I dadi
Come metodo divinatorio uso i dadi. In antichità in Egitto era questo il loro uso, poi si tramutarono in gioco d'azzardo. Prima ancora che i dadi gli antichi egizi usavano dei piccoli ossicini di uccello.
Il mio metodo consiste nel lanciare due dadi e sommare il risultato di ognuno. Mentre si lancia bisogna pensare alla domanda per cui si vuole una risposta. La domanda deve prevedere la risposta in un "si" o un "no". Se la somma dei dadi è un numero primo, la risposta è positiva altrimenti è negativa. |
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Sarebbe troppo facile e toglierebbe tutto il gusto della divinazione :)
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Credo che ognuno scelga quello che a lui è più congeniale, io per risposte importanti, usavo un libricino, qualcuno doveva darmi un numero, oppure lo prendevo aprendo un grosso libro ad una pagina a caso e sommando le cifre che vi trovavo. Assotigliavo il numero alle unità (somma teosofica) e poi andavo alla pagine di quel libretto e la risposta che vi trovavo era di solito fedele all'esito.
Con il tempo ho tentato di farlo con due sassolini di colore diverso, che tenevo in tasca nei calzoni o della giacca, davanti al quesito ne estraevo uno e da precendte definizione di no e si, ne traevo una risposta. Poi questa abitudine se ne è andata come è arrivata. :C: |
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Diverso e' ,sempre mi pare , l'interpretazione dei segni . A questa davo il significato di divinazione. |
A meno di considerare il caso un segno ma allora vale anche per testa o croce .
Comunque attendo e' materia che non conosco. |
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3 4 5 6 7 8 4 5 6 7 8 9 5 6 7 8 9 10 6 7 8 9 10 11 7 8 9 10 11 12 Interessante... ce lo spieghi? |
Il primo numero nato nell'universo era sicuramente un numero primo. Voi direte che 20 non è un numero primo, e invece si! In quanto primo numero nato nell'universo ed essendo 1 un numero primo, anche quel venti "all'inizio dei tempi", poteva essere un numero primo. Il numero primo (cioè divisibile solo con se stesso e con il Primo) è il numero di Dio. I numeri sacri (1,2,3,5,7 e "9") sono tutti numeri primi ad eccezione del 9 che è il prodotto di due numeri primi (3x3) e del 12 che poi è una diversa rappresentazione del 7. Questo è chiamato un paradosso, perchè la logica lineare umana non ammette di queste eccezioni che in verità esistono e sono anche tante nell'universo. Il paradosso esprime anche una legge di base e cioè che due cose che sembrano palesemente opposte, in realtà si danno nascita tra loro.
Il dado è di per sé un oggetto sacro. Rappresenta il Tutto ossia il Creato. Lo spettro visibile è di 6 colori (la somma dei colori produce il nero) e la loro negazione è il bianco, che è l'assenza di colore (il mondo è in bianco e nero, cioè o c'è colore con le varie sfumature o c'è l'assenza di esso). Le note musicali sono sette, cioè sei note e il Do che apre e chiude l'ottava musicale. Il Do come il bianco è l'inizio e la fine di un esagono o di un cerchio in cui siano contenuti i sei punti (note musicali o i colori dello spettro visibile). Va da sé che il Sette (ermopoli ha come simbolo sette colori; perchè non ci mettiamo una stella a sette punte??? ) perchè questo numero contiene il creato e la sua stessa negazione, è il numero di ciò che è completo. Gli ebrei esprimono questo concetto di sette come numero di Dio sia nella Menorah che nella stella di davide. La Menorah è il candelabro a Sette braccia. La stella di Davide contiene l'unione tra i contrari dato dai due triangoli opposti (il Tutto, il Creato) e la sua negazione che è assente nella stella in quanto contiene la stella stessa. E' lo spazio intorno, quel "Nulla" senza il quale non potrebbe esistere il "Tutto". Dio è contemporaneamente l'Uno, cioè il primo nato; Il Tre, cioè gli opposti e il loro punto di incontro e il Sette, cioè il creato e la sua negazione. Il numero 12 esprime lo stesso concetto del 7. E' il doppio del 6, cioè il contrario di 6 e quindi rappresenta come il 7 il Creato e la sua negazione. Il 12 inoltre rappresenta un destino ancora da scrivere sulla domanda posta, ossia può mutare. Ricapitolando: - I numeri primi sono numeri sacri (quindi positivi di per sé); - Il dado con le sue sei facce rappresenta il Creato e senza collegamento con il Creato (tramite il simbolo) non ci può essere alcuna divinazione; - I due dadi rappresentano gli opposti che in realtà sono simili. Ogni dado infatti sarà un dado a sé, ma simile all'altro; |
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Se sono solo quelli che ho evidenziato io, che corrispondono alla definizone matematica (poi per carità, tu puoi adottarne altre, è il tuo sistema), il si ha una probabilità inferiore del no (15su36). Si parte dal presupposto che i no sono più frequenti dei si in natura? |
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Riguardo alla frequenza mi sono dimenticato di scrivere che il 12 in quanto diversa rappresentazione del sette da una risposta ambigua, ossia che per quella cosa il destino può mutare. |
Ho modificato così si capisce. In quanto il 12 rappresenta la stessa cosa del 7 ma non è un numero primo.
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Escluso il 12 sono 5 numeri primi e 5 numeri non primi. Hanno le stesse probabilità.
Riguardo ai colori, da bambino impriastricciavo tutto con gli acquerelli e notai che mischiandoli tutti veniva fuori il nero. |
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Riguardo alle probabilità non fanno parte del mio sistema quindi non sò. Riguardo ai colori sono sicuro, se li sommi viene il nero e il bianco è la loro assenza. Comunque non ha molta importanza il sistema non è sui colori ma sui numeri.
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Si wikipedia dà ragione a te sui colori. Ero convinto del contrario.
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Giusto , c'e' un collegamento col magico o col Creato altrimenti non c'e' divinazione , ci puo' stare anche con testa o croce allora .....basta avere fede in qualcosa che ti pare il sacro ed avere una doppia ed opposta rappresentazione simbolica . O c'e' del'altro ? |
Dove li metti i numeri sacri? Spiegami nel testa o crosce qual'è il collegamento con il Creato. Perchè io proprio non lo vedo. Se me lo spieghi ti dico che si può usare anche il testa o croce. Il pensare che accada una certa cosa o che ci sia collegamento con il Creato non vuol dire che c'è realmente. E' per questo che vanno usati i numeri sacri. Nel testa o croce tutto ciò manca.
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Chiedo eh ? |
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Testa e croce poi... testa (pensieri) e cuore (sentimenti), forza attiva e forza passiva, terra e cielo, aquila e leone, impero (testa) e chiesa (croce) ossia potere spirituale e temporale... ecc.ecc. Come vedi, volendo ce n'è eccome. |
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Se in qualche modo si riesce a spiegare al prorpio interiore una via, un modo, di risposta alle nostre sincere domande, è probabile ottenere risposte. |
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Mi interessa far notare che il lancio viene fatto con 3 monete per 6 volte. L'arte mantica suggerita da Ombra si chiama astragalomanzia e si basa sul lancio dei dadi per divinizzare. Si dice che fu proprio la dea Atena a inventare il gioco divinatorio degli astragali. In Italia si è diffusa l'astragalomanzia (o cubomanzia) ma divenne presto un gioco d'azzardo con l'utilizzo di tre dadi. Pare che in passato vi fosse un libro che definiva i vari risultati del lancio di 3 dadi. E' interessante notare come in questo caso si lanciano 3 dadi con 6 facce. Il medium cambia ma l'archetipo della divinazione è comprensibilmente il medesimo. |
Quello che non mi è chiaro nella divinazione è che in un certo senso le risposte sono preordinate, l'elemento sconosciuto è solo quale risposta uscirà.
Quando si fa una divinazione si è concentrati sulla domanda da fare, anche se penso che la risposta dipenda dal caso, come nel lancio dei dadi o delle monete. Io per un periodo praticavo l'I Ching, e visto che in esso le risposte sono un po' più articolate, tendevo ad adattare la risposta alla mia situazione, tanto che poi preferivo fare la domanda diretta per avere una risposta positiva o negativa, ma dato che dipendeva dal mio stato d'animo in quel momento la risposta che ne usciva era sempre quella che mi aspettavo.... (senza barare). Comunque ho smesso presto appunto per questo motivo ed anche perchè penso che le risposte vengano a noi anche senza di essa. Nella divinazione chi è che regola il caso di ciò che esce ? L'inconscio o una forza esterna che viene invocata in aiuto ? E ancora, mi dice la situazione in quel momento che devo considerare, non già cosa accadrà in futuro.... |
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Potremmo dire, e anche qui diciamo poco, che ci si rivolge all'essenza, quand'anche si invochi qualche entità si potrebbe parlare di proiezione. PS:interessante che le entità superiori (non ho detto positive) si in-vocano (chiamano dentro) e quelle inferiori (non ho detto negative) si e-vocano (chiamano fuori)... è interessante come pezzetto da considerare anche nel tread sulla magia. Tornando in tema: se si conosce, si è in grado di formulare, la domanda, da qualche parte di noi c'è anche la risposta. Questa è una cosa che grossomodo mi pare abbia detto anche tu da qualche parte. Le pratiche divinatorie avrebbero come scopo principale quello di entrare in comunicazione con quest'altra parte che ha la risposta e che quindi ha occultamente generato la domanda... le domande importanti vengono dal profondo e in quel profondo giacciono inascoltate le risposte. Solo secondariamente queste tecniche avrebbero lo scopo di far conoscere all'io quella singola risposta a quella singola domanda... la pratica in se dovrebbe avvicinare a quell'essenza a cui ci si rivolge, in un percorso quindi di unificazione di se stessi. Ho parlato di domande dal profondo... quindi non si tratta di chiedere chi vincerà il campionato di calcio per poterci scommettere su con tranquillità. Anche se, se è questo che uno desidera (scommettere con tranquillità) possiamo star certi che la risposta gli permetterà di farlo (poi sul vincere è un altro discorso icon_mrgr: ). Le forme con cui si cerca di far scaturire le risposte, ossia le varie e diverse tecniche, dovrebbero essere basate su dei meccanismi simbolici che permettono all'"inconscio" di esprimersi, con l'aiuto però per noi che conosciamo a priori la chiave di lettura... insomma questo è un sistema per un pezzo del cammino di comunicazione con quella parte. Bon, forse un po' di roba da approfondire l'ho proposta, quindi non incasino oltre. |
No no anzi incasiniamo.. :)
Oltre alla divinazione quali altri modi ci sono per entrare in contatto con quella parte inconscia che ha le risposte? E dove le prese o apprese? Chi gliele ha date? |
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Curiosa sta cosa...leggo.gif. Quasi come se le entità inferiori (anche se non ho chiaro quali esse siano) fossero già contenute dentro di noi, le avessimo comprese e possiamo chiamarle fuori quasi per dargli vita autonoma, le entità superiori dobbiamo invece "ospitarle" dentro di noi o comunque "con-fonderci" maggiormente con esse. |
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Invece non hai risposto veramente a Nike, si tutta la storia dei numeri sacri etc... ma cosa cambia realmente se usi tutto il tuo procedimento con i dadi o un semplice testa e croce una botta e via? |
Nel mio metodo c'è una basa logica su cosa è positivo e cosa no. Per questo non capisco come si possa dare a testa un significato e croce un altro in modo arbitrario, mi pare di aver risposto bene invece.
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A mio avviso è importante la domanda, il chiedere, poi se riusciamo ad entrare veramente in contatto con chi risponde , che sia l'universo o la parte più profonda di noi stessi, la risposta può manifestarsi tramite una moltitudine di segnali, al limite anche facendo ambaraba ci ci co co. |
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Io pensavo che la risposta fosse il collegamento col sacro dei segni scelti , da qui il dire che cio' che conta non e' il segno scelto ma il considerarlo sacro. Ma da quanto dice Uno evidentemente non basta a spiegare il fenomeno. |
Non sono d'accordo con luke. E' vero che è importante la domanda, ma la risposta non può essere un ambaraba ci ci co co, a meno che non si definisca che la semplicità del metodo sia più importante della logica e del collegamento simbolico con l'universo. Oppure la semplicità ha già in sé questo simbolismo dell'universo.
Quindi bisogna spostare un pò l'asse, credo di averlo portato ad un punto morto: - La semplicità è espressione dell'Universo? Se si allora anche un metodo molto semplice è efficace; - Serve con un collegamento simbolico con l'Universo? Se si allora non basta un qualcosa di semplice. L'Universo stesso deve essere espresso in simboli. Quello che ci resta da capire è se la semplicità è essa stessa espressione e simbolo dell'Universo. Credo d'aver dato una raddrizzata al discorso, ora però qualcuno deve continuare e dirmi perchè per lui il semplice è espressione dell'Universo, altrimenti non si può dire che bastano metodi molto semplici per avere risposte. Perché il dato assoluto e incontrovertibile è che bisogna entrare in contatto con questa forza per avere una risposta. Bisogna capire, come farlo (per me i simboli). |
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Il metodo divinatorio non ti serve per entrare in contatto con questa forza, ma per togliere tutto quello che è in più, perchè ci sei già in contatto. Quindi la più o meno semplicità dipende da quanto semplice sei tu. Ma io non vesto con le tonache arancioni e non mi piace essere mandato a quel paese da uno che si mette un teschio metallizzato per avatar icon_mrgr: quindi ti dico di leggere l'altro 3d recente http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=5873 per capire quello che intendo. Diviniamo anche senza saperlo, come potrebbe essere diversamente? Si può discutere su come rendere utili su questo piano informazioni che in realtà abbiamo, usando un termine informatico, raw, cioè grezze e senza valore concreto se non sappiamo leggerle. Bisogna saper prendere tutto, pulire il contorno che al momento non serve (ma che magari in altra divinazione è il succo buono) e leggere quello che rimane, più si pulisce bene, più si legge bene. Quando tiri un dado non è importante il cinque (esempio) che esce, sono importanti gli altri 5 numeri che rimangono sotto o in parte, anche se tutti razionalmente si concentrano su quello che esce. Per questo una divinazione può riuscire (meno precisamente, ma riesce) anche se sbagli. Se a te serve il 3 pulito per capire esattamente come andrà una cosa, invece esce il 2 perchè..... non hai abbastanza energia... avresti avuto nel modo corretto 1, 2, 4, 5, 6 di pulizia, così invece hai 1, 3, 4, 5, 6 di pulizia. Quindi hai comunque 1 ,4 ,5 ,6 di informazioni utili, non il 100% ma neanche lo 0. E' per questo che un singolo lancio a testa o croce non può andare bene per divinare ma una piccola serie codificata si. Se uno fosse in grado di usare con profitto un singolo lancio non ne avrebbe neanche bisogno. L'importante è collegarsi a qualche archetipo, ma non è importante più di tanto come, basta trovare il modo più adatto al proprio essere. |
C'hai paura, del teschio metallizzato!!! diavolo.g: diavolo.g: diavolo.g:
In effetti, la spiegazione estesa è molto più comprensibile, della frase sibillina da arancio-monaci. |
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