L'autostoppista
Prendo consiglio da Sole e posto qui, sperando che vada bene.
E' da parecchio che sto lavorando sul maschile, affrontando l'argomento nella sezione sogni ma forse è meglio ampliare il discorso. E' da un pò di giorni che mi è venuta in mente la figura dell'autostoppista, quella giovane e bella ragazza che sta sul ciglio della strada a fare autostop, quando l'automobilista si ferma per darle passaggio esce da dietro il cespuglio il suo uomo. Credo che questa immagine la ricordiate tutti, se non sbaglio era ure uno spot in tv. Comunque io mi identifico socì in questo periodo, donna sola, carina, femminile, seduttiva quasi ingenua, ma all'occorenza ho sempre il mio maschile dietro l'angolo e l'altro certo non se lo aspetta. Mi ricordo il mio prof di filosofia al liceo, era un tipo strano e viveva molto di simpatia e antipatia in classe e adorava le belle ragazze. Io ero sua favorita visto che ero carina ma un giorno litigai con lui per difendere un mio compagno di classe, fui molto agguerrita e lui mi disse: tu sei una bella ragazza, ma quando apri la bocca per parlare sembri una strega! Lo stereotipo bella ma scema. Il risultato fu che mi lasciò la filosofia naturalmente e mi dovetti cercare una raccomandazione con una donna sua amica per avere la promozione a settembre visto che aveva minacciato di bocciarmi cmq. Citazione:
Ho talenti e capacità che vanno oltre l'essere donna, voglio essere apprezzata di più per quello. Sta venendo fuori lo spirito competitivo di autoaffermazione fuori della mia anima di donna. Citazione:
Voglio giocare alla guerra e provare l'altra parte che spinge. Citazione:
Citazione:
Ci sarebbe tanto da dire ma non voglio fare polemica, solo dire che non voglio essere un uomo, nè trattata da uomo, nè competere con un uomo. Io cerco l'integrazione fra uomo e donna. Ho lottato tutta la vita contro il maschile, per dimostrare che io valgo di più perchè sono donna e non ho bisogno di un uomo, e ci sono riuscita: Ma vincendo ho perso. Ora non sono soddisfatta, non era quello che volevo, lo voleva qualcun altro per me, come mia madre ad es. o il momento storico culturale. Di certo non io, io ho cominciato ad apprezzare molto il maschile, desidero che l'uomo si riappropri delle sue funzioni, del suo compito, del suo ruolo, desidero avere l'uomo accanto. Ma com'è questo maschile? Io non lo conosco, se non attraverso degli stereotipi che mi hanno inculcato. Sto tirando fuori il mio maschile e per ora si muove come un elefante in un negozio di cristalli! Per ora mi fermo prima di rompere tutti i vasi icon_mrgr: |
Citazione:
Sei femminile e carina ma non vuoi essere apprezzata per questo quindi ti nascondi come femmina , tiri fuori il lato maschile ma non ti basta piu' perche' non lo senti tuo tuttavia te te ne servi quando necessita e gli sei oltremodo affezionata a questo lato maschile . Una bella confusione o dissociazione . Con calma rileggi quanto ho scritto prima a proposito di anima ed animus per l'uomo e per la donna . La mascolinita' , l'animus ti e' servito per affermarti nella societa' . Bene , l'hai fatto ma a scapito di essere quello che veramente sei perche' per adattarsi nella societa' si e' costretti a travestirsi da qualcosa d'altro da quello che si e' . Adesso che ti sei realizzata nella societa' , stai male perche' hai perso te stessa non hai realizzato quello che effettivamenrte sei in ogni aspetto non solo estetico . Solo che ormai hai fatto un'abitudine a tirar fuori l'orco maschile che ha tenuto a bada tutti gli uomini che hai incontrato . Insomma hai rimosso la tua anima che ora spinge e vuole emergere , lasciala fare dismetti gli abiti psichici del maschile e goditi tuta la tua femminilita' . Non dire che lo fai perche' non ci credo , se lo fai , lo fai da sola davanti allo specchio o fai finta di non sentire se ti fanno un complimento . Ora che non devi chiedere piu' un posto di lavoro ad un maschio lo puoi fare . Ah un'altra cosa : siccome l'energia psichica non e' illimitata devi anche accettare di distribuirla in altro modo e quindi di rivolgerla ad altro . E' evidente che dovrai perdere qualcosa . Non si puo' avere capra e cavoli . Se vuoi acquisire da una parte devi cedere dall'altra , capirlo e' molto importante per non sommare stress a stress. |
Citazione:
Non voglio essere apprezzata SOLO per essere femmina carina. Nascondermi come femmina è servito a tirare fuori l'altro aspetto. Citazione:
Ho una rabbia dentro che non hai l'idea... Citazione:
Citazione:
Dovrei fare un catalogo espositivo con listino prezzi! icon_mrgr: Citazione:
La cagnolina perchè le permetto di essere se stessa, selvaggia, ringhiosa ma poi dolcissima e la accetto totalmente, in lei vedo me, ciò che sono io ma con in più la coscienza e la ragione; il canto perchè nella disciplina sono costretta a regolare in equilibrio le due energie e dopo sto troppo bene. Il nuoto mi fa sentire nel mio elemento, a mio agio, ma il mare è stagionale e la piscina non mi piace. Il mio compagno fa con me quello che io faccio con il cane, mi accetta totalmente nei miei estremi senza interferire o bloccarmi, ma aspetta con amore che passi l'uragano, mi insegna la disciplina musicale che mi aiuta a bilanciare l'energia. Gli sono molto grata per la sua pazienza e dedizione. Citazione:
Citazione:
I complimenti dipende fatti da chi e con quale intenzione, se è per nutrire il mio ego e fregarmi sono inutili, ci rido su. Citazione:
Citazione:
Dovrò cedere, arrendermi, ma il cedimento o resa è femminile giusto? La vedo dura martello.: ma chi la dura la vince è questo è maschile... mah! |
Citazione:
il pensiero e il sentimento o la sensazione e l'intuizione sicche' non ce n'e' una sola che prevalga che si evolva e che diriga . Di' , se vuoi , cosa e' successo a te sempre che tu condivida questa confusione tra le funzioni . Giusto per inquadrare il problema le funzioni hanno questo fine : la sensazione : ci fa dire che una cosa e' , funzione determinata dai sensi ; il pensiero : ci fa dire cosa e' ,funzione determinata dalla ragione ; il sentimento : ci fa dire che valore ha ,funzione determinata dall'anima dalla qualita' dell'essere ; l'intuizione : ci fa dire qual'e' il passato ed il futuro di una cosa L'antitesi tra pensiero e sentimento e' intuitiva mentre tra sensazione e ituizione meno . La sensazione ci fa restare fermi al dato , alla cosa , l'intuizione invece e'il capire la possibilita' di spostarci da quella cosa verso altro . In questo caso l'antitesi tra sensazione e intuizione dovrebbe farti star ferma su una cosa e avere l'esigenza di spostarti nello stesso tempo creando cosi' un disturbo . Lo stesso disturbo che si ha se si pongono in antitesi pensiero e sentimento restando entrambe le funzioni indifferenziate e quindi poco raffinate , primitive . Scusa se ironizzo un po' ma se fossi il tuo compagno ed avessi letto il post precedente mi inc. un po' o piu' di un po' . Per fortuna che lui ha la musica icon_mrgr: abbraccio: che lo aiuta . |
Citazione:
A volte anche io gli chiedo come mi sopporta, e lui dice perchè sono dolce e profonda, la mia aggressività è solo una maschera per nascondere la mia vulnerabilità e la mia dolcezza, e volentieri mi fa da parafulmine strabuzza:. Da pazzi vero? Eppure lui ne è convinto, vede questo e molto altro ed alla fine tira fuori sempre il meglio di me, catturato l'elefante e raccolto i cocci 8-) perchè di qualità buone ne ho tante per fortuna. Alla fine sono una brava ragazza...icon_mrgr: Mi da fiducia e speranza di farcela a superare la crisi la sua direi ostinata perseveranza nel sopportarmi. Il resto è da rifletterci con calma. Ti ringrazio per la pazienza, una virtù stupenda quella degli uomini di ermo fiori.gif |
Citazione:
|
Citazione:
Dunque da ragazzina la "cosa" cambiò il mio approccio con l'uomo, la scelta cadde su un uomo più grande di me di 11 anni che era buono perbene e mi amava ma non era certo il mio tipo. Tuttavia lo scoprì un pò nel corso del lungo fidanzamento ma soprattutto nel matrimonio. Il mio femminile era in fase di decollo, avevo i figli, ma avevo anche delle aspettative di maschile accanto a me che furono deluse molto, la separazione fu inevitabile o ci rimettevo la salute. Nel mentre incontrai la metà della mela, avevo 28 anni. Era la mia anima gemella, il mio ideale di uomo a 360 °. Decisi non con la volontà ma con l'anima e il corpo di vivere quella storia più pienamente possibile. Dieci anni più grande, una personalità dominante da guerriero, bello come il sole, intelligente, colto e creativo, mi aprì la mente mettendomi a contatto con la mia energia, i miei talenti. 4 anni vissuti intensamente, di fuoco, di lavoro, di stimoli, esperienze che cambiarono la mia vita, girando la clessidra. Più che il corpo sentivo ogni cellula del mio essere, fu il risveglio dai ghiacciai eterni dove avevo sepolto il mio femminile ferito e deluso. Era all'apice quando mi accorsi che ero nel precipizio della sofferenza pari alla felicità e all'appagamento totale che avevo vissuto. Ora lui non era più il mio amato ma il mio carnefice. Era forte e deciso, affondò il pugnale con un colpo secco, mi disse perchè confidava nella mia forza e capacità di ripresa... lui non era fatto per i legami lunghi! In fondo lo sapevo dall'inizio che sarebbe finita così ma non credevo potessi legarmi e soffrire in modo così profondo. Una parte di me era andata perduta per sempre nel rogo. I tre anni successivi li passai a cercare di smettere di piangere, a ricostruire me stessa dalle macerie, conobbi molte persone, viaggiai, frequentai gruppi, maestri e tutto quello che mi era necessario per ritrovarmi e guarire dalla devastazione emotiva. Quello che lui lasciò dentro di me fu la sete di conoscenza del Vero e la percezione della mia femminilità che giurai a me stessa non l'avrei data mai più a nessun uomo. Ho sviluppato il mio maschile per affermarmi, lavorare, crescere i miei figli, ma soprattutto per non farmi mai più dominare dai sensi e da un uomo. Quella parte è relegata nel cimitero labirinto, qualche volta mi viene la voglia di lasciarla libera ma poi no, chiamo la polizia, non deve mai più uscire dal recinto, ho paura di soffrire di nuovo. Il successivo ne pagò le conseguenze. Una storia importante e lunga nove anni ma... frustrante perchè vissuta nel tepore familiare, mentre lui avrebbe voluto l'ebbrezza della ferrari. Quello che c'è dentro di me di vissuto e potenziale traspare sempre, lo posso mascherare, nascondere, ma non eliminare nemmeno con la durezza, è il mio temperamento che si manifesta in anima e animus. Cosa succede ora. Il mio compagno è 11 anni più giovane e non ha figli. Una parte di me dice di lasciarmi andare, di riprovare, di lui posso fidarmi, mi ama e vuole pure sposarmi. L'altra parte dice subito ma sei matta? tra qualche anno ne troverà una più giovane e ti lascerà di nuovo devastata peggio della prima volta, lascialo subito finchè sei in tempo o non lasciarti coinvolgere più di tanto. Poi la sintesi, goditi il momento, sei matura i figli grandi che non interferiscono, se un giorno troverà un'altra lo saluterai ringraziandolo per quel che di bello ti ha dato ed è tanto, sei forte e sopravviverai ancora. Ecco la storia Nike. Se rinuncio al femminile diventerò dura, arida, non aprirò più il mio cuore a nessuno, se rinuncio al maschile tornerò ad amare a fidarmi con il rischio di soffrire ancora e questo mi fa paura. Sono ferma e arrabbiata, non riesco ad andare nè avanti nè indietro, non voglio fare passi falsi finchè non faccio chiarezza. Il conflitto mi rode. Vivo di esplosioni di rabbia ma anche manifestazioni di profonda passività femminile che cede per poco le armi e accoglie un essere che mi è sembrato un angelo dal primo momento che l'ho visto e me ne sono innamorata e non voglio restituirgli ciò che ho subito io, ma nello stesso tempo devo proteggermi dal riceverlo ancora e l'unico modo che conosco è di non lasciare entrare nessuno nel palazzo reale, si può guardarlo di fuori, e ogni tanto intravvedere qualcosa quando la brezza della passione sposta la tenda. |
Citazione:
Sto elaborando la risposta .....:C: |
Citazione:
Stamattina finita le messa alcune persone sono venute a cercarmi per conoscermi e complimentarsi con me per il brano solistico che ho cantato. Frasi come "che voce stupenda" e "mi è venuta la pelle d'oca a sentirla cantare" e "grazie per aver cantato, è stato bravissima"... Ragazzi è stata dura accettare, c'era una voce che subito si stava insinuando a dirmi di rifiutare e sminuire il merito che ancora non sono professionista, che la tecniva vacillava in un paio di punti, che il ritmo non è stato perfetto, che gli altri non capiscono ma tu lo sai! E' stato solo un attimo ma poi ho deciso di dare ascolto alla parte di me che desiderava gratificarsi, si è impettita, ha respirato profondo ed ha accettato con umiltà ringraziando quelle persone che si erano godute solo le sensazioni che la mia voce aveva dato loro eseguendo il brano, e si erano pure scomodati a venire a cercarmi, non erano certi critici musicali per giudicarmi... Qualcosa piano piano sta cambiando, lo sento... Parlare, raccontare, avere il coraggio di esporsi alla fine da buoni frutti, mi sta dando il coraggio di esibirmi in pubblico in qualcosa in cui non mi sento proprio padrona, sicura, ma scopro di saper dare emozioni belle pescate da dietro la tenda e questo è tanto. Grazie sempre a tutti voi, vi rendo merito dell'oppurtunità offerta, e grazie a Webetina che mi ha invitata nel forum anche se a volte le ho creato involontariamente disagio con le mie risposte troppo "aperte" abbraccio:fiori.gif Trasformerò l'orco in un principe...:) |
Citazione:
Non mi risulta che l'aggressività sia mascchile e la dolcezza femminile, fanno parte entrambi gli aspetti della natura umana! Se poi sei una bella donna perchè non esserne orgogliosa? sempre nel buon gusto deciderei di vivere come donna bella e pensante, dovresti mettere a posto gli inopportuni con semplici risposte adatte a far desistere chiunque abbia cattive intenzioni, insomma unisci il maschile e il femminile e sii te stessa, donna...donna...donna!abbraccio: |
Citazione:
Anticipo che e' assai difficile fare una sintesi utile di un tema cosi' complesso sicche' non so se saro' in grado di adattarlo al 3d . Chiedo pertanto aiuto e comprensione . Riportero' una descrizione del tipo estroverso pensiero senza alcuna pretesa di pensare che corrisponda al tipo di Diam , sara' lei che dovra' , se vorra' , prenderne le distanze magari collocandosi in altro schema tipologico . Cio' che conta e' la descrizione della dinamica degli atteggiamenti psichici per inserire poi delle nostre considerazioni . Secondo Jung , in un gran libro frutto di 20 anni di lavoro , intitolato '' tipi psicologici '' noi funzioniamo a grandissime linee cosi . I tipi umani generali sono 2 : estroverso ed introverso a seconda se si e' rivolti verso l'oggetto esterno sicche' e' l'ogetto che determina le nostre decisioni coscienti o verso l'interno sicche' l'oggetto e' introiettato e prevalgono le nostre cosiderazioni soggettive sull'oggetto . Sennonche' ciascun tipo per raggiungere uno scopo di adattamento sociale fa prevalere , per propria costituzione , una delle 4 funzioni gia' indicate : il pensiero ,il sentimento la sensazione , l'intuizione . Queste dunque possono essere in una serie infinita di combinazioni e gradazioni estroverse o introverse . La natura , dicevo , fa prevalere una delle 4 funzioni rendendola differenziata ,isolata dalle altre e prevalente rispetto alle altre . In questo modo questa funzione riesce a dare una direzione all'atteggiamento cosciente dell'individuo . La conseguenza e' che la funzione antagonista incompatibile con quella prevalente viene necessariamente rimossa e cade indifferenziata nell'inconscio rimanendo ad un livello arcaico primitivo cioe' non sviluppato . Se sono un tipo estroverso pensiero , la funzione antagonista sentimento restera rimossa a livello inconscio , da dove operera' con l'energia sua propria le opportune compensazioni rispetto alla funzione pensiero prevalente differenziata a livello cosciente . Lo stesso accade tra sensazione e intuizione : la prevalenza dell'una provoca la rimozione dell'altra con lo stesso effetto . La funzione inconscia ha dunque sempre una funzione di compensazione ma solo fino a quando non raggiunga una tale primitivita' da essere incompatibile con i valori comunemente accettati dalla societa' . Se cio' accade la funzione inconscia diventa un grave disturbo e crea una nevrosi , un malessere sia a livello fisico che mentale . Se io tipo pensiero ho una funzione sentimento talmente primitiva da prevalere sulla funzione cosciente costringendola ad accettare una situazione affettiva , ad esempio , con mia cognata ecco che non ho piu' una compensazione ma un grosso disturbo, una nevrosi . La funzione incoscia rimossa dunque opera ed agisce comunque dall'incoscio e puo' avere una forza coagente incontenibile laddove non svolga una funzione di compensazione ma prevalga sulla funzione cosciente . Per evitare che questo accada la funzione prevalente si avvale normalmente di una delle altre due funzioni diverse dalla coppia prevalente/antagonista , la quale assume un ruolo ausiliario della prevalente . Cio' fa si che si renda sopportabile l'emersione dall'inconscio con la forza sua propria della funzione antagonista rimossa . Cosi' il tipo estroverso pensiero potra' avvalersi o della sensazione o dell'intuizione affinche' l'incoscio non prevalga ma svolga una corretta funzione compensativa . Per esempio il tipo pensiero estroverso avvalendosi della funzione sensazione che , abbiamo visto piu' sopra ,ci indica che una cosa e' e ci arresta sulla cosa , impedisce che l'espansione a smisura della funzione sentimento provochi i noti disastri di un'affettivita' senza controllo. Lo stesso accadrebbe se la funzione ausiliaria fosse l'intuizione che ci indica la ''possibilita''' futura di un rapporto con un altro oggetto e la sorte del rapporto ora in essere evitando altrettanti disastri . Mi fermo e spero di poter proseguire con profitto ma ho bisogno del vostro contributo perche' cio' avvenga . |
Non posso proseguire direttamente col discorso di Nike però vorrei portare un pensiero personale per quel che riguarda la lotta maschile/femminile.
Ok, l'armonia si raggiunge riuscendo a integrare le due polarità, tenendo in equilibrio le due parti all'interno di noi, fondendole... Ma osservando nella mia piccola realtà ( e forse il problema è questo, cioè che la mia osservazione è limitata allo spazio sociale di qui) mi sembra che quello richiesto al femminile sia sempre e comunque il sacrificio. Come se il femminile, da solo mancasse di identità e avesse bisogno del maschio per averne una, noi donne siamo sempre un po' condannate ad accogliere l'uomo, sacrificando la nostra individualità. Nonostante la modernizzazione, il femminismo , l'emancipazione, la ricerca della parità lavorativa ecc, in realtà a livello profondo la nostra identità acquista una forma solamente in relazione a un maschio ed egli non sacrifica la sua individualità ma tende a conservarla, conscio o inconscio che la parte femminile che gli sta accanto in qualche modo gli si adatterà. Questo a tutti i livelli sociali e economici anche se a livelli economici elevati il sacrificio rimane tale, diventa solamente meno evidente. Non so nemmeno se da questo 'sacrifico' si possa o sia giusto scappare. Nel caso infatti il femminile rifiuti di venire invaso dal maschile il risultato sarà qualcosa di vuoto, informe, sterile o all'apposto vampirizzante e demoniaco. Attraverso la 'resa' consapevole o inconsapevole il risultato invece può diventare produttivo, fruttifero se non per noi stesse almeno per l'ambiente circostante. Spesso questo processo porta la donna ad essere figlia di qualcuno poi sposa di qualcuno e poi madre di qualcuno, a se stessa sembra non potere mai appartenere se non per brevi tratti illusori in cui ci si convince di non aver bisogno di nessun uomo o si abbracciano ideologie femministe varie. Non che mi piaccia particolarmente questo pensiero, anzi mi fa abbastanza soffrire ma non riesco a vederne la via d'uscita. Ogni relazione, ogni matrimonio segna allo stesso tempo la piccola morte dell'individualità femminile, il letto di nozze è tomba e talamo. E non cambia niente il tipo di uomo che abbiamo a fianco, può essere che il nostro compagno faccia il possibile per tenere l'equilibrio almeno a livello pratico ma in altri piani, il femminile per sua natura verrà trascinato inevitabilmente verso lo scacco. Leggendo la tua esperienza Diam, ho come l'impressione che tu sia cosciente o abbia fiutato il sacrificio richiesto alla tuo femminile e che durante le tue relazioni abbia fatto il possibile per aggirarlo, lasciando a briglia sciolta la parta maschile che usi per difenderti e tenere a bada gli uomini che ti circondano. Io non so dirti se sia possibile un equilibrio e quale sia il modo migliore per raggiungerlo (nel forum ci sono altre persone in grado di farlo), anch'io sono in pieno conflitto. Ma come ho scritto sopra mi sembra sia inevitabile arrivare al punto in cui si dovrà cedere nonostante la resa comporti dolore. Può essere che questa mia visione sia solamente frutta della proiezione del mio vissuto familiare ecc e che non abbia nessuna validità oggettiva, tuttavia ho pensato di metterlo per iscritto in modo da elaborarlo ulteriormente o smantellarlo... Ho tentato di essere più chiara possibile spero si capisca qualcosa. Grazie per aver condiviso la tua esperienza. |
In questo momento sono un po' nervosa perchè ho capito poco di tutto e quindi non dovrei scrivere, però mi è piaciuta molto Diamantea che ringrazio per la sua apertura e la sua condivisione abbraccio:
Non ho capito Nike che ha (i) risposto con un trattato psicologico Junghiano...vabbeh limite mio eh Edera ha manifestato più o meno le mie perplessità e molto meglio di come avrei saputo fare io. Alla fine rimango comunque con poca comprensione di come deve essere una donna per usare il suo femminile, che poi è il lato pratico della teoria icon_mrgr: non se ne può parlare e chiarire? Abbiamo detto che essere femminile è accoglienza e accettazione anche se sono già due concetti complessi non si può ampliare? Ho scritto con il mio maschile? Perchè il mio femminile dovrebbe attendere con pazienza l'evolvere del thread? E se non lo fa? Vuol dire che non era il momento? nonso.gifnonso.gifnonso.gifnonso.gifnonso.gifnonso .gif |
Citazione:
A parte che e' proprio del principio femminile la funzione di ''contenere ed accogliere '' , e' vero che questa funzione nella storia e' stata distorta relegandovi spesso in un ruolo passvo . Passivo ma non del tutto passivo . La storia dell'eterno femminino insegna che per vari motivi la donna ha oscillato tra il ruolo della strega demoniaca e quello della gheisha . Nella prima veste non ha un ruolo passivo e non cede nulla ma prende e basta . Questo per dire che bisogna che anche voi vi allontaniate da questi stereotipi e condizionamenti per affrontare un processo analogo a quello dell'uomo di integrazione delle varie istanze di cui siete portatrici . Assumendo tuti gli onori et oneri che la cosa comporta . Spesso questo retaggio storico diventa una giustificazione , per arrestare il vostro processo di crescita o con un eccessivo irrigidimento in ruoli da maschio o con il ruolo di comodo delle femmine naturalmente piu' deboli e da proteggere . C'e' invece un ruolo piu' autentico in cui la femminilita' elevata a regola etica ed estetica e' feconda ed attribuisce qualita' spirituale alla materia . Non per niente SOPHIA e MARIA sono il simbolo di questo stato dell'essere femminile . Togliamoci o meglio toglietevi dunque di torno queste palle al piede che sono le figure stereotipate di strega o di gheisha nelle quali rimanete bloccate e preoccupatevi solo di percorrere il vostro tratto di strada cosi' come vi e' obbligato l'uomo. Altrimenti non ci spostiamo di molto dai soliti discorsi . |
Citazione:
forse non sono stato chiaro ma credo sia meglio capire come funzionano i meccanismi della psiche per arrivare a spiegare come deve avvenire il percorso di integrazione delle varie funzioni della psiche . Non ho finito arrivero' al pratico con la descrizione di un tipo : l'estroverso pensiero perche' a me pare il piu' paradigmatico del nostro tempo . Da questo poi si potra' anche arrivare a toccare fgli altri tipi . Vedremo se ne saro' capace . Se c'e' qualcosa da chiarire sono qui e comunque il quadro teorico va completato . In ogni caso puoi , potete continuare come vi viene meglio prendendo spunti da dove vi viene meglio . |
Citazione:
Citazione:
Mi trovi d'accordo, forse dal mio post emerge un tono di denuncia che in realtà non voleva avere. Siccome è proprio parte del principio femminile contenere ed accogliere non ci vedo soluzione se non l'accettazione non passiva ma consapevole di questo 'sacrificio' come l'ho chiamato, accettazione che dovrebbe portare a un ruolo più autentico del femminile (Maria Sophia ecc) Senza questo passo si oscilla in eterno tra la strega e la gheisha. Volevo dire che questo passo a mio avviso risulta sempre comunque doloroso o conflittuale perché si deve far morire una parte della nostra individualità (al di là della gheisha). Ma quest'ultimo è solo un mio pensiero e forse distorto. Allora cosa può rendere meno conflittuale questo passaggio? C'è qualcosa che ce lo può far esperire senza avvertirlo come un sacrificio? Grii... Cosa significa in pratica.. Eh se lo sapessi..fiori.gif |
Citazione:
Sai quanti uomini non realizzati nel lavoro si riducono a larve d'essere umano ? Allora mi sa che con la storia del sacrificio inevitabile ripiombi nello stereotipo dannoso di vittima sacrificale . |
Citazione:
Mah al di là degli stereotipi pratici (uomo-larva, donna-serva ecc ecc) parlando di meccanismi del profondo, a me sembra che il femminile per sua natura sia totalmente privo della capacità di darsi un'identità, abita un fondo nero, abissale che può venire redento solamente attraverso l'accoglimento della solarità maschile. Con questo non voglio dire che voi non abbiate il vostro sacrificio, solamente che per noi donne prendere coscienza della nostra natura anche se dolorosa è l'unica via per spezzare il meccanismo demone/gheisha e aprire un'altra via. La mia domanda rimane uguale, c'è un modo per affrontare questo passaggio in modo sereno o si deve per forza passare attraverso il conflitto e la sensazione di morte della nostra individualità? Credo ci sia qualcosa che per ora non riesco a vedere e nemmeno intuire. |
Citazione:
Quella parte dovrebbe spiegare i meccanismi con i quali opera la psiche . Come la nostra vera identita' indifferenrtemente se maschile o femminile rimossa influenzi dall'inconscio la coscenza vuoi con il malessere , vuoi con una corretta attivita' compensativa . A me piace questo modo di affrontare il problema da parte di jung ma ve ne sono altri che lo affrontano da un altro lato quello dei sintomi sul corpo creati dalle varie dissociazioni come fa Lowen , poi chissa ce ne saranno altri che offrono altri strumenti . Purtroppo non si puo' fare a meno che affidarsi cum grano salis a quanto questi individui hanno studiato nel corso dell'intera propria vita . Altre strade personali od originali io non le conosco e sarebbe pazzia rifiutare l'aiuto che da questi geni ci viene . L'importante ripeto ee' uscire dalla logica maschio , femmina . Qui si tratta di individui tipizzati o di sintomi tipizzati . |
Citazione:
|
Ragazzi grazie per la solidarietà ed attenzione abbraccio:.
Nike è una bella impresa la tua, a me fa solo piacere cercare di capire il meccanismo, perchè io possa accettare un cambiamento di rotta devo necessariamente capire con la ragione, questo è un dato di fatto da cui non posso prescindere. Ritengo di appartenere al tipo estroverso, perdonami ma ho letto al riguardo molti anni addietro e mi ricordo a grandi linee ma sto riprendendo la lettura. Dovrei essere tipo estroverso con funzione sentimento, ma anche il pensiero razionale è sviluppato, tuttavia non mi mancano intuizione e sensazioni. Bella confusione, non riesco al momento a darmi una giusta collocazione e questo è il punto di partenza. Un problema sono capace di vederlo da diverse angolazioni e tutti argomentate facilmente. Il problema adesso è quale parte far prevalere visto che tutte sembrano giuste, ma se c'è sofferenza e conflitto vuol dire che proprio non tutto sta funzionando come si dovrebbe. Continuo a leggere e riflettere leggo.gif ps: Nike è proprio dall'osservazione di uomini che usando il femminile accettano situazioni di lavoro da larve d'essere umano e quando arrivano a casa trovano pure una moglie che è peggio del lavoro. E' la consapevolezza di dover uscire dagli schemi che mi mette conflitto non sapendo più a cosa dare retta, è come se tutto ciò di cui ero convinta si stia sgretolando sotto i piedi come fondamenta di sabbia. |
Citazione:
E' talmente difficile districarsi nell'intersecarsi delle funzioni che c'e' bisogno del costante controllo di tutti e degli esempi di tutti . Quello in piu' che posso dirti e' che dobbiamo partire necessariamente dall'individuazione della funzione differenziata per dipanare la matassa in quanto e' quella che emerge alla coscienza e ci e' dato in qualche misura conoscere . Senza dimenticare che gli influssi dall'inconscio si sovrappongono e rendono piu' difficile il lavoro di riconoscimento . Ma un aiuto viene anche dal fatto che la funzione rimossa , indifferenziata , in quanto tale e' sempre a livello infantile arcaico non raffinato sicche' dovrebbe essere piu' facilmente riconoscibile e cosi' scovare quella differenziata in quanto opposta a quella rimossa che si manifesta cosi' Certo e' necessario uno sforzo informativo e di attenzione da parte vostra maggiore che se io vi raccontassi una storia come peraltro anche sto facendo ma solo come necessaria premessa . Pero' non avrebbe alcuna utilita' ne' per voi ne' per me . A che serve una soluzione teorica preconfezionata ? La parte pratica ce la introdrra' Jung che nella trattazione fa esempi di come si atteggiano e si intersecano le 4 funzioni nei due tipi generali ma poi spero che potremo divertirci a creare ipotesi alternative da soli . Quanto alla tua confusione devo dire che non ti ha impedito di farti dire che sei un'estroversa sentimento ed e' gia' molto . Io non ho ancora capito bene qual'e' la mia . Poi pian piano arriveremo a quella di Diam che magari e' proprio simile a te , considerata forse la modalita' ''orchesca ''o ''elefantina'' della funzione pensiero che manifesta . Buon lavoro |
Citazione:
|
Mmm Nike... credo tu abbia fatto confusione, ti ha risposto Diamantea, io purtroppo non so davvero nulla degli argomenti che stai introducendo..:) Però potrei impegnarmiicon_mrgr:
|
Se può servire l'esempio introverso mi metto a disposizione :) , anche se non so ancora bene la mia funzione prevalente quale sia .
|
Citazione:
Comunque vedi che di Diam avevo capito qualcosa . Comunque affrettiamo il lavoro prima che il rinco.... me lo impedisca . Aspetto anche il tuo contributo . |
Citazione:
Posso darti un compito se vuoi e hai tempo . Approfondisci la caratteristica del tipo introverso perche' il significato non coincide esattamente con quello in uso comunemente e forse e' bene aver chiara la differenza tra estroverso ed introverso . Perche' , l'analisi variera' a seconda che a vedere i tratti sia l'introverso o l'estroverso . Per esempio per l'estroverso , l'introverso e' uno incapace di esprimere quello che sente o pensa nel modo adeguato mentre al contrario il secondo ha una complessita' maggiore che fa fatica a far emergere in quanto per lui conta solo l'immagine interna dell'oggetto con cui volta avolta ha a che fare piu' che non il rapporto esterno con l'oggetto . |
Citazione:
|
Citazione:
Questa forma artistica e' un dono che puo' avere e credo abbia la funzione che jung attribuisce all'immaginazione attiva . Questa coltivata nel modo giusto puo' integrare conscio ed inconscio che èpoi e' proprio l'argomento del 3d. Se fosse cosi' io eviterei di ''castrarla '' con queste inutili tendenze ad una perfezione che nessuno pretende , a quanto pare , da te . Io la userei a questo importante scopo e ringrazierei Dio di averla . |
Citazione:
Nike ti meriti un bacio bacini.gif... Io ho avuto intuizioni profonde attraverso il canto e la tecnica vocale che unite a quanto afferma Jung mi daranno sicuramente un quadro più completo. Già ne ho parlato in un altro 3d ma voglio dire solo due cose perchè chi non è addetto ai lavori non può giustamente capire di cosa parlo. Il canto si basa su quattro elementi, due maschili e due femminili, due che vanno verso l'alto e due che vanno verso il basso opposti fra loro in coppia, i due inferiori comprimono e spingono avvicinandosi, i due superiori si allontanano fra loro. Capisco che non è semplice da spiegare, io ci ho messo mesi. La giusta tensione nell'opporsi fra loro da origine al quinto elemento che è il suono "girato" ovvero corretto nella canna acustica come quella dell'organo, strumento molto simile alle corde vocali, basato sui quattro elementi di arti superiori ed inferiori e canne ad aria. Nelle composizioni di Bach ci sono molti segni esoterici che sarebbe troppo lungo ora da spiegare. Ed ecco il luogo in cui mi incontro con il mio compagno che è anche un organista e mi apre la mente a nuovi orizzonti. Sappiamo già qual è il simbolo del 5 ed il suono è pure il primo segno di vita umana. La perfezione a cui tendo è proprio il "suono girato" più che l'esecuzione in sè di un vasto repertorio, perchè non immagini il piacere appagante che dà tutto questo apparato in equilibrio. E' la perfezione energetica in equilibrio. Non so dire se è stato il canto in sè o la disciplina per il canto o la disciplina musicale o tutto questo elaborare o tutto insieme, se è nata prima la gallina o l'uovo, so solo che sto migliorando velocemente con consapevolezza su molti ambiti. Canto meglio ma pure sto recuperando al femminile come controllo dell'aggressività. Sto dimagrendo e recuperando qualche capo d'abbigliamento sepolto nell'armadio, ed ho acquistato un paio di scarpe con tacco altro che erano 10 anni che non mi concedevo il lusso... La guardia è ancora alta però, non fidatevi troppo! icon_mrgr: |
Citazione:
il 4 torna sempre , e' il numero dell'armonia di ogni cosa , 4 le funzioni della psiche , 4 i suoni del canto , 4 gli apostoli , 4 i punti cardinali e chissa' quant'altro. Poi per jung la trinita' manca del 4° che e' la natura , la materia o l'ombra . Ed il 5 e' il risultato dell'armonia , un altro stato che esce dall'unione dei 4 ....il tuo suono girato . Ricambio , non posso fare a meno bacini.gif . |
Non so Nike se hai mai letto Liz Green, una psicologa junghiana appassionata di astrologia che ha associato i 4 tipi psicologici ai 4 elementi della terra, ovvero il Sentimento all'Acqua, il Pensiero all'Aria, il Senso alla Terra e l'Intuito al Fuoco, i 4 elementi sviluppati danno origine al Sè cosciente.
Nell'Analisi Transazionale i tre stadi dell'io in effetti sono 5, due inferiori e due superiori come i 4 elementi mediati dal quinto elemento o Io Adulto. Il quinto elemento è il risultato dell'equilibrio dei 4. Come tutte le vie portano al Signore, tutte le teorie portano all'Uomo... |
Citazione:
No non la conosco ma jung ha tanti figli ..... Ho letto di junghiani ma leggere Lui e' un altra cosa .:C: |
Citazione:
Dico di appartenere al tipo estroverso Sentimento perchè ho sempre sostenuto di stare bene nell'energia di cuore, per quanto razionale io possa essere alla fine ciò che prevale è il sentimento, il lato buono accogliente della mia persona. Per me è importante provare prima i sentimenti, poi la ragione, i sensi e l'intuizione. Questa è una scala di valore ai vari tipi come li sento dentro. O quanto meno davanti ad una situazione razionale allettante senza sentimenti preferisco una meno allettante ma con i sentimenti. Se accettiamo che il sentimento è acqua è femminile, il pensiero è aria è maschile. Partendo da una prima fase della mia vita in cui lascio prevalere i sentimenti oltre la ragione, quindi il femminile, quando avverto le sensazioni di dolore e sofferenza l'intuizione mi dice di proteggere il lato sentimentale emotivo con la razionalità, sviluppando maggiormente il lato maschile, il Pensiero razionale. Adesso è ovvia la domanda: ma in un arco di tempo lungo si può passare dalla prevalenza di un tipo all'altro rimanendo negli opposti antagonisti? Cioè è possibile che in un primo tempo io sia stata prevalentemente Sentimento e poi prevalentemente Pensiero? Ed ora due forze quasi uguali si oppongono per avere la dominanza? Dico quasi uguali perchè ho una prevalenza di Sentimento, ma sento forte la spinta del maschile razionale a voler prendere il sopravvento facendo soffrire la mia anima che è femminile, Sentimento. Quello che mi frega è il ricordo di sensazioni positive negate, l'intuizione è sul ricordo del negativo passato il pericolo probabilistico futuro, sulla base di motivazioni razionali accettabili. Dentro sento ora allentare la morsa e il desiderio di riconciliarmi con la mia parte femminile sentimento usando il pensiero razionale per prevedere e difendermi dai pericoli reali, ma ancora ho scatti di esuberanza maschile. Intanto proviamo a verificare se quanto detto corrisponde a verità. Già anticipo l'altra domanda: in questi 4 principi non dovrebbe esserci un positivo e un negativo? O positivo/negativo sono compresi nel maggiore o minore sviluppo a discapito dell'opposto antagonista? Cioè se si sviluppa troppo il Sentimento a discapito del Pensiero il soggetto si allontana dalla realtà vedendo tutto in modo fantasioso o troppo roseo o troppo nero? In base a cosa poi... solo circostanza oggettiva? Prima che poi mi sfugge un'ultima considerazione: la leggerezza o pesantezza energetica da cosa è determinata? Prendiamo il canto, a volte i 4 elementi sono messi giusti ma c'è una pesantezza dentro che mi impedisce di esprimermi accentando troppo in alcuni punti o mancando di sostegno in altri. E' come se fosse proprio una mancanza di coscienza e di controllo sul far fluire l'energia con prevalenza del controllo anzichè del lasciar andare. STop. Troppa carne al fuoco brucia senza assaporarla! |
Citazione:
Intanto che Luke ci spieghi i 2 tipi estroverso ed introverso , ti sottolineo che tu sei estroversa e quindi bisogna valutare che effetto ha questo sull'atteggiamento ? Intanto che perdi il contatto con te stessa assorbita in toto dall'oggetto ed innanzitutto col tuo corpo . Poi , la rimozione della funzione opposta ,nel tuo caso il pensiero , nell'inconscio non significa che scompaia ma che appare come compensazione della funzione prevalente a volte con disturbi fisici a volte con atteggiamenti primitivi arcaici : il tipo estr. sentimento esprime con la funzione pensiero rimossa , ad esempio , dei giudizi privi di tatto sugli altri . Questo perche' la funzione rimossa non si e' raffinata ma e' rimasta infantile . Se possono differenziarsene 2 di funzioni ? Credo di no credo che si scambi l'influsso dell'indifferenziata per quella differenziata . Pausa , stasera son cotto .:C: |
Citazione:
Citazione:
Disturbi fisici come somatizzazioni di cui io ho sempre sofferto, ma stranamente da quando ho tirato fuori l'orco ci soffro di meno, sto meglio e imparando a conoscerlo ho la possibilità di educarlo. In un certo senso ritengo che bisogna avere il coraggio di presentarlo agli amici e ai familiari per primi che sono quelli che perdonano più facilmente, solo facendolo uscire al largo posso conoscerlo meglio ed educarlo. Giudizi privi di tatto: le mie reazioni esagerate, da orco o elefante, dove si dicono cose di cui poi ci si pente. Siamo sempre lì, facendoli uscire si da un dimensione diversa, si cerca di comprendere e migliorare. E i giudizi con il tatto? dove si collocano? in un pensiero più evoluto? quello che non ti permette le repliche perchè detto con educazione? e lo sguardo tagliente di disprezzo e disapprovazione che accompagnano il tatto dove si colloca? A volte ho paura di scadere nell'ipocrisia, un giudizio è sempre negativo in qualsiasi modo lo si esprima, e se lo pensi e non lo esprimi è ancor peggio. Un mia "amica" è sempre gentile, educata, non alza quasi mai la voce ma dentro il veleno la rode, cova vendetta per tanto tempo, istiga il mio orco affinchè le tolga le castagne dal fuoco. Ci sono cascata solo una volta, ora ascolto lo sfogo senza interferire, per me le sue castagne possono pure bruciarsi. A me passa subito tutto purchè chiarisco, e finchè non chiarisco sto male. Citazione:
Citazione:
|
Citazione:
|
Citazione:
Buon lavoro anche a te :C: |
Provo ad accennare qualcosa sulle caratteristiche generali dei tipi introvreso ed estroverso, se è il caso poi si può spostare tutto in un 3d apposito.
A detta di Jung tutto dipende dal rapporto esistente tre il soggetto e l'oggetto. Per l'INTROVERSO è importante sottrarre "libido" all'oggetto, per prevenire la preponderanza di quest'ultimo, la coscienza o meglio il suo centro (l'IO) del soggetto introverso pur vedendo le condizioni esterne elegge a fattore determinante e decisivo il proprio elemento soggettivo, cioè la reazione interna che l'oggetto esterno scatena in lui, svalutando contemporanemene il fattore oggettivo. E' il soggetto che vuole e deve prevalere in modo preponderante sull'oggetto della sua analisi. Questo atteggiamento, come diceva Nike, avviene in genere utilizzando una funzione principale, ad esmpio il pensiero, reprimendo la funzioneopposta, il sentimento in questo caso, ed utilizzando le altre come funzioni secondarie o sussidiarie, che si limitano a supportare la funzione principale. Tutto ciò comporta una "Ipertrofia" dell'IO, ma sappiamo che quest'ultimo è solo una parte della psiche complessiva di una persona, che è il Sè, comprendente anche l'inconscio, il quale non resta inerme ma si preoccupa di curare la relazione con l'oggetto compensandone la svalutazione operata dall'IO, e mandando impulsi inconsci che danno alll'oggetto dimensioni ed importnazna notevoli. Quindi tanto più l'IO cosciente cerca di estranearsi dall'oggetto per dare importanza e predominio al soggetto, tanto più l'inconscio, per compensare, rivestirà l'oggetto di qualità potenti e paurose, con caratteristiche spesso infantili ed arcaiche, con le qulai l'oggetto si anima di un potere quasi magico, ogni nuovo oggetto o un mutamento dello stesso vengono avvertiti come portatori di pericoli sconosciuti che intimoriscono. Per questa ragione, ad esempio, gli individui introversi temono le suggestioni che possono derivare dalle manifestazioni emotive altrui e dovranno svolgere un immane lavoro interiore per contrastare le impressioni inconscie e sconvolgenti che riceve dall'oggetto, cercandodi prenderne il sopravvento, col rischio di esaurirsi in questa battaglia interna. Ovviamente il tipo introverso può classificarsi in 4 sotto categorie a seconda di quale sia la funzione in lui principale, al limite poi si potranno vedere in dettaglio. A dopo con l'Estroverso. |
Nel tipo ESTROVERSO ovviamente prevale l'orientamento in base all'oggetto , il quale determina le decisioni e gli atti più frequenti molto di più di quanto facciano le opinioni soggettive.
L'estroverso, naturalmente con varie sfumature, pensa, sente ed agisce in modo direttamente corrispondente alle circostanze obiettive esterne ed alle loro esigenze. La coscienza di questi soggetti, come la loro attenzione ed il loro interesse, è quindi rivolta principalmente all'esterno , la mediazione della componente soggetiva, fondamentale per gli intro-versi, è, invece, qui molto relativa. La propria soggettività viene tenuta in scarsa considerazione, essendo troppo poco esterna, il rischio, nei casi limite, è di venir assorbito e perdersi totalmente nell'oggetto, lasciandosi , ad esempio, influenzare e suggestionare da altre persone in modo eccessivo. Anche per l'estroverso l'inconscio cercherà di attuare un meccanismo compensatorio, che verterà ovviamente sull'accentuare il fattore soggettivo e quindi sui bisogni e sulle esigenze che tendono ad essere rimosse da un eccessivo atteggiamento estroverso. Tali tendenze acquisiranno un carattere primitivo e quasi infantile, oltre che fortemente egoistico, che a volte vengono fuori anche con disturbi somatici di tipo fisico e nervoso volti a richiamare l'attenzione sul corpo del soggetto che nel frattempo andava "perdendosi" dietro all'oggetto, ad esempio un lavoro, una relazione ecc. Questo in estrema sintesi è il quadro generale, se interessa poi si potranno passare in rassegna alcuni tipi specifici con le relative funzioni sia, per gli introversi che per gli estroversi. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 07.17.06. |
Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271