Atteggiamenti strani
Pensavo ad un problema:
una persona viene invitata da un'amico ad uscire, però non ne ha voglia e decide quindi di inventarsi la scusa che sta male... il fatto è che molte persone dopo essersi inventati la scusa, starebbero male realmente! A quanto pare abbiamo questi tipi di meccanismi , mi piacerebbe vedere se qualcuno se n'è accorto di altri simili e parlare anche dei motivi per i quali accadono |
Posso dirti come la penso io...siccome il pensiero crea, anche quando non ce ne rendiamo conto, e ancor più quando lo facciamo intenzionalmente,le persone che trovano queste scuse sono talmente restie all'invito che si creano la malattia.
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O serve per capire che siamo vittime solo di noi stessi
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Mhm..questo però presuppone che devo gia esser consapevole di qualcosa, secondo me. Non credo che per una persona che adotta questo tipo di comportamento si può dire che questa ha capito di essere vittima di se... Il meccanismo però non credo che non sia comune, anzi. E' vero infatti che ci son persone che addirittura si ammalano sul serio in conseguenza dell'invenzione di malattie che non esitono. Ho notato a volte che quando ci si " impegna" intensamente...,ad esempio come a scuola...per sfuggire ad una interrogazione si inventavano scuse del tipo " ho la febbre " oppure " non mi sento bene" etc etc, qualcosa accade. Effettivamente c'è un cambiamento di temperatura mi sa, anche se di poco probabilmente. Questo dimostra che la mente, se indirizzata, è capace di controllare no? nonso.gif |
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Ho smesso di usare scuse di questo tipo perchè immancabilmente mi ammalavo. Ero talmente concentrata nel convincere la persona che mi convincevo di più io, risultato: mi ammalavo veramente. Ho smesso!diavolo.g: Penso che mi immedesimavo talmente nella parte da convincere anche il mio corpo. Poi non so se c'è qualcosa di vero ma la sensazione è questa. fiori.gif |
La pongo diversamente, avevo fatto un esempio troppo esagerato perchè pensavo fosse più chiaro:
non si ha voglia di uscire con la ragazza ad esempio, lei lo chiede, e noi diciamo "no non sto tanto bene", nel farlo logicamente non possiamo farci vedere molto euforici e assumiamo un minimo di impostazione alla scusa che abbiamo dato, in quel momento, a me capita di vedere un forte cambiamento interno, non potrei fare un'alterazione solo del viso e intanto sentirmi allegro... a volte mi è successo di perdermi proprio (e questo prima che ci facessi caso a questa cosa) adesso mi chiedo, ammesso che succeda anche ad altri, è l'atteggiamento a modificare lo stato d'animo, o è lo stato d'animoc he dobbiamo richiamare per modificare l'atteggiamento? |
E' la mente che condiziona tutto, non l'evento esterno che provoca lo stato d'animo...come nel caso delle persone pessimiste, dicono che sono così perchè gli capitano sempre cose spiacevoli e negative, invece è la loro mente pessimista che crea gli eventi negativi.
Nell'esempio del ragazzo che non vuole uscire con la fidanzata, è la mente di lui che crea l'atteggiamento triste e malato, perchè deve convincere lei che sta male...se ci fai caso parte tutto dal pensiero. |
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Si capisce che non sto dicendo che la mente non c'entra... ma che anche la mente a meno che non sia un ambiente perfettamente chiuso (il che rientra in casistiche patologiche), è influenzata da altro. In questo caso al livello più basso da dati in suo possesso incrociati con dati in arrivo da questa persona. A questo livello minimo cerca di trovare, rivedere e riconoscere in questa ragazza solo ciò che sa già... per cui se di ciò che ha memorizzato prevalgono caratteristiche negative si "inventa" un modo per evitare questa ragazza. L'unica soluzione al problema è cercare (almeno a questo livello base) di avere più dati possibili su questa ragazza senza lasciare che la mente (mente della parte emozionale, che è l'unica che può influire sul nostro corpo o altro, la razionale si blocca subito pensando "non lo posso fare") parta per le sue, dopo di che far agire anche in sinergia l'altra parte della mente. Le due (menti) insieme con una base di dati sufficienti anche se non perfette (stiamo pur sempre parlando di livelli minimi di informazione e elaborazione) già sono in grado di non rifiutare sempre per una prima impressione errata oppure di arrivare a dire chiaramente "non mi va di uscire", "ho altri impegni" al limite se è il caso anche "non mi va di uscire con te" (quest'ultima di solito è implicita, non si arriva quasi mai a dirla)... In pratica tante parole per dire il vecchio: " prima di giudicare almeno cerca di conoscere un pò quella persona"... questo può richiedere mezz'ora o mesi dipende da quanto complessa è quella persona e quanto osservatori siamo noi. |
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la mente...la simpatia o meno per la ragazza... un bel pò di cose si.... mi viene in mente che gli animali...si annusano...manata.gif non voglio dire che ci si deve annusare....ma anche questa chimica ha la sua importanza.... "a pelle mi piace...a pelle non mi piace" quello che mi interessa maggiormente è il perchè si dovrebbe sempre giustificare una cosa che non ci va di fare.... paura di offendedere? deludere? con la scusa...che arriva al punto di manifestarsi fisicamente (febbre ecc..)..si risolve solo parziamlente (meglio non si ricolve affatto) perchè la cosa si ripeterà ancora...e ancora..... :C: |
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Per me scegliere di rimettere in moto un meccanismo, non ha senso. Anche perchè se so che poi in qualche modo pago questo mio comportamento (puo' essere ammalarsi ma anche ad un altro livello per come la vedo io), se lo vedo, se vedo che è meccanico, continuare imperterrita, significa non volermi modificare, non volermi svegliare. Errare è umano, perseverare... :C: |
Come farei io...
Non ho voglia di uscire con questa ragazza... La prima domanda che mi pongo e'... Perche' non ho voglia di uscire? Lei lo chiede... diciamo che insiste... i casi sono due... o dirle una bugia del tipo "non sto tanto bene"... oppure trovo il modo di dirle il perche' non ho voglia di uscire con lei... Nel primo caso devo pure mostrarmi indisposto senno' che bugia e'...hehehehehe Nel secondo caso devo essere attento a non ferire la ragazza con una dichiarazione "cruda"... ma farle capire le mie "ragioni"... in fondo nella vita si puo' dire tutto... basta trovare il modo giusto di dirlo. Ma forse la domanda riguardava lo strano meccanismo per cui l'atteggiamento imposto dalla bugia modifica lo stato d'animo? Siamo macchine e come tale siamo in balia degli accidenti e degli schemi automatizzati che subiamo... pure da noi stessi... quando mi convinco che sto' male... alla fine qualcosa emerge... piuttosto che affrontare la scomoda " realta' " m'invento una scusa... un dolore. E' un rimandare qualcosa che dovrei affrontare... questa ragazza mi mette in imbarazzo o mi pone di fronte a scelte che non voglio fare ora... ed allora?... rimandare il confronto fino a completa guarigione? Meglio e' osservarmi... vedere cosa mi fa' dire "non ho voglia di uscire con lei"... quando si e' fatta chiarezza in me allora sono piu' consapevole di cosa voglio o non voglio fare... evitando malattie immaginarie. :C: |
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Prendi una conoscente che sai essere...una vampira, ad esempio...che fai? Le scelte sono due: metti in moto il meccanismo di cui sopra (che a mio parere non è più meccanico quando lo sai) o esci con la conoscente in questione sperando di non essere salassata? bacini.gif |
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Sopra si parlava di un meccanismo e se è un meccanismo, scatta e basta finchè non lo vedi e lo interrompi volontariamente. La conoscente mi sta sulle scatole, mi chiede di uscire , non mi va (antipatia o altro), scatta la bugia istintiva. Sto male non posso uscire (trovo una scusa per pararmi il sedere) oppure: Frequento un po' la conoscente, cerco di conoscerla, senza per questo giudicarla anche se magari non mi è proprio simpatica. Quando ho un tot di dati che mi dicono che questa persona non mi va di frequentarla, poniamo che sia come dicevi tu una vampira, se sono cosciente che lo è, a quel punto dovrei trovare una scusa per non uscire? Se le dico una, due, tre volte che ho altri impegni (fosse anche starmene davanti alla tv se lo ritengo più interessante), alla quarta non mi cercherà più.. e se lo fa, a quel punto divento esplicita. Questo non è un meccanismo, infatti, secondo me l'errore di fondo sta nel dire "rimetto in moto il meccanismo". Se sei cosciente di quello che dici, ti prendi anche la responsabilità di dire quello che pensi, non "scappi" da una persona raccontando la prima cosa che diresti per istinto.. A mio modo di vedere ovviamente :H fiori.gif |
Ho sempre sognato di uscire con una vampira...diavolo.g:
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Nel momento in cui hai notato questo giro vizioso, non è detto che tu lo eviti sempre, perchè alcune circostanze, tipo la conoscente vampira (che poi presenteremo a Ray icon_mrgr: ) ti mettono difronte alla scelta: me la pago o ci esco vedi mai che ce la faccio stavolta a non farmi spolpare viva?dry.gif fiori.gif Sha...messa così io la vedo come una fuga...abbraccio: |
Secondo me tra le persone esistono spesso degli accordi taciti...
e poi se prima si ha preso, poi si deve ridare, è quando non si vuole più dare che sorge il problema, spesso accettiamo questi tipi di "contratto" sapendolo o meno, non è sempre giusto tagliare un rapporto quando non ci conviene più..meccanismo o meno, fin quando si vive nella società, questa ha alcune regole che poi sul lato personale, o di fatti o di altro, la comodità avuta si paga sempre |
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A volte penso che serva una difesa, se non si riesce a fare di meglio, altre volte si sceglie... l'optimum, sarebbe credo arrivare a scegliere sempre, chi frequentare e perchè... abbraccio: |
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Perche' e' sempre verso noi stessi che bisogna guardare... e se non e' possibile al momento scegliere allora e' giusto staccare per poter lavorare su noi stessi al meglio di quello che possiamo fare... |
Tendenzialmente io sono una quelle che inventerebbe una scusa al minuto ma cerco di evitarlo perchè sono dell'idea che non si menta agli altri ma a noi stessi. Il male infatti è ben peggiore se il meccanismo è addirittura cosciente (non abbiamo solo 2 alternative ma possiamo anche essere onesti usando sempre sensibilità come dice gufetto).
Mentire è un pò come infliggersi enormi pugni nello stomaco, tumefarsi.... vabbeh, ho esagerato l'allegoria.. ma parlo per me chiaramente. Mentendo soddisfiamo un bisogno momentaneo. Il centro emotivo che ha bisogno di conferme non regge un "no" dato a chi ci fa sentire importante. Quel che diceva Uno mi par di intravederlo in una mente che osserva e che si oppone alla paura della parte emotiva che si difende (io direi: pararsi il c...). L'unica via di uscita che trovo è osservarsi, fermarsi, elaborare e poi cercare di essere onesti il più possibile ma non con l'esterno (io almeno se mi proietto all'esterno difficilmente riesco ad essere onesta, ma credo sia soggettivo o questione di esercizio e allenamento), dicevo non con l'esterno ma con noi stessi. La mia scusa ufficiale è: non riesco a vederlo soffrire e quindi invento una scusa perchè potrebbe restar male del fatto che.... ecc ecc Ma poi alla fine ci si difende da cose che spesso sonon un male comune, che fan paura a molti. Ad esempio dal fatto di non essere più cercati o amati o desiderati. Ci si difende dal fatto che non si è la cosa più importante del mondo. Ci si difende dal dover esistere per se stessi. Il corpo non mente e se fà qualcosa che tutto il nostro essere non vuole fare, manda segnali. Se menti eviti di vedere il malessere e il corpo esprime quel che la psiche (non so se come termine è corretto) non esterna a se stessa. Se sei onesto, la psiche si infiamma brucia fa male e guarisce e il corpo resta sano.. essendo il corpo l'ultimo stadio di malattia.. se la psiche si cura prima, lo stato torna in equilibrio. In questo caso il mentire quando sai che lo stai facendo degenera la malattia tantissimo, è quasi istantaneo. Io non immaginavo minimamente di somatizzare tutto, finchè.... |
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Io non ci trovo niente di male ad allontanarsi da qualcuno e a ritrovarsi poi più in là quando il tempo sarà migliore, magari per caso come dice Sha. Si ha tempo di vedere le cose, le situazioni. Forse non sarà corretto negarsi, ma neppure costringersi in rapporti che ci vanno stretti. Se non riusciamo a gestirli che male c'è a prenderci il nostro spazio, magari per capirci?
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