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Uno 10-04-2007 10.08.43

L'altro lato della medaglia
 
Uno dei "miei" cavalli di battaglia icon_mrgr:

Giochiamo a testa e croce? Chi lancia?

Non importa, tutti lanciamo...

Come dici? Ti piace Testa? A quell'altro piace Croce? Avete puntato su uno dei due? Vai... lancia....


Chi vince, chi perde, un pò per uno, nessuno si ingrugni.... ma se non ci fosse quel bordino (che oggi nella modernità è zigrinato) il lato che di solito non si vede, a cui non si da peso... (e che per "coincidenza nelle monete moderne contiene il codice braille) la moneta non potrebbe posizionarsi su testa o su croce..... starebbe sempre su una delle due ...

Ragazzi recuperate il bordino della mente 8-)

:C:

griselda 10-04-2007 11.17.18

se gli oggetti fossero trasparenti si vedrebbe sempre anche l'altro lato della moneta e quindi ci si ricorderebbe che non ne ha solo uno, invece siamo abituati a vedere solo quello in bella vista e magari ci ingrugnamo si si. Ne si perde ne si vince se c'è trasparenza, ma ci si guadagneremmo sempre tutti manata.gif

'ayn soph 10-04-2007 11.21.57

Non ci ho capito però ho scelto testa fino a un po di tempo fa, invece in questo momento mi è venuto croce, ma l'importante è non soffermarsi sul lato orizzontale della stessa altrimenti sarebbe un ristagno.

RedWitch 10-04-2007 11.26.55

Recuperare il bordino della mente significherebbe in qualche modo circoscriverla? mettere dei confini? .. Mettere il bordino, sarebbe riuscire a vedere alternativamente entrambi i lati, senza per forza fissarsi sempre sullo stesso?

fiori.gif

griselda 10-04-2007 11.29.30

A me sto bordino sembra la neutralità.

Grey Owl 10-04-2007 11.34.29

Se non ci fosse quel bordino la moneta non potrebbe posizionarsi su testa o su croce..... starebbe sempre su una delle due ...

Il bordino fà la differenza... ma come recuperare il bordino della mente?...
Per come mi vedo... sono un baro nato... se scelgo croce e la moneta mostra testa... ci leggo croce... manata.gif

Come recuperare il bordino della mente?... qualcuno ha un'idea?


:C:

stella 10-04-2007 11.56.31

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 32613)
Uno dei "miei" cavalli di battaglia icon_mrgr:

Giochiamo a testa e croce? Chi lancia?

Non importa, tutti lanciamo...

Come dici? Ti piace Testa? A quell'altro piace Croce? Avete puntato su uno dei due? Vai... lancia....


Chi vince, chi perde, un pò per uno, nessuno si ingrugni.... ma se non ci fosse quel bordino (che oggi nella modernità è zigrinato) il lato che di solito non si vede, a cui non si da peso... (e che per "coincidenza nelle monete moderne contiene il codice braille) la moneta non potrebbe posizionarsi su testa o su croce..... starebbe sempre su una delle due ...

Ragazzi recuperate il bordino della mente 8-)

:C:

Essere aperti a ogni possibilità....
Quando la moneta cade ritta"in piedi" in equilibrio su se stessa ruota sul bordino come una trottola.... in quel momento tutto è possibile....
vincere o perdere, bianco - nero, testa-croce.....
Ma quando la moneta si ferma, l'equilibrio si perde ....
La scelta è fatta....
Recuperare il bordino vuol dire recuperare l'equilibrio tra le varie scelte possibili, a mio vedere....
Ma non si può stare sempre in bilico.... a meno che non si riesca a tenere ferma la moneta in piedi sul bordino, ma ciò è possibile solo se c'è movimento....

Uno 10-04-2007 12.42.13

Messa in termini geometrici la maggior parte di noi è un essere tridimensionale (di più... ma intanto accontentiamoci di questo, sarebbe già bene, se padroneggiassimo le 3 potremmo passare alle 4... etc etc) ma con una mente bidimensionale strabuzza:

Perchè molti di noi non sono in grado di decidere, scegliere? Perchè manca il bordino che permette il ribaltamento... se la moneta fosse bidimensionale (come la mente di alcuni) non potrebbe girarsi, immaginate una moneta disegnata su un foglio di carta, sappiamo che ha l'altra faccia, ma se giri il foglio sotto è bianco.
Per poter vedere le due facce devi avere il terzo lato, per vederne tre devi avere il quarto e così via.....
Quindi non parlo di rimanere in equilibrio sul bordino (quello lo fanno alcuni che appena "prendono coscienza" della tridimensionalità si accomodano su una posizione di ignavia) ma di avere la possibilità di girare faccia, e di scegliere, poter scegliere.... (anche di avere i due punti di vista) sul foglio ti becchi quello che c'è.
Il bordino è la possibilità di vedere i due lati... un'appiglio se vogliamo... la frizione in altri termini.

Era 10-04-2007 13.23.19

vuoi dire che in qualche modo...recuperiamo la possibilità
di non arenarci in un solo modo di vedere? (di solito il più
comodo) ma di aprire quella mente che ci illudiamo sia sveglia....di ampie vedute (ma spesso vede solo cio
che è più facile) e decidere coscientemente ciò che
va fatto...facile o difficile...comodo o scomodo...ma
saper sciegliere ciò che è giusto?

il lancio della moneta...testa...croce...o bordo...non è
in qualche modo affidare al "fato" le proprie decisioni...
ciò che invece devo fare io?

nonso.gif

'ayn soph 10-04-2007 13.24.00

considerato che il bordino è l'asse di rotazione delle due facce e non appena finisce il moto che è stato impresso dal manovratore inevitabilmente si trova in orizzontale rispetto alle due facce, mentre prima occupava il senso verticale.
Le considerazioni possono essere diverse ma sembrerebbe che nel momento dinamico e rotatorio il bordino è tutti i punti di vista, mentre quando giunge a destinazione si sviluppa in un modo d'essere che rimarrà tale fino alla prossima girata di partita.

stella 10-04-2007 18.05.06

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 32628)
Messa in termini geometrici la maggior parte di noi è un essere tridimensionale (di più... ma intanto accontentiamoci di questo, sarebbe già bene, se padroneggiassimo le 3 potremmo passare alle 4... etc etc) ma con una mente bidimensionale strabuzza:

Perchè molti di noi non sono in grado di decidere, scegliere? Perchè manca il bordino che permette il ribaltamento... se la moneta fosse bidimensionale (come la mente di alcuni) non potrebbe girarsi, immaginate una moneta disegnata su un foglio di carta, sappiamo che ha l'altra faccia, ma se giri il foglio sotto è bianco.
Per poter vedere le due facce devi avere il terzo lato, per vederne tre devi avere il quarto e così via.....
Quindi non parlo di rimanere in equilibrio sul bordino (quello lo fanno alcuni che appena "prendono coscienza" della tridimensionalità si accomodano su una posizione di ignavia) ma di avere la possibilità di girare faccia, e di scegliere, poter scegliere.... (anche di avere i due punti di vista) sul foglio ti becchi quello che c'è.
Il bordino è la possibilità di vedere i due lati... un'appiglio se vogliamo... la frizione in altri termini.


Ma tutti noi nel dover prendere una decisione "vediamo" i due lati della medaglia.... e scegliamo quello che ci convince di più....
Chi non è in grado di decidere si trova indeciso tra le due scelte, stare sul bordino significa sì avere il controllo delle proprie scelte, ma questo non esime dal dover prendere la propria decisione .....
Se una persona ha soltanto una visuale davanti, il lato visibile della medaglia, e non conosce l'altro lato, si trova di fronte a una scelta obbligata o di fronte ad un salto nel buio...
E di solito una scelta per forza di cose esclude l'altra.....
l'importante di questo discorso secondo me è avere la visuale più chiara possibile da entrambi i lati, che possono comunque essere anche più di due... perchè più elementi ci sono a disposizione più facile dovrebbe essere la scelta...
Bello sarebbe poter vedere anche le conseguenze di scegliere testa o croce, l'una o l'altra possibilità..... ma per fare questo non basta gettare in aria la moneta... bisognerebbe già sapere su quale lato andrebbe a cadere e il perchè.... e quello che ne consegue....
Con un certo allenamento possiamo influenzare su quale lato di solito cadrebbe la moneta, dall'inclinazione che le diamo nel lancio e dal lato da cui la teniamo prima di lanciarla....
ma questo forse vuol dire barare con noi stessi ???

jezebelius 10-04-2007 20.04.10

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 32628)
Messa in termini geometrici la maggior parte di noi è un essere tridimensionale (di più... ma intanto accontentiamoci di questo, sarebbe già bene, se padroneggiassimo le 3 potremmo passare alle 4... etc etc) ma con una mente bidimensionale strabuzza:

Perchè molti di noi non sono in grado di decidere, scegliere? Perchè manca il bordino che permette il ribaltamento... se la moneta fosse bidimensionale (come la mente di alcuni) non potrebbe girarsi, immaginate una moneta disegnata su un foglio di carta, sappiamo che ha l'altra faccia, ma se giri il foglio sotto è bianco.
Per poter vedere le due facce devi avere il terzo lato, per vederne tre devi avere il quarto e così via.....
Quindi non parlo di rimanere in equilibrio sul bordino (quello lo fanno alcuni che appena "prendono coscienza" della tridimensionalità si accomodano su una posizione di ignavia) ma di avere la possibilità di girare faccia, e di scegliere, poter scegliere.... (anche di avere i due punti di vista) sul foglio ti becchi quello che c'è.
Il bordino è la possibilità di vedere i due lati... un'appiglio se vogliamo... la frizione in altri termini.

Qui in sintesi, il bordino, oltre a " dividere" le due facce della moneta, può essere visto come quella parte che ha il " compito" di dividere. Se non c'è bordino non c'è divisione e quindi non c'è scelta.
Il fatto di prendere in considerazione sto bordino mi fa pensare che essendo un appiglio in un qualche modo è attraverso questo che " scelgo " o meglio è grazie a questo che posso effettuare una scelta poichè ho due punti di vista.
Nel caso della moneta sul foglio, giocoforza, ho solo una direzione verso cui indirizzare la mia scelta, credendo di aver fatto la cosa giusta ad esempio proprio perchè vedo quel lato e mi convinco che quello sia l'unico.
In questo caso non scelgo ma " sono scelto" nel senso che subisco dalla visione ( parziale) una influenza.
La scelta comunque, in quanto consapevole per certi versi, crea delle conseguenze. Queste sono automatiche nel caso di una scelta illusoria( come quella del foglio ); nella visione invece dei due lati della moneta saranno "create". Da qui, forse, una responsabilità consapevole.

Shanti 10-04-2007 23.05.09

Beh ormai si è già detto tutto, al massimo ripeto quello che ho capito:D L'altro lato, il rovescio della medaglia: ogni cosa ce l'ha e il bordino è la capacità di vederli tutti e due contemporaneamente. Oppure se capito in una situazione, testa, recupero il bordino e da lì cerco di vederne il rovescio, croce, la ribalto. ($)

Ray 10-04-2007 23.52.46

Il bordino però non solo divide le due facce, ma anche le unisce...

Faltea 11-04-2007 13.45.39

Il limbo dell'attesa, l'attimo tra la scelta. Prendere la strada a sinistra o a destra? Proseguire nel mezzo ignorando le biforcazioni?
Questo è per me il bordino....
Il trottolare della medaglia potrebbe essere la confusione che ti si crea nella mente quando hai di fronte le varie opzioni...
Vedere il bordino è rendersi conto che c'è uno spazio tra il qui è ora e l'attimo che segue.
Ampliare la mente


Cibo.. cibo..

Uno 11-04-2007 16.02.52

Uhum.... ok va tutto bene quello che avete scritto... ma non riesco a passare quello che volevo....
La scelta va bene... ma il fuoco era sulla possibilità di scegliere... possibilità che esiste a partire da un terzo punto che ora invece che bordino per ampliare chiamerò spessore.
"Un uomo di spessore...." che diamine sarà mai sto spessore di un'uomo..... perchè gli altri sono piatti? 8-) (si usa anche con gli argomenti e altro la parola spessore in senso fisico-non-fisico)
Già... piatti... e torniamo al bidimensionale...
"Si è distinto ed è emerso brillantemente nella sua classe"
Emerso.... dal piattume...
L'esistere stesso è (in questo nostro tridimensionale, seppure con mente dimensionale della maggior parte, punto di vista) l'emergere da... dal "nulla"....
Nell'arte per esempio le tecniche di prospettiva hanno dato luce ad un nuovo mondo espressivo, senza prospettiva passava molto meno dall'artista a noi... poi dalla semplice prospettiva qualcuno riesce anche ad emulare una quadrimensionalità, come si vede nelle opere di Esher e di Rob Gonsalves presentate nell'altra discussione.....
Allo stesso modo senza la terza dimensione nella nostra mente passa molto meno, in maniera imprecisa, meno reale o come preferite.... dall'Origine a noi.

La possibilità di scegliere... scelta da fare al momento giusto, ma allo stesso tempo da ripetere in un continuum... senza inizio e senza fine... questo fa l'Inizio dell'Uomo.

Kael 11-04-2007 18.11.46

Se parliamo di tri-dimensionalità, questo mi fa venire in mente che in un uomo di "spessore" (anzi, nella sua mente...) oltre al bene e al male c'è una terza "faccia"... il bordino appunto.

Nella mente bidimensionale comune abbiamo la solita dualità bene/male, luce/buio, più/meno etc etc... esattamente come nella moneta abbiamo testa/croce... L'Uomo che trova lo spessore nella sua mente, trova per così dire il "neutro"... neutro che mi suggerisce imparzialità e, quindi, obiettività, una visione superiore a quella comunemente soggettiva...

Non si è più relegati a dover vedere soltanto il bicchiere mezzo vuoto, o al contrario mezzo pieno... ma si è in grado di vederlo mezzo pieno e mezzo vuoto al tempo stesso, quello che gli orientali chiamano "l'immobilità nell'azione" o "la dinamicità nell'attesa"... Una capacità di scelta quindi e una capacità di vedere le cose nella loro totalità, una visione più ampia... Una sorta di "porgi l'altra guancia" che l'uomo comune non è in grado di fare.

Non è facile vedere questa terza forza, proprio perchè neutra e quindi spesso invisibile... La corrente si pensa passi solo perchè da una parte c'è il più e dall'altra il meno, ma se osserviamo la struttura di un atomo (simile a quella di un sistema solare) scopriamo che oltre al protone (+) e all'elettrone (-) esiste anche il neutrone...

Se in una mente "piatta" esistono dunque solo due facce che chiamiamo il bene e il male, in una mente di "spessore" come potremmo chiamare questo bordino?

'ayn soph 11-04-2007 18.56.33

Qualcosa simile alla Compassione, ma il titolo diceva "l'altra faccia della medaglia", cioè per me significa data una faccia quale è o che valore ha l'altra faccia della medaglia? Arrivare addirittura all'elemento neutro, che esiste, mi sa di forzatura.

griselda 11-04-2007 19.01.38

Quando la moneta gira talmente veloce sul bordo non appare più come una moneta ma assomiglia ad una sfera.

Kael 11-04-2007 19.03.11

Eppure è solo attraverso il neutro che il positivo può diventare negativo, o viceversa...
Se manca il neutro si resta sempre nella medesima posizione, come il disegno sul foglio bianco...

EDIT: rispondevo ad Ayn, Griselda ha postato insieme a me

'ayn soph 11-04-2007 19.59.06

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 32688)
Eppure è solo attraverso il neutro che il positivo può diventare negativo, o viceversa...
Se manca il neutro si resta sempre nella medesima posizione, come il disegno sul foglio bianco...

EDIT: rispondevo ad Ayn, Griselda ha postato insieme a me

L'elemento neutro è importante (lo comprendo) e l'ho anche scritto, tra due virgole, ma secondo me la domanda nel titolo indicava semplicemente un'altra cosa.

Uno 11-04-2007 20.08.29

Il titolo Ayn dice "l'altro lato della medaglia".... il terzo... se avessi scritto l'altra faccia giustamente ce ne sono solo due.

:C:

'ayn soph 11-04-2007 21.40.09

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 32691)
Il titolo Ayn dice "l'altro lato della medaglia".... il terzo... se avessi scritto l'altra faccia giustamente ce ne sono solo due.

:C:

Va bè, secondo me il termine usuale rimane l'altra faccia della medaglia, quello più noto.
Cmq se vogliamo l'altro lato della medaglia, se è circolare non ha lati, ma piani,
se invece è quadrangolare allora può essere uno a caso se non si specifica.

Uno 12-04-2007 00.32.04

ok allora "cambio" il titolo e al posto di lato metto piano....
Il che marca ancor di più linguo-esotericamente... il terzo piano :D

'ayn soph 12-04-2007 11.58.19

Intendi il piano mentale?
Oppure può essere riferito alla tipologia dei fenomeni magici.

Faltea 12-04-2007 13.30.56

le varie facce della medaglia
 
sempre a punzecchiarvi sul titolo...boccaccia:

Sole 17-05-2007 09.47.42

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 32684)
Nella mente bidimensionale comune abbiamo la solita dualità bene/male, luce/buio, più/meno etc etc... esattamente come nella moneta abbiamo testa/croce... L'Uomo che trova lo spessore nella sua mente, trova per così dire il "neutro"... neutro che mi suggerisce imparzialità e, quindi, obiettività, una visione superiore a quella comunemente soggettiva...

Prima di arrivare alla neutralità/obiettività (che comunque non vedo proprio un essere neutro, ma l'ogettività presuppone proprio una conoscenza più vasta ed una scelta), esiste la scelta nella dualità di cui devi aver preso coscienza. La scelta che fai presuppone un pendolo tra la testa e la croce nello scegliere. Quel momento di sospensione in cui la moneta mostra ancora entrambe le facce crea l'attrito, il calore e successivamente o scegli o soffri inutilmente come si dice al'inizio.

Ad esempio: devo scegliere se essere onesto o disonesto in una data circostanza, mi verrà sempre l'idea di fare il furbo, ma anche l'idea di fare il bravo. Tolta ogni sorta di moralismo culturale e buonismo indotto nella circosta, resta la scelta tra il bianco e il nero. Il momento della scelta crea il fuoco. Quel fuoco forgia e cristallizza, cristallizzando si crea spessore.

Questo spessore poi a catena ne crea altri 3.
Dico questo perchè sembrerebbe la scelta la terza forza, ma in effetti la scelta consolida l'equilibrio delle tre forze in campo per poterne creare altre tre in un piano più alto.

jezebelius 17-05-2007 11.50.04

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 33962)
Prima di arrivare alla neutralità/obiettività (che comunque non vedo proprio un essere neutro, ma l'ogettività presuppone proprio una conoscenza più vasta ed una scelta), esiste la scelta nella dualità di cui devi aver preso coscienza. La scelta che fai presuppone un pendolo tra la testa e la croce nello scegliere. Quel momento di sospensione in cui la moneta mostra ancora entrambe le facce crea l'attrito, il calore e successivamente o scegli o soffri inutilmente come si dice al'inizio.

Ad esempio: devo scegliere se essere onesto o disonesto in una data circostanza, mi verrà sempre l'idea di fare il furbo, ma anche l'idea di fare il bravo. Tolta ogni sorta di moralismo culturale e buonismo indotto nella circosta, resta la scelta tra il bianco e il nero. Il momento della scelta crea il fuoco. Quel fuoco forgia e cristallizza, cristallizzando si crea spessore.

Questo spessore poi a catena ne crea altri 3.
Dico questo perchè sembrerebbe la scelta la terza forza, ma in effetti la scelta consolida l'equilibrio delle tre forze in campo per poterne creare altre tre in un piano più alto.

Per vedere se ho capito..
Dunque dici che la scelta rappresenta la " frizione" nella dualità, cioè contiene in potenza quello che, successivamente, si rivela come bianco o come nero, e cioè come " atto di scelta"?
Non ho capito bene...poi cosa sono gli altri 3 che si vengono a creare...fiori.gif

Grey Owl 17-05-2007 17.08.27

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 33962)
Prima di arrivare alla neutralità/obiettività (che comunque non vedo proprio un essere neutro, ma l'ogettività presuppone proprio una conoscenza più vasta ed una scelta), esiste la scelta nella dualità di cui devi aver preso coscienza.

Prima di essere obiettivo devo prendere coscienza che esiste la scelta?

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 33962)
La scelta che fai presuppone un pendolo tra la testa e la croce nello scegliere. Quel momento di sospensione in cui la moneta mostra ancora entrambe le facce crea l'attrito, il calore e successivamente o scegli o soffri inutilmente come si dice al'inizio.

Soffro in attesa della scelta?... oppure creo attrito e calore per fare la scelta?

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 33962)
Ad esempio: devo scegliere se essere onesto o disonesto in una data circostanza, mi verrà sempre l'idea di fare il furbo, ma anche l'idea di fare il bravo. Tolta ogni sorta di moralismo culturale e buonismo indotto nella circosta, resta la scelta tra il bianco e il nero. Il momento della scelta crea il fuoco. Quel fuoco forgia e cristallizza, cristallizzando si crea spessore.

Il fuoco forgia l'elemento... ma non capisco come lo cristallizza?... non capisco cosa intendi con spessore?... rispetto a cosa?

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 33962)
Questo spessore poi a catena ne crea altri 3.

Potresti chiarire questo passaggio?... altri tre spessori?

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 33962)
Dico questo perchè sembrerebbe la scelta la terza forza, ma in effetti la scelta consolida l'equilibrio delle tre forze in campo per poterne creare altre tre in un piano più alto.

Intendi che le tre forze sono il bianco, il nero e la scelta?... cosa sono le tre forze in campo?...

manata.gif

Ray 17-05-2007 19.27.39

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 33962)
Prima di arrivare alla neutralità/obiettività (che comunque non vedo proprio un essere neutro, ma l'ogettività presuppone proprio una conoscenza più vasta ed una scelta), esiste la scelta nella dualità di cui devi aver preso coscienza. La scelta che fai presuppone un pendolo tra la testa e la croce nello scegliere. Quel momento di sospensione in cui la moneta mostra ancora entrambe le facce crea l'attrito, il calore e successivamente o scegli o soffri inutilmente come si dice al'inizio.

Ad esempio: devo scegliere se essere onesto o disonesto in una data circostanza, mi verrà sempre l'idea di fare il furbo, ma anche l'idea di fare il bravo. Tolta ogni sorta di moralismo culturale e buonismo indotto nella circosta, resta la scelta tra il bianco e il nero. Il momento della scelta crea il fuoco. Quel fuoco forgia e cristallizza, cristallizzando si crea spessore.

Questo spessore poi a catena ne crea altri 3.
Dico questo perchè sembrerebbe la scelta la terza forza, ma in effetti la scelta consolida l'equilibrio delle tre forze in campo per poterne creare altre tre in un piano più alto.

In linea di massima sono abbastanza d'accordo. Credo però che sarebbe bene distinguere alcuni passaggi, magari riusciamo a chiarirci tutti un po' meglio.

La terza è qualcosa che concorre alla produzione di un qualsiasi evento. Se non si presenta l'evento non accade e resta solo la dualità. Spesso, per non dire quasi sempre, noi non ci rendiamo conto della terza forza, anzi raramente ne vediamo due.

Se sono di fronte ad un bivio, come bianco-nero o onesto-disonesto l'evento scelta non si produce se non interferisce una terza forza. Infatti potrei stare li e non fare nulla, non prendere la strada bianca ne qualle nera, non comportarmi onestamente ne disonestamente. In questo caso sono io che devo metterci qualcosa in più, dalla volontà alla paura o quel che è, che mi permette di andare di qua o di la. Le due forze iniziali producono attrito come dici e l'attrito scalda. In caso di eccessiva resistenza esso stesso potrebbe fungere da terza forza, nel senso che essa sarebbe rappresentata dalla mia sopravvenuta incapacità di sopportare.

Questa scelta, una volta compiuta, fungerà da prima forza per un evento successivo che si verificherà allorquando essa incontrerà una forza che gli resiste e una terza verrà ad equilibrare e così via.
Potremmo complicare dicendo che ognuno di questi aspetti è a sua volta prodotto da tre forze, ma sarebbe fuori tema.

L'arrivo della terza forza equilibrante cristallizzerà l'evento come manifestato, equilibrando il fuoco prodotto dall'attrito.

Questa cristallizzazione produrrà uno spessore permettendo una successiva dicotomia, come detto, ma in un altro piano, dato che la seconda forza frenante dovrà avere lo stesso spessore.
Traducendo questo potremmo dire che se io ho scelto di essere onesto non rubando le gomme dal tabaccaio, il mio livello di onestà non sarà più messo in attrito dalle gomme del tabaccaio, ma avrà più spessore. Quindi avrò bisogno di una tentazione maggiore affinchè si produca una condiziona di attrito analoga alla precedente, che mi porti ad una scelta analoga ma su un altro piano.

Questo sempre che io abbia capito quel che intendevi...

Sole 17-05-2007 21.52.33

Ti cito tutto perchè così rispondo sia a Jez che a Grey.
In effetti anche io stavo cercando di comprendere.

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 33993)
In linea di massima sono abbastanza d'accordo. Credo però che sarebbe bene distinguere alcuni passaggi, magari riusciamo a chiarirci tutti un po' meglio.

La terza è qualcosa che concorre alla produzione di un qualsiasi evento. Se non si presenta l'evento non accade e resta solo la dualità. Spesso, per non dire quasi sempre, noi non ci rendiamo conto della terza forza, anzi raramente ne vediamo due.

Se sono di fronte ad un bivio, come bianco-nero o onesto-disonesto l'evento scelta non si produce se non interferisce una terza forza. Infatti potrei stare li e non fare nulla, non prendere la strada bianca ne qualle nera, non comportarmi onestamente ne disonestamente. In questo caso sono io che devo metterci qualcosa in più, dalla volontà alla paura o quel che è, che mi permette di andare di qua o di la. Le due forze iniziali producono attrito come dici e l'attrito scalda. In caso di eccessiva resistenza esso stesso potrebbe fungere da terza forza, nel senso che essa sarebbe rappresentata dalla mia sopravvenuta incapacità di sopportare.

Questa scelta, una volta compiuta, fungerà da prima forza per un evento successivo che si verificherà allorquando essa incontrerà una forza che gli resiste e una terza verrà ad equilibrare e così via.
Potremmo complicare dicendo che ognuno di questi aspetti è a sua volta prodotto da tre forze, ma sarebbe fuori tema.

L'arrivo della terza forza equilibrante cristallizzerà l'evento come manifestato, equilibrando il fuoco prodotto dall'attrito.

Questa cristallizzazione produrrà uno spessore permettendo una successiva dicotomia, come detto, ma in un altro piano, dato che la seconda forza frenante dovrà avere lo stesso spessore.
Traducendo questo potremmo dire che se io ho scelto di essere onesto non rubando le gomme dal tabaccaio, il mio livello di onestà non sarà più messo in attrito dalle gomme del tabaccaio, ma avrà più spessore. Quindi avrò bisogno di una tentazione maggiore affinchè si produca una condiziona di attrito analoga alla precedente, che mi porti ad una scelta analoga ma su un altro piano.

Questo sempre che io abbia capito quel che intendevi...


Si mi hai inteso.
Il fatto è che vedo l'attrito come la terza forza che crea poi il passaggio alla dualità successiva e/o lo spessore che citava Uno parlando dell'uomo di spessore, appunto.

Rimanendo sulla scelta, se devo guardare il bianco e il nero per poter scegliere dovrei stare in una posizione di equilibrio/neutro. E' questo che nn riesco a quagliare. Se sono in equilibrio, e abbiamo visto che sono casi rari e per pochi istanti, non ho attrito. Non si crea il bisogno di scegliere. L'equilibrio semmai si crea successivamente alla scelta.. cioè quando ho già scelto di non rubare più la gomma dal tabaccaio, allora sono in equilibrio tra bene e male che mi porterà poi a poter avere spessore, resistenza per affrontare un male e un bene maggiore.

Non so, così riesco a vederla, diversamente no..

jezebelius 18-05-2007 12.09.15

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 33993)
Traducendo questo potremmo dire che se io ho scelto di essere onesto non rubando le gomme dal tabaccaio, il mio livello di onestà non sarà più messo in attrito dalle gomme del tabaccaio, ma avrà più spessore. Quindi avrò bisogno di una tentazione maggiore affinchè si produca una condiziona di attrito analoga alla precedente, che mi porti ad una scelta analoga ma su un altro piano.

Si puo dire allora che la scelta precedente, quello in cui ho deciso di essere onesto non rubando le gomme dal tabaccaio, ha fatto in modo di aumentare lo spessore. Questo nuovo spessore è la base di una scelta successiva, quindi dovrò sopportare qualcosa che in intensità sia superiore all'attrito provocato dalle gomme del tabaccaio...che so...rubare una macchina?martello.:

Uno 18-05-2007 12.45.51

Non sempre Jez... altrimenti diventerebbe un gioco al rialzo e dovresti arrivare alla scelta se uccidere e poi se fare una strage e poi uno sterminio....
Come te lo dico? Provo un esempio...

Metti che vai in palestra... un giorno fai bicipiti (la gomma del tabbacaio) un giorno fai gambe, in entrambi i casi aumenti lo spessore (anche in senso fisico) ma non aumenti l'intensità. esplori altri aspetti che sommandosi poi aumentano l'intensità globale finchè non sei (se lo sarai) realmente pronto globalmente per passare su un'altro piano.
Allora l'intensità, la resistenza che sopporti diverrà la morte qui e una nascita "altrove".

Kael 18-05-2007 12.53.47

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 34001)
Rimanendo sulla scelta, se devo guardare il bianco e il nero per poter scegliere dovrei stare in una posizione di equilibrio/neutro. E' questo che nn riesco a quagliare. Se sono in equilibrio, e abbiamo visto che sono casi rari e per pochi istanti, non ho attrito. Non si crea il bisogno di scegliere. L'equilibrio semmai si crea successivamente alla scelta.. cioè quando ho già scelto di non rubare più la gomma dal tabaccaio, allora sono in equilibrio tra bene e male che mi porterà poi a poter avere spessore, resistenza per affrontare un male e un bene maggiore.

Non so, così riesco a vederla, diversamente no..

L'attrito c'è eccome, e si verifica solo in questa posizione di equilibrio... La moneta per girare ha bisogno del bordino, altrimenti sta ferma su testa o su croce. Quando sta in bilico invece ha la possibilità di cadere da una parte o dall'altra, girando su se stessa crea l'attrito.

Se non ti piace chiamarlo "neutro" gli si possono dare altri nomi, però è inevitabile che senza bordino una moneta sarebbe piatta, disegnata su un foglio di carta a due dimensioni e non avrebbe mai la possibilità di cambiare faccia...

Più aumento lo spessore del bordino e più questa moneta sta in equilibrio... Con un bordino sottile l'equilibrio è precario e starà in piedi forse pochi secondi, mentre più è spesso più è difficile che cada per influenze esterne.

EDIT: rispondevo insieme a Uno.

griselda 18-10-2007 11.57.30

Se lancio la moneta in aria avendo fatto una scelta precedentemente, tipo ho scelto croce e invece è venuta testa. La mia puntata è andata a carte quarantotto ma mi permette di comprendere che le possibilità sono sempre due anche se io punto tutto su una.
Sono sicura che uscirà testa e l'amico mi dice si si sicuro uscirà testa io ancora di più mi ancorerò al fatto che uscirà testa. Allontanandomi sempre di più dalla seconda possibilità. Se invece faccio una scelta tenendo presente che le possibiltà sono varie e che la moneta possa anche fermarsi sul bordino allora so che non posso essere sicura al cento per cento che esca testa, ma tiro la moneta con l'intenzione di scoprire cose uscirà: testa o croce o bordino. Credo che il miglior approccio sia quello di non avere aspettative sicure e certe, ma di tentare di scoprire il più possibile sulle modalità del gioco, anche quando erroneamente le si hanno.
Spero che si capisca qualcosa.
fiori.gif

turaz 18-10-2007 12.00.02

a mio avviso la capacità sta nel rimanere aperti sempre e cmq.
non dimenticando cosa si è acquisito ma essendo pronti nell'eventualità a modificarlo.

griselda 18-10-2007 12.58.26

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 41149)
a mio avviso la capacità sta nel rimanere aperti sempre e cmq.
non dimenticando cosa si è acquisito ma essendo pronti nell'eventualità a modificarlo.

Sono d'accordo Turi infatti il rischio più grosso quando si diventa abili giocatori è di dare per scontato che si conoscano bene tutte le regole (mentre invece non è Ancora così prima bisognerebbe essere diventati la moneta stessa) e un po' li si tende a chiudersi e rimanere fissi su una faccia della moneta.

turaz 18-10-2007 13.21.55

sta appunto lì l'umiltà e il cuore puro di cui parlano "tanti" a mio avviso.
solo che spesso si tende a "spostarla" fuori di se invece di osservarla "dentro" di se.
Mi spiego meglio :
ogni qualvolta in una discussione si è "attenti" solo al fuori e non al "dentro" nella pratica si perde un'opportunità.
Ecco perchè il "ribaltare" sugli altri determinate cose in un certo senso senza osservare cosa avviene dentro di se equivale a "mancare l'obiettivo"
ed ecco perchè nella sostanza io spesso sbaglio.
Solo che me lo sono "ricordato" ora e ci rido pure sopra sulla mia inconsapevolezza di cui chiedo scusa.

griselda 18-10-2007 15.54.17

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 41167)
sta appunto lì l'umiltà e il cuore puro di cui parlano "tanti" a mio avviso.
solo che spesso si tende a "spostarla" fuori di se invece di osservarla "dentro" di se.
Mi spiego meglio :
ogni qualvolta in una discussione si è "attenti" solo al fuori e non al "dentro" nella pratica si perde un'opportunità.
Ecco perchè il "ribaltare" sugli altri determinate cose in un certo senso senza osservare cosa avviene dentro di se equivale a "mancare l'obiettivo"
ed ecco perchè nella sostanza io spesso sbaglio.
Solo che me lo sono "ricordato" ora e ci rido pure sopra sulla mia inconsapevolezza di cui chiedo scusa.

Può darsi che nel "calcolo delle probabilità" per esperienza personale si tenda ad essere portati a propendere per "testa", dietro c'è sempre un lavoro di osservazione obbligatorio se no a che serve, ma secondo me, anche se si rimane dalla parte della testa si può decidere di accettare obiettivamente anche la croce, senza dover rinunciare alla testa ma usando l'umiltà e il cuore di cui sopra hai fatto menzione, quindi impegnarsi a farlo sempre.

turaz 18-10-2007 16.11.19

la testa fa cmq parte di noi ...
solo che a volte si è "integri" altre no.
ecco perchè allora il cuore parla ma la testa non ascolta.
per riprendere quel 3d che stavo scrivendo non c'è allineamento "verticale"


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