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RedWitch 16-07-2010 17.37.25

Il ricordo legato a..
 
Spesso si dice che un ricordo, è legato a sensazioni, emozioni, odori o quantaltro...

ad esempio: il ricordo dell'estate è legato alle giornate al mare che trascorrevo con gli amici..

la stessa cosa vale per le cose spiacevoli, spesso, c'è qualcosa che fa scattare il ricordo, che torna su, senza che noi abbiamo fatto nulla per farlo riemergere dal secchio.. ho imparato, che , quando questo accade, il ricordo mi si ripropone perchè non ho vissuto pienamente ed elaborato l'esperienza in questione, così mi viene riproposto in vari modi e forme. Questo da una parte puo' aiutare moltissimo, perchè se c'è qualcosa di non risolto e di ancora presente (dunque in effetti non si tratta di ricordi, come abbiamo visto altrove, ma di cose che sono il problema ancora e in questo momento) basta quel qualcosa a cui il ricordo è legato per farlo tornare e darci la possibilità di ri-solvere...

ma dall'altra mi chiedo questi nodi cui cui leghiamo i ricordi al odori, sensazioni, emozioni etc, vadano sciolti del tutto per essere liberi, e per poter essere in grado di ripescare i ricordi dall' "archivio" volontariamente e basta.

Vorrei esplorare con voi , se vi va, anche i diversi modi con cui leghiamo un episodio, un avvenimento a qualcosa di specifico. Per esempio credo che il corpo abbia una propria memoria forse non è proprio esatto , ma spero che si capisca, con cui manda alla mente determinati stimoli..

Infine, avevamo parlato già altrove di questo ma vorrei provare ad approfondire la cosa, quando ripensiamo ai bei momenti, e ci facciamo per cosi dire trasportare dal ricordo per cercare di riprovare quella stessa emozione/benessere che abbiamo provato in quell'occasione.... stiamo fantasticando? è dannoso? e in che misura lo è, se lo è? e a livello energetico quali sono le conseguenze? in sintesi, vanno lasciati andare anche quei ricordi, vanno archiviati una volta vissuti?

Tantissime domande.. proviamo ad esplorare un po' insieme?

:C:

diamantea 17-07-2010 10.34.45

In questi giorni Red mi sono posta una domanda che può avere attinenza con il tuo discorso: la nostalgia degli emigrati all'estero, da dove viene questo continuo richiamo ai ricordi legati alla terra d'origine, alle radici.
Parlavo con una donna anziana del mio paese in Australia da 40 anni, mi diceva che gli italiani all'estero soffrono molto questa nostalgia della Casa, poi tornano in Italia per brevi periodi e si accorgono che tutto è cambiato e lontano dai loro ricordi e non vedono l'ora di ritornare in Australia. Ma diceva passa tempo che ritorna di nuovo forte il ricordo di casa, dell'infanzia, di odori, sapori e tutto ciò che ci lega a una parte di noi che come dici tu forse non è risolta pienamente.

Tutto ciò che non è risolto è legato all'inconscio, all'inconsapevolezza.
Quando fisso un ricordo positivo in genere è perchè appago un desiderio fino a quel momento represso, tanto più profondo è l'appagamento tanto più forte fisso il ricordo. Il ricordo negativo è perchè legato ad una paura inconscia. Tanto più fisso il ricordo quanto più è profonda la paura che ho pescato.
Credo che nel caso positivo del ricordo si costruiscano gli ideali, i parametri di perfezione con cui paragoniamo ogni esperienza simile. Nel ricordo negativo credo si costruiscano tutte le situazioni da cui fuggire.

griselda 20-07-2010 12.38.16

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 87926)
Spesso si dice che un ricordo, è legato a sensazioni, emozioni, odori o quantaltro...

ad esempio: il ricordo dell'estate è legato alle giornate al mare che trascorrevo con gli amici..

la stessa cosa vale per le cose spiacevoli, spesso, c'è qualcosa che fa scattare il ricordo, che torna su, senza che noi abbiamo fatto nulla per farlo riemergere dal secchio.. ho imparato, che , quando questo accade, il ricordo mi si ripropone perchè non ho vissuto pienamente ed elaborato l'esperienza in questione, così mi viene riproposto in vari modi e forme. Questo da una parte puo' aiutare moltissimo, perchè se c'è qualcosa di non risolto e di ancora presente (dunque in effetti non si tratta di ricordi, come abbiamo visto altrove, ma di cose che sono il problema ancora e in questo momento) basta quel qualcosa a cui il ricordo è legato per farlo tornare e darci la possibilità di ri-solvere...

ma dall'altra mi chiedo questi nodi cui cui leghiamo i ricordi al odori, sensazioni, emozioni etc, vadano sciolti del tutto per essere liberi, e per poter essere in grado di ripescare i ricordi dall' "archivio" volontariamente e basta.

Vorrei esplorare con voi , se vi va, anche i diversi modi con cui leghiamo un episodio, un avvenimento a qualcosa di specifico. Per esempio credo che il corpo abbia una propria memoria forse non è proprio esatto , ma spero che si capisca, con cui manda alla mente determinati stimoli..

Infine, avevamo parlato già altrove di questo ma vorrei provare ad approfondire la cosa, quando ripensiamo ai bei momenti, e ci facciamo per cosi dire trasportare dal ricordo per cercare di riprovare quella stessa emozione/benessere che abbiamo provato in quell'occasione.... stiamo fantasticando? è dannoso? e in che misura lo è, se lo è? e a livello energetico quali sono le conseguenze? in sintesi, vanno lasciati andare anche quei ricordi, vanno archiviati una volta vissuti?

Tantissime domande.. proviamo ad esplorare un po' insieme?

:C:

Pensavo in questi giorni proprio a questo e se sia questo il senso del tornar come bambini. Ovvero ripulirsi di tutti quegli imprinting che poi ti portano a rifare sempre le stesse cose perchè ti sono piaciute o perchè non le hai digerite, o perchè scansarle perchè non ti sono piaciute, in pratica liberarsi da ogni registrazione emotiva, avere dentro l'archivio il vissuto come documento ma come se fosse un doc di un edificio che non muove nessun tipo di emozione, anche se si sa cosa quella cosa produce, insomma una conoscenza asettica, distante da quello che si è provato e che quindi può "inquinare" (non mi viene meglio) il documento.

La registrazione dell'emotivo, anche se non capisco come, si fissa anche secondo me nel corpo, come se l'inconscio abbia a che vedere con esso. nonso.gif
Per cui credo che tutto vada ripulito sia il piacevole che lo spiacevole.

Teoricamente questo penso, giusto o sbagliato che sia.
Praticamente faccio più fatica nel senso che a volte per associazione mi sale qualcosa, ma non ha emotività legata o emozioni strane e quindi non so se vada anche questo ricapitolato, se sale perchè c'è qualcosa di irrisolto, mi domando quale sia la chiave per capire la differenza. Oppure se devo ad ogni cosa che sale per associazione usare quell'iter, punto.
Proprio stamattina mi è tornato un ricordo su una persona frequentata durante la mia adolescenza è saltata su subito dopo aver finito di fare TA. Qui penso sia possibile un riallaccio al passato e a ricapitolare...ricordi belli e brutti vissuti insieme.

Tu hai chiamato questo elaborare l'esperienza. Ovvero se non ho vissuto pienamente quando la stavo vivendo poi qualcosa rimane in giro ( non so perchè ma ho l'impressione che qualcosa rimane sempre in giro ma bon, tipo un odore magari, oppure un rumore...ma noi parliamo di emozioni di quel giorno, ma poi quell'odore di cui non abbiamo tenuto conto quel giorno ci riporta là...) forse è per questo che bisogna ricapitolare tante volte, più cose abbiamo acchiappato e meno dovremo farlo.
Ma elaborare l'esperienza mi da l'idea che con tutti gli elementi poi che ho acchiappato arrivo a farci qualcosa o no?
L'elaborazione dei dati porta da un risultato....nel nostro caso il risutato sarebbe l'aver preso/registrato il massimo del registrabile di quell'evento?
Ambiente, sonoro, caldo/freddo, odori, sensazioni, emozioni, pensieri, immagini, sentire il proprio corpo, a volte anche sapori legati al gusto, dolore /piacere, (cosa manca ancora?) ovvero diventare coscienti ( o consapevoli ? con ste due parole faccio a cazzotti icon_mrgr:) di tutto quello che ci circonda e che ci sta dentro e fuori.
Bon mi fermo che è già tanto forse pure troppo (e vado a ricapitolare quel che è rimasto dopo così tanti anni :U)
:)


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