Il percorso di Natale
La nostra Red ci racconta la leggenda di Santa Lucia in questo post che copio qui:
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Non siamo dunque in anticipo per prepararci per la festa perchè le date sono: Ognissanti 1 novembre San Martino 11 novembre San Nicolò (Babbo Natale) 7 dicembre Santa Lucia 13 dicembre E' con l'ultima data che il buio si dipana. Così come stiamo vedendo nell' altra discussione sulla grotta, il buio è un elemento fondamentale per la nascita. |
Forse, la tradizine popolare vuole indicarci i giorni propizi in cui chiuderci nella caverna, nella grotta (la festa di Ognissanti tutti la possiamo riportare ad Halloween), a seguire i vari passaggi successivi fino alla Luce.
Quindi ogni passaggio sembrerebbe un'evoluzione del primo. La tradizione popolare ci dice anche che in queste date le porte del regno dei morti si aprono e si confondono con quelle dei vivi. Un momento ideale per scendere nell'interiora terra... |
Della festa di Ognissanti ne abbiamo fatto cenno in questa discussione. E' il giorno in cui inizia la definitiva discesa verso il buio e l'inverno. La terra non è più fertile, gli agricoltori Celti smettono il loro lavoro e festeggiando con dei grandi fuochi annunciano la morte dell'estate. La terra muore.
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Da qualche parte avevo letto che c'erano periodi specifici durante l'anno in cui era preferibile effettuare determinate fasi dell' Opera, alcuini di questi duravano meno si una settimana, mi pare. Chissà se in questa parte dell'anno arrivano influssi praticolari, o magari le poche ore di luce modificano l'organismo ed il modo in cui viene più spontaneo indirizzare le energie, se verso l'esterno o verso l'interno... |
In questo silenzio si arriva al giorno di San Martino, che guarda il caso.. è oggi, in cui si narra che (grazie Stella) :
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E' come se questo fosse un giorno in cui si rinnova la forza nel percorrere il buio, l'introspezione e la comprensione della nascita. Il Santo squarcia il suo mantello in due con la spada. La spada si può pensare che rappresenti la parte razionale della mente, come a voler dire di non perdersi, di non abbandonarsi al buio (ricordate La Storia Infinita?) mentre si percorre quella terra, come se fosse necessario attraversare la morte con lucidità per giungere alla luce. O anche un momento di consolazione in cui alzare il mantello/velo vuol dire scoprire che dietro c'è l'aspettativa del Sole caldo e temprante. Questo percorso appare davvero un misterioso modo di sprofondare nel senso più intimo della nascita del Bambino in ognuno di noi, ceh parte dal regno dei morti fino alla Vita. Mi fermo qui per lasciare che anche voi possiate fare delle considerazioni se volete. Anticipo solo un pensiero che mi balenava... provate a pensare quanti giorni passano tra il 1°novembre e il 13 dicembre... p.s. si beh, forse si poteva postare in Simboli. |
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Se solo imparassimo il quando e il come fare. Magari indagando insieme ci arrivamo. |
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La quarantina di giorni tra il primo novembre e Santa Lucia come tempo potrebbe essere sufficiente, anche se non so se la morte e la rinascita (adeguatamente ricercate per tempo e da tempo) siano due stati immediatamente seguenti uno all'altro o se ci sia anche un periodo vuoto... |
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Tempo fà avevo letto che i due equinozi sarebbero indicatori, porte per meglio dire, per due diversi percorsi. L'equinozio estivo per i Piccoli Misteri e l'equinozio invernale per i Grandi Misteri.
Penso che sia molto importante il fattore biologico, per così dire, meno luce, più freddo, le giornate ci invogliano a un sempre maggior raccoglimento..leggo.gif |
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Si avvicina piano piano la festa di San Nicola o San Nicolò.
E' una festa legata alla leggenda di questo santo festeggiata non in tutta Italia ma soprattutto nel nord est e in alcuni paesi del nord Europa. Dalla sua leggenda nasce Santa Klaus. Sono passati 25 giorni dall'ultimo spiraglio di luce che San Martino ci ha fatto intravedere prima di ridiscendere nuovamente nelle profondità della grotta. Qualcosa inizia a cambiare e dei piccoli doni si stanno preparando per essere ricevuti, ma se il tempo non è stato fruttuoso allora sarà carbone. La leggenda di San Nicolò vede quest'uomo, tra le altre cose che si dicono di lui, dispensare doni e cibo ai bambini poveri e bisognosi. Nella grotta si è bisognosi, si ha fame.. si ha sete.. è buio, è freddo Non saprei dire cosa possano rappresentare i suoi doni nella clausura della caverna.. forse qualcuno di voi che possa immaginarlo o saperlo... eppure il 6 dicembre anticipa quel giorno meraviglioso che è l'Immacolata Concezione, e cosa strana la mettono 17 giorni prima del Natale invece ceh nove mesi prima... come se volessero dire che è anch'esso un passaggio, l'idea immacolata della concezione, del bambino che sembra essere annunciato dai doni di San Nicola. Intanto su questi pochissimi punti possiamo rifletterci un pò e magari riuscire a prendere almeno un dolcetto... Una cosa ancora, dal 31 ottobre al 25 dicembre se notate si lascia spesso da mangiare agli Spiriti del Natale.. e mano mano diventano sempre più benevoli. |
In queste storie, in questi miti religiosi, come l'avvento, la preparazione al Natale, la discesa nell'inverno, la rinascita, la rivincita del sole sulle tenebre...state cercando un percorso cristiano o di più vasto respiro?
Non vuole essere una domanda polemica, vorrei solo capire se alla base ci sia solo la religione cristiana o, invece, attraverso essa il tentativo di avvicinarsi alla madre terra, alle sue arcane risorse nel rinascere sempre più forte dalle sue ceneri, tramite il rifiorire della vita nel grembo del mondo, interiora terrae. |
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Le due cose comunque non si escludono affatto. Puoi rispondere, se vuoi rispondere, come credi meglio. |
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Per più vasto respiro pensavo alla vita di Gesù interpretata in modo più ampio, alla luce di miti arcaici, ancestrali, Gesù portatore di luce nei misteri del mondo. Dunque tutto quanto è narrato della sua nascita e della sua morte potrebbe essere interpretato come un messaggio sotterraneo che mi sembra che tu giustamente, con parole più appropriate delle mie, hai cercato di dire all'inizio del tread. |
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Questa nascita senza macchia avviene subito dopo l'arrivo di San Nicola, Nikolaus, Nicolò o Santa Claus. Ho scoperto una tradizione popolare che non conoscevo e che è in voga moltissimo nel nord Europa e nel nostro Alto Adige e alto Friuli: la festa dei Krampus che mi ha messo alcuni tasselli in ordine. La festa è una sfilata di demoni spaventosi che colpiscono i bambini e gli adolescenti, rincorrono e spaventano i ragazzi che li affrontano. Sono vestiti con pelli di caproni e hanno dei campanacci che fanno molto rumore mentre camminano. La tradizione vuole che questi Krampus il cui nome si perde nei tempi ma che pare derivi dalla parola "artiglio" nella lingua tedesca, sfilino nella notte del 5 dicembre, notte in cui tutti i demoni che fino a quel momento erano stati tenuti sotto controllo, vengono liberati. Liberi possono sfogare tutto ciò che hanno da fare. Ma agli albori della leggenda si narra che San Nicola in quella notte sconfisse il Diavolo e così la sfilata dei Krampus si apre con la figura del vescovo che porta per un orecchio il Diavolo sconfitto e dietro di se i demoni che per una notte sono liberi e spaventano come monito i bambini e i giovani in ricordo del Diavolo sconfitto. San Nicola offre pane (ancora dolcetto o scherzetto) i Krampus danno vergate e ad alcuni vanno fatte delle offerte; Pitagora nei suoi versi parlava di offrire ai demoni sotterranei. Il tutto è un misto tra tradizione, leggenda e ancora la ricerca del significato di un percorso. San Nicola dunque, lascia liberi i demoni ma ha anche la forza di sconfiggere il più grande tra di loro. Solo allora possiamo tornare integri... senza macchia e inizare ad addobbare l'albero. Affrontare i demoni diventi necessario e fondamentale per poter tornare integri. In questa occasione, in questa tradizione scoperta per caso (trovandoci a raggiungere una località in Austria ci siamo imbattutti nel corso chiuso di un paese per la festa.. e ci siamo fermati ad assistere) ho avuto la sensazione che se potessimo radunare tutte le tradizioni popolari dell'Europa ritroveremmo il percorso intero, passo dopo passo e chiaro e che sono certa non inizia il 31 ottobre ma è lungo tutto l'anno. p.s. Beh non ridete ma io che non mi aspettavo una festa così, ad un certo punto girandomi mi son trovata faccia a faccia con un mascherone demone... e mi son messa paura strabuzza: Appena le ridimensiono per gli allegati ve ne posto un paio. |
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E' vero, percorrendo le feste tradizionali si può fare tutto il percorso di questo periodo.
Anche mia figlia che è stata in Tirolo in questo periodo mi ha descritto la festa dei Krampus, dicendo che il corteo si apre con San Nicola che ha preso il Diavolo seguito dagli Angeli e quindi tutti i demoni liberi di scorazzare tutta la notte per il paese... La tradizione di quel posto è che un tempo in cui c'era molta povertà i ragazzi del paese si erano vestiti di pelli e corna di animali e maschere mostruose per spaventare la gente e rubare nei paesi vicini, ma nel loro gruppo si era intrufolato il diavolo in persona, quando si sono accorti che qualcosa non andava hanno chiamato il Vescovo che ha smascherato il Diavolo (impostore) osservandone i piedi caprini e lo ha sconfitto, per questo è circondato da angeli... Per commemorare quel fatto da allora lo rivivono ogni anno, le offerte sono per tenerli buoni altrimenti sono bastonate.... ma alla fine vince il bene e i diavoli dopo essere stati liberi una notte tornano sotto controllo. Concordo che questa tradizione è esplicitativa del fatto che ogni tanto anche i demoni che abbiamo dentro di noi esigono il loro spazio e un'offerta a loro, per tenerli buoni. Questo è significativo, perchè fanno parte di noi, ma dimostrativo che si possono smascherare e tenere sotto controllo quando vogliamo liberarli, o no ? |
Grazie Stella.
Si penso che in parte la tradizione popolare dei krampus voglia dire appunto di poterli liberare, ma a colpirmi era il fatto che bisogna affrontarli e lo si può fare, li si può lasciare liberi e passare la notte indenni anche se sono spaventosi... E intanto domani è il giorno più corto che ci sia, Santa Lucia giorno in cui in molte regioni italiane si inizia a preparare l'albero. Si accendono le luci anche sulla soglia di casa, cessa il buio, ci si avvia verso la luce avvicinandosi alla porta solstiziale. Il solstizio invernale viene chiamata anche "Porta degli Dei" un passaggio attraverso il quale gli Dei discendono nel mondo. Un motivo per cui Gesù nasce in quei giorni. Ormai siamo prossimi... |
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E' una tradizione che non conoscevo, grazie ad entrambe per avercela raccontata :H , è interessante vedere come le varie tradizioni/leggende, formino un percorso che, a guardarlo bene si incastra perfettamente come tanti tasselli di un puzzle... Citazione:
Domani è Santa Lucia, voglio ricordarmi di mandare gli auguri all'amica che mi ha fatto conoscere e che ama tanto questa Festa :D, dalle mie parti non si usa, ma in alcune zone del nord in questo giorno i bambini ricevono i doni di Natale , mentre qui da me si usa che i bimbi trovino sotto l'albero i doni il 25 mattina, dopo che il 24 notte è passa Babbo Natale sulla sua slitta con le renne :H. Una cosa che mi ha colpita è il fatto che questa Festa venga ricordata e clebrata in zone del nord Italia anche se proviene dall'estremo sud.. Non ho molto da dire Sole su questo thread, ma lo leggo volentieri perchè lo trovo bello e frutto di una tua ricerca personale che stai condividendo e trasmettendo.. un bell'esempio. Grazie fiori.gif |
Oggi si festeggia Santa Lucia.
Il significato del nome Lucia è colei che è splendente di luce e nata alle prime luci dell'alba. Santa Lucia è la Santa della luce, e come scrive Giovanni: "la luce splende nelle tenebre", così chi vede con gli occhi di Lucia "non cammina nelle tenebre" e diffonde la luce nel mondo. In questo giorno e in quelli che seguono fino a Natale mi piace cercare di vedere il mondo con questa luce negli occhi, che permette di vedere al di là dei negozi e delle vie delle città che si illuminano di mille luci dorate, la vera luce che viene nel mondo, nella Santa Notte di Natale.... Inoltre oggi se il cielo è sereno si possono vedere le stelle cadenti come nella notte di S.Lorenzo, quasi un invito a guardare verso il cielo.... |
Il Natale è arrivato, ma non è la discesa, adesso bisogna infilarsi nell'uovo..
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Che Natale non è l'Everest ma il Monte Bianco... e ci sono altre cime da raggiungere e il percorso continua.
Dopo tanta attesa siamo arrivati a Natale e la sensazione (pericolosa) è quella di abbandonarsi al dono ricevuto percepito o meno... Dopo tanta pressione nell'attesa, dopo aver tanto caricato di speranza e lavoro ci si ferma e tutto sarà per l'anno prossimo. Ma il Bambino è nato, per chi è nato, e deve crescere e c'è un'altra festività che ci dice, attraverso le sue tradizioni popolari, come farlo crescere e soprattutto farlo rinascere... ma intanto lo dobbiamo mettere nell'uovo che poi romperemo... hai capito adesso? :H E' tutto collegato, le tradizioni ci raccontano come si compiere l'Opera. Ma intanto ci mancano ancora i Doni dei Re Magi. |
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L'altro ieri ho letto che per la Tradizione sarebbero importantissimi i dodici giorni che vanno da Natale all'Epifania.... Tu quello di cui parli l'hai letto su qualche libro da poter magari comprare per farci un'idea anche noi di quello di cui stai parlando? :) |
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La Festa del Natale anticamente era la festa della nascita del nuovo anno solare; ancora oggi lo può essere per chiunque sviluppi questa sensibilità verso la natura. E’ un periodo di 12+1+12 giorni di profonda esperienza: parte da S.Lucia e si conclude all’Epifania. Dal solstizio d’estate fino a S.Lucia il giorno si chiude alla luce sempre di più, sia all’alba che al tramonto e gli esseri sperimentano la paura che il sole scompaia. Ma a S.Lucia, il 13, si inverte il tramonto: la sera, che fino a quel momento calava sempre prima, dal 13 riprende a crescere. Ma l’alba no, essa si invertirà solo il 6 gennaio, all’Epifania. A S.Lucia si sperimenta una speranza: la prima vittoria del sole sul buio, e all’Epifania la vittoria completa. 12 giorni dopo S.Lucia si arriva al 24, in cui il risorgere della luce al tramonto vince sul suo morire all’alba, e il giorno comincia ad allungarsi. Ecco la Festa della nascita, il 25, Natale! 12 giorni ancora e si è all’Epifania. Quindi in questo percorso che inizia la notte di S. Lucia si comincia a sentire una sensibilità nuova, un calore ed energia che dobbiamo conquistarci passo dopo passo. Ora che Natale è passato e la nascita è avvenuta, non possiamo abbandanore il bambinello ma va cresciuto ed allevato con amore, con lui dobbiamo attravesare il deserto e superare le tentazioni (la quaresima) per arrivare al periodo pasquale in cui nasce l'uomo nuovo, nel primo plenilunio che segue l'equinozio di primavera (21 marzo).... E questo è rappresentato dall'uovo che si schiude per far venire alla luce la nuova vita, e attraverso la morte e risurrezione di Cristo, è stato fatto il passaggio. Da quel momento in poi è tutta una crescita di luce e di calore del sole e anche la natura rinasce, ma il percorso continua, la prossima tappa è la Pentecoste, 50 giorni dopo la Pasqua... fiori.gif |
Non caspisco davvero, è da tempo che sfoglio un almanacco astronomico e seguendo le ore di luce e buio...non corrisponde a ciò che asseriscono Sole e Stella (su S. Lucia e l'aumento della luce solare) a cui per carità credo, ma perchè questa divergenza? A me da quell'almanacco risulta l'aumento della luce dal 27 di dicembre. Qualcuno mi può aiutare?
Ho persino pensato che il riferimento possa essere ad una Luce interiore, e che si faccia riferimento allo Spirito Cristico. Potreste chiarirmi? |
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Il fascino misterioso della dodicesima notte, quella dell'Epifania, ultima del periodo natalizio, ha da sempre avvinto ed incantato le genti d'Europa assieme a quelle del Mediterraneo e del vicino Oriente e a questa notte è legato il folclore nelle sue tradizioni ed espressioni più remote.
Si dividono però queste in due distinti filoni: uno chiassoso, burlesco e saturnale basato su una baldoria che è già carnevalesca; l'altro ritualistico, ieratico, a mezzo fra il magico e il sacro che sa di antichissime liturgie e odora ancora di Avvento e di Natale. I fuochi epifanici del Friuli, i "Pignarûi" o "Palavins" appartengono a questa seconda corrente, ma nella loro solenne semplicità risultano, a differenza di altre tradizioni natalizie dell'Europa centro-settentrionale, scevri "di diavoli goffi e di bizzarre streghe", fedeli ad una ritualità trimillenaria che fu indubbiamente, ed anche profondamente, celtica, ma le cui origini si perdono ben oltre la notte dei tempi, sicchè nella notte dell'Epifania, la campagna friulana sembra di nuovo un firmamento capovolto, come ai tempi dei Longobardi, dei primi Romani e di chi prima di loro abitò queste contrade. nella manifestazione dell'Epifania Friulana rivive la particolarissimo "liturgia del fuoco" con una lunga, e intensa vigilia. Al tramonto, nella giornata del 5 gennaio i "Pignarulârs", gli uomini impegnati nell'allestimento delle cataste e delle pire, che si preoccuperanno anche dell'accensione dei falò sui monti, sui colli, nelle borgate, si troveranno sul palco della rievocazione storica per ricevere dal "Vecchio venerando" il fuoco per l'accensione del "Pignarûl" epifanico, a ricordare che, anticamente, nella serata del 5 gennaio, dopo la benedizione dell'acqua santa, i ragazzi attingevano al braciere sulla porta della chiesa, la fiamma del fuoco benedetto ed accompagnavano il "Vecchio" della borgata a dar fuoco al "proprio" Palavin. I "Pignarulârs" in folto corteo illuminano le strade con la loro festosa fiaccolata a richiamare gli antichi cortei che dalle chiese si muovevano verso le cataste dei borghi e dei cortili, pronte per i falò - in Friuli ed in Carnia dopo l'acqua santa dell'Epifania. La fiaccolata si conclude con la spettacolare corsa dei carri infuocati dove i rappresentanti delle varie borgate si cimentano nella conquista del "Palio dei Pignarulârs". L'impegnativa e variopinta giostra precede l'accensione del "Pignarûl" del pomeriggio dell'Epifania. Allora, sul far della sera del 6 gennaio, avvincendo la folla fin dal primo apparire, il corteo storico, ricco e fastoso, lo trascinerà dietro di via in via, di piazza in piazza a ricordare antiche Epifanie medievali. Il Vecchio Venerando, figura simbolica di nonno e di narratore, stimolato dalla presenza dei bambini che lo circondano, riprende a raccontare un fatto storico, quello di una solenne investitura feudale da parte del reverendissimo patriarca di Aquileia. La cerimonia ebbe luogo effettivamente verso l'anno 1290. Sul finire del racconto il Vecchio Venerando chiude il "Libro della storia" e richiama alla memoria dei presenti la tradizione cristiana dei tre Magi d'oriente. Riassumerà allora il Vecchio la sua antica funzione sacerdotale di capo borgo, molto simile a quella del capo famiglia ebreo nella celebrazione della Pasqua e nel ricordo dell'Esodo; inviterà tutti a seguirlo lungo l'erta di Coja - fiaccole alla mano - per rinnovare gli antichi riti. Lassù, presso i ruderi del vecchio maniero, da dove l'occhio può allargare fino al mare, accenderà il grande falò, il "Pignarûl Grant", sacerdote druidico d'un fuoco propiziatorio e, mentre festanti fanciulle e giovanotti e uomini e donne lanceranno i loro sguardi verso la vampa, il Vegliardo si farà augurare a profetare dal fumo l'andamento della nuova annata:"Se 'l fum al và a sorêli jevât cjape 'l sac e vâ a marcjât". (Se il fumo volge a oriente al mercato col sacco andrai continuamente), ma "Se 'l fum al và a sorêli a mont cjape 'l sac e vâ a pal mont". (Se il fumo piega al tramonto emigra col tuo sacco per le vie del mondo). |
grazie Stella... la magia della notte da te descritta si percepisce nelle tue parole, mi sembrava di essere tra quei falò, o meglio come descrivi tu "in quel firmamento capovolto"... bello davvero :-)
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Grazie Stella, anche questa di tradizione non conoscevo ed ha molto di quella dei fuochi di San Giovanni in giugno nel centro Italia.
Si dice che l'Epifania tutte le feste si porta via... eppure si accendono fuochi a ricordare quel Fuoco, quel bambino nato. |
Quand'ero piccola abitavo sotto ai monti di Asiago (più o meno ma bon..rende) e capitava una cosa simile, partiva una specie di corteo che toccava tutte le contrade con un carretto ( però ho ricordi vaghi) con delle persone che per tutto il tragitto battevano con dei mestoli su delle pentole e sui coperchi facendo un gran chiasso, poi radunate le persone in piazza dove c'era un enorme mucchio di paglia e/o legna non sò più, c'era un tipo che diceva qualcosa (immagino fosse riferito al bruciare la vecchia, anche se il senso era quello di salutare l'anno passato) e poi appiccava il fuoco.
Ricordo un anno che mi è rimasto molto impresso perchè avevano fatto il falò a sembianza umana...ma mi sà che ero più grande ed era altrove... Bon, chiederò ai miei, grazie per questo riaffiorare di ricordi Stella abbraccio: :C: |
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Tiro sù questa discussione perchè se è vero che siamo a dicembre. quindi un pò indietro rispetto al percorso, potrebbe esserci qualcosa sicuramente di buono da recuperare ancora. Ci stiamo avvicinando al 7 dicembre, dopo lo spiraglio di luce dell'11 novembre questa dovrebbe essere la data dello "scontro" più forte con i dèmoni. Scontro che se viene vinto, dando da mangiare al demone più forte?, ci prepara all'Immacolata Concezione. Ma che cosa significa essere in grotta? Esiste già una discussione in simboili ma mi piacerebbe collegarla qui. Per me significa entrare nel proprio profondo, nel mare dell'inconscio, nei pensieri che abitualmente non esploriamo. Stavo riflettendo su quell'avere fame e freddo. Una privazione di che cosa se siamo nel nostro mondo interiore? Delle nostre sicurezze? Delle nostre abitudini e dei riscontri che normalmente abbiamo nella realtà? leggo.gif |
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Si, riflettevo però che è anche una sorta di stasi, di sospensione, di distaccamento dal quotidiano, dal continuo movimento.
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Ed io ti prendo e ti riordino... dillà diavolo.g: abbraccio: |
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