria. C'è un passato difficile ma voglio dire c'è chi ha passato di molto peggio e non ha la luna rovescia che ho io. Ci sarà anche qualche condizione genetica biochimica a sfavore , certamente. Fatto sta che c'è ed è sempre lì come un fuoco pronto a salire e a mangiarsi tutto. |
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si lo dice anche Osho, dobbiamo imparare ad essere sempre spettatori di quello che proviamo, allenandoci in ogni momento della vita, perchè è attraverso questa osservazione distaccata di noi stessi che impariamo a conoscerci e a lavorarci poi su (sapere come ci si lavora poi è tutt'altra cosa)
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L'unica è reagire e stringere i dentri, fare comunque tutte le cose che devo fare, lavoro, studio ecc... anche se le faccio con più difficoltà o peggio, fare comunque a dispetto di tutto e del pensiero, prenderla come un raffreddore sapendo che passerà...Accettare e fare. |
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A marzo mi mollerà pure la psicoterapeuta..E' incinta quindi va in maternità e inoltre cito testuali parole "in questi due anni abbiamo fatto un bel po' di strada, molto meccanismi sono venuti alla luce... Può anche provare camminare un po' da sola al limite sono sempre qui"
Sembra contenta, non le ho detto che in realtà gran parte dei nodi li ho sbrogliati leggendo Ermopoliicon_mrgr: Un po' mi spiace mi piace parlare con lei, sempre pacata, tranquilla, mi ricorda la mia insegnante di religione delle medie. |
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Però mi sono sempre chiesta se nel corso della mia terapia sarebbe stata salutare spifferarle tutte le mie idee esoteriche sbagliate o giuste che siano ma ho sempre avuto l'impressione che ai suoi occhi avrei peggiorato la situazione. Ho peccato di presunzione? Sì perchè ho la certezza non avrebbe potuto comprendere quello che le dicevo quindi sono rimasta in un terreno comune ad antrambe. Ma la verità è che l'unica cosa che mi tiene in piedi é l'idea di avere uno spirito o un embrione di spirito che sia. |
Invece io che volevo spifferare tutto il mio terapeuta non me lo ha mai permesso.
Una volta volevo parlargli della storia dell'orso di pezza che mi aveva molto colpito parlando dell'amore, ma lui non mi concesse di farlo solo perchè proveniva dall'Oriente... quanto ci rimasi male. Anche lui era pacato, tranquillo tanto che a volte si assopiva pure mentre parlavo parlavo parlavo, sempre lo stesso disco, poi iniziava ad imbrunire e rimanevo in penombra in silenzio finchè si destava e si scusava... mi diceva che la mia miglior virtù era la pazienza; stava male in quel periodo, poi si scoprì non molto tempo dopo che i suoi giorni erano pochi. Ma non lo lasciai per questo, lui mi affidò un compito senza senso apparentemente, mi disse che poi avrei capito, ed infatti la sera che capii fu l'ultima seduta. Sono contenta di averlo potuto ringraziare di tutta la sua disponibilità, mi seguiva in una struttura pubblica, senza pagare, oltre il limite perchè capiva che non ero in grado di lasciare la terapia e lui non seguiva nessuno privatamente. Era leale e onesto, fino alla fine, offrendomi la chiave per concludere la terapia. |
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Sono sempre stata li li... vuoi perché c'erano pochi analisti e tante persone in lista, vuoi perché mi hanno condizionato con i loro discorsi, poi mi dicono che ti rivolta completamente (con relativo scombussolamento psico-emotivo... notti insonni etc...) Credo che in realtà ci ho messo una pietra sopra, il sopito resta sopito... O sono solo una gran codardaicon_mrgr: |
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L'analista puo' fare enormi danni . Come tutti direte voi , no molti piu' danni di chiunque altro . Se si sbagliano i tempi e i modi per far emergere certe cose i danni possono essere irreparabili . Lo dico perche' un analista che aveva in cura il figlio 20 enne di un caro amico mio compagno di scuola ha avuto anche il coraggio di scrivere un biglietto con ''ho sbagliato tutto '' dopo che questo ragazzo ha fatto l'irreparabile . |
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Nel mio caso non saprei, sicuramente è un lavoro che acuisce gli eventuali conflitti presenti, in effetti potrei aggiungermi alla schiera di quelli che dicono che stanno peggio di quando hanno iniziato, apparentemente è così. Però se consideriamo come agisce l'omeopatia, quando il rimedio è giusto si sta peggio e poi può iniziare la guarigione, da questo punto di vista allora forse sto meglio. Mahnonso.gif Come dicevo qualche post sopra forse a volte perdersi negli anfratti psicologici non è la cosa migliore, bisogna solo reagire coi mezzi che si hanno senza chiedersi se sono giusti, 'sani' ecc.. Intanto reagire altrimenti diventa qualcosa di paralizzante, di fermo: consci dei proprio meccanismi 'malati' si innesca un processo di auto-sabotamento e se non si hanno a disposizione nuove modalità, nuovi mezzi sono cavoli amari, il mio caso appunto. Fortunatamente come ho detto c'è qualcosa che nonostante tutto mi tiene 'in bolla', sapere della presenza dello Spirito o di un qualcosa che vada oltre questa bieca materia dove mi trovo immersa e che gli dà uno straccio di senso e di questo non devo ringraziare l'analista ma me stessa. Vorrei solo capire da dove pescare la forza che in me non trovo, se riuscissi a trovare un'ancora in me o fuori sarebbe fatta. |
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Lo sai quello che devi fare: "reagire e stringere i dentri", te lo dici di nascosto e poi invece.... O forse non volevi scrivere dentri.... magari volevi scrivere dendri :@@ Per me ci stanno bene entrambe, l'importante è che oltre che dirtelo di nascosto inizi a muoverti. |
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Comunque dovresti andare a scuola di judo (metaforicamente eh... anche se magari ti aiuterebbe pure) per imparare ad usare il peso dell'ombra invece che tirare alla cieca. Comunque il caso non c'entra nulla con la rabbia che viene e che va Basta, qui non ti dirò altro finchè non capisci quelle due cose di cui sopra boccaccia: abbraccio: |
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A volte in una situazione come la mia, le parole contano molto e di questo ringrazio te ed Ermopoli, da sola quando m'infilo dentro la buco faccio una fatica immane sbrogliarmela. Anche se devo dire, ho notato un cambiamento in quest'ultimo anno... Mentre prima stavo mediamente in una zona d'ombra a volte più a volte meno, ora ne sto per periodi discreti fuori ma quando capita è molto più pesante di quando era una condizione più o meno continua. Continuerò a riflettere sulle cose che mi hai detto, mi muovo facendo ciò che devo fare, impegnandomi anche non so se sia esattamente tutto il senso che vorresti passarmi con questo verbo.fiori.gif |
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