Ermopoli

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Ray 03-02-2007 18.01.29

Difficoltà di esprimersi
 
Lo so che esiste già una discussione simile, che però verteva soprattutto sulla paura di esprimersi e sui motivi più o meno consci che ci fan restare fuori dalle discussioni (senso di inadeguatezza, insicurezze varie ecc.).
Inoltre c'è anche una discussione (esoterismo/la parola) che potrebbe collegarsi... ma volevo porre l'attenzione su quelle che possono essere le difficoltà intrinseche dell'esprimersi, per vedere se vanno al di la dello psicologico o meno e in che misura e modo.

Chiunque scriva, che sia in un forum o che, si scontra con la difficoltà di dire effettivamente quel che vuole dire, ovvero con la differenza tra quel che dice e quel che intende.

Non mi sto riferendo alla conoscenza più o meno vaga dell'uso della lingua, anche se conoscerla bene certamente aiuta. Il punto è che queste difficoltà le riscontrano anche coloro che la conoscono bene (almeno rispetto alla media... sarebbe da chiedere a chi la conosce davvero bene).

La difficoltà di cui parlo non avviene solo nella scrittura, ma anche nel parlare, dove comunque è meno marcata perchè parlando ci si può aiutare con gesti, toni ecc.
In qualche modo la difficoltà sta nel "tradurre" ciò che è dentro verso fuori utilizzando il tramite del linguaggio. Personalmente ritengo di usare le parola abbastanza bene, ciò nonostante spesso mi sono trovato di fronte, nell'esprimere un qualcosa, in una differenza tra ciò che intendevo e il prodotto dell'eprimere.

Osservando come potevo la cosa, mi è parso utile fare la seguente distinzione: possiamo esprimere pensieri, sentimenti/emozioni o sensazioni. Mente, cuore, corpo.

Per come la vedo io ci sono due fattori: da una parte ritengo il linguaggio più "mentale", ovvero oggettivamente più adatto ad esprimere ciò che si trova nell'ambito del pensiero e conseguentemente in maggiore difficoltà quando si tratta di esprimere sentimenti e sensazioni (chi sa esprimere sentimenti viene normalmente considerato artista).

Dall'altra parte ci sono le propensioni personali... chi è più mentale, chi più emotivo, chi più corporeo. Credo che anche questo influisca sulle personali difficoltà ad esprimere, aumentando o diminueno quelle oggettive a seconda dei casi.

Voi che ne pensate?

jezebelius 03-02-2007 18.43.18

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 29430)
Lo so che esiste già una discussione simile, che però verteva soprattutto sulla paura di esprimersi e sui motivi più o meno consci che ci fan restare fuori dalle discussioni (senso di inadeguatezza, insicurezze varie ecc.).
Inoltre c'è anche una discussione (esoterismo/la parola) che potrebbe collegarsi... ma volevo porre l'attenzione su quelle che possono essere le difficoltà intrinseche dell'esprimersi, per vedere se vanno al di la dello psicologico o meno e in che misura e modo.

Chiunque scriva, che sia in un forum o che, si scontra con la difficoltà di dire effettivamente quel che vuole dire, ovvero con la differenza tra quel che dice e quel che intende.

Non mi sto riferendo alla conoscenza più o meno vaga dell'uso della lingua, anche se conoscerla bene certamente aiuta. Il punto è che queste difficoltà le riscontrano anche coloro che la conoscono bene (almeno rispetto alla media... sarebbe da chiedere a chi la conosce davvero bene).

La difficoltà di cui parlo non avviene solo nella scrittura, ma anche nel parlare, dove comunque è meno marcata perchè parlando ci si può aiutare con gesti, toni ecc.
In qualche modo la difficoltà sta nel "tradurre" ciò che è dentro verso fuori utilizzando il tramite del linguaggio. Personalmente ritengo di usare le parola abbastanza bene, ciò nonostante spesso mi sono trovato di fronte, nell'esprimere un qualcosa, in una differenza tra ciò che intendevo e il prodotto dell'eprimere.

Osservando come potevo la cosa, mi è parso utile fare la seguente distinzione: possiamo esprimere pensieri, sentimenti/emozioni o sensazioni. Mente, cuore, corpo.

Per come la vedo io ci sono due fattori: da una parte ritengo il linguaggio più "mentale", ovvero oggettivamente più adatto ad esprimere ciò che si trova nell'ambito del pensiero e conseguentemente in maggiore difficoltà quando si tratta di esprimere sentimenti e sensazioni (chi sa esprimere sentimenti viene normalmente considerato artista).

Dall'altra parte ci sono le propensioni personali... chi è più mentale, chi più emotivo, chi più corporeo. Credo che anche questo influisca sulle personali difficoltà ad esprimere, aumentando o diminueno quelle oggettive a seconda dei casi.

Voi che ne pensate?

Effettivamente ci sono, per il mio caso ad esempio, delle discrepanze tra ciò che vorrei dire e cio che, invece, vien fuori.
Molte volte mi sono accorto che quando cercavo di rendere più bella la forma ovvero quando pensavo di impegnarmi in questo " servizio", la forma, appunto, non usciva gran che: mi chiedo se mai lo è stata e se mai lo sarà anche con eventuali post, relazioni ed altro.
Insomma credo, concordando con quello che dici, che vi sia una differenza che molto spesso si nasconde dietro una forma illusoria,nel senso che quella non è ciò che avremmo pensato per ciò che vogliamo intendere, costruita ad hoc dalla mente. In altre parole come un cappuccino che viene occultato da un'abbondante spruzzata di cacao: è bello a vedersi ma sostanzialmente il suo gusto viene falsato dal cacao stesso.
Allo stesso modo, ad esempio in un post, si può rendere la forma abbastanza scorrevole mentre il contenuto ne risente. Credo che sia questo anche un mio problema, voglio sperare, per me, nella minore quantità dei casi....!
Comunque questo oscurantismo tra ciò che vorrei dire e ciò che al contrario ne esce, credo, ma posso sbagliare, derivi da un lato dalla circostanza di fare "bella figura ", insomma quanti non pensano che possono essere giudicati da ciò che dicono anche solo per un istante; dall'altro, che è ancora più grave mi rendo conto, dalla forzatura della mente a farla divenire " filtro" idoneo per l'esposizione.
Mi sono accorto che quando butto giu di getto qualcosa, non curandomi in quel momento della forma, oltre a risentirne poco quest'ultima anche il contenuto risponde a ciò che vorrei trasmettere.
In conclusione l'attribuire alla mente, in un determinato momento, il ruolo di moderatore delle parole non fa altro che creare malintesi anche in attività discorsiva. Cerco, ad esempio, di moderare utilizzando un termine al posto di un'altro per l'esattezza che poi alla fine non risulta essere coerente con ciò che voglio esprimere.
E' un blocco che sto cercando di sciogliere, per cui, suppongo, si tratti di qualcosa che arriva da lontano.

'ayn soph 03-02-2007 23.16.42

già molto è stato detto sopra a proposito di quello che viene formulato e di quello che esce, attraverso filtri mentali o formali, vorrei aggiungere che il parlare e lo scrivere cmq sono due cose distinte, ma l'esprimeersi alla fine è una cosa univoca.
per me la questione verte sul livello di espressione linguistico usato, e cioè se parlo in prima persona, libero da schemi, vincoli e forme sono io che parlo, se invece delego l'esprimere ad un'altro che non sono io diventa tutto soggettivizzato a quella parte di me, quindi decidere a priori se parlare con "l' anima" o più semplicemente con altre parti.

Era 04-02-2007 01.08.37

scusa Jez...ma perchè citi totalmente Ray anche se tra
il tuo intervento e il suo non c'è ancora nulla?
ok ok sono una rompiboccaccia:

si penso anch'io che tra il parlare e lo scrivere ci sia
differenza...
il guaio mio è che se parlo...magari penso anche a cio che dico...e spesso mi intortolo...
se scrivo...lascio fluire quel che sento....

'ayn soph 04-02-2007 01.24.17

per me invece la differenza tra il parlare e lo scrivere la noto tra gli argomenti da trattare (un po come dice Era), nel parlare, se non sono "padrone" dello stesso risulto un po stentato, ma solo in quel caso.

Uno 04-02-2007 01.44.59

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 29463)
per me invece la differenza tra il parlare e lo scrivere la noto tra gli argomenti da trattare (un po come dice Era), nel parlare, se non sono "padrone" dello stesso risulto un po stentato, ma solo in quel caso.

No scusa e invece se scrivi (al posto di parlare) di una cosa di cui non sei padrone che fai?
Ovvio che non parliamo di andare a fare ricerche per imbastire... quello oltre che essere non produttivo (a meno che non si parli di alcune singole nozioni nel discorso in generale) mi sa anche di falso.... io intendo scrivendo di propria penna o tastiera.....

Comunque pur condividendo il discorso della padronanza dell'argomento, nell'espressione alla fine vige la stessa regola dell'ascolto/lettura: l'attenzione, più ne metto e più mi esprimo... attenzione non significa razionalizzione... non solo, anche ma insieme alla spontaneità...
Sembra un pardosso... se ci ragiono non sono spontaneo... un cavolo... se il mio ragionare è ben integrato, senza sforzo... posso pure essere spontaneo, il discorso si complica quando (come in tutto poi) cerco di "trovare" un utile personale da ciò che dico... insomma i soliti discorsi di importanza personale, li si distorce tutto, primo perchè non esprimo me stesso ma quello che credo possa comodarmi, secondo per quanto me lo nascondo tento di far capire che conosco una cosa che in realtà non conosco...
Insomma attenzione = mettere l'anima... ho solo complicato ed espanso un pò quello che ha scritto Ayn due post fa.

Ray 04-02-2007 14.09.33

Citazione:

Originalmente inviato da Era (Messaggio 29462)
il guaio mio è che se parlo...magari penso anche a cio che dico...e spesso mi intortolo...
se scrivo...lascio fluire quel che sento....

Questo mi interessava molto, grazie Era. Credo che sia uno spunto su cui tutti debbano soffermarsi...

Ray 04-02-2007 14.16.23

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 29465)
Sembra un pardosso... se ci ragiono non sono spontaneo... un cavolo... se il mio ragionare è ben integrato, senza sforzo... posso pure essere spontaneo, il discorso si complica quando (come in tutto poi) cerco di "trovare" un utile personale da ciò che dico... insomma i soliti discorsi di importanza personale, li si distorce tutto, primo perchè non esprimo me stesso ma quello che credo possa comodarmi, ...

Capisco quello che dici ma avrei una domanda. Dici che l'importanza personale distorce perchè il suo interesse applica un filtro a quello che dovrebbe uscire, togliendo, aggiungendo, insomma modificando. Ok.
Parli anche di ragionare integrato... se è bene integrato non toglie la spontaneità.
Quindi si tratta di due fattori che concorrono a distorcere o di due aspetti dello stesso?

Come dire... integro bene il ragionare e ho ancora l'IP che distorce oppure riesco ad escludere l'IP per quel discorso e mi resta il ragionare non integrato che distorce? Oppure sistemato l'uno va a posto anche l'altro?

So che sembra banale o eccessivamente pignolo... però lo ritengo un punto assai importante da sviscerare.

Uno 04-02-2007 15.12.55

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 29481)
Capisco quello che dici ma avrei una domanda. Dici che l'importanza personale distorce perchè il suo interesse applica un filtro a quello che dovrebbe uscire, togliendo, aggiungendo, insomma modificando. Ok.
Parli anche di ragionare integrato... se è bene integrato non toglie la spontaneità.
Quindi si tratta di due fattori che concorrono a distorcere o di due aspetti dello stesso?

Come dire... integro bene il ragionare e ho ancora l'IP che distorce oppure riesco ad escludere l'IP per quel discorso e mi resta il ragionare non integrato che distorce? Oppure sistemato l'uno va a posto anche l'altro?

So che sembra banale o eccessivamente pignolo... però lo ritengo un punto assai importante da sviscerare.

Sono la stessa cosa definita diversamente.... se non ho Importanza Personale il mio ragionare è fluido, è uno strumento che il mio vero essere usa... come io Uno uso un pc e gli faccio fare quello che voglio.... se invece ci metto IP è come se il pc mi rappresentasse, quindi ragiona in maniera automatica, a volta va bene su piccole cose ma spesso contorce cose semplici....
Per intenderci se ti lasciassi parlare con il mio pc in linguaggio macchina, cioè codici di programmazione, solo qualche esperto capirebbe cosa dice (intorcolato) se invece Io che comando il pc, lo uso, uso la potenza del linguaggio macchina, dei suoi codici, ma creo delle interfacce umane che usano la parola per interagire con gli altri ecco che la comunicazione diventa possibile.
Si potrebbe dire ma allora due pc che comunicassero direttamente in linguaggio macchina...... caso raro... devono essere della stessa specie, stesso sistema operativo e stessi linguaggi... inoltre questo va bene solo per scambiarsi i dati (file) ma poi ci vuole qualcuno che ci faccia qualcosa con questi dati.
Internet, per chi non lo sapesse, almeno con le pagine web e qualche altra cosa, è una rete che permette a macchine molto diverse di comunicare a prescindere dai sistemi operativi etc.... la tecnolgia è arrivata prima... o meglio ha scopiazzato come sempre ma ha riportato in luce prima qualcosa che dovrà tornare anche in altro modo. Di che cosa può essere internet il simbolo?

jezebelius 04-02-2007 16.33.58

Citazione:

Originalmente inviato da Era (Messaggio 29462)
scusa Jez...ma perchè citi totalmente Ray anche se tra
il tuo intervento e il suo non c'è ancora nulla?
ok ok sono una rompi

boccaccia:hai ragione...non sono stato attento: L'ho preso, non accorgendomene, in maniera automatica semplicemente perchè avevo pensato a " riprendere" la sua descrizione, come punto comune di partenza.

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 29485)
Sono la stessa cosa definita diversamente.... se non ho Importanza Personale il mio ragionare è fluido, è uno strumento che il mio vero essere usa... come io Uno uso un pc e gli faccio fare quello che voglio.... se invece ci metto IP è come se il pc mi rappresentasse, quindi ragiona in maniera automatica, a volta va bene su piccole cose ma spesso contorce cose semplici....
Per intenderci se ti lasciassi parlare con il mio pc in linguaggio macchina, cioè codici di programmazione, solo qualche esperto capirebbe cosa dice (intorcolato) se invece Io che comando il pc, lo uso, uso la potenza del linguaggio macchina, dei suoi codici, ma creo delle interfacce umane che usano la parola per interagire con gli altri ecco che la comunicazione diventa possibile.
Si potrebbe dire ma allora due pc che comunicassero direttamente in linguaggio macchina...... caso raro... devono essere della stessa specie, stesso sistema operativo e stessi linguaggi... inoltre questo va bene solo per scambiarsi i dati (file) ma poi ci vuole qualcuno che ci faccia qualcosa con questi dati.
Internet, per chi non lo sapesse, almeno con le pagine web e qualche altra cosa, è una rete che permette a macchine molto diverse di comunicare a prescindere dai sistemi operativi etc.... la tecnolgia è arrivata prima... o meglio ha scopiazzato come sempre ma ha riportato in luce prima qualcosa che dovrà tornare anche in altro modo. Di che cosa può essere internet il simbolo?

Allora il Pc può essere controllato, e quindi lo si utilizza quale tramite per l'espressione sia che si parli e sia che si scriva, oppure può contrallorci per cui, in questo caso caso, si aumenta L'Importanza Personale o meglio con questa creo ulteriore interfacce che hanno la mancanza di fluidità per caratteristica.
Mi pare di capire che, d'altro canto, ognuno potrebbe dire ciò che vuole ed attribuire il significato soggettivizzato a prescindere dal farsi capire o meno.
In poche parole se si utilizza Internet come " mare " per la comunicabilità di dati sarà ogni PC singolarmente che dovrà conformarsi a questo fluido e non viceversa, no?
Internet allora potrebbe essere il simbolo di qualcosa che unisce tutti allo stesso modo; qualcosa di comune che forse potrebbe essere definito come inconscio collettivo?

Shanti 06-02-2007 16.42.02

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Comunque pur condividendo il discorso della padronanza dell'argomento, nell'espressione alla fine vige la stessa regola dell'ascolto/lettura: l'attenzione, più ne metto e più mi esprimo... attenzione non significa razionalizzione... non solo, anche ma insieme alla spontaneità...
Sembra un pardosso... se ci ragiono non sono spontaneo... un cavolo... se il mio ragionare è ben integrato, senza sforzo... posso pure essere spontaneo, il discorso si complica quando (come in tutto poi) cerco di "trovare" un utile personale da ciò che dico... insomma i soliti discorsi di importanza personale, li si distorce tutto, primo perchè non esprimo me stesso ma quello che credo possa comodarmi, secondo per quanto me lo nascondo tento di far capire che conosco una cosa che in realtà non conosco...

L’importanza personale… E’questa dunque che mi impedisce di esprimermi, di esprimere me stessa. Paralizza la mia mente di fronte a qualunque argomento, dicendomi che sono un’idiota e che non arriverò mai a capire perché non sono in grado. Dice alla mia mente che è troppo limitata che non ce la può fare, mi fa mollare prima ancora di cominciare. Una bestia nera che combatto tacendo, sbagliando lo so, per non darle modo di distorcere quello che realmente penso e sento, e che resta nascosto in un luogo da cui non riesco a farlo uscire, se non dopo uno sforzo enorme che mi fa stare male per ore e ore. Questo pensavo fosse il significato del mio silenzio, e invece l’importanza personale agisce anche in questo caso perché poi alla fine quello che ne esce è l’immagine della saccente che non interviene perché sa già tutto. No, anzi mi impedisco di imparare e capire. E’ una lotta continua contro qualcosa che mi sembra diventare sempre più grande, che mi graffia e mi morde costringendomi all‘immobilità per sentire meno dolore. E mi fa graffiare e mordere chi mi dice di fare uno sforzo: come dire a qualcuno che non ha le gambe di camminare. Hai un bel dirgli che le gambe le ha, lui non se le vede… Ognuno ha i suoi mostri e questo è il mio.
Se sono qui a scrivere tutto questo, sulla mia difficoltà ad esprimermi, sforzandomi di camminare su un paio di gambe che ancora non vedo ma spero di avere nonostante tutto, è perché c’è una sola cosa che mi spaventa più di questa bestia… ed è la paura di fallire, e perdere ciò che questo posto e le persone che lo frequentano per me rappresentano.

jezebelius 06-02-2007 17.34.20

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 29585)
L’importanza personale… E’questa dunque che mi impedisce di esprimermi, di esprimere me stessa. Paralizza la mia mente di fronte a qualunque argomento, dicendomi che sono un’idiota e che non arriverò mai a capire perché non sono in grado. Dice alla mia mente che è troppo limitata che non ce la può fare, mi fa mollare prima ancora di cominciare. Una bestia nera che combatto tacendo, sbagliando lo so, per non darle modo di distorcere quello che realmente penso e sento, e che resta nascosto in un luogo da cui non riesco a farlo uscire, se non dopo uno sforzo enorme che mi fa stare male per ore e ore. Questo pensavo fosse il significato del mio silenzio, e invece l’importanza personale agisce anche in questo caso perché poi alla fine quello che ne esce è l’immagine della saccente che non interviene perché sa già tutto. No, anzi mi impedisco di imparare e capire. E’ una lotta continua contro qualcosa che mi sembra diventare sempre più grande, che mi graffia e mi morde costringendomi all‘immobilità per sentire meno dolore. E mi fa graffiare e mordere chi mi dice di fare uno sforzo: come dire a qualcuno che non ha le gambe di camminare. Hai un bel dirgli che le gambe le ha, lui non se le vede… Ognuno ha i suoi mostri e questo è il mio.
Se sono qui a scrivere tutto questo, sulla mia difficoltà ad esprimermi, sforzandomi di camminare su un paio di gambe che ancora non vedo ma spero di avere nonostante tutto, è perché c’è una sola cosa che mi spaventa più di questa bestia… ed è la paura di fallire, e perdere ciò che questo posto e le persone che lo frequentano per me rappresentano.

Il fatto Sha è che molto certamente le gambe, fino ad ora, non se le vede nessuno. Tutti, bene o male, si combatte con qualcosa di invisibile che nella maggior parte dei casi, ben celata, ci fa convincere della non esistenza.
Credo che il fatto stesso di essere riuscita a vedere quello che ti limita, e che in varia intensità limita un po tutti, è ciò che hai scritto che non vale " solo " per te, ripeto, ma per chiunque affronta una lotta di questo tipo.
Per quanto ognuno pensi, o per la pripria importanza personale o per atto di egoismo, a se stesso nel bene o nel male, non è da tutti rendersi conto di ciò che ha scritto. Per questo sei gia oltre, l'hai vista ed ora scalpita con la speranza di occultarsi di nuovo. E' si un mostro ma nulla vieta che possa essere sconfitto.

RedWitch 06-02-2007 17.54.33

Jeze, ha detto gran parte di quel che penso anche io...
Come credo tutti a proprio modo.. conosco il mostro che hai descritto Sha.. e il fatto di guardarlo.. di affrontarlo in questo modo, credo che sia stato importante..

Non molto tempo fa, qualcuno mi diceva sempre proprio quello che hai scritto.. hai le gambe, le braccia, sei sana.. eppure la paura mi paralizzava.
Una paura senza senso.... non riuscivo a muovere un passo per strada (e non metaforicamente..) senza che quel panico si impadronisse di me. E più lottavo per scacciarlo, e più si manifestava.. perchè lo nascondevo negli angoli più nascosti in me.. quando ho cominciato a guardare questo mostro, ha fatto un man mano un po' meno paura. Lo sforzo, sta nell'imparare a superare a piccoli passi ciò che ci limita.. un passo per volta, insistendo se il mostro torna... e senza tentare di scacciarlo.. se lo guardi.. come hai fatto oggi, le cose migliorano...

abbraccio:

Astral 06-02-2007 23.27.43

a me capita sempre sui forum, non riesco ad esprimere per iscritto ciò che voglio far intendere.dry.gif

Uno 06-02-2007 23.52.36

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 29600)
a me capita sempre sui forum, non riesco ad esprimere per iscritto ciò che voglio far intendere.dry.gif

A voce ci riesci? :)

Astral 07-02-2007 14.04.11

hehehe

Si a voce ci riesco meglio, merito anche della gestualità, però anche li ammetto che ci sono delle difficoltà, principalmente dato da ancora un inadeguato uso delle terminologie, lo ammetto:H

Haamiah 08-02-2007 01.58.28

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 29585)
L’importanza personale… E’questa dunque che mi impedisce di esprimermi, di esprimere me stessa. Paralizza la mia mente di fronte a qualunque argomento, dicendomi che sono un’idiota e che non arriverò mai a capire perché non sono in grado. Dice alla mia mente che è troppo limitata che non ce la può fare, mi fa mollare prima ancora di cominciare. Una bestia nera che combatto tacendo, sbagliando lo so, per non darle modo di distorcere quello che realmente penso e sento, e che resta nascosto in un luogo da cui non riesco a farlo uscire, se non dopo uno sforzo enorme che mi fa stare male per ore e ore. Questo pensavo fosse il significato del mio silenzio, e invece l’importanza personale agisce anche in questo caso perché poi alla fine quello che ne esce è l’immagine della saccente che non interviene perché sa già tutto. No, anzi mi impedisco di imparare e capire. E’ una lotta continua contro qualcosa che mi sembra diventare sempre più grande, che mi graffia e mi morde costringendomi all‘immobilità per sentire meno dolore. E mi fa graffiare e mordere chi mi dice di fare uno sforzo: come dire a qualcuno che non ha le gambe di camminare. Hai un bel dirgli che le gambe le ha, lui non se le vede… Ognuno ha i suoi mostri e questo è il mio.
Se sono qui a scrivere tutto questo, sulla mia difficoltà ad esprimermi, sforzandomi di camminare su un paio di gambe che ancora non vedo ma spero di avere nonostante tutto, è perché c’è una sola cosa che mi spaventa più di questa bestia… ed è la paura di fallire, e perdere ciò che questo posto e le persone che lo frequentano per me rappresentano.

Oltre a tutto quello che dici, io ci vedrei anche semplicemente timidezza e riservatezza, ma ogni esperienza ci forma e ci fa crescere, e se vediamo anche oltre quello che può sembrare in apparenza, è l'occasione per fare un passo avanti, per superare ciò che ci fa male e gettarcelo alle spalle.abbraccio:

Leggendo quanto dici(grazie) non ho potuto fare a meno di vedere quanto in maniera diametralmente opposta alla tua mi ci sia trovata io....
Dopo tanto tempo che passai a credere come te di non avere gambe e neppure braccia....di colpo mi accorsi di avere gambe, braccia, ali, e tutti gli optional anessi e connessi.....e da lì il passo fu breve a costruirmi una gigantesca IP, grande come una casa, che dico, come una montagna......Ma poi cominciai a ravvedermene, però destrutturare spesso è molto più difficile che strutturare, e anche quando ci sembra di aver 'smussato' o addirittura esserci liberati da qualcosa che non ci serve, arriva sempre qualcuno che ci fa vedere che non è esattamente come crediamo.......

Grey Owl 08-02-2007 10.06.27

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 29585)
L’importanza personale… E’questa dunque che mi impedisce di esprimermi, di esprimere me stessa. Paralizza la mia mente di fronte a qualunque argomento, dicendomi che sono un’idiota e che non arriverò mai a capire perché non sono in grado.

Nessuno giudica nessuno... e se anche qualcuno lo facesse sbaglierebbe quel qualcuno...
"Non si nasce imparati" recitava un antico detto... La verita' e' che ad un certo punto bisogna mettersi in gioco e giocare.

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 29585)
... c’è una sola cosa che mi spaventa più di questa bestia… ed è la paura di fallire, e perdere ciò che questo posto e le persone che lo frequentano per me rappresentano.

Shanti come potresti perdere la citta'?... la citta' non ti chiede altro che viverla... non impone tasse o gabelle... non vi sono obblighi se non quello di "donare" per quello che si ha... condividere... partecipare...

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 29585)
...perché poi alla fine quello che ne esce è l’immagine della saccente che non interviene perché sa già tutto. No, anzi mi impedisco di imparare e capire.

Beh... ti diro' che pure io trovo certi argomenti troppo "difficili" ma la citta' e' grande... vi sono molti negozi... vetrine... piazzette... basta guardarsi intorno.

fiori.gif

Uno 08-02-2007 10.39.06

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 29657)
. non vi sono obblighi se non quello di "donare" per quello che si ha... condividere... partecipare...

A dire il vero non è un obbligo, se uno vuole solo leggere che faccia, ce ne sono molti anche non registrati, certo non usufruirà dell'auto possibilità di mettere in moto dei meccanismi, metterci in gioco ci costringe ad osservarci etc etc

Sole 08-02-2007 20.44.12

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 29654)
Leggendo quanto dici(grazie) non ho potuto fare a meno di vedere quanto in maniera diametralmente opposta alla tua mi ci sia trovata io....
Dopo tanto tempo che passai a credere come te di non avere gambe e neppure braccia....di colpo mi accorsi di avere gambe, braccia, ali, e tutti gli optional anessi e connessi.....e da lì il passo fu breve a costruirmi una gigantesca IP, grande come una casa, che dico, come una montagna......Ma poi cominciai a ravvedermene, però destrutturare spesso è molto più difficile che strutturare, e anche quando ci sembra di aver 'smussato' o addirittura esserci liberati da qualcosa che non ci serve, arriva sempre qualcuno che ci fa vedere che non è esattamente come crediamo.......

Scusa solo una precisazione. L' Importanza Personale è ingannevole ed illude. Tu dici che ti è arrivata solo quando hai volato alto, in realtà esiste e si annida anche quando si vola molto basso.
Ad esempio chi si autocommisera è un Importantone di dimensioni industriali. Sta tutto ad osservarla come alleata e vedere come e da cosa è mossa e nutrita.

Haamiah 09-02-2007 03.44.58

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 29683)
Ad esempio chi si autocommisera è un Importantone di dimensioni industriali. Sta tutto ad osservarla come alleata e vedere come e da cosa è mossa e nutrita.


Chi si autocommisera solitamente è il depresso o comunque tendente alla depressione, e che solitamente tira via molte energie a chi glia sta vicino.....sicuramente il suo agire è un modo di attirare l'attenzione su di sè, e qui sta la la sua IP, ma dovuto ad una mancanza, a un non bastarsi, a una non fiducia in se stesso, vi è senz'altro anche molto egoismo.
Chi sta in alto invece è supergasato e non ha bisogno di nessuno(ovviamente per modo di dire..), anzi pensa di poter dare....
Penso che in questo caso l'IP sia decisamente maggiore, no?

Sole 09-02-2007 18.49.45

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 29703)
Chi si autocommisera solitamente è il depresso o comunque tendente alla depressione, e che solitamente tira via molte energie a chi glia sta vicino.....sicuramente il suo agire è un modo di attirare l'attenzione su di sè, e qui sta la la sua IP, ma dovuto ad una mancanza, a un non bastarsi, a una non fiducia in se stesso, vi è senz'altro anche molto egoismo.
Chi sta in alto invece è supergasato e non ha bisogno di nessuno(ovviamente per modo di dire..), anzi pensa di poter dare....
Penso che in questo caso l'IP sia decisamente maggiore, no?

Prendo in prestito un post di Ray sull'autostima
magari introduce meglio, ma stiamo andando fuori tema temo... visto che Grii ha aperto un Tread specifico possiamo parlarne dillà.

:C:

Shanti 10-02-2007 02.52.49

Citazione:

Originalmente inviato da Sole
Ad esempio chi si autocommisera è un Importantone di dimensioni industriali. Sta tutto ad osservarla come alleata e vedere come e da cosa è mossa e nutrita.

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah
Chi sta in alto invece è supergasato e non ha bisogno di nessuno(ovviamente per modo di dire..), anzi pensa di poter dare....
Penso che in questo caso l'IP sia decisamente maggiore, no?

E che è? Facciamo a chi ce l’ha più grande?:D
Ok… ognuno ha visto nel mio post ciò che ci voleva vedere secondo quello che ha rispecchiato, come a me i vostri. Per quanto mi riguarda a distanza di qualche giorno ho pensato e visto di tutto, tra le altre cose anche un probabile errore. A volte ci si sente scivolare in un baratro e tornare indietro diventa sempre più difficile come anche prendere la mano di chi te la porge per aiutarti, in questo caso per me era il tirare fuori la voce, il non riuscire a esprimermi. Quando la condizione è diventata insostenibile mi è uscito un grido così sgraziato che può avere dato fastidio, a me in primis, ma non ho saputo fare di meglio in quel momento, che mi abbia spinto l‘importanza personale oppure no. Che sia stato un errore oppure no.Quindi quello è uscito e cerco di sfruttare lottando contro la tentazione di nascondermi di nuovo per questo e cercando di non farmi toccare troppo dai giudizi e commenti altrui. Ormai è andata, proseguo portandomi appresso la mia importanza personale che non posso certo eliminare (e che probabilmente è quella che ora sta tentando di salvarsi la faccia ahahahah) cercando di osservarmi meglio che posso e... amen.
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Uno 10-02-2007 14.20.39

Brava Shanti...

(così mettiamo subito alla prova la tua importanza :D )


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