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griselda 07-05-2010 12.01.20

Vibrazioni e pensieri
 
Scusa Uno se che ci tieni molto a questa sezione e non vorrei scrivere stupidate, ma volevo analizzare questa cosa.

Se io non penso, (situazione umana) ma la mia mente è attraversata dai pensieri che poi credo siano i miei ma invece attraversano la mia mente come un tunnell. Poi sta a me cosa farne di questi pensieri che arrivano se lasciarli passare senza fermarli oppure farli miei e prima o poi diventeranno azioni.

Quando noi proviamo emozioni, di qualunque tipo siano, mi da l'idea che vibriamo, perchè io mi sento proprio vibrare ad esempio quando mi arrabbio, il mio essere vibra in modo distorto, perchè mi fa stare male.
Questo tipo di vibrazione dato dalla rabbia attira un certo tipo di pensieri. Vedo proprio che arrivano di ogni tipo anche terrificanti.

Mi domando quale possa essere l'antidoto a questi pensieri.
Ok accorgersene è già qualcosa, non trattenerli andando con essi nel paese delle banane evita di farli entrare come azioni nella materia.
Ma quando le vibrazioni sono continue a me da l'idea che sfianchino allora che fare?
(e non dite che non si capisce che sapete che perdo le staffe icon_mrgr: scherzoooooooooo, però anche se il discorso è impostato male vorrei comprendere come avviene, in ogni caso repetita juvant):)

Kael 08-05-2010 00.11.21

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 85333)
Se io non penso, (situazione umana) ma la mia mente è attraversata dai pensieri che poi credo siano i miei ma invece attraversano la mia mente come un tunnell.

Citazione:

Mi domando quale possa essere l'antidoto a questi pensieri.
Se non pensando c'è spazio perchè s'infilino, pensando...

Ray 08-05-2010 00.39.33

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 85368)
Se non pensando c'è spazio perchè s'infilino, pensando...

Già, ma possiamo pensare senza quelli?

griselda 08-05-2010 00.47.07

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 85368)
Se non pensando c'è spazio perchè s'infilino, pensando...

Quindi il segreto è quello di governare sempre i pensieri, tenere la mente impegnata volutamente per non far si che prendano piede pensieri non governabili o meglio non desiderabili.
In effetti è vero perchè io quando voglio stopparne il flusso o evitarli recito un mantra o una preghiera o addirittura quando canto questi si interrompono. :@@
fiori.gif

Uno 08-05-2010 11.49.18

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 85333)
Se io non penso, (situazione umana) ma la mia mente è attraversata dai pensieri che poi credo siano i miei ma invece attraversano la mia mente come un tunnell. Poi sta a me cosa farne di questi pensieri che arrivano se lasciarli passare senza fermarli oppure farli miei e prima o poi diventeranno azioni.

Inizierei prima a chiarire questo.
Condizione umana normale di gran parte della gente è appunto assorbire e fare da sponda a pensieri che girano e che pochi nel bene o nel male creano veramente o comunque modificano su base di pensieri creati (poi vediamo queste cose)

Quindi è come se le menti fossero dei secchi su cui vengono versati dei pensieri che circolano e con un mestolo (anche l'immagine di un aspersorio rende bene) li ridistribuiamo in giro.

Prima di tutto la pulizia del secchio e di ciò che ci mettiamo dentro. Se i secchio è sempre pieno di tutto, liquidi vari anche un pò melmosi è praticamente impossibile distinguere nuovi liquidi che arrivano, melma per melma, anche se ci versi un bicchiere di acqua di sorgente l'effetto sarà minimo.

Su un secchio non pienissimo e dove cerchiamo di mettere cose più pulite si vede subito se si versa un pò di fango o di acqua pulita.

Il secchio però non si può chiudere.... se stai in un ambiente dove in tanti spruzzano i contenuti dei loro secchi in giro volente o no ne cade nel tuo secchio.

Puoi però portare ogni tanto il secchio (non in senso di luogo fisico) in un ambiente tranquillo senza "pioggie", oppure stando in ambienti "piovosi" filtrare quello che entra nel secchio.
Filtrare non significa far entrare quello che ti piace, questo è impossibile, entra comunque tutto, ma si può elaborare e purificare prima di farlo riuscire. Come?
In tanti modi, ma quello accessibile a tutti è avere sempre un consistente ricambio di acqua pulita.
Se ho un secchio di acqua pulita e ci verso un bicchiere di melma, si si sporcherà un pò tutta l'acqua del secchio, ma quando rifaccio uscire quel bicchiere non sarà più melma come prima, sarà acqua appena appena un pò torbida.
Più versiamo in continuazione acqua pulita e più riusciamo a trasformare qualsiasi porcheria.

Facciamo un servizio per noi e per il mondo.

Se intingiamo il mestolo (o l'aspersorio) della metafora in un secchio di melma questo non sarà tanto bello da vedere, uno che osserva vede già da lontano cosa c'è nel nostro secchio...
Il mestolo è la nostra personalità e ciò che manifestiamo e allo stesso tempo usiamo per interagire, quindi da un'altro punto di vista l'ego e da un'altro ancora l'anima, almeno quel pò che abbiamo di base o che siamo riusciti a formare.

La metafora, tra le altre cose, illustra un principio importante anche se non tanto attinente con il tema, cioè che la mente attraverso diverse strutture (anche il cervello lo è oltre alla personalità etc..) agisce nel mondo e nella materia anche in quella che neanche tocca, similmente a come lo Spirito agisce in questo mondo pur non essendoci realmente.

Mi fermo altrimenti il post diventa troppo lungo.

diamantea 08-05-2010 14.06.43

Mi piace la storia del secchio... In questi giorni sto riflettendo proprio su questo meccanismo di svuotare il nostro inconscio sugli altri.
Credo lo facciamo tutti chi più e chi meno.
Io lo sto osservando bene nel rapporto con il mio compagno. Non riesco più a sopportare le sue scenate di gelosia del tutto infondate e immotivate. Mentre prima avevo la pazienza di parlarne e convincerlo ecc... ora comincio subito a respingerle al mittente con furiose litigate, lui perchè convinto della sua tesi ed io invece perchè non voglio proprio nemmeno discutere su una situazione che so già dipende dalla sua insicurezza non risolta.
L'ultima volta, cioè domenica scorsa, ho visto molto chiaro dentro di me di non voler fungere da bidone aspiratutto. Gli ho detto che o lavora su se stesso o lo mollo. E' geloso? problema suo.
La mia potrebbe apparire una chiusura. In verità è che divento molto aggressiva e distruttiva, ci facciamo del male entrambi senza utilità stiamo male per giorni inutilmente e questo mi fa crescere dentro molto risentimento.
Anche mia madre ha l'impellenza di svuotare il sacchetto pieno, e lo fa con prepotenza. Anche con lei stoppo la discussione con l'aggressività se proprio è davanti a me, altrimenti mi allontano fisicamente da lei fino a quando non lo svuota altrove, dalle mie sorelle per es. Un pò ciascuno non fa male a nessuno!!! icon_mrgr:
Adesso la domanda ovvia: perchè questa necessità di svuotare sugli altri? Come si può stoppare il gioco senza aggressività e senza litigare?
Il dover elaborare il litigio e liberarsi di quell'energia comporta tempo e altra energia che potrebbe essere impiegata meglio altrove.

Edera 10-05-2010 10.29.11

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 85389)
.


Filtrare non significa far entrare quello che ti piace, questo è impossibile, entra comunque tutto, ma si può elaborare e purificare prima di farlo riuscire. Come?
In tanti modi, ma quello accessibile a tutti è avere sempre un consistente ricambio di acqua pulita.
Se ho un secchio di acqua pulita e ci verso un bicchiere di melma, si si sporcherà un pò tutta l'acqua del secchio, ma quando rifaccio uscire quel bicchiere non sarà più melma come prima, sarà acqua appena appena un pò torbida.
Più versiamo in continuazione acqua pulita e più riusciamo a trasformare qualsiasi porcheria.

Facciamo un servizio per noi e per il mondo..

Ma a livello pratico come possiamo avere sempre un consistente ricambio di acqua pulita?

Uno 10-05-2010 11.50.28

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 85398)
Mi piace la storia del secchio... In questi giorni sto riflettendo proprio su questo meccanismo di svuotare il nostro inconscio sugli altri.

Non intendevo l'inconscio anche se naturalmente è collegato, parlavo proprio di pensiero in senso fisiologico e materiale.
E' comunque vero che se non sono nostri pensieri ma pensieri che raccogliamo e ridistribuiamo senza elaborazione è sicuramente l'inconscio che si occupa di ciò.

Citazione:

Adesso la domanda ovvia: perchè questa necessità di svuotare sugli altri?
Perchè il secchio ha un limite, si può dilatare ma non di colpo ed in maniera automatica, quindi quando è pieno che sia acqua o melma dobbiamo scaricarla per forza. Come in alto così in basso questo avviene in tutti i nostri processi.

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 85468)
Ma a livello pratico come possiamo avere sempre un consistente ricambio di acqua pulita?

In due modi, cercando fonti pulite ed elaborando quello che abbiamo nel secchio.
La nostra attenzione può essere usata per elaborare i pensieri che girano già per la nostra mente o per catturarne altri. L'attenzione è limitata da alcune caratteristiche della nostra struttura psico-fisico-energetica comunque su una scala di 100 possiamo (decidendo o meno) di destinare 50 all'elaborazione e 50 alla ricezione, oppure 60 e 30, 20 e 80 etc...

A dire il vero, oltre alla ricezione e all'elaborazione c'è la trasmissione, ma questa è molto raramente fatta con attenzione, di solito si parla per parlare, per svuotare il secchio. Trasmettere con attenzione significherebbe poter decidere con la volontà che alcune cose del mio secchio non devono uscire in presenza di alcune persone perchè possono loro far del male. Questo comporta del dolore (non intendo per forza fisico, anche poi tutto è collegato) ma anche l'espansione del secchio.

Comunque a primi stadi di crescita individuale è molto importante lavorare su quello che si fa entrare nel secchio e alla sua elaborazione.

Una piccola precisazione, quando parlo di ricezione e trasmissione non intendo solo di e con le parole. E' sottointeso che chi sta percorrendo un cammino di crescita dovrebbe limitare il parlare finchè non sa cosa dice e non sa di rispargere acqua almeno un pò purificata, però non si trasmette solo con il parlare e di certi meccanismi non si diventaerà consapevoli fino ad un certo punto della strada.

griselda 10-05-2010 15.22.10

Mi sa che sino a quando non riesco a digerire il secchio pieno di melma(appiccicosa aggiungo io piango.gif) non mi entra niente. icon_mrgr:
Mi piacerebbe capire però in primis cosa sono le fonti pulite? Io risponderei Ermopoli ma booh nonso.gif io qui spesso mi abbevero perchè non so cosa fare e la mia mente melmosa piango.gif icon_mrgr: se la seguissi mi porterebbe la melma in casa. 8-)
Vabbeh intanto cerco di digerire e nel frattempo rileggo ancora e ancora. fiori.gif

diamantea 10-05-2010 18.45.33

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 85477)
Una piccola precisazione, quando parlo di ricezione e trasmissione non intendo solo di e con le parole.

Vorrei porti la domanda al contrario: ma le persone che parlano poco, nel senso che sono introverse, timide e riservate che magari hanno il problema di non saper dire o elaborare i propri pensieri hanno il secchio più grande? Se si è un indice positivo?

Mio figlio maggiore ha queste caratteristiche. Quando ha un problema che non sa risolvere non mi chiede in maniera diretta ed esplicita ma mi trasmette il suo malessere, il suo turbamento con una telefonata fuori contesto ad esempio, o mi lascia "segnali" in giro o mi gira intorno con apparente indifferenza, ma io "sento" che ha qualcosa e devo essere brava ad indagare e intuire dalle poche parole che mi dice. Poi il problema viene fuori e lo affrontiamo ma è difficile, mi fa stare male ed in ansia a volte per giorni.
E' a questo che ti riferivi ricezione e trasmissione non solo di e con le parole?

Uno 12-05-2010 20.46.41

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 85494)
Mi piacerebbe capire però in primis cosa sono le fonti pulite?

Non si può generalizzare, comunque passare del tempo con delle persone che parlando cose serie o magari pure si fanno una risata sana piuttosto che persone che spettegolano, parlano male di altri, sono invidiose etc....
La cosa si può girare sulle letture, sui multimedia, perfino sulle ferie etc..

lo so che messo così il discorso può dare adito a fraintendimenti, può sembrare che io dica che certi tipi di persone bisogna scansarle, non è così. Però se io vado in giro con un gruppo di naziskin, di tifosi violenti, di ideologicamente corrotti etc... se va bene non mi ci perdo, ma devo avere molta forza... ma chi me lo fa fare?
Al contrario in rapporti 1 a 1 o molti a 1 se questa persona desidera pulire la propria mente il vantaggio è notevole sia per la fonte che per chi riceve.

Sto parlando di fonti indirette, se parliamo proprio di fonte reale al minimo bisognerebbe trovare chi pensa (o ha emesso, codificato, scritto, trasmesso etc) realmente e non chi solo travasa pensieri dell'etere.
Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 85512)
Vorrei porti la domanda al contrario: ma le persone che parlano poco, nel senso che sono introverse, timide e riservate che magari hanno il problema di non saper dire o elaborare i propri pensieri hanno il secchio più grande? Se si è un indice positivo?

Mio figlio maggiore ha queste caratteristiche. Quando ha un problema che non sa risolvere non mi chiede in maniera diretta ed esplicita ma mi trasmette il suo malessere, il suo turbamento con una telefonata fuori contesto ad esempio, o mi lascia "segnali" in giro o mi gira intorno con apparente indifferenza, ma io "sento" che ha qualcosa e devo essere brava ad indagare e intuire dalle poche parole che mi dice. Poi il problema viene fuori e lo affrontiamo ma è difficile, mi fa stare male ed in ansia a volte per giorni.
E' a questo che ti riferivi ricezione e trasmissione non solo di e con le parole?

Quello che entra da qualche parte deve uscire, se il secchio è più grande entra (e si elabora) più roba ma anche ne esce di più.
Se non esce con le parole esce con i gesti, i comportamenti, gli esempi etc...

Tuo figlio è un pò para###. In questa maniera scarica su di te la responsabilità. Se indovini quello che vuole e questo qualcosa funziona bene come lo immagina non ti deve nulla, neanche un pò di gratitudine, mica te l'ha chiesto...
Se la cosa non funziona come si aspetta, se tu non capisci quello che voleva etc... la colpa è tua.
Se quel qualcosa che vuole un domani crea dei problemi ad altri o a lui lo stesso è colpa tua perchè lui non ti aveva chiesto nulla.

Lascialo sbrodolarsi un pò quando ha un problema, insegnagli a chiedere, anche perchè se non impara poi avrà problemi nella vita ad iniziare dalle relazioni più strette con l'altro sesso fino a cosa più banali.

griselda 12-05-2010 22.03.39

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 85636)
Non si può generalizzare, comunque passare del tempo con delle persone che parlando cose serie o magari pure si fanno una risata sana piuttosto che persone che spettegolano, parlano male di altri, sono invidiose etc....
La cosa si può girare sulle letture, sui multimedia, perfino sulle ferie etc..

lo so che messo così il discorso può dare adito a fraintendimenti, può sembrare che io dica che certi tipi di persone bisogna scansarle, non è così. Però se io vado in giro con un gruppo di naziskin, di tifosi violenti, di ideologicamente corrotti etc... se va bene non mi ci perdo, ma devo avere molta forza... ma chi me lo fa fare?
Al contrario in rapporti 1 a 1 o molti a 1 se questa persona desidera pulire la propria mente il vantaggio è notevole sia per la fonte che per chi riceve.

Sto parlando di fonti indirette, se parliamo proprio di fonte reale al minimo bisognerebbe trovare chi pensa (o ha emesso, codificato, scritto, trasmesso etc) realmente e non chi solo travasa pensieri dell'etere.


Credo di aver capito, un po' come il discorso che avevamo fatto tanto tempo fa su quello che facciamo entrare dagli occhi che poi lavora a nostra insaputa.
Per cui anche per tutto ciò che leggiamo ascoltiamo, facendo questo ci sintonizziamo su certe frequenze o anche mettiamo dentro roba che poi può farci male.
Dovrei saperlo perchè molte letture adolescenziali e anche testi di canzoni hanno condizionato il mio modo di pensare.
Ecco perchè anche per i ragazzi anche se pare discriminante è importante selezionare le frequentazioni, le letture e gli ambienti.
Grazie fiori.gif

diamantea 12-05-2010 22.06.19

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 85636)
Tuo figlio è un pò para###. In questa maniera scarica su di te la responsabilità. Se indovini quello che vuole e questo qualcosa funziona bene come lo immagina non ti deve nulla, neanche un pò di gratitudine, mica te l'ha chiesto...
Se la cosa non funziona come si aspetta, se tu non capisci quello che voleva etc... la colpa è tua.
Se quel qualcosa che vuole un domani crea dei problemi ad altri o a lui lo stesso è colpa tua perchè lui non ti aveva chiesto nulla.

Lascialo sbrodolarsi un pò quando ha un problema, insegnagli a chiedere, anche perchè se non impara poi avrà problemi nella vita ad iniziare dalle relazioni più strette con l'altro sesso fino a cosa più banali.

Mi fa molto male dentro questa risposta ma hai ragione, è così.
E' il mio senso di colpa che mi fa fare in quattro per lui in cerca di un briciolo del suo amore che mi ha chiuso quando mi separai da suo padre. Lui lo sa e mi rigira il coltello.

Mi sento in debito con mio figlio per tutta la sofferenza (ed è stata davvero tanta) che ha sopportato passivamente. Però così facendo continuo a fare il suo male.

L'Uomo sa distaccarsi meglio dall'emotività spingendo nel momento e nel modo giusto i figli dal nido e farli volare da soli, rassicurando magari la donna che è il loro bene.
Io con una mano lo spingo e con l'altra lo trattengo.
Che lagna le madri a volte!
Però è vero che non si può essere due genitori in uno anche se forse dovremmo averle entrambe le capacità.

Grazie per la tua risposta.

Edera 17-05-2010 22.03.32

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 85389)
Quindi è come se le menti fossero dei secchi su cui vengono versati dei pensieri che circolano e con un mestolo (anche l'immagine di un aspersorio rende bene) li ridistribuiamo in giro.

Parlando stasera con mia sorella mi sono accorta di avere una certa confusione. .. ma è possibile capire quali sono i pensieri nostri ( sempre se ne abbiamo) e quali invece quelli provenienti dalla collettività? Ci sono delle caratteristiche con le quali si può distinguere?
Fantasticandoci ho pensato alle volte in cui mi sembra di sentire arrivare un pensiero come fosse una nuvola che viene e passa e a quelle invece in cui rifletto e i pensieri seguono l'ordine del mio ragionamento.

Ray 17-05-2010 23.04.19

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 85940)
Parlando stasera con mia sorella mi sono accorta di avere una certa confusione. .. ma è possibile capire quali sono i pensieri nostri ( sempre se ne abbiamo) e quali invece quelli provenienti dalla collettività? Ci sono delle caratteristiche con le quali si può distinguere?
Fantasticandoci ho pensato alle volte in cui mi sembra di sentire arrivare un pensiero come fosse una nuvola che viene e passa e a quelle invece in cui rifletto e i pensieri seguono l'ordine del mio ragionamento.

Beh, i pensieri nostri costano fatica. Comunque io penso che quasi nessun pensiero sia totalmente nostro, forse nessuno proprio prima di imparare a farli. Per totalmente nostro intendo formato dalla matrice... ossia prendendo dalla materia con cui son fatti e plasmandoci una forma (ci sono degli esercizietti che si possono provare per sperimentare quanto dico).

Un altro modo di porre la questione, credo più vicino alle possibilità di tutti i giorni, è quello di chiedersi quanto di nostro ci sia nei pensieri che emttiamo. In realtà, anche se acchiappiamo un pensiero dall'etere, a meno di essere molto molto automatici e quindi di riemetterlo così come è arrivato, lo modifichiamo, elaborandolo più o meno.
C'è dell'altro... molto dipende da dove becchiamo quel pensiero, da che "altezza vibrazionale".
A questo proposito però avrei una domanda perchè c'è una questione per la quale l'esempio del secchio mi sta stretto e non riesco a mettere assieme tutti i pezzi. La mia esperienza, o meglio l'interpretazione di essa, mi dice che uno stato emotivo funziona da magnete, attirando, trattenendo ed elaborando in certi modi piuttosto che in altri determinati tipi di pensiero. Ad esempio se sono arabbiato attirerò pensieri aggressivi e li elaborerò con la mia particolare impronta, dando loro la mia traccia di aggressività, il mio modo di viverla ed esprimerla, per altro finendo per credere che siano miei. Inoltre però, lo stesso stato emotivo attiva anche un'altra parte, che se ben formata può essere molto forte, che attira pensieri in un certo senso opposti ai primi... come dire che lo stato di rabbia può attivare in me un altro stato che attira pensieri chessò di perdono.

Come la metto sta cosa nel secchio?

webetina 18-05-2010 00.54.35

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 85942)

Come la metto sta cosa nel secchio?

Io ci metterei la diffferenza tra le due cose.

William 18-05-2010 10.31.55

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 85942)

Come la metto sta cosa nel secchio?


"Non identificandoti nel secchio"

Ray 18-05-2010 10.41.02

Citazione:

Originalmente inviato da William (Messaggio 85951)
"Non identificandoti nel secchio"

Veramente intendevo come si può modificare la metafora per comprendervi quanto ho detto.

William 18-05-2010 10.55.00

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 85952)
Veramente intendevo come si può modificare la metafora per comprendervi quanto ho detto.

Chiedo scusa sono stato avventato...

Edera 18-05-2010 13.51.19

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 85942)
Beh, i pensieri nostri costano fatica. Comunque io penso che quasi nessun pensiero sia totalmente nostro, forse nessuno proprio prima di imparare a farli. Per totalmente nostro intendo formato dalla matrice... ossia prendendo dalla materia con cui son fatti e plasmandoci una forma (ci sono degli esercizietti che si possono provare per sperimentare quanto dico).

Se è possibile mi piacerebbe provare qualche esercizio per riuscire a comprendere meglio, grazie

webetina 18-05-2010 22.00.36

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 85952)
Ad esempio se sono arabbiato attirerò pensieri aggressivi e li elaborerò con la mia particolare impronta, dando loro la mia traccia di aggressività, il mio modo di viverla ed esprimerla, per altro finendo per credere che siano miei. Inoltre però, lo stesso stato emotivo attiva anche un'altra parte, che se ben formata può essere molto forte, che attira pensieri in un certo senso opposti ai primi... come dire che lo stato di rabbia può attivare in me un altro stato che attira pensieri chessò di perdono.

Come la metto sta cosa nel secchio?

Citazione:

Da Uno:... ma quello accessibile a tutti è avere sempre un consistente ricambio di acqua pulita.
Se ogni volta che arrivano alla tua mente-secchio i pensieri negativi, si muovono verso lo stesso i pensieri positivi, questi, è come se fossero acqua pulita che diluisce i pensieri negativi. Oppure non ho afferrato ciò di cui parli, o capito ciò che intendeva Uno, e chiederei cosa sarebbe l'acqua pulita come metafora.

Ray 18-05-2010 23.57.20

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 85962)
Se è possibile mi piacerebbe provare qualche esercizio per riuscire a comprendere meglio, grazie

Bon, ce ne sono tanti. Non vorrei mandare fuori il tread entrando troppo nel dettaglio, in caso ne facciamo uno specifico.
Comunque prova a costruirti col pensiero un'immagine semplice, tipo una figura geometrica e a tenerla ferma (ci possono volere settimane per riuscirci, ma basta un po' al giorno). Quando la domini un po' prova a modificarla, cambiando colore, dimensioni, facendola ruotare ecc.
A questo punto, togliendo el caratteristiche una a una si può avere sentore della matrice.
Ma in ogni caso ti basta qualche giorno di un esercizio così per avere un termine di paragone: il sapore e la consistenza e lo sforzo di quando fai la figura contro i pensieri che ti attraversano per associazione di qualche percezione.
Dopo un po' inizi a distinguere un po' meglio i pensieri non tuoi.

Edera 19-05-2010 09.54.55

Da domai proverò sicuramente vediamo cosa ne cavo, grazie

Falketta 21-05-2010 17.20.18

Ora sparo la mia... icon_mrgr:
Quando si è nel dormiveglia, o comunque non nel sonno profondo, a volte c'è la sensazione che "arrivi" un'immagine, un pensiero... è il nostro subconscio oppure sono pensieri che arrivano da fuori?

Non troppo forte per favore! martello.:

Ray 21-05-2010 19.28.18

Citazione:

Originalmente inviato da Falketta (Messaggio 86199)
Ora sparo la mia... icon_mrgr:
Quando si è nel dormiveglia, o comunque non nel sonno profondo, a volte c'è la sensazione che "arrivi" un'immagine, un pensiero... è il nostro subconscio oppure sono pensieri che arrivano da fuori?

Non troppo forte per favore! martello.:

Spesso sono esterni, non che in quel momento ne arrivino di più, solo che ci accorgiamo di più. Ovviamente possono essere anche subconsci... ma in ogni caso il subconscio può reagire a quello che percepiamo.

Falketta 22-05-2010 10.28.28

Ray... sai che sto cercando di costruire un semplice triangolo isoscele... ma non vedo mai solo il triangolo, vedo anche scritte, piccole immagini o delle altre linee di contorno.. e non riesco a vedere una pagina bianca di sfondo, ma grigiotta!
Se ho capito bene la tua domanda, faccio l'esempio a caso icon_mrgr: di una persona spaventata che attrae quindi pensieri di paura, ma al tempo stesso può attrarre pensieri legati al coraggio. Non può essere che anche questi pensieri di segno opposto, cercando di entrare nel secchio, ne spingono fuori un pò di quegli altri?

Ray 22-05-2010 15.41.40

Citazione:

Originalmente inviato da Falketta (Messaggio 86219)
Ray... sai che sto cercando di costruire un semplice triangolo isoscele... ma non vedo mai solo il triangolo, vedo anche scritte, piccole immagini o delle altre linee di contorno.. e non riesco a vedere una pagina bianca di sfondo, ma grigiotta!

Elloso che è difficile... lo sfondo va bene grigiotto.


Citazione:

Originalmente inviato da Falketta (Messaggio 86219)
Se ho capito bene la tua domanda, faccio l'esempio a caso icon_mrgr: di una persona spaventata che attrae quindi pensieri di paura, ma al tempo stesso può attrarre pensieri legati al coraggio. Non può essere che anche questi pensieri di segno opposto, cercando di entrare nel secchio, ne spingono fuori un pò di quegli altri?

Penso di si, dipende molto dal nostro atteggiamento e dai vari meccanismi inconsci. In ogni caso, se per esempio entrano due pensieri, uno giloo e uno blu, se io mi concentro sul blu e me lo lavoro, il giallo dovrebbe andarsene di suo. Si può anche riuscire a starsene lì ad osservarli arrivare ed andare, il "trucco" è non attaccarcisi.

Uno 25-05-2010 10.08.56

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 85942)
A questo proposito però avrei una domanda perchè c'è una questione per la quale l'esempio del secchio mi sta stretto e non riesco a mettere assieme tutti i pezzi. La mia esperienza, o meglio l'interpretazione di essa, mi dice che uno stato emotivo funziona da magnete, attirando, trattenendo ed elaborando in certi modi piuttosto che in altri determinati tipi di pensiero. Ad esempio se sono arabbiato attirerò pensieri aggressivi e li elaborerò con la mia particolare impronta, dando loro la mia traccia di aggressività, il mio modo di viverla ed esprimerla, per altro finendo per credere che siano miei. Inoltre però, lo stesso stato emotivo attiva anche un'altra parte, che se ben formata può essere molto forte, che attira pensieri in un certo senso opposti ai primi... come dire che lo stato di rabbia può attivare in me un altro stato che attira pensieri chessò di perdono.

Come la metto sta cosa nel secchio?

Beh ho usato il secchio e l'aspersore nella metafora per renderla più semplice visivamente, ma ho parlato di elaborazioni di vari tipi.
Che cosa è il centro magnetico che attira pensieri?
Sono i pensieri che già stazionano nel secchio.
La cosa può sembrare un pò contorta, in realtà è molto lineare. Se ho nel secchio (semplifico per esposizione) due pensieri di arrabbiatura, il primo pensiero di arrabbiatura che mi passa vicino lo becco e attiro al volo.
I simili attirano i simili etc...

Come possiamo influire sul contenuto del secchio e quindi ciò che attiriamo?
In due modi, o pensando veramente qualcosa e quindi scegliendo cosa attirare (cosa difficile) oppure elaborando quello che ci arriva. Un pensiero sporco si può ripulire un pò, attirerà un pensiero appena appena più pulito ma che puliremo ancora un pò etc....

Il pensiero una volta che arriva è quello che è e lavora. Scordiamoci l'idea dello scacciare i pensieri, quando arrivano ormai sono arrivati. Però possiamo scacciare quelli dopo elaborando quello che già c'è al massimo di quello che possiamo.


Se avete capito la dinamica, è interessante pensare che volendo si può anche volontariamente attirare pensieri sporchi per pulire l'ambiente... ma non è una cosa facile da fare, ci vuole moltissima volontà ed energia, il rischio di farsi prendere nella ruota è molto alto

griselda 25-05-2010 11.17.24

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 86317)
Un pensiero sporco si può ripulire un pò, attirerà un pensiero appena appena più pulito ma che puliremo ancora un pò etc....

Ma un pensiero lo pulisco liberandomi da quello che mi fa provare? E' questo che devo fare?
Perchè mi vedo con lo straccetto e lo spay a pulirlo icon_mrgr: scusa.gif mi è venuta così :)
Pensare a qualcosa di bello successivamente è utile?

stefano 25-05-2010 12.47.34

e perchè no:)?

diamantea 25-05-2010 13.01.54

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 86317)
Se avete capito la dinamica, è interessante pensare che volendo si può anche volontariamente attirare pensieri sporchi per pulire l'ambiente... ma non è una cosa facile da fare, ci vuole moltissima volontà ed energia, il rischio di farsi prendere nella ruota è molto alto

Come dire che arrivando al fondo si può solo risalire?
A me periodicamente succede così, mi carico di pensieri negativi, ci macero dentro a volte fino allo svilimento, poi non so come li vedo spazzare via e mi torna il buon umore e una grande carica di energia pulita.
Se non è così per favore spiegalo ancora.

Uno 26-05-2010 10.05.21

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 86327)
Ma un pensiero lo pulisco liberandomi da quello che mi fa provare? E' questo che devo fare?
Perchè mi vedo con lo straccetto e lo spay a pulirlo icon_mrgr: scusa.gif mi è venuta così :)
Pensare a qualcosa di bello successivamente è utile?

Teoricamente si, soprattutto per pensieri abbastanza leggeri anche se non bellissimi. In pratica no, chiodo scaccia chiodo.

Da qui ti rispondo insieme a Diamantea

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 86332)
Come dire che arrivando al fondo si può solo risalire?
A me periodicamente succede così, mi carico di pensieri negativi, ci macero dentro a volte fino allo svilimento, poi non so come li vedo spazzare via e mi torna il buon umore e una grande carica di energia pulita.
Se non è così per favore spiegalo ancora.

Non intendevo questo. Comunque se ti osservi scopri che quando ti maceri stai utilizzando il chiodo scaccia chiodo, usi la sofferenza per attirare i pensieri negativi e pesanti. Con la sofferenza porti quei pensieri in una dimensione più "palpabile" (non è esatto ma dovrebbe rendere l'idea) e quindi riesci meglio a riconoscerli e percepirli.

Un pò come lasciare depositare sul fondo, recuperare il liquido sopra etc..
L'importante è essere coscienti di quel fondo ed ogni tanto svuotare completamente il liquido del secchio/recipiente (silenzio, anche se non si riesce totalmente) per poter versare la polvere ed i residui del fondo.
Questi poi si possono bruciare ... ma intanto non lasciarli nel secchio (prima o poi lo intaserebbero) è già bene.

Si può rendere più palpabili i pensieri negativi anche con la gioia? Si, ma è molto più difficile, invece che attirarli e appesantirli ancor di più, bisognerebbe comprimerli e schiacciarli sul fondo....
Con il primo procedimento una volta sul fondo ci rimangono anche senza sforzi, con il secondo procedimento basta una distrazione dalla gioia per rimescolare tutto.... anzi una gioia incostante riesce perfino ad allegerire i pensieri già ben depositati.


Se leggete con un pò di attenzione sono sicuro che riuscirete a chiarirvi molte dinamiche delle nostre vite...

Ovidio 26-05-2010 13.20.17

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 86317)
Un pensiero sporco si può ripulire un pò, attirerà un pensiero appena appena più pulito ma che puliremo ancora un pò etc....

Mi faresti un esempio?
Se io ho un pensiero di odio verso qualcuno, come faccio nel concreto a ripulirlo?
E ancora una domanda: l'odio è sempre un pensiero sporco, o esiste anche l'odio pulito, cristallino?

RedWitch 26-05-2010 18.03.55

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 86317)
..................
Il pensiero una volta che arriva è quello che è e lavora. Scordiamoci l'idea dello scacciare i pensieri, quando arrivano ormai sono arrivati. Però possiamo scacciare quelli dopo elaborando quello che già c'è al massimo di quello che possiamo.


Se avete capito la dinamica, è interessante pensare che volendo si può anche volontariamente attirare pensieri sporchi per pulire l'ambiente... ma non è una cosa facile da fare, ci vuole moltissima volontà ed energia, il rischio di farsi prendere nella ruota è molto alto

Questo significa che per esempio se ho pensieri di rabbia verso qualcuno, per renderli più "palpabili", posso volontariamente attirare altri pensieri d'odio o similari, per poterli conoscere e pulire così l'ambiente/secchio?


Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 86367)
Non intendevo questo. Comunque se ti osservi scopri che quando ti maceri stai utilizzando il chiodo scaccia chiodo, usi la sofferenza per attirare i pensieri negativi e pesanti. Con la sofferenza porti quei pensieri in una dimensione più "palpabile" (non è esatto ma dovrebbe rendere l'idea) e quindi riesci meglio a riconoscerli e percepirli.

Un pò come lasciare depositare sul fondo, recuperare il liquido sopra etc..
L'importante è essere coscienti di quel fondo ed ogni tanto svuotare completamente il liquido del secchio/recipiente (silenzio, anche se non si riesce totalmente) per poter versare la polvere ed i residui del fondo.
Questi poi si possono bruciare ... ma intanto non lasciarli nel secchio (prima o poi lo intaserebbero) è già bene.

Non so se ho capito quel che hai scritto Uno, con chiodo schiaccia chiodo intendi come nell'esempio sopra, attirare pensieri simili per poterli elaborare? mi sa che non ci sono per niente su questo concetto..

Sopra mi pareva di aver inteso che elaborando il pensiero che ho già, il successivo dovrebbe essere un po' più pulito e via così, mentre qui, mi pare di capire che attirando altri pensieri "sporchi" , volontariamente, si possa ripulire...

luke 26-05-2010 18.38.45

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 86380)
Questo significa che per esempio se ho pensieri di rabbia verso qualcuno, per renderli più "palpabili", posso volontariamente attirare altri pensieri d'odio o similari, per poterli conoscere e pulire così l'ambiente/secchio?




Non so se ho capito quel che hai scritto Uno, con chiodo schiaccia chiodo intendi come nell'esempio sopra, attirare pensieri simili per poterli elaborare? mi sa che non ci sono per niente su questo concetto..

Sopra mi pareva di aver inteso che elaborando il pensiero che ho già, il successivo dovrebbe essere un po' più pulito e via così, mentre qui, mi pare di capire che attirando altri pensieri "sporchi" , volontariamente, si possa ripulire...

Per quel che ho capito io, l'attirare, magari in modo involontario, inconscio o comunque non molto consapevole, i pensieri sporchi e pesanti è una fase che precede l'elaborazione, e serve per percepirli il più possibile, farseli arrivare fin dentro le ossa quasi, in modo che la successiva ed eventuale elaborazione possa svolgersi su un materiale bello "corposo" e significativo.

Se l'elaborazione ha successo, magari anche parziale, saremo in grado di lavorare su pensieri un pò meno sporchi , attireremo dunque pensieri un pò più puliti e così via, il tutto all'inizio in modo inconscio e poi in modo più volontario.

griselda 26-05-2010 19.54.40

Ci stavo ragionando su da stamattina ma non penso di aver centrato in ogni caso metto qui quel che mi è uscito.

Non avevo mai pensato al chiodo scaccia chiodo in questo modo, di riempire tutto il secchio di pensieri neri per poi far sì che trabocchi è questo che hai detto? Però penso che sarebbe meglio farlo da soli e non versare tutto su altri o no?:@@

Se vibro sulla frequenza della rabbia della gelosia della paura riceverò pensieri di quella portata.
Non posso schermarmi dai pensieri, ma posso fare attenzione a ciò che entra.
Perché pensieri buttati nel secchio a casaccio, o facendo finta di non sentirli reprimendo, fa si che poi il secchio si vuoti automaticamente per superpieno, causando tracimazioni che possono devastare oltre che inquinare.
Per fare questo però mi pare sia necessario conoscersi un po’ oltre che continuare ad osservarsi per tenere d’occhio i meccanismi che si innescano.
Se io so che i pensieri dettati dallo stato vibrazionale della gelosia mi fanno un certo effetto che poi si ripercuote sugli altri, lo svuotamento a caso del secchio, devo pulire subito il pensiero e non metterlo nel secchio così com’è perché inquinerebbe anche me prima e gli altri dopo… per via del superpieno.
Un’esempietto potrebbe essere questo:
Caio mi dice qualcosa che mi fa arrabbiare o ingelosire o spaventare, il mio vissuto emotivo, mi fa vibrare di rosso di giallo o di nero (colori a caso) questi colori/vibrazioni mi sintonizzano su la frequenza di pensieri di quel colore, quindi pensieri che si hanno durante la rabbia: gli spacco la faccia! Ma che vuole quello!? Gli do una padellata in testa! Ce lo mando! diavolo.g:
In pratica passano per la testa tutte cose che abbiamo visto o sentito in giro durante la nostra vita.piango.gif
Io invece che accettare questi pensieri, nel momento in cui inizio a vibrare devo pulire già lì, togliere il sentimento provato da quello che mi hanno detto e che mi ha fatto arrabbiare, lasciandolo lì in quel momento in cui mi è stato detto e non portandolo con me nel futuro a riempire un secchio che poi un bel giorno potrebbe versarsi da solo facendo danni.


P.S. Per il Capo: elloso che vado benino con la teoria ma male con la pratica ma non desisto sono sicura che prima o poi imparo (meglio prima che poi icon_mrgr:) fiori.gif

Edera 26-05-2010 21.57.07

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 86381)
Per quel che ho capito io, l'attirare, magari in modo involontario, inconscio o comunque non molto consapevole, i pensieri sporchi e pesanti è una fase che precede l'elaborazione, e serve per percepirli il più possibile, farseli arrivare fin dentro le ossa quasi, in modo che la successiva ed eventuale elaborazione possa svolgersi su un materiale bello "corposo" e significativo.

Se l'elaborazione ha successo, magari anche parziale, saremo in grado di lavorare su pensieri un pò meno sporchi , attireremo dunque pensieri un pò più puliti e così via, il tutto all'inizio in modo inconscio e poi in modo più volontario.

Ho capito anch'io così e riflettendo è più o meno quello che mi accade quando entro in stati 'neri', vado giù, sempre più giù fino a saturarmi e da lì in poi inizia la risalita. Ma accade più o meno involontariamente , è un meccanismo che si mette in moto da solo, credo per rendere più materiale e palpabile lo stato negativo, quasi somatizzandolo. Ma non riesco ad afferrare in cosa consista precisamente l'elaborazione volontaria di questo materiale, il metodo. Io ad esempio tendo a dargli una forma scritta in modo da separarmi dal materiale 'pesante'. Ma forse pulire significa qualcosa in più, qualcosa di più preciso anche perché in questo modo rimane sempre un sottofondo che si trascina. Credo inoltre ci sia il rischio di 'impegolarcisi' dentro.

luke 26-05-2010 23.16.51

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 86388)
Ho capito anch'io così e riflettendo è più o meno quello che mi accade quando entro in stati 'neri', vado giù, sempre più giù fino a saturarmi e da lì in poi inizia la risalita. Ma accade più o meno involontariamente , è un meccanismo che si mette in moto da solo, credo per rendere più materiale e palpabile lo stato negativo, quasi somatizzandolo. Ma non riesco ad afferrare in cosa consista precisamente l'elaborazione volontaria di questo materiale, il metodo. Io ad esempio tendo a dargli una forma scritta in modo da separarmi dal materiale 'pesante'. Ma forse pulire significa qualcosa in più, qualcosa di più preciso anche perché in questo modo rimane sempre un sottofondo che si trascina. Credo inoltre ci sia il rischio di 'impegolarcisi' dentro.

Bè intanto come ha detto Uno, è utile il poter avere accesso a "fonti pulite", in termini di persone frequentate, interessi, letture ecc, cercando di porsi nella condizione per poterne otenere i benefici, nel senso che posso anche leggere il libro più profondo del mondo, ma se con la testa sto da tutt'altra parte l'effetto sarà molto minore di quanto poteva essere.

Questo potrebbe essere utile per avere acqua pulita in generale, per quanto riguarda l'elaborazione dei singoli pensieri, non so se esista un metodo preciso, magari è un insieme di cose, come ad esempio analizzare un determinato pensiero, vedere se e perchè lo abbiamo avuto anche in passato, magari tramite ricapitolazione, come ci condiziona in negativo rispetto a quello che vogliamo ottenere, anche in senso generale dalla vita, sempre che si abbia almeno un progetto di massima ecc

dafne 27-05-2010 09.55.42

Una domanda, forse non dovrei farla qui ma bon, intanto provo a fissarla.

E' da un pò di tempo che nella mia testa non entra nulla che sia..diciamo..difficile, serio, da ragionarci su.

Faccio un esempio vah, la discussione sul libro dei 24 filosofi..non riesco a leggere più di 3 righe piango.gif
E' una cosa pazzesca è come se mi andasse in blocco il cervello al punto che devo persino distogliere lo sguardo e questo mi capita con quasi tutte le dioscussioni che richiedono una rielaborazione, una forte dose di concentrazione.

Mi sono detta che è un periodo, capita, ma stà diventando lunghetto e mi chiedevo se in questo caso possiamo parlare di secchio pieno.

Pieno di fango evidentemente visto il peso, si diceva che bisognerebbe cambiare l'acqua ma quando non si riesce ad avvicinarsi al rubinetto?

leggo.gif uff

griselda 27-05-2010 10.42.35

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 86401)
Una domanda, forse non dovrei farla qui ma bon, intanto provo a fissarla.

E' da un pò di tempo che nella mia testa non entra nulla che sia..diciamo..difficile, serio, da ragionarci su.

Faccio un esempio vah, la discussione sul libro dei 24 filosofi..non riesco a leggere più di 3 righe piango.gif
E' una cosa pazzesca è come se mi andasse in blocco il cervello al punto che devo persino distogliere lo sguardo e questo mi capita con quasi tutte le dioscussioni che richiedono una rielaborazione, una forte dose di concentrazione.

Mi sono detta che è un periodo, capita, ma stà diventando lunghetto e mi chiedevo se in questo caso possiamo parlare di secchio pieno.

Pieno di fango evidentemente visto il peso, si diceva che bisognerebbe cambiare l'acqua ma quando non si riesce ad avvicinarsi al rubinetto?

leggo.gif uff

Ti faccio compagnia Daf e mii associo alla domanda alla tua domanda perchè ci sono periodi in cui capita anche a me.
In quei periodi preferisco persino scavare badile alla mano (e posso assicurare per chi non ne ha idea che è molto faticoso) in giardino piuttosto che fare la bella statuina davanti ad una lettura o un 3D che sia
nonso.gif


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