Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Esoterismo (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=21)
-   -   Filosofia Yoga (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=216)

Uno 05-10-2004 19.40.32

Ne parliamo?
Intendo il pensiero (in tutti i sensi) che sta alla base di questa interessante disciplina, a me personalmente non interessano molto le posizioni se non una piccola parte che ho studiato per capirne i meccanismi.
Sapete... o forse no e lo stesso... che lo yoga + conosciuto si divide in diverse branche, tipo lo Hata, il Raja etc
Ognuno di essi ha il suo interesse verso una particolare direzione, per esempio lo Hata è quello fisico, delle posizioni che adesso va tanto di moda come ginnastica, perchè secondo me certe discipline (come le arti marziali per esempio) sono state stravolte dal consumismo occidentale

Continua...... però se avete qualcosa da dire, aggiungere, correggere (chi prova a fare quest'ultima martello.: :D )

Era 06-10-2004 00.01.46

onde evitare martello.: aggiungerò solo
che yoga significa unione..unire...
e che come dici tu...yoga non è solo asana..posizioni...
ginnastica...respirazione ecc .. ma una filosofia...
stop.. taccio... :p

luna.gif
:era:

Uno 06-10-2004 00.05.45

Citazione:

Originalmente inviato da Era
stop.. taccio...

Perchè non sapevi cos'altro dire :p

Era 06-10-2004 00.45.33

piango.gif piango2.g:
e come lo sai?
chi te l'ha detto booh.gif
però hai ragione.... leggo.gif non do un tubo :p

Uno 07-10-2004 18.11.03

Dai non fare la modesta.....
Ok inizio io vediamo cosa viene fuori....
Inizio dallo Hata Yoga quello + conosciuto.... in un certo senso lo scopo prinicpale di questa parte dello Yoga è l'equilibrio e l'armonizzazione del corpo che poi si traduce anche in risultati nella psiche volenti o non volenti, certo se ci si limita a mettersi in posa pensando al mutuo, o agli altri 1000 problemi suberabili della nostra vita, al massimo riusciremo a non farci male.
Le posizioni hanno un loro perchè, sono state "studiate" migliaia di anni fa e sono ancora + che mai valide. In ogni posizione faremo lavorare un circuito di energie che circolano in noi dal punto di vista + nascosto, dal punto di vista più "banale" lavoreranno muscoli che non si sa neanche di avere, i quali quando si usano per sbaglio in qualche lavoro normale di solito ci danno lo strappo se invece sono allenati ci permettono movimenti fluidi con il minimo sforzo e che anzi producono altra energia. credo di averlo già scritto da qualche parte... comunque per fare un esempio la posizione classica del fior di loto (con le gambe incrociate) ci fa assumere la figura piramidale che come vedremo nell'altra discussione sulla geometria sacra ha una su importanza, sia simbolicamente ma anche come stabilità energetica, e d'altro canto per la scomodità iniziale è molto instabile per i principianti, simbolicamente raffigura il paradosso della condizione umana instabile e della divinità che è scesa nella materia (piramide) e si è fatta materia. Però quante cose solo con una posizione.......
Fisicamente che dire.... basta far l'esempio delle piramidi che hanno migliaia di anni (+ dei 4000 che dice la scienza ufficiale) e sono ancora lì, avranno una posizione compatta e di potenza energetica no?
Comunque anche lo Hata ha una sua parte teorica su norme di igiene corporea che aiutano a mantenere in forma il corpo che è la nostra casa, si dice sia leggenda il fatto che esistano yogin che hanno passato di gran lunga il centinaio di anni in gran forma, però se si volesse anche solo razionalmente studiare che in proporzione la vita umana nelle sue fasi svezzamento educazione maturità e vecchiaia paragonata alla vita animale dovrebbe permetterci di arrivare tranquilla mente ai duecento anni, un gatto 1 anno circa sviluppo, 10 anni maturità, 3/4 anzianità vecchiaia morte l'uomo 18-20 sviluppo se il resto seguisse la stessa proporzione.... fatevi i conti.....
----------Continua---------------

Era 07-10-2004 21.04.58

emmmmm... proprio perchè parli di hata yoga..lo yoga più elementare..lo yoga più fisico...
dovresti parlare del respiro....lo so lo fai apposta così in un' asana mi blocco...respiro.. e taccio....la respirazione è importante ...può rendere fluido e gradevole oppure difficile e stancante una posizione...anche respirare...sembra scontato...ma abbiamo dimenticato il modo corretto per farlo...respiriamo male e corto...sprecando un sacco di energia...e soprattutto manteniamo una gran quantità di tossine nel corpo...e carichiamo gli organi interni di un lavoro eccessivo....
asana e respiro sono la base di un percorso più profondo...ma anche fermandosi qlla base appunto...e praticandola nel modo corretto... come dici tu...si hanno ottimi risultati e benefici..

:C:

Uno 07-10-2004 22.39.05

manata.gif ho perso un'occasione per eliminarla.... r:
Ma Era lo sanno anche i bambini che ci sarei arrivato quando avrei parlato del Pranayama no? :p :R

Era 07-10-2004 22.53.23

certo che si... e intanto quelli nelle lente ...armoniche...contorsioni...
scordano di respirare...vabbè hai ragione....parlane quando vuoi....

Uno 07-10-2004 23.03.39

Ecco si è offesa piango.gif

fiori.gif

Ladymind 07-10-2004 23.18.23

Citazione:

Originalmente inviato da Era
certo che si... e intanto quelli nelle lente ...armoniche...contorsioni...
scordano di respirare...vabbè hai ragione....parlane quando vuoi....

:R :R :R :R :R :R :R :R

perchè pensavi che stessimo già facendo le asana????

certo non faccio pranayama mentro sto facendo un'asana, sono due cose diverse. Poi posso fare pranayama mettendomi in certe posizioni ma non facendo asana.

Uno 08-10-2004 00.19.34

Oh ho trovato l'argomento esoterico che interessa alla Lady :wow:

Era 08-10-2004 13.26.01

dici che ho fatto confusione booh.gif blink.gif
forse si.. hai ragione nonso.gif
il fatto è che non ho nominato il pranayama...
ma la semplice respirazione soio.gif
scusa.gif scusa.gif scusa.gif scusa.gif scusa.gif

Era 08-10-2004 13.29.29

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Ecco si è offesa piango.gif

fiori.gif

e per cosa booh.gif
:C: fiori.gif luna.gif

Ladymind 09-10-2004 14.30.26

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Oh ho trovato l'argomento esoterico che interessa alla Lady :wow:

Sbagliato… gli argomenti di esoterismo mi interessano tutti o quasi, purtroppo non li ho approfonditi e quindi posso dire ben poco.
Sullo yoga permettimi di fare un attimo un passo indietro. Tra tutte le definizioni sullo yoga e sul significato della parola yoga quella che mi piace di più è questa: “il congiungimento di tutti i poteri del corpo, della mente e dell’anima con Dio” (da M. Desai) e oltre ad unire o unione aggiungerei anche “dirigere e concentrare l’attenzione di”.
Lo yoga è uno dei sei sistemi ortodossi della filosofia indiana.
Lasciamo stare gli altri perché andremmo a complicarci un po’ troppo la vita.
Mi sembra poi giusto citare Patanjali e la sua opera “Yoga Sutra” composta da oltre 190 aforismi nella quale tra l’altro cita gli otto stadi dello yoga attraverso i quali raggiungere la realizzazione del Sé o risveglio:
I primi tre stadi sono le ricerche esteriori:

1) Yama: i comandamenti morali universali;
2) Niyama: l’autopurificazione con la disciplina;
3) Asana: posture fisiche;

seguono le ricerche interiori:

4) Pranayama: controllo del prana mediante il respiro;
5) Pratyahara: ritiro dei sensi dagli oggetti esterni;

gli ultimi tre stadi o cosiddette pratiche esterne:

6) Dharana: concentrazione della mente in un unico punto o un solo argomento o compito che lo assorbe totalmente;
7) Dhyana: la meditazione ovvero flusso della concentrazione continuoconsapevolezza scorre senza sforzo;
8-) Samadhi: è il compimento della ricerca, le definizioni qui sono numerosissime: l'arresto dell'attività mentale, esperienza supercosciente, stato di estasi, perfetta trascendenza, gioia indescrivibile, ecc…

Vorrei poi aggiungere qualche parola sull'hatha yoga sul metodo Iyengar che ho praticato per un pò di tempo, appena ho un pò più di tempo farfalla.:

Uno 09-10-2004 15.18.06

Come sospettavo sei una timida falsa insicura, sono sicuro che hai da dire... ;) e su alcune cose ne sai abbastanza da poter dare uno spunto a chi lo vuole.
Io pensavo di dividerlo per branchie Hata, Bhakti, Jnana, Raja, Karma, le principali, comunque ogni modo è buono e ogni contributo e bene accetto, ho preso in giro Era perchè noi scherziamo sempre, ma in effetti senza entrare nel pranayama, anche in un'asana semplice se siamo li presenti modificheremo il nostro respiro in maniera pressochè automatica. :bleah:
Quando hai tempo e voglia parlaci delle tue esperienze, a me personalmente interessa sempre l'apporto personale di tutti, soprattutto quando frutto di esperienze.
Io continuerò a modo mio il discorso, sono sicuro che anche usando modi diversi arriveremo agli stessi punti. ;)

Ladymind 09-10-2004 22.44.06

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Come sospettavo sei una timida falsa insicura, sono sicuro che hai da dire...

sospettavi??? martello.: martello.: martello.: martello.:

r: r: r:

Haamiah 29-09-2006 03.04.16

(Non mi ero accorta che c'era questa discussione sullo Yoga:wow:
se non fosse per Max(fiori.gif ) che alcuni giorni fa l'ha ripescata, linkandola in un suo post, era da un pò che la volevo aprire, beh così risparmio
la faticaicon_mrgr: .)

La Filosofia dello Yoga comprende una disciplina vasta e complessa che non si può certo riassumere in due parole.
Ha origini antichissime, si parla di circa 6000 anni, e pare abbia origini divine, la leggenda parla del Dio Shiva che istruendo la sua amata Pravati venne udito da un pesce, il quale poi si trasformò in uomo...

Anche chi non si è mai avvicinato allo yoga e mai si accosterà, difficilmente non avrà almeno una volta sentito questa parola.
Ho notato che coloro che non hanno la benchè minima cognizione di cosa sia lo yoga, l'immagine che rimane loro in mente è quella della figura statica, seduta in 'loto' a meditare. Quindi ciò che 'passa' all'esterno dello yoga, e viene visto, per chi non ha interesse alcuno al riguardo, come qualcosa di molto inutile....stare seduti a meditare, ovvero a non 'far nulla', è proprio l'immagine della meta finale dello yoga, l'uomo che nella sua immobilità eteriore si è identificato col Divino.
Quindi quella stessa immagine che comunica già tutto, più di qualunque spiegazione, per i più non rappresenterà nulla.....

Yoga deriva dalla radice yuj che significa riunire, aggiogare, e dalla stessa radice deriva il termine italiano 'giogo', che potrebbe essere la traduzione più letterale.
Come già accennato da Uno esistono diversi sentieri nella disciplina dello yoga, e sebbene siano differenti tra di loro, poichè ognuno si accosterà a quello che gli è più congeniale in base alla sua indole, sono tuttavia accomunati dalla stesa meta finale.

Hata significa: Ha-Sole, Ta-Luna, quindi hata yoga è lo yoga del sole e della luna, quindi scopo dello hata yoga è l'unione degli opposti:

sole= maschile, energia positiva, corpo, parte destra, diurno, esteriore
luna= femminile, energia negativa, mente, parte sinistra, notturno,interiore

oltrepassare la dualità, quindi riunire questi opposti polari per creare un Androgino e raggiungere nel Samadhi l'unione con il Principio Divino.

Lo Hata yoga è il più conosciuto, soprattuto in occidente, poichè lavorando inizilamente soprattuto sul corpo è stato visto erroneamente come una ginnastica antistress, e a torto, è stata pure considerata la forma più semplice, poichè appunto praticata spesso solo come ginnastica.
In realtà l'errore fondamentale in cui cade spesso chi si avvicina a questa forma di Yoga, è che lo fa principalmente per trovare un benessere fisico, e fino a qui niente di male, fino che lo si pratica con questo spirito, non si farà altro che praticare dell'ottimo stretching, sempre che si stia attenti a non farsi male e a non mettersi in competizione gli uni con gli altri.
Qualunque sia la motivazione che spinge una persona ad avvicinarsi allo hata yoga, se poi la persona sentirà di voler andare oltre, il lavoro sul corpo, in questa forma di yoga sarà il punto da cui partire, ma anche il punto a cui giungere....e qui viene la difficoltà dello hata yoga, che dovrà divenire una vera e propria 'meditazione sul corpo'(facile a dirsi, meno a farsi...).

Lo Hata Yoga non è solo posizioni/asana, ma è anche Purificazioni(Shat Karman), Pranayama, Mudra, Bandha, e infine quando si è più avanti kriya e Kundalini.

Per ora stop....

Ps. mi sa che ho fatto tardi pure oggipiango.gif

Haamiah 01-10-2006 18.41.31

Prima di proseguire il discorso sull'Hatha yoga mi sembra interessante qualche nota in più sulle diverse vie dello yoga, poichè chiunque si avvicini seriamente ad una via dello yoga, vorrà conoscere perlomeno a grandi linee.

Le forme di yoga sono varie e consultando diversi testi si troveranno prese in esame alcune piuttosto che altre, alcuni fanno riferimento a quattro vie principali: Karma, Bakti, Jnana e Raja, e di cui il Raja yoga viene a sua volta suddiviso in otto rami, uno dei quali è l'Hatha yoga.

Altri parlano di otto categorie:
Hatha, Kriya, Karma e Mantra yoga - considerate queste quattro forme quelle dello yoga ottenuto anche con il corpo,
Bakti, Raja, Jnana e Samkhya yoga - considerate le forme dello yoga ottenuto con la sola interiorità.

Altri ancora fra le varie tipologie di yoga inseriranno pure il Laya yoga e il Tantra yoga.

Considerando che l'Hatha Yoga fa parte degli otto rami del Raja, si riprenderà il discorso partendo da qui, per poi concludere il discorso sull'Hatha e infine proseguire, prendendo in analisi con qualche cenno, anche le altre vie/categorie sopracitate.

Haamiah 06-10-2006 02.06.23

Il Raja Yoga è lo Yoga Regale - da rajan=re - è la scienza del controllo fisico e mentale, offrendo così un metodo completo per il controllo della mente, con la trasformazione delle energie fisiche e mentali in energie spirituali.

Come già specificato più sopra anche dall'utente anonimo, i rami del Raja Yoga sono otto,(Yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana e samadhi) così come li troviamo negli Yoga Sutra di Patanjali, vorrei tuttavia rivederli per aggiungere qualche altro dettaglio.

Yama o controlli, si suddividono in cinque precetti morali che hanno lo scopo di distruggere la natura inferiore, e sono:
- la non violenza
- la sincerità nel parlare, nei pensieri e nelle azioni
- il non rubare
- la moderazione in tutto
- la non possessività

In questa fase lo yogi sposta la sua attenzione dalle distrazioni terrene per dirigerla verso il suo Io più elevato.
Parola chiave: distacco, autodisciplina, non violenza.

Niyama o osservanze, sono anch'esse divise in cinque qualità che incoraggiano la positività:
- la purezza
- l'accontentarsi
- l'austerità
- lo studio dei testi sacri
- il vivere costantemente consapevoli della Presenza Divina

E' un processo che insegna a distinguere tra ciò che è necessario alla sopravvivenza e ciò che lo è solo in apparenza (ricchezza, potere, fama).
Parola chiave: pulizia, sobrietà, ascetismo, studio e concentrazione su Dio.

Asana e Pranayama o posizioni e regolazione del respiro, costituiscono la suddivisione del Raja nota come Hatha Yoga, di cui si è già detto sopra.

Lo scopo degli Asana( o le asana, dipenderà dalla traduzione, ma il maschile dovrebbe essere più corretto) è quello di 'preparare' il corpo, ovvero fortificarlo e rafforzarlo per far si che questo possa in seguito mantenere la posizione seduta(loto, mezzo loto, gambe incrociate) di meditazione il più a lungo possibile, onde evitare che lo stesso corpo provochi distrazioni durante la meditazione.
Parola chiave: preparazione alla meditazione

Riguardo il Pranayama invece, esitono differenti tipi di respirazioni, dalle semplici alle complesse, lo scopo del controllo del respiro, è sempre in vista della meditazione, nella quale dovrebbe divenire calmo, lento e regolare, in modo da tranquillizzare sia il corpo che la mente.
Parola chiave: regolazione del respiro

Pratyhara o 'ritirare i sensi all'interno', la mente di concentra in modo che l'attività dei cinque sensi si annulli: non ci sono distrazioni fisiche, il corpo sceglie di non rispondere alle sollecitazioni dei sensi.
Parola chiave: rinuncia, sottomissione alla mente

Dharana o concentrazione, si sceglie un oggetto su cui focalizzare l'attenzione, può essere un simbolo, un fiore, un suono etc...., poichè la concentrazione viene interrotta di frequente da pensieri e distrazioni, si deve semplicemente 'osservare' il pensiero e lasciarlo andare, per ritornare alla concentrazione sull'oggetto originario.
Parola chiave: consolidamento, limitazione del gioco mentale

Dhyana o 'meditazione' , possono esserci due tipi di meditazione:
- 'saguna', 'che possiede qualità', ovvero con seme, ove focalizzare totalmente l'attenzione onde eliminare qualunque possibile interruzione; la mente è completamente calma e non esiste la consapevolezza della linea di confine ta lo yogi e l'oggetto della sua concentrazione.
- 'nirguna', 'senza qualità', o senza seme, non ci siidentifica con nessun simbolo, ma su un'idea astratta come l'Assoluto, e si identifica con esso;
nel primo caso il meditante è separato dall'oggetto, nel secondo caso è tutt'uno con esso.
Parola chiave: Meditazione

Samadhi o consapevolezza superiore, in questa fase lo yogi è completamente identificato con l'Assoluto, non esite più un 'io' separato, un'identità che avverte se stessa separata dal tutto, ma totalmente fusa con esso.
Parola chiave: contemplazione estatica

Uno 06-10-2006 09.52.47

Due parole al volo:

"oltrepassare la dualità, quindi riunire questi opposti polari"

La seconda parte della frase è giusta la prima trae in inganno sia ragionandoci che ascoltandola (o dicendola) con poca attenzione... la parola corretta (l'unica) è trascendere, che implica dal di sopra essere "padroni" sia del Sole che della Luna, oltrepassare invece implica abbandonare, lasciarsi alle spalle (che da un punto di vista energetico significa pure continuare a subire gli influssi -dietro riceviamo- -davanti doniamo-) da l'idea di volerli abbandonare, cosa impossibile in questa esistenza...


Notate come Yama e Niyama (affermazione e negazione) sono un'altra forma di comandamenti , altra forma stessa sostanza.

Per quanto riguarda le categorie, benchè non sia la cosa più importante Karma, Bakti, Jnana e Raja e Hata sono le principali e come ho accennato da qualche parte (mi sembra in questo forum) tutte e 5 (5 aspetti dell'Uomo fondamentale) tendono allo stesso fine ma benchè seguendone una integralmente si esperiscano anche situazione delle altre 4 sono in un certo senso complementari e dovrebbero essere seguite (in tempi diverse) tutte per ottenere lo scopo.
Altre branche tipo il Krya (per esempio) sono il tentativo (riuscito se utilizzato dall'individuo giusto, nel senso che è pronto e si "da da fare") di un'estrema sintesi.... cosa da non prendere come: "allora sono meglio", perchè senza le basi anche 20 iniziazioni al Krya (magari a apagamento :D) non serviranno a nulla.

Bakti, Raja, Jnana e Samkhya non sono le forme dello yoga ottenuto con la sola interiorità ma che utilizzano prevalentemente lo sforzo sull'interiorità attivando e utilizzando la corporeità più che facendo lavori fisici, qui però dovremmo anche fare un escursus su cosa è interiorità e cosa ne rimane fuori nel nostro essere, corpo compreso (argomento da altra discussione)


Ok Ham.... ho ripreso un pò a pignoleggiare :D (molto al volo adesso finchè non finisco quello che sto facendo) ma sono argomenti importanti che meritano di essere approfonditi e a volte una sola parola può scavare nella nostra psiche dei solchi che una vita naturale non riesce a coprire.

:C:

Ray 06-10-2006 14.03.50

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah
Yama o controlli, si suddividono in cinque precetti morali che hanno lo scopo di distruggere la natura inferiore, e sono:
- la non violenza
- la sincerità nel parlare, nei pensieri e nelle azioni
- il non rubare
- la moderazione in tutto
- la non possessività

In questa fase lo yogi sposta la sua attenzione dalle distrazioni terrene per dirigerla verso il suo Io più elevato.
Parola chiave: distacco, autodisciplina, non violenza.

Volendo pignoleggiare, dato qual che dice il capo sulle singole parole e sui solchi, direi che qualche cosina va aggiustata.
Non si distrugge la natura inferiore (a meno di volersi suicidare) e lo scopo non è affatto questo. Semmai si dovrebbe parlare di dis-identificazione e di assesto della "vibrazione" ad un livello più elevato e ad un controllo delle brame della natura inferiore, come è ottimamente espresso nella frase che ho nerettato.
Anche la parola "distacco" mi piace poco... molto meglio il "controllo" di poco più sopra. Se sono controlli non mi posso distaccare... provate a controllare un'automobile a distanza e capite...
Auto-disciplina invece (e anche non-violenza) rendono bene.

Haamiah 07-10-2006 01.51.10

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Ok Ham.... ho ripreso un pò a pignoleggiare :D
:C:

Ma va?icon_mrgr:

Grazie comunque per le precisazioni, talvolta un concetto espresso male può effettivamente deviare dal vero significato finale....
un mea culpa per quel 'oltrepassare la dualità' è stata una mia libera interpretazione del concetto che vi seguiva, ovvero il riunire gli opposti polari etc...
L'altra frase che hai evidenziato invece, 'yoga ottenuto con la sola interiorità', l'ho riportato così come da testo, ma poichè si trattava di spiegazione schematica, non approfondiva come hai fatto tu, è evidente per es che se l'Hatha fa parte del Raja, in tal caso sarà inesatto dire che il Raja è uno Yoga ottenuto con la sola interiorità, io l'ho interpretata nel senso che essendo la meta finale del Raja la Meditazione(infatti poi su ogni tipo di Yoga volevo approfondire), in tal senso forse l'autore ha schematizzato quelle 4 tipologie, poi è pure evidente che il corpo sarà sempre e comunque presente...anche nel Bakti per es che è lo yoga della pura Devozione, i praticanti che cantano lodi a Dio/Krishna, stanno pur sempre usando il corpo.....
Sto pignoleggiando pure iobooh.gif icon_mrgr:


Riguardo i pignoleggiamenti di Ray, ma siamo sicuri che di te ci possiamo fidare?boccaccia: ; a parte gli scherzi sono d'accordo sul fatto che probabilmente non potremmo mai distruggere del tutto la nostra natura inferiore, forse sarebbe stato più esatto dire 'tenere sotto controllo'...
per quanto riguarda la definizione 'distacco' invece la vedo azzeccata,
per ottenere quel controllo, quell'autodisciplina, dovrò per forza di cose 'distaccarmi' dalle cose terrene.....poi non è detto che mi debba distaccare completamente, o meglio possono esserci vari gradi di distacco, dipende da quanto sono immerso nel mondo....chi sceglierà di condurre un'esistenza del tutto ascetica penso attui un distacco pressochè totale.

Haamiah 07-10-2006 23.46.17

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah
per quanto riguarda la definizione 'distacco' invece la vedo azzeccata,
per ottenere quel controllo, quell'autodisciplina, dovrò per forza di cose 'distaccarmi' dalle cose terrene.....poi non è detto che mi debba distaccare completamente, o meglio possono esserci vari gradi di distacco, dipende da quanto sono immerso nel mondo....chi sceglierà di condurre un'esistenza del tutto ascetica penso attui un distacco pressochè totale.

Qui mi autocito, per una ulteriore precisazione, e un ulteriore autopignoleggiamento.....vedi mai il caso:@@

Si potrebbe obiettare che tutto dipende da come si guarda il bicchiere, se mezzo vuoto o mezzo pieno.....io ho parlato di distacco dalle cose terrene, ma se da un lato più mi distaccherò dalle 'cose terrene', dall'altro più sarò unito al Tutto....quindi vi sarà un rapporto direttamente proporzionale, o anche inversamente proporzionale, meno si è attaccati, più si è uniti.
Ovvero 'essere nel mondo' senza 'essere del mondo'

Haamiah 08-10-2006 00.09.58

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Per quanto riguarda le categorie, benchè non sia la cosa più importante Karma, Bakti, Jnana e Raja e Hata sono le principali e come ho accennato da qualche parte (mi sembra in questo forum) tutte e 5 (5 aspetti dell'Uomo fondamentale) tendono allo stesso fine ma benchè seguendone una integralmente si esperiscano anche situazione delle altre 4 sono in un certo senso complementari e dovrebbero essere seguite (in tempi diverse) tutte per ottenere lo scopo.
:C:

Questo discorso mi pare che tu lo avessi già accennato da qualche altra parte, mi piacerebbe capire meglio cosa intendi, considerato che seguirle tutte assieme non è possibile, come tu stesso hai sottolineato, ma poichè ogni via conduce alla stessa meta, forse intendi che seguendole tutte, in tempi diversi, facilita il raggiungimento dello scopo? Ma nel caso che lo 'scopo' sia stato già ottenuto dopo averne sguito solo una, sarebbe necessario comunque? Si amplierebbe ulteriormente la Consapevolezza/Conoscenza?
Nel tuo discorso c'entra qualcosa il fatto che una pratica prolungata alla lunga non serve più a nulla, poichè si innescano meccanismi per cui arrivati a un certo punto tutto 'va in automatico' con un conseguente calo dell'attenzione che determinerà ogni ulteriore sforzo del praticante vano....
Quindi cambiando tecnica, si ri-innesca il meccanismo.....questo comunque si può fare pure seguendo una stessa tecnica, se alla lunga tutto dovesse stagnare, viene suggerito di abbandonarla per parecchio tempo, e riprenderla solo dopo che il corpo deve ripartire da zero....
Per tutto ci vogliono i tempi giusti....nè troppo e nè troppo poco....


:C:

Ray 08-10-2006 00.56.45

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah
Riguardo i pignoleggiamenti di Ray, ma siamo sicuri che di te ci possiamo fidare?boccaccia: ; a parte gli scherzi sono d'accordo sul fatto che probabilmente non potremmo mai distruggere del tutto la nostra natura inferiore, forse sarebbe stato più esatto dire 'tenere sotto controllo'...
per quanto riguarda la definizione 'distacco' invece la vedo azzeccata,
per ottenere quel controllo, quell'autodisciplina, dovrò per forza di cose 'distaccarmi' dalle cose terrene.....poi non è detto che mi debba distaccare completamente, o meglio possono esserci vari gradi di distacco, dipende da quanto sono immerso nel mondo....chi sceglierà di condurre un'esistenza del tutto ascetica penso attui un distacco pressochè totale.

Figurati che a me piacerebbe molto essere sicuro di potermi fidare di me stesso... tu di te ti fidi? boccaccia:

Cmq non si tratta di fidarsi o meno di chi scrive, ma di leggere e valutare ciò che è scritto, valutare le persone non siamo in grado, valutare ciò che dicono in base alle nostre antipatie-simpatie invece che in base agli effettivi contenuti è il miglior modo per restare arroccati... e allora perchè discutere?

Tornando in tema,
separazione = distacco
distacco = opposto di controllo

Questo il motivo per cui la parola da te scelta mi piace poco, a differenza delle altre.

Per quanto riguarda il tuo ulteriore auto-citarti mi sa che confondi attacco con attaccamento... il primo è un stare unito (opposto di distacco) il secondo un identificazione e/o un subire una schiavitù.

Sole 08-10-2006 14.29.32

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah
Questo discorso mi pare che tu lo avessi già accennato da qualche altra parte, mi piacerebbe capire meglio cosa intendi, considerato che seguirle tutte assieme non è possibile, come tu stesso hai sottolineato, ma poichè ogni via conduce alla stessa meta, forse intendi che seguendole tutte, in tempi diversi, facilita il raggiungimento dello scopo? Ma nel caso che lo 'scopo' sia stato già ottenuto dopo averne sguito solo una, sarebbe necessario comunque? Si amplierebbe ulteriormente la Consapevolezza/Conoscenza?

:C:

Vado a naso...
Lo Yoga è composto da diverse tecniche e una Disciplina; usa diversi modi per raggiungere diversi risultati. Tutti i risultati insieme fanno un Yoghin (si scrive così?).
Se si vuole seguire solo la Via dello Yoga per realizzarsi lo Scopo nn può raggiungersi dunque solo con una tecnica ma con l'intera Via. Sarebbe una pia illusione diversamente. Se si ritiene di aver raggiunto uno scopo è solo quello connesso al lavoro della tecnica yoghica (si ariscrive così?) applicata.
Se si è raggiunto lo Scopo (ma poi che scopo?:U ).. si può dire di nn aver più bisogno nemmeno dello Yoga.

Per il seguito del tuo discorso sulla meccanicità.. forse forse lo scopo primario (nel senso del primo traguardo) sarebbe quello di uscire dalla meccanicità. Essere presenti sempre e nn permettere alla mente di distrarsi mentre Tutto l'Essere deve essere nello Yoga. Dunque ... sempre a naso... nn credo che si faccia bene yoga se si entra nel meccanico.

Ho annusato... ma può essere che sono raffreddada....

:H

Haamiah 09-10-2006 00.38.38

Citazione:

Originalmente inviato da Sole
Vado a naso...
Lo Yoga è composto da diverse tecniche e una Disciplina; usa diversi modi per raggiungere diversi risultati. Tutti i risultati insieme fanno un Yoghin (si scrive così?).
Se si vuole seguire solo la Via dello Yoga per realizzarsi lo Scopo nn può raggiungersi dunque solo con una tecnica ma con l'intera Via. Sarebbe una pia illusione diversamente. Se si ritiene di aver raggiunto uno scopo è solo quello connesso al lavoro della tecnica yoghica (si ariscrive così?) applicata.
Se si è raggiunto lo Scopo (ma poi che scopo?:U ).. si può dire di nn aver più bisogno nemmeno dello Yoga.

Per il seguito del tuo discorso sulla meccanicità.. forse forse lo scopo primario (nel senso del primo traguardo) sarebbe quello di uscire dalla meccanicità. Essere presenti sempre e nn permettere alla mente di distrarsi mentre Tutto l'Essere deve essere nello Yoga. Dunque ... sempre a naso... nn credo che si faccia bene yoga se si entra nel meccanico.

Ho annusato... ma può essere che sono raffreddada....

:H


Ciao Sole e grazie per il tuo interventofiori.gif
Non è esatto dire che lo yoga è composto da diverse 'tecniche' e una disciplina( disciplina dello Yoga lo potremmo dire ma in senso molto generico, sottindendo le varie Vie), le Vie, e non tecniche, sono proprio differenti l'una dall'altra, e all'interno di ognuna si usano delle tecniche, poi come già detto più su la meta è la stessa in tutte le Vie; in realtà una sola Via dovrebbe essere già sufficiente se conduce alla meta in tempi ragionevoli, sempre che si voglia raggiungere una meta....dovremmo immaginare le diverse Vie come i raggi di una stesa ruota per cui percorrendone uno piuttosto che un altro, ci conduce comunque allo stesso centro.
Perchè una tecnica sia efficace non deve essere praticata nè per troppo tempo, causa appunto la meccanicità, e la perdita dell'attenzione, come detto sopra, per cui sarebbe inutile proseguirla in quanto non darebbe alcun frutto, (da cui meglio cambiare pratica....) ma nemmeno per tempi troppo brevi poichè sarebbero insufficienti per il raggiungimento di qualunque obiettivo.
Comunque per una conoscenza approfondita dello yoga se si frequenta una scuola seria che può durare molti anni 5/7, a seconda della scuola e della preparazione che l'allievo vuole raggiungere, si avrà una conoscenza delle varie Vie e le relative tecnica e filosofia, che poi con la pratica e l'esperienza, il praticante farà sue.

Sole 09-10-2006 09.50.21

Va bene, seguo te...mi sembra giusto.
La via del respiro (che comprende un tot di tecniche che fanno un tot di respiri che fanno la via del respiro); la via delle posizioni (che comprendono un tot di tecniche che comprendono un tot di posizioni che fanno la via dell'hata); la via dell'osservazione (che comprende la costante Presenza della Coscienza su un certo punto o un certo movimento utilizzando delle tecniche... e qui la meccanicità proprio nn deve entrare va da sè che se ci fosse nn c'è presenza nn c'è concetrazione) la via dinnsocosaaltro che formano insieme la VIA dello Yoga.
Meglio?

La VIA dello YOGA, quindi, nn può in alcun modo essere completa se nn ha in se tutte le sottovie con tutte le sotto tecniche perchè se siamo bravi a tenere le asana ma lo facciamo MECCANICAMENTE nn siamo Yoga e quindi facciamo ginnastica come hai detto tu tempo fà.

La meccanicità, provo a spiegarmi meglio, interviene quando la nostra coscienza o la nostra presenza e la nostra attenzione sta per i fatti suoi... nn siamo NOI a Fare ma veniamo agiti. Si capisce?
Ora che senso ha dire che c'è meccanicità nello Yoga? Non lo capisco... il principio .. meglio, uno dei principi dello Yoga è proprio quello di UNIRE il corpo alla mente ... giusto? E dunque che scopo, risultato raggiungiamo se dobbiamo a priori porci il problema che diventeremo meccanici? E' un controsenso un paradosso parlando dello Yoga.
E' verissimo che applicando un qualcosa il corpo lo impara e in automatico lo sa fare... ma la Presenza (vedi il post di ray) DEVE esserci sempre altrimenti possiamo pure dire di nn aver imparato la concentrazione Vera.
Se la cosa diviene meccanica e va in automatico nn c'è presenza.

Ora, so che sei esperta di Yoga perchè ne hai studiato molto... per cui nn ho la pretesa di insegnare nulla, ma ragionare insieme... magari scoprendo "nuove forme di vita e di civiltà" ... tanto per citare...

p.s.
cmq nn so cosa volesse dire Uno, e nn ho la pretesa di poter parlare per lui, per cui ho solo dato la mia opinione in merito.

:C:

Sole 09-10-2006 10.16.08

....

per nn impantanarci su questa cosa mi sembra importante anche cercare di capire perchè sia necessario applicarne una alla volta (a parte la meccanicità).

Mi viene da dire che si possa modificare solo un canone/fattore alla volta. Se lo si facesse insieme si farebbe per ognuno un lavoro a metà nn a 360 gradi. Inoltre uno solo alla volta diventa un lavoro più veloce che tutti insieme.

Ma ho l'impressione che sia solo la punta..

Haamiah 11-10-2006 01.07.07

Citazione:

La via del respiro (che comprende un tot di tecniche che fanno un tot di respiri che fanno la via del respiro); la via delle posizioni (che comprendono un tot di tecniche che comprendono un tot di posizioni che fanno la via dell'hata); la via dell'osservazione (che comprende la costante Presenza della Coscienza su un certo punto o un certo movimento utilizzando delle tecniche... e qui la meccanicità proprio nn deve entrare va da sè che se ci fosse nn c'è presenza nn c'è concetrazione) la via dinnsocosaaltro che formano insieme la VIA dello Yoga.
Meglio?
Se hai letto più su quali siano le principali Vie dello Yoga, almeno da quello
che ci viene dato conoscere, le ho già menzionate penso in maniera chiara e semplice. Cò che hai citato tu qui su non sono le Vie dello Yoga, ma alcuni degli otto rami in cui viene suddiviso il Raja Yoga, che è appunto una delle quattro Vie principali, e di cui sia Asana che Pranayama ne fanno parte, e che presi assieme sono le pratiche base che formano l'Hatha Yoga,(ritiro dei sensi all'interno, concentrazione e meditazione verranno dopo aver acquisito il controllo del corpo e del respiro...)
che è per l'appunto il più conosciuto e praticato - mi auguro così sia più chiaro.
Da quello che vedo la maggior parte delle persone si avvicinano a questo tipo di Yoga anche perchè, considerato che si lavora sul corpo e la mente, è quello che attira maggiormente, e penso anche l'unica forma di yoga conosciuta all'esterno, ai non 'addetti ai lavori'.
Di solito si avviciano persone che catturate dallo stress della quotidianità cercano nello yoga un rifugio, una via d'uscita, e costoro in genere, non andranno avanti, salvo rare eccezioni, o anche persone che avendo già letto qualcosa sono attratte da tutto il discorso, e vogliono andare avanti e approfondire.
Come ho detto più su non è facile spiegare cosa sia lo yoga in due parole.
Il fatto che la parola yoga significhi 'unire' si apprende subito non appena si inizi a praticare, e per i più è qualcosa di talmente astratto che comunque vuole dire poco, e in ogni caso irraggiungibile, e tale rimarrà, a patto di divenire dei Veri Discepoli(adhikari), ovvero dei Guerrieri; eppure per comprendere qualcosa di più talvolta possono volerci anni.....poi ognuno, ovvio, ha i suoi tempi.


Citazione:

La VIA dello YOGA, quindi, nn può in alcun modo essere completa se nn ha in se tutte le sottovie con tutte le sotto tecniche perchè se siamo bravi a tenere le asana ma lo facciamo MECCANICAMENTE nn siamo Yoga e quindi facciamo ginnastica come hai detto tu tempo fà.

La meccanicità, provo a spiegarmi meglio, interviene quando la nostra coscienza o la nostra presenza e la nostra attenzione sta per i fatti suoi... nn siamo NOI a Fare ma veniamo agiti. Si capisce?
Ora che senso ha dire che c'è meccanicità nello Yoga? Non lo capisco... il principio .. meglio, uno dei principi dello Yoga è proprio quello di UNIRE il corpo alla mente ... giusto? E dunque che scopo, risultato raggiungiamo se dobbiamo a priori porci il problema che diventeremo meccanici? E' un controsenso un paradosso parlando dello Yoga.
E' verissimo che applicando un qualcosa il corpo lo impara e in automatico lo sa fare... ma la Presenza (vedi il post di ray) DEVE esserci sempre altrimenti possiamo pure dire di nn aver imparato la concentrazione Vera.
Se la cosa diviene meccanica e va in automatico nn c'è presenza.
Capisco perfettamente ciò che intendi, infatti le svariate 'tecniche' che vengono adottate dal praticante hanno proprio questa funzione, quella di mantenere sempre la presenza, nel momento in cui ci si rende conto che questa vien meno, e non è detto che ci si renda conto subito, poichè la mente ha delle capacità pazzesche, tipo dopo aver appreso una tecnica è in grado di mantenerla per l'appunto in automatico, e nel frattempo fare pure altro....quindi o si aggiungono ulteriori elementi su cui focalizzare l'attenzione, o come già detto si cambia pratica. Per cui la meccanicità nel praticare yoga può subentrare molto più facilmente di quanto si pensi, proprio come in tutte le cose...la 'bravura' del praticante sta proprio nel capire quando giunge il momento di cambiare o aggiungere altro alla pratica, quindi avere sempre il 'controllo'.


Riguardo il temine 'distacco' sul quale Ray aveva puntualizzato, e sul quale non ho proseguito la diatriba visto che mi sembrava inutile polemizzare parlando di niente, visto che tu lo hai citato, colgo l'occasione per una ulteriore puntulizzazione. Innanzittutto rispetto le opinioini altrui, comunque il termine distacco in questa sede per me, e non solo per me,
non ha la valenza dell'opposto di 'attacco', che non ho affatto confuso,
ma semmai dell'opposto di attaccamento; quando parlo di distacco dalle cose terrene, parlo appunto di non attaccamento, avete mai sentito 'distaccamento dalle cose terrene' inteso in questo senso? L'unica accezione del termine, correggetemi se sbaglio, è quella usata in ambito militare, o amministrativo e politico...altre non me ne vengono in mente.
In sintesi il fatto che vi sia questo 'distacco' inteso in senso figurato, non fisico o materiale, non implica che non vi sia controllo.
Comunque se questa parola avesse dato adito a fraintendimenti è stato un bene che Ray la abbia puntualizzata.

Poi se si crede che io vada per simpatie...... come ha detto Sole siamo qui per ragionare insieme, tutti abbiamo sempre qualcosa da imparare e qualcosa da dare.....

fiori.gif

Haamiah 06-12-2006 01.33.16

Riprendendo questa discussione che a mio avviso, visto il sempre maggior numero di persone che si avvicinanano a questa filosofia/scienza dello Yoga un pò in tutto il mondo, merita di essere approfondita.
Un punto al quale sono giunta di recente, dopo aver intrapreso questa via già da molti anni, è che chi pensa di aver capito tutto dello Yoga, solitamente non ha capito niente.....o quasi, a meno che non si tratti di un Vero Yogin, o meglio un Vero Maestro....
Da quanto sto vedendo, precisamente da quando oltre alla sola pratica fisica di asana, respirazioni varie e pseudo-meditazioni improvvisate senza la guida di un Vero Maestro per l'appunto.....
- che per carità qualche frutto lo possono pure dare....però senza alla base una conoscenza solida anche dell'aspetto storico-filosofico, per la maggiore non conducono da nessuna parte....-
da quando, dicevo, da pochi anni ho cominciato a seguire una scuola seria per la formazione di insegnanti/maestri di yoga, che inizialmente avevo pure sottovalutato a causa proprio della mia scarsa conoscenza al riguardo....martello.: , mi sono resa conto di quanto questo cammino sia complesso e difficile, e di quanta
confusione ci sia, sia sui libri che si trovano in giro, che in diverse scuole o palestre che da quanto ne so, dicono di insegnare yoga, ma in reatà fanno fare solo ginnastica....più si contorcono e più si gasano pensando di essere degli ottimi yoginmanata.gif.

Effettivamente è difficile distinguere, senza alcuna conoscenza, quale sia una scuola che fornisca un insegnamento serio, a meno di incappare in un colpo di fortuna e trovare quella giusta subito.

Se per es una persona ha seguito per anni, che poi è il mio caso, uno yoga soprattutto fisico, parlo della scuola che segue la scia di Iyengar, che sicuramente è bello da vedersi, spettacolare se il praticante è molto avanzato, però se una persona non ha una tipologia fisica che gli permetta quel tipo di contorsioni, ha solo due possibilità o farsi male, ed è capitato a molti che si sono avvicinati,
o rinunciarci rimanendo frustrati e magari pensando che non potranno mai praticare yoga.....è vero che a differenza di quello che si dice, lo yoga non è per tutti, inteso come impegno e filosofia di vita, però è anche vero che tantomeno lo è quel tipo di yoga, per cui veniva insegnato che se non si riusciva a stare seduti in loto o mezzo loto con la colonna perfettamente eretta e per tempi lunghissimi, non si sarebbe mai potuta praticare la meditazione.
Poi invece ho scoperto, grazie alla scuola che seguo ora, che bastava un piccolissimo accorgimento nel tenere la posizione seduta per la meditazione, ovvero, bastava semplicemente 'allentare' la tensione sulla colonna senza tenerla affatto ultra tesa, e la posizione diventa istantaneamente un milione di volte più comoda, beh l'ho scoperto dopo 10 anni....
Inoltre un'altra recente 'scoperta' riguarda appunto la meditazione, pare che ci sia grande confusione nell'insegnamento della MT nella maggior parte delle scuole poichè si farebbe confusione tra lo yoga di Patanjali e lo Hatha Yoga Pradipika, che si fonda invece sull'insegnamento di Goraksa Natha, che pare elaborò il Goraksa-sataka, il testo più antico e importante dello Hatha Yoga, che
influenzò poi la tradizione e i testi successivi, da cui poi lo yogin Svatmarama elaborò per l'appunto lo Hatha Yoga Pradipika.
Da quanto ho appreso pare che la MT senza seme, ovvero il cosidetto 'vuoto mentale' sarebbe peculiarità di chi segua la via di Patanjali, e nulla invece avrebbe a che fare con lo Hatha Yoga che segue invece un'altro percorso, per cui la meditazione corretta
in quest'ultimo dovrebbe essere quella con seme, astratto o concreto. Il pericolo di mischiare le due vie deriverebbe dal fatto che lo yoga di Patanjeli era uno yoga 'messo a punto' molto prima, si pensa attorno IV-V secolo dC, e che fosse uno yoga adatto per una via ascetica, monacale, per cui il vuoto mentale lo si sarebbe ottenuto solo dopo lunghi anni di lavoro sulla persona, di purificazioni e rinunce mondane, e far praticare questa meditazione senza alcuna preparazione seria, se una persona dovesse trovarsi in uno stato di disequlibrio potrebbe essere pericolosa per la salute mentale.....
Questo è un argomento particolarmente delicato, e essendo venuta a conoscenza di ciò solo di recente mi è sembrato doveroso parlarne, poi se ci fossero ulteriori delucidazioni al riguardo, sono benvenute.

Uno 06-12-2006 12.26.55

Suppongo che ti stia riferendo alla meditazione trascendentale di Maharishi, l'unica degna di rilievo, però visto il proliferare di corsi e corsini con nomi tanto altisonanti quanto contenuto inversamente proporzionale al costo meglio specificare.
Beh questa di yoga ha poco e niente se non ha nulla, appena appena qualche influsso del Raja, però estrapolando in maniera troppo veloce quello che nel Raja impareresti in anni appunto, è una tecnica meditativa che ha avuto molto successo, soprattutto negli Stati Uniti, e che non è adatta all'occidentale comune per raggiungere una realizzazione, mentre invece può dare buoni frutti per sostituire pratiche di rilassamento nervoso.
Dire all'uomo comune facciamo m.t. è come dire ad uno che passa per strada spiegami a che punto siamo con le superstringhe mentre saltando arrivi a livelli vicini al record di salto in lungo, ci si prova, ma non si fa, a meno che non si abbia una particolare costituzione psicofisica.
Ok questo vale per tutte le tecniche però a questo punto potrebbe (rimanendo nello yoga) essere più producente iniziare una unica sola semplice posizione ed impararla bene.

Era rimasto in sospeso il discorso sul fatto che nessuna di esse (vie dello yoga) è completa, è un pò un paradosso, nel senso che un Maestro di una, teoricamente, sarà molto vicino a "possederle" tutte, ma che appunto una sola di esse ha lacune.
Facciamo un esempio, io imparo a fare le somme, quando sono bene allenato, quando le somme mi vengono naturalmente, teoricamente potrei con facilità imparae a fare le moltiplicazioni senza reiniziare da zero, del resto moltiplicare per esempio 3x2 è uguale nel risultato a fare 2+2+2, ma con la moltiplicazione cambio il modo e posso fare operazioni più complesse, solo se conosco almeno le 4 operazioni principali conosco l'aritmetica, la moltiplicazione benchè più complessa della somma comunque da sola (se fosse possibile impararla) non mi consentirebbe comunque di risolvere alcuni problemi.
Spero che l'esempio chiarisca un pò.....

Uno di questi giorni potremmo vedere sia simbolicamente che energeticamente il significato del "piegarsi" che non è quello a cui state pensando icon_mrgr:



Haamiah 08-12-2006 00.57.26

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 26573)
Uno di questi giorni potremmo vedere sia simbolicamente che energeticamente il significato del "piegarsi" che non è quello a cui state pensando icon_mrgr:

icon_mrgr: provo a vedere se è quello che intendi.

Piegare il corpo, foggiarlo, renderlo flessibile, nello Yoga si fa ciò come prima tappa per preparare il corpo ad essere più forte, per poter sopportare e ricevere le Energie più Alte....quindi è un 'piegarsi' al Divino....però è anche vero che un corpo flessibile è anche associato ad una mente flessibile, ed il detto 'mens sana in corpore sano' non era un caso.

Inoltre la flessibiltà ho visto che in alcune persone non va di pari passo con l'equilibrio, infatti nonostante c'è chi si 'piega' con facilità, ha molta difficoltà nelle posizioni di equlibrio e nemmeno a farlo apposta mostra grande apertura mentale ma altrettanta instabilità....

Uno 08-12-2006 19.52.03

Adesso scrivo una cosa che farà storcere il naso se non a tutti, ad una buona fetta di quelli che gravitano nel mondo yoga, spero in seconda battuta che faccia riconsiderare alcuni punti tramandati negli ultimi secoli alla maniera delle scuole occidentali, per spegnere il raziocinio e l'esperienza.

Unione... ok non ci piove, ma tra cosa? Tra noi e Dio starebbe a dire che ne siamo separati, quindi rimane tra cielo e terra, Dio c'è comunque ma in maniera diversa.
Cosa succede quando unisco due poli opposti anche se magari fatti della stessa sostanza (es cavi di rame con correnti di segno diverso)? Resistenza in base a diversi fattori.
La resistenza di un materiale si può ottenere in due principali modi, o aumentando lo spessore o.... piegandolo, adesso non voglio entrare in particolari tecnologici, comunque per esempio alle lamiere viene data una forma con delle innervature (solo usando piegature) per aumentarne la resistenza il tetto ha generalemente la solita forma sia per motivi di scolo (acqua, neve etc) ma anche per un discorso di portanza e resistenza, la forma di una nave, etc etc (off topic: qua ci sono spunti per capire la particolarità dei monti nella ricerca spirituale, ma anche di tutti gli apici, cunei, forme appuntite etc)

Nel caso elettrico se aumentassi parecchio lo spessore di un filamento di una lampadina farebbe luce? Potrebbe sopportare forze maggiori ma senza luce, viceversa faccio notare che esso è piegato.

Quindi la flessibilità è una possibile conseguenza non il fine. (Forse Ham capirai l'incongruenza delle tue osservazioni)
Potremmo continuare sul piegamento del pensiero (Raja Yoga) ma questo non è possibile farlo in poche righe e senza basi, però integra il discorso della non possibile completezza di una sola delle vie yoga, se piego il corpo ma non so piegare il pensiero manca qualcosa e viceversa


etc etc etc ho messo solo spunti

Haamiah 11-12-2006 03.17.49

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 26674)
Quindi la flessibilità è una possibile conseguenza non il fine.


Ho detto il contrariobooh.gif Forse non mi sono capita da sola?
O forse non mi sono espressa bene.....allora quello che intendo è, da quanto ne so o fino a prova contraria, che ad una mente flessibile si associa o segue un corpo flessibile, il che non guasta; che la flessibilità del corpo non sia il fine mi pare di averlo ribadito più volte nei post più su, dove ho sottolineato appunto che le sole contornsioni, fini a se stesse, non sono indicative di essere sicuramente degli yogin avanzati.....

Se non era questo che intendevi, perdonami, ma non ho capito.....nonso.gif

Riguardo all'unione è interessante anche qui capire meglio.....
tu dici se dico 'unire' significa che sono separato, in effetti siamo già parte del divino, ma non sappiamo di esserlo, o meglio non ci 'identifichiamo' col divino, mentre nello yoga è questa la meta a cui dovremmo tendere...però c'è il problema della resistenza.....il lavoro di foggiare il corpo non serve proprio ad aumentare la resistenza?
Poi ci sono le 'purificazioni', e non mi riferisco solo a quelle corporee, ma soprattutto a quelle degli elementi, il cosidetto 'Bhuta Shuddi', ovvero riassorbimento/purificazione degli elementi, che troviamo collocati nei vari chakras, ovvero, partendo dal primo al quinto: terra, acqua, fuoco, aria, etere(sul sesto non vi sono più elementi...)che non sono altro poi che le nostre emozioni, desiderei etc., legati appunto ai nostri pensieri, che sebbene questa sia una pratica del Kundalini Yoga, può avere attinenza al 'piegamento' del pensiero del Raja, a cui ti riferiscibooh.gif

Uno 11-12-2006 17.39.20

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 26648)
Inoltre la flessibiltà ho visto che in alcune persone non va di pari passo con l'equilibrio, infatti nonostante c'è chi si 'piega' con facilità, ha molta difficoltà nelle posizioni di equlibrio e nemmeno a farlo apposta mostra grande apertura mentale ma altrettanta instabilità....

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 26674)
Quindi la flessibilità è una possibile conseguenza non il fine. (Forse Ham capirai l'incongruenza delle tue osservazioni)

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 26744)
Ho detto il contrariobooh.gif Forse non mi sono capita da sola?

Ah......... San multipla citazione.... meno male che ci sei.... quanto lavoro risparmiato icon_mrgr:, non puoi non capire a cosa mi riferivo adesso.

Ti faccio un esempio per il discorso possibile:
papa Giovanni Paolo 2° alcuni anni prima della morte aveve una mente ben più flessibile di periodi della sua gioventù (purtroppo non capita a tutti anzi...) ma a questa non corrispondeva la flessibiltà del corpo.

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 26744)
tu dici se dico 'unire' significa che sono separato, in effetti siamo già parte del divino, ma non sappiamo di esserlo, o meglio non ci 'identifichiamo' col divino, mentre nello yoga è questa la meta a cui dovremmo tendere...

dire ci identifichiamo con il divino è ancora dire che siamo due cose separate.... lo so che sembrano sottigliezze, però hanno un senso profondo......
il fine dello yoga se si vuole andare oltre a "unire" è (come in tutti i percorsi spirituali) manifestare Dio nella materia più profonda (termine non casuale).

Questo purtroppo è il risultato di certe "spiritualità" che banalizzando (e prima che mi chiedi qualcosa, non mi sto riferendo espressamente a te Ham, sto parlando in generale) creano dei solchi errati con certe definizioni, anche un semplice "tornare al Padre" (è o.t. ma per il discorso collega) se lo volessimo tradurre in maniera imperfetta è "tornare allo stato del Padre", che è una parte del divino...... etc etc

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 26744)
può avere attinenza al 'piegamento' del pensiero del Raja, a cui ti riferisci booh.gif

no non è un piegamento inteso come rinuncia/sottomissione, ne parleremo da qualche parte, adesso lo avevo messo come collegamento/esempio

Haamiah 12-12-2006 01.11.24

[quote=Uno;26763]
Citazione:

Ti faccio un esempio per il discorso possibile:
papa Giovanni Paolo 2° alcuni anni prima della morte aveve una mente ben più flessibile di periodi della sua gioventù (purtroppo non capita a tutti anzi...) ma a questa non corrispondeva la flessibiltà del corpo.
Che devo fà....continuo a non trovare dove ho affermato che la flessibilità sia il fine...è l'esatto contrario di quello che penso e ribadito fin troppo...

Riguardo quanto dici qui capisco che intendi e concordo, (benedetta Santa Pignoleriaicon_mrgr: ) e comunque penso che ci siano casi e casi, comunque ho detto "alcune persone"(:) ), generalizzare non ha senso, poi da quanto so, ci sono differenti tipologie fisiche, se per es io nasco con una struttura che mi permette di pigarmi/flettermi più facilmente di un'altra persona, e dopo anni non ho fatto alcun progresso, mentre la persona che non si piegava di un millimetro ha fatto grandi progressi, beh si capisce......(Uno non dirmi che sei del secondo tipoicon_mrgr: .....ok provvedomartello.: )


Citazione:

dire ci identifichiamo con il divino è ancora dire che siamo due cose separate.... lo so che sembrano sottigliezze, però hanno un senso profondo......
Beh mi toccherà fare ricorso con Chi divulga certe informazioni:@@
(c'è un detto dalle mie parti che tradotto recita così...cento teste cento cappelli), pensa che invece questa definizione è stata data proprio intendendo che dire solo 'unire' implicasse essere due entità separate, bensì identificare, intendendo invece che non vi è più alcuna separazione...che si è tutt'Unoicon_mrgr: , insomma il contrario della tua interpretazione......abbiate pietà....


Citazione:

Questo purtroppo è il risultato di certe "spiritualità" che banalizzando.....
Dov'è quella faccina che muore dalle risate?? (Questa la capisco io da sola:) )


:C:

Smashan 12-12-2006 09.51.56

Sono fondamentalmente d'accordo con Uno.
Lo Yoga non può contemplare in sè l'unione come tu la intendi Haamiah, perchè è comunque un metodo, e il metodo implica una separazione, poichè è in parte comunicazione e in parte intento.

Lo dice anche la parola...da yoga deriva poi il termine latino Iugum (giogo), che implica appunto una specie di filo invisibile che tiene legato qualcuno/qualcosa ad altro, quindi mantiene il dualismo, e ne ha bisogno per sussistere in quanto tecnica (qualcosa che è perfettamente inserita nel contesto dell'illusorietà).
Mi piace molto la sottigliezza di Uno, perchè ogni volta che fai qualcosa, ogni volta che pensi qualcosa, sei separato...lo yoga è quel filo invisibile che ti connette con il Divino, ma va abbandonato per liberarsi.
Quest'unione secondo me fa rima con tensione, ed è quella tensione che è l'asana, la base dello yoga. Nè rilassato nè teso, sull'attenti, come una 'tigre pronta a scattare'.
Infatti i Sadhu (asceti) indiani, allo yoga accompagnano altre tecniche, che rientrano nel sadhana (il percorso ascetico).
Ma, alla fine, si deve abbandonare tutto, a partire dal metodo, ci si deve priare di tutto quanto per realizzare l'unità (vado a naso...io sono la divisione incarnata).
E' il paradosso del: 'io abbandonerò me stesso'. Bell'intento, ma pronunciarlo determina e sottolinea una volta di più il tuo attaccamento...con la disciplina e con il metodo è lo stesso.
Se lo yoga contemplasse l'unione intesa in senso assoluto, non esisterebbe.


mmmhhh.....s'è capito qualcosa?

Uno 12-12-2006 10.47.47

Io si Sma... però per il resto della banda non so.
C'è da dire che finchè tra i cento cappelli non si fabbrica il proprio misura...
gli altri per quanto sembra che calzino bene........ ho detto tutto, come direbbe il Lino Banfi dei filmetti........ icon_mrgr:

per il resto... dove non arriva santa citazione multipla neanche io posso :H

Sole 12-12-2006 11.11.41

Uhmm.. anche io davo molto per scontato il significato di "unione" senza troppo soffermarmi sulla questione in se.

Il metodo per arrivare all'unione, si pressuppone quindi che avuto il risultato il metodo non serva più. Si scopre di essere ciò che si cercava attraverso lo Yoga (o qualsiasi altra Tecnica-Metodo)

Quindi paradossalmente si è un Maestro di Yoga, uno Yoghin se colui che ha abbandonato, rinunciato, ha reso lo Yoga?

p.s.
Scusate, in tutte le Vie è così in effetti ma stupidamente non avevo fatto questo collegamento.. probabilmente perchè guardo questa Disciplina con occhio Occidentale.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 05.58.40.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271