Ermopoli

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Ray 25-04-2010 23.03.46

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 84488)
Ok grazie mille.
Io avevo pensato a qualche connessione con l'erica la pianta ma c'è la k..

La k non è un problema, anzi l'opposto e la connessione con la pianta a mio avviso c'è, ... proprio per questo però arriva la complicazione, ma andiamo con ordine.

La prima cosa che ho pensato è che Erica fosse il femminile derivato di Erico o Errico e che fosse quindi una forma diversamente assimilata di Enrico. Sbagliato... o meglio, giusto a metà.

La base del nome Erico è lo svedese antico Eriker, il moderno Erik (come il vichingo). E' un nome composto e la seconda parte è la stessa che per Enrico, ossia il germanico rik, che significa ricco, potente, ma in origine signore, dominatore. Quindi, su questo punto, valgono lo stesso discorso e le stesse considerazioni che ho fatto per Enrico, al post 117, qui.

Però la prima parte è diversa e sussistono due possibilità etimologiche, entrambi a mio avviso valide e senza che nessuna presenti argomentazioni tali da renderla favorita sull'altra.
La prima possibilità è che si tratti di di ein- (quindi ein-rik) che significa "uno, unico" e che sta alla base dell'unus latino, del gotico ains, tedesco ein, anglosassone an, inglese one.
Il significato sarebbe dunque "unico signore/padrone" e le considerazioni esoteriche che potremmo trarne sono del tutto simili a quelle di Enrico, con la particolarità della specifica dell'Uno. Questo però avrebbe particolare senso solo in campo sociale, dato che in campo iniziatico dire padrone di se e Uno è la stessa cosa.
L'altra possibilità è che la prima parte del nome sia l'antico prefisso svedese e-, corrispondente al gotico aiws-, islandese ey- e che vuol dire "sempre".
Il significato sarebbe dunque "che è sempre signore" o "padrone per sempre" che invece del primo caso, dal punto di vista iniziatico, ha più senso. Non sarebbe infatto solo l'augurio di raggiungere il grado di perfezionamento corrispondente, ma anche la sua stabilità e durata sempiterna... quindi il nome non ha solo valore iniziatico ma anche realizzativo (come augurio ovviamente)... insomma un po' più di Enrico.
Queste argomentazioni, che però sono interpretative e non etimologiche, mi fanno preferire la seconda opzione alla prima.

Ma l'erica, la pianta? Eggià... il suo nome deriva dal verbo greco ereiko (vedi che la k...) che vuol dire "rompere, spezzare" perchè l'erica è più forte della crosta di terra o di neve che la ricopre, infatti la buca agevolmente.
La calluna vulgaris (nome scientifico) era detta anche bruco, da brucus, termine tardolatino di origine celtica che designava appunto questa pianticella dalle foglie molto piccole. Da brucus è derivato il termine brughiera, dove l'erica riesce a vivere meglio di altre piante nonostante il terreno povero, acido e arido.
In realtà la pianta è molto ricca e le sue radici venivano usate (forse ancora) per fare delle pipe pregiatissime, mentre i fusti venivano riuniti per farne delle scope, le famose scope di brugo.
Una leggenda tedesca vuole che i piccoli fiori a forma di copricapo elfico, quelli bianchi però, siano dei portafortuna. Se a coglierli è una ragazza essa certamente troverà marito entro l'anno.


Ora, il nome Erica deriva dalla femminilizzazione di Erico o dalla pianticella? Non lo so. Paradossalmente è più difficile stabilire derivazioni moderne che antiche... le motivazioni e i tempi della comparsa del nome italiano mi sono ignoti.
Tuttavia se facessimo derivare il nome dalla pianta, esso evocherebbe una particolare forza racchiusa in un corpicino apparentemente delicato, ma la quale forza ha la capacità di vivere e prosperare in condizioni di difficoltà... chissà, magari per diventare "signore per sempre" di se stessa.

In ogni caso, propendo per la derivazione non vegetale del nome.

Edera 26-04-2010 09.32.10

Grazie Ray, mi sono stampata il tutto.
Io ho sempre collegato alla pianta ma solo perchè ignoravo o non avevo mai pensato agli altri più interessanti collegamenti.

stefano 26-04-2010 09.57.18

ho sfogliato le pagine.
non mi pare di aver trovato Tommaso
(ma le ho sfogliate in orario tardo quindi non vorrei chiedere per nulla)
se non erro ha attinenze con "filosofo" e anche con il fatto che ha più o meno il significato di "gemello" (del Signore?) o cmq secondo gli gnostici era colui che aveva compreso più di tutti le parole di Gesù (anche se su questo punto ho idea ci fossero varie correnti e ciascuna tendesse a esaltare una figura in particolare)

Ray 26-04-2010 21.45.21

Citazione:

Originalmente inviato da stefano (Messaggio 84854)
ho sfogliato le pagine.
non mi pare di aver trovato Tommaso
(ma le ho sfogliate in orario tardo quindi non vorrei chiedere per nulla)
se non erro ha attinenze con "filosofo" e anche con il fatto che ha più o meno il significato di "gemello" (del Signore?) o cmq secondo gli gnostici era colui che aveva compreso più di tutti le parole di Gesù (anche se su questo punto ho idea ci fossero varie correnti e ciascuna tendesse a esaltare una figura in particolare)

Non serve sfogliare tutte le pagine (lo dico per tutti, dato che il tread è lungo)... c'è un tastino qui sopra che dice "cerca in questa discussione" e che può essere usato per cercare il nome che interessa.

Lo metto in cantiere ma non ci vorrà molto... in effetti vuol dire gemello, anche se su sta cosa sono necessarie alcune specificazioni. L'attinenza al "filosofo" immagino derivi da San Tommaso d'Aquino, che ne è il protettore. Per la questione della migliore comprensione delle parole di Gesù io non ne ho mai sentito parlare. Comunque concludo le ricerche e posto tutto con ordine.

Ray 26-04-2010 23.40.29

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 84836)
Ma si dai, facciamoti lavorare icon_mrgr: è da tempo che una signora che conosco si ostina a chiamarmi Silia, ho dato un occhio in giro ma ho trovo solo riferimenti a Siria...mah...ci vuole Ray mi sà 8-)

Sono curiosa di vedere se ha un senso come soprannome, visto che è totalmente casuale.

fiori.gif quando e se hai tempo però, grazie millefiori.gif

Quasi me lo perdevo... arriva anche Silia, prima di Tommaso, per correttezza.

RedWitch 27-04-2010 18.36.41

Se hai tempo e voglia.... Raffaella

grazie fiori.gif

Ray 27-04-2010 19.51.59

Silia
 
Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 84836)
Ma si dai, facciamoti lavorare icon_mrgr: è da tempo che una signora che conosco si ostina a chiamarmi Silia, ho dato un occhio in giro ma ho trovo solo riferimenti a Siria...mah...ci vuole Ray mi sà 8-)

Sono curiosa di vedere se ha un senso come soprannome, visto che è totalmente casuale.

Silia ha senso sia come nome che come soprannome... anche se i sensi sono diversi. Purtroppo non ho trovato tantissimo, ma vedremo di accontentarci. Se poi dovessi riuscire a far saltar fuori altro aggiornerò.

Silia (e il maschile Silio) come nome è certamente latino e viene da una gens romana, la gens silia appunto. E' poco nota agli storici, pare fosse una famiglia plebea di secondaria importanza che però deve aver dato qualche giudice ai tempi di Augusto, dato che sono state emesse delle monete, anche se pare di poco valore.
Purtroppo, non trovando granchè sulla storia di questa famiglia (ma cercherò ancora), che pure ha prodotto un poeta piuttosto importante, C. Silio Italico, non sono stato in grado di capire da dove derivi a sua volta il nome.

Come soprannome invece l'etimologia fa derivare Silio da silus (e non da silius) che vuol dire "dal naso camuso". Era piuttosto in voga (attestato da Cicerone, Tacito e Livio) ma designava la gens Sergia... che evidentemente mostrava quella caratteristica.


Esiste anche un'ipotesi apofonica piuttosto interessante, che farebbe derivare il nome dai Salii, i sacerdoti Saliari della prima Roma. In questo caso potrebbe avere un tramite etrusco per quell'accadico salu, sa'alu che vuol dire "addetti a consultare il dio".
In questo caso i Salii possono essere chiamati "gli uomini del dio", il che ovviamente comporterebbe delle conseguenze rilevanti sul significato del nome che, se non altro, veicolerebbe una predisposizione a questo tipo di Via, per quanto riguarda i nostri peculiari interessi. E' chiaro che essere "addetto a consultare il dio" richiede il raggiungimento del grado spirituale corrispondente ad esserne in comunicazione.

Tuttavia questa ipotesi l'ho riportata per cronaca, dato che sulle apofonie non si può mai avere una qualche certezza di sorta. Si tratta di ipotesi, a volte piuttosto fondate, ma che devono essere considerate a guisa di spunti.

Ray 02-05-2010 15.29.16

Tommaso, Tomaso
 
Il nome Tommaso o Tomaso, con una o due "m" è indifferente, è maschile (il derivato femminile esiste praticamente solo col diminutivo Tommasina) ed è un adattamento del latino ecclesiasitico Thomas,-ae, che a sua volta riproduce il greco neo-testamentario Thomàs.
Per completezza, anche se forse di scarso interesse, va detto che il fatto che l'accento italiano concordi con quello greco e nn con quello latino porta a pensare che l'attuale nome sia dovuto ad una reviviscenza del XII secolo, ossia che sia stato reintrodotto dai Bizantini dalla forma greca, poi latinizzata nuovamente in Thomasus... mentre fino al secolo VIII si trovano attestazioni del culto di S.Tommaso in iscrizioni latine, con la forma Thomas.

In ogni caso, origine e significato del nome derivano dal personaggio evengelico: era uno degli apostoli, come tutti sanno. E' un nome semitico e la spiegazione del suo significato ci arriva direttamente dall'evangelista che ne parla dicendo "Tommaso, detto anche Didimo".
Il nome greco Didymos significa gemello ed è una parola composta formata da di- (due volte) e da dy-mos (che viene dalla stessa radice dyo, che significa due).
E' praticamente certo che il secondo nome (Didimo) sia la traduzione del primo (Tommaso), come avveniva spesso per mtio casi di binomia di Ebrei che vivevano in ambiente pagano.
Detto questo appare chiaro che Thomàs è la traslitterazione dell'aramaico t'omà (plur tiomin = gemelli) che significa appunto gemello e che è corrispondente dell'ebraico to'amin e dell'arabo tau'am.

In pratica il nome sarebbe un aggettivo, usato all'epoca come soprannome, forse per distinguerlo da altri omonimi. In effetti, Eusebio di Cesarea sostiene che l'apostolo in questione si sarebbe chamato Giuda e che gli fosse stato dato il soprannome di T'oma per distinguerlo, dato che lui aveva un gemello noto all'enturage degli apostoli e di cui, in ogni caso, non ci è stato riportato il nome. Tuttavia si tratta si una supposizione che non è suffragata da nessun'altra fonte.

Per quanto riguarda i nostri interessi dobbiamo quindi andare a cercare i possibili influssi del nome, come abbiamo fatto in altri casi, proprio da ciò che al nome hanno "lasciato" gli illustri personaggi che l'hanno portato.
Il più "grosso" è quindi certamente l'apostolo, divenuto famoso soprattutto per il suo atteggiamento incredulo alla Resurrezione del Cristo, da cui il modo di dire "sei come S.Tommaso, che non crede se non ci mette il naso".
L'atteggiamento è interpretabile in più modi ovviamente... ma bollarlo di semplice incredulità è quanto meno superficiale. Infatti non è vero che l'apostolo si rifiuta di credere a ciò che non trova riscontro nella sua esperienza, cosa che farebbe di lui un credulone piuttosto che un credente, ma è disponibile a verificare. Anzi vuole verificare e dopo averlo fatto crede. Insomma è l'incarnazione del "provare per credere" e questo atteggiamento ci riporta a riflessioni sulla Conoscenza... che non può mai essere per sentito dire.
L'altro personaggio illustre che ha portato il nome lo si può collegare all'apostolo proprio mper la sua sete di conoscenza... e mi riferisco a Tommaso d'Aquino, dottore della chiesa, filosofo ed erudito praticamente su tutto quel che all'epoca era noto. A titolo di curiosità vi dico che ha composto anche due trattati sull'alchimia.
Anche Tommaso Becket, l'arcivescovo di Canterbury che fu fatto uccidere dal re d'Inghilterra perchè non aveva aderito allo scisma cattolico (e per questo santificato) può essere un esempio della caparbietà della difesa delle proprie posizioni.

Concludendo, il nome di suo non ha altro significato che "gemello", anche se appunto porebbe veicolare predisposizioni a determinati atteggiamenti che potrebero mettere chi li porta in favorevoli condizioni per approcciare la conoscenza.

Per Stefano: questioni relative alla supposta miglior comprensione degli insegnamenti di Gesù da parte di Tommaso rispetto agli altri apostoli non trovano riscontro, e quindi, per conto mio, li relegherei nell'ambito delle fantasie.

stella 02-05-2010 15.59.31

Complimenti per la completezza delle tue informazioni.
Aggiungo il nome Letizia, vedo che non c'è ancora, mi piacerebbe saperne l'origine e quant'altro.
Grazie

fiori.gif

Ray 07-05-2010 23.40.05

Raffaele, Raffaello/a
 
Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 84950)
Se hai tempo e voglia.... Raffaella

grazie fiori.gif

Raffaella è il femminile di Raffaello, che a sua volta è una modificazione dell'originario Raffaele... il quale è la versione italiana dell'ebraico Raphaèl, un arcangelo assieme a Michele e Gabriele (ci si dimentica sempre Uriele).

Come per gli altri due arcangeli il nome è un composto di due parole: rapha, che significa guarire, e El, diminutivo di Elohim, un nome divino.
Il significato quindi sarebbe "Dio mi ha guarito" e/o "guarire in nome di Dio".

In effetti, nell'Antico Testamento Raffaele appare soprattutto nella veste di guaritore e taumaturgo. Famoso il passo in cui guarisce Tobia dalla cecità con le interiora di un pesce e guida il figlio, Tobiolo, nel suo viaggio. La tradizione ebraica lo vede relegato nel compito di guarire i buoni, di sanare malattie e ferite. Per questo era rappresetato da un serpente (toh...) e nel culto popolare ha preso, con l'instaurarsi del cristianesimo e della tradizione ebraica, ha preso il posto di Esculapio.

E' bene ricordare che per quanto riguarda le entità angeliche, funzione ed identità sono tutt'uno, essendo queste impersonali. Il nome quindi indica esclusivamente il compito e con esso rappresenta completamente l'essere.
Sul piano di esistenza degli arcangeli quindi sono possibili alcune differenze, alcuni modi d'essere: Gabriele è uno di questi.
Nella tradizione il suo livello di perfezionamento, o se si preferisce il suo livello di divinità, è paragonabile a quello di alcuni antichi dei, diciamo intermedi.

A livello umano questo nome, oltre ad augurare il raggiungimento del grado di perfezionamento spirituale corrispondente, decisamente alto, pone soprattutto il portatore sotto l'influsso di questo modo di essere, determinando in una certa misura le sue tendenze.


Anche se la maggior parte delle persone che portano questo nome festeggiano l'onomastico il 29 Settembre, giorno in cui la chiesa ricorda i tre arcangeli, condividendo quindi la festa con i vari Michele (e varianti) e Gabriele (e varianti), le Raffaelle hanno la possibilità di festeggiare il 18 Maggio, quando si ricorda la beata Raffaella Maria del Sacro Cuore, fondatrice delle ancelle del Sacro Cuore di Gesù, morta nel 1925.

filoumenanike 15-05-2010 13.56.55

Sono incuriosita dal santo Isidoro, di cui non so niente, neppure in quale periodo sia vissuto, perchè il suo nome sembra avere attinenza con Iside, dea egizia della fertilità, sorella e moglie di Osiride.
Ci puoi spiegare le attinenze? graziefiori.gif

Ray 15-05-2010 14.37.39

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 85858)
Sono incuriosita dal santo Isidoro, di cui non so niente, neppure in quale periodo sia vissuto, perchè il suo nome sembra avere attinenza con Iside, dea egizia della fertilità, sorella e moglie di Osiride.
Ci puoi spiegare le attinenze? graziefiori.gif

Arriva, dopo Letizia. Il nome è molto intressante, c'entra con Iside ed è interessante anche il Santo. Metto in lavoro.

Ray 16-05-2010 18.24.46

Letizia
 
Letizia, esclusivamente femminile, è certamente un nome di origine latina.
Il termine che fa da fulcro è laetus, tradotto in seguito in italiano "lieto" e perdendo la maggior parte del senso originale. Infatti il termine latino vuole si dire "allegro, contento" ma solo come significato secondario, diremmo conseguenziale. Il significato comune più utilizzato era infatti quello di "propizio, favorevole"... connotato che generalmente suscita l'umore di cui sopra.
Ma l'origine del termine è agricolo e in questo campo significava "fertile, fecondo, grasso, rigoglioso". Curiosità da laetus deriva anche letame, che serve appunto a rendere fertili i campi.

E' dal significato agricolo che ha origine poi, con tutti i vari passaggi logici e analogigi, il termine letitia che significava tutte queste cose assieme e che dava il nome ad una divinità minore della fertilità e dell'abbondanza, il cui culto pare fosse abbastanza diffuso nelle campagne.
Il significato che diamo noi al termine, riguardante il solo stato d'animo, è il risultato di uno sviluppo abbastanza tipico di molte parole, soprattutto di orgine rurale. Dalla caratteristica della terra a quella dell'animo e poi al nome, ovviamente augurale. Con l'avvento della cristianità al termine venne assegnato anche il significato di "beatitudine, grazia".

Prima di arrivare a dare un significato al nome è però interessante dare un'occhiata anche all'origine del termine latino. San Isidoro di Siviglia (così anticipo qualcosa del prossimo post), nelle sue etimologie latine, segnala che letitia prende il nome a latitudine, ossia dalla larghezza. Il suo contrario infatti, la tristezza, provoca angustia (strettezza).

E' evidente che il nome è augurale, ma credere che l'augurio si limiti ad uno stato d'animo di contentezza è piuttosto ingenuo. Il nome augura il raggiungimento di un grado di perfezionamento spirituale, connesso comunque ad una divinità minore, quindi alto, che è il solo che permette la stabilità di sentire "letizia", quella gioia che viene dalla connessione col tutto, o dalla Grazia, per dirla con i cristiani.
L'indagine sul nome ci permette di scoprire anche dei suggerimenti, raccomandati evidenetemente a chi lo porta. Come la terra fertile c'è da farsi larga, accogliente e far crescere rigogliose le cose che si aiuta a far nascere.

Purtroppo non c'è una Santa attestata con questo nome, cosa strana dato che è un nome cristiano da molto tempo, e quindi non ha onomastico.

stella 16-05-2010 20.23.32

Grazie fiori.gif

RedWitch 30-06-2010 01.55.07

Ray, quando hai tempo e voglia, vorrei conoscere il significato di Eugenio

Grazie, e grazie anche per "Raffaella" e tutte le precedenti richieste fiori.gif

:C:

Ray 30-06-2010 11.49.30

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 87319)
Ray, quando hai tempo e voglia, vorrei conoscere il significato di Eugenio

Grazie, e grazie anche per "Raffaella" e tutte le precedenti richieste fiori.gif

:C:

Metto in lista dopo Isidoro. Appena riesco.

:C:

Ray 29-07-2010 11.18.15

Isidoro
 
Il nome italiano Isidoro (esiste un femminile derivato Isodora che però, come vedremo, ha poco senso) viene direttamente dal nome greco Isidoros, composto di Isis, la dea egizia Iside, e doron, che significa dono.

Isidoro è quindi "dono di Iside", analogo a Teodoro (dono di Dio) che quindi è equivalente a Matteo (vedi post 47).

La dea Iside, a cui dobbiamo dare un'occhiata più da vicino per intuire il significato esoterico del nome, era la più importante divinità femminile egizia e ha trovato largo culto anche in Grecia, dove c'è stata diffusione dei suoi Misteri.
Potremmo dire che rappresenta il principio femminile, quindi la Ma-ter, la Mater-ia. E' colei del cui sangue ognuno è una goccia, colei che detiene il segreto della vita, della morte e della rinascita, e quindi L'Iniziatrice. E in effetti era su questo ruolo che si basavano i suoi Misteri.
Le rappresentazioni della dea la vedono grossomodo in due atteggiamenti: quello di tenere in braccio e nutrire Horo, suo figlio e quello di ricercare i pezzi di Osiride, suo marito, per ricomporne il corpo... leggenda questa che può dare molti spunti sull'Iniziazione e sul processo di "fare di molti Uno" in cui, evidentemente, il principio femminile ha una sua parte decisiva.

Tenendo conto di questo, Isidoro è colui che ha ricevuto in dono (ereditato) le caratteristiche psico-fisiche necessarie all'Iniziazione. Considerando che è un nome antico, pre-cristiano, era un'eredità piuttosto importante. E' ovvimente anche un nome che augura il raggiungimento di questo grado si perfezionamento spirituale (Iniziato).

Come molti nomi di orgine pagana anche Isidoro è stato assorbito dalla cristianità, probabilmente anche perchè le varie raffigurazioni di Iside col figlioletto Horo hanno ispirato quelle della Madonna con Gesù bambino, che in effetti, sono corrispondenti sul piano del significato. Questa assimilazione ha prodotto svariati santi che portarno questo nome. Il più famoso e importante è certamente Isidoro di Siviglia, ultimo dei Padri della Chiesa (560-636), che presiedette l'importante concilio di Toledo nel 633. Uomo coltissimo e fecondo, è soprattutto noto per la sua opera principale, le Etimologie, che è una specie di enciclopedia del sapere dell'epoca, in venti volumi. E' anche un ottimo compendio etimologico latino, anche se non segue i criteri odierni e quindi le sue etimologie sono scarsamente considerate. Io tuttavia non le getterei tanto facilmente alle ortiche, in quanto sono basate soprattutto su criteri fonetici e analogici che invece sono appannaggio di una certa ricerca esoterica. Si festeggia il 4 Aprile.

Ray 09-10-2010 00.09.19

Eugenio/a
 
Dopo minuziosa e attenta analisi filologica (P: ) ho deciso che il nome in origine era femminile, benchè questo possa non apparire così evidente.

Il nome Eugenio, pur se di origine greca, si diffonde solamente col cristianesimo. Col latino Eugenius venne reso il greco Eugheniòs ma, se è vero che il latino femminile Eugenia è probabilmente la femminilizzazione del maschile, io propendo a pensare che invece il greco maschile derivi dal femminile Eughenia. Forse mi riuscirà di spiegare meglio il perchè una volta illustrato il significato.

Eugheniòs è un composto di due termini: eu, che vuol dire "bene" e dalla radice ghènos che indica "nascere, generare". Eugenio è quindi un "bene nato", uno di buona genia. Ossia un nobile, come appunto genericamente si indicava all'epoca.
C'era però un termine, in greco, che indicava la nobiltà di nascita come un valore, l'eughenia appunto, e io credo sia antecedente il suo utilizzo come nome proprio. Di qui una parte della mia convinzione sull'origine femminile.

Dal punto di vista tradizional-spirituale da cui ci poniamo "nobile" significa dotato di un equipaggiamento spirituale non comune, adatto ad intraprendere un cammino di perfezionamento. Nato nobile è quindi colui che questo equipaggiamento lo ha ereditato, gli viene dal sangue. Insomma fort(u)nato o "nato con la camicia". Anticamente, in senso tradizionale, infatti le classi sociali si distinguevano per qualità spirituali e i "nobili" erano coloro la cui genia, in un modo o nell'altro, discendeva da quei "figli degli dei" che avrebbero, illo tempore, fecondato le "figlie degli uomini", dotando parte dell'umanità dell'equipaggiamento necessario all'evoluzione spirituale. Poi Cristo avrebbe aperto la porta a tutti... senza per questo modificare la condizione favorevole di chi ha l'"eughenia".

Eugenio/a quindi starebbe ad indicare un'avvenuta eughenia... segnalerebbe il fortunato equipaggiamento in dotazione.
Per inciso il significato di Adele è praticamente identico.


Come dicevo sopra è stato il cristianesimo ad adottare e diffondere il nome in modo massiccio. Ventotto tra santi e beati più quattro papi. L'onomastico è quindi foriero del calssico imbarazzo della scelta: il più utilizzato comunque è il 13 Luglio, quando si ricorda San Eugenio vesacovo di Cartagine e martire nel V secolo. Per le femminucce si ricorda una Santa Eugenia martire a Roma nel II secolo. La sua immagine è magnificamente raffigurata nei mosaici di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna. Si festeggia il 25 Dicembre.



PS: scusa per l'attesa Red fiori.gif

Astral 02-12-2011 00.32.30

Citazione:

Originalmente inviato da Era (Messaggio 29701)
Inoltre, nonostante la faccenda del toro faccia pensare diversamente di primo acchito, io lo collegherei all'elemento Aria (ma bon, ne potremo discutere meglio dopo Marco, Matteo e Giovanni).

piccola interruzione...lo colleghi tu all' elemento aria?
allora non fai alcun collegamento con lo zodiaco?
è una domanda giusto per capire...visto che tutto
in qualche modo si ricollega....il toro nello zodiaco
è terra...se non sbaglio.....
vabbè forse corro troppo...aspetto Marco Matteo e
Giovanni....:C: fiori.gif

Ho cercato bene, mi pare che hai messo il significato di Marco e Matteo ma Giovanni non c'è :)fiori.gif

Ray 02-12-2011 01.29.45

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 106767)
Ho cercato bene, mi pare che hai messo il significato di Marco e Matteo ma Giovanni non c'è :)fiori.gif

Ma sei sicuro? Sicuro sicuro sicuro? Hai guardato bene in tutte le 8 pagine?

Ok, hai ragione, non c'è.

Lo metto in cantiere... prossima settimana dovrebbe essere pronto.

gibbi 02-12-2011 13.10.32

Visto che hai ripreso l'attività....Marta? Grazie

Ray 29-12-2011 16.13.22

Giovanni/a Gianni/a
 
Eccomi... settimana un po' lunghina, sorry.

Giovanni, assieme al femminile Giovanna e ai due antichi ipocoristici (parolaccia già usata un po' di post fa) Gianni e Gianna, è uno dei nomi più diffusi in tutto il mondo cristiano fin dalle sue origini. Il francese Jean, lo spagnolo Juan, l'inglese John, il tedesco Johann, il russo Ivan, l'ungherese Janos e il rumeno Ion sono altrettanto, se non più ancora, diffusi del corrispondente italiano.

L'attuale forma italiana, a differenza della maggior parte dei nomi che ci arrivano sotto forma dotta, è un adattamento popolare (le motivazioni di questa affermazione sono lunghe da spiegare e noiose da leggere, ma se me le chidete le dico) della tardiva forma latina Ioannis, che viene dall'ecclesiastico Iohannes (o Iohannis), corrispondente al greco Ioannes.
Entrambe queste forme riproducono il nome ebraico Yohanan, che è quello originario.

Yohanan, nome ebraico toeforico assai comune, è un composto di Yo-, forma abbreviata del nome del Dio d'Israele (Yahvè) e da hanan, che vuol dire "ebbe misericordia".
Il significato letterale del nome è dunque "Dio ha avuto misericordia"... il nome era molto comune perchè veniva dato ad un figlio lungamente atteso, quando ormai si erano perse le speranze di una nascita. Il più famoso Giovanni è un esempio di questa usanza... mi riferisco a Giovanni Battista, che i genitori Elisabetta e Zaccaria ebbero in tarda età.

L'altro Giovanni "più famoso" è l'evangelista, autore dell'unico vangelo scritto in greco e dell'Apocalisse. Il primo viene chiamato Battista anche per distinguerli.
Dopo loro due i casi famosi si sprecano. Il nome era talmente popolare che lo ebbero papi, condottieri, re, artisti: basti pensare a Boccaccio, Verga, Pascoli, Brahms, Bach...
Il personaggio letterario più famoso a portare questo nome è certamente Don Juan Tenorio, tradotto in italiano Don Giovanni Tenorio, talmente popolare da essere divenuto il modo comune di indicare un seduttore (essere un dongiovanni).

Per quanto riguarda l'onomastico solitamente si tende a scegliere tra il 27 Dicembre (l'evangelista) e 24 Giugno (il Battista). Il secondo è più popolare, essendo la notte tra il 23 e il 24 Giugno "magica" per via del solstizio d'estate. Tuttavia c'è anche chi preferisce festeggiare il 31 Gennaio, data che ricorda San Giovanni Bosco, fondatore dell'Ordine dei Salesiani. Le Giovanne invece possono festeggiare anche il 30 Maggio, quando si ricorda Santa Giovanna d'Arco, la "pulzella d'Orleans", liberatrice delle terre di Francia e martire sul rogo ad opera degli inglesi.

Per quanto riguarda le interpretazioni "esoteriche" che solitamente provo a proporre in questo tread si possono seguire due linee. La prima, quella del significato del nome, rimanda alla misericordia divina come causa connaturata alla manifestazione di chi lo porta, misericordia che se nel popolare è vista nei confronti dei genitori, nel generale dovrebbe essere vista nei confronti del sistema-mondo... quindi Giovanni è una specie di donum-dei, qualcuno mandato da Dio per qualche motivo. La seconda linea, derivante direttamente da questa, conferisce ai due Giovanni legati alla vita di Gesù la prerogativa di avere conformato profondamente il nome con le loro Presenze. Diventano quindi entrambi emblemi della missione giovannea, il primo "iniziatore" addirittura di Gesù e l'altro divulgatore che tramanda l'iniziazione da Gesù apportata... a meno di continuare a credere che l'Apocalisse sia una sorta di previsione di futuri ed oscuri accadimenti.



Seguirà Marta (la fidanzata di Lupo Alberto). A disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, a voi tutti, buonasera.

gibbi 29-12-2011 16.22.30

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 107630)
Eccomi... settimana un po' lunghina, sorry.

Seguirà Marta (la fidanzata di Lupo Alberto). A disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, a voi tutti, buonasera.

icon_mrgr: La fidanzata di Lupo Alberto attende a piè fermo.....
Carino questo formale saluto di commiato , buon pomeriggio a te.

Ray 29-12-2011 16.36.35

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi (Messaggio 107632)
Carino questo formale saluto di commiato , buon pomeriggio a te.

Non ti puoi ricordare perchè sei giovane... ma negli anni cinquanta, per l'esattezza nel 55 e nel 56, la Radio Rai mandò in onda ogni giorno una rubrica a cura di Carlo Tagliavini che si chiamava "un nome al giorno" e quotidianamente dava il significato di un nome, di solito quello che cadeva come onomastico. La rubrica era nel Taccuino del Buongiorno, parte del Giornale Radio delle 7. Si accomiatava sempre con la stessa frase che non era quella che ho usato io ma, se non erro, simile. Mi pareva corretto un omaggio...


icon_mrgr:icon_mrgr:

Astral 29-12-2011 17.40.40

Grazie :)

diamantea 02-01-2012 20.33.11

Per favore Ray, quando hai tempo, se mi dici il significato del nome Ambra, grazie fiori.gif

Ray 21-01-2012 18.37.24

Marta
 
Nome esclusivamente femminile, si diffonde in modo considerevole in seguito al cristianesimo. Nei Vangeli è infatti riportato un episodio della vita di Gesù in cui Marta, sorella di Maria di Betania e di Lazzaro, è protagonista. Episodio sul quale torneremo dopo nel tentativo di interpretare il significato.
La versione evangelica del nome è già quella greca, Màrtha, da cui la traduzione latina Martha. E' tuttavia piuttosto semplice, da questa, risalire al probabilmente originale aramaico Martà, corrispondente del nome comune martà, che vuol dire "signora, padrona, dominatrice"... insomma matrona. Il termine aramaico è il femminile di màr, che vuol dire appunto signore, padrone.
Il nome, già prima di Cristo, era abbastanza comune sia in Palestina che in Siria... come deduciamo dalla profetessa siriaca Marta di cui Plutarco ci narra e che, pare, godesse di ampia considerazione e fama.

Se trovare il significato è stato abbastanza semplice, l'interpretazione dello stesso richede a mio avviso di usare un po' di prudenza su alcune sottiglezze. Torniamo all'episodio evangelico, piuttosto famoso:
Gesù si era recato in visita alla casa di Lazzaro e Marta, tutta contenta, si mette ai fornelli per preparare un buon pasto. Sua sorella Maria però, invece di aiutarla, rimane a bocca aperta ad ascoltare Gesù. Al che Marta si spazientisce e si rivolge a Gesù chidendogli come mai non le dice di aiutarla e la lascia sola a fare tutti i servizi. Gesù risponde: "Marta, Marta, tu ti inquieti e ti agiti troppo e per troppe cose. Eppure una sola cosa ha valore. Maria ha scelto la parte migliore e non le sarà tolta.

La leggenda, in seguito, identifica la sorella Maria con Maria Maddalena... identificazione errata secondo molti, ma che tuttavia non ha ipedito che nascesse il proverbio "far da Marta e da Maddalena", nel senso di dedicarsi a due aspetti contrastanti della vita. In ogni caso, nell'episodio, Marta rappresenta la vita attiva e Maria la vita contemplativa.

Questo modo di vedere le cose ha sempre fatto si che il significato di "signora e padrona" venga riferito alla casa e alle cose pratiche, tanto che Marta è diventata la patrona degli ospizi e dei pellegrini, data la sua particolare premura verso gli ospiti.
Io però non la vedo proprio così, o meglio, non solo così.
Innanzitutto il significato di Signora e Padrona, da un punto di vista spirituale, riporta al corrispondente grado di perfezionamento per il quale una è padrona di se stessa... Donna a tutti gli effetti (come dire Uomo in senso gurdjeffiano), cosa che nn ha nulla a che fare con le preoccupazioni mondane, financo la più nobile ospitalità. In secondo luogo, se vogliamo parlare di simbologia dell'episodio, potremmo avere il diritto di considerare le due donne come rappresentanti di due aspetti presenti in ogni donna, i quali, se anche inizialmente appaiono contrastanti (vita attiva e contamplativa) vanno però integrati ed armonizzati per il raggiungimenti di un completo sviluppo. Possono tuttavia continuare a rappresentare due tendenze, e quindi due modalità diverse, di cammino.

Il mio modo di vedere le cose quindi fa di Marta un augurio al raggiungimento del grado di perfezionamento corrispondente al nome e inoltre, segnala una tendenza a cui prestare una certa attenzione nel metodo utilizzato per ricercare questo raggiungimento. L'episodio evangelico è chiaro in proposito: "tu ti inquieti e ti agiti troppo e per troppe cose" è generoso nell'inidicare la necessità di distinguere ciò che ha valore da ciò che ne ha di meno o non ne ha.

Concludo segnalando l'onomastico il 29 Luglio. A disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, a voi tutti, buonasera.

diamantea 23-01-2012 08.58.01

Carmelo
 
Metto in lista il nome Carmelo, buona giornata. fiori.gif

luke 04-04-2012 12.37.59

Io metto in lista Manuele/a fiori.gif

Ray 04-04-2012 12.45.18

Ok,ammetto di essermi dimenticato. Sorry.

La lista attuale comprende:
Ambra
Carmelo
Manuele/a

Prossimamente su questi schermi.


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