Ermopoli

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RedWitch 16-10-2007 17.56.45

Tutto sotto "controllo"
 
Non ho le idee molto chiare sull'argomento, e sto cercando di guardare in me per risolvere la mia tendenza ad avere tutto sotto "controllo" (all'esterno).

E' un argomento che mi viene difficile da esprimere perchè credo che in questa tendenza ci siano molte cose che non vedo, cose che lavorano "sotto" ad altre manifestazioni..

Ho una specie di bisogno di avere tutto ciò che mi circonda (quindi fuori di me) sotto controllo (anche se forse controllo, non è il termine esatto).
vado per esempi perchè non mi riesce diversamente.

Ho lavorato per anni in un piccolo ufficio, tutte le scartoffie erano sotto mia responsabilità, lo scorso anno, mi sono assentata per un po' durante un periodo che non era quello estivo di ordinaria chiusura. Apriti cielo... mi è mancata la terra sotto i piedi, come se ritenessi la mia presenza importantissima (ioioio icon_mrgr:).. indispensabile sì, ma anche, avevo una paura che il mio capo potesse scoprire chissà quale mia mancanza, durante la mia assenza. Poi naturalmente in ufficio sono sopravissuti benissimo senza di me, e non è successo niente di catastrofico alla mia immagine di "segretaria perfetta"... poi mesi fa, il mio lavoro da tempo pieno si è trasformato in part time.. stesso iter di cui sopra (soprattutto la paura che venissero alla luce le mie mancanze..)

Potrei fare altri esempi sullo stesso tenore.. per esempio, mi dava fastidio quando le mie due amiche si vedevano senza di me (chissà cosa mai avrebbero potuto scoprire parlando tra loro senza di me... ).

Man mano, queste cose si sono affievolite, anche se su alcune cose sopravvivono certi meccanismi, mi sembrava che le cose andassero decisamente meglio, invece da qualche tempo, mi sono accorta che, se nella vita di ogni giorno, riesco abbastanza a lasciare andare cose e persone, mi attacco ad altre.. meno visibili, come per esempio la necessità di "esserci sempre" in alcuni ambiti (ad esempio il forum stesso, quando ci sono tanti post, vado in crisi, devo leggerli tutti e subito, poi non capisco niente di quello che leggo e mi sale ansia se non riesco.. ci sto lavorando sopra, ma è tosta sta roba) .

Ora... in tutto questo ci ho visto diverse cose: quando il mio agire non è proprio "pulito" cerco di avere il controllo.. per esempio se avevo paura che le mie amiche si vedessero da sole era perchè magari con una o con l'altra mi scappavano commenti antipatici sulla terza e avevo timore che tra loro ne parlassero e che cadesse la mia immagine di brava ragazza, l'amicona di tutti... e ancora sopravvive in me sta cosa dell'immagine ..se non presto attenzione ci ricado.. non mi importava se dovevo parlare male di altri, bastava che non ne uscisse lesa la mia figura. Ma non credo che sia tutto qui... quando non riesco a controllare il mio interno, tendo a controllare l'esterno, quasi come se tutto dipendesse da me.. Una sorta di potere che vorrei avere sull'esterno, poichè non riesco ad averlo sull'interno....

Se avete qualche spunto dove cercare meglio, ben accetto, non credo che sia tutto qui, ma oltre non vado e giro intorno sempre alle stesse cose....

turaz 16-10-2007 18.07.16

forse che si colleghi al 3d "coda di paglia"?
collegandolo a quanto ho cercato di scrivere oggi mi verrebbe da dire che è uno stazionare nell'emisfero sinistro invorticandosi su di esso.
c'è una paura di fondo legata a un imprinting passato

RedWitch 16-10-2007 18.08.48

Grazie Turi, ora sì che ho capito boccaccia:
:C:

turaz 16-10-2007 18.13.08

la paura di fondo tua è "non essere all'altezza" a mio avviso.
ecco io proverei a comprendere da dove nasce questa tua paura (ossia quali sono stati i primi episodi che ricordi ove l'hai vissuta)
c'è anche qualcosa di legato a "territorialità".
ti faccio una domanda:
ti infastidisce una scrivania disordinata?

cassandra 16-10-2007 19.41.10

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 41030)
Non ho le idee molto chiare sull'argomento, e sto cercando di guardare in me per risolvere la mia tendenza ad avere tutto sotto "controllo" (all'esterno).

E' un argomento che mi viene difficile da esprimere perchè credo che in questa tendenza ci siano molte cose che non vedo, cose che lavorano "sotto" ad altre manifestazioni..

Ho una specie di bisogno di avere tutto ciò che mi circonda (quindi fuori di me) sotto controllo (anche se forse controllo, non è il termine esatto).
vado per esempi perchè non mi riesce diversamente.

Ho lavorato per anni in un piccolo ufficio, tutte le scartoffie erano sotto mia responsabilità, lo scorso anno, mi sono assentata per un po' durante un periodo che non era quello estivo di ordinaria chiusura. Apriti cielo... mi è mancata la terra sotto i piedi, come se ritenessi la mia presenza importantissima (ioioio icon_mrgr:).. indispensabile sì, ma anche, avevo una paura che il mio capo potesse scoprire chissà quale mia mancanza, durante la mia assenza. Poi naturalmente in ufficio sono sopravissuti benissimo senza di me, e non è successo niente di catastrofico alla mia immagine di "segretaria perfetta"... poi mesi fa, il mio lavoro da tempo pieno si è trasformato in part time.. stesso iter di cui sopra (soprattutto la paura che venissero alla luce le mie mancanze..)

Potrei fare altri esempi sullo stesso tenore.. per esempio, mi dava fastidio quando le mie due amiche si vedevano senza di me (chissà cosa mai avrebbero potuto scoprire parlando tra loro senza di me... ).

Man mano, queste cose si sono affievolite, anche se su alcune cose sopravvivono certi meccanismi, mi sembrava che le cose andassero decisamente meglio, invece da qualche tempo, mi sono accorta che, se nella vita di ogni giorno, riesco abbastanza a lasciare andare cose e persone, mi attacco ad altre.. meno visibili, come per esempio la necessità di "esserci sempre" in alcuni ambiti (ad esempio il forum stesso, quando ci sono tanti post, vado in crisi, devo leggerli tutti e subito, poi non capisco niente di quello che leggo e mi sale ansia se non riesco.. ci sto lavorando sopra, ma è tosta sta roba) .

Ora... in tutto questo ci ho visto diverse cose: quando il mio agire non è proprio "pulito" cerco di avere il controllo.. per esempio se avevo paura che le mie amiche si vedessero da sole era perchè magari con una o con l'altra mi scappavano commenti antipatici sulla terza e avevo timore che tra loro ne parlassero e che cadesse la mia immagine di brava ragazza, l'amicona di tutti... e ancora sopravvive in me sta cosa dell'immagine ..se non presto attenzione ci ricado.. non mi importava se dovevo parlare male di altri, bastava che non ne uscisse lesa la mia figura. Ma non credo che sia tutto qui... quando non riesco a controllare il mio interno, tendo a controllare l'esterno, quasi come se tutto dipendesse da me.. Una sorta di potere che vorrei avere sull'esterno, poichè non riesco ad averlo sull'interno....

Se avete qualche spunto dove cercare meglio, ben accetto, non credo che sia tutto qui, ma oltre non vado e giro intorno sempre alle stesse cose....


Mi viene da dire che deve esserci un momento in cui o non hai controllato qualcosa in una circostanza e sei rimasta male dopo,oppure non avendolo fatto perchè magari non eri tu a dover controllare,hai subito un trauma realtivo ad una situazione e di conseguenza hai iniziato a voler controllare tutto...per paura di ritrovarti a provare lo stesso dolore o smarrimento...
Non so se si capisce cosa voglio dire,ma avendo lo stesso problema anche se il modo di manifestrarlo è diverso,nell' analisi personale che ho fatto, ho riscontrato di aver "subito" una situazione grave di cui non ero a conoscenza e da quel momento in poi ho iniziato a controllare tutto,una sorta di essere preparati ad ogni eventualità...controllare per proteggersi...
fiori.gif

Per Turi: le scrivanie disordinate le devo subito mettere in ordine...

griselda 16-10-2007 21.34.46

Condivido quanto detto da Cas, anche io vivo questo problema e lo vedo derivato da un'esperienza traumatica che vissi, dopo la quale iniziai a mettermi in croce per non aver previsto che sarebbe potuto accadere. ( che poi era un assurdo)
Il nuovo mi spaventa a morte e preferivo rimanere nel vecchio per non lasciare il poco controllo che pensavo di avere.
La mia mente prima di ogni azione arrivava a cercare di trovare tutte le possibili conseguenze o imprevisti, tanto da non permettermi di lasciarmi andare alla fiducia di quel che succederà, succederà. E siccome le cose quando decido di farle le faccio bene ho spostato la mente sul negativo. La tendenza a vedere tutto il brutto perdendomi il bello.
Vabbeh ho parlato di me.
Che dirti.... anche io ci sto lavorando su questo e a parte non dare spazio alla mente di andare nel futuro o di indagare sugli altri sul loro giudizio e fare tutto quello che fai con il massimo dell'impegno fregandotene di cosa possano pensare di te. Non saprei.
Anche perché nonostante tutto il controllo che possiamo metterci se dobbiamo fare una certa esperienza la faremo comunque. Chissà forse dovremmo partire da questo assunto.
Magari iniziare ad eliminare le solite domande che vengono spontanee del tipo: “E se…? Ma se…? O bilanciarle con il dovuto ottimismo.
Cercando di avere più fiducia in se stessi se succederà qualcosa... sarò in grado di affrontarla e se non lo sarò la “provvidenza” mi darà una mano.
Mi spiace non so che altro dire e magari ho pure detto str...ate.
abbraccio:

Ray 16-10-2007 21.56.19

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 41030)

Ho lavorato per anni in un piccolo ufficio, tutte le scartoffie erano sotto mia responsabilità, lo scorso anno, mi sono assentata per un po' durante un periodo che non era quello estivo di ordinaria chiusura. Apriti cielo... mi è mancata la terra sotto i piedi, come se ritenessi la mia presenza importantissima (ioioio icon_mrgr:).. indispensabile sì, ma anche, avevo una paura che il mio capo potesse scoprire chissà quale mia mancanza, durante la mia assenza. Poi naturalmente in ufficio sono sopravissuti benissimo senza di me, e non è successo niente di catastrofico alla mia immagine di "segretaria perfetta"... poi mesi fa, il mio lavoro da tempo pieno si è trasformato in part time.. stesso iter di cui sopra (soprattutto la paura che venissero alla luce le mie mancanze..)

E cosa ti succede se vengono alla luce le tue mancanze e cade l'immagine?

RedWitch 16-10-2007 22.06.37

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 41048)
.................................
ho riscontrato di aver "subito" una situazione grave di cui non ero a conoscenza e da quel momento in poi ho iniziato a controllare tutto,una sorta di essere preparati ad ogni eventualità...controllare per proteggersi...
fiori.gif

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 41050)
Condivido quanto detto da Cas, anche io vivo questo problema e lo vedo derivato da un'esperienza traumatica che vissi, dopo la quale iniziai a mettermi in croce per non aver previsto che sarebbe potuto accadere. ( che poi era un assurdo)
Il nuovo mi spaventa a morte e preferivo rimanere nel vecchio per non lasciare il poco controllo che pensavo di avere.
La mia mente prima di ogni azione arrivava a cercare di trovare tutte le possibili conseguenze o imprevisti, tanto da non permettermi di lasciarmi andare alla fiducia di quel che succederà, succederà.

Sì, è così anche per me, cerco di prevedere ogni possibile variabile (e naturalmente è impossibile farlo), di essere preparata ad ogni possibilità, e anche per me il "nuovo" ha rappresentato un problema perchè mi spaventava l'ignoto, il cambiamento, il cambiare le variabili del gioco.. ora in questo senso va meglio..
Il vivere nel presente sì Gris , perchè il prevedere le possibili variabili, alla fine mi sa che è sempre il famoso "paese delle banane" ... è la mente che si fa i fatti suoi e sei schiavo del pensiero che arriva ...
Grazie per gli spunti, credo di poter guardare in quell'evento che ha dato inizio al "controllo tutto"... e non ci avevo pensato ma credo di aver trovato qualcosa adesso..fiori.gif

Per Turi: direi di no... non mi infastidisce particolarmente (anche perchè io tendo al disordine), pero' sul lavoro, ad esempio la mia scrivania è disordinata mentre lavoro, poi quando finisco "devo" mettere in ordine... :C:

RedWitch 16-10-2007 22.09.12

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 41051)
E cosa ti succede se vengono alla luce le tue mancanze e cade l'immagine?

Niente Ray... non succede niente.. non cade il mondo .. direi che è qualcosa che sta solo nella mia mente. Ho paura di perdere qualcosa (?) ..

Ray 16-10-2007 23.09.55

Niente?

Mi sa che ho posto male la domanda, sorry. Non ti è mai successo? Intendo che "si scoprisse" che avevi delle mancanze (reali o presunte poco importa) e tu ti trovassi di colpo con la sensazione che qualcosa (te, ma in realtà l'immagine) crolli di colpo?

Se non ti è mai successo (o non te ne ricordi), nel provare ad immaginarlo cosa succede?

La domanda era: cosa TI succede se...? Non cosa Ti succede... bon, non so spiegare meglio...

RedWitch 16-10-2007 23.47.44

Ora credo di aver capito..
Sì mi è successo, in quei momenti ho provato vergogna , sensazione di essere nuda, in quel momento crolla la maschera di una "perfezione" che non esiste e non puo' esistere... senza possibilità di difendermi in alcun modo.. di essere messa al muro senza vie di fuga e con la voglia di scappare... (ecco.. ho visto una cosa ... questo bisogno di fuga, sentendomi in trappola la provo anche in altri ambiti senza un motivo apparente..)

Elle 17-10-2007 09.18.23

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 41057)
Ora credo di aver capito..
Sì mi è successo, in quei momenti ho provato vergogna , sensazione di essere nuda, in quel momento crolla la maschera di una "perfezione" che non esiste e non puo' esistere... senza possibilità di difendermi in alcun modo.. di essere messa al muro senza vie di fuga e con la voglia di scappare... (ecco.. ho visto una cosa ... questo bisogno di fuga, sentendomi in trappola la provo anche in altri ambiti senza un motivo apparente..)

per esperienza pesonale red ti dico che il disagio spunta "accidentalmente" proprio in un momento di relativa tranquillità, si manifesta quando non ci sono grandi preoccupazioni, finalmente il corpo apparentemente parla e fa parlare la mente. Perchè a fine giornata o settimana (ma ti consiglierei la prima) non provi magari a scriverti su un quaderno, segnando quando hai provato disagio, quali sensazioni ti percorrevano e cosa stavi facendo o cosa stavi pensando primabooh.gif Magari molte cose che non ti sovvengono, con la scrittura si sottolineano così da rendersi più evidentiabbraccio:

turaz 17-10-2007 09.41.18

a mio avviso il "fastidio" nei riguardi di una scrivania disordinata nasce in un certo senso da un "bisogno" di ordine esteriore al fine di "controllare" (se diventa "maniacale")
è una sorta di "difesa" perpetrata dall'emisfero sinistro (quello logico e razionale) nei confronti del destro.
è disabitudine alla comprensione del lato creativo e intuitivo.
Spostandola all'esterno mi viene da dire che si dovrebbe aver "fastidio" di persone ad esempio "che vivono sulle nuvole" o che sono "anticonformiste"in genere

soffri di vertigini red in situazioni "particolari" come ad esempio se ti sporgi da un balcone al quinto piano?

stella 17-10-2007 11.10.40

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 41030)
Non ho le idee molto chiare sull'argomento, e sto cercando di guardare in me per risolvere la mia tendenza ad avere tutto sotto "controllo" (all'esterno).

E' un argomento che mi viene difficile da esprimere perchè credo che in questa tendenza ci siano molte cose che non vedo, cose che lavorano "sotto" ad altre manifestazioni..
Ho una specie di bisogno di avere tutto ciò che mi circonda (quindi fuori di me) sotto controllo (anche se forse controllo, non è il termine esatto).
vado per esempi perchè non mi riesce diversamente.
Ho lavorato per anni in un piccolo ufficio, tutte le scartoffie erano sotto mia responsabilità, lo scorso anno, mi sono assentata per un po' durante un periodo che non era quello estivo di ordinaria chiusura. Apriti cielo... mi è mancata la terra sotto i piedi, come se ritenessi la mia presenza importantissima (ioioio icon_mrgr:).. indispensabile sì, ma anche, avevo una paura che il mio capo potesse scoprire chissà quale mia mancanza, durante la mia assenza. Poi naturalmente in ufficio sono sopravissuti benissimo senza di me, e non è successo niente di catastrofico alla mia immagine di "segretaria perfetta"... poi mesi fa, il mio lavoro da tempo pieno si è trasformato in part time.. stesso iter di cui sopra (soprattutto la paura che venissero alla luce le mie mancanze..)

Anche a me succede di voler tenere sotto controllo più cose possibili, sia sul lavoro che a casa, e cercando di analizzare la cosa mi sembra di capire che questo mi dà sicurezza e un certo potere su quelle cose che controllo solo io, e quando un'altra persona invade questa sfera mi sento a disagio, provo quasi un senso di fastidio a pensare che gestica in modo un po' diverso cose prima gestite da me.... pur con le sue personali mancanze... che possono essere diverse dalle mie.
Quando faccio un'assenza un po' lunga dal lavoro trovo sempre che chi mi ha sostituito ha messo un tocco della sua personalità a volte migliorando, a volte sbagliando, cose che ero abituata a gestire io e questo mi dava una certa dose di gelosia, pensando che forse questa persona è stata più apprezzata di me e che nessuno è indispensabile...
Penso che sulle cose su cui si ha il controllo si abbia un certo potere psicologico di "tenere in mano" le altre persone che apprezzano il nostro lavoro e quindi in un certo senso "dipendono" dal nostro lavoro e quindi da noi.
Vedere che vanno avanti anche senza di me mi toglie questa soddisfazione....
Anche a casa mi dà fastidio se qualcuno fa un lavoro che di solito faccio io, quasi sempre lo controllo e non fidandomi magari lo rifaccio a modo mio, lasciando un po' male chi voleva farmi un piacere...
tipo stirare o lavare i piatti...
Forse è perchè mi fido solo di me stessa, per questo devo avere io il controllo.....

turaz 17-10-2007 12.09.40

il pensiero sottostante ritengo anche in questo caso il sentirsi non all'altezza verso cui scatta la re-azione cerebrale (emisfero sinistro) di voler a tutti i costi "controllare" al fine di dimostrare.
a lungo andare ciò crea "oppressione" e soffocamento dell'animo (soprattutto altrui)
mi spiego meglio stella:
dimmi come ti sentiresti se ogni volta che fai qualcosa qualcuno ti corresse dietro a rifarla modificandotela a suo piacimento senza dirti nulla?
a quanto leggo ti infastidirebbe no?
E allora perchè poi re-agisci allo stesso modo?

stella 17-10-2007 14.39.42

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 41069)
mi spiego meglio stella:
dimmi come ti sentiresti se ogni volta che fai qualcosa qualcuno ti corresse dietro a rifarla modificandotela a suo piacimento senza dirti nulla?
a quanto leggo ti infastidirebbe no?
E allora perchè poi re-agisci allo stesso modo?


Già.... perchè reagisco allo stesso modo ?
Perchè è più forte di me...
Il fatto è che io mi sento all'atezza delle cose che controllo, perdere il controllo mi crea insicurezza...
Ma in altre cose invece mi fido molto degli altri, su quelle cose di cui non ho un controllo diretto.

abbraccio:

turaz 17-10-2007 15.48.50

ecco pensa a come mai hai due tipi di approccio differente.
a mio avviso dovresti ricercare tra "paura" dell'ignoto o del poco conosciuto
poi sul fatto di sentirti all'altezza... ecco diciamo che è appunto il "voler controllare" che nasce dal pensiero di non esserlo.
Di base a mio sentire non c'è un Amore pieno per quello che sei... ma per quello che gli altri si aspettano tu sia...

Sole 17-10-2007 18.01.20

Mi sa che questa cosa accade un pochino a tutti in piccole o grandi dosi.

Red, possiamo escludere i rimorsi di coscienza? Il sapere in se di non aver messo il massimo o di aver fatto qualcosa che poteva creare disagi (vedi l'amica terza)?
Su di me, ad esempio, ho notato da tempo che spesso soddisfo un bisogno, e fin qui ci siamo.. (e dei bisogni parlasti tu stessa.. ) ma che poi la coscienza richiama.
Sposterei perciò l'attenzione non tanto sul fatto che stai male se si vedono loro due.. ma al momento in cui hai detto una cosa a tizia che caia non doveva sapere (sono esempi). Non tanto controllare il disagio e l'ansia dopo ma beccare il momento in cui si manca e acchiapparlo.. e lì dovrebbe esserci il tutto. Io cerco di far così almeno, e la situazione mi sembra migliorare.
Tra l'altro se si verificano è perchè vuoi vederle, controllare l'effetto... è come continuare a farle riverificare..
Se non si capisce lo riscrivo diversamente volentieri, chiaro che è la mia esperienza che metto a disposizione tua poi magari il tuo caso è diverso . bacini.gif

Kael 17-10-2007 20.49.24

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 41030)
Se avete qualche spunto dove cercare meglio, ben accetto, non credo che sia tutto qui, ma oltre non vado e giro intorno sempre alle stesse cose....

Credo che il voler avere tutto sotto controllo derivi dalle aspettative... anche se non intese nel senso che siamo abituati a darle in forum, ossia rivestite di un vissuto emotivo coinvolgente.

Se non hai il controllo (del tuo ufficio, della relazione fra le tue amiche) non sai cosa aspettarti. E' questo credo che ti manda in crisi... il non sapere cosa troverai al tuo ritorno...

Noi tutti cerchiamo continuamente di immaginare prima ciò che la giornata ci riserverà. La mente come in una partita a scacchi tenta ogni secondo di visualizzare l'istante successivo, anche senza metterci aspettative a livello emotivo. Se questo meccanismo viene a mancare per un lasso di tempo molto lungo (nel caso dell'ufficio le ferie ad esempio) la mente va in tilt perchè gli vengono a mancare troppi dati... Ed ecco che poi si inventa ogni sorta di paura, anche laddove abbiamo agito onestamente ci si immagina chissà cosa... paure irrazionali.

Per mia esperienza RedW posso dirti che sono proprio queste le situazioni che ampliano la nostra visione e la nostra comprensione. Io stesso come te tendevo a fuggirle, perchè la mia mente aveva bisogno di avere tutto sotto controllo... Guai se avesse potuto manifestarsi una situazione che non avevo calcolato in anticipo... Doveva essere tutto come io avevo pianificato, e pertanto evitavo (per quanto fosse possibile) ogni sorta di "imprevisto".

In fondo sono proprio gli imprevisti che mi sembra mandino in crisi pure te... La tua mente non sa cosa aspettarsi al tuo ritorno.
Sai cosa? Fregatene! icon_mrgr:
Gli imprevisti proprio perchè tali non si possono prevedere... Si può solo stare attenti e pronti a coglierli quando appaiono. Un po' il famoso carpe diem di cui molti parlano...

Se quando eri in ferie avevi continuamente paura che il tuo capo scoprisse chissà quali tue mancanze sul lavoro, significa che tu non eri veramente in ferie, ma lo era solo il tuo corpo fisico... la tua mente continuava a stare in ufficio... Invece di essere presente in quel che facevi (essendo ferie magari stavi a prendere il sole al mare) tu eri in ufficio...
Invece di usare l'immaginazione te ne facevi usare... Non mettevi tutta te stessa in quello che facevi, la mente aveva tempo e spazio per andare altrove...

Boh mi fermo, ho scritto già tanto... spero che almeno un po' di questo post possa esserti utile...

:C:

Ray 17-10-2007 23.13.57

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 41057)
Sì mi è successo, in quei momenti ho provato vergogna , sensazione di essere nuda,

E a livello fisico, cosa ti succede?

RedWitch 17-10-2007 23.26.50

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 41114)
Credo che il voler avere tutto sotto controllo derivi dalle aspettative... anche se non intese nel senso che siamo abituati a darle in forum, ossia rivestite di un vissuto emotivo coinvolgente.

Se non hai il controllo (del tuo ufficio, della relazione fra le tue amiche) non sai cosa aspettarti. E' questo credo che ti manda in crisi... il non sapere cosa troverai al tuo ritorno...

Noi tutti cerchiamo continuamente di immaginare prima ciò che la giornata ci riserverà. La mente come in una partita a scacchi tenta ogni secondo di visualizzare l'istante successivo, anche senza metterci aspettative a livello emotivo. Se questo meccanismo viene a mancare per un lasso di tempo molto lungo (nel caso dell'ufficio le ferie ad esempio) la mente va in tilt perchè gli vengono a mancare troppi dati... Ed ecco che poi si inventa ogni sorta di paura, anche laddove abbiamo agito onestamente ci si immagina chissà cosa... paure irrazionali.

Per mia esperienza RedW posso dirti che sono proprio queste le situazioni che ampliano la nostra visione e la nostra comprensione. Io stesso come te tendevo a fuggirle, perchè la mia mente aveva bisogno di avere tutto sotto controllo... Guai se avesse potuto manifestarsi una situazione che non avevo calcolato in anticipo... Doveva essere tutto come io avevo pianificato, e pertanto evitavo (per quanto fosse possibile) ogni sorta di "imprevisto".

In fondo sono proprio gli imprevisti che mi sembra mandino in crisi pure te... La tua mente non sa cosa aspettarsi al tuo ritorno.
Sai cosa? Fregatene! icon_mrgr:
Gli imprevisti proprio perchè tali non si possono prevedere... Si può solo stare attenti e pronti a coglierli quando appaiono. Un po' il famoso carpe diem di cui molti parlano...

Se quando eri in ferie avevi continuamente paura che il tuo capo scoprisse chissà quali tue mancanze sul lavoro, significa che tu non eri veramente in ferie, ma lo era solo il tuo corpo fisico... la tua mente continuava a stare in ufficio... Invece di essere presente in quel che facevi (essendo ferie magari stavi a prendere il sole al mare) tu eri in ufficio...
Invece di usare l'immaginazione te ne facevi usare... Non mettevi tutta te stessa in quello che facevi, la mente aveva tempo e spazio per andare altrove...

Boh mi fermo, ho scritto già tanto... spero che almeno un po' di questo post possa esserti utile...

:C:

Senza nulla togliere a tutte le risposte che mi avete dato (e vi ringrazio tutti, ho trovato molti spunti su cui lavorare), questa di Kael è quella che sento più vicina al problema attuale. Il cercare di immaginare prima tutte le possibili variabili, perchè ho "bisogno" di sapere cosa aspettarmi (intendevi aspettative in questo senso giusto?, sì è così.. infatti se prendiamo l'esempio del forum, sono abituata a certi ritmi, ad un certo numero di post, se quando riapro la pagina ne trovo molti vado in "crisi" e non so da che parte cominciare)

Fregarmene sì... ho visto che se riesco a farlo, in alcuni ambiti funziona, fare perdere di importanza determinate cose, e nel contempo vivere nel presente (non solo con il corpo) mi sa che sono le uniche cose da fare ...

Grazie a tutti per gli spunti fiori.gif

Kael 18-10-2007 00.37.03

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 41122)
Il cercare di immaginare prima tutte le possibili variabili, perchè ho "bisogno" di sapere cosa aspettarmi (intendevi aspettative in questo senso giusto?, sì è così..

Si intendevo proprio in questo senso.
E, posso parlarti per me, sai da cosa nasce questo bisogno? Osservandomi ho scoperto che parte dal volersi sentire sempre "protetti", in una sorta di botte di ferro difensiva... Se fa freddo so che devo portarmi un maglione, se fa caldo una maglietta leggera, se piove l'impermeabile, etc etc... Insomma, sapendo cosa mi aspetta mi attrezzo di conseguenza e sono sempre pronto a parare i colpi...

Ma se invece non so cosa mi aspetta, la mente va in tilt non potendo organizzare una difesa adeguata e, dunque, si ha quella spiacevole sensazione di essere nudi... Peccato però perchè sono proprio questi i momenti "veri", quei pochi in cui, non essendoci la mente che mente, si è veramente se stessi...

Lo so che non è facile, però cerca di vivere questi momenti perchè sono quelli che fanno crescere e che rafforzano di più... E se, tuo malgrado, ti fosse difficile farlo, per nostra fortuna in forum c'è il palazzo degli specchi...diavolo.g: quel posticino simpatico che serve proprio per prendere la mente alla "sprovvista"... icon_mrgr:

Un abbraccio:

jezebelius 18-10-2007 01.08.03

Dico qualcosa di superfluo..lo so...
In effetti...ho notato poche volte questo atteggiamento. Anzi per lo più è stato caratterizzante un periodo particolare della mia vita.
Posso dire che il "controllo " verso l'esterno lo posso utilizzare come uno specchio, nel senso che se riesco a mantenere il controllo, anzi mi illudo di farlo, posso, di riflesso, mantenerlo su di me. In sostanza rientro nello schema che la mente ha generato idoneo per la mia immagine ovvero per me stesso.
Anche io quando tornavo dalle ferie dovevo rimettere il mio settore e tutte le cose che vi erano dentro ( pure io ), in quello schema. Altrimenti non mi sentivo a " casa" protetto.
fiori.gif

turaz 18-10-2007 10.15.57

paradossalmente (quando sei in quella fase per la mente è un paradosso all'apparenza assurdo) nel momento in cui "esci" dall'emisfero sinistro (fatto di aspettative) e ti osservi... ti "svuoti" .
in quel momento "magico" quel vuoto (malkuth secondo i kabbalisti) apre delle porte.
una delle quali a mio sentire è la "porta dell'Amore".

E il "resto" magicamente "viene da sè"

"cercate prima il regno e il resto vi sarà dato in più"

ciauzz

Ray 18-10-2007 10.22.12

Piccolo koan per Turaz icon_mrgr:

Come fai ad uscire dall'aspettativa se hai l'aspettativa di farlo?
Come fai ad uscire dall'aspettativa senza l'aspettativa di farlo?

turaz 18-10-2007 10.27.11

non c'è aspettativa in quel "mentre".
c'è solo "osservazione".
trattasi puramente di "osservare" tutto qua.
Almeno secondo quanto penso di aver capito dalle mie esperienze sia chiaro.
Inizialmente è addirittura un qualcosa che ti "capita" senza che tu sai il perchè.
molto spesso in situazioni pesanti (per l'ego) ti ritrovi a farlo senza un perchè apparente.
poi mano a mano ne comprendi le dinamiche.
quindi se io so che A da B non è aspettativa è "conoscenza".
è quando "sposto" l'attenzione altrove che creo aspettative.

dafne 18-10-2007 11.07.37

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 41120)
E a livello fisico, cosa ti succede?

Scusami RedWitch forse ti è sfuggita la domanda di Ray, credo che sia importante, parliamo sempre e spesso del pensare e del sentire ma tutto questo è collegato al nostra corpo, io per esempio subisco dei "danni" fisici notevoli quando mi scopro in difetto, o credo di esserlo. Forse tenere tutto sotto controllo dipende anche da una necessità fisica di non ricadere in uno stato di crisi..ma forse sono OT

gibbi 18-10-2007 11.24.07

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 41120)
E a livello fisico, cosa ti succede?

Riflettendo sulla domanda rivolta a RedW mi sono trovata a "vedere" la mia reazione fisica di fronte alla perdita di controllo sulla situazione ...fisicamente sento una fiammata improvvisa.... una rabbia incontrollabile....e la perdita di controllo anche su di meblink.gif

griselda 18-10-2007 11.30.31

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi (Messaggio 41141)
Riflettendo sulla domanda rivolta a RedW mi sono trovata a "vedere" la mia reazione fisica di fronte alla perdita di controllo sulla situazione ...fisicamente sento una fiammata improvvisa.... una rabbia incontrollabile....e la perdita di controllo anche su di meblink.gif

Io concordo con Gibbi, aggiungo che a quel punto la mente gira vuoto c'è solo quel calore insopportabile, almeno per me. E per un secondo qualcosa di me scompare. Non so spiegarlo meglio scusate.fiori.gif

turaz 18-10-2007 11.35.33

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi (Messaggio 41141)
Riflettendo sulla domanda rivolta a RedW mi sono trovata a "vedere" la mia reazione fisica di fronte alla perdita di controllo sulla situazione ...fisicamente sento una fiammata improvvisa.... una rabbia incontrollabile....e la perdita di controllo anche su di meblink.gif

che centri qualcosa con il sacro fuoco di cui parlava uno?

gibbi 18-10-2007 11.37.08

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 41142)
Io concordo con Gibbi, aggiungo che a quel punto la mente gira vuoto c'è solo quel calore insopportabile, almeno per me. E per un secondo qualcosa di me scompare. Non so spiegarlo meglio scusate.fiori.gif

Ops e tu come fai a sapere quello che succede a me? abbraccio:
Proprio così calore fortissimo , energia che non riesco a "controllare" e non so dove mettere , sensazione di non esserci più , di dover raccogliere pezzi di me che sento sparpagliati .....fiori.gif

RedWitch 18-10-2007 11.39.04

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 41139)
Scusami RedWitch forse ti è sfuggita la domanda di Ray, credo che sia importante, parliamo sempre e spesso del pensare e del sentire ma tutto questo è collegato al nostra corpo, io per esempio subisco dei "danni" fisici notevoli quando mi scopro in difetto, o credo di esserlo. Forse tenere tutto sotto controllo dipende anche da una necessità fisica di non ricadere in uno stato di crisi..ma forse sono OT

Sì Dafne hai ragione non ho risposto, perchè ho ricevuto un aiuto esterno per arrivare a vedere qualcosa .. non riuscivo a trovare la manifestazione fisica (mi ci sono voluti quasi i disegnini per arrivarci icon_mrgr:)ed invece è la più palese.. la vergogna scalda (come la rabbia e altre emozioni negative).. si sente salire il calore, in maniera incontrollata E in effetti se ci pensiamo, quando ci vergognamo, arrossiamo..
La mia tendenza è quella di reprimere tutto quello che mi fa "soffrire", così istintivamente evito (e qui torniamo alle parole di Kael ..)

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
.............................................
E, posso parlarti per me, sai da cosa nasce questo bisogno? Osservandomi ho scoperto che parte dal volersi sentire sempre "protetti", in una sorta di botte di ferro difensiva... Se fa freddo so che devo portarmi un maglione, se fa caldo una maglietta leggera, se piove l'impermeabile, etc etc... Insomma, sapendo cosa mi aspetta mi attrezzo di conseguenza e sono sempre pronto a parare i colpi...

A livello fisico, tento di bloccare tutto ciò che sento come "negativo" , e lo sento all'altezza dello stomaco. La conseguenza è che reprimendo, non guardando quello che invece accadrebbe lasciando salire in questo caso la vergogna, reprimo, e poi ho manifestazioni fisiche (attacchi di panico), perchè da qualche parte sta vergogna (o rabbia, o altre emozioni negative), deve uscire..

Il "fregarsene" di Kael di qualche post sopra, secondo me equivale al lasciare salire per poter osservare come agisce in noi la vergogna (rabbia, paura etc)
Di base non vorrei soffrire e reprimo per non farlo (e poi soffro il doppiosoio.gif).. ho paura del Fuoco, perchè so che se lo lascio salire potrei perderne il controllo (un serpente che si mangia la coda insomma...)

Ancorarsi a terra, e lasciare salire , senza dimenticarci di noi... andrebbe applicato in tutto..
fiori.gif

turaz 18-10-2007 11.51.32

personalmente ho imparato nel tempo a capire una cosa:
ho iniziato ad agire pian piano cercando di osservarmi e di essere me stesso in situazioni che prima vivevo con paura.
ho messo da parte le aspettative mie, zittito la mente e agito.
pian piano si sono aperte nuove consapevolezze.
Mi sento di consigliarvelo come "metodo"

Un abbraccio

Ray 18-10-2007 12.04.17

Beh, sinceramente sono contento che qualcosa sia uscito. Il calore che sale incontrollato, che poi è la fiammata di Gibbi, non è altro che energia trattenuta in pressione dalla maschera... quando cade, quando restiamo nudi, si libera di colpo.

Quel che dice Kael è importantissimo perchè consiste nel lavoro preparatorio che ci permette di sopportare il flusso che con la maschera reprimiamo. Alla fin fine questo ma anche tutti i meccanismi sotto sotto nascondono "sonno"... ci difendiamo dallo stare svegli in favore di una "tranquillità" che sappiamo gestire. Se gestisco 10 pretendo che il mondo si conformi a quel 10 e non mi dia mai 11 invece di imparare io a gestire di più. Che poi, quando imparo a gestire poniamo 15... l'11 che prima consideravo emozone negativa, adesso non lo è più... è cibo.

Aggiungo un'altra considerazione che ritengo importante ed è collegata al lavoro preparatorio che descrive Kael. Ci sono fuochi che possiamo gestire ma non vogliamo (perchè si fa sforzo, ci fa male) e fuochi che ancora non possiamo gestire. Se questi ultimi salissero, se non ci fossero le difese automatiche, addio al supporto in cui cerchiamo di incarnarci. Quindi il lavoro preparatorio serva anche ad aumentare la nostra resistenza, in modo da poter sostenere via via quel che ha da salire.

Come si distinguono le cose? Beh su questo punto credo che Sole si avvicini parecchio quando dice (più o meno) che ci procuriamo e continuamo a procurarci occasioni. Era legato al discorso delle amiche di Red... Redwitch vuole far cadere la maschera e mette redwitch in situazioni fastidiose. Cerchiamo da soli di farci cadere, ci lasciamo trappole... è un voler interrompere i meccanismi ma anche un segnalare che almeno un po' possiamo farlo. Sono comportamenti diciamo inconsci, comportamenti che ci ostiniamo a non vedere voltando la testa dall'altra parte (ma sono comportamenti atti a farci comunque cadere di nostro prima o poi)... ecco che, in questo caso, se ci vengono mostrati ne possiamo trarre beneficio. Siamo noi che li stiamo mostrando a noi stessi e per conseguenza agli altri... se noi stessi ci ostiniamo, forse gli altri ci danno una mano. Un pezzo del gioco degli specchi.

Certo è che se ci arriviamo da soli è meglio... ovvero minore è l'aiuto esterno meglio è. Per questo i Maestri e, a diverso livello gli psicologi, spiattellano il meno possibile e danno indizi. Minore è l'indizio maggiore la conquista di chi lavora... certo, nel caso dei Maestri non c'è brama di mostrare e quindi possono misurare bene, cosa che nel secondo caso invece è rara.

turaz 18-10-2007 12.18.29

io alla fin fine sono arrivato a questa considerazione che nasce appunto da quanto da te asserito.
"paradossalmente" nello stesso tempo tutti sono Maestri e in certo qual modo tu sei l'unico Maestro nonchè discepolo di te stesso.
Perchè se sei tu a creare tutte le situazioni "fastidiose" e non (a livello inconscio o meno) significa semplicemente che tutto in un certo senso nasce da te e a te ritorna...
quindi quando a suo tempo (appena entrato qui) dissi : "ognuno è maestro e discepolo di se stesso" molti se ne risentirono ma quanto asserivo nasceva da questa "consapevolezza".
Quel "tu" di cui parlo sarebbe da indicare come TU per cercare di spiegarlo meglio.

Ray 18-10-2007 12.34.10

Non sei Maestro finchè non incarni il Maestro. Siamo tabto lontani da essere tutti maestri quanto più ci sono sti meccanismi... Turi è il maestro che cerca di far vedere a turi quelle 4 cag..e che turi non vuol vedere e gira la testa dillà. Quindi altro che maestro. Poi Turi cmq non è maestro, solo vuole che turi diventi abbastanza resistente da accoglierlo... poi Lui (e non tu) diverrà maestro.

L'ego tanto bistrattato è la conseguenza diretta e meccanica del nascere... è lui che va sfruttato perchè diventi capace di far entrare l'Io, che poi prende il controllo... averlo un Ego...

turaz 18-10-2007 12.44.57

esattamente...

ciauzz

turaz 18-10-2007 12.47.48

che poi quel Turi o Ray nei vangeli lo chiamino Cristo in fondo non fa differenza...

Ray 18-10-2007 12.48.48

Beh dai, un po' ne fa...

ciauzz a te

turaz 18-10-2007 12.56.43

beh si in effetti perchè comprendo che vedere Cristo identificato in Gesù sia una cosa mentre vederlo "impersonale" a associabile a Ray, Uno, Jezebelius, Soren, Giacomo, Laura,Turi, Cassandra, Griselda, Era, Sole, Dafne,Elle ecc. ecc. ecc. sia altro..


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