Ermopoli

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griselda 10-03-2010 10.36.06

Il vizietto
 
Dna o trasmissione, sono la mamma che mi è stata trasmessa e la figlia che sono diventata e rimasta.
Premessa per fermare un'idea che mi è venuta.

C'è stato un passaggio nella mia vita che poi alla fin fine non è mai avvenuto.
Queste sono sensazioni.

Mia madre, la riconosco in me, mi ha accudito in modo quasi ossessivo sino ai cinque anni credo. Per ossessivo intendo che non mi lasciava sola un attimo (a meno di cause di forza maggiore come quando si è ammalato mio fratello ed ero piccolissima mi pare avessi due anni) quando poi ero neonata, ricordo che mi raccontava che se stavo male e piangevo lei piangeva con me. Rimaneva li a guardarmi quando dormivo, e appena aprivo gli occhi lei c'era, insomma credo che il distacco dalla pancia alla fuori già non è stato fatto decentemente, ma si è protratto ancora per molto tempo.
Poi c'è stato l'asilo, trauma, (asilo esperienza stranegativa con una suora arpia) primo o se teniamo conto di quando avevo due anni secondo, distacco negativo come memoria.
Poi il lavoro di mia madre altro distacco anche se era raggiungibile ma non più a mia disposizione come prima.
Poi la scuola (vissuta come distacco non accettato) e li ci fu un cambiamento da parte di mia madre ancora peggiorativo di distacco da me. Beh io crescevo, lei lavorava ed io mi sentivo trascurata. (Ma sarà stato poi vero, oppure era solo la differenza tra il trattamento iniziale a cui ero abituata e quello che poi per forza di cose deve subire un cambiamento graduale di crescita per sviluppare l'autonomia del bambino?) Il poco o nullo dialogo credo che non abbia permesso di digerire questi cambiamenti, questi passaggi di stato.

Più crescevo e più mia madre prendeva le distanze da me. (almeno io la vivevo così, non avevo digerito che crescere volesse dire anche affrontare cambiamenti)
Inoltre dovevo esseremi accorta della differenza tra la solita routines e i momenti in cui mi ammalavo oppure creavo qualche problema in generale. In quei momenti LEI tornava ad essere la mia mamma di una volta. Solo in quei momenti ritornava a darmi attenzioni ormai per lei obsolete.

Bon

Credo di non aver cambiato una virgola da allora ad adesso.

IOIOIOIOIO se smetti di darmi attenzione io faccio casino, mi ammalo o litigo o pianto su un tale putiferio che mi DEVI dare retta per forza.
Poi anche se sei arrabbiatissimo/a con me mi sento comunque meglio di prima, perchè sono riuscita a rinconquistare la tua attenzione. (:bleah:) Per gli altri sono pazza e te credo icon_mrgr: chiedo scusa a tutti quelli che sono passati attraverso questa mia follia scusa.gifabbraccio:

Poi ho trovato anche altri modi per ricevere attenzione ma poi però se me la toglievano o la diminuivano mettevo sempre in ballo quel meccanismo.
Non puoi smettere di darmela, non puoi diminuirla perchè altrimenti ti detesto e ti pianto giù un casino. nonono.gif
IOIOIOIO devo, voglio essere il centro della tua attenzione, insomma un egocentrismo infantile che non è mai stato accettato compreso e superato.
Una bambina incavolata che non è mai riuscita a fare il salto, perchè ancora è lì ferma a chiedere a sua mamma di tornare ad essere la mamma ossessiva di attenzione che era stata i primi anni della mia vita.
(oddio ho fatto UGUALE vabbeh meglio che per ora non ci penso blink.gif)

Bon e adesso cosa faccio?
nonso.gif

griselda 10-03-2010 16.34.28

Parlavo tra me e me, essì! Invece che fare silenzio sono sempre li a discutere con la mia mente.
E dicevo, ma io chi sono?
Quale è la verità che ad ogni passo osservo da una prospettiva diversa?
La riconoscerò quando la incontrerò, nel mio girare in tondo come in una piazza dalla quale non riesco ad uscire?
Chi sono io? Che riesco a vedere mia madre da ogni prospettiva, tanti io diversi, da molteplici angolazioni, quasi usassi obbiettivi diversi per cercare l'inquadratura giusta, che alla fine pare allontanarsi ancora di più, perdendosi in meandri sconosciuti.nonso.gif

Uno 10-03-2010 18.09.34

Quando è morta tua mamma?
Non intendo quando è defunta fisicamente, parlo di un altro tipo di lutto.

griselda 10-03-2010 18.49.11

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81811)
Quando è morta tua mamma?
Non intendo quando è defunta fisicamente, parlo di un altro tipo di lutto.

Se dovessi dirti che ho bene in mente quel giorno preciso e che mi ricordo bene direi una bugia.
Ci penserò
Per ora ho tre episodi che sono nella mia mente molto duri da digerire:
Il primo è stato quando io mi sono innamorata per la prima volta e da lei non ho avuto la minima compresione, ne dialogo, e anzi ha tentato di tenermi a freno con le botte ed io mi sono ribellata
La seconda è quando una sua sorella mi raccontò che lei mi aveva avuto da un altro uomo che non era mio padre, ma penso fosse una bugia. Ma in quel momento ci avevo creduto talmente tanto, forse proprio a causa del suo comportamento strano nei miei confronti, quasi di rifiuto, che credetti a quella bugia. E la odiai, ebbi tanta pena per mio padre, tanta e pensai che lo avrei amato ancora di più, ma che non avrei mai perdonato mia madre per quello che gli aveva fatto. E mi aveva fatto. A questa cosa non penso quasi mai anche se mi aveva devastato. L'avevo rimossa troppo grossa da digerire, troppo ingombrante da riporre da qualche parte, meglio credere alla bugia, meglio lasciare che scivoli viiia.....fu un bel colpo, tanto che scappai da quella casa nella quale mi fu detta questa cosa, scappai nel cuore della notte dovevo avere 15 anni e presi il treno da quel paesino per tornare a casa, per la prima volta viaggiai da sola, volevo tornare a casa e lo feci dopo aver litigato con quella zia dalla lingua velenosa

La terza fu quando vedendomi piangere disperata passò sopra di me scavalcando il mio corpo raggomitolato a terra, il suo comportamento nei miei confronti li a terra, fu come di una persona estranea che passa sopra il corpo di un delinquente e si allontana
Mi vergognai di essermi mostrata nuda e disperata davanti a lei e credo di aver giurato anche se inconsciamente che non sarebbe mai più successo
Il tutto sempre durante la mia adolescenza
Per ora non mi viene altro

griselda 10-03-2010 23.16.37

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 81813)
Il primo è stato quando io mi sono innamorata per la prima volta e da lei non ho avuto la minima compresione, ne dialogo, e anzi ha tentato di tenermi a freno con le botte ed io mi sono ribellata

Dei tre episodi svoltisi a distanza di due o tre anni massimo, ho ricordi vivi per il secondo e il terzo, mentre in questo citato sopra non ci riesco, non riesco ad entrare.
Perchè?

Mi è stata fatta pesare molto quella sera, per tanti anni, ogni pretesto era buono per menzionarlo ed io mi sentivo in vergogna per quello che era successo.
Sarà questo il motivo per cui non riesco ad entrare nel vivo della serata?
Ricordo vagamente la discussione, poi ho una sorta di vuoto di quello che è successo realmente, poi ricordo che mio padre disse qualcosa, intervenne in qualche modo.
Ricordo noi due a terra...ricordo la sensazione di spavento...forse non è la definizione esatta, ma era come se avessi saltato qualcosa se avessi oltrepassato la soglia di qualcosa, queste le sensazioni
ma non vado al di là di questo non ci riesco

griselda 11-03-2010 19.30.15

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81811)
Quando è morta tua mamma?
Non intendo quando è defunta fisicamente, parlo di un altro tipo di lutto.

Uno non so mica se ho capito cosa intendi, anzi penso proprio di no, non puoi darmi un'indirizzo un'indicazione?

Perchè dopo un lutto si fa il funerale e non si pensa più a quella persona anche se ci può rimanere nel cuore.

Ma morire dentro di noi può anche voler dire che per noi quella persona non ha più motivo di esistere che con lei abbiamo chiuso.
Oppure che nonostante sia viva per noi è come se fosse morta, che non avrà più nessuna considerazione da parte nostra.

Con mia madre è stata una morte lenta ed inesorabile.
Dopo quella litigata che ho scritto ieri è cambiato il mio rapporto con lei.
Entrambe abbiamo gettato la spugna. Ora non sto qui a considerare che è stato un errore da parte di entrambe.
Ma da quel momento io non ho più voluto saperne solo che la mia vita è andata piano, piano a rotoli.
Sono rimasta peggio che orfana, perchè è nata dentro di me una sorta di fastidio verso il femminile.
Niente più gonne, niente amiche, niente pianti, niente confidenze, niente di niente un rifiuto verso il femminile.
Mi sono spostata verso il mondo maschile, più sincero, diretto, semplice e ho così cercato di essere il più possibile vicino a questo mondo quasi volessi inglobarlo in me.
Quasi volessi diventare maschio perchè poi alla fine era quello che mia madre amava di più.
Era come se volessi cancellare la parte che mia madre voleva che io fossi ma che poi non le piacevo perchè le somigliavo. Odiava pure lei tutte le donne, trovava mille cose per denigrarle, se una donna era emancipata era un p@@@@a, se andava troppo in chiesa una ruffiana, insomma era tutta una critica. Non sapevi bene dove collocarti nella sua graduatoria, che tanto valeva neppure entrarci.
Meglio per lei i maschi, ma quali? Solo i bambini e suo figlio. Perchè gli uomini li voleva assessuati.

Non è che voglia psicanalizzarla è solo che io crebbi in contrapposizione al suo pensiero.

Ma alla fine non ero cosciente di niente. Non ho mai smesso di essere condizionata da lei.
Ed invece quando uno muore smette di condizionarti.
Mentre anche quando agivo in contrapposizione con lei non era morta.

E' morta solo come figura da cui prendere esempio per il femminile.
E se vogliamo io per colpa di mio padre e del loro "disaccordo" potrei dire di essere cresciuta orfana di madre.
Era lui che le toglieva il ruolo. Non la lasciava fare la sua parte. Quando lei le chiedeva di intervenire e lui non lo faceva coprendomi, lei lì, perdeva credibilità ai miei occhi, lui non la riconosceva come parte integrante della mi educazione ed io facevo altrettanto. Dividi et impera.
Quindi è stata una lunga agonia, una morte continua.
Nel senso che era viva, il volevo una madre ma non riconoscevo il lei, la madre che invece volevo, desideravo di cui avevo bisogno per crescere equilibrata al mio interno.
Dentro avevo una sorta di conflitto volevo la mamma ma quella mamma non la volevo.
Eppure continuava a condizionarmi anche se non ne ero cosciente.
Volevo la sua approvazione e non avendola la detestavo.
Per questo non capisco bene cosa intendi se fosse proprio morta non avrei più pensato a lei o comunque non mi avrebbe condizionato più.

Quando è morta per un bel po' di tempo non sono riuscita a gettare via le sue cose.
E' difficile staccarsi da una madre perchè per quanto terribile sia stato il rapporto quella è l'unica madre che uno abbia mai avuto.

Ho dovuto aspettare qualche anno poi un bel giorno ho aperto gli armadi e ho ripulito, ho tenuto solo dei ricordi, il resto l'ho dato in beneficienza, con l'eredità ci ho pagato un str@@@o psichiatra. E quando ho smesso di fumare ho detto: "se ce l'hai fatta tu ce la farò senz'altro anche io."
Un giorno disperata in mezzo alla nebbia le ho anche chiesto di portarmi via (elloso questo fa parte della mi parte melodrammatica ma è stato un brutto momento quello) e poi ogni tanto ora quando mi va vado a trovarla al cimitero, ma non provo più niente.
Bon sono esausta

Uno 11-03-2010 19.34.40

Ma è morta tua mamma?

griselda 11-03-2010 19.36.21

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81917)
Ma è morta tua mamma?


Uno 11-03-2010 19.42.03

Sei sicura?

griselda 11-03-2010 19.54.36

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81919)
Sei sicura?

icon_mrgr: io sicura di qualcosa?
Sì,sì è morta, addirittura a volte mi metto anche le collane prima non lo avrei mai fatto. :)
Battute a parte credo di si e spero di non sbagliarmi.

griselda 11-03-2010 20.12.48

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81917)
Ma è morta tua mamma?

Intendi che però continuo a proiettarla sulle persone?
Se ti riferisci a questo, no non è mai morta martello.:

griselda 11-03-2010 23.06.17

Quando non ricevo una risposta mi sento prima di tutto come se fossi scema e che non capisco un caspita di niente, secondo sembro il mio gatto quando sta aspettando il cibo dalle mie mani, terzo che se non arriva è perchè non la merito e mi fermo qui va che è meglio
Il bello è tento sempre di far bel viso a cattivo gioco, ovvero ho imparato a nascondere quello che provo, a non far vedere il senso di frustrazione, di disagio perchè io devo essere forte, imperturbabile

Poi invece sempre di nascosto passano nella mia mente tutte le convinzioni negative che ho su di me.
Una serie innumerevole di cose di tipo devastante a cui cerco di non dare più retta, ma che se ascolto mi mettono in ginocchio ed infieriscono sino a farmi tanto male.

Poi una serie di aspettative che sono sempre in attesa di essere evase manco fossi superwoman.
Menomale che c'è anche la vocina della mia amica, che mi viene in soccorso e che mi dice: Grii cerca di volerti un po' di bene. abbraccio:

Edera 12-03-2010 15.32.26

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 81813)
La terza fu quando vedendomi piangere disperata passò sopra di me scavalcando il mio corpo raggomitolato a terra, il suo comportamento nei miei confronti li a terra, fu come di una persona estranea che passa sopra il corpo di un delinquente e si allontana
Mi vergognai di essermi mostrata nuda e disperata davanti a lei e credo di aver giurato anche se inconsciamente che non sarebbe mai più successo
Il tutto sempre durante la mia adolescenza
Per ora non mi viene altro

Questo è successo anche a me Griselda e molti altri episodi analoghi.
Credo di capire in parte cosa provi anche se ovviamente siamo due entità distinte e il nostro vissuto avrà sicuramente delle differenze.
Forse per far morire veramente tua madre, come i miei parenti l'unica cosa da fare è perdonarli allora si guarisce.
Purtroppo il perdono al di là quelli che dice la new age secondo me è quanto di più aspro e difficile si possa fare, bisogna riportare a galla ciò che ci ha spezzato, sentirlo davvero, guardarlo in faccia e essere in grado di perdonarlo all'interno di noi stessi. Tutti passaggi molto difficili..fiori.gif

Edera 12-03-2010 15.43.51

P.S. Tutte cose che ancora non sono riuscita a fare

griselda 12-03-2010 16.42.16

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 81965)
P.S. Tutte cose che ancora non sono riuscita a fare

Ecco...a proposito di parole morte e vive.
Anche per me ancora morte diavolo.g:

griselda 13-03-2010 02.17.33

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 81760)
Dna o trasmissione, sono la mamma che mi è stata trasmessa e la figlia che sono diventata e rimasta.
Premessa per fermare un'idea che mi è venuta.

C'è stato un passaggio nella mia vita che poi alla fin fine non è mai avvenuto.
Queste sono sensazioni.

Mia madre, la riconosco in me, mi ha accudito in modo quasi ossessivo sino ai cinque anni credo. Per ossessivo intendo che non mi lasciava sola un attimo (a meno di cause di forza maggiore come quando si è ammalato mio fratello ed ero piccolissima mi pare avessi due anni) quando poi ero neonata, ricordo che mi raccontava che se stavo male e piangevo lei piangeva con me. Rimaneva li a guardarmi quando dormivo, e appena aprivo gli occhi lei c'era, insomma credo che il distacco dalla pancia alla fuori già non è stato fatto decentemente, ma si è protratto ancora per molto tempo.
Poi c'è stato l'asilo, trauma, (asilo esperienza stranegativa con una suora arpia) primo o se teniamo conto di quando avevo due anni secondo, distacco negativo come memoria.
Poi il lavoro di mia madre altro distacco anche se era raggiungibile ma non più a mia disposizione come prima.
Poi la scuola (vissuta come distacco non accettato) e li ci fu un cambiamento da parte di mia madre ancora peggiorativo di distacco da me. Beh io crescevo, lei lavorava ed io mi sentivo trascurata. (Ma sarà stato poi vero, oppure era solo la differenza tra il trattamento iniziale a cui ero abituata e quello che poi per forza di cose deve subire un cambiamento graduale di crescita per sviluppare l'autonomia del bambino?) Il poco o nullo dialogo credo che non abbia permesso di digerire questi cambiamenti, questi passaggi di stato.

Più crescevo e più mia madre prendeva le distanze da me. (almeno io la vivevo così, non avevo digerito che crescere volesse dire anche affrontare cambiamenti)
Inoltre dovevo esseremi accorta della differenza tra la solita routines e i momenti in cui mi ammalavo oppure creavo qualche problema in generale. In quei momenti LEI tornava ad essere la mia mamma di una volta. Solo in quei momenti ritornava a darmi attenzioni ormai per lei obsolete.

Bon

Credo di non aver cambiato una virgola da allora ad adesso.

IOIOIOIOIO se smetti di darmi attenzione io faccio casino, mi ammalo o litigo o pianto su un tale putiferio che mi DEVI dare retta per forza.
Poi anche se sei arrabbiatissimo/a con me mi sento comunque meglio di prima, perchè sono riuscita a rinconquistare la tua attenzione. (:bleah:) Per gli altri sono pazza e te credo icon_mrgr: chiedo scusa a tutti quelli che sono passati attraverso questa mia follia scusa.gifabbraccio:

Poi ho trovato anche altri modi per ricevere attenzione ma poi però se me la toglievano o la diminuivano mettevo sempre in ballo quel meccanismo.
Non puoi smettere di darmela, non puoi diminuirla perchè altrimenti ti detesto e ti pianto giù un casino. nonono.gif
IOIOIOIO devo, voglio essere il centro della tua attenzione, insomma un egocentrismo infantile che non è mai stato accettato compreso e superato.
Una bambina incavolata che non è mai riuscita a fare il salto, perchè ancora è lì ferma a chiedere a sua mamma di tornare ad essere la mamma ossessiva di attenzione che era stata i primi anni della mia vita.

Se sposto l'obbiettivo della cinepresa sul resto della mia vita con l'intento di riprendere altri effetti collaterali vedo tutto sotto una prospettiva diversa da come li avevo visti sino a qualche tempo fa.

La colpa era degli altri, beh questo è facile da spostare.
Ma il vedere come spostavo la cinepresa creandomi film assurdi su come l'attore/trice del momento dovevano comportarsi è decisamente forte da accettare. Poi rivestivo il tutto con sono possessiva, quando amo do tutta me stessa e via dicendo.
Altro che do tutta me stessa ossessionante devo essere stata e sono se lascio che sia quello che ho dentro.
Devi avere solo occhi per me, devi avere solo parole per me, devi pensare solo a me, dobbiamo stare solo io e te, devi ascoltare solo me..............strabuzza:miiiiiiiiiiiii che pauuurrrraaaaaaa! :bleah:
Meglio la prigione.8-)
Peggio della Sandra sempre tu e io io e te te e io uffa che barba. Un'ossessione.
Sempre a giudicare ogni attività che portava lontano da me come negativa, mi portava ad irritarm in continuazione ed a sentirmi oltreggiata, non rispettata e tradita.
Tutto questo perchè da bambina non sono riuscita ad accettare la normale evoluzione di crescita interiore, di distacco graduale dal cordone ombelicale materno e poi famigliare.
Le gelosie infantili le vivevo nella mia mente in modo distorto e quindi esagerato e per questo ingigantivo anche i sentimenti ad esse relativi.
E' come se un difetto di fabbricazione avesse confezionato un robot con una scheda di programmazione difettosa.

Sotto questo punto di vista tutte le mie posizioni vanno riviste, tutto ciò che ho analizzato sino ad ora va rivisto e rivisitato sotto questa nuova ottica.
Non sarà piacevole ma sarà sicuramente propedeutico.

E sopratutto dovrò andare contro(riconoscendolo come inverso) a tutto ciò che sino ad ora conoscevo come iter di normale comportamento.

Uno 13-03-2010 12.47.18

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 81927)
Intendi che però continuo a proiettarla sulle persone?
Se ti riferisci a questo, no non è mai morta martello.:

No, non intendevo se continuavi a proiettarla sulle persone, ti ho chiesto se è morta e se ne eri sicura.
Non ti ho chiesto altro. Non ho neanche detto se secondo me è morta o non è morta.

Mi hai risposto che non è mai morta, ma non mi ha risposto Grii, mi hanno risposto le nozioni che Grii ha accumulato: "continuo a proiettarla.... bla bla" cercando di adattarle a ciò che hai pensato io volessi sentirti dire.

Quindi ti ripeto la domanda, mi hai detto che è morta, ne sei sicura?

griselda 13-03-2010 13.01.21

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 82002)
No, non intendevo se continuavi a proiettarla sulle persone, ti ho chiesto se è morta e se ne eri sicura.
Non ti ho chiesto altro. Non ho neanche detto se secondo me è morta o non è morta.

Mi hai risposto che non è mai morta, ma non mi ha risposto Grii, mi hanno risposto le nozioni che Grii ha accumulato: "continuo a proiettarla.... bla bla" cercando di adattarle a ciò che hai pensato io volessi sentirti dire.

Quindi ti ripeto la domanda, mi hai detto che è morta, ne sei sicura?

Sì è vero, perchè davanti ad una domanda di questo genere non so se è la mia parte razionale rimane spiazzata, non sa cosa risponderti.
Mi dice per fare un esempio eh: ma che domande mi fa?
Certo che è morta. Le ho fatto il funerale, non posso più parlarle e quando avrei bisogno di chiederle alcune cose che non ricordo di me, so che non è più possibile, quindi è morta.
Non faccio più niente in funzione di lei e quindi è morta. Mi sento senza radici quindi è morta. Non c'è più.

Ma e qui cade l'asino, però io mi comporto con altri come mi comportavo con lei.
Ecco perchè dico che sostanzialmente anche se lei è morta mi è rimasto questa cosa che è nata nel rapporto che abbiamo avuto io e lei.
Però essendo lei morta dovrei non metterlo più atto perchè l'altra parte è venuta a mancare, è morta.
E poi mi fermo perchè potrei andare avanti logorroicamente e trovare con la mente razionale tutto e il contrario di tutto.

Uno 13-03-2010 13.21.43

Ci hai messo dieci minuti per rispondere con un post che materialmente avrai impiegato 10 minuti a scrivere.
Non preoccuparti di rispondermi immediatamente, se non lo fai non mi crea problemi, a te ne crea?

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82003)
Ma e qui cade l'asino, però io mi comporto con altri come mi comportavo con lei.

Allora il problema non sarebbe lei, quindi che sia morta o meno non cambierebbe nulla, che ne pensi?

griselda 13-03-2010 13.46.21

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 82005)
Ci hai messo dieci minuti per rispondere con un post che materialmente avrai impiegato 10 minuti a scrivere.
Non preoccuparti di rispondermi immediatamente, se non lo fai non mi crea problemi, a te ne crea?

Ho fatto in fretta non per rispondere a te ma perchè volevo io una risposta veloce icon_mrgr: abbraccio:son tremenda eh? ;)
Quote:


Allora il problema non sarebbe lei, quindi che sia morta o meno non cambierebbe nulla, che ne pensi?
Beh quello che cambierebbe è che litigherei ancora con lei, soffrirei per certi suoi atteggiamenti facendo finta che non mi frega niente, come ho fatto per una vita, questo però se non mettessi in atto il Lavoro che sto cercando di fare su di me. Di certo osserverei che effetti avrebbe su di me, le dinamiche etc
Ma con lei non lo posso fare più.
Posso farlo con le altre persone che me la ricordano e smettere di litigare ancora con lei di soffrire ancora per i suoi atteggiamenti, nonostante sia morta.
In sintesi il problema è dentro di me, sono io.

Uno 14-03-2010 10.42.41

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82007)
Beh quello che cambierebbe è che litigherei ancora con lei, soffrirei per certi suoi atteggiamenti facendo finta che non mi frega niente, come ho fatto per una vita, questo però se non mettessi in atto il Lavoro che sto cercando di fare su di me.

Se non mettessi in atto il lavoro che stai cercando di fare su di te?
Quote:

Di certo osserverei che effetti avrebbe su di me, le dinamiche etc
Ma con lei non lo posso fare più.

Ah ok, se ci fosse sarebbe cosi se...., ma visto che non c'è, casca pure il se non....
Griiiii ti sei incartata in un gioco di scatole cinesi e non sai più qual'è l'ultima.
Non sono importanti, per te, il colore ed i disegni sulle scatole è importante quello che c'è dentro
Quote:

Posso farlo con le altre persone che me la ricordano e smettere di litigare ancora con lei di soffrire ancora per i suoi atteggiamenti, nonostante sia morta.


No, le altre persone non sono lei, non incastrarti in questo gioco "giustificando" la cosa con storie tipo "XY è come lei, se risolvo con XY risolvo con lei".
Non funziona così, lasciala andare dato che non hai gli strumenti per affrontarla direttamente. Quello che dovevi risolvere con lei la vita te lo ripresenterà in altro modo, altre persone che però non devi vedere come copie anche quando ti ricordassero delle cose di lei, o meglio del tuo modo di approcciarti a lei.
Quote:


In sintesi il problema è dentro di me, sono io.
E' dentro di te o sei tu?

griselda 14-03-2010 13.28.37

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 82040)
E' dentro di te o sei tu?

La mia mente è in defaiance come sempre quando si trova davanti alle tue domande.

Cerco sempre di rispondere come se ci fosse un modo giusto.
Questo lo faccio sempre con tutti cerco il modo giusto per....che sia rispondere alle domande che altro, pena....la mancata pappa del momento, quindi dietro vi è un'aspettativa

Quindi rispondere alla domanda sono io o è dentro di me, penso sia dentro di me perchè io non so ne chi sono ne cosa sono quindi come posso rispondere correttamente? Non sono perfetta anche se vorrei esserlo per cui la mia risposta è in soldoni: NON LO SO con sicurezza, come del resto non so niente, e quando non sono sicura mi sento persa, come nel sogno, come nel supermercato etc
E il sentirmi persa mi fa paura il non essere affrancata a niente e mi fa fare cose che non vorrei mai fare per non perdere la mia bella facciata, ma sentirmi persa non mi piace e mi fa anche irritare tantissimo
:)
Se hai dei consigli sono bene accetti

griselda 14-03-2010 14.41.35

Non si riesce a fare i quote di tutto quando si è citati come hai fatto questo volta (Non credo si capisca ma se provi a risponderti, rispondere a quel post vedrai cosa sto dicendo)
Volevo aggiungere che è da quando sono qui da quando ho scritto e riscritto tutto quello che è avvenuto con mia madre, che non definisco ricapitolazione, perchè non so se so farla, ma mi sono impegnata nel farla, che tento di lasciarla andare, insomma di perdonarla etc ma altro non ho saputo fare che altro posso fare per lasciarla andare ti prego di dirmelo chiaramente, beh sempre se puoi eh

Ah beh la vita di pagamenti me ne ha portati tanti e sembrano tutti in fila, mi devo fare forte, forte l'ultimo sembra proprio legato al discorso mamma/madre e Tu sai a cosa mi riferisco, anzi il tuo post mi fa pensare che sia arrivato il momento di affrontarlo

griselda 14-03-2010 17.34.19

Uno scrive: Non sono importanti, per te, il colore ed i disegni sulle scatole è importante quello che c'è dentro

Ecco che la sensazione di vuoto mi assale, e mentre mi osservo in silenzio: cerco di scappare non voglio sentirla mi spaventa, come mi spaventava allora… e cerco di buttar dentro scavando nei ricordi, mangiando caramelle, bevendo cose dolci, cerco di riempire quegli antichi vuoti ma tutto è inutile, il vuoto si placa per un po’ ma poi riprendere a chiedere, ancora, ancora e ancora e allora piango in silenzio sperando che almeno le lacrime possano riempire quel vuoto. Ma anche questo non basta a calmare il vampiro che vuole nutrirsi al quale sono stati strappati i canini e per questo si sente come morire di sete
Ma a tutto questo cerco di non dar retta di non dare l'importanza che non merita
Che altro fare?

Carlotta 14-03-2010 18.50.07

Hai scritto che tenti di perdonarla ma probabilmente non ci sei ancora riuscita, non del tutto per lo meno. La preghiera se fatta con il cuore ti aiuterà senz'altro.Io ti consiglio di pregare intensamente, vedrai che ce la farai.

griselda 14-03-2010 19.33.58

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 82050)
Hai scritto che tenti di perdonarla ma probabilmente non ci sei ancora riuscita, non del tutto per lo meno. La preghiera se fatta con il cuore ti aiuterà senz'altro.Io ti consiglio di pregare intensamente, vedrai che ce la farai.

La preghiera non fa mai male, grazie Carlotta

griselda 15-03-2010 01.09.14

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 82040)
E' dentro di te o sei tu?

Beh rispondo subito ma mica smetto di pensarci :)
Pensavo che mia madre sono diventata io stessa.
Non è sempre stato così, nel senso che c'è stato un tempo in cui mi sono rivestita del suo opposto, ho visto cose che voi umani... alla Blade Runner ahahah (scherzo eh) per rendere il senso di quello che sono stata, poi un giorno invece di prendermi la responsabilità di quello che sono stata, sono saltata in aria! Mia madre è uscita all'improvvisto a giudicarmi ed ha avuto anche un complice che le ha tenuto mano.
Ma non mi ero accorta, non lo capivo che scappavo da un posto dove non è possibile fuggire pena la morte. Non si può scappare da se stessi, neppure rinunciando alla propria libertà perchè si finisce per marcire.
Poi arriva un giorno in cui si impara che si devono fare delle scelte nella vita, bisogna scegliere e sempre di quello che si sceglie si deve essere responsabili, perchè tanto se si sceglie una cosa si rinuncia ad un'altra, per cui bisogna farlo tenendo conto che quella scelta rimarrà la scelta di quel momento.
Ecco mia mamma non è morta perchè fino a che le concederò di giudicarmi, giudicandomi, di detestarmi detestandomi, colpevolizzarmi, colpevolizzandomi, di non amarmi non amandomi, di non rispettarmi non rispettandomi etc la terrò in vita dentro di me perchè io la incarnerò.

griselda 16-03-2010 11.14.14

Quello che sono diventata è stato un mio modo di comportarmi in contrapposizione a mia madre, se la guardo in questo modo a me lei non piaceva.
E un bel giorno le ho dichiarato guerra. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto io, se mi sono fatta del male è sempre stata una mia scelta (anche se non consapevole) perchè invece di amarla così com'era, accettarla per quella che era l'ho combattuta.
Lei mi voleva in un modo e io volevo lei in un altro insomma due strade anche andavano i direzione contraria.
Solo che questo mio modo di pensare e di agire mi ha portato ad andare controcorrente e si sa che nuotare in quel senso è faticoso e dispendioso ed il rischio è di farsi anche male se non si è abili nuotatori ed io non lo ero, ma ero diventata anche arrogante e superba. La cosa assurda è che lo era anche lei, allora mi domando perchè prendere le cose negative da un genitore mentre quelle positive, le qualità no.
O forse le ho anche dentro ma ho sempre preferito usare le altre, perchè in discesa si fa meno fatica? Mah forse è solo distrazione perchè all'occorrenza le tiro fuori anzi escono da sole. Poi vabbeh quello che non c'è non c'è.
Alla luce di queste cose che colpe può avere un altro/a se noi per reazione decidiamo di fare quello che vogliamo noi?
L'esempio.
Essi mi è mancato l'esempio, ma se l'altro non aveva dentro quella cosa da darmi come esempio che ci poteva fare? E' come se mio figlio mi chiedesse di dargli un milione e dove lo prendo? (anche molto meno ahahah) posso colpevolizzare uno perchè non ce l'ha? Eh ok che volendo si può fare tutto ma non vi è logica, buon senso e niente di niente.

Io non ci riesco ad essere come vuoi tu* @@@@@@@@@ non ti vado bene allora faccio tutto il contrario di quello che vuoi tu, te la faccio pagare.
E così facendo l’ho pagata io.
Tutte le cose brutte che ci accadono ci portano qualcosa di buono dice Ray da un'altra parte.
Cosa mi ha portato il travagliato rapporto con mia madre?

*Una cosa sola so che mi è rimasto quel retagio di voler piacere ad ogni costo e di fare di tutto per riuscirci, ma la fatica che poi faccio risultando inutile perchè sempre Ray ha scritto da qualche parte che dobbiamo mostrarci per quello che siamo. Dicevo, poi, che la fatica che faccio poi la faccio scontare, quindi mi è rimasto che non so chi sono, e non riesco a smetterla di incarnare la parte di quella che DEVE piacere a tutti i costi. arrabbiat: Ma che poi diventa NON può non PIACERE. piango.gif boccaccia:
nonono.gifstosvegli:

griselda 16-03-2010 12.02.04

Ieri sera ho visto una cosa che :bleah: solo che se faccio così poi la caccio giù di nuovo e non va bene quindi cerco di fermarla qui.
Tra l'altro mi vergogno di questa cosa e quindi non so se riuscirò a spiegarmi, sono tutta arrotolata icon_mrgr:

Nel rapporto problematico con mia madre è subentrato quello che si è instaurato con mio padre.
Andavo da lui quando avevo problemi e: Papy risolvimi sta cosa che ci sto male.
E lui: vieni qui cicia che ti consolo io e poi sgrido mamma.
($)
Bon ieri sera mi sono vista chiedere aiuto, ma non era una richiesta di aiuto palese era un rivolgermi ancora a mio padre, lo stesso antico rito di chiedergli di aiutarmi. Non so spiegarlo bene perchè mi ha dato fastidio e me ne da ancora adesso. scusa.gif
Del tipo papy toglimi le spine che ho sotto il coso, perchè non so che fare come muovermi senza sentire male.
Menomale che papy ieri sera non c'era altrimenti non avrei visto come faccio. :bleah:
Volevo scaricare un po' di peso in giro, perchè ho paura di non reggere, ma se solo ricordassi che Dio Padre non ci mette sopra le spalle un croce più pesante di quella che siamo in grado di portare, avrei un po' più di dignità.


P.S.
Vedi amica mia (abbraccio:) che hai ragione non una ma due volte, continuo a non piacermi a martoriarmi. Mi manca l'umiltà di accettarmi per quella che sono pregi e difetti.
martello.:martello.:martello.:

dafne 16-03-2010 12.21.19

Perdonami Gri se mi intrometto, ma la storia delle scatole cinesi e le domande di Uno mi han tirato dentro per i capelli...ad irrisolti stò una favola dry.gif

Mi si è aggrovigliato lo stomaco quando ti ha detto di lasciar perdere tua madre perchè tanto non pui più risolvere con lei, a te no?
Ho persino sudato freddo, come rinunciare? Come passare oltre?
Non ti sembra riportarci a quel famoso (e ripetuto) discorso del lasciar "semplicemente" perdere?

Se mi permetti un consiglio non spostarti su tuo padre adesso, lo faccio semprissimo anch'io stò gioco di slittare altrove quando la cosa mi arriva troppo vicina, certo è una mia sensazione eh se non è così fai come se non lo avessi scritto fiori.gif abbraccio:

Se non ho capito male Uno ti ha detto (ci ha detto 8-) ) che forse il problema non è in noi ma siamo noi, forse il nocciolo non è la persona ma come noi ci rapportiamo a quel tipo di persona.

Forse eh Gri, non te la prendere se mi sono intromessa è solo che questa cosa mi è suonata così familiare e così importante...leggo.gif

griselda 16-03-2010 12.59.52

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 82111)
Perdonami Gri se mi intrometto, ma la storia delle scatole cinesi e le domande di Uno mi han tirato dentro per i capelli...ad irrisolti stò una favola dry.gif

Mi si è aggrovigliato lo stomaco quando ti ha detto di lasciar perdere tua madre perchè tanto non pui più risolvere con lei, a te no?
Ho persino sudato freddo, come rinunciare? Come passare oltre?
Non ti sembra riportarci a quel famoso (e ripetuto) discorso del lasciar "semplicemente" perdere?

Se mi permetti un consiglio non spostarti su tuo padre adesso, lo faccio semprissimo anch'io stò gioco di slittare altrove quando la cosa mi arriva troppo vicina, certo è una mia sensazione eh se non è così fai come se non lo avessi scritto fiori.gif abbraccio:

Se non ho capito male Uno ti ha detto (ci ha detto 8-) ) che forse il problema non è in noi ma siamo noi, forse il nocciolo non è la persona ma come noi ci rapportiamo a quel tipo di persona.

Forse eh Gri, non te la prendere se mi sono intromessa è solo che questa cosa mi è suonata così familiare e così importante...leggo.gif

Macchè me la prendo venisse anche tutto il forum e dintorni a districare la matassa che non ci capisco una mazza.

Ho smesso prendermela per tutto mi starò ammalando? ahahah
Poi a me piace il tuo modo un po' alla giamburrasca te l'ho già detto che mi piace, forse devo averlo anche io da qualche parte? boooh
Altrochè se mi sono venuti i brividi i sudori freddi, ma figurati se la Griselda mostra qualcosa, solo se sforza altrimenti nisba nonono.gif faccio la dura di default poi dentro è un cimitero ahahahah vabbeh poi ho spostato il discorso su un problema che ho con fare disinvolto, ma sono terrorizzata.
Eppure dentro ce l'ho quella con la grinta solo che è stanca di fare la guerra, vorrebbe un po' pace e amore ma nisba non può nonono.gif
Ritornando al discorso sono anche diventata fatalista? Mah o forse solo stanca. Mi sembro la tartaruga della storia infinita ahahahah presente come parla? Intendo l'inflessione icon_mrgr:
Poi tu l'hai ancora viva la mamma puoi interagire con lei e osservare io a meno che vada nell'altra dimensione....icon_mrgr:
Poi aggiungici che tutte le volte quando devo tradurre Uno mi ci vorrebbe un traduttore ahahahabbraccio: che non ho, quindi aspetto che il mio super conscio faccia la traduzione e me la spedisca icon_mrgr:
Cosa voleva dire? Mah! Tanto se glielo chiedo non me lo dice quindi aspetto che mi giunga comunicazione dall'alto.icon_mrgr:
Sono diventata troppo remissiva, nel cercare di non bruciarmi ogni volta

Sul lasciar stare ci pensavo stamattina mentre aspettavo di fare gli esami del sangue anzi pensavo al perdono e lavoravo sul significato di perdono cosa vuol dire. E pensavo a quando qualcuno ti fa qualcosa di male, che ti fa soffrire tanto e tu decidi di perdonarlo. Non è facile perchè tu il dolore lo provi ugualmente. Non va via. Ma devi imparare a lasciarlo perdere, devi soffrire ma non reagire più a quella sofferenza.
Se decido di perdonarti, non posso essere ancora divisa tra ciò che vorri farti (vendetta) e il perdonarti. Devo lasciar perdere la vendetta una volta per tutte, devo soffrire sino a che il dolore se ne andrà da solo forse.
Se non sbaglio Uno diceva che se hai amato quella persona poi l'amore torna ed è segno che hai perdonato, oppure diventerà vera indifferenza.
Quindi lasciar pedere mia madre vorrebbe dire, (forse) che devo smetterla di essere divisa tra lei e me. Io ancora faccio e mi muovo e dopo con mia madre mi giudico.
Oh bimba ma sei scemetta eh?
O stai dalla parte di mammina e non fai un tubo oppure se fai rimani con te stessa, invece mi divido tra una e l'altra e mi ci impicco da una vita da sola.
Poi la vita mi porta sempre il conto ma quella è un'altra storia a parte. icon_mrgr:
Uno se ho farneticato porta un po' di luce vah che non fa mai male. abbraccio:

griselda 16-03-2010 13.09.20

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 82111)

Se mi permetti un consiglio non spostarti su tuo padre adesso,

Il papy l'ho tirato fuori qui anche se non era giusto il thread ma avevo bisogno di fare sta cosa e di vedere poi mia madre all'opera che come sempre giudica tutto ciò che faccio. Dopo però @@@@@@@@ diavolo.g:

stella 16-03-2010 13.31.13

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82108)

Io non ci riesco ad essere come vuoi tu* @@@@@@@@@ non ti vado bene allora faccio tutto il contrario di quello che vuoi tu, te la faccio pagare.
E così facendo l’ho pagata io.
Tutte le cose brutte che ci accadono ci portano qualcosa di buono dice Ray da un'altra parte.
Cosa mi ha portato il travagliato rapporto con mia madre?

*Una cosa sola so che mi è rimasto quel retagio di voler piacere ad ogni costo e di fare di tutto per riuscirci, ma la fatica che poi faccio risultando inutile perchè sempre Ray ha scritto da qualche parte che dobbiamo mostrarci per quello che siamo. Dicevo, poi, che la fatica che faccio poi la faccio scontare, quindi mi è rimasto che non so chi sono, e non riesco a smetterla di incarnare la parte di quella che DEVE piacere a tutti i costi. arrabbiat: Ma che poi diventa NON può non PIACERE. piango.gif boccaccia:
nonono.gifstosvegli:

Secondo me è proprio questo dover piacere a tutti i costi il nocciolo della questione. Questo senso del dovere può essere l'eredità che hai avuto, ma che hai usato in contrapposizione a tua madre.
Con tuo padre non ti senti in dovere di piacere perchè lui ti accetta di suo, quindi non devi sforzarti ma puoi chiedere aiuto, ma questo non ti affranca dal rapporto con gli altri.
Una volta io ho fatto tutto l'opposto del dovere a tutti i costi, non l'ho fatto per scelta però, nemmeno per ribellione, ero come ero e non me ne fregava nulla del giudizio degli altri, in quel periodo ho visto che le persone mi amavano lo stesso, anzi di più.... anche se me ne sono resa conto soltanto dopo.
Quindi lo scoglio da superare per affrancarti dall'eredità di tua madre penso sia affrancarsi dal dovere a tutti i costi per accontentare gli altri, per essere accettata, il guaio è che anche questo potrebbe diventare un dovere...
Insomma come si fa a essere se stessi se non sappiamo come siamo e chi siamo ?
La risposta non c'è, a meno che non si lasci andare la resistenza, il dovere è l'alibi e la resistenza a cui ci si attacca perchè forse è l'unica cosa che conosciamo.

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82108)
P.S.
Vedi amica mia (abbraccio:) che hai ragione non una ma due volte, continuo a non piacermi a martoriarmi. Mi manca l'umiltà di accettarmi per quella che sono pregi e difetti.
martello.:martello.:martello.:

Accettarsi e perdonarsi con i pregi e i difetti significa liberarsi da ciò che rema contro e che è l'atteggiamento che hai fatto tuo in contrapposizione a tua madre.
Non è che accettandoti cambi di colpo e diventi un'altra persona, ma almeno smetti di lottare in te stessa perchè tu sei tu... il lato positivo è che le vedi queste dinamiche e ci stai lavorando.
Un abbraccio abbraccio:

Ray 16-03-2010 14.59.31

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82109)
Andavo da lui quando avevo problemi e: Papy risolvimi sta cosa che ci sto male.

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82113)
Tanto se glielo chiedo non me lo dice quindi aspetto che mi giunga comunicazione dall'alto.icon_mrgr:

8-)

dafne 16-03-2010 15.08.22

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82113)
E pensavo a quando qualcuno ti fa qualcosa di male, che ti fa soffrire tanto e tu decidi di perdonarlo. Non è facile perchè tu il dolore lo provi ugualmente. Non va via. Ma devi imparare a lasciarlo perdere, devi soffrire ma non reagire più a quella sofferenza.
Se decido di perdonarti, non posso essere ancora divisa tra ciò che vorri farti (vendetta) e il perdonarti. Devo lasciar perdere la vendetta una volta per tutte, devo soffrire sino a che il dolore se ne andrà da solo forse.

Adesso faccio la saputella 8-)
Un giorno ho chiesto al mio parroco come si fà a perdonare, perchè avevo deciso di farlo ma in fondo in fondo sentivo che era cambiato ben poco.
Lui mi ha detto che in realtà noi da soli non sappiamo perdonare, che abbiamo bisogno di rivolgerci a Dio e chiedere a Lui di aiutarci in questo.
E un dialogo a tre, mi ha detto, tra te che chiedi al Signore di aiutarti a perdonare l'altro.l'altro in questione e Dio stesso.

A distanza di qualche mese (purtroppo ho avuto poco tempo per proseguire quel cammino, dovrò rimediare) questa cosa continua a suonarmi come un qualcosa di cui ho ho appreso l'importanza.
Perchè aver bisogno di Dio? Perchè, secondo il mio sacerdote sempre, noi da soli non sappiamo amare, il che non è molto distante da quanto diciamo qui spesso anche se con altri esempi e con altre modalità.
Io ho bisogno di "scaricare" a Dio la mia patata bollente, ho bisogno di lasciare che Lui veicoli per me un qualcosa che a quanto pare non viaggia solo da me verso l'accusato ma anche viceversa.

Volendo fare la saputella potrei dire che il fatto che siamo frammentati (come se avessi capito che vuol dire davvero..icon_mrgr: ) mi fà pensare che quello che dovrebbe essere una chiusura (il perdono come soluzione a un conflitto) dovrebbe essere supportata da tutte le parti di noi, anche quelle che viggiano per conto proprio e che nutrono motivi di rancore per quella persona per motivi che a noi del momento sono appena percettibili.

Se il problema siamo noi e il nostro modo di rapportarci a una determinata situazione fintantochè rimaniamo in quel modo, finchè restiamo come siamo, il conflitto non è sanabile. Allora o si rinuncia (ma anche per quello dovremmo cambiare, dovremmo essere in grado di fare una scelta diversa,credo) oppure ci si affida a qualcosa di più grande, qualcosa su cui non cerchiamo di porre alcun controllo, qualcosa che in qiualche modo riesce a dominare ogni nostro stato.

Per quello penso che a chi non crede davvero in Dio l'affidarsi alle Sue mani non porti gran frutto.....

Detto questo mi scuso perchè mi sà che ti ho portata fuori strada rispetto agli intenti del capo scusa.gif però mi sento di ringraziarti per la caparbietà con cui stai afrontando questa cosa permettendomi di riflesso di vedere che mi suona in altre cose abbraccio:

griselda 16-03-2010 15.46.28

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 82119)
8-)

In pratica sposto sempre?
Mi sa che hai ragione, uffy icon_mrgr: il bello è che poi mi incavolo pure.
E' cosa di tutti i giorni, mio figlio si è fatto male ho chiesto a destra e a manca cosa fare? Manco fossi mentecattapiango.gifboccaccia:poi non mi andava bene niente di quello che mi dicevano, NIENTE. Poi incavolata ancora di più tutte le volte mi irrito con me stessa perchè sposto agli altri: HO PAURA DI METTERMI IN GIOCO + PIGRIZIA, tanto una volta mi bastava picchiare un po' i piedi fare i capricci, che papy risolveva ora che non c'è nessun papy che mi risolve le cose ci provo sempre con gli altri, si sa mai che vada bene eh? diavolo.g: Così non imparerò neppure quella volta.
Insomma io volevo portarlo al pronto soccorso, e l'allenatore: ma no! Il padre: ma no! E io son qui che mi rodo perchè nessuno l'ha portato neppure io che sto male perchè lui si lamenta dal dolore e siccome il papy gli ha detto che non serve andarci (noi uomini duri) sto qui ad incavolarmi con me che mi viene l'ansia, il tutto lo avrei risolto subito se facevo come diceva l'istinto di portarlo subito al Pronto soccorso.
Insomma muover quel coso che il Capo non nomina neppure più che abbia perso le speranze? icon_mrgr: nonono.gif
Dovrei metterlo di là con le responsabilità e la paura di sbagliare e il bisogno di rimanere perfetta ad ammuffire.martello.:

griselda 16-03-2010 15.57.13

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 82120)
Adesso faccio la saputella 8-)
Un giorno ho chiesto al mio parroco come si fà a perdonare, perchè avevo deciso di farlo ma in fondo in fondo sentivo che era cambiato ben poco.
Lui mi ha detto che in realtà noi da soli non sappiamo perdonare, che abbiamo bisogno di rivolgerci a Dio e chiedere a Lui di aiutarci in questo.
E un dialogo a tre, mi ha detto, tra te che chiedi al Signore di aiutarti a perdonare l'altro.l'altro in questione e Dio stesso.

A distanza di qualche mese (purtroppo ho avuto poco tempo per proseguire quel cammino, dovrò rimediare) questa cosa continua a suonarmi come un qualcosa di cui ho ho appreso l'importanza.
Perchè aver bisogno di Dio? Perchè, secondo il mio sacerdote sempre, noi da soli non sappiamo amare, il che non è molto distante da quanto diciamo qui spesso anche se con altri esempi e con altre modalità.
Io ho bisogno di "scaricare" a Dio la mia patata bollente, ho bisogno di lasciare che Lui veicoli per me un qualcosa che a quanto pare non viaggia solo da me verso l'accusato ma anche viceversa.

Volendo fare la saputella potrei dire che il fatto che siamo frammentati (come se avessi capito che vuol dire davvero..icon_mrgr: ) mi fà pensare che quello che dovrebbe essere una chiusura (il perdono come soluzione a un conflitto) dovrebbe essere supportata da tutte le parti di noi, anche quelle che viggiano per conto proprio e che nutrono motivi di rancore per quella persona per motivi che a noi del momento sono appena percettibili.

Se il problema siamo noi e il nostro modo di rapportarci a una determinata situazione fintantochè rimaniamo in quel modo, finchè restiamo come siamo, il conflitto non è sanabile. Allora o si rinuncia (ma anche per quello dovremmo cambiare, dovremmo essere in grado di fare una scelta diversa,credo) oppure ci si affida a qualcosa di più grande, qualcosa su cui non cerchiamo di porre alcun controllo, qualcosa che in qiualche modo riesce a dominare ogni nostro stato.

Per quello penso che a chi non crede davvero in Dio l'affidarsi alle Sue mani non porti gran frutto.....

Detto questo mi scuso perchè mi sà che ti ho portata fuori strada rispetto agli intenti del capo scusa.gif però mi sento di ringraziarti per la caparbietà con cui stai afrontando questa cosa permettendomi di riflesso di vedere che mi suona in altre cose abbraccio:

Mi è stato passato di sottobanco fiori.gif un articolo su Jung e il perdono, ma non ho che letto di corsa, ci devo tornare con calma.
Ma la cosa che mi è balzata agli occhi è stata che la Confessione ha la sua funzione è un rito, caspita micaniente, e se i riti come tutti i riti agiscono anche se non sappiamo perchè una ragione ci sarà, anche se la nostra piccolezza non ce lo permette.
Confessione e Ricapitolazione non sono legate una all'altra?
Però mi domando se servisse anche noi Uno ce lo avrebbe già consigliato di farlo.
Non so su sta cosa ci ritorno quando sarò più preparata. icon_mrgr:

Ray 16-03-2010 16.39.44

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82124)
Andavo da lui quando avevo problemi e: Papy risolvimi sta cosa che ci sto male.



Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82124)
Tanto se glielo chiedo non me lo dice quindi aspetto che mi giunga comunicazione dall'alto

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82124)
Però mi domando se servisse anche noi Uno ce lo avrebbe già consigliato di farlo.

8-)


boccaccia:

griselda 16-03-2010 16.42.41

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 82122)
In pratica sposto sempre?
Mi sa che hai ragione, uffy icon_mrgr: il bello è che poi mi incavolo pure.
E' cosa di tutti i giorni, mio figlio si è fatto male ho chiesto a destra e a manca cosa fare? Manco fossi mentecattapiango.gifboccaccia:poi non mi andava bene niente di quello che mi dicevano, NIENTE. Poi incavolata ancora di più tutte le volte mi irrito con me stessa perchè sposto agli altri: HO PAURA DI METTERMI IN GIOCO + PIGRIZIA, tanto una volta mi bastava picchiare un po' i piedi fare i capricci, che papy risolveva ora che non c'è nessun papy che mi risolve le cose ci provo sempre con gli altri, si sa mai che vada bene eh? diavolo.g: Così non imparerò neppure quella volta.
Insomma io volevo portarlo al pronto soccorso, e l'allenatore: ma no! Il padre: ma no! E io son qui che mi rodo perchè nessuno l'ha portato neppure io che sto male perchè lui si lamenta dal dolore e siccome il papy gli ha detto che non serve andarci (noi uomini duri) sto qui ad incavolarmi con me che mi viene l'ansia, il tutto lo avrei risolto subito se facevo come diceva l'istinto di portarlo subito al Pronto soccorso.
Insomma muover quel coso che il Capo non nomina neppure più che abbia perso le speranze? icon_mrgr: nonono.gif
Dovrei metterlo di là con le responsabilità e la paura di sbagliare e il bisogno di rimanere perfetta ad ammuffire.martello.:

A tredici anni io ho smesso di fare, quando avevo appena iniziato. E il mio maschile e la sua crescita che fine ha fatto?
Mi è stato permesso di non fare ed io non ho sviluppato la parte attiva quella che fa.
Troppo amore? Troppa ignoranza? Troppa fatica? Troppa tolleranza?Troppa accettazione diventa stupidità? Non so ma sta di certo che c’è stato un troppo di troppo e il mio maschile è rimasto ibrido, un nulla facente un fanca@@ista. Niente responsabilità, niente fatica… una vita da cicala, cantare e suonare in giro per la campagna cantando facciamo l’amore non facciamo la guerra senza sapere che sarebbe arrivato il giorno in cui durante un inverno gelido avrei bussato alla porta della laboriosa formica.stosvegli:
Bon e adesso come me la riappiccico la parte maschile? Beh un abbozzo penso di averlo, come un muscolo atrofizzato, va rieducato? Mi sa che mi tocca eh?
Chissà se è questo il senso del mio Avatar?
N.B. Devo però capire bene con cosa mi sono mossa, perchè per quanto quacosa facevo o per altro facevo fare per per farlo facevo sembra un gioco di parole scusate.
Sarà per questo che nel sogno ho visto una bambina anormale a braccetto con una donna? Ci penso

griselda 16-03-2010 16.44.10

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 82126)
[/i]





8-)


boccaccia:

Non ci crederai ma mi è arrivata prima che la scrivessi, miiiiii sarà dura eh la battaglia, bon grazie speriamo di imparare :)


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