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Penso che sia una domanda che tutti si pongono, ma come fare per conoscere lo scopo per il quale siamo nati? Anni fa ho passato un periodo di alcuni mesi in cui mi sono appassionata all'Astrologia, ho cercato di conoscere qualcosa su di me studiando il mio oroscopo il più approfonditamente possibile... E' passato un po' di tempo e tutto è un po' sbiadito ma se non ricordo male c'era qualcosa sui nodi, nord e sud mi pare... Se non erro (Soul e Sissi sicuramente ne sanno più di me)il nodo nord ti poteva dare un indizio sullo scopo... Però visto che io non ero in grado di trovarlo per i calcoli troppo complicati, mi ero presa la briga di scrivere a un'astrologa professionista su una rivista (ok, fatevi due riste:D) La tipa che mi ha risposto mi aveva detto che secondo questo "nodo" il mio scopo sarebbe stato quello di aiutare la mia famiglia a crescere spiritualmente... Ora io non so se è quello, mi è sembrata una cosa come dire... un po' troppo generalizzata... ma mi domando... c'è un modo per, non dico individuarlo esattamente al primo colpo, ma per avvicinarvisi un po' di più... Non so ma a volte ho la snesazione di essere un po' lontana dal mio scopo... Forse perchè ho un'aspettativa, magari sbagliata, cioè quella di avere meno difficoltà se fossi realmente sulla strada giusta... nonso.gif Meglio che vada a dormire va... :D Buonanotte :C: luna.gif |
sai Shanti, io a volte penzo più che a uno scopo a qualcosa che dia
significato alla vita, soddisfazione che la riempia e che ci dia gioia.... ci sarà per me? Boh.... anche una famiglia propria, la serenità familiare e vedere i figli crescere nopn è certo l'unico scopo ma aiuta a dare significato allaa vita... io il mio lo devo ancora trovare, ma anche se non trovo il mio "fil rouge" mi acconteneterei di qualcosa che mi aPPASSIONI E DIA UN PO' DI ROSA ALLE MIE GIORNATE delfino.g: |
complimenti shanti, hai aperto una discussione interessantissima.
In questi giorni sarò assente e quindi mi riservo poi di seguire... Su quanto detto da shanti mi sorge una domanda: secondo voi lo scopo della nostra vita và ricercato (e sappiamo che molti lo cercano incessantemente... magari senza trovarlo) o pensate sia possibile trovarlo anche senza ricercarlo? O per meglio dire: è possibile che si stia ricercando senza magari esserne consapevoli e da un giorno all'altro si trovi? booh.gif Citazione:
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no non esiste un metodo....
ma esistono diversi campanelli d' allarme..... uno di questi è l' insoddisfazione..... per anni sono stata insoddisfatta della vita che conducevo.... sempre alla ricerca di qualcosa...... sempre a fare nuove esperienze..... nel mio caso era in effetti una curiosità..... quella curiosità che ti porta a chiedere...a leggere...ad informarti.... per tanto 'abbracciavo' per così dire una cosa...la studiavo... la imparavo...l' applicavo....e quando in qualche modo sarei dovuta essere soddisfatta....ecco che la noia...l' insoddisfazione ritornavano a far parte di me.... sempre alla ricerca di qualcosa...... il compito di vita.....quello che molti chiamano talento..... è dentro di te.....ma talvolta non appaga le aspettative ..appunto... a volte sembra un compito piccolo..piccolo....ad esempio trovare la pace con se stessi.... ad esempio....portare serenità in famiglia...... niente è piccolo o insignificante......siamo noi a dare queste valenze.... suppongo che quando i tempi sono maturi....quando siamo pronti..... succedono cose...situazioni....'coincidenze' che ci permettono di comprendere..... nonso.gif un pò confuso? pazienza dai...è un momento così! martello.: fiori.gif luna.gif |
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Sì alla serenità familiare, alla gioia che possono darti i figli (oltre ai dolori :D )e il fatto di vederli crescere... sicuramente un significato alla mia vita l'hanno dato e lo danno... Non mi spaventa il fatto che tra nemmeno molti anni se ne andranno per la loro strada (anzi a costo di apparire egoista me lo auguro proprio r: )... C'è chi vive solo per loro, soffrendo quando si allontanano, e ritrovandosi poi a dover cercare qualcos'altro per dare un significato alla loro vita... Io quel qualcos'altro lo vorrei trovare adesso... Anch'io credo che il mio "lavoro" lo devo ancora trovare, per carità, non è che non mi piaccia questo, mi diverto molto ma... come dici tu Era dopo un po' scatta l'insoddisfazione... Comincio a domandarmi se sono una incontentabile... Se mi guardo indietro vedo che bene o male sono andata avanti sempre migliorando le cose... ma ora sono insoddisfatta dicendola tutta... Non mi spaventano i cambiamenti, anzi sì :D ma riesco a buttarmi lo stesso alla fine, ma quello che mi rosica adesso è che non vedo niente all'orizzonte... Situazioni... Coincidenze... Nada nonso.gif Ultimamente sto sempre con gli occhi aperti e con le orecchie tese, aspettando un qualcosa, ma so anche che devo muovermi io in qualche direzione... Ma dove? Per rispondere a LadyMarzullo r: io credo ma soprattutto spero che chi lo cerca incessantemente alla fine lo troverà... E penso che la maggior parte delle persone, almeno guardandomi attorno è quello che vedo, lo ricerca soprattutto inconsapevolmente... C'è chi riesce anche a trovarlo... senza saperlo... E se vedo qualcuno infelice non riesco a fare a meno di pensare che non l'abbia ancora trovato o peggio... non sa nemmeno che sta cercando il proprio scopo... Era che ne dici della mia di confusione? Spero che anche il mio sia solo un momento un po' così manata.gif |
Era si è capito benissimo invece quel che volevi dire, e vedo che confermi quel che penso. farfalla.:
Shanti anch'io penso di non aver ancora trovato il mio "lavoro" (non parlo solo di lavoro nel senso della parola, ma sò che avete capito) e non vedo niente all'orizzonte, dei segnali verso una certa direzione li ho da parecchio tempo, ma è ancora tutto piuttosto nebuloso. Situazioni e coincidenze qualcuna sì ma non ancora input. Che dirti... cerco di stare serena e come dice Era quando i tempi saranno maturi qualcosa accadrà strabuzza: E non ci provate a chiamarmi LadyMarzullo!!! martello.: r: Io non lo guardo mai, ma Sissi tu lo vedi perchè lo nomini sempre... :wow: bacini.gif |
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''tutto diventa spinoso ...imprevisti...difficoltà.....'' non potrebbe essere un "segno" che non è la strada giusta? hai notato come alcune volte le situazioni filano lisce senza nessun intoppo? e come altre volte le difficoltà non sembrano tali... ma poi tutto diventa difficile e complicato? personalmente ho imparato per mia esperienza... che se a un ritado iniziale.....si aggiunge uno sciopero dei mezzi... che mi porta a cambiare programma....ed io insisto.... stà sicura che tutto finisce in niente... anche in questo caso credo che le "energie" si muovano sotto l' ordine di una legge precisa o no? bacini.gif luna.gif |
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ohmy222.g: Forse è meglio che mi fermi un attimo... piango.gif |
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credo però che ci sia un ordine nelle cose.... hai presente quando si dice:'ogni cosa a suo tempo'? oppure 'ognuno di noi ha tempi diversi'? queste differenze contano (almeno credo) campanelli d'allarme...hai presente? vabbè dai mi fermo anch'io un attimo a meditare su tempo e luogo :R :R bacini.gif luna.gif |
...mi avete perfino commosso.Io in questo periodo ho bisogno di sentire parlare gli altri, di ascoltare, di perdermi nell'ascolto delle persone, di capire come vivono.Non so esattamente che segnali siano, certo insoddisfazione e ricerca di qualcosa...spero di capire meglio, forse è un bisogno di emozioni.Ho avuto nel passato troppi scopi e come ho detto altre volte nel forum, qualcuno ne ho raggiunto, molti no...ma il sentire la vicinanza degli altri mi aiuta un po' e, se in questo momento uno scopo preciso non ce l'ho, non posso dire di non avere aspettative.Sì mi piacerebbe vivere con maggiore serenità interiore e ritrovare i sogni e le illusioni almeno per ingenerare dentro di me un po' di tranquillità che mi consenta di affrontare le giornate con un po' di luce spirituale sapendo vivere bene del poco che ogni giorno mi si presenta.... :C:
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bacini.gif wub.gif
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E se con vero scopo avessi inteso un unico comune scopo uguale per tutti anche se cercato, affrontato, metabolizzato e scoperto (per chi riesce) in forme diverse?
E' un discorso che so non può essere recepito completamente, ma se si osserva ogni azione della vita di tutti con attenzione si scopre che il fine a cui tutti tendono è lo stesso anche quando sembra l'opposto..... deve essere così perchè per fare in modo che qualcuno si possa muovere in una direzione ci deve essere qualcun'altro che si muove in direzione opposta..... il fatto poi di andare in direzioni opposte non significa niente visto che gira gira tutte le strade portano a...... (si dice a Roma ma è retaggio di quando era considerata centro del mondo). Chi cerca l'amore di un proprio simile (sesso opposto o stesso, di un bambino e anche di una bestiola) chi beve, chi si droga, chi cerca il potere (che sia economico, politico, religioso o altro) chi cerca di essere ascoltato e chi cerca di ascoltare..... tutti in realtà cerchiamo la stessa cosa in maniere e forme diverse... tutti cerchiamo l'unione, cerchiamo di sperimentare, cerchiamo quello che viene chiamato Dio, Assoluto, Universo etc etc ma è la stessa cosa cerchiamo noi stessi perchè siamo una parte di esso ma possiamo vederci solo nei nostri simili..... almeno finchè non ci siamo trovati.... Qual'è il segreto della serenità (non uso "felicità" è una parola grossa)? E' trovare nel flusso ciò che accordandosi con il nostro Essere è meno inflazionato.... cercare di portare equilibrio in questo universo porta equilibrio anche in noi, ovviamente questo in periodi di disequilibrio.... ci sono sempre i cicli.... si va su e si torna giù.... essere nella direzione giusta del momento ci accorda con l'Essere più grande che ci ospita, ci nutre, ci da la vita.... in questo caso non mi riferisco all'Assoluto, ma proprio all'insieme subito superiore a noi.... come noi siamo ciò per cellule batteri virus etc Troppi concetti? Vi risulta qualcosa? qualcosa si accorda con le vostre esperienze? |
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So che qualsiasi esempio io faccia banalizzerà e potrebbe essere travisato ma tento anche se è necessario un discorso lungo e/o riferimenti ad altre "nozioni"
Come scrisse prima di me il non compreso W Reich ogni processo nell'universo consta di 4 fasi (che potrebbero anche condensarsi nelle due principali) come nei motori a scoppio compressione (che può leggersi anche nella più usata contrazione) accumulo, scarico (da vedere anche come espansione) e vuoto..... Queste "classificazioni" sono buone solo per la ragione per poter figurarsi il meccanismo ma primo sono sempre infinite sfumature, secondo ci sono infiniti processi di quelli descritti sopra che si intersecano e si completano comunque sono tutti contenuti nel primo sistema superiore che si incontra..... Esempio.... il nostro universo (che ricordiamoci è solo uno degli infiniti, adesso lo dice anche la fisica) prendendolo in esame separatamente dal resto del creato... ha la sua espansione e la sua contrazione ma in maniera talmente ampia che noi non ne potremmo neanche avere coscienza se non usassimo dei trucchi..... questa espansione e contrazione nel loro moto inglobano innumerevoli (per non dire infiniti) altri processi analoghi più piccoli... galassie, sistemi solari, pianeti, noi, gli animali, il regno vegetale... i sistemi atmosferici.... le rivoluzioni sociali e i ricorsi storici.... e chi più ne ha più ne metta...... Questo preambolo per dire che con la nostra misera ma stupenda vita siamo immersi in infiniti di questi processi superiori al nostro stesso processo di contrazione ed espansione (che se lo vogliamo vedere solo dal punto di vista fisico materiale inizia in esapnsione con il concepimento... arriva al massimo nella fine dello sviluppo e prosegue con la contrazione per il resto.... come una molla si carica e poi si scarica pian piano, qui potremmo parlare sul fatto che si possa intervenire sul processo di scarico). Tornando al punto del discorso... per poter creare... per poter aver assaporare la vita, per essere sereni e anche felici perchè no abbiamo bisogno di carburante che ci arriva da vari rigagnoli ma uno dei principali e a buon mercato sono, come li ha definiti qualcuno, gli attriti... so che questa parola non può rendere senza uno studio... ma effettivamente è complicato sostituirla.... non parliamo di negatività o attriti verso altri.... l'esempio più semplice ma povero è il non adagiarsi mai e in nessun caso.... essere sempre contro corrente, anche se come è emerso in altra discussione, in maniera non visibile.... insospettata.... non è facendo rivoluzioni (anche se servono all'Essere collettivo) o cercando di distinguersi con la moda... o compiendo azioni apparentemente contro corrente ma sempre nel flusso... anzi devastanti come il drogarsi.... ecco perchè dicevo che qualsiasi sia l'azione (anche quelle che non sembrano) la ricerca è sempre quella.... cercare l'attrito, il carburante... la vita.... so di non riuscire ad esprimere tutto ciò che ho e che sono... ci posso solo provare piano piano per chi avesse interesse nel seguire questi miei peregrinaggi dell'anima. |
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credo sia importante peregrinare in questo modo fiori.gif
seguo e inseguo |
Ieri ho seguito la fine di "Quark", quando Piero Angela presentava un servizio
sulla dipendenza dall'alcool. In questo servizio si spiegava come l'essere umano ricerchi il piacere, la gratificazioe, venga essa dagli alcolici, dal cibo, dal sesso. Per quanto mi riguarda non trovo mai nulla che mi faccia sentire bene. Uscire i fine settimana per una pizza... andare al cinema qualche volta, e non trovare un senso in tutto ciò. .... per me il senso vero sarebbe riuscire a comunicare con gli altri e dare agli altri, anche solo nel riuscire a sostenere una conversazione interessante con una persona mi sentirei realizzata. Riuscire a trasmettere qualcosa agli altri sarebbe bello... invece viviamo in una società cretina dove i giovani ,per carità, non vogliono studiare e non si interessano a nulla, e devi essere iper-fantasioso e creativo per interessarli. Eppure mi sarebbe piaciuto e, chissà, se non mi fossi incaponita con lo studio dell'inglese che alla fine non mi si confà granché, forse in un'altra materia sarei riuscita a trasmettere. Non c'è senso di frustrazione più grande di quando spiego qualcosa e non vengo capita, di quando spiego e dico qualcosa e non vedo interesse. Io credo che conti riuscire a 'costruire' qualcosa in questa vita. Ma quante volte ho sentito la frase avvilita "in 35 anni non ho costruito niente" Siamo tutti immersi per tanti anni alla ricerca di un lavoro o anche solo nello scoprire cos'è che fa per noi, che ci può fare stare meglio, che si adatta al nostro modo di essere. Poi magari ci dobbiamo gioco-forza accontentare di occupazioni dove non possiamo dare il meglio, e nel frattempo trascuriamo i rapporti umani, che stanno diventando sempre più stentati e difficoltosi. La gente la mattina è di fretta, e per lo più in autobus o in macchina è nervosa per questo o quell'impegno imminente, per un ritardo, per il traffico. Non c'è più tempo per pensare. Ma proviamo a chiedere a un campione di persone quante si sentano realizzate o quantomeno soddisfatte della loro vita. Cos'è la felicità? Quando viviamo in una società dove i doveri sembrano non finire mai, dove sembra che conti più l'apparire: apparire belli e in ordine colti e intelligenti profondi spiritosi e arguti buoni, generosi e compassionevoli furbi o disinteressati a seconda dei casi. Viviamo in un mondo in cui siamo talmente tanto occupati a fare quello che "è giusto fare, che sarebbe giusto" che manco ci rendiamo conto di quello che vogliamo per noi stessi. Io per lo meno non me ne rendo conto. E allora l'alcool.... per combattere lo stress, la stanchezza.... la paura di avere detto una parola sbagliata, di avere fatto brutta figura, di essere apparsi noiosi. Siamo sottoposti a troppi condizionamenti, e secondo il mio modesto parere quando si pretende di dire "io sono sempre sincero e sono me stesso con gli altri" si dice qualcosa di veramente presuntuoso. Ora dopo ora, giorno dopo giorno, indossiamo maschere, è una recita continua. Penso alle madri di quei ragazzi con grossi problemi psichici del laboratorio teatrale; se in famiglia esse non debbano portare maschere, certo che sì..... magari il loro scopo nella vita è quello di aiutare i figli e nel contempo crescere interiormente e apprezzare la vita e balle simili, ma possono ritenersi soddisfatte considerando la prigione in cui vivono in famiglia, costrette a subire gli sbalzi umorali dei figli?... è solo un esempio. Spesso nella vita non si fa o non si può avere ciò che si vuole, al contrario di quel che dice Maxfuryus. E poi ci sono individui più portati alla lotta e a superare gli ostacoli, ci sono altri che dopo un paio di batoste robuste (alla propria auto-stima, fallimenti, bocciature, litigi, insulti da parte degli altri, disoccupazione prolungata, fine burrascosa di relazioni) non si rimettono più in piedi. Inseguiamo tutti il mito della felicità, e in definitiva credo che la maggior parte della gente non si senta poi granché consolata a pensare che siamo parte di un tutto, di una grande armonia, ognuno vorrebbe una fetta di gloria per sé in fondo ciò che vogliamo da questo cavolo di vita è di essere ascoltati, considerati, capiti. Ma non è affatto semplice: spesso la prima mini-società che dovrebbe offrirci sostengno e fiducia è la prima a fallire, parlo della famiglia. ........... non parliamo della scuola e di come versa in Italia da quel che vedo... .... non parliamo di tutti quei giovani con pochi o nulli ideali che non hanno minimamente il concetto di fare qualcosa per sé stessi, e studiano solo perché obbligati; non parliamo delle persone che alla fine si sposano solo per avere una sistemazione, di coloro che fanno i figli solo per coprire i loro vuoti affettivi. Ciò di cui finiamo regolarmente col scordarci, è che nel momento in cui progettiamo qualcosa che coinvolge qualcun altro dall'altra parte, sia esso avere un figlio, sia qualsiasi altra forma di relazione, non dobbiamo perdere di vista quello di cui ha bisogno l'altra persona, quello che siamo in grado di darle. Un figlio non chiede di venire al mondo, e se viene al mondo per i motivi sbagliati, magari per coprire un vuoto affettivo del genitore o per soddisfare il suo narcisismo esistenziale, avrà una visione della vita distorta, di vita-dovere, obbligo, con i sensi di colpa e i ricatti affettivi che ne derivano. Vogliamo renderci conto che per sapere cosa vogliamo davvero nella vita è necessario essere liberi? E che la libertà spesso la si raggiunge dopo molti ma molti anni, magari quando non siamo più in grado per varii motivi di mandare in porto certi progetti relativi a quello che vogliamo per noi? Mi spego: spesso alcune persone scopriono tardi nella vita per cosa sono portati, sia una attività, un hobby che diventa qualcosa di costruttivo, un pensiero filosofico o religioso, uno sport..., ma certe cose non possono essere mandate avanti a qualsiasi età. Un esempio per me sarebbe la danza che non è andata certo in porto. Che ne so che non era quello veramente uno dei fari nella mia vita, ovvero che non lo sarebbe stato? Qualcosa che mi avrebbe dato la sensazione di costruire e di esprimermi. L'importrante è ESPRIMERSI, non passare nella vita invano DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO ALLA VITA DEGLI ALTRI, ma farlo sapendo che si è IN GRADO DI FARLO. Se si fa un lavoro tanto per fare qualcosa, anche se si potrebbe, volendo, scegliere (diversoè il discorso se non siamo in condizione di poter scegliere come è spesso il caso) siamo parzialmente sconfitti. Ma esprimersi è la cosa più importante. Il difficile è farlo in modo costruttivo, per: trasmettere qualcosa aiutare qualcuno dimostrare qualcosa dare consigli pratici E ancora più diffcile è ascoltare i nostri simili e capire quello di cui han bisogno, visto che uno su tre nemmeno noi stessi sappiamo cosa veramente potrebbe farci stare bene (o se lo sappiamo, non ce lo vogliamo manco confessare per orgoglio, visto che i vili sentimenti sono qualcosa di davvero poco dignitoso e persino quelli vanno coltivati, e si finisce anche nei sentimenti con il sentirsi degli incapaci) Se è difficile dire ed esprimersi ed è difficile capire il punto di vista dell'altro e essere in empatia e creare unione e armonia... è perché viviamo in una società dove i tempi per coltivare certe abilità sono assai ristretti. Dove è più comodo affidarci a piaceri immediati piuttosto che confrontarci nelle idee con gli altri e "costruire", e quest'ultimo è un aspetto che riguarda soprattutto i giovani. Un mondo dove capire l'altro e andargli incontro è complicato da invidie, paure, paura di essere invischiati, di farci coinvolgere e paura di rischiare. Tutto nella vita è un rischio Nel momento in cui ci imbarchiamo letteralmente in una relazione non stiamo che rischiando. Il fatto è che la maggior parte della gente si imbarca in relazioni, lavori, hobby così... automaticamente senza perché, per vivere... io vivo alla giornata è il motto dei più. Ha davvero senso parlare di uno scopo, di costruire...? Sicuramente non per le persone emotive e ultrasensitive o ultra-sensibili, così in balia dei loro scossoni intieriori che è ben difficile che possano serenamente progettare un domani prossimo, men che meno lontano, (e parlo di me qui), a mala pena si barcamenano nell'oggi. Partiamo dal presupposto che lavorare, sposarci, avere figli, siano cose quasi gratuite che potrebbero fare tutti, o forse oggi non la pensiamo più così... ma pensiamo 30 anni fa..., una donna che non si sposava e non aveva figli dopo i trent'anni, aveva fallito e non aveva realizzato il suo scopo. E siamo sempre in grado di capire cosa vorremmo raggiungere o siamo confusi dalla visione di quello che raggiungono gli altri? Io, per parte mia, so che vorrei certe cose per me, ma a volte mi vorrei anche più simile agli altri e più integrata. Ora, un altro punto dolente: l'integrazione. Domanda cruciale; quanto conta essere accettati, fare parte di un famigerato gruppo, condividerne interessi, scopi, visione della vita, sensibilità, modo di esprimersi talvolta, forma di senso dellumorismo se si vuole? Secondo me tantissimo, checché se ne dica. E qui arrivo al nocciolo del mio discorso. Alla fine quando hai dentro qualcosa, ma sai che dall'altra parte non collima con l'interesse dell'altro, la comunicazione dove va a finire? Tenti magari di adattarti all'altro per renderti interessante e accetto, ma i nodi prima o poi vengono al pettine. Non lo so se si può realizzare quella grande unità di anime che taluni vagheggiano, l'umanità come una classe scolastica è fatta di gruppetti, certe persone davvero non hanno nulla da dirsi, e il triste è che non hanno nulla da dirsi non perché non corre simpatia fra di loro, ma spesso perché ci sono sensibilità differenti. Quante volte io ho provato attrazione, simpatia, interesse, curiosità con certe persone che mi pareva che avessero un certo-non-so-che ..., ma gira gira la conversazione... languiva dopo due minuti. Vedete, un mio vezzo sarebbe di poter piacere a tutti, ci saranno altre persone che sembra che come scopo abbiano di farsi accettare sempre e comunque e inseguono................. ....................... la perfezione. Il mio scopo da ragazzina, se fossi stata consapevole di poterlo conseguire, era la perfezione, prima era riuscire negli studi. Poi mi son laureata, dopo tutte le mie conoscenze però (anche dopo persone apparentemente non più intelligenti e diligenti di me, anzi), si direbbe che il mio scopo per tanto tempo sia stato di non arrivare, se non prima, manco fra le ultime. Ho sempre visto la vita come una gara. Quando frequentavo le micidiali lezioni di danza ero regolarmentre relegata in uiltimissima fila per i saggi, e per me era uno smacco. Ora sono molto indietro rispetto i miei fratelli, per matrimonio o relazioni con l'altro sesso e lavoro. .............. tutta una gara..... E so benissimo che per molte persone la vita è una gara: dimostrare agli altri e a se stessi che si può fare tutto come e meglio degli altri e possibilmente più in fretta. L'efficienza è la parola d'ordine del vivere moderno. Persino efficienza nei rapporti sentimentali ed intimi, verrebbe da ridere. Eppure è così, se la vita è velocizzata e tecnologizzata anche l'essere umano vuole 'sentirsi al passo', veloce, e questo talvolta uccide i sentimenti e le personalità emotive e più fragili che non riescono a "tenere il passo". Infine per riuscire a vivere con soddisfazione bisogna in primis amare la vita. Un esempio, la mia amica, quella che frequento assiduamente e di cui ogni tanto parlo (non l'aMICA FRIVOLA DI UN MIO POST, UN'ALTRA) ama la vita, ha voglia di fare, eppure anche lei ha problemi e non è messa meglio di me per lavoro, relazioni e altro; ma ama la vita e le piace anche solo andare a fare compere, andare a prendere una pizza e vedere la gente che balla in un locale. Io appena mi fermo un po' mi deprimo, e mi viene magone e senso di rabbia; eppure non ho mai entusiasmo per pizza, passeggiate, compere, uscite, o cose varie.... Allora sarebbe utile capire perché ci sono queste differenze fra le persone: perché certi considerano le piccole cose della vita noiose e persino ansiogene, e certi le vivono con entusiasmo. Bisognerebbe capire perché ad alcuni un tete a tete (con l'accento circonflesso sulla "e" ma qui non si può inserire), una conversazione a due, o un appuntamento mette ansia, perché .....non c'è nulla da dire. Infine bisognerrebbe capire perché alcuni hanno così maledettamente paura di essere vuoti e parlano e scrivono per paura del nulla, e mettono su parole per dare l'illusione di essere interessanti come sto facendo ESATTAMENTE IO IN QUESTO PRECISO ISTANTE CON QUESTO lunghissimo scritto. |
strabuzza: ma PrinciSissiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
posso fare un frazionamento? r: ho cominciato a leggo.gif e ti rispondo a pizzichi emozzichi... :D il senso vero E' TUO.... sai comunicare perfettamente..... credi che sia da dutti dare emozioni scrivendo versi? no..non è da tutti!!! sai trasmettere la sofferenza... sai trasmettere la gioia....... sai far commuovere....... e no cara mia non mi convinci!!!!! sai qual'è il problema? che sei ipercritica nei tuoi confronti che è dall' altra parte che manca la sensibilità non devi esser iper fantasioso...non serve.... a quelli lì puoi parlare di qualsiasi cosa.... nulla li interessa.....a parte il solito: calcio...donne....auto..... e tu che te ne fai di gente così? davvero vuoi sprecarti? mettiti tranquilla...guardati attorno...e scegli! scegli tu la direzione che vuoi prendere... in tutti i sensi....scopriti...stupisciti..... guardati con altri occhi.... sei una bella persona Sissi.... ma per troppo tempo ti hanno convinta del contrario... fiori.gif wub.gif |
Come Era inizio con alcuni punti ma ci torno, perchè Sissi hai aperto molti approfondimenti interessanti (e sai che non lecco)
ti dirò.... quello che sono oggi (nel bene e nel male) si lo sono una minima parte grazie o malgrado ai genitori, ai trascorsi di studio... esperienze lavorative varie ed altro che adesso non mi viene in mente..... ma lo sono principalmente per come io mi sono comportato, ho reagito, sofferto, lottato, amato, gioito etc in queste varie esperienze.... quello che voglio dire è che se analizziamo ognuno di noi nel vissuto ha fallimenti e successi ma contano relativamente, quello che conta è come noi li viviamo, cosa ci lasciano (o meglio cosa noi assorbiamo)... come ci trasformiamo (noi ci trasformiamo, non sono le esperienze che ci trasformano)... Altro punto tra quelli da te toccati Sissi anche se con parole ed esempi diversi... più si "cresce" più si ha qualcosa dentro più si è soli.... se la massa è vuota e spinta da modelli imposti, averne di propri significa essere più o meno non compresi... è difficile trovare persone che abbiano gli stessi sentire.... io ringrazio internet che seppur demonizzato mi da questa possibilità.... è "fortuna" riuscire a trovare una persona vicina... figuriamoci poi trovare una compagnia di amici... conoscenze si è relativamente facile ma affinità è difficile... altrimenti basta appiattirsi un pò (non perchè voglia sentirmi chissa chi, però mi sento diverso) per riempirsi di amici... Per me non c'è niente di "giusto" da fare, ci sono cose giuste in un determinato momento e perchè il mio essere me lo fa capire... E' innegabile che nel vivere sociale tutti dobbiamo più o meno usare maschere... anche fosse solo per lavoro.... ma c'è differenza nel ricordarsene o nel credersi la maschera.... Sono d'accordo sul fatto che non si raggiungerà mai l'unità dell'umanità intera... tutto dall'evoluzione... al raggiungimento di un modo di vivere reale può essere appannaggio solo degli individui mai della massa intera... deve essere così per forza.... Ci torno su altri punti di quelli che hai scritto.... ;) |
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Non sono d'accordo (che novità :D )!!! Noi ci trasformiamo è vero..ma lo facciamo perchè nel corso della vita cambiamo....cresciamo...attraversiamo varie fasi...ciò che ci calzava a pennello (in tutti i sensi) ieri ora non non ci basta più...ma non siamo noi a volerlo...è la natura...è la vita! Sono le esperienze e il nostro modo per affrontarle che ci trasformano... |
Dai stai giocando con le parole tanto per far bastian contrario.... :p
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A volte le strade che percorriamo ci vengono imposte...anzi...spesso
Siamo noi che ci trasformiamo, ma è la "vita vissuta" che ce lo impone... Se metto la mano sul fuoco mi scotto....oggi...domani divento furba e memore dell'esperienza passata la mano sul fuoco non la metto più...è solo un banale esempio... |
Con te Amy va sempre a finire così :D
Ma chi è che diventa più furba? Sei tu mica l'esperienza... Se tu troverai anche un'altro fuoco (e questo purtroppo è un limite quando si tratta di esperienze con altri esseri viventi) saprai che brucia..... tu... altrimenti dovrebbe essere sempre lo stesso fuoco per essere lui a cambiarti.... Sembra contorto ma non lo è questo "raggionamento" :D |
blink.gif ...non è cosa buona e giusta??????
...ma se ...il fuoco non bruciasse......................................... ....!!!!! |
Se il fuoco non brucia tu saprai che non brucia.... questo vale per le esperienze in cui non ci sono altri esseri viventi coinvolti.... perchè nel campo dei sentimenti è un errore che si fa spesso secondo me, conosco una persona che assomiglia ad un'altra e incosciamente mi ci comporto in conseguenza della memoria (non dico esperienza perchè per me l'esperienza è diversa)
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...ora so che il fuoco brucia e non mi scotto più...è un'esperienza! La stessa cosa capita con gli esseri umani....ieri mi sono fidata di te...mi hai ingannata ...divento più dubbiosa e scettica ...per cui domani non mi freghi più!
Da persona aperta e disponibile mi trasformo e divento scettica e dubbiosa...a causa dell'esperienza appena vissuta...l'esperienza mi ha cambiata ...ciò non toglie che sono io ad essere cambiata!!! Ho capito perfettamente quello che vuoi dire...ma non sono d'accordo! Noi esseri umani viviamo ....il nostro vivere quotidiano ci porta a fare delle esperienze che ci segnano...nel bene o nel male...cambiamo in base alla vita che facciamo e a ciò che viviamo. |
Citazione:
E' il solito problema di vivere nel passato o nel futuro.... Se io ogni volta che ti reincontro penso a quell'episodio di magari 10 anni fa e mi comporto di conseguenza.... non sto avendo un esperienza, ma vivo la/nella memoria.... Se invece dieci anni fa mi hai fatto del male (potremmo dire ti ho permesso di farmi del male) .... ho metabolizzato l'esperienza.... se ti reincontro adesso, posso tentare un rapporto nuovo perchè non mi farai più male (non te lo permetterò più), l'unica cosa che può essere legata e giustamente alla memoria è che se vedo che al contrario mio tu continui a ricalcare gli stessi schemi e non c'è niente da fare è meglio che lascio perdere..... posso usare meglio le mie energie..... Io sono cambiato....... io non mi faccio più fare del male da te..... non sei tu che mi hai cambiato, come non sei tu che mi fai del male..... ok ci sta anche un concorso.... ma anche se non ci si crede.... se in quel periodo sono capitato da te io volevo fare quella esperienza... me la sono cercata con la candeletta.... Altrimenti tu potresti la più bastarda (è solo nelle esempio del discorso fiori.gif) ma io mi tengo alla larga (consciamente o incosciamente). |
può darsi che sia fuori luogo....
io non credo lo trovo azzeccatissimo è un trafiletto tratto da un vangelo "eretico" ho notato quanto sia moderno questo concetto e quanto davvero siamo e ci lasciamo condizionare Pietro chiede al Maestro del peccato.. il Maestro risponde: " non esiste il peccato...siete voi a far esistere il peccato.. quando agite secondo le usanze della vostra natura corrotta... è lì che si annida il peccato...ecco perchè vi ammalate...ed ecco perchè morite: è il risultato delle vostre azioni....ciò che fate vi porta ancora più lontano dal regno del figlio dell' uomo" potremmo dare una chance alla persona che ci ha fatto del male? certo che potremmo ma davvero la mente ricorda più facilmente i torti subiti e scarda i piaceri...i favori... cavolo come siamo bravi a complicarci la vita..... luna.gif |
Citazione:
cos'ho fatto di male io???? piango.gif piango.gif |
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Se si come ci riequilibra?booh.gif :C: |
Lo scopo della nostra vita...
Siamo disposti a soffrire per venirne a conoscenza? |
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Posso provare a risponderti io, poi semmai Uno interverrà..... Uno parla di disequilibrio a livello di macrocosmo che non può che riflettersi poi nel microcosmo. Se consideriamo l'uomo da un punto di vista olistico, nella sua unicità, è un microcosmo che non è disgiunto dal macrocosmo, perchè tutto sia in armonia, non devono esservi note 'stonate', nel momento in cui si crea una disarmonia ad un livello non ancora fisico, ovvero 'sottile', se tale disarmonia non viene ascoltata e riequilibrata, si presenterà inevitabilmente, in un primo momento, un malessere anche a livello fisico. A questo punto quando il malessere o disarmonia/disequilibrio presentandosi pure a livello fisico continuerà a non essere ascoltato, per riportare l'equlibrio, dovrà dare 'segnali' ancora più forti, che sfoceranno invitabilmente in vera e propria malattia. Riequilibrare può/potrebbe essere semplice qualora si intervenga subito, appena si sente la prima nota stonata, ovvero il malessere....quel malessere che se ci si reca dal medico non verrà assolutamente rilevato, perchè ancora non presente ad un livello fisico, però c'è.... Quando comincia a conclamarsi a livello fisico, ma ancora in maniera lieve, è ancora 'facile' intervenire, quando si trasforma in malattia, l'intervento sarà più o meno difficile a seconda della 'profondità' che ha raggiunto la malattia. Nella visione olistica per ritrovare l'equlibrio si deve prima di tutto ricercare la causa prima che ha fatto insorgere la disarmonia, andando alla sorgente e intervenendo direttamente sulla causa, e non solo sul sintomo, si potrà ristabilire del tutto l'equlibrio. Se ci troviamo in periodi di totale disequlibrio a livello macrocosmico, come quello che attraversiamo attualmente, in cui il magnetismo della terra si sta abbassando sempre più e al contempo sta aumentando il livello vibrazionale del pianeta, non potrà che portare a un calo pauroso dell'energia degli esseri viventi....in tal caso ci si dovrà preparare.... Questo è quanto si dice in giro....c'è qualcUno che può chiarire meglio? fiori.gif |
Messaggi
Alcune mie amiche (praticano medianita' come me) hanno avuto un messaggio su quello che potrebbe avvenire sulla terra a breve... io non ho mai chiesto nulla in verita' sul futuro della terra... nel rito aumenta il pudore... e certe cose non domando... non ne sento la spinta...
Mi hanno detto che accadra' un'inversione della polarita' terrestre (cosa gia' accaduta altre volte nella storia della terra)... ma che coincide con non so' che altre influenze del Sole... l'anno e' intorno al 2012... ma sinceramente non credo molto in questo... e poi questo e' un periodo di ricongiungimento... ci stiamo cercando... molte ritengono che il sacro fuoco preme dal profondo e ci spinge a cercarci... a ricongiungerci... anche questo e' difficile da capire... ma in qualche modo sento che questo e' vero... |
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In quella parte che hai quotato intendevo qualcosa di simile a quello che ha detto Ham... aggiungendo anche che più il microcosmo conosce il suo posto nel macro e più le sue azioni sono influenti nell'economia globale di questo. Più nello specifico intendevo che la tendenza dell'individuo è di cercare un qualcosa di diverso, che lo distingue dagli altri... proprio per manifestare sempre meglio l'individualità, come tutto lo vediamo a vari livelli, per esempio nelle mode di abbigliamento c'è l'esteriorizzazione inconscia (e per questo che non da soddisfazione mai) di tale principio, ma anche nelle vie spirituali c'è oltre che un evoluzione determinata dai tempi, luoghi ed usanze anche dal bisogno di percorrere nuove strade, dal bisogno (non come singola persona, ma come Essere) di coprire tutto lo spettro possibile di sperimentare tutto. ---------------------------------------------------------------- Loveless io direi se siamo disposti a dare uno scopo alla nostra sofferenza ---------------------------------------------------------------- Ammettiamo che tutte le cose su 2012 etc etc siano vere (qui lo dico e qui lo nego) alla fine dei conti non cambia nulla, abbiamo le stesse identiche possibilità, solo che alcune forze che lavorano apparentemente per frenarci nell'evoluzione e da un'altro punto di vista per darci materiale, fanno sembrare che tutto accadrà..... diavolo.g: Se per imparare a leggere e scrivere ho due (per esempio) possibilità, ed una è scrivere sulla sabbia con un rametto mentre magari dovrei preoccuparmi di trovare da mangiare (kali yuga) oppure posso frequentare una bella e lussuosa scuola con riscaldamento in inverno, aria condizionata in estate, con la pancia piena e non avendo altre preoccupazioni (acquario, età dell'oro... non ancora arrivata comunque), comunque sia impararò solo se saprò metterci volontà senza farmi distrarre dalle cose negative (fame o altri problemi) o positive (benessere etc). So che a prima vista sembra che sia più facile non distrarsi o poter coltivare lo Spirito meglio non avendo grossi problemi a tirare il carretto... in realtà non cambia nulla... anzi è più facile dormire e adagiarsi nel benessere.... |
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Per me rispondere alla domanda sullo scopo della vita comporta porsene alcune più grandi, che riguardano la Creazione, le ragioni della Creazione, l'Universo, la sua completezza, Dio, la ragione per cui sembriamo soltanto noi in grado di interrogarci ed evolverci su questa terra; è, certamente, uno scopo comune a tutti, intuisco che la salvezza debba riguardare l'intera umanità.
Quanto al singolo, ciascuno ha la sua missione, non è casuale il nostro giorno di nascita, il nostro nome, le nostre scelte professionali..a volte leggendo tutto insieme, a ritroso, si coglie, sia pure nebulosamente, un filo rosso, ci si accorge che, ad ogni bivio, si sono fatte scelte ben precise, che si sono rivelate in sintonia con altre, il puzzle si completa via via. |
Per me ci sono tanti scopi della vita quanti sono gli esseri umani: il piacere, la conoscenza, il potere, l' esperienza, l'illuminazione, l'amore, ecc... scopi che poi comunque vengono tradotti individualmente, interpretati con le mille sfaccettature che ognuno di noi può dare. Ed è bello che sia così. Amo questa biodiversità umana che rende unico e prezioso ciascuno di noi.
Possiamo tuttavia parlare genericamente, per il valore che può avere, di ricerca di equilibrio, di serenità, di appagamento interiore che cmq alla fine non ci è dato mai di sperimentare se non fugacemente, perchè solo così possiamo trarre l'energia per andare avanti e avere quindi per l'appunto uno scopo per continuare a vivere. L'esistenza di un vuoto ti fa tendere verso la pienezza, così come ognuno di noi la intende. Citando Bertrand Russel, " ..La mancanza di una cosa che si desidera è una parte indispensabile della felicità".fiori.gif |
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