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Haamiah 13-04-2006 00.48.52

Effetto specchio
 
Ho provato a vedere se trovavo l'argomento già aperto in forum, ma non l'ho trovato, quindi visto che vorrei conoscere più punti di vista lo apro io.
Si dice sempre che ognuno di noi è lo 'specchio' dell'altro e viceversa.
E' indubbio che chi si preoccupa tutto il tempo a trovare difetti negli altri, piuttosto che vedere i suoi, qualche problemino dovrebbe averlo.
Ma supponiamo che a una persona tutti vedano lo stesso difetto, questo significa che anche loro tutti hanno quel difetto? Buttata così è piuttosto banale, in realtà io vorrei solo cercare di capire fino a che, o sino a che punto l'effetto specchio sia valido. Suppongo che se mi fossi recata da un grande illuminato, e questi mi avesse fatto notare quanto grande fosse il mio ego, non avrei certo pensato che gli stavo facendo da specchio.
Ma quando ci si trova a confronto tra più comuni mortali, l'effetto specchio vale sempre e comunque vicendevolmente, oppure non è sempre così?
Faccio un esempio, mettiamo il caso che ci sia una persona particolarmente avara, e questa sua avarizia la notano tutti, se io la noto, però non ne provo ribrezzo o disgusto, in tal caso l'effetto specchio su me non vi è stato, al contrario, qualora non riesca a sopportare quel 'difetto'
di quella persona, in tal caso ho anch'io qualche problema irrisolto, pur non essendo io un avaro, con quel lato della personalità?
Suppongo funzioni così.

Ray 13-04-2006 00.57.33

la supposta è esatta. icon_mrgr:

non è ciò che si nota negli altri, ma l'effetto che produce in noi.
Se mi colpisce e magari arriva a ferirmi allora mi sto specchiando. Ma attenzione... lo specchio mostra le immagini invertite... e non inverte tutto, solo dx con sx...

Kael 13-04-2006 01.02.35

E' un argomento complesso...

A me al momento viene in mente quel passo del Vangelo in cui Gesù e i suoi apostoli trovarono la carogna di un cane morto sul ciglio della strada... Tutti lo guardarono e ne provarono ribrezzo, pensando "che schifo"...
Gesù invece disse: "che bei denti bianchi ha questa bestia"
Vide cioè quello che c'era di buono in lui...

Uno 13-04-2006 09.58.39

L'effetto specchio è sempre valido per tutti, cambiano i rapporti, ci si puo specchiare in una persona o in una folla....
Non sempre è evidente il fatto di provare fastidio per il difetto altrui/nostro, la mente sa come nascondere le cose che non vuole farci vedere, se siamo capaci di "fregare" la mente vediamo bene le cose come stanno.
Se molti vedono una cosa in noi è facile (quasi certo al 100%, tranne alcuni casi che poi dirò) che la cosa sia reale, è impossibile che suscitiamo lo stesso riflesso in tutti, significherebbe che tutti abbiamo lo stesso identico difetto, il solo caso in cui questo cade e se tutte le persone vedono una cosa condizionate da qalcosa di atavico, es sono riservato e questo crea problemi ai miei vicini di casa che hanno "paura" dell'ignoto, diverso se entro di mia volontà in un club e voglio rimanere isolato... in questo caso dipende dal motivo per cui voglio farlo....
Si l'argomento è complesso e può essere espanso ancora molto.

RedWitch 13-04-2006 10.00.55

Citazione:

Se mi colpisce e magari arriva a ferirmi allora mi sto specchiando. Ma attenzione... lo specchio mostra le immagini invertite... e non inverte tutto, solo dx con sx...
Dunque, se come nell'esempio di Haamiah mi colpisce l'avarizia di una persona, non è detto che il mio "problema" sia l'avarizia, e nemmeno, il suo opposto, ma sarà in una delle infinite sfumature tra i due opposti .. è corretto?

edit: scusa Capo, non avevo visto la tua risposta.. :)

Uno 13-04-2006 10.17.01

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch

edit: scusa Capo, non avevo visto la tua risposta.. :)

Che problema c'è? abbraccio:

jezebelius 13-04-2006 10.58.33

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
L'effetto specchio è sempre valido per tutti, cambiano i rapporti, ci si puo specchiare in una persona o in una folla....
Non sempre è evidente il fatto di provare fastidio per il difetto altrui/nostro, la mente sa come nascondere le cose che non vuole farci vedere, se siamo capaci di "fregare" la mente vediamo bene le cose come stanno.
.

Per quanto mi riguarda sono daccordo con Kael che ha posto la complessità dell'argomento; ammetto che ho volte ho difficoltà a specchiarmi ma altre, ponendo attenzione particolare, un po meno.
Detto questo mi chiedevo se lo specchio, essenso valido per tutti, possa anche non valere solo per i difetti!
Nello specifico, si " specchiano " solo i difetti o anche ciò che di opposto a questi si posssiede?

Haamiah 15-04-2006 17.27.42

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
L'effetto specchio è sempre valido per tutti, cambiano i rapporti, ci si puo specchiare in una persona o in una folla....


Facciamo l'esempio che due persone si vedano l'un l'altra egocentriche, ma solo a una delle due infastidisce l'egocentrismo dell'altro, mentre l'altro lo constata e basta, ciò significa che solo una delle due ha a che fare con l'egocentrismo? Ma se l'altra non lo fosse affatto, come fa a dare l'impressione di esserlo comunque? Può darsi in misura minore, ma qualcosa dovrebbe avere a che fare in ogni caso.
Per qunto riguarda la domanda di Jezabelius, l'effetto specchio vale anche se in una persona si vedono dei pregi?

Uno 15-04-2006 17.48.18

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah
Facciamo l'esempio che due persone si vedano l'un l'altra egocentriche, ma solo a una delle due infastidisce l'egocentrismo dell'altro, mentre l'altro lo constata e basta, ciò significa che solo una delle due ha a che fare con l'egocentrismo? Ma se l'altra non lo fosse affatto, come fa a dare l'impressione di esserlo comunque? Può darsi in misura minore, ma qualcosa dovrebbe avere a che fare in ogni caso.
Per qunto riguarda la domanda di Jezabelius, l'effetto specchio vale anche se in una persona si vedono dei pregi?

Può essere che uno/a riconosca nell'altro qualcosa che è stato/a e l'altro/a ciò che è adesso .. addirittura una potenziale tendenza futura... l'argomento è realmente complesso
Certo che vale anche con i pregi, anche se inversamente di solito, cioè ci attirano (notiamo) in altri cose belle che ci piacerebbe avere, ci sentiamo attirati perchè vorremmo capire come fare.

jezebelius 15-04-2006 20.26.48

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Può essere che uno/a riconosca nell'altro qualcosa che è stato/a e l'altro/a ciò che è adesso .. addirittura una potenziale tendenza futura... l'argomento è realmente complesso
Certo che vale anche con i pregi, anche se inversamente di solito, cioè ci attirano (notiamo) in altri cose belle che ci piacerebbe avere, ci sentiamo attirati perchè vorremmo capire come fare.

A questo punto riconoscere mi da l'impresisone di " sapere " gia quello che potenzialmente potrebbe rivelarsi...col passare del tempo...no?

Per quanto riguarda i pregi abbiamo assodato che anche questi possono " specchiarsi ".
continuando sui difetti......esempio concreto.....Posto che vi sia una " mancanza di Volontà " nell'affrontare un problema personale - anche se la Volontà agisce in vari rami ,cioè non è detto che la mancanza di volontà in un settore sia corrispondente ad una altrettanta mancanza in un altro - e che questo susciti, una sorta di " presa a cuore " della situazione; atteggiamento questo che determina successivamente uno sprono( nei confronti di colui che manca ) quasi come il problema possa essere come condiviso.
Anche in questo caso si puo definire " lo specchio " perchè ci si rende conto che - a prescindere dal settore che evidenzia la mancanza di volontà - questo è un punto che va rivisto oppure puo definirsi solo un'azione di sprono?
Esempio tipico il drogato......
Se questo manca di Volontà e mi prodigo affinche ce ne metta un po per uscirne e mi rendo conto che questa " sua mancanza " mi irrita in un certo senso...si puo dire che questo è un atteggiamento irrisolto da parte mia, anche se non mi son mai drogato?

Kael 22-04-2006 11.19.15

L'effetto specchio... Mi guardo negli altri e vedo solo ciò che sono, o ciò che ricordo di essere stato. Ma ciò che ancora non sono, non posso vederlo. E mi sfugge.

E' lo stesso discorso per cui, leggendo per dieci volte lo stesso libro, vedrò e troverò sempre significati nuovi, in base a quanto io di volta in volta sono cambiato.

E' l'esperienza, il vissuto, la vita...
Non posso vedere (negli altri) ciò che ancora non conosco (in me).
Non per niente si dice ri-conoscere negli altri.

RedWitch 08-04-2008 19.16.37

Mi interesserebbe provare ad espandere un po' il discorso sull'effetto specchio, perchè mi sfuggono un po' di cose.

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Può essere che uno/a riconosca nell'altro qualcosa che è stato/a e l'altro/a ciò che è adesso .. addirittura una potenziale tendenza futura...

E' possibile riconoscere qualcosa che è stato, piuttosto che qualcosa che è in me , attraverso l'altro?
L'idea che mi ero fatta, è che se la cosa in me è risolta, sono riuscita a modificarla davvero posso tranquillamente riconoscerla nell'altro, senza per questo provare fastidio, mentre se la cosa è solo "messa in gabbia", cioè l'ho vista magari, cerco di controllarla (ma il rischio è quella di reprimerla), ma appena la ritrovo in un altro, mi da molto fastidio.. addirittura a me sembra in alcuni casi di vederla amplificata.. e la temo, come se fosse una specie di mostro.

Una cosa che mi è capitato di osservare, è che se è vero che tendo a circondarmi delle persone simili a me, è altrettanto vero che mi è molto meno ostico andare d'accordo con persone che a prima vista sembrano molto diverse da me.
Mi è capitato spesso di stupirmi di trovarmi bene con persone con cui non avrei mai detto di poter essere a mio agio, mentre quelle che riconosco simili a me mi creano più problemi.. chiaramente mi ci specchio..

Ma il temere una cosa, provare repulsione per questa cosa, per cui magari si è lavorato cercando di modificarla, significa sempre che non è risolta? o che comunque non si è accettata del tutto come propria?

Sole 09-04-2008 21.54.08

Credo che ci siano diversi livelli Red. Risolvere del tutto secondo me significa essere completamente integrati, individui, invece noi ancora possiamo ricevere diverse impressioni su diversi livelli.
All'inizio mi accorgo di avere un disagio, successivamente mi accorgo che mi da fastidio, ancora dopo mi accorgo che lo vedo negli altri, cerco di trattenerlo, di controllarlo, di comprenderlo e poi vedo che mi continua a dar fastidio su manifestazioni più sottili.
Hai detto una cosa che secondo me è magnifica a proposito dell'accettare in altra discussione che mi ha aperto delle considerazioni. Si accetta a pezzettini.. perchè il pezzo è accettato, fatto a pezzettini. Per cui, su questa base, ogni esperienza è un accettare un pezzo.. quando tutti i pezzi faranno l'unico grande pezzo da cui derivano allora sarà integrato. Intanto a piccoli pezzi lo si inizia a digerire.
Per cui non direi che non si è risuciti a fare un lavoro che ci si aspettava.. ma solo che se ne è fatta la prima. la seconda, la terza parte a seconda di quanti pezzi abbiamo fatto per poterlo accettare.
Il discorso dell'amplificare lo specchio starei attenta a considerarlo, se da molto fastidio, da molto fastidio.. anche questo sarebbe da accettare.

fiori.gif

Astral 09-04-2008 22.13.47

Io però non riesco a capire se questa regola è sempre valida. Ci sono degli atteggiamenti di alcune persone che possono risultare fastidiose, irritanti, forse il fatto di comprendere questo fastidio, possiamo comprendere che quell'atteggiamento non ci piace?

Se ad esempio c'è una persona opportunista, (esempio) penso sia normale sentirsi un po' risentiti o per lo meno sorpresi, oppure l'aspetto è risolto soltanto quando con la comprensione, diciamo: ma si è cosi.

Sole 09-04-2008 22.34.41

Penso che se la cosa non ci crea fastidio, ritorsione, rancore, rabbia la cosa si limita solo a notare la questione. Ma se poco poco ci inquieta, qualcosa c'è.. fosse anche un'aspettativa, un tornaconto minimo.. qualcosa c'è.
Eì vero poi che ci sono situazioni che ci danno noia perchè sono effettivamente fastidiose, tipo persone che urlano, o maleducazioni varie, beh li non è detto che ci sia roba nostra, potrebbero essere proprio interferenze altrui, non deve esser per forza così rigida la legge ma siamo noi a dover imparare a cogliere la differenza.

Uno 10-04-2008 00.27.41

Se un atto altrui irrispettoso, offensivo o che altro, non ci provoca fastidio vuo dire che ci siamo anestetizzati, abbiamo ritratto la coscienza e quindi non esperiamo, non viviamo.
Vincere il fastidio è la condizione ottimale, facciamo esperienze, la coscienza è bella sveglia però non permettiamo allo stimolo di attirarci nella perdita di noi.
Esteriormente non è facile distinguere le due cose, uno può sembrare un santone e dormire in piedi anche se al contrario chi vince il fastidio comunque poco mostra esteriormente.
La stessa cosa vale anche con una coccola, un complimento, un gesto di affetto etc... l'ottimo è vincere la perdita del se ma vivendolo attivamente non desensibilizzandosi, il falso modesto non serve, il vero modesto si, anche se apparentemente sembra superbo.

jezebelius 10-04-2008 02.10.12

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 51960)
Se un atto altrui irrispettoso, offensivo o che altro, non ci provoca fastidio vuol dire che ci siamo anestetizzati, abbiamo ritratto la coscienza e quindi non esperiamo, non viviamo.

Vincere il fastidio è la condizione ottimale, facciamo esperienze, la coscienza è bella sveglia però non permettiamo allo stimolo di attirarci nella perdita di noi.

Partendo da questo, allora, si può dire che va bene affrontare un fastidio o anche un complimento nella più totale non perdita di se stessi.
Vale a dire, cercando di vedere se ho capito, che il fastidio o il complimento comunque muovono qualcosa ma questo qualcosa deve essere stabilizzato proprio per non perdersi. Se ci si perde l'esperienza non c'è.
La coscienza deve essere vigile, quindi anche qua osservazione di ciò che si muove dentro di noi ma anche osservazione di ciò che è la causa di quel movimento.

griselda 10-04-2008 11.42.31

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 51960)
Se un atto altrui irrispettoso, offensivo o che altro, non ci provoca fastidio vuo dire che ci siamo anestetizzati, abbiamo ritratto la coscienza e quindi non esperiamo, non viviamo.
Vincere il fastidio è la condizione ottimale, facciamo esperienze, la coscienza è bella sveglia però non permettiamo allo stimolo di attirarci nella perdita di noi.
Esteriormente non è facile distinguere le due cose, uno può sembrare un santone e dormire in piedi anche se al contrario chi vince il fastidio comunque poco mostra esteriormente.

La stessa cosa vale anche con una coccola, un complimento, un gesto di affetto etc... l'ottimo è vincere la perdita del se ma vivendolo attivamente non desensibilizzandosi, il falso modesto non serve, il vero modesto si, anche se apparentemente sembra superbo.

Uno ti prego perdona questa domanda che se la farebbero a me la prenderei per irriverente, ma io non capisco questo specchio non mi entra in testa per un motivo credo: quando tu dici quello che ho nerettato, se lo faccio mi sento ipocrita, falsa e non vera, perchè? forse perchè non ho capito? Abbi pazienza piango.gif perchè se non capisco la differenza non imparo.martello.:
Ma invece devo tenere presente che sto lavorando per me e che quindi quelle due sensazioni sono dettate dall'ego che vorrebbe succhiarmi energia? E quindi lo sforzo che faccio è per me e non per l'altra persona?
Altra domanda scusa eh, e con l'educazione di un figlio come si fa? si deve agire senza però metterci magari sentimenti negativi, insomma staccarsi dalle negatività?
Sono confusa su sta cosa. ($)

Sole 10-04-2008 12.31.42

Gris, c'è la differenza tra reprimere ed esprimere. Si può reprimere e allora non si sente più, si può esprimere fuori e allora ci si perde nel fastidio, ma esprimere non vuol dire essere sinceri con gli altri, almeno non sempre. Si può essere sinceri con se stessi, accogliere il fastidio viverlo senza cacciarlo sotto e affrontarlo senza necessità che tutto esca fuori dagli argini e quindi scatenare rancore o rabbia ad esempio, energia sprecata che ci serviva per osservarci e trattenere.
Se arriva un tipo e mi ferisce perchè mi fa da specchio, non è lui che mi ha ferito ma mi sono lasciata ferire perchè ho respinto il tutto come davanti ad uno specchio, ma se ci entro dentro divento lo specchio e cambio prospettiva... mah non so se questa è chiara, è come cambiare posizione e vedersi da dentro, trattenere e affrontare.

Così l'ho capita. :C:

griselda 10-04-2008 13.36.35

Grazie Sole il punto è che io non capisco cosa vuol dire fare da specchio, cioè mi pare ampia la cosa.
Nel mio caso sarebbe meglio trattenere osservare sempre senza reprimere?

Sole 10-04-2008 14.36.34

Quando una persona ti fa da specchio significa che in lui ti fanno arrabbiare cose che non riesci a digerire in te stessa e/o non vedi, però il tuo inconscio conosce e sa per cui le rivive fuori da te e ti stridono proprio perchè non le sai accettare.
Ti riporto una mia esperienza fresca fresca nella speranza ti possa far capire almeno in parte.
Un pò più di un mesetto fà mi è stato chiesto di fare dello straordinario al lavoro andando nella sede di una società a sistemare dei danni colossali che aveva fatto un tizio, ma non era il suo mestiere per cui in parte comprensibile.
Il tizio ha tipo 54 anni per cui mi aspettavo una certa maturatà e un certo scambio.
Arrivo e mi mostra la situazione, io confidavo nella sua collaborazione. Dopo un paio di giorni mi sono accorta dei suoi limiti e dopo aver dato ilmassimo nel cercare di farmi aiutare svegliandolo un pò, un giorno ho esagerato tantissimo e questo è sbottato in tutti i sensi, facendomi ancheun pò paura a dire il vero..
Intanto ho dovuto vedermi che nonmi aveva chiesto nulla e gli ho messo troppa pressione addosso che non ha retto.. ma questo è un altro punto.
Nei giorni successivi l'ho lasicato in pace e facevo il mio lavoro ma mi sono accorta che mi succhiava molte energie, ero stanca, nervosa, con l'ego a tremila che prendeva il sopravvento ..insomma mi stavo addormentando tantissimo sulla situazione. Il fstidio nasceva dal fatto che sto tizio ripeteva continuamente che non era il suo lavoro e che non gli interessava e tremilioni di scuse possibile ed immaginabili.. mi faceva arrabbiare, volevo scuoterlo, volevo reagisse, mi dava mostruosamente fastidio che a quell'etaà fosse così passivo, così poco impegnato nel cercare di smuoversi, così arreso..
Cavolo, mi son detta ad un certo punto, sono io alla massima potenza se non mi sveglio sul mio lavoro! Mi dava fastidio l'atteggiamento di non impegno, di non voglia di capire, di assoluta chiusura mentale verso l'argomento.. mi dava fastidio la paura negli occhi, l'arrendevole incapacità di voler fare. Ovviamente esponenziato ma mi ha fatto vedere tanto di me e del mio modo di operare verso certe situazioni.

Ecco con questo lunghissimo racconto spero di averti dato un imput. Non dovevo e potevo scaricare su di lui il mio disagio ma dovevo vederlo e in questo lui mi è stato utilissimo.


p.s.
non rileggo se ci sono errori perdonate.

Sole 10-04-2008 14.53.00

Aggiungo che all'inizio il buonismo ha tentato di farmi dire: poveraccio! Devo comprenderlo.. invece era solo un biego tentativo di una parte di me di volersi sentire buona e non faticare troppo.. per cui a volte il tentare di assecodnare certe cose reprime ed occulta. Reprimere significa anche cercare di farsi venire i sensi di colpa nel pensare male, ma come si diceva altrove in questi giorni, se non vivo me stessa per come nasce una mia emozione sto solo nascondendo la testa.

:C:

griselda 10-04-2008 21.14.04

Grazie Sole, quello che hai fatto è quello che cerco di fare, solo che il punto è che io ci vedo un sacco di cose e mi dico sono tutte queste cose oppure ne vedo solo una? Ne devo trovare una?
A me è capitato di trovarmi davanti ad una persona che mi faceva arrabbiare per il suo dire che non era capace di fare una cosa, ed io mi mettevo li con insistenza ad insegnarle come si faceva, assicurandola, che anche se avesse sbagliato non sarebbe successo nulla di grave. Quello che mi dava noia era che non ci provasse che desse per scontato che non ci riusciva a priori e lo vedevo come un arrendersi senza provare. Un dare per scontato che non ce l'avrebbe fatta e dentro di me dicevo non vuoi provare e mi arrabbiavo dentro.
A questo punto non so cosa vederci?
Vedevo in lei la mia pigrizia?
Se quando sono pigra do per scontato che non so fare e quindi mi arrendo prima di tentare e me la racconto dicendo che non sono capace?
Che è invece una mancanza di impegno che il mio dentro mi fa vedere che devo mettere a posto che devo impegnarmi sempre anche quando pare impossibile io possa farcela?
Per quella persona è la tecnologia per me la matematica ad esempio.
E quindi mi faccio arrabbiare da sola quando mi dico che non ci capisco niente e non mi ci applico?
Però ci vedo anche la dipendenza da qualcun altro il fatto che se lei non sa fare poi deve chiedere ad altri, quindi se non so fare mi fa arrabbiare anche dover chiedere? Quindi vorrei non aver bisogno di nessuno? E se mi metto qui ne vedo ancora tipo io mi aspetto che gli altri mi ascoltino come io devo ascoltare gli altri e quando non lo faccio mi arrabbio con me?
Questa è la mia mente in diretta. piango.gif
Grazie abbraccio:

Astral 10-04-2008 22.05.41

Ho capito anche io il discorso, in ogni caso vorrei aggiungere che quando qualcuno offende, anche se mi sta dando un insegnamento a livello inconscio, non giustifica affatto l'atto di offendere, e con distacco si può comunque riconoscere l'azione poco carina altrui.

Allo stesso modo noi, non dovremmo cercare appositamente di offendere qualcuno per fargli da specchio.

Poi un altra cosa... ci sono degli specchi peggiori di quelli che ci danno fastidio, e sono quelli che invece ci provocano troppa eccitazione o piacere.

In ogni caso è molto difficile mantenere il controllo e allo stesso tempo esprimere le proprio emozioni.

In ogni caso se uno non si infastidisce, non si intristisce, non gioisce, non si rischia di avere un appiattimento emozionale?

Sole 10-04-2008 23.33.46

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 52006)
Grazie Sole, quello che hai fatto è quello che cerco di fare, solo che il punto è che io ci vedo un sacco di cose e mi dico sono tutte queste cose oppure ne vedo solo una? Ne devo trovare una?
A me è capitato di trovarmi davanti ad una persona che mi faceva arrabbiare per il suo dire che non era capace di fare una cosa, ed io mi mettevo li con insistenza ad insegnarle come si faceva, assicurandola, che anche se avesse sbagliato non sarebbe successo nulla di grave. Quello che mi dava noia era che non ci provasse che desse per scontato che non ci riusciva a priori e lo vedevo come un arrendersi senza provare. Un dare per scontato che non ce l'avrebbe fatta e dentro di me dicevo non vuoi provare e mi arrabbiavo dentro.
A questo punto non so cosa vederci?
Vedevo in lei la mia pigrizia?
Se quando sono pigra do per scontato che non so fare e quindi mi arrendo prima di tentare e me la racconto dicendo che non sono capace?
Che è invece una mancanza di impegno che il mio dentro mi fa vedere che devo mettere a posto che devo impegnarmi sempre anche quando pare impossibile io possa farcela?
Per quella persona è la tecnologia per me la matematica ad esempio.
E quindi mi faccio arrabbiare da sola quando mi dico che non ci capisco niente e non mi ci applico?
Però ci vedo anche la dipendenza da qualcun altro il fatto che se lei non sa fare poi deve chiedere ad altri, quindi se non so fare mi fa arrabbiare anche dover chiedere? Quindi vorrei non aver bisogno di nessuno? E se mi metto qui ne vedo ancora tipo io mi aspetto che gli altri mi ascoltino come io devo ascoltare gli altri e quando non lo faccio mi arrabbio con me?
Questa è la mia mente in diretta. piango.gif
Grazie abbraccio:

Sinceramente non ci vedo niente di male se ti partono tutte queste associazioni, anzi ben vengano se aiutano a smaltire e snellire, il male lo vedo nel fatto che mi sembra che ti perdi nel considerare le considerazioni e non ciò che provi e a dove possono portarti.

In fondo è come quando cerchiamo di fare una cosa perfetta con tanti diversi tentativi, alla fine la formula giusta arriva.

:C:

griselda 10-04-2008 23.45.12

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 52009)
Sinceramente non ci vedo niente di male se ti partono tutte queste associazioni, anzi ben vengano se aiutano a smaltire e snellire, il male lo vedo nel fatto che mi sembra che ti perdi nel considerare le considerazioni e non ciò che provi e a dove possono portarti.

In fondo è come quando cerchiamo di fare una cosa perfetta con tanti diversi tentativi, alla fine la formula giusta arriva.

:C:

Non è che sembra, è così non so andare avanti.
:C:

Sole 11-04-2008 10.35.02

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 52011)
Non è che sembra, è così non so andare avanti.
:C:

Siamo fuori tema.. ma ricapitolando vai avanti. Hai presente il post di Uno sui due modi di ricapitolare?

abbraccio:

Shanti 11-04-2008 22.04.23

Proprio in questi giorni mi capita nel lavoro di avere a che a fare con una persona, con cui l'antipatia reciproca è trattenuta a stento. Ogni volta mi fa un appunto, trova sempre qualcosa che non va in quello che faccio e neanche a farlo apposta davanti a lei mi sfugge qualche azione goffa. Subito mi trattengo dal risponderle per le rime, ma non riesco a fare a meno di fulminarla con lo sguardo, però dopo mi rendo conto che in fondo mi fa un gran favore e non solo perchè mi da modo di correggermi, in fondo ha ragione su quello che vede. Non mi dà fastidio questo, mi dà fastidio il modo: brusco, antipatico, con aria di superiorità e per di più senza guardarmi in faccia, a volte addirittura con risolini sarcastici. E allora, mi domando, in che cosa mi ci specchio? Non sarei mai capace di correggere una persona in quel modo, tanto più che quando è toccato a me andare da lei per una questione burocratica (è impiegata in municipio) l'ho trovata impreparata, non ha potuto consegnarmi quello che tanto acidamente mi aveva sollecitato ad andare a ritirare diavolo.g: Nemmeno per l'anticamera del cervello mi è passato di vendicarmi e farle notare in qualche modo la sua incompetenza, molto gentilmente le ho detto che sarei ripassata, ed ero sincera per me non era un problema.
Quello che voglio dire è che non riesco a capire se mi dà tanto fastidio un certo modo di porsi perchè in me non l'accetto o se c'è anche altro in questo effetto specchio. Vabbeh ci rifletterò dry.gif

Astral 11-04-2008 22.35.30

Shanti, io ho vissuto una situazione analoga proprio col professore di cui parlavo su un topic.

Mortificava sempre tutti, trattava male tutti, evidenziava i difetti piuttosto che spronare al meglio.

E' vero queste persone ci insegnamo molto, ma a mio avviso sono negative, ed è normale sentirsi disturbato.
Se queste cose capitano, non è detto che la lezione sia soltanto vedere i nostri difetti, potrebbe anche essere quella di saper mettere uno stop, all'invadenza e alla scortesia altrui.

Anche perchè adesso che ho trovato qualcuno che con pazienza mi sta insegnando, ho trovato molta fiducia, e anche da un punto di vista spirituale ho l'impressione di aver appreso di più. Si può anche imparare dalla gioia.

Quindi nel tuo caso, probabilmente se ci fosse un collega che "saprebbe" farti vedere dei difetti con la dolcezza, e spronandoti al meglio, si otterrebbero molti più risultati.

Lezioni per noi o meno, ciò non toglie l'intenzione dell'altro di colpire, ed il fastidio è dato anche da percepire quello.

A me succede di essere più dispiaciuto del fatto che qualcuno voglia infierire, piuttosto di avermi fatto notare un aspetto di me da migliorare.:C:

RedWitch 12-04-2008 17.00.36

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 52052)
..............

Lezioni per noi o meno, ciò non toglie l'intenzione dell'altro di colpire, ed il fastidio è dato anche da percepire quello.

A me succede di essere più dispiaciuto del fatto che qualcuno voglia infierire, piuttosto di avermi fatto notare un aspetto di me da migliorare.:C:

Pero' Astral, come fai ad essere sicuro dell'intenzione dell'altro?
Per carità, è capitato anche a me nella vita di incontrare una persona in particolare che ricordo cercava sempre di mettermi in difficoltà, era una professoressa del liceo, mi aveva preso male perchè studiavo poco all'inizio, poi nonostante tutto il mio impegno, (ripetizioni e studio), non andava mai bene, penso che ormai si fosse fatta un'idea di me.. e che non vedesse altro che quello .. pero' non posso essere sicura che ce l'avesse con me personalmente, voglio dire, dal nostro punto di vista percepiamo quello che ci arriva, ma lo rapportiamo sempre a noi, capita tante volte che qualcuno ci sommerga, ma che non sia pienamente consapevole di farlo.. le persone arrivano sempre e solo fino a dove noi lo permettiamo.

Quando si tratta di rapporti quali professori/alunni, capouffici/dipendenti, etc io credo che ci sia molto di mezzo anche il discorso potere... non è facile vedere in cosa ci specchiamo, ma penso che se guardiamo bene bene qualcosa si trova sempre...

Astral 12-04-2008 20.02.39

In certi casi è proprio esplicito Red, non notarlo significherebbe fingere che non è per noi.

In altri casi invece è una nostra interpretazione, e i più paranoici penseranno che sia sempre diretta a noi.

Certo a prima vista non si può giudicare, ma mi è capitato che in alcuni contesti di percepire determinate frecciatine, e non erano assolutamente dirette a me, quindi non era un effetto Specchio.

In ogni caso è vero che tutti abbiamo dei punti deboli, ma il farcelo notare non è sempre di aiuto.

Mi spiego meglio: mettiamo che uno ha perso un occhio, ecco fare frecciatine sull'occhio che manca, non lo aiuti, ma anzi lo ferisci appositamente.
In ogni caso Tutti abbiamo i nostri arti feriti, le nostre parti mancanti, e non sempre può essere positivo farcelo ricordare da qualcuno.

Nel dubbio, comunque possiamo sempre ricorrere all'Analisi e vedere cosa una critica altrui abbia tirato fuori:C: .

Shanti 12-04-2008 22.55.45

Citazione:

Originalmente inviato da Redwitch
le persone arrivano sempre e solo fino a dove noi lo permettiamo.

Quando si tratta di rapporti quali professori/alunni, capouffici/dipendenti, etc io credo che ci sia molto di mezzo anche il discorso potere... non è facile vedere in cosa ci specchiamo, ma penso che se guardiamo bene bene qualcosa si trova sempre...Quando si tratta di rapporti quali professori/alunni, capouffici/dipendenti, etc io credo che ci sia molto di mezzo anche il discorso potere... non è facile vedere in cosa ci specchiamo, ma penso che se guardiamo bene bene qualcosa si trova sempre...

Il discorso potere potrebbe esserci anche in altri rapporti, vedi il vigile che vuole multarmi a torto, o l'impiegata all'ufficio postale che dopo un'estenuante coda mi dice che è ora di chiusura e di ripassare domani: il permesso se lo prendono da soli e non posso fare molto per impedirglielo!
Sì qualcosa si trova, forse anche una mancanza: una persona potrebbe darmi fastidio perchè ha qualcosa in me che non accetto, ma penso che potrebbe anche avere una caratteristica che io non ho e che vorrei avere. E per quanto rari possano essere penso che ci siano anche casi in cui non si tratti di effetto specchio.

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
Certo a prima vista non si può giudicare, ma mi è capitato che in alcuni contesti di percepire determinate frecciatine, e non erano assolutamente dirette a me, quindi non era un effetto Specchio.

Se hai percepito le frecciatine e l'atteggiamento per esempio ti ha dato fastidio anche se non era rivolto a te, non ti sei lo stesso specchiato in quella persona?

Astral 13-04-2008 12.04.50

Non saprei Shanti, è probabile, ma dato che non amo subire ingiustizie, mi può dar comunque fastidio che gli altri vengono trattati male, ed in ogni caso se non fosse così, rifletterei molto di più sulla mia indifferenza, che sul fatto di aver notato qualcuno che riceve frecciatine.

Uno 13-04-2008 12.50.38

Mi permetto di entrare nell'esempio specifico che hai fatto Astral.
E se quel modo di quell'insegnante fosse il suo metodo?
Con le frecciatine solo chi è veramente interessato non si lascia distrarre e continua, alla fine fa risparmiare del tempo a parecchi che non essendo particolarmente appassionati possono decidere di cambiare professione. Al contrario (tu ne sei l'esempio) chi ha la volontà trova il modo di continuare... e forse dopo molti anni avrà un buon ricordo di quel rompico-co (anche nel senso d rendere professionisti veri che non avranno bisogno di adattarsi a certe cose icon_mrgr:)

Astral 13-04-2008 19.15.55

Ma non credo che chi insegni a frecciatine in realtà sia un buon maestro sempre, o meglio è a seconda dei casi: una frecciatina può indicarmi se cambiare professione, ma può indicarmi anche il fatto di cambiare maestro.

Poi se calcoliamo che la maggiorparte dei lavori si fa per soldi e non per passione, è naturale che non si è veramente motivati alla professione.boccaccia:


Inoltre ci sono situazioni e situazioni: non basta essere interessati veramente a qualcosa, per giustificare in questo modo la cattiveria gratuita di certi professori che dovrebbero imparare ad insegnare.

Poi se parliamo di professori rompiscatole ( magari per gli alunni) allora concordo, forse rimangono in presso più chi insiste, piuttosto di chi se ne frega di quello che stai imparando.

Qualche volta può andare dare una frecciatina, ma se è una deformazione professionale, forse più che guardare a noi stessi, è l'altro che si dovrebbe guardare affondo non credi?

Concludendo però se ci analizziamo c'è sempre modo di migliorarsi, le frecciatine possono servire anche per sviluppare in noi il distacco in alcuni casi, ed in altri possono servire anche a farci tirare fuori la parte forte di noi.

Uno 13-04-2008 19.53.17

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 52114)
Poi se calcoliamo che la maggiorparte dei lavori si fa per soldi e non per passione, è naturale che non si è veramente motivati alla professione.boccaccia:

E' un pò O.T. però mi piacerebbe passare un messaggio, al di la della congiunture economiche, recessioni, crisi etc... io sostengo che molti dei laureati che pascolano se avessero scelto per e con passione l'indirizzo dei propri studi non sarebbero ora a fare i centralinisti ai call center.

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Si è chiaro che c'è anche il docente incapace, acido o che altro e che tira frecciatine a tutti perchè è insoddisfatto della sua vita.
La mia era un ipotesi.
Tu solo potrai dire a distanza di tempo se comunque hai imparato qualcosa (solo a distanza di tempo abbiamo la consapevolezza di quello che abbiamo imparato, quando iniziamo a ricordarci quello che abbiamo imparato ed è già un pò che lo mettiamo in pratica anche se meccanicamente all'inizio) o quello era solo uno str......

cassandra 29-06-2008 16.31.06

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 19015)
Può essere che uno/a riconosca nell'altro qualcosa che è stato/a e l'altro/a ciò che è adesso .. addirittura una potenziale tendenza futura... l'argomento è realmente complesso
Certo che vale anche con i pregi, anche se inversamente di solito, cioè ci attirano (notiamo) in altri cose belle che ci piacerebbe avere, ci sentiamo attirati perchè vorremmo capire come fare.

Effettivamente è così,ad esempio Tizio non sopporta Caio perchè non ricorda mai dove mette le cose,sta sempre con la testa tra le nuvole..poi a guardar bene anche Caio tempo addietro era così,solo che non avendo ripercorso quel periodo e non avendolo compreso,accettato,continua ad essere infastidito dagli altri che infondo sono come lui di una volta..

All'inverso Tizia è attratta da Caio,ma non riesce a vedere il perchè di fondo,cioè quello non superficiale,automatico..osservare e continuare a guardare mi sembra dal mio punto di vista l'unica alternativa per capire e magari fare esperienza costruttiva di qualcosa che è già passato,ma continua a sfuggire..fermo restando che è importante non farsi prendere..ma avere un leggero controllo,che non è chiusura ma attenzione..
:C:

griselda 08-09-2008 22.41.52

Ho una domanda che ronza in testa da un po' e se non la chiarisco non procedo magari qualcuno mi può aiutare.
Gli specchi e le proiezioni sono la stessa cosa con un nome diverso oppure no e nel caso quale è la differenza perchè da sola non riesco a distinguerle.
fiori.gif Grazie.

Ray 09-09-2008 20.29.18

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 58431)
Ho una domanda che ronza in testa da un po' e se non la chiarisco non procedo magari qualcuno mi può aiutare.
Gli specchi e le proiezioni sono la stessa cosa con un nome diverso oppure no e nel caso quale è la differenza perchè da sola non riesco a distinguerle.
fiori.gif Grazie.

Anche se il meccanismo è lo stesso, quindi in sostanza di quello si parla, a mio avviso non sono proprio la stessa cosa. Ci sono moltissimi aspetti comuni, anche se visti da angolazioni diverse, ma ci sono anche aspetti che esulano.
Per esempio, posso usare come specchio solo qualcun altro, ma posso proiettare anche in oggetti, non solo in persone. E non parlo solo della macchina... posso proiettare nella luna parti del mio inconscio, anzi da un certo punto di vista così abbiamo "creato" le varie divinità.
Dove sta la differenza? Beh la luna, o lo sport o la bella macchina o l'oggetto che colleziono, non si comportano con me in un modo o nell'altro, specchiandomi qualcosa. Certo, posso arrabbiarmi con la luna, attribuendole ogni mia sfiga, così come posso prendermela con lo spigolo su cui ho sbattuto perchè era li e non altrove, ma l'oggetto non manifesterà a tratti determinate caratteristiche... le manifesta sempre e non può non farlo.
Le altre persone invece mi svelano le mie proiezioni in base all'effetto specchio, grazie ad esso... se solo mi prendo la briga di riconoscere come mio il vissuto emotivo e la responsabilità del vissuto emotivo che mi deriva dall'incontrarli.

Riassumendo (com'era la cosa della semplicità? martello.: ) lo specchio me lo può fare solo qualcuno simile a me, mentre posso proiettare ovunque.

Poi sicuramente c'è dell'altro...

RedWitch 10-09-2008 01.18.51

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 58454)
.........
Riassumendo (com'era la cosa della semplicità? martello.: ) lo specchio me lo può fare solo qualcuno simile a me, mentre posso proiettare ovunque.

Poi sicuramente c'è dell'altro...

L'idea che mi sono fatta è che anche se lo specchio e la proiezione sono strettamente connessi, sia comunque il soggetto che cambia... sono io che proietto su qualcuno o qualcosa, mentre chi mi fa da specchio puo' provocarmi la reazione (che in genere si manifesta con il fastidio), poi anche proietto, ma se mi specchio diciamo che anche nell'altro la cosa per cui sento il fastidio, in una certa misura sarà presente.. non credo che ci facciamo dei film per intero quando proviamo un fastidio , una repulsione verso un atteggiamento altrui, magari in buona parte si... ma qualcosetta ha anche l'altro in sè, mentre nella proiezione puo' succedere credo che ci facciamo proprio dei "film" per intero sull'altro o sulla cosa in cui proiettiamo in quel momento, ma credo che la proiezione sia qualcosa di nostro che vediamo nell'altro amplificato... (avevi fatto tu mi pare un bell'esempio sulla paura del tradimento dell'altro se io stessa tendo al tradimento, ma non è detto che l'altro sia portato a tradirmi sul serio.. )

:C:


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