cambiare per amarsi
Ho cercato un po' in giro e non ho trovato argomernti su quanto voglio dire, riparto dal consiglio di Uno che mi dice che devo imparare ad amarmi, altrimenti me la racconto, non vivo ma sopravvivo!
Mi chiedo come si possa decidere d'un tratto di cambiare se stessi, la propria vita, ormai su binari sicuri da molti anni, sì qualcosa di me non mi piace, vorrei...vorrei...chissà quante cose ma chi di noi non ha cose da rimproverarsi o momenti di sconforto e solitudine interiore, non ci piace quello che siamo, pensiamo a quello che sarebbe potuto essere ma da questo a decidere di cambiare il passo è veramente arduo. Se poi per una serie di processi sono diventata come don Chischiotte, me la prendo con il mondo ingiusto verso la natura, verso i bambini, i deboli, gli animali, sa dirmi qualcuno di voi perchè non mi amo? In base a quale criterio di giudizio sbaglio se combatto contro le istituzioni che danneggiano l'ambiente, il centro storico e perchè me la dovrei raccontare con il mio amore per gli altri...che significa? che cosa è che non capisco? |
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Io credo che tu non abbia torto a pensare di volere fare qualcosa per tutte le brutture che ci circondano. Il problema è se il sentimento di denuncia resta solo tale. Non conosco la tua storia e in effetti ho preso solo un aggancio.Mi dico che forse facendo piccole cose, anche minuscole, ma alla nostra portata si avrebbe più pace dentro, perchè sai che di più non potevi e ciò che pui lo fai già. Nessuno si può opporre a tutta questa distruzione solo con un sentimento di denuncia o tu sola che denunci la cosa. Sulla domanda se si può cambiare se stessi risponderei che si possono fare cambiamenti ma accettare che sono minuscoli,e se ciò ci scoraggia, senza questo atto terribile di doverlo accettare, lo stesso non otteniamo di cambiare tutte noi stesse. Al femminile per mettermi più vicina. Grazie per lo spunto. |
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Se non ci si vuole bene difficilmente si cambierà e non lo dico per scoraggiarti ma per verifica diretta. Un cambiamento sostanziale avviene con l'età ma non credo che tu abbia sopra i 40 anni, se li avessi allora il cambiamento potrebbe essere. Queste sono solo ipotesi però di mio ti posso assicurare che senza una avvenimento scioccante la mia vita non sarebbe cambiata. Dopo quell'avvenimento è cambiato il mio fisico, la mia mente e insomma tutto quello che di me conoscevo. |
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Per quanto riguarda il thread, a mio avviso, la cosa , al limite, dovrebbe essere il contrario di come è messo nel titolo, cioè per me prima riusciamo o impariamo o cerchiamo di amarci sul serio e poi eventualmente riusciamo a cambiare. Partire dal cambiamento per cercare qua e là una modalità esistenziale che ci consenta di amarci la vedo strana come cosa. |
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Anche il titolo mi sembra che si possa interpretare bene anche come è scritto. Infatti dovremmo cambiare per lo scopo di amarsi di più, cmq le cose sono interconnesse. E sinceramente non capisco il tuo intervento. :@@ |
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Per questo Filo, mi permetto di dire che se tu pensi di non dover cambiare nulla di te, è inutile che cerchi fuori il modo per farlo... se non senti la necessità e pensi di andare bene cosi come sei, non devi certo farlo perchè un'altra persona te lo consiglia.. Per esperienza personale, posso dire che come te, pensavo di amare gli altri, di fare cose mossa dall'amore per gli altri, ma, nella realtà dei fatti, se non sono in grado di amare me stessa non posso essere in grado di amare nessuno. E penso anche che nessuno possa dirti il perchè non ti ami, se non guardi tu stessa dentro di te... fiori.gif |
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non è ovviamente l'unico modo, ci saranno pure i cambiamenti folgoranti che spesso sono accadimenti speciali, che ti portano a tutt'altro rapposrto con te stesso. Come anche un amore grande che viene donato all'improvviso e ti cambia profondamente. Ma sono situazioni molto molto speciali. |
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Di tutto questo me ne accorgo solo ora, quando ho fatto le mie scelte ero perfettamente consapevole di quanto sceglievo e mi piaceva farlo, ero comunque convinta che avrei potuto realizzare in seguito i miei sogni. Per quanto riguarda le mie battaglie non rimangono solo idee, mi butto veramente contro tutti, divento terribilmente tenace nell'attaccare chi commette qualche scempio naturale o quando mi accorgo delle sofferenze che infliggono a esser più deboli, sono combattiva e forse per questo Uno dice che non mi amo...non vivo...sopravvivo! Avrei bisogno di queste battaglie per sentirmi viva? non è una domanda retorica, sto cercando di capire, di sicuro combatterò contro le centraline elettriche sul fiume, come ho fatto contro la discesa delle canoe autocostruite qualche anno fa! Non vorrei apparire un'invasata, vivo in una vallata dove la vita ancora scorre lenta e protestare contro le istituzioni non è poi cosa impossibile come in una metropoli. Spesso è la solitudine la peggiore delle delusioni, siamo solo in pochi a contrastare veramente progetti disastrosi, gli altri anche se condividono restano dietro le quinte ad osservare come va, non si espongono, non si mostrano e allora penso che chi sopravvive siano proprio loro e non io! La domanda del tread che mi martella è perchè amarsi debba significare rinunciare a combattere.... |
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Quando si sceglie si rinuncia allo stesso tempo a ciò che non si è scelto; così come lo hai esposto invece lo avevi solo accantonato e questo potrebbe essere un impedimento a vivere profondamente le scelte fatte, ed è uno dei motivi per cui non ci si ama, un motivo per sentirsi in colpa con se stessi e per arrabbiarsi con il resto del mondo... potrebbe essere una chiave... Quote:
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Ovviamente vale per tutti. |
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EDIT: Mentre scrivevo ho visto che hai già risposto a Red... Beh, che dirti, se ti ami sai di amarti, lo senti.... se solo lo pensi.... Citazione:
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Da parte mia dovrei fare un lavoro lunghissimo, sono troppo proiettata all'esterno per adesso, credo di non avere speranze per il momento.fiori.gif |
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E' un altro accantonare è un non prendersi le responsabilità dirette. Non è che ci dobbiamo amare di più o in modo diverso il punto centrale riguarda il nostro SCOPRIRSI con se stessi, sta tutto qui. Quando sai chi sei allora vedi pure che ti AMI, che ti sei amata da sempre e che continuerai a farlo per tutta la vita e anche oltre, andrai nel nucleo dell'Amore e mai più nulla di potrà far cambiare direzione o non farti più amare. Poi quando sarai li, tutti i progetti che hai ora prenderanno ancora più forza ma capirai che questi non sono nulla, ci sono di molti più grandi e importanti anche se il più importante ora è quello di iniziare con te stessa. E' quello che ti stanno dicendo praticamente tutti. Perchè te lo dicono? Perchè già sanno dato che ci sono passati, oppure lo ipotizzano. Quindi se tu stai bene e ti Ami indirettamente è anche un beneficio per tutti (dato che la personalità tua integrata sarà anche un componente integrato di tutti) oltre che ovviamente ad esserlo in prima persona per te. |
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perfettamente consapevole?.....forse ti piaceva farlo..fiori.gif |
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Alla seconda domanda mi è sembrato di aver risposto, sono portata a combattere contro ingiustizie sociali, ambientali e mi faccio promotrice in primis di azioni pubbliche per tentare di porre dei rimedi, ogni volta anche se si ottengono dei piccoli successi comunque il logorio è tanto, alla fine anche i successi pesano come sconfitte. |
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Ma in fondo al cuore speravi che prima o poi avresti potuto farlo e quindi anche se dici che hai rinunciato non lo hai mai davvero fatto. Rinunciare significa abortire l'idea di realizzare.. lo so che è una sottigliezza, ma questa sfumatura è fondamentale quando si sceglie, per non perdersi... Magari la vita poi ti porterà a fare quelle cose ma sperarlo è reprimere è rimanere sempre sulla soglia e non mettere tutto se stessi in quello che si è scelto, rimanendo sempre legati al passato e questo fa si che si alimenti la rinuncia mai fatta. C'è sempr eun magone di sottofondo che impedisce di vivere e che prima o poi si esprime con l'esterno. i desideri che prima o poi iniziano a premere e soprattutto spostano la realizzazione su altro... quello contro cui combatti che non è quello che fisicamente manifesti... diritti umani naturali ecc ecc. |
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Lo so che le mie sono solo parole, vedo anche in me dei rimpianti per cose che potevano essere e che non sono state, per me sono stati gli studi che non ho potuto fare perchè la mia famiglia era povera e ho dovuto subito andare a lavorare, e che non ho potuto mai riprendere per pressanti problemi economici e di tempo, ma non l'ho vissuto come un sacrificio di me stessa ma come una necessità, anche se pensandoci bene mi è costato qualcosa visto che nella mia vita ho messo in moto certi meccanismi che ancora devo capire, del tutto negativi per me stessa, che sto cercando di ricapitalore ma che mi fanno ancora molto male... Con tutto questo discorso voglio dire che per amare veramente se stessi bisognorebbe accontentare i nostri desideri, se rimangono frustrati in qualche modo va a finire che non ci accettiamo quindi non ci amiamo, e sfoghiamo in altro modo. Ti ringrazio molto per aver intavolato questo discorso, qualche volta gli altri ci fanno da specchio e vedono ciò che noi non vediamo perchè ci siamo troppo dentro e non potremmo essere imparziali.... Un abbraccio abbraccio: |
Leggendo Stella mi sono ricordato di qualcos'altro:
metto per ora da parte la parla Amare con tutto il significato che forse porta fuori dal discorso principale. Potrei provare a dirti di guardarti intorno sempre relativo alla tua vita e non solo vita vista come avvenimenti, fatti bene, sopportarti, dettati da altri, dove non ho avuto successo, dove mi piacerebbe riprovare ma anche altro. A livello spirituale dove sono, mi sono fermata, non ho mai iniziato, poi i ruoli che la vita ci fa svolgere, come figlia, come madre (forse no), come donna, come lavoratrice. Insomma farei un bel giro intorno a me stessa e a tutte le aspettative poi sarai tu stessa che ascoltando e ascoltandoti capirai seppure da una parola o frase dove inziare. |
Leggendo tutti i vostri interventi ho capito quanto può essere prezioso un forum di persone valide, grazie
Sia le parole di Sole che quelle di Stella hanno centrato il problema, l'accantonare una parte di me per poi decidere di riprenderla in seguito ha causato difficoltà di stima personale, so che avrei potuto spendere meglio i miei talenti, so che avrei dovuto lottare di più per raggiuungere la meta...ma poi la necessità di lavorare, di far crescere bene la famiglia, di vivere i problemi di tutti mi hanno allontanato sempre più dalla meta ed ora mi sento una persona a metà, quella che mi ero proposta di diventare scegliendo la famiglia è Ok, l'altra ancora no e allora amo una filo a metà! Per rispondere ad ayn che è sempre molto acuto e attento, devo dire che a livello spirituale ho sempre nutrito la mia anima alla ricerca di risposte a domande sempre assordanti, non ho mai desistito, non mi sono fermata e per questo credo di non sopravvivere ma di vivere sdoppiata in ruoli diversi, e negli ultimi tempi mi sembra di amare di più la filo meno apparente, quella che vive da sola, quella che tenta di tornare in superficie, di riprendere un treno lasciato passare alla stazione perchè portava troppo lontano. |
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Per me non ti devi sentire proprio nulla, nel senso prosegui sicura anzi più decisa che prima, vedi che anche qui trovi persone che ti sanno consigliare. |
nella vita ciò che "devi fare" lo scegli tu.
nessuno te lo impone. quando scegli se non scegli con tutto te stesso prima o poi quella parte che non ha scelto nello stesso senso chiede il conto. per parti di te stesso intendo quantomeno di considerare come principale l'anima. se non è lei a dirigere le operazioni prima o poi qualche conto non torna. alla domanda: come mai non ami te stessa? a mio occhio c'è un insieme di cose che racconti di te che lo lasciano trasparire. |
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Stai tentando di far sopravvivere entrambi.... :) |
La scelta di per sè è un lasciare una via per un'altra, per forza di cose quella lasciata richiederà sempre il conto, forse bisogna proseguire e cercare una mediazione, come dice Kael tentare di far sopravvivere entrambe le Filo oppure come mi sembra di capire da ayn, insistere sul sentiero già sicuro e percorrerlo bene...
alla domanda come mai non ami te stessa, di primo acchitto direi io mi amo, poi sotto sotto penso che qualcosa di meglio avrei potuto fare o potrei ancora fare..ma mi manca il coraggio! |
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Prosegui sulla strada che hai tracciato e guarda in alto, verso le stelle anche se ora sei presa dalla materia continua a non perdere di vista l'alto, molto presto potresti avere un segno o insomma qualche indizio sul come o dove riprendere.:@@ |
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Al primo insorgere consapevole dell'impulso alla lotta verso l'esterno opporre una piccola resistenza(all'impulso). O chiamiamola rinuncia che forse è meglio. Un metodo che appresi dal pensiero assaggioliano. Non so, un esempio banale, in ufficio qualcuno ha buttato una carta fuori dal cestino? rinunciare all'impulso a farglielo notare anche se avresti ragione a farlo. O sarà girare pagina se vedi nuovi articoli di devastazione ambientale. Con la consapevolezza che più in là ci tornerai con altri mezzi interiori che impediranno lo sfiancamento che provi in queste lotte. Un atteggiamento che sia di allenamento ma in questo caso perchè no anche di igiene verso una sensibilità esasperata verso tali cose, che in questo caso non è viltà ma necessità di acquisire strumenti migliori per se stessi. Buona giornata:C: |
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Scusami Tina, i metodi da te suggeriti sono buoni e ben più vecchi di Assaggioli, in certi casi li consiglierei anche io, in altri casi no. |
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Per fare un esempio, fin da ragazza ho avuto la passione per il canto, volevo studiare lirica, avevo una bella voce, ma i miei non me lo hanno permesso. Ci avevo rinunciato con rammarico, poi ho scelto anch'io la famiglia che ha assorbito molta della mia energia. Ma oggi che i miei figli sono cresciuti ho deciso di provare. Prendo delle lezioni private e canto in un coro di semi professionisti. Partecipo ai concerti e opere teatrali. Non è il massimo a cui avrei potuto aspirare iniziando a 15 anni, ma mi da lo stesso molta soddisfazione. Soprattutto sento meno quel rammarico per l'occasione mancata, su un treno più piccolo ma sul binario. Magari potresti utilizzare un pò di quell'energia combattiva per iniziare qualcosa che ti piace veramente, se ti accontenti del risultato. |
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facevo l'esempio della carta nel cestino perchè mi pare si parta dal presupposto che uno stia troppo proiettato a ciò che succede fuori, magari l'esempio non è stato dei migliori o forse volevi suggerire proprio l'atteggiamento che normalmente dovremmo avere nella vita. In quanto ad Assaggioli è nato nel 1888, ho creduto che certe tecniche come quella per esempio imparare ad innescare feedback positivi consapevolmente iniziando da qualcosa che poi man mano sviluppa e allena certe capacità, fossero sue. Comunque ammetto che sono cose fatte e lette piu di venti anni fa, mi resta il ricordo di cose che ho utilizzato per me stessa con non poco risultato. Non ho capito se pensi che in alcuni casi non solo queste tecniche non sono efficaci, ma possono pure risultare negative in qualche modo. |
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Praticamente ho solo detto che se fossi io non userei questo metodo in questo caso :) Citazione:
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La preoccupazione che mi prende quando qualcuno dice di sentire di dover cambiare “registro” è immediatamente: come , dove, quando inizare. Per me è come se fosse l'ostacolo più difficile, iniziare da qualche parte, in qualche modo. Penso subito alla parte pratica, nel momento in cui realizzo che ho motivi seri di desiderare un cambiamento è come se non potessi più rimandare nemmeno di un secondo; la mia mente si attiva per trovare una modalità e sposarla subito. Passo in rassegna tutti i mezzi che sono a portata di mano e che rientrino nelle mie possibilità, e agisco. Per agire intendo fare qualcosa, un'azione che non sia una di quelle che faccio di solito.
So bene che da tutto ciò che traspare da come scrivo e mi pongo non appare serenità piena, e non posso avere la pretesa di essere un esempio mirabile di come si cambia. La questione per me è da quali standard una persona parte prima di raggiungerne uno un po' più altino rispetto a quando era più in basso. Se si è partiti da sotto lo zero , dieci gradi sopra lo zero è paradiso. Si sale , si scende, ma si conosce poi la strada è stato detto. Citazione:
Mi piacerebbe Uno avere un suggerimento riguardo a tale difficoltà, lo valuterei immediatamente per me stessa. Mi dirai uno stacco è uno stacco e basta, e invece chiedo ancora consigli per attuarlo.... |
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Seconda cosa, metti che stiamo parlando di un magazzino, è una buona cosa farci un'abitazione senza modificare in qualche modo la struttura? Quindi è inutile e non è giusto tentare di cambiare le persone che non lo vogliano e/o non credano che sia necessario. Ma parliamo di te (direttamente, non indirettamente come adesso) Citazione:
Qualcosa che in un certo senso ti mette i paraocchi in senso buono, ciò ti fa concentrare su ciò che può aiutarti. E' normale che appena inizi a renderti conto di quello che sto dicendo, le tecniche ed i metodi iniziano ad andare stretti e a soffocare, a farti sentire incapace, ma se non hai ancora la forza di mollarli devi tenerli, non devi arrenderti. Lo stop ti arriva, la vita sa mandartelo, solo che al contrario di quello che si pensa non è che arriva quando sei pronta, te ne manda uno ogni tanto, prenderai quello che capiterà quando sei pronta. Una volta preso il primo non servirà più per quella cosa che la vita te ne mandi altri, non ti serviranno più tecniche e metodi per quella cosa. Magari per altre cose, ma avrai comunque un piccolo vantaggio. Quindi riassumendo, non è importante studiare come attuare lo stacco, è importante vederlo arrivare e coglierlo, prepararsi per qesto, cosa che però non potrai fare finchè non sarai pronta. Se sfrutti uno stop, anche se devi ancora cambiare delle cose, inizi ad usare la tua forza, prima è impossibile. |
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Siamo in questro thread, se nella premessa ti riferivi anche a colei che lo ha aperto, dico che nell’ipotesi che fosse come dici, è un fatto che abbia dato uno spunto ad altri che magari possono approfittarne meglio e questo aumenta il credito attorno a se stessa. Un gesto non può mai essere lo stesso che non averlo fatto, quindi vorrei dire grazie ad entrambi, non in eguale misura ovviamente, lei è motivata dal bisogno tu no. |
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Pagherei qualsiasi cosa per avere qualcuno che mi guidi nel cambiare veramente me stessa visto che da sola ho sofferto molto e l'aver sofferto non è il problema, il problema è il dubbio che stringi-stringi sia stato tutto inutile. |
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Uno perché l’ho vissuto personalmente, e la vita mi ha dato di potere cogliere alcune opportunità compreso la possibilità di pagarmi una terapia per anni; da sola non riuscivo ad avere risultai stabili e ci ritornavo. Secondo motivo perché ho vissuto, subendone anche le conseguenze, il dramma di chi accanto a me il cambiamento non ha potuto attuare malgrado le tante promesse sincere sotto la paura di perdermi, fino a farmi allontanare definitivamente, pagandone tutti le conseguenze. Anche se, per questo dico vale sempre qualcosa avere un attimo di dubbio, dopo anni la stessa persona trovandosi molto vicino al perdere anche l’amore di suo figlio ebbe la forza di stravolgere il suo comportamento, diventando ciò che non mi sarei più aspettata, un padre tra i più amorevoli e presenti . Buona sera a tutti |
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