Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Psicologia moderna e antica (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=20)
-   -   Divinita' e Daimon (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=4298)

turaz 21-05-2008 19.15.28

Divinita' e Daimon
 
cosa intendete con questo termine?

nikelise 21-05-2008 22.09.34

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 53749)
cosa intendete con questo termine?


Eccomi, oggi sono un pò incasinato

Citazione:
Originalmente inviato da nikelise
Il rapporto che c'e' tra archetipo e daimon (come hai detto sopra c'e' un punto di contatto) e' il rapporto che c'e' tra afrodite cioe' la bellezza e eros suo figlio nel mito e nella vita. E' cosi'?



Si possiamo dire così, se hai colto, sopra ho scritto che dovremmo focalizzarci sulla differenza tra origine ed inizio.
Quote:

Allora il daimon e' un effetto ,una proiezione, una conseguenza ,dell'archetipo dentro di noi .


Dentro e anche fuori Quote:

Come l'odio e' un' effetto della guerra o della lotta -archetipo,
come il voler figli e' l'effetto della madre- archetipo .
E' cosi'?


si, definizioni a parte il senso è questo (direi che la guerra è un effetto dell'archetipo dell'odio, ma è uguale) Quote:

Detto questo per parlare di cose pratiche cosa succede quando gli dei diventano malattie ,si espandono eccessivamente nella psiche e devono essere compensati?


Non sono gli dei che diventano malattie, come potrebbero? Non sarebbero dei, caso
noi ci ammaliamo perchè ci danniamo dietro i daimon (letteralmente e praticamente).
Certo possiamo anche considerare la malattia come entità che in questo caso è rappresentata dai daimon, in molte tradizioni sciamaniche (e anche molta psicologia transpersonale) così cercano la guarigione, affrontando direttamente il demone a cui si da forma concreta in varie maniere, per concreta non intendo sempre materiale, nello sciamanesimo si, anche con strutture fisiche vere e proprie, tipo feticci e simulacri, nella psicologia usando l'immaginazione attiva, i sogni comuni o lucidi etc... (anche se poi non è che ci siano tanti professionisti in grado di seguire e accompagnare in percorsi del genere).
Dicevo "possiamo", ma volendo vedere le cose più direttamente la malattia è il rapporto tra noi e i daimon (in senso non materiale) non sono loro in se, tanto è vero che lo stesso daimon può indurci in malattia ma anche essere un potente mezzo di guarigione, e non solo, come dicevi anche tu.

Per chiarirci, gli dei in questo contesto sono le entità che ci tengono in contatto con il mondo delle idee (o archetipi), quelle entità che ci permettono di trascendere e comprendere anche i daimon, altrimenti come faremmo? La nostra visione di essi (daimon) sarebbe sempre filtrata da loro (daimon), e non avremmo mai contatto diretto con il regno delle idee. Certo gli dei non sono a "buon mercato" come i daimon, ma sono una possibilità che abbiamo.
Quote:

L'io li deve contenere.
Come?


Ai massimi livelli, parlando in termini che mi sembrano a te più consoni, con l'Individuazione, comunque in questo caso possiamo contenere solo i daimon che noi stessi abbiamo creato (seppure attingendo da forme pre-esistenti, appunto gli archetipi).
Il "noi stessi abbiamo creato" equivale al tuo "che la sorte ci da".
Quote:

Tu parli di cambiamento , cambiamento di cosa visto che l'archetipo e' immutabile e dentro di noi agisce come gli pare.

Cambiamento di noi stessi e del modo come ci relazioniamo con i nostri daimon oltre che con il mondo esterno e quindi i daimon collettivi.

---------------------------------------------------

Ti dirò che della discussione iniziale è rimasto poco icon_mrgr:, però va bene, il discorso è utile e penso che possa interessare, magari quando ho un secondo vedo se è possibile dividere questi nostri interventi a parte perchè non vadano persi in un titolo.

turaz 22-05-2008 10.22.04

mi spiace ma mi pare molto frammentario.
cosa è un daimon?
chi ha coniato questo termine (jung?)?
si sta forse parlando del nostro doppio eterico o di altro (magari dei cosiddetti angeli "luciferini")?

nikelise 22-05-2008 10.38.42

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 53802)
mi spiace ma mi pare molto frammentario.
cosa è un daimon?
chi ha coniato questo termine (jung?)?
si sta forse parlando del nostro doppio eterico o di altro (magari dei cosiddetti angeli "luciferini")?

Completalo tu siamo felici di cio'.

turaz 22-05-2008 12.44.17

se non so di "partenza" cosa intendete con quel termine come posso completare?
state forse parlando del doppio eterico?
in sostanza di un qualcosa che si "alimenta" dei nostri pensieri?
più puliti essi sono più il doppio è "puro" e elevato o al contrario è pieno di m...?
oppure si parla di quello che altrove vengono definiti angeli luciferini chiamati ad annullare (per così dire) tutti i pensieri che vanno contro il "progetto" che abbiamo deciso prima di incarnarci e che quindi in un certo senso sono i "guardiani della soglia"?

nikelise 22-05-2008 13.06.18

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 53813)
se non so di "partenza" cosa intendete con quel termine come posso completare?
state forse parlando del doppio eterico?
in sostanza di un qualcosa che si "alimenta" dei nostri pensieri?
più puliti essi sono più il doppio è "puro" e elevato o al contrario è pieno di m...?
oppure si parla di quello che altrove vengono definiti angeli luciferini chiamati ad annullare (per così dire) tutti i pensieri che vanno contro il "progetto" che abbiamo deciso prima di incarnarci e che quindi in un certo senso sono i "guardiani della soglia"?

Ma io non conosco questi argomenti in cui vedo sei ferrato per cui spetta a te escludere o meno le tue tesi.

turaz 22-05-2008 13.14.13

ma conosci il daimon no?
perchè non metti per iscritto la tua definizione "completa" di daimon?
in wikipedia ho letto sia un termine coniato da jung (sbaglio?) per indicare una sorta di "genio" che ci viene assegnato alla nascita (secondo una certa mitologia).
a questo punto allora ho fatto un'associazione (magari erronea) sul cosiddetto "doppio eterico".
su questo argomento uno mi pare ferrato molto più di me.
A quanto ne so io noi abbiamo un corpo fisico, un corpo mentale e un corpo eterico.
quel corpo eterico si alimenta dei nostri pensieri.
A un certo punto della nostra evoluzione su questa terra diventa "consistente".
più tu dai spazio a pensieri "bassi" più questo doppio si alimenta di essi e continua a rimandarteli come segnali (che sia questo il daimon?)
più tu dai spazio a pensieri "puri" ed elevati più il doppio eterico si pulisce e ti rimanda pensieri di questo tipo (che sia questo quello che chiamiamo "angeli"?)

ciauzz

jezebelius 22-05-2008 14.24.55

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 53762)
Eccomi, oggi sono un pò incasinato

Citazione:
Originalmente inviato da nikelise
Il rapporto che c'e' tra archetipo e daimon (come hai detto sopra c'e' un punto di contatto) e' il rapporto che c'e' tra afrodite cioe' la bellezza e eros suo figlio nel mito e nella vita. E' cosi'?

Si possiamo dire così, se hai colto, sopra ho scritto che dovremmo focalizzarci sulla differenza tra origine ed inizio.
Quote:

Allora il daimon e' un effetto ,una proiezione, una conseguenza ,dell'archetipo dentro di noi .
Dentro e anche fuori

Quote:

Come l'odio e' un' effetto della guerra o della lotta -archetipo,
come il voler figli e' l'effetto della madre- archetipo .
E' cosi'?



si, definizioni a parte il senso è questo (direi che la guerra è un effetto dell'archetipo dell'odio, ma è uguale) Quote:

Detto questo per parlare di cose pratiche cosa succede quando gli dei diventano malattie ,si espandono eccessivamente nella psiche e devono essere compensati?


Non sono gli dei che diventano malattie, come potrebbero? Non sarebbero dei, caso
noi ci ammaliamo perchè ci danniamo dietro i daimon (letteralmente e praticamente).
Certo possiamo anche considerare la malattia come entità che in questo caso è rappresentata dai daimon, in molte tradizioni sciamaniche (e anche molta psicologia transpersonale) così cercano la guarigione, affrontando direttamente il demone a cui si da forma concreta in varie maniere, per concreta non intendo sempre materiale, nello sciamanesimo si, anche con strutture fisiche vere e proprie, tipo feticci e simulacri, nella psicologia usando l'immaginazione attiva, i sogni comuni o lucidi etc... (anche se poi non è che ci siano tanti professionisti in grado di seguire e accompagnare in percorsi del genere).
Dicevo "possiamo", ma volendo vedere le cose più direttamente la malattia è il rapporto tra noi e i daimon (in senso non materiale) non sono loro in se, tanto è vero che lo stesso daimon può indurci in malattia ma anche essere un potente mezzo di guarigione, e non solo, come dicevi anche tu.

Per chiarirci, gli dei in questo contesto sono le entità che ci tengono in contatto con il mondo delle idee (o archetipi), quelle entità che ci permettono di trascendere e comprendere anche i daimon, altrimenti come faremmo? La nostra visione di essi (daimon) sarebbe sempre filtrata da loro (daimon), e non avremmo mai contatto diretto con il regno delle idee. Certo gli dei non sono a "buon mercato" come i daimon, ma sono una possibilità che abbiamo.
Quote:

L'io li deve contenere.
Come?



Ai massimi livelli, parlando in termini che mi sembrano a te più consoni, con l'Individuazione, comunque in questo caso possiamo contenere solo i daimon che noi stessi abbiamo creato (seppure attingendo da forme pre-esistenti, appunto gli archetipi).
Il "noi stessi abbiamo creato" equivale al tuo "che la sorte ci da".

Quote:

Tu parli di cambiamento , cambiamento di cosa visto che l'archetipo e' immutabile e dentro di noi agisce come gli pare.

Cambiamento di noi stessi e del modo come ci relazioniamo con i nostri daimon oltre che con il mondo esterno e quindi i daimon collettivi.

---------------------------------------------------

Ti dirò che della discussione iniziale è rimasto poco icon_mrgr:, però va bene, il discorso è utile e penso che possa interessare, magari quando ho un secondo vedo se è possibile dividere questi nostri interventi a parte perchè non vadano persi in un titolo.

Allora cerco di vedere se ho capito Nike.
Devo dire che è molto interessante.

Insomma il " Daimon " lo creiamo noi nei limiti di quello che possiamo.
Per l'esattezza le creazioni di questi si muovono entro il collegamento tra noi e l'archetipo.
Quando si parla di cambiamento, allora, si fa sempre riferimento a questo collegamento. Se da un lato l'abbiamo creato ( il Daimon ), dall'altro possiamo anche modificare il nostro rapporto con lui, modificando noi stessi, come anche il rapporto col Daimon collettivo, Quindi un nuovo approccio d a parte nostra alla vita e a ciò che con essa è collegato.
L'Individuazione, si raggiunge attraverso un percorso di conoscenza ed il fine, se vogliamo dire così.
Il Daimon però può essere sia fonte di conoscenza e sia fonte di dannazione.
In questo secondo caso, introducendo anche la malattia come fonte di questa dannazione che si presenta a volte anche come entità a se ( mi pare di capire ) ma anche, innanzitutto, come collegamento tra noi ed il daimon - mi verrebbe da dire come " rapporto " tra noi e lui - che se utilizzata può anche essere potente mezzo di guarigione. Siamo noi che ci danniamo dietro il daimon e quindi ci ammaliamo. Penso ad esempio al più più piccolo dei problemi siano al più complesso e complicato.

Cosa c'è allora oltre il Daimon?
Oltre quello mi pare di capire che ci siano gli Dei, gli archetipi, il regno delle idee che a loro volta ci permettono sia di comprendere il daimon, che altrimenti sarà compreso sempre in maniera limitata nel senso che solo attraverso di lui, e quindi l'opera di conoscenza avrebbe luogo soltanto parzialmente.
Esiste quindi un rapporto tra noi ed il Daimon e tra il Daimon e L'archetipo, usando una scala ascendente. soltanto trascendendo il Daimon si può cionoscere il Daimon stesso mediante l'archetipo ( che lo ha generato, a questo punto? )
Non mi è chiara però la differenza tra " origine " ed " inizio ", posto che il resto l'abbia capito.
fiori.gif

nikelise 22-05-2008 15.24.42

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 53820)
ma conosci il daimon no?
perchè non metti per iscritto la tua definizione "completa" di daimon?
in wikipedia ho letto sia un termine coniato da jung (sbaglio?) per indicare una sorta di "genio" che ci viene assegnato alla nascita (secondo una certa mitologia).
a questo punto allora ho fatto un'associazione (magari erronea) sul cosiddetto "doppio eterico".
su questo argomento uno mi pare ferrato molto più di me.
A quanto ne so io noi abbiamo un corpo fisico, un corpo mentale e un corpo eterico.
quel corpo eterico si alimenta dei nostri pensieri.
A un certo punto della nostra evoluzione su questa terra diventa "consistente".
più tu dai spazio a pensieri "bassi" più questo doppio si alimenta di essi e continua a rimandarteli come segnali (che sia questo il daimon?)
più tu dai spazio a pensieri "puri" ed elevati più il doppio eterico si pulisce e ti rimanda pensieri di questo tipo (che sia questo quello che chiamiamo "angeli"?)

ciauzz

Ti assicuro che non so risponderti : pensieri alti , bassi doppio , non lo so io so quello che ho scrito con Uno ,DAFNE, GRI, ECC. ECC.

nikelise 22-05-2008 15.46.15

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 53823)
Allora cerco di vedere se ho capito Nike.
Devo dire che è molto interessante.

Insomma il " Daimon " lo creiamo noi nei limiti di quello che possiamo.
Per l'esattezza le creazioni di questi si muovono entro il collegamento tra noi e l'archetipo.
Quando si parla di cambiamento, allora, si fa sempre riferimento a questo collegamento. Se da un lato l'abbiamo creato ( il Daimon ), dall'altro possiamo anche modificare il nostro rapporto con lui, modificando noi stessi, come anche il rapporto col Daimon collettivo, Quindi un nuovo approccio d a parte nostra alla vita e a ciò che con essa è collegato.
L'Individuazione, si raggiunge attraverso un percorso di conoscenza ed il fine, se vogliamo dire così.
Il Daimon però può essere sia fonte di conoscenza e sia fonte di dannazione.
In questo secondo caso, introducendo anche la malattia come fonte di questa dannazione che si presenta a volte anche come entità a se ( mi pare di capire ) ma anche, innanzitutto, come collegamento tra noi ed il daimon - mi verrebbe da dire come " rapporto " tra noi e lui - che se utilizzata può anche essere potente mezzo di guarigione. Siamo noi che ci danniamo dietro il daimon e quindi ci ammaliamo. Penso ad esempio al più più piccolo dei problemi siano al più complesso e complicato.

Cosa c'è allora oltre il Daimon?
Oltre quello mi pare di capire che ci siano gli Dei, gli archetipi, il regno delle idee che a loro volta ci permettono sia di comprendere il daimon, che altrimenti sarà compreso sempre in maniera limitata nel senso che solo attraverso di lui, e quindi l'opera di conoscenza avrebbe luogo soltanto parzialmente.
Esiste quindi un rapporto tra noi ed il Daimon e tra il Daimon e L'archetipo, usando una scala ascendente. soltanto trascendendo il Daimon si può cionoscere il Daimon stesso mediante l'archetipo ( che lo ha generato, a questo punto? )
Non mi è chiara però la differenza tra " origine " ed " inizio ", posto che il resto l'abbia capito.
fiori.gif

L'archetipo esiste da sempre e' fuori di noi e' una figura originaria che sta nel mondo delle idee.
Il daimon e' dentro di noi ed e' un effetto dell'archetipo.
L'eros sappiamo cos' e' no si attiva in conseguenza dell'archetipo della bellezza che a sua volta e' richiamato da una bella gnocca che ti passa davanti. Ok.
Nel mito afrodite ha un figlio che si chiama eros.
Non e' l'eros la fonte della conoscenza siamo noi che in relazione all'eros e alla sua causa: l'archetipo della bellezza (perche' spesso la bella gnocca e' solo un'occasione) possiamo conoscere o dannarci attraverso il processo di individuazione di cui parleremo.

Uno 22-05-2008 16.38.52

I Daimon Turaz sono prettamente la definizione in ambito psicologico di un fenomeno che può si essere visto anche in altri modi, ma fare l'equazione Daimon=qualsiasi-definizione-esoterica è riduttivo ed impreciso.

Citazione:

O.T.
Oggi molti fanno l'errore di fare un calderone di tutto partendo dall'assunto che la verità è unica.
Il concetto che la verità originale è unica è corretto, ma se le strade sono diverse non posso compiere analogie (neanche se me le servono su piatto d'argento) se non conosco le strade almeno fino ai punti di contatto, al contario dopo che ho percorso una strada se non fino in fondo almeno ad un buon punto posso riconoscere agevolmente tutto quello che c'è dietro di tutte le vie solo ascoltando pochi frammenti.
Non vuole essere un rimprovero a nessuno, tanto meno a te, quanto l'indicazione di un modo che impedisce di fare confusione incamerando definizioni senza senso.
E' (anche se O.T.) molto importante questa cosa, l'analogia è un mezzo potentissimo se usata correttamente, diventa una rovina se usata superficialmente.
Definire l'alter ego del Daimon in qualsiasi altra Tradizione (perchè tutto sommato anche la psicologia, Junghiana soprattutto, ma con qualche buon spunto anche da Freud, è da considerare una Tradizione , per quanto giovane e incompleta) è molto difficile.
La definizione che hai letto può darti un input, "un genio", cos'è un genio? E' qualcosa legato ai geni, la personificazione di un complesso di geni (si tipo quelli della genetica). In un certo senso possiamo dire che il Daimon personale principale (però ce ne sono anche comprimari o quanto meno secondari, oltre che quelli collettivi) è la risultante del lavoro fatto verso/entro/fuori di noi da tutte le entità demoniache ma anche angeliche che per qualche motivo sono a noi più connesse. In un certo senso non è neanche errato (secondo la visione corretta di tale parola e non le storielle che girano) identificarlo come il Karma, purchè non si faccia l'associaizone Daimon=Karma, ci sono punti di contatto e anche punti diversi.
Per usare altri termini (filosofia Gurdejjeffiana per esempio) il Daimon personale è la risultante dei piccoli io...

Risultante, sia chiaro, non integrazione, se l'integrassimo avremmo trovato il nostro vero Io... integrassimo o come dicevamo sopra contenessimo usando terminologia Junghiana.

Non è molto chiaro e preciso, ma una definizione sintetica solo questo mi permette, mi auguro che non sia usata per fermarsi in superficie

turaz 22-05-2008 16.48.30

ora mi è più chiaro grazie.

turaz 22-05-2008 16.57.19

vediamo se dico scemenze o meno.
mi pare di capire che queste "entità demoniache e angeliche" in un certo senso vengano richiamate da noi nel momento in cui coniamo un certo tipo di pensiero riguardo a una manifestazione dell'archetipo dominante.

se inizialmente siamo inconsapevoli di questo possiamo arrivare consapevolmente a richiamare un determinato tipo di entità piuttosto che un'altra?

queste "entità" formano poi le cosiddette egregore?

stella 22-05-2008 17.06.13

Da quello che ho capito il daimon potrebbe essere il nostro destino, la nostra indole, il nostro "Io", quello per cui siamo portati....
Quando noi cavalchiamo il nostro "demone" personale, ma che potrebbe essere anche un "angelo" siamo felici e stiamo vivendo appieno.
Si nasce con questo "genio" ma qualche volta viene soffocato dalle convenzioni sociali o dal quieto vivere, certe volte fa paura per le scelte di vita che può imporre, certe volte rappresenta il lato oscuro....
Io penso che raramente le persone seguono il loro destino e il loro daimon fino in fondo, ma quando capita di vedere un film o un personaggio che impersona questo si sente un'irresistibile attrazione....
Grandi uomini e artisti, anche incompresi, hanno seguito il loro "genio" fino in fondo compiendo grandi opere...
Anche nel male, chi ha seguito la sua indole fino in fondo è emerso come individuo unico da una folla, anche se in negativo.
Si ha paura di guardare nel profondo di se stessi, se ci si trova qualcosa che implica una trasformazione profonda che richiede sacrificio, forse è più facile volgersi da un'altra parte, ma se si è destinatati a essere quello che il nostro genio ci porta, in qualche modo emergerà...
Ma siamo noi a decidere se vogliamo cavalcare il nostro daimon, non il daimon a scegliere noi...

Uno 22-05-2008 17.10.34

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 53838)
vediamo se dico scemenze o meno.
mi pare di capire che queste "entità demoniache e angeliche" in un certo senso vengano richiamate da noi nel momento in cui coniamo un certo tipo di pensiero riguardo a una manifestazione dell'archetipo dominante.

se inizialmente siamo inconsapevoli di questo possiamo arrivare consapevolmente a richiamare un determinato tipo di entità piuttosto che un'altra?

le abbiamo già alla nascita, siamo predisposti, la nostra stessa forma è terreno che attrae certe influenze e ne respinge altre, però si poi teoricamente potremmo con il comportamento, il pensiero, i sentimenti etc.. renderci più o meno appetibili a determinate correnti
Quote:


queste "entità" formano poi le cosiddette egregore?
No, le eggregore non hanno vita propria anche se possono avere una carica tale da sopravvivere ai loro creatori, però non possono individuarsi, realizzarsi, illuminarsi etc (non sono sinonimi, ma ci stanno tutti bene)

turaz 22-05-2008 17.48.25

se ciò che ha detto stella è veritiero forse ora mi è ancora più chiaro.
(e allora mi viene da pensare che davvero si usano termini differenti per parlare della stessa cosa)
se il daimon è quanto ha detto e descritto io lo chiamo IO.
per me non ha accezione "negativa" (dualità)
per poterlo seguire sino in fondo occorre in un certo senso essere "egoisti" di fronte agli occhi altrui.

Uno 22-05-2008 18.18.44

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 53852)
se ciò che ha detto stella è veritiero forse ora mi è ancora più chiaro.
(e allora mi viene da pensare che davvero si usano termini differenti per parlare della stessa cosa)
se il daimon è quanto ha detto e descritto io lo chiamo IO.
per me non ha accezione "negativa" (dualità)
per poterlo seguire sino in fondo occorre in un certo senso essere "egoisti" di fronte agli occhi altrui.

E allora vedi che non è la stessa cosa? Il Daimon ha anche qualità negative, ti puoi perdere se segui il Daimon senza discernimento.
Se posso permettermi, non cercare sempre di livellare tutto a quello che hai già inglobato e fatto tuo, ti perdi molte sfumature, sei costretto a tagliare tutto quello che non rientra nel modello già creato.
Quello che tu chiami IO è l'integrazione e il contenimento dei Daimon al limite (un pò tirato, ma può starci)... ma per arrivare a quello devi prima aver a che fare con i Daimon così come sono, non ci sono alternative

Uno 22-05-2008 18.23.32

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 53843)
Ma siamo noi a decidere se vogliamo cavalcare il nostro daimon, non il daimon a scegliere noi...

Uhum.... questa messa così è un pò ambigua, siamo quello che siamo, ci becchiamo quello che che meritiamo nel bene e nel male, anche quando appena nati non abbiamo meriti e colpe della personalità. Il Daimon non ci sceglierà con elaborazione mentale ma è attirato o repulso da quello che siamo.

turaz 22-05-2008 18.27.36

mi va bene non livellare.
sto cercando di capire meglio.
posso definire il daimon (in accezione negativa) come una sorta di "distorsione" rispetto a un "carattere puro" (o crisma) che io ho che viceversa un "angelo" enfatizza?
si può parlare del daimon intendendo come effetto di esso un modo di incanalare l'energia erroneo e non indirizzato verso il più alto fine del Se?
può avere qualcosa a che fare con il channeling "distorto"?

stella 22-05-2008 21.26.50

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 53857)
Uhum.... questa messa così è un pò ambigua, siamo quello che siamo, ci becchiamo quello che che meritiamo nel bene e nel male, anche quando appena nati non abbiamo meriti e colpe della personalità. Il Daimon non ci sceglierà con elaborazione mentale ma è attirato o repulso da quello che siamo.

Alla nascita non abbiamo nè meriti nè colpe per quel che siamo e quel che ci viene assegnato... o da quale o quali Daimon siamo prescelti.
Ma nella vita possiamo cercare di ribellarci anche se il Daimon mai si lascerà abbandonare e ci perseguiterà sempre nel bene o nel male, oppure possiamo integrarci con esso e cercare di domarlo prendendo noi le briglie, in modo che sia il cavaliere a condurre il cavallo e non il cavallo a trascinare il cavaliere...

Astral 22-05-2008 23.31.16

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 53843)
Da quello che ho capito il daimon potrebbe essere il nostro destino, la nostra indole, il nostro "Io", quello per cui siamo portati....
Quando noi cavalchiamo il nostro "demone" personale, ma che potrebbe essere anche un "angelo" siamo felici e stiamo vivendo appieno.
Si nasce con questo "genio" ma qualche volta viene soffocato dalle convenzioni sociali o dal quieto vivere, certe volte fa paura per le scelte di vita che può imporre, certe volte rappresenta il lato oscuro....
Io penso che raramente le persone seguono il loro destino e il loro daimon fino in fondo, ma quando capita di vedere un film o un personaggio che impersona questo si sente un'irresistibile attrazione....
Grandi uomini e artisti, anche incompresi, hanno seguito il loro "genio" fino in fondo compiendo grandi opere...
Anche nel male, chi ha seguito la sua indole fino in fondo è emerso come individuo unico da una folla, anche se in negativo.
Si ha paura di guardare nel profondo di se stessi, se ci si trova qualcosa che implica una trasformazione profonda che richiede sacrificio, forse è più facile volgersi da un'altra parte, ma se si è destinatati a essere quello che il nostro genio ci porta, in qualche modo emergerà...
Ma siamo noi a decidere se vogliamo cavalcare il nostro daimon, non il daimon a scegliere noi...

Ad esempio se il mio daimon mi dice che sono portato per la carriera artistica, so già che in Italia patirò la fame, ma mi sentirò veramente realizzato solo se seguo quel percorso, nonostante le convenzioni e le difficoltà?

Uno 23-05-2008 00.10.41

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 53858)
posso definire il daimon (in accezione negativa) come una sorta di "distorsione" rispetto a un "carattere puro" (o crisma) che io ho che viceversa un "angelo" enfatizza?
si può parlare del daimon intendendo come effetto di esso un modo di incanalare l'energia erroneo e non indirizzato verso il più alto fine del Se?
può avere qualcosa a che fare con il channeling "distorto"?

No a tutte e tre le domande.
i demoni e gli angeli non enfatizzano quello che sei, tentano (la tentazione non è solo negativa) di stimolarti in un senso o nell'altro (e dove trovano appigli) ma sei tu che compi le cose.
Se usassi una sola parola direi induzione o impressione, se usassi un esempio, farei l'esempio della nostra comune vista, se c'è un albero a 10m di distanza e io lo sto guardando, la forma dell'albero mi si forma nella percezione, ma l'albero rimane dove sta, lo stesso le influenze in generale del Daimon

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 53859)
Alla nascita non abbiamo nè meriti nè colpe per quel che siamo e quel che ci viene assegnato... o da quale o quali Daimon siamo prescelti.

Rispetto il tuo modo di vedere, però in un Universo tanto preciso non si spiegherebbe la casualità di quello che nasce ricco e di quello che nasce povero (per esempio), in questo lo vediamo chiaramente che ereditiamo (quindi abbiamo, voce del verbo avere) dalla famiglia, altre cose non sono così evidenti eppur....
Anche meriti e colpe si possono ereditare, soprattutto le colpe.

nikelise 23-05-2008 06.48.34

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 53861)
Ad esempio se il mio daimon mi dice che sono portato per la carriera artistica, so già che in Italia patirò la fame, ma mi sentirò veramente realizzato solo se seguo quel percorso, nonostante le convenzioni e le difficoltà?

Si a me sembra proprio cosi'.
Ma permettimi una citazione perche' come al solito altri hanno gia' detto e scritto meglio:
Simposio dialogo di Platone PAR 23: DIOTIMA parla con SOCRATE di Amore:

«Ma, allora,» chiesi, «chi sarebbe Amore? Un essere mortale?» «Ma niente affatto.» «Ma allora?» «Come nel caso precedente, qualcosa di mezzo, tra, il mortale e l'immortale.» «E cioè, Diotima?» «Un demone possente, Socrate, che come tutti i demoni, sta tra il divino e l'umano.» «E qual è il suo potere?» chiesi. «Quello di interpretare e di recare agli dei le preghiere e i sacrifici degli uomini e, agli uomini, i comandamenti e i premi degli dei per i sacrifici compiuti; nel suo ruolo di intermediario, egli colma l'enorme distanza tra gli uni e gli altri, così l'universo risulta in se stesso collegato. Da lui procede tutta l'arte della divinazione, tutta la scienza sacerdotale, per quel che riguarda i sacrifici e le iniziazioni e poi gli incantesimi, ogni sorta di profezie e la magia. Dio non scende a contatto con l'uomo ma è attraverso i demoni che egli parla e ha rapporto con gli uomini, sia quando sono svegli, sia durante il sonno; e chi è sapiente in queste cose è un ispirato chi invece s'intende d'altro, esercita, per esempio, una diversa arte o un mestiere qualsiasi, non è che un manovale. Molti sono i demoni e di ogni specie. Amore ne è uno.» «E suo padre e sua madre,» chiesi, «chi sono?» «È, una cosa lunga,» fece, «ma te la racconterò ugualmente. Quando nacque Afrodite, gli dei si trovavano ....
Gli Dei sono gli archetipi.

Meglio di cosi'!, Ma lo aveva gia' spiegato UNO.
Mi resta un dubbio il daimon e' dentro di noi ed e' un angelo o un demone a seconda...Uno, mi sembra che tu ne parli come fossero delle entita' altro da noi, solo metaforicamente o credi che effettivamente tali siano?
Per me sono parti dell'anima dell'inconscio con le quali dobbiamo fare i conti.

stella 23-05-2008 09.44.21

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 53863)
Rispetto il tuo modo di vedere, però in un Universo tanto preciso non si spiegherebbe la casualità di quello che nasce ricco e di quello che nasce povero (per esempio), in questo lo vediamo chiaramente che ereditiamo (quindi abbiamo, voce del verbo avere) dalla famiglia, altre cose non sono così evidenti eppur....
Anche meriti e colpe si possono ereditare, soprattutto le colpe.

Questo è vero, infatti nella Bibbia c'è scritto che le colpe dei padri ricadranno sui figli per sette generazioni...
in più una persona non sceglie se nascere da una famiglia ricca o povera, quindi in qualche modo è già predestinata a un certo tipo di vita....
Ma qualche volta da famiglie povere sono nati quelli che poi sono diventati geni in qualche campo, certo non sempre è così...
Questo daimon che ci perseguita dalla nascita, se seguito fino in fondo, porta alla piena realizzazione di sè, nel bene e nel male....
E' come se uno di questi archetipi a livello di idea-pensiero attraverso il daimon si incarnasse nella persona creando un individuo unico...
Io non credo tanto nella casualità, ogni azione ha il suo ritorno....

turaz 23-05-2008 09.46.10

mi avete fatto scendere una lacrimetta (mannaggia a voi:))
e mi è anche più chiaro cosa tempo fa avevo "sentito" di me stesso.

ve li ricordate i cartoni di ken shiro quando in certe situazioni dai soggetti emergevano sopra di loro delle forme tipo geni che li indirizzavano nel loro operato?

mi è venuta un pò questa associazione

Uno 23-05-2008 10.23.02

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 53866)
Gli Dei sono gli archetipi.

No Nike, gli dei erano (sono) venerati da tutti, gli archetipi sono indagati dai filosofi e descritti modernamente in maniera abbastanza organica, dandogli anche il nome, da Jung.
Gli dei hanno una forma, anche se ci vogliamo fermare al simbolismo... invece gli archetipi no, sono prima della forma, hai mai visto la forma dell'archetipo della madre? No puoi vedere varie forme per quello stesso archetipo, una accettata diffusamente è quella della Vergine Maria.
Posso comprendere il tuo accostamento, la logica è: "gli dei sono la forma degli archetipi", gli archetipi che prendono vita nell'esistenza. Non è errato, ma non c'è un rapporto uno a uno, lo stesso archetipo può avere più dei che gli danno forma (ove per dei non ci fermiamo alla mitologia, visto che abbiamo anche molti dei moderni) La definizione più precisa che mi viene senza allungare troppo è che gli dei sono la prima impersonificazione degli archetipi nel mondo del creato sono l'inizio nel creato, dell'origine degli archetipi.
Ho provato a lanciare uno spunto con origine ed inizio, ma non non sono sicuro che sia chiara la differenza, in due parola l'origine è pluripotenziale, può essere qualsiasi cosa, prendere qualsiasi forma, l'inizio è già determinato dalla forma, l'origine non è soggetta a regole, le regole vengono dopo, è l'origine stessa che detta le regole attraverso la forma e la direzione che assume, l'inizio è già formato e direzionato e quindi ha delle regole, seppure relative al punto percorso.
Gli archetipi sono l'origine assoluta (del creato anche se ovviamente sono nel mondo delle idee) e possono prendere qualsiasi forma, quando noi vediamo e definiamo l'archetipo della madre è perchè lo stiamo già vedendo dal nostro lato dello specchio, perchè la nostra mente comune non riesce ad elaborare senza dare una forma.
Gli dei sono archetipi che hanno preso già forma, sono già un inizio sebbene sono l'Inizio quindi molto meno legati e soggetti a regole e leggi, comunque tra loro c'è una sorte di gerarchia, funzionalità etc....
I daimon sono anche inizio ma non hanno una forma propria si adattano alla forma che noi gli diamo, come noi pensiamo un daimon questo sarà (forma in questo caso anche astratta, la forma che comunque usiamo quando pensiamo a concetti astratti), noi comunque in qualche modo nel pensare il daimon siamo condizionati dagli dei, questi famosi dei che giocano con il destino dei mortali, mica che c'è un barbuto con il tridente che ci spunzona realmente... però l'influenza delle forme degli dei modella gran parte della forma che noi diamo al nostro/nostri daimon.

Lo so che non ho esemplificato tanto, magari in base a eventuali domande cercheremo di chiarire meglio.

Quote:

Mi resta un dubbio il daimon e' dentro di noi ed e' un angelo o un demone a seconda...Uno, mi sembra che tu ne parli come fossero delle entita' altro da noi, solo metaforicamente o credi che effettivamente tali siano?
Per me sono parti dell'anima dell'inconscio con le quali dobbiamo fare i conti.
E' praticamente la stessa cosa Nike, sono comunque parti che anche quando sono dentro di noi (intendo i daimon personali) hanno una certa dose di vita propria, anche se senza di noi sarebbero nulla.... la definizione che rende meglio è parassita, o meglio simbiote, quindi da non intendere solo in senso negativo, certe edere che coprono degli alberi proteggono quest'ultimi dal freddo o da animali che mangiano la pianta (tanto per fare un esempio), però in cambio prendono nutrimento e vita. Tutto sta a mantenere l'equilibrio, se pretendiamo troppo per noi (della linfa vitale) il daimon si soffoca e noi non possiamo esprimerci oltre un certo punto (l'esempio che facevate del musicista) se concediamo troppo al daimon questo arriva a possederci letteralmente.

Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.



Mi fermo perchè il post è già un mattone, sono qui comunque per espandere con calma.

Astral 23-05-2008 10.29.40

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 53872)
Questo è vero, infatti nella Bibbia c'è scritto che le colpe dei padri ricadranno sui figli per sette generazioni...
in più una persona non sceglie se nascere da una famiglia ricca o povera, quindi in qualche modo è già predestinata a un certo tipo di vita....
Ma qualche volta da famiglie povere sono nati quelli che poi sono diventati geni in qualche campo, certo non sempre è così...
Questo daimon che ci perseguita dalla nascita, se seguito fino in fondo, porta alla piena realizzazione di sè, nel bene e nel male....
E' come se uno di questi archetipi a livello di idea-pensiero attraverso il daimon si incarnasse nella persona creando un individuo unico...
Io non credo tanto nella casualità, ogni azione ha il suo ritorno....

Credo che non abbiamo tutti le stesse possibilità alla nascita. Uno ha fatto l'esempio dei soldi, che secondo è il meno calzante, perchè tutto sommato chi è povero può diventare molto ricco e viceversa.
Oltre all'esempio dei soldi, io prenderei cose come la salute ( c'è chi nasce handicappato ad esempio), oppure chi è molto fortunato, o sventurato, a volte sembra che la natura dona molto e dona niente.

Quello della colpa dei padri la vedo più come una cosa di Dna, infatti i difetti dei genitori ce li portiamo dietro, perchè sono i difetti dei nonni, dei bisnonni, etc...

Ma per quanto riguarda il Karma, non credo che un individuo deve pagare le colpe dei padri, ed è scritto anche sulla Bibbia, che se il padre è malvagio ma il figlio sceglie la via del Signore, saranno dimenticati tutti i suoi peccati e non pagherà per quelli del padre. Mentre se il figlio abbondano la via del padre buono, saranno dimenticati tutto il bene che ha fatto il padre e pagherà per i suoi peccati.

Per questo mi sembra assurdo che si possa vivere una volta soltanto, perchè se fosse cosi, tutti avremmo pari opportunità e staremmo allo stesso livello evolutivo.

Uno 23-05-2008 10.44.00

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 53878)
Credo che non abbiamo tutti le stesse possibilità alla nascita. Uno ha fatto l'esempio dei soldi, che secondo è il meno calzante, perchè tutto sommato chi è povero può diventare molto ricco e viceversa.

Il mio esempio era relativo a ciò che ereditiamo, mica a quello che facciamo o succede dopo..... in ogni caso un molto povero un caso su un miliardo (forse pure meno) diventerà molto ricco(è comunque possibile si), già uscire dalla povertà sarà difficile.
Il resto non lo commento qui e ora, di Astral comunque ce n'è e ce ne sarà uno solo, per tua e nostra fortuna boccaccia:(sto scherzando abbraccio:)

turaz 23-05-2008 11.00.09

vediamo se ho capito bene:
dei-dio=Principi ispiratori=assoluto immanifesto potenzialmente pluripotenziale?
archetipi che hanno già un principio di forma comprensibile dalla nostra mente
daimon

quello che normalmente individuamo come il Se è ispirato da tutto ciò e viene dopo di questi?

RedWitch 23-05-2008 12.03.59

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 53877)
.......Tutto sta a mantenere l'equilibrio, se pretendiamo troppo per noi (della linfa vitale) il daimon si soffoca e noi non possiamo esprimerci oltre un certo punto (l'esempio che facevate del musicista) se concediamo troppo al daimon questo arriva a possederci letteralmente.

Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.

E' altamente probabile che non abbia capito niente del discorso, faccio fatica parecchio ad inquadrare la cosa, ma provo a chiedere con un esempio per inserirmi nel discorso e cercare di capire ..

Ci sono cose con cui si puo' dire che "lottiamo" da tutta la vita o quasi.. ho sempre considerato il mio "demone" (mostro) la paura, l'ansia, ed e' qualcosa che non sapevo gestire, quindi mi dominava, mi possedeva letteralmente, imparando man mano un po' a gestirla, questo mostro adesso mi appare meno spaventoso (se dovessi figurarmelo lo immaginerei proprio come se fosse "fisicamente " piu' piccolo di prima, credo di nutrirlo di meno..). Altro lato della medaglia, quando la paura viene usata come benzina per fare qualcosa, non si puo' dire che sia "negativa", ma anzi, aiuta a muoversi, purche' sia "usata bene"..
Nell'esempio, si potrebbe vedere la Paura come Archetipo, e il fatto che per tanto tempo sia stata la parte dominante di me, quella in cui mi identificavo maggiormente, quella che credevo fosse la mia essenza (la red insicura, paurosa), e vederla quindi come "risultante dei piccoli io"?

Grazie :C:

nikelise 23-05-2008 12.29.26

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 53884)
E' altamente probabile che non abbia capito niente del discorso, faccio fatica parecchio ad inquadrare la cosa, ma provo a chiedere con un esempio per inserirmi nel discorso e cercare di capire ..

Ci sono cose con cui si puo' dire che "lottiamo" da tutta la vita o quasi.. ho sempre considerato il mio "demone" (mostro) la paura, l'ansia, ed e' qualcosa che non sapevo gestire, quindi mi dominava, mi possedeva letteralmente, imparando man mano un po' a gestirla, questo mostro adesso mi appare meno spaventoso (se dovessi figurarmelo lo immaginerei proprio come se fosse "fisicamente " piu' piccolo di prima, credo di nutrirlo di meno..). Altro lato della medaglia, quando la paura viene usata come benzina per fare qualcosa, non si puo' dire che sia "negativa", ma anzi, aiuta a muoversi, purche' sia "usata bene"..
Nell'esempio, si potrebbe vedere la Paura come Archetipo, e il fatto che per tanto tempo sia stata la parte dominante di me, quella in cui mi identificavo maggiormente, quella che credevo fosse la mia essenza (la red insicura, paurosa), e vederla quindi come "risultante dei piccoli io"?

Grazie :C:

Red ,spero di non sbagliare, ma a mio avviso la paura e' un demone che sta dentro di te, e' ambivalente ,ed e' generato da un archetipo che subisci particolarmente .
Bisogna trovarlo per guarire.
Ma potrebbe anche essere l'effetto di un altro demone a sua volta proveniente da un archetipo ad esempio l'eros puo' generarla ma anche l'odio o il volere dei figli o il dover essere a tutti i costi brava diligente e apprezzata.
Mi pare che sia l'evidenza di un'ombra da affrontare e da vincere per crescere.Bisogna trovare qual'e'.

turaz 23-05-2008 12.46.10

ha attinenza il daimon con quanto ad esempio i kabbalisti chiamano "nutrire i cani" per non esserne totalmente dominati (sapendo consapevolmente di farlo)?
può essere sia come una forma di "sfogo" che permetta almeno inizialmente di imparare a gestire e incanalare ciò che ci serve di esso?

turaz 23-05-2008 12.53.29

provo a fare un esempio:
archetipo guerriero
il daimon collegato ad esso mi fa pensare di agire in un certo modo.
quella forza che mi pervade la sfogo in altro che tanto utile non è (ad esempio sfogo energia in cose futili e dispersive) perchè in un certo momento la sento troppo forte e non la reggo.

griselda 23-05-2008 13.09.25

Se in me si muove l’archetipo della bellezza, cioè ne sono attirata il mio congiungimento con esso genera eros, (?) quindi quando in me nasce eros, che è un daimon. Questo daimon eros si carica di ciò che vivo ed è come se volesse crescere e crescere sempre di più sino ad arrivare in alcuni casi a volere il potere il mio potere la mia energia di cui si nutre per crescere. Però se questo avviene sempre e comunque poi l’eros uno dei miei daimon, agirà al mio posto, nel senso che diventerà ossessivo ogni cosa passerà al suo vaglio, verra vista con i suoi “occhi” perché lui ne ha bisogno per nutrisi, sino al culmine dell’ossessione dove ogni cosa si rifà ad esso. Quindi non sarò più io ad agire ma il mio daimon se questo avviene in modo automatico fino a che non se ne prenderà coscienza. È così?
E’ eros che mi tenta attraverso l’archetipo della bellezza che è mio, e sfrutta in questo modo la mia predispostone all’essere sensibile ad essa, per continuare a vivere.
Da ogni unione tra me e l’archetipo nasce un solo daimon o più di uno?
Che relazione c’è tra daimon e vizi capitali? E quale con i piccoli io?
Altra domanda quanto a che vedere questo discorso con l’astrologia e l’influenza planetaria e gli dei e l’origine?
Faccio fatica a tenere tutto l’insieme dei dati a mente, e scrivere in modo impersonale mi riesce difficile perché per capire ho bisogno di calare su di me ogni cosa, abbiate pazienza.
fiori.gif

RedWitch 23-05-2008 16.07.48

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 53887)
Red ,spero di non sbagliare, ma a mio avviso la paura e' un demone che sta dentro di te, e' ambivalente ,ed e' generato da un archetipo che subisci particolarmente .
Bisogna trovarlo per guarire.
Ma potrebbe anche essere l'effetto di un altro demone a sua volta proveniente da un archetipo ad esempio l'eros puo' generarla ma anche l'odio o il volere dei figli o il dover essere a tutti i costi brava diligente e apprezzata.
Mi pare che sia l'evidenza di un'ombra da affrontare e da vincere per crescere.Bisogna trovare qual'e'.

Ti ringrazio Nike (e anche se sbagliassi apprezzo la tua risposta per l'impegno, siamo qui per imparare :H)
quindi,in poche parole, la paura e' il daimon, mentre l'archetipo non riesco a vederlo ed infatti sono anni che ci provo ma ancora niente, non riesco a trovare l'origine, senz'altro l'ombra che dici c'e', ma credo che per vederla dovro' risolvere ancora delle cose prima...anzi forse potro' vederla solo dopo aver risolto..
A parte questo comunque, vedo che proprio mi sfugge il senso del discorso.. aspetto tempi migliori e continuo a seguirvi...

grazie fiori.gif

nikelise 23-05-2008 16.27.01

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 53890)
provo a fare un esempio:
archetipo guerriero
il daimon collegato ad esso mi fa pensare di agire in un certo modo.
quella forza che mi pervade la sfogo in altro che tanto utile non è (ad esempio sfogo energia in cose futili e dispersive) perchè in un certo momento la sento troppo forte e non la reggo.

Si se non sbaglio l'archetipo del guerriero che i greci hanno ''vestito '' ,come ha spiegato Uno , col nome di Ares genera un daimon che senz'altro induce prima certe emozioni che ti permettono di riconoscerlo e poi certi comportamenti reazioni....da ''GUERRIERO''

turaz 23-05-2008 16.48.48

non so ma secondo me c'è qualcosa che non quadra.
non so quanto la paura sia un daimon (non mi suona bene)
la paura al massimo ti impedisce di seguire il daimon fino in fondo o te ne fa distorcere il messaggio
ci sta?

nikelise 23-05-2008 16.49.21

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 53892)
Se in me si muove l’archetipo della bellezza, cioè ne sono attirata il mio congiungimento con esso genera eros, (?) quindi quando in me nasce eros, che è un daimon. Questo daimon eros si carica di ciò che vivo ed è come se volesse crescere e crescere sempre di più sino ad arrivare in alcuni casi a volere il potere il mio potere la mia energia di cui si nutre per crescere. Però se questo avviene sempre e comunque poi l’eros uno dei miei daimon, agirà al mio posto, nel senso che diventerà ossessivo ogni cosa passerà al suo vaglio, verra vista con i suoi “occhi” perché lui ne ha bisogno per nutrisi, sino al culmine dell’ossessione dove ogni cosa si rifà ad esso. Quindi non sarò più io ad agire ma il mio daimon se questo avviene in modo automatico fino a che non se ne prenderà coscienza. È così?
E’ eros che mi tenta attraverso l’archetipo della bellezza che è mio, e sfrutta in questo modo la mia predispostone all’essere sensibile ad essa, per continuare a vivere.
Da ogni unione tra me e l’archetipo nasce un solo daimon o più di uno?
Che relazione c’è tra daimon e vizi capitali? E quale con i piccoli io?
Altra domanda quanto a che vedere questo discorso con l’astrologia e l’influenza planetaria e gli dei e l’origine?
Faccio fatica a tenere tutto l’insieme dei dati a mente, e scrivere in modo impersonale mi riesce difficile perché per capire ho bisogno di calare su di me ogni cosa, abbiate pazienza.
fiori.gif

Credo sia corretto ma io sposterei l'attenzione su Gri che lo deve contenere o che non riesce a limitarlo o indirizzarlo piu' che farne un agente indipendente.
Cio' serve ai fini del processo di individuazione che fa del daimon il necessario ostacolo per conoscere meglio te el le cose.
Fa parte di te,sei tu, intesa complessivamente come diceva Uno sicche' mi sembra meglio parlare di te che agisci piu' di lui come fonte autonoma di effetti su di te.
La relazione con i vizi capitali ?E' una bella domanda , io direi nessuna , perche' la morale cristiana in questo contesto non puo' aiutare a capire : nel nostro discorso l'uomo DEVE essere fatto di ombra / ombre , proprio perche' deve essere considerato unitariamente e perche' l'ombra ,il daimon ha questa utilita' nel processo di identificazione di aiutare ,SE AFFRONTATO ,a crescere.
Senza ombra,colpa ,vizi ,peccato, cioe' un daimon non contenuto ,non si puo' avanzare !
Per la morale cristiana l'ombra ecc. e' sempre e solo male.
Uno vigila per favore.

turaz 23-05-2008 16.54.15

uno ha parlato di cani...
risalendo a monte si potrebbe pensare che il daimon sia un qualcosa di legato agli spiriti animali?
e che come tale sia un qualcosa da far maturare dentro ciascuno di noi?

allora magari la nostra predilezione per un animale... o la nostra paura di altri non è che magari ci mostra qualcosa sul nostro daimon?

in effetti riflettendo su me stesso mi sono ritrovato a volte a osservare animali e a ritrovare loro caratteri in me.
può starci o non c'entra nulla?

nikelise 23-05-2008 16.54.30

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 53892)
Se in me si muove l’archetipo della bellezza, cioè ne sono attirata il mio congiungimento con esso genera eros, (?) quindi quando in me nasce eros, che è un daimon. Questo daimon eros si carica di ciò che vivo ed è come se volesse crescere e crescere sempre di più sino ad arrivare in alcuni casi a volere il potere il mio potere la mia energia di cui si nutre per crescere. Però se questo avviene sempre e comunque poi l’eros uno dei miei daimon, agirà al mio posto, nel senso che diventerà ossessivo ogni cosa passerà al suo vaglio, verra vista con i suoi “occhi” perché lui ne ha bisogno per nutrisi, sino al culmine dell’ossessione dove ogni cosa si rifà ad esso. Quindi non sarò più io ad agire ma il mio daimon se questo avviene in modo automatico fino a che non se ne prenderà coscienza. È così?
E’ eros che mi tenta attraverso l’archetipo della bellezza che è mio, e sfrutta in questo modo la mia predispostone all’essere sensibile ad essa, per continuare a vivere.
Da ogni unione tra me e l’archetipo nasce un solo daimon o più di uno?
Che relazione c’è tra daimon e vizi capitali? E quale con i piccoli io?
Altra domanda quanto a che vedere questo discorso con l’astrologia e l’influenza planetaria e gli dei e l’origine?
Faccio fatica a tenere tutto l’insieme dei dati a mente, e scrivere in modo impersonale mi riesce difficile perché per capire ho bisogno di calare su di me ogni cosa, abbiate pazienza.
fiori.gif

Credo sia corretto ma io sposterei l'attenzione su Gri che lo deve contenere o che non riesce a limitarlo o indirizzarlo piu' che farne un agente indipendente.
Cio' serve ai fini del processo di individuazione che fa del daimon il necessario ostacolo per conoscere meglio te e le cose.
Fa parte di te,sei tu, intesa complessivamente come diceva Uno sicche' mi sembra meglio parlare di te che dall'inizio lo hai dentro e che agisci , piu' che di lui come fonte autonoma di effetti su di te. Insomma lui fa quello che vuole se glielo lasci fare.
La relazione con i vizi capitali ?E' una bella domanda , io direi nessuna , perche' la morale cristiana in questo contesto non puo' aiutare a capire : nel nostro discorso l'uomo DEVE essere fatto di ombra / ombre , proprio perche' deve essere considerato unitariamente e perche' l'ombra ,il daimon ha questa utilita' nel processo di individuazione di aiutare ,SE AFFRONTATO ,a crescere.
Senza ombra,colpa ,vizi ,peccato, cioe' un daimon non contenuto ,non si puo' avanzare !
Per la morale cristiana l'ombra ecc. e' sempre e solo male.
Uno vigila per favore.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 14.57.21.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271