Ermopoli

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griselda 19-01-2010 17.11.53

Sono diventata come mia madre
 
Ho ricominciato a ricapitolare tutta la mia infanzia, tutto quello che ricordo e arrivata ad un certo punto mi sono resa conto che devo aver odiato mia madre perchè mi stava trasmettendo tutto quello che di lei detestavo:
la sua incapacità di affrontare gli altri e il mondo, la sua arroganza che serviva a mascherare i suoi handicap, sminuendo tutti si sentiva meno handicappata e di elevarsi sopra di loro. La sua pigrizia, la sua impazienza e la sua ansia.
Mio padre era come lei se non peggio reprimeva tutto fuori di casa per poi fare il matto in casa.
Devo aver realizzato che stavo diventando come lei e non lo volevo affatto, anche adesso ne vederlo ho un grosso senso di nausea e un senso di disperazione, quello che avevo visto mi aveva terrorizzato e ho vissuto tutta la mia vita cercando di non somigliarle e per riuscirci ho mentito a me stessa, perchè mentivo per non mostrare quello che ero, che sono, ho fatto di tutto perchè nessuno se ne accorgesse, ma io vedevo le mancanze le vedevo con l'anima ma non con la mente perchè li volevo nasconderle allontanarle da me, erano le sue perchè dovevano/devono essere anche le mie, non le voglio!!!!!!!!!!!
E invece le ho tutte non ne manca una se non sono di una sono dell'altro.
Mi è venuto in mente che se per caso mio marito mi diceva che ero come mia madre, durante un litigio, io diventavo cattivissima e piangevo disperata e cercavo di mostragli che io non ero come lei. piango.gifpiango.gifpiango.gif
Ed invece lo sono eccome sono proprio come lei. Tutto il lavoro di una vita a cercare di nasconderlo uno sforzo inutile perchè la verità è quella che rimane anche sotto quintali di trucco menzognero.
:(

dafne 19-01-2010 17.45.16

Uhm
Premetto che fai benissimo a tirar fuori tutto questo, sei brava, chissà che sia la volta per tutte abbraccio:
Ma pensavo..
Hai mai guardato i gatti Gris? (sisi sono fuori icon_mrgr: )

Prima gurdavo la mia miciotta e una gatta che gira qui intorno e mi sono venute in mente delle foto viste tempo fà..sti gatti sembrano tutti uguali ho pensato.

Poi accarezzandola mi sono trovata tra le mani un pelazzo bianco con un segmento nero in mezzo, è così che fanno il manto striato e mi sono chiesta se anche l'altra gatta fuori aveva lo stesso segmento allo stesso punto.

Milioni e milioni di gatti..la probabilità che un altro avesse le stesse striature, la stessa combinazione di segmenti era alta.
Forse altre gatte hanno il naso dipinto tranne un angolino, magari ne esistono altre con il rimmel solo su un'occhio...ma la probabilità che tutte queste micro caratteristiche combacino in un solo altro gatto esiste? Senza tirare in ballo caratteristiche caratteriali ecc anche solo fisicamente esiste una fotocopia esatta in natura della gatta che ho in casa?
Io dico di no. Magari le differenze sono sfuggevoli o minime ma ci sono.

Tutto ciò per dire cosa?
Spè che ci penso....ah si! icon_mrgr:

Per quanto simili, identiche, uguali, tu non sarai mai come tua madre Gris, perchè siete due creature diverse.

Penso che questo sia tagliare il cordone ombelicale, il riconoscre l'altro come diverso da te anche se ti somiglia e concedergli di esistere.
(su questo devo riflettere, perchè mi suona come una gara per il riconoscimento dell'esistenza, se mi somiglia..o lui/lei o me..mah, scusa)

Il percorso affettivo di mia mamma e il mio, nei confronti dei compagni intendo, in certi punti assume toni di somiglianza quasi da gemelle omozigote icon_mrgr: ma resta comunque alla fine che la mia reazione, la mia sensazione, la mia esperienza è la mia, non la sua.E se insisto a cercare di vederle diverse o uguali riomarrò bloccata lì a fissarle. E gli darò forza.

Forse per questo voglio uccidere mia madre, non prendendo macete e facendo a pezzi la persona diavolo.g: ma fare a pezzi una foto che mi porto stampata dentro e con cui continuo a fare più o meno consapevoli confronti.

Un giorno spero di riuscire a trovare come te tutte le cose in cui mi rivedo o meno per poi dare stò benedetto taglio.

abbraccio: coraggio

griselda 19-01-2010 19.05.39

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 79610)
Per quanto simili, identiche, uguali, tu non sarai mai come tua madre Gris, perchè siete due creature diverse.

Grazie Daf abbraccio:in effetti lo so che non siamo identiche, il punto è che io ho dei problemi mai risolti, gli stessi che aveva lei, ma che non volendo averli, non volendo vederli, li nascondevo al mondo intero, anche davanti a chi me li mostrava dicevo: NO NON è VERO! Perchè sono limitanti.
La cosa peggiore è far finta di non averli, ma continuare ad essere limitata da questi.
Ti fa vivere nascosta, in vergogna costante, con il terrore di venir scoperta e odiando tutti quelli che vogliono mostrartelo.

Sai che non ho mai fatto un corso pur desiderandolo da morire per la paura di affrontare gli altri e ciò che è sconosciuto? Ho smesso di studiare per paura di affrontare la scuola, la paura di non riuscire ma anche perché tanto non interessava a nessuno. E me lo hanno lasciato fare, ho smesso di studiare a dodici anni, avevo fatto solo la prima media!!! Questo è menefreghismo o/e incapacità!

Mia madre era così, non andava da un dottore se non era in fin di vita e dover essere costretta a fare cose per me la portava a detestarmi, anche se inconsciamente più le stavo lontana e meglio stava.

Da bambina mi diceva: non litigare perché io non voglio grane. Se ti picchiano non venire a lamentarti da me. Se ti fai male non esci più.

Non parlare ad alta voce, non urlare che la gente sente.

Ma al di là di questo era proprio l’esempio del saper affrontare la vita che mancava.

Lei piangeva davanti alle maestre, aveva soggezione di tutti e di tutto. Quando doveva andare a pagare l’affitto dal padrone dell’immobile era terrorizzata perché questo era uomo burbero. Dal dottore parlava con un filo di voce perché si vergognava. La malattia la terrorizzava, come del resto i dottori e gli ospedali, dentisti compresi.
Quando scoprì che mio fratello di dodici anni veniva picchiato dal titolare del lavoro, non ebbe il coraggio di andare a dirgliene quattro chiamò e mandò in sua vece una sua sorella. Non riusciva a tutelarci.

Appena ha potuto mi ha sbattuta nel mondo per non dover affrontare i problemi che non voleva avere, io dovevo andare dal dottore da sola, dal dentista o altre cose che non mi vengono già all’età di 12 anni. Ok che una volta a 11 li mandavano nella foreste per il rito di iniziazione però almeno avevano un esempio da seguire nel villaggio. Io non ne ho mai avuti.

Non avevo confidenza con lei perché non ha mai saputo creare un rapporto con me, io avevo soggezione perché lei voleva solo avere potere su di me. Non era affettuosa e non era per le botte che allora prendevano tutti e quindi non mi faceva specie, ma il fatto che non mi abbracciasse mai ma però lo facesse con altri bambini. Era un dolore puro questo che ancora se ci penso mi prende al petto.

Non ho mai sentito di appartenere a qualcuno.

Tutti i guai che mi sono successi non le ho mai raccontato nulla dicevo qualcosa solo a mio fratello, ma lui era come lei, e non aveva la forza di intervenire ma mi serviva almeno per buttar fuori quei guai grossi come la violenza che mi avrebbero rovinato la psiche altrimenti se non mi fossi confidata con qualcuno. Credo che mi fratello lo abbia raccontato a mia mamma ma lei fece finta di niente non mi disse niente e a distanza di anni quando gliene parlò mio marito fece finta (?) di non saperlo.

Lei non voleva problemi perché le creavano ansia per cui me la dovevo sempre cavare da sola.

Lei non c’era mai ad ascoltarmi, non aveva tempo, non le interessava, non era importante mai quello che avevo da dire così smisi di dire.

Mi voleva sempre fuori dai piedi ero come una zingarella, fuori dalla mattina alla sera d’estate d’inverno, in ogni stagione, perché in casa davo noia e sporcavo o mettevo in disordine. Dovevo chiedere il permesso per tutto.

Beh poi un giorno mi sono ribellata anzi una sera quando voleva picchiarmi e io non lo permisi più per tutto il resto della vita me lo fece pagare.
vabbeh
Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 79610)
Penso che questo sia tagliare il cordone ombelicale, il riconoscre l'altro come diverso da te anche se ti somiglia e concedergli di esistere.
(su questo devo riflettere, perchè mi suona come una gara per il riconoscimento dell'esistenza, se mi somiglia..o lui/lei o me..mah, scusa)

Sinceramente non lo so Daf.
Per togliere l'odio, o la rabbia dovrei forse cercare di volermi bene per quello che sono, accettando il miei limiti ora sono miei, accettando me accetterei lei, smettendo di odiarmi per essere come lei smetterei di odiare lei.
Ma mi sembra troppo facile in questo lavoro di facile non c'è niente.

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 79610)
Il percorso affettivo di mia mamma e il mio, nei confronti dei compagni intendo, in certi punti assume toni di somiglianza quasi da gemelle omozigote icon_mrgr: ma resta comunque alla fine che la mia reazione, la mia sensazione, la mia esperienza è la mia, non la sua.E se insisto a cercare di vederle diverse o uguali riomarrò bloccata lì a fissarle. E gli darò forza.

Forse per questo voglio uccidere mia madre, non prendendo macete e facendo a pezzi la persona diavolo.g: ma fare a pezzi una foto che mi porto stampata dentro e con cui continuo a fare più o meno consapevoli confronti.

Un giorno spero di riuscire a trovare come te tutte le cose in cui mi rivedo o meno per poi dare stò benedetto taglio.

abbraccio: coraggio

Te lo auguro Daf abbraccio:

Sole 19-01-2010 21.06.08

Gris, hai parlato molto di tua mamma e di come era ma della piccola Gris hai detto poco... ad esempio che cosa provava, che cosa sentiva. Che emozioni le generava le difficoltà della mamma ecc ecc.
Più importante di fare un'analisi di lei sono le tue emozioni di allora. E' lì che si è creato il meccanismo.

fiori.gif

m@pi 19-01-2010 21.12.31

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79609)
Ho ricominciato a ricapitolare tutta la mia infanzia, tutto quello che ricordo e arrivata ad un certo punto mi sono resa conto che devo aver odiato mia madre perchè mi stava trasmettendo tutto quello che di lei detestavo:
la sua incapacità di affrontare gli altri e il mondo, la sua arroganza che serviva a mascherare i suoi handicap, sminuendo tutti si sentiva meno handicappata e di elevarsi sopra di loro. La sua pigrizia, la sua impazienza e la sua ansia.
Mio padre era come lei se non peggio reprimeva tutto fuori di casa per poi fare il matto in casa.
Devo aver realizzato che stavo diventando come lei e non lo volevo affatto, anche adesso ne vederlo ho un grosso senso di nausea e un senso di disperazione, quello che avevo visto mi aveva terrorizzato e ho vissuto tutta la mia vita cercando di non somigliarle e per riuscirci ho mentito a me stessa, perchè mentivo per non mostrare quello che ero, che sono, ho fatto di tutto perchè nessuno se ne accorgesse, ma io vedevo le mancanze le vedevo con l'anima ma non con la mente perchè li volevo nasconderle allontanarle da me, erano le sue perchè dovevano/devono essere anche le mie, non le voglio!!!!!!!!!!!
E invece le ho tutte non ne manca una se non sono di una sono dell'altro.
Mi è venuto in mente che se per caso mio marito mi diceva che ero come mia madre, durante un litigio, io diventavo cattivissima e piangevo disperata e cercavo di mostragli che io non ero come lei. piango.gifpiango.gifpiango.gif
Ed invece lo sono eccome sono proprio come lei. Tutto il lavoro di una vita a cercare di nasconderlo uno sforzo inutile perchè la verità è quella che rimane anche sotto quintali di trucco menzognero.
:(

Gri... ora si che hai fatto un grande passo avanti :-)
da qui in poi sarà crescere, è difficile capire questa cosa e accettarla ma è il vero punto di partenza, ora sai perchè ti fa male vedere certi difetti nella mamma e nel papà... l'ho imparato anch'io tempo fa e ancora qualche volta mi capita di vedere qualcosa che non tollero o mi fa arrabbiare e allora cerco di scoprire dov'è quella cosa in me, e se la tiro fuori e la guardo per un po' poi scivola via anche il malumore verso di loro... ti abbraccio forte, coraggio non è così difficile, se c'è l'ho fatta io ce la possono far tutti.abbraccio:

luke 19-01-2010 21.31.36

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79616)

Sai che non ho mai fatto un corso pur desiderandolo da morire per la paura di affrontare gli altri e ciò che è sconosciuto? Ho smesso di studiare per paura di affrontare la scuola, la paura di non riuscire ma anche perché tanto non interessava a nessuno. E me lo hanno lasciato fare, ho smesso di studiare a dodici anni, avevo fatto solo la prima media!!! Questo è menefreghismo o/e incapacità!

Gris conosco persone che hanno studiato per anni e di scrivere quello che scrivi tu e come lo scrivi se lo sognano, è già tanto se riescono a mettere insieme 4 pensierini in fila, quindi come vedi è possibile risistemare i danni che pensiamo di aver subito.
Certo per esperienza so che gestire certe tempeste emozionali è molto difficile, tanti sforzi sembrano non portare a niente, anzi addirittura ci portano a vivere alcuni dei nostri incubi peggiori, tipo quello di diventare simili a persone cui non avremmo voluto mai assomigliare.

Penso anche io che da bambini si avverte a livello inconscio animico o quant'altro, il rischio di assimilare comportamenti e stati d'animo non nostri, cosa che poi ci porta a vivere le situazioni che affrontiamo non come avremmo voluto, però credo che qualcosa di nostro su cui poter puntare rimanga comunque, ed inoltre le difficoltà possono far aumentare la nostra resistenza e la nostra capacità di recupero, portandola ad un livello superiore alla media.

Sicuramente sarebbe bello se le persone con le quali cresciamo fossero positive ed utili per la nostra crescita, e quando, a nostro parere, così non è la rabbia sale fino a diventare quasi cronica.
Se riuscissimo ad usare tutta questa energia, io per primo, in modo più utile invece di sprecarla, credo che risultati importanti possono arrivare senz'altro e ripagarci in poco tempo, in modo quasi sorprendente, delle amarezze vissute per anni.

Ray 20-01-2010 01.18.39

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79616)
Mia madre era così, ........

Hai descritto una donna talmente debole da non riuscire ad affrontare niente. Te la vedi lei a fare quello che tu stai facendo qui?

No Gris, non siete uguali, tu non sei come lei... o perlomeno non solo. Nel senso che ci saranno anche in te cose sue, o tue tendenze che le somigliano, dì pure difetti se vuoi, ma in te c'è anche molto altro e quello che ognuno è è dato da tutto quello che è. Tu sei migliore di quella sfortunata che hai descritto.



Ci sono dei momenti in cui cerchiamo di mettere in evidenza le differenze tra noi e i nostri genitori, serve ad aiutarci a distaccarci. Poi ci sono momenti, come questo, in cui è necessario puntare sulle somiglianze. E' necessario per conoscersi. Ma per avere una visione obiettiva poi dobbiamo ricordarci le dirfferenze, anzi vederle meglio adesso che conosciamo le somiglianze... e mettere tutto assieme.
Lo dico per poi, quando ci farai pace.

griselda 20-01-2010 01.40.42

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 79622)
Gris, hai parlato molto di tua mamma e di come era ma della piccola Gris hai detto poco... ad esempio che cosa provava, che cosa sentiva. Che emozioni le generava le difficoltà della mamma ecc ecc.
Più importante di fare un'analisi di lei sono le tue emozioni di allora. E' lì che si è creato il meccanismo.

fiori.gif

Grazie Sole tu sei per me utile come lo era il grillo per Pinocchio. bacini.gif

Sono passati così tanti anni che alcune emozioni faccio fatica a riprovarle, poi ho vissuto così tante cose, la mia vita è stata ricca di esperienze di ogni genere, ma confido che tirando possa uscire ancora altro.
Per ora ho ricordato questo episodio che penso possa centrare.

Mio padre appena dopo la mia Cresima si ammalò gravemente, allora ci si ammalava ancora di tubercolosi, prima fu ricoverato per broncopolmonite ma dopo un mese cambiarono diagnosi in tubercolosi e fu mandato in sanatorio. Ci invasero la casa per disinfettare tutta la casa. portarono via persino i materassi e la gente iniziò a schivarmi. Tu traumatico. Ma lo fu soprattutto vedere mia madre che ad ogni persona che entrava a sentire le novità sulla salute di mio padre, lei piangeva fiumi di lacrime. Questa cosa mi sconvolse, perché io già ero spaventata, se lo era anche lei chi ci avrebbe pensato a proteggere me? Ero terrorizzata. E ma anche arrabbiata perché la vedevo piangere non poteva piangere, non doveva piangere, perché mi faceva stare male. Stavo già male perché non capivo, perché mio padre non me lo avevano fatto più vedere, perché dovevo prendere delle pastiglie, perché mi avevano portato ad un dispensario mi pare venisse chiamato così, per fare una lastra e mi un sacco di domande. Ma vedere la paura sulla faccia di mia madre la stessa che avevo visto l’ultima volta su quella di mio padre. Lo avevo visto piangere, mio padre piangere! Lui, che era quello su cui avevo potuto contare sino a quel momento affettivamente, perché lui giocava con me quando non era arrabbiato. Lui era quello che quando l’avevo combinata grossa mi proteggeva dalle botte della mamma. Ed ora li in quel letto piangeva davanti a tutti, appena io e mia mamma ci siamo avvinate al suo letto lui ha messo le mani davanti al volto e si è lasciato andare in un pianto dirompente. Io ero senza respiro, non lo volevo vedere così, mi dava fastidio e mi faceva venire sia da piangere che rabbia. Mamma che paura. Cosa ci sarebbe successo, cosa mi sarebbe successo?
Ma non era finita li.
Perché si ammalò nel giro di pochi mesi anche mia madre e anche lei fu portata via. Stette via qualche mese mi pare ed io fui mandata da una zia per il tempo estivo. Perché una mamma mi fece proprio sentire e provare dolore e emarginazione, la sentii che diceva al suo bambino di non giocare con me, perché avevo la febbre. Mi bruciò sulla pelle questa cosa, mi sentii male e quando la raccontai alla mamma piangendo, lei decise di mandarmi via, per evitarmi danni peggiori. Ricordo di aver odiato profondamente quella donna, anche se poi con gli anni essendo affezionata a suo figlio, feci finta di niente. Ma provavo nei suoi riguardi paura e rancore.
E poi mi vennero a prendere in auto per portarmi dalla zia. Cosa provavo? Non la conoscevo neppure bene quella zia forse l’avevo vista una volta. Mi faceva paura. Ero preoccupata e spaventata. Ma poi si sa i bambini recuperano in fretta, o rimuovono non so. So solo che cercai di sopravvivere li per il tempo che ci rimasi. Trovai il mio modo usando l’immaginazione e un po’ di fantasia. Ma sentivo la mancanza dei miei genitori. Specialmente quando la zia mi sgridava o mi ordinava cose che per me erano anomale, non facevano parte del mio modo di vivere come il riposino al pomeriggio. Essere obbligata a farlo, faceva si che piangessi per metà del tempo e che mi addormentassi poi per spossatezza.
Adesso mi fermo un po' perchè sono stanca, ho la spalla sinistra che mi duole da matti.
Ragazzi grazie a tutti vi voglio bene.abbraccio:

griselda 20-01-2010 02.33.13

Altra cosa che non ho detto è che venivo usata da mia madre per calmare mio padre, perché avevo un certo ascendente su di lui. Questa cosa è orribile. E io lo facevo perché mi sentivo male quando litigavano. C’erano delle scene che non sopportavo, mio padre lanciava tutto quello che aveva in mano, e poi lei piangeva. Insomma mi facevano stare male queste scene da melodramma. E quindi quando mia madre mi diceva: “digli tu di smetterla che a te almeno ti ascolta”, io intervenivo dicendogli di smetterla, gridando animatamente, e lui si calmava. Venivo usata da mia madre per acquietare mio padre!!!! Io dovevo far tacere l’autorità. Una bambina piccola. E poi chi mi avrebbe insegnato a rispettarla? Nessuno. Anzi la vita.
Avevo capito che per piacere a mia madre dovevo diventare come sua sorella quella che prese le difese di mio fratello. Strinsi i denti e diventai dura come l’acciaio? Macchè era tutta una finta, avevo sempre una fifa boia ma il darmi un tono da dura e da maschio, mi faceva sentire meglio.
E li iniziai a picchiare i bambini che facevano del male ai bambini più piccoli, diventai come il difensore degli oppressi. Perché mi faceva sentire importante. Arrivai a fare quello che mia madre non riusciva a fare, per ostentare forza che non avevo. Lei doveva andare dal medico e ce l’accompagnavo io. Cercavo di proteggere tutti e di difendere tutti quelli che ne avevano bisogno. E questo mi faceva sentire importante.
Ma poi una ragazza con cui eravamo arrivate alle mani mi denunciò, ce le eravamo date di santa ragione, ma lei decise che magari ci avrebbe guadagnato qualcosa e mi denunciò.
Naturlmente nessuno mi accompagnò al commissariato, avevo solo 15 anni, poi fortunatamente i tempi della giustizia italiana sono lunghi ed quel caro Papa decise di farmi la grazia morendo tutto andò in amnistia.ma intanto ero morta di paura per anni, oltre a foraggiare un'avvocato che nel frattempo mi era stato consigliato di prendere.
Poi avvenne la violenza che mi diede il colpa di grazia, sbattendomi giù in un abisso almeno per un po’, giusto il tempo di dimenticarmene, almeno apparentemente, perché le conseguenze furono tante, una tra queste perdere la credenza che avrei potuto difendere qualcuno. Visto che non ero stata in grado di difendere me stessa e li credo di aver avuto tanta ma tanta paura da non dimenticarmene, in fondo, proprio mai. E dentro però avevo un rancore enorme, con un desiderio di vendetta altissimo. Ma il non riuscire a fare niente mi fece tanto male.

m@pi 20-01-2010 10.58.03

Gri... mio nonno (uomo saggio che ho amato moltissimo e purtroppo perso quando ero troppo bambina) diceva sempre che le situazioni dure e difficile vengono scelte solo dalle anime speciali, solo loro sono capaci di riportare equilibrio e amore dove c'è tanto dolore, hanno una forza immensa e nessuna calamità le smuove dal loro compito... ecco Gri tu mi ricordi una di quelle anime speciali di cui parlava con tanto affetto mio nonno.

griselda 20-01-2010 14.16.11

Citazione:

Originalmente inviato da m@pi (Messaggio 79634)
Gri... mio nonno (uomo saggio che ho amato moltissimo e purtroppo perso quando ero troppo bambina) diceva sempre che le situazioni dure e difficile vengono scelte solo dalle anime speciali, solo loro sono capaci di riportare equilibrio e amore dove c'è tanto dolore, hanno una forza immensa e nessuna calamità le smuove dal loro compito... ecco Gri tu mi ricordi una di quelle anime speciali di cui parlava con tanto affetto mio nonno.

Grazie M@pi ma non mi sento affatto così, non ci rimanere male eh, ma io mi sento a disagio a pensare di meritare le tue parole, anzi proprio non le merito. abbraccio:
Avrei voluto fare della mia vita e quella degli altri qualcosa di buono, ma nisba non ne sono capace, ora vorrei solo imparare ad accettare di essere normale, ne meglio ne peggio di nessuno, un essere che vuole vivere il tempo che gli resta smettendo di fare e farsi del male.

griselda 20-01-2010 22.25.26

Mi è ritornato un ricordo, di un episodio in cui, ma non ho idea della sua collocazione temporale.
Comunque ricordo che un giorno ero talmente arrabbiata con lei, che le urlai, che quando sarebbe stata vecchia, le avrei fatto scontare quello che stava facendo patire a me. Che quando avrebbe avuto lei bisogno di me io avrei fatto come lei, mi sarei comportata male come faceva lei con me.
Che avrei preteso cose che non era in grado di fare, che per quello l'avrei sminuita e l'avrei fatta sentire male come mi sentivo male io quando mi maltrattava. Non ricordo perfettamente ma ricordo il dispiacere che mi scendeva nello stomaco e diventava rabbia che saliva e la voglia di spaccare tutto. Un desiderio profondo di vendetta.

griselda 21-01-2010 03.07.31

A proposito di schizzofrenici ahah
Ero già a letto ed ho dovuto scendere a scrivere, perchè c'è una parte di me, da ieri, che grida e dice:"non è solo così, non è vero che la mamma era proprio così. La mamma era anche buona."
Questa cosa mi confonde. Di chi è questa voce che difende la mamma?
Anche oggi pomeriggio mi diceva:"ma sei proprio sicura di quello che stai dicendo?"
Adesso mi sto preoccupando e non scherzo. Ok che i ricordi sono una cosa strana, ma chi è che dentro di me vuole prendere le difese della mamma?

Ho pensato che dentro di me allora forse la giustificavo, perchè questo è ancora un mio modo di fare, quando qualcuno dice o fa qualcosa di sbagliato io cerco sempre il motivo del perchè l'ha fatto, alla fine quel motivo lo do come giustificazione al fatto, a volte dimenticando il male che ho subito. Non sono santa eh sono defi...bip sul tipo masochistico ahahahahah
Mah booh beh almeno adesso riuscirò a dormire.Spero

dafne 21-01-2010 09.46.52

Adesso magari la stupidaggine la dico io, ma penso che questo che descrivi sia proprio il meccanismo elastico della dipendenza.

La tensione và in crescendo, e si arriva al limite (si crede) della sopportazione. Si è quasi pronti per passare oltre quando l'elastico scatta e...riporta al campo base dry.gif

E' curioso come una cosa necessaria come la dipendenza dai genitori (nasciamo completamente dipendenti) possa trasformarsi in qualcosa di estremamente dannoso leggo.gif
Se non ricordo male secondo Freud la dipendenza vitale dai genitori si manifesta con una sottomissione che poi si trasforma in sottomissione sociale..ma devo recuperare il libro,non ricordo benissimo al momento, se t'interessa te lo scrivo :C:

RedWitch 21-01-2010 09.47.12

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79667)
............ c'è una parte di me, da ieri, che grida e dice:"non è solo così, non è vero che la mamma era proprio così. La mamma era anche buona."
Questa cosa mi confonde. Di chi è questa voce che difende la mamma?
Anche oggi pomeriggio mi diceva:"ma sei proprio sicura di quello che stai dicendo?"
Adesso mi sto preoccupando e non scherzo. Ok che i ricordi sono una cosa strana, ma chi è che dentro di me vuole prendere le difese della mamma?

Penso che sia una sorta di protezione Gris, perchè se si affronta qualcosa che ha fatto (e fa ancora oggi) male, si cerca automaticamente di lenire, di smettere di sentire il dolore...posto che sicuramente tua madre era anche buona, il tuo vissuto dovrebbe essere la cosa da esplorare, e secondo me che fosse soggettivo non importa... penso che sia questo da affrontare .. dopo, una volta che ti sarai liberata potrai apprezzare la mamma che era anche buona... per il momento io non ascolterei la vocina che dice che la mamma era anche buona ma continuerei sulla mia strada...

Forza Gris abbraccio:

nikelise 21-01-2010 10.18.58

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 79672)
Penso che sia una sorta di protezione Gris, perchè se si affronta qualcosa che ha fatto (e fa ancora oggi) male, si cerca automaticamente di lenire, di smettere di sentire il dolore...posto che sicuramente tua madre era anche buona, il tuo vissuto dovrebbe essere la cosa da esplorare, e secondo me che fosse soggettivo non importa... penso che sia questo da affrontare .. dopo, una volta che ti sarai liberata potrai apprezzare la mamma che era anche buona... per il momento io non ascolterei la vocina che dice che la mamma era anche buona ma continuerei sulla mia strada...

Forza Gris abbraccio:

Io invece la acolterei perche' e' una saggia voce che riequilibria il complesso delle emozioni negative e rende piu' vera la comprensione e piu' facile il superamento del passato .
Io credo che sia anche proprio come dice quella voce.

RedWitch 21-01-2010 10.34.31

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 79676)
Io invece la acolterei perche' e' una saggia voce che riequilibria il complesso delle emozioni negative e rende piu' vera la comprensione e piu' facile il superamento del passato .
Io credo che sia anche proprio come dice quella voce.

Se rileggi Nike ho scritto la stessa cosa, solo che dal mio punto di vista, se decidi di andare fino in fondo a quel dolore, di viverlo completamente lo devi fare secondo la tua esperienza e sentire... altrimenti diventa un giustificare della mente e un perdono razionale, invece che con ogni fibra del tuo essere.

:C:

griselda 21-01-2010 12.42.41

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 79671)
Adesso magari la stupidaggine la dico io, ma penso che questo che descrivi sia proprio il meccanismo elastico della dipendenza.

La tensione và in crescendo, e si arriva al limite (si crede) della sopportazione. Si è quasi pronti per passare oltre quando l'elastico scatta e...riporta al campo base dry.gif

E' curioso come una cosa necessaria come la dipendenza dai genitori (nasciamo completamente dipendenti) possa trasformarsi in qualcosa di estremamente dannoso leggo.gif
Se non ricordo male secondo Freud la dipendenza vitale dai genitori si manifesta con una sottomissione che poi si trasforma in sottomissione sociale..ma devo recuperare il libro,non ricordo benissimo al momento, se t'interessa te lo scrivo :C:

E'interessante, magari ne possiamo parlare un po' più in là, ma mi interessa grazie. Per ora voglio provare a fare come dice Red, cosa a me aliena, mai provato a rimanere nella rabbia o nel rancore.
Tra l'altro sto notando in questi giorni che la mia rabbia dopo un po' non so dove vada a finire, è come se il palloncino si gonfiasse ma se non lo sfogo, se ne va ugualmente. Mi pare cosa non bella, perchè non so che fine faccia. Quel rimanere sull'onda per me ora come ora, è sconosciuto.

griselda 21-01-2010 12.50.18

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 79672)
Penso che sia una sorta di protezione Gris, perchè se si affronta qualcosa che ha fatto (e fa ancora oggi) male, si cerca automaticamente di lenire, di smettere di sentire il dolore...posto che sicuramente tua madre era anche buona, il tuo vissuto dovrebbe essere la cosa da esplorare, e secondo me che fosse soggettivo non importa... penso che sia questo da affrontare .. dopo, una volta che ti sarai liberata potrai apprezzare la mamma che era anche buona... per il momento io non ascolterei la vocina che dice che la mamma era anche buona ma continuerei sulla mia strada...

Forza Gris abbraccio:

Se la rabbia scompare da se, nel dolore ho proprio paura di lasciarmi affogare, ne ho tanta paura. Perchè quando mi sovrasta, come mi è capitato nella depressione, vado giù, giù, giù e poi non so più come uscire. Perdo le forze e la voglia di vivere.

----Ecco vedi, ho avuto un flash, da ragazzina ricordo una volta di aver minacciato di tagliarmi le vene davanti a mia madre, con un cucchiaino che avevo precedentemente rotto. Cosa mi faceva così male da indurmi a pensare alla morte? Non credo lo avrei fatto, sono stata definita "l'amante del bel gesto" e menomale dico io. Ma dovevo sentirmi esasperata e senza comprensione, senza possibilità, per pensare alla morte.

P.S. Continuavo a sperare che mi avrebbe amata, continuavo a sperare di cambiare per essere amata, ma ogni cosa che facevo ogni sforzo era inutile, lei non mi amava, non le andava mai bene niente perchè non le interessava, aveva deciso che io non ero come avrebbe voluto fosse una figlia.
Un giorno mi disse: devono averti scambiata all'ospedale perchè tu non assomigli a nessuno.
E a me questa frase mi ferì profondamente, tanto profondamente che pensai che dovesse esserci qualcosa di vero, forse era questo il motivo del suo non amore.
Davanti alla letterina che si fa per la festa della mamma mi disse che si si erano belle parole ma che tanto poi non avrei mantenuto nessuna di quelle promesse. Mi uccise con quelle parole, feci finta di niente e me ne andai con la letterina, ma ero morta dentro.
Eppure poi passava e ci riprovavo a farmi amare, non riuscivo ad accettare di non avere il suo amore, di non sentirmi la sua bambina.
Quando non mi parlava per giorni e giorni ma mi rispondeva solo se necessario con dei mugugni le andavo dietro come fa un gattino che cerca la pappa e miagola strusciandosi e lei non faceva una piega, non aveva cuore, non le facevo compassione, come può una figlia non fare compassione???????? eh???????
Ma le stavo lontana un po' quando mi feriva e poi trovavo la giustificazione per non sentirmi orfana? Essi lei aveva ragione io ero davvero cattiva, e meritavo tutto quello che mi dava. Capito????
Cosa meritavo? Di non essere mai abbracciata perchè disobbedivo? Ma quale pazzia è questa?
Eppure io dipendevo e pendevo dalle sue labbra così. Perchè desideravo da morire di essere perdonata e di sentire il suo amore che tutto perdona, ma quando mai? Mai avuto e mai sentito.
Eppure a scuola le poesie dicevano che la mamma era l'angelo del focolare, che la madre la Madonna dei Vangeli era una madre meravigliosa, quindi le madri non sbagliavano mai erano i figli i peccatori quelli che sbagliavano ed io ero fra essi la peggiore.
----Un altro piccolo ricordo in cui le dico: tu non mi vuoi bene, tu vuoi bene a ......mio fratello, più che a me, tu vuoi bene a .....il bambino e a me no.
E lei che rideva e mi prendeva in giro chiamandomi gelosona. Come mi bruciava che oltre al dolore ci fosse pure lo scherno. La mia rabbia saliva e saliva e il dolore bruciava nel petto.
Iniziai piuttardi a dirle le parolaccie che sentivo dirle dal papà o che sentivo in giro, dovevo difendermi in qualche modo perchè stava uccidendo tutto dentro di me.

Uno 21-01-2010 13.12.11

Non riesco a intervenire su tutto il thread adesso, ma questa cosa direi che è quasi urgente.

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79684)
----Ecco vedi, ho avuto un flash, da ragazzina ricordo una volta di aver minacciato di tagliarmi le vene davanti a mia madre, con un cucchiaino che avevo precedentemente rotto. Cosa mi faceva così male da indurmi a pensare alla morte? Non credo lo avrei fatto, sono stata definita "l'amante del bel gesto" e menomale dico io. Ma dovevo sentirmi esasperata e senza comprensione, senza possibilità, per pensare alla morte.

Secondo te se minaccio di morte uno con un cucchiaino puntato al cuore questo prende paura?
Non voglio ironizzare o ridicolizzare il tuo stato d'animo di quel momento o modi di fare che ti porti ancora avanti. Tu stavi e stai male, ma non serve a nulla spettacolarizzare il tuo dolore.
Tu cerchi attenzione perchè non trovi (o non cerchi) altro modo per uscire dalle tue disgrazie, per avere queste attenzioni ti esponi in modi come quelli dell'esempio qui sopra e alla fine ottieni un al lupo al lupo e le persone ti badano sempre meno, cioè capiscono sempre meno che hai un problema.
Nudo e crudo, forse troppo diretto, ma non potevo dirlo diversamente questa volta.
Devi trovare dentro di te la forza e poi puoi cercare chi ti aiuta ad usarla, se cerchi sempre fuori a volte va, a volte ti capita di fronte chi non vuole o chi non può.

griselda 21-01-2010 13.23.28

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 79685)
Non riesco a intervenire su tutto il thread adesso, ma questa cosa direi che è quasi urgente.



Secondo te se minaccio di morte uno con un cucchiaino puntato al cuore questo prende paura?
Non voglio ironizzare o ridicolizzare il tuo stato d'animo di quel momento o modi di fare che ti porti ancora avanti. Tu stavi e stai male, ma non serve a nulla spettacolarizzare il tuo dolore.
Tu cerchi attenzione perchè non trovi (o non cerchi) altro modo per uscire dalle tue disgrazie, per avere queste attenzioni ti esponi in modi come quelli dell'esempio qui sopra e alla fine ottieni un al lupo al lupo e le persone ti badano sempre meno, cioè capiscono sempre meno che hai un problema.
Nudo e crudo, forse troppo diretto, ma non potevo dirlo diversamente questa volta.
Devi trovare dentro di te la forza e poi puoi cercare chi ti aiuta ad usarla, se cerchi sempre fuori a volte va, a volte ti capita di fronte chi non vuole o chi non può.

Se stavo spettacolarizzando il mio dolore ti prego con tutto il cuore ma sinceramente e non per fare spettacolo di eliminare questo Thread. Il fine era di riuscire dove non ero riuscita, sono dispiaciuta.
Mi fanno male le tue parole ma siccome ti ho sempre creduto, credo ancora che la verità stia nelle tue parole.
Però mi fanno male, tanto
Puoi per favore eliminarlo te ne prego.

Uno 21-01-2010 13.55.21

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79686)
Se stavo spettacolarizzando il mio dolore ti prego con tutto il cuore ma sinceramente e non per fare spettacolo

Non stavi spettacolarizzando con questo 3d, ma lo fai con episodi tipo quello raccontato. Se vuoi cancello tutto, ma è un errore :)

griselda 21-01-2010 14.08.36

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 79688)
Non stavi spettacolarizzando con questo 3d, ma lo fai con episodi tipo quello raccontato. Se vuoi cancello tutto, ma è un errore :)

Ok lasciamolo nel frattempo comunque ho anche realizzato, prima no, che posso aver succhiato energia, prometto che non succederà più. Scusatemi. abbraccio:

griselda 21-01-2010 15.19.24

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 79685)
Non riesco a intervenire su tutto il thread adesso, ma questa cosa direi che è quasi urgente.



Secondo te se minaccio di morte uno con un cucchiaino puntato al cuore questo prende paura?
Non voglio ironizzare o ridicolizzare il tuo stato d'animo di quel momento o modi di fare che ti porti ancora avanti. Tu stavi e stai male, ma non serve a nulla spettacolarizzare il tuo dolore.
Tu cerchi attenzione perchè non trovi (o non cerchi) altro modo per uscire dalle tue disgrazie, per avere queste attenzioni ti esponi in modi come quelli dell'esempio qui sopra e alla fine ottieni un al lupo al lupo e le persone ti badano sempre meno, cioè capiscono sempre meno che hai un problema.
Nudo e crudo, forse troppo diretto, ma non potevo dirlo diversamente questa volta.
Devi trovare dentro di te la forza e poi puoi cercare chi ti aiuta ad usarla, se cerchi sempre fuori a volte va, a volte ti capita di fronte chi non vuole o chi non può.

Bene vorrei evidenziare per chi magari da fuori può leggere questo post male come ho fatto io inizialmente, perchè se non avessi avuto fiducia in Uno, non avrei cercato di leggere oltre il fastidio di un'aspettativa mancata e un'ip lesa inutilmente da me che non avevo capito il senso delle sue parole.

Sì Uno hai ragione è vero, mi prende ancora quel senso di: non so cosa altro fare mollo tutto e scappo, oppure adesso gli mostro come sto male e sono disperata, perchè non trovo alternative a questa empasse.
Non ho imparato altro.
Da giovane per fare ogni cosa trovavo chi mi aiutava.
E poi ho continuato a cercare la forza al di fuori di me. Nell'unico modo con cui ero capace di relazionarmi l'unico che ho imparato.
Quando questo è venuto meno, sono andata in panico, in depressione perchè non avevo sviluppato mai nessun arto interno (ricordi Era abbraccio: quel quadro senza braccia e gambe che mi commuoveva e di cui parlai quando arrivai qui?) avevo sempre preso a prestito quelli degli altri. (come mia mamma, anche se in altro modo)
Hai ragione Uno povero abbraccio: e io ti ho anche rimproverato mentalmente, scusa.gifma invece hai detto solo il Vero, fa male la Verità, ma chissà che volerla vedere ed accettare sia l'unico modo per digerirla.
Te lo dovevo. abbraccio:

nikelise 21-01-2010 15.27.11

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 79677)
Se rileggi Nike ho scritto la stessa cosa, solo che dal mio punto di vista, se decidi di andare fino in fondo a quel dolore, di viverlo completamente lo devi fare secondo la tua esperienza e sentire... altrimenti diventa un giustificare della mente e un perdono razionale, invece che con ogni fibra del tuo essere.

:C:

Ho capito ma io non credo sia in tutto e per tutto come dice Gris .
Meglio: lei lo sente cosi' ma forse cosi' non e' in tutto e per tutto .
E quella voce dice una po' di verita'.
Allora se questo dolore lo mitighiamo un po' perche' a volte si soffre ,anzi molto spesso ,solo per troppa immaginazione e la salita la rendiamo un po' meno impervia non ti pare sia meglio?

griselda 21-01-2010 15.54.24

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79691)
Non ho imparato altro.
Da giovane per fare ogni cosa trovavo chi mi aiutava.

La prima persona che mi ha insegnato questo è stato mio padre.
Perchè quando mia madre voleva punirmi per una marachella, io andavo ad aspettare mio padre di ritorno dal lavoro per rientare con lui, così facendo non sarei stata punita da mia madre, perchè lui non lo permetteva quando era presente.

Bella divisione interiore eh?
Ecco perchè la vocina urla che non è tutto proprio come dice la Griselda cocca di papà.

Insegnamento di presa di responsabilità zero.
Tanto c'era papà che mi avrebbe protetto da tutto.

E quindi quella Griselda non cresceva ma l'altra come quella nel mio avatar cresceva a dismisura e forse perdeva identità? Su questo ci devo ritornare.*******

Questa mancanza di intento comune penso è il fulcro del problema, ci penso ancora.*******

Questa copertura mi venne a mancare verso i 10 anni perchè mia madre fece comprendere a mio padre che era sbagliato il suo modo di fare con me.
Io seppi ciò da una lettera che lessi di nascosto e ci rimasi molto male, mi sentii tradita.

Da lì credo di aver cercato non di cambiare, ma ho spostato da mio padre ai ragazzi. La musica era sempre la stessa qualcuno che si prendesse cura di me.

Alla fine nessuno lo faceva o chi si adattava prima o poi si stancava di dover essere sempre il mio cavalier servente. Era incomprensibile io ti aiuto ma poi prima o poi devi imparare a fare da sola.
E Griselda non ha mai imparato o voluto imparare, sta difatto che poi tanto pagava dazio comunque ed era peggio.

Quindi Nike vedi ho risposto anche a te con questo post.

nikelise 21-01-2010 16.21.00

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79693)
La prima persona che mi ha insegnato questo è stato mio padre.
Perchè quando mia madre voleva punirmi per una marachella, io andavo ad aspettare mio padre di ritorno dal lavoro per rientare con lui, così facendo non sarei stata punita da mia madre, perchè lui non lo permetteva quando era presente.

Bella divisione interiore eh?
Ecco perchè la vocina urla che non è tutto proprio come dice la Griselda cocca di papà.

Insegnamento di presa di responsabilità zero.
Tanto c'era papà che mi avrebbe protetto da tutto.

E quindi quella Griselda non cresceva ma l'altra come quella nel mio avatar cresceva a dismisura e forse perdeva identità? Su questo ci devo ritornare.*******

Questa mancanza di intento comune penso è il fulcro del problema, ci penso ancora.*******

Questa copertura mi venne a mancare verso i 10 anni perchè mia madre fece comprendere a mio padre che era sbagliato il suo modo di fare con me.
Io seppi ciò da una lettera che lessi di nascosto e ci rimasi molto male, mi sentii tradita.

Da lì credo di aver cercato non di cambiare, ma ho spostato da mio padre ai ragazzi. La musica era sempre la stessa qualcuno che si prendesse cura di me.

Alla fine nessuno lo faceva o chi si adattava prima o poi si stancava di dover essere sempre il mio cavalier servente. Era incomprensibile io ti aiuto ma poi prima o poi devi imparare a fare da sola.
E Griselda non ha mai imparato o voluto imparare, sta difatto che poi tanto pagava dazio comunque ed era peggio.

Quindi Nike vedi ho risposto anche a te con questo post.

Che vuoi dire che forse la tua mamma a modo suo pensava che dovessi assumerti le tue responsabilita' mentre tu ponevi ostacoli e che quindi se sbagliava nel metodo comunque lo faceva a fin di bene e che questo e' quello che vuole dirti la tua voce interiore ?
Questo e' quello che volevi dirmi ?
O invece che sei stata sempre immeritatamente maltrattata e che hai ragione ad avercela col mondo?

Adesso mi tiri una padellata di zola bollente icon_mrgr: .

griselda 21-01-2010 16.41.50

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 79694)
Che vuoi dire che forse la tua mamma a modo suo pensava che dovessi assumerti le tue responsabilita' mentre tu ponevi ostacoli e che quindi se sbagliava nel metodo comunque lo faceva a fin di bene e che questo e' quello che vuole dirti la tua voce interiore ?
Questo e' quello che volevi dirmi ?
O invece che sei stata sempre immeritatamente maltrattata e che hai ragione ad avercela col mondo?

Adesso mi tiri una padellata di zola bollente icon_mrgr: .

Invece ti ringrazio perchè hai puntato la luce dove io non l'avevo ancora fatto.
Lei pretendeva da me ciò che non mi dava come esempio, ecco secondo me il punto.
Ed io che avevo tutti i difetti del mondo ma non mancavo di intuito e di una caratteristica che non è bella ma l'ho che è la furbizia, non mi facevo fregare dalle sue belle parole quando nei fatti non le concretizzava.
Solo che ahimè mi fregavo da sola senza saperlo.
Se tu sei autorevole, ovvero sei ciò che dici di fare, non credo che un figlio possa fare diversamente dall'esempio, ma se tu dici ma sei la prima a non fare sei poco credibile. Poi può picchiare, urlare sgridare sminuire ma non fai altro che parlare di te. Bon qui sono un po' alterata mi scuso.
Credo di averti risposto

Sole 22-01-2010 01.02.01

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 79692)
Ho capito ma io non credo sia in tutto e per tutto come dice Gris .
Meglio: lei lo sente cosi' ma forse cosi' non e' in tutto e per tutto .
E quella voce dice una po' di verita'.
Allora se questo dolore lo mitighiamo un po' perche' a volte si soffre ,anzi molto spesso ,solo per troppa immaginazione e la salita la rendiamo un po' meno impervia non ti pare sia meglio?

Se il fango lo allunghi con acqua, sempre fango rimane... ma se lo lasci senza acqua il sole lo secca e il vento lo porta via... Se lo allunghi diventa palude e nelle zone paludose prosperano le malattie.

RedWitch 22-01-2010 01.58.11

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 79692)
Ho capito ma io non credo sia in tutto e per tutto come dice Gris .
Meglio: lei lo sente cosi' ma forse cosi' non e' in tutto e per tutto .
E quella voce dice una po' di verita'.
Allora se questo dolore lo mitighiamo un po' perche' a volte si soffre ,anzi molto spesso ,solo per troppa immaginazione e la salita la rendiamo un po' meno impervia non ti pare sia meglio?

Non so bene se ho capito quel che intendi Nike, forse parliamo di due cose diverse... Tu dici che amplificando troppo si va all'eccesso e che quindi mitigare un po' dovrebbe in qualche modo avvicinarci più ad una visione oggettiva della cosa giusto?
In questo senso hai ragione, pero' io intendevo un'altra cosa... credo (perchè l'ho assaggiato icon_mrgr:) che se vivo una cosa in una determinata maniera (soggettiva, quindi vista solo dalla mia parte che sicuramente manca di oggettività) , ma sono determinata a risolvere una questione, la rivivo, la ricapitolo secondo la mia percezione, ma in maniera implacabile.. lenire non serve a niente in questo caso.

Punti di vista... fiori.gif

Ray 22-01-2010 02.14.34

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 79716)
Non so bene se ho capito quel che intendi Nike, forse parliamo di due cose diverse... Tu dici che amplificando troppo si va all'eccesso e che quindi mitigare un po' dovrebbe in qualche modo avvicinarci più ad una visione oggettiva della cosa giusto?
In questo senso hai ragione, pero' io intendevo un'altra cosa... credo (perchè l'ho assaggiato icon_mrgr:) che se vivo una cosa in una determinata maniera (soggettiva, quindi vista solo dalla mia parte che sicuramente manca di oggettività) , ma sono determinata a risolvere una questione, la rivivo, la ricapitolo secondo la mia percezione, ma in maniera implacabile.. lenire non serve a niente in questo caso.

Punti di vista... fiori.gif

Quello che dice Nike, da quel che mi sembra, non è lenire, è rimandare. Se ho un dolore da affrontare e considero anche altro, pur guadagnando forse in obiettività, non diminuisco il dolore. Semplicemente con la percezione salto un po' di qua e un po' di là, ma tanto prima o poi me lo devo fare tutto. C'è chi preferisce un po' alla volta (e così non perde la visione d'insieme) e chi tutto di fila (e poi la visione d'insieme la deve recuperare).

C'è invece la possibilità di aumentare inutilmente un dolore ricamandoci sopra, grattando una ferita che si sta rimarginando. Apparentemente si può evitarlo proprio col sistema di Nike, ossia saltando via dopo averla lavorata e aspettando quel che basta che si formi la cicatrice. Ma è appunto apparenza. Se non si era pulita tutta, quando ci si torna spurgherà. Vero che, anche se è pulita tutta, quando ci si torna si deve essere un minimo delicati, per evitare di riaprire qualcosa che invece è pulito e sta guarendo... se ha da spurgare ancora lo farà anche se la tocchiamo delicatamente.

nikelise 22-01-2010 07.22.34

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 79714)
Se il fango lo allunghi con acqua, sempre fango rimane... ma se lo lasci senza acqua il sole lo secca e il vento lo porta via... Se lo allunghi diventa palude e nelle zone paludose prosperano le malattie.

Fango , stiamo dicendo che non e' tutto fango .
Il fango non tutto ma in parte e' frutto di immaginazione e di un approccio sbagliato rispetto alla realta' che nessuno e' stato capace di correggere .
Se si vuole soffrire ad ogni costo sulla base di immaginazioni errate non sono affatto d'accordo .
Prima di soffrire bisogna fare un'analisi corretta della situazione .
Quello che Gris sta cominciando a fare .
Poi avanti con le recriminazioni .....inutili .
Non e' un messaggio positivo il dover soffrire ad ogni costo , soffrire va bene a patto sia un mezzo per uscirne il prima possibile.
Non siamo nati per soffrire ad ogni costo ma per soffrire il meno possibile .

dafne 22-01-2010 10.29.01

A me aveva colpito qunado Nike aveva parlato di riequilibrare.
Ci ho pensato guardando quel che capita a me.
In qualche modo la vocina fà l'"avvocato del diavolo" e mi permette, in un paio di situazioni che non ho sciolto ancora, di non sforare in un eccesso di rabbia o comunque di dolore.

Certo, mi stò rendendo conto che proprio con quella vocina l'elastico mi riporta indietro, perchè sono vincolata da una dipendenza, ma ho rinunciato da tempo a cercare di vivere tutto tutto insieme, non sono in grado di farlo.

Mi toccherà, ma dopo avewrlo affrontato a pezzi, come dice Ray, ognuno ha il suo modo.

Un pò di guano, di dolore acre e sfiancante me lo sono risparmiato, anche se è ormai evidente anche a me che prima o poi dovrò pigliare tutto, vivere tutto e tagliare di netto.

Devo devitlizzare il nervo però prima :H

(scusa Gri se ho parlato di me, ma è proprio per dire che ognuno ha il suo percorso abbraccio: )

nikelise 22-01-2010 11.05.31

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 79722)
A me aveva colpito qunado Nike aveva parlato di riequilibrare.
Ci ho pensato guardando quel che capita a me.
In qualche modo la vocina fà l'"avvocato del diavolo" e mi permette, in un paio di situazioni che non ho sciolto ancora, di non sforare in un eccesso di rabbia o comunque di dolore.

Certo, mi stò rendendo conto che proprio con quella vocina l'elastico mi riporta indietro, perchè sono vincolata da una dipendenza, ma ho rinunciato da tempo a cercare di vivere tutto tutto insieme, non sono in grado di farlo.

Mi toccherà, ma dopo avewrlo affrontato a pezzi, come dice Ray, ognuno ha il suo modo.

Un pò di guano, di dolore acre e sfiancante me lo sono risparmiato, anche se è ormai evidente anche a me che prima o poi dovrò pigliare tutto, vivere tutto e tagliare di netto.

Devo devitlizzare il nervo però prima :H

(scusa Gri se ho parlato di me, ma è proprio per dire che ognuno ha il suo percorso abbraccio: )

Giusto quello che dici ma come si devitalizza il nervo se non guardando le cose per quello che sono veramente che non sono sempre solo male ?
A che serve mantenere una confusa conoscenza delle cose ed un conseguente continuo dolore diffuso che ti affossa anzicche' guarirti .
E' la presenza della prima che diffonde il secondo .

dafne 22-01-2010 11.13.12

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 79723)
Giusto quello che dici ma come si devitalizza il nervo se non guardando le cose per quello che sono veramente che non sono sempre solo male ?
A che serve mantenere una confusa conoscenza delle cose ed un conseguente continuo dolore diffuso che ti affossa anzicche' guarirti .
E' la presenza della prima che diffonde il secondo .


Io parlo per me Nike, non ho ancora saputo affrontare il dolore netto, razionalmente sò che è meglio, emozionalmente no.

Come un dente che stà cadendo ed è attaccato solo un pochino.
Sono convintissima che tu staccheresti il dente e buonanotte icon_mrgr: a me sembra di svenire solo a pensarci.

Non ho detto che è giusto (quello che vivo e come lo vivo), ma che è comprensibile. Smettere di autocastigarmi per questo tipo di impotenza mi stà aiutando, paradossalmente, a superarla.

:C:

Edera 22-01-2010 11.31.03

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 79723)
A che serve mantenere una confusa conoscenza delle cose ed un conseguente continuo dolore diffuso che ti affossa anzicche' guarirti .
E' la presenza della prima che diffonde il secondo .


Non serve granchè. Il problema è che spesso (almeno in me) noto una specie di gusto perverso nel auto-affossarsi e lo vedo spesso anche in altri. Sembra quasi ci sia una buona dose di auto-distruzione diffusa, come se costituisse un mezzo per sentirci più importanti o degni di attenzione. Forse è un retaggio dell'infanzia? Nell'infanzia si piange e attraverso il pianto arriva ciò di cui abbiamo bisogno in quel momento.
Smettere di piangere implica la presa di coscienza di dover fare da soli e questo in genere è abbastanza difficile da mandare giù... Quindi in qualche modo è conveniente stare sempre un pò male o comunque caricare ciò che abbiamo vissuto di grosso pathos perchè ci fa sentire diversi, speciali e legalizza il chiedere aiuto, non che chiedere aiuto sia male, anzi spesso non si può fare altro, però poi bisognerebbe essere abbastanza bravi per saltare giù dalle braccia di mamma o papà.
Il problema è che viviamo anche in una cultura che ha elevato il sacrificio, il dolore a mezzo evolutivo. Il che è anche vero ma credo si sia perso un pò il senso originario del messaggio e quello che si è diffuso è una specie di vittimismo perenne in realtà poco utile sia a sè che ad altri.
Gris io credo che la tua analisi sia un grosso passo in avanti e vedo in te tutta la voglia necessaria per affrontarti... Non è facile ma niente lo èfiori.gif Ti abbraccio

nikelise 22-01-2010 11.40.19

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 79724)
Io parlo per me Nike, non ho ancora saputo affrontare il dolore netto, razionalmente sò che è meglio, emozionalmente no.

Come un dente che stà cadendo ed è attaccato solo un pochino.
Sono convintissima che tu staccheresti il dente e buonanotte icon_mrgr: a me sembra di svenire solo a pensarci.

Non ho detto che è giusto (quello che vivo e come lo vivo), ma che è comprensibile. Smettere di autocastigarmi per questo tipo di impotenza mi stà aiutando, paradossalmente, a superarla.

:C:

Hai ragione nel senso che nella risposta a te ho esteso la risposta anche in relazione agli interventi degli altri .
Solo per carenza di tempo abbraccio: .

griselda 22-01-2010 12.30.27

Vi leggo tutti con interesse, grazie per il vostro apporto.

Io ho già ricapitolato la mia vita, il punto è che non sono mia riuscita ad entrare nel dolore come spiega Red.
Devo dire che quando l'ho fatto la prima volta neppure sapevo cosa fosse mi è venuto spontaneo perchè ero stramazzata a terra e mi ero come svegliata da una continua tiritera che mettevo in atto. Non avevo visto tuttissimo perchè è stata una cosa spontanea ma VOLEVO capire e questo in me smuoveva l'universo.
Poi pure entrando e vivendo con dolore tutto quel processo e quel viaggio a ritroso per un disguido non sono riuscita ad ottenere niente. Bon si sapevo, ma mi condannavo per essere così e me ne vergognavo.
Per me arrivare a parlarne in pubblico è un grosso passo avanti, il non vergognarmi, il non irritarmi se qualcuno dice qualcosa che può non tenere conto della mia sensibilità è un grosso passo avanti.
Poi per l'integrazione di quella mancanza mi sa che non basta rivivere il dolore per me perchè ci vuole anche altro che scoprirò e vorrei avere la forza di integrare.
Quindi penso, che ognuno è una sfumatura sulle tante che viaggiano su quei fili dorati che siamo.
abbraccio:

dafne 22-01-2010 13.21.49

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 79726)
Hai ragione nel senso che nella risposta a te ho esteso la risposta anche in relazione agli interventi degli altri .
Solo per carenza di tempo abbraccio: .

abbraccio: bon perchè per una volta che capisco quel che dici e sono pure d'accordo laughing7: sarebbe stato il colmo non capirsi...

Invece devo tornare con un attimo di calma su quella parolina che m'è scivolata, l'impotenza...leggo.gif

m@pi 22-01-2010 17.07.14

riporto un consiglio dato da un grande Maestro, forse può aiutare a "perdonare" le mancanze dei nostri genitori ed alleviare le nostre sofferenze...
"Fintanto che gli esseri umani non impareranno a immedesimarsi a vicenda nella situazione degli altri, si renderanno colpevoli degli stessi errori di giudizio, delle stesse indelicatezze, delle stesse crudeltà e ingiustizie. Quando non si sa in quali condizioni si trova una persona, prima di giudicarla, di accusarla, è meglio, almeno per qualche minuto, provare ad entrare nella sua situazione: spesso, ci si renderà conto che trovandosi al suo posto, si farebbe dieci volte peggio. Bastano solo pochi minuti di questo esercizio per cominciare ad acquisire qualità di nobiltà, pazienza, indulgenza e dolcezza. Fate questo esercizio soprattutto con le persone che vi sono antipatiche e che fate fatica a sopportare. Vedrete: a poco a poco la loro condotta vi sembrerà più comprensibile e incomincerete persino ad amarle".
Omraam Mikhaël Aïvanhov


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