Ermopoli

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-   -   dipendenza da musica (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=3920)

dafne 30-01-2008 12.49.36

dipendenza da musica
 
Lo so scritta così sembra un'assurdità ma la musica a me crea vera e propria dipendenza, specie di notte. Mi metto le cuffie e mi estraneo da tutto, fantasticherie di ogni genere e ultimamente mi sono resa conto che è davvero come descrivono l'effetto di una droga, perdo cognizione di me stessa e dei miei pensieri. La musica ha sempre avuto un notevole impatto su di me, alle volte una canzone spintosa e allegra mi ha aiutato a superare la pigrizia o una musica tranquilla a placare la rabbia (sono proprio un'instabile piango.gif )
Il problema vero e proprio comunque è la musica di notte, con gli auricolari che tra l'altro cominciano a darmi qualche problemino al timpano. Anche stanotte non riuscivo a dormire e..fruc..musichetta e, non è che mi sono messa a dormire ma mi sono persa a fantasticare. (non riesco neanche a sognare, sono proprio libere associazioni di pensiero fino al nulla)
Musica che preferisco al TA martello.:
Quindi, dopo questa premessa lunghissima, il mio intento è di non ascoltare più la musica per addormentarmi la sera.
:C:

Astral 30-01-2008 13.30.41

Sei sicura che la musica non è un mezzo invece che essere la causa, e alla fine la radice delle tue dipendenze possa essere sempre una alla fine?

non ti dico quale.abbraccio:

dafne 30-01-2008 15.08.52

:@@
perchè ho la spiacevole sensazione che sia chiaro a tutti tranne alla sottoscritta? piango.gif ci rifletterò sulle tue parole Astral grazie fiori.gif

turaz 30-01-2008 16.30.30

ne diventi dipendente perchè non hai ancora trovato l'equilibrio tra mantenere cmq un centro e "penetrare" nella profondità delle cose.
dovresti a mio parere cercare l'equilibrio.
quello di cui si è parlato anche in altri 3d.
nel momento in cui ascolti musica, in cui entri in uno stato meditativo diciamo così ti lasci andare, sospendi il tuo pensiero.
Ecco dovresti provare a farlo in ogni situazione

dafne 30-01-2008 16.40.32

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 48681)
ne diventi dipendente perchè non hai ancora trovato l'equilibrio tra mantenere cmq un centro e "penetrare" nella profondità delle cose.
dovresti a mio parere cercare l'equilibrio.
quello di cui si è parlato anche in altri 3d.
nel momento in cui ascolti musica, in cui entri in uno stato meditativo diciamo così ti lasci andare, sospendi il tuo pensiero.
Ecco dovresti provare a farlo in ogni situazione

che tradotto in linguaggio-bestia icon_mrgr: (cioè terra-terra) significa ascoltare musica senza fantasticare? :U
dry.gif mi vien quasi più "facile" con le nuvole
ma siamo OT icon_mrgr: Qui si registrano solo i risultati martello.:

Astral 30-01-2008 17.25.18

Ho evitato di dare spiegazioni, per non fare il saputello, ma visto che me le chiedi, è mio dover ( e responsabilità) far capire alla gente quello che dico.

Il cibo, la musica ed altro sono solo mezzi ( di cui ti sembra di diventare dipendente) per evadere la realtà che magari è dura da vivere, oppure per coprire un po' di problemi.

Puoi anche ridimensionare la dipendenza dalla musica, ma sta sicura che poi sfocia in qualcos'altro.

Ti faccio un esempio concreto: se hai visto i topic sul cibo quando mangia tanta pasta non mangio pane, ma quando mangio meno pasta, mangio pane.

Risultato? Sto spostando la mia dipendenza.

Probabilmente quel sentire musica è il modo più comodo per assopire certe cose, magari piu comodo del TA.

Infatti è giusto magari monitorare e darci una controllato però sto notando questo, ma magari mi sbaglio.

Se non arriviamo alla radice delle nostre paure, delle nostre inquietudini interiori, dei problemi che ci si porta dietro, prenderanno sempre nuove forme: la dipendenza dal pc si trasformera in quella in tv, quella del cibo in quella del fumo, secondo le nostre predisposizioni.

Non è tanto il fatto di imporsi di mangiare meno, di stare meno al pc, e di sentire meno musica, ma di capire e realizzare il "perchè" mi comporto cosi, di studiarsi e di capire che oltre a cattive abitudini e scarsa volontà ci può essere molto altro.

Altrimenti lottiamo con 100 dipendenze, quando invece risolto il problema alla radice, tutte le dipendenze dovrebbero sparire automaticamente.

Ray 30-01-2008 20.09.16

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 48685)
Ho evitato di dare spiegazioni, per non fare il saputello, ma visto che me le chiedi, è mio dover ( e responsabilità) far capire alla gente quello che dico.

Il cibo, la musica ed altro sono solo mezzi ( di cui ti sembra di diventare dipendente) per evadere la realtà che magari è dura da vivere, oppure per coprire un po' di problemi.

Puoi anche ridimensionare la dipendenza dalla musica, ma sta sicura che poi sfocia in qualcos'altro.

Ti faccio un esempio concreto: se hai visto i topic sul cibo quando mangia tanta pasta non mangio pane, ma quando mangio meno pasta, mangio pane.

Risultato? Sto spostando la mia dipendenza.

Probabilmente quel sentire musica è il modo più comodo per assopire certe cose, magari piu comodo del TA.

Infatti è giusto magari monitorare e darci una controllato però sto notando questo, ma magari mi sbaglio.

Se non arriviamo alla radice delle nostre paure, delle nostre inquietudini interiori, dei problemi che ci si porta dietro, prenderanno sempre nuove forme: la dipendenza dal pc si trasformera in quella in tv, quella del cibo in quella del fumo, secondo le nostre predisposizioni.

Non è tanto il fatto di imporsi di mangiare meno, di stare meno al pc, e di sentire meno musica, ma di capire e realizzare il "perchè" mi comporto cosi, di studiarsi e di capire che oltre a cattive abitudini e scarsa volontà ci può essere molto altro.

Altrimenti lottiamo con 100 dipendenze, quando invece risolto il problema alla radice, tutte le dipendenze dovrebbero sparire automaticamente.

Si Astral, credo che in linea di massima tu abbia ragione e la meccanica delle dipendenze andrebbe esplorata a parte. C'è comunque un tread in psicologia bello nutrito e se ne possono anche fare altri da altri punti di vista.

E' vero che sotto le dipendenze da qualcosa si cela altro ma è anche vero che questo "altro" non sempre (per non dire quasi mai) è affrontabile da subito, spesso non è neanche conoscibile da subito.

Il lottare contro queste dipendenze, che secondo il tuo ragionamento sono "di secondo ordine" ha molte valenze utili, tra cui le due principali che mi vengono sono: togliersi dalle scatole schivitù verso fattori esterni che ci controllano invece di essere noi a controllarli ed usarli e, grazie a questi "vuoti" venutisi a creare se ci riusciamo anche in parte, vedere ciò che c'è sotto.
Quindi ben vengano queste iniziative anche se forse non "centrate". D'altra parte è proprio colpendo il bersaglio lateralmente che possiamo aggiustare la mira (ricordiamoci che comunque colpiamo, anche lateralmente).

Anche a me, leggendo Dafne, è venuto da pensare che la musica è veicolo di un certo stato di coscienza e che è per questo motivo che si è creato il meccanismo. Toglierla forse può spostare verso altri veicoli dello stesso stato di coscienza, ma nel passaggio si possono vedere molte cose.
L'unica cosa che mi vien da dire a Daf, dato che fa il paragone col TA, è che lo stato che descrive è esattamente l'opposto di quello che si cerca di ottenere col TA e forse è per questo che li mette in relazione/opposizione. Ma dalle sue parole mi sembrava che le fosse chiaro e che intendesse proprio questo. Lo stato meditativo che descrive non ha nulla a che fare con la meditazione.

Uno 31-01-2008 00.11.41

A questo punto Dafne ho spostato il 3d, in caso lo riapri nella sezione dipendenze/propositi solo per questo scopo.


Ora entriamo in quello che è diventato l'argomento, l'intento che avevo quando ho aperto quella sezione (chiamata registro dipendenze, ma devo aggiungerci un "e dei propositi") non era combattere qualcosa, quello è impossibile... era prenderne coscienza imprimendo all'attenzione volontaria la visione di quello che altrimenti si fa inconsciamente.
Volendo, dico volendo, tutti noi sappiamo cosa facciamo di... non dico sbagliato, perchè nulla è sbagliato nel momento che si fa, solo quello si poteva fare, dico invece che sappiamo cosa facciamo di controproducente (e al limite dannoso alla salute, quindi ancora controproducente), cioè che non produce risultati facendoci spendere energie che potrebbero essere usate per esperire. Chiunque di noi, volendo prende un blocco note e in 10 minuti butta giù una lista di cose che razionalmente sa che gli fanno perdere tempo... ma razionalmente.
Se le facciamo queste cose, che sia il fumare, che sia mangiare più di quello che ci necessita etc... vuol dire che stiamo facendo un esperienza su questo, non l'eseprienza di fumare o di mangiare troppo, l'esperienza di non averne coscienza e poterla trovare.
Il "botto" finale dell'esperienza (per intenderci, per esempio sul fumo smettere completamente) nessun metodo e/o trucco può farcelo fare, però mantenere sempre l'attenzione sulla cosa ci fa riempire di gocce il vaso... vaso che anche se non sappiamo quanto grande quando arriva al colmo straborderà.
Ecco lo scopo dei "registri" della sezione, mantenere viva l'attenzione in spirito collaborativo.

dafne 31-01-2008 10.57.22

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 48703)


Anche a me, leggendo Dafne, è venuto da pensare che la musica è veicolo di un certo stato di coscienza e che è per questo motivo che si è creato il meccanismo. Toglierla forse può spostare verso altri veicoli dello stesso stato di coscienza, ma nel passaggio si possono vedere molte cose.
L'unica cosa che mi vien da dire a Daf, dato che fa il paragone col TA, è che lo stato che descrive è esattamente l'opposto di quello che si cerca di ottenere col TA e forse è per questo che li mette in relazione/opposizione. Ma dalle sue parole mi sembrava che le fosse chiaro e che intendesse proprio questo. Lo stato meditativo che descrive non ha nulla a che fare con la meditazione.

Infatti Ray da quando ascolto musica la sera non riesco a fare TA, anche se ci provo prima di ascoltare musica la mia testa viaggia già, come spiegarlo, ho innescato il meccanismo della fantasticheria e non va bene, proprio perchè è solo fantasticheria o peggio alle volte è proprio come farsi un paio di bottiglie e perdere la testa (cosa che col vino non mi riesce per esempio) Insomma alle volte ci può stare ma finchè non so dove andare (diavolo.g: e me ne ci vorrà di tempo) meglio che mi contengo. Penso. In ogni caso ho una certa familiarità con quel tipo di stato mentre la concentrazione (e la costanza martello.: ) sono ancora oggetti sconosciuti per cui preferisco limitare la musica (non toglierla) e fare altro. Che dici si capisce cosa voglio dire? Alle volte ho vissuto la curiosa sensazione di vivere in un mondo ovattato, privo di stimoli, ecco mi viene l'espressione giusta "testa fra le nuvole" e di solito m'infilo sempre in un qualche casino per distrazione icon_mrgr:
Comunque, ieri sera niente musica , l'ho ascoltata con i bimbi ma poi a letto niente cuffie. Magari è autosuggestione ma ho dormito meglio (ma non c'era un 3d sulle onde del sonno?) e ho anche sognato.
Sto pensando se riaprire in registri dipendenze o no
:C:

turaz 31-01-2008 11.06.17

sembrerebbe tu abbia "paura" del vuoto ...
mi spiego meglio:
hai "bisogno" (è un'abitudine più che un bisogno) di riempire i vuoti causati da un negativo pensiero sulla vita in genere (re-azione).
c'è chi lo riempie con il cibo, chi con le sigarette chi con altro.

Abbiamo paura di ciò che siamo:vuoto

dafne 31-01-2008 11.38.59

Più che altro Turaz quando entro in un certo "mondo",o chiamalo stato è lo stesso, poi ci resto impigliata anche da sveglia, come dire, penso di non riuscire a staccarmi del tutto dalle fantasie proprio perchè non mi so concentrare, è un canale che rimane aperto anche quando non dovrebbe e oltre a sfiancarmi mi rende piuttosto distratta. (e lo sono già di mio figurati...)
C'era un bell'aforisma non ricordo più dove nel forum che diceva "non lasciare andare la tua mente fuori libera, da sola, è troppo piccola rischia di perdersi"
fiori.gif

RedWitch 31-01-2008 11.46.09

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 48742)
Infatti Ray da quando ascolto musica la sera non riesco a fare TA, anche se ci provo prima di ascoltare musica la mia testa viaggia già, come spiegarlo, ho innescato il meccanismo della fantasticheria e non va bene, proprio perchè è solo fantasticheria o peggio alle volte è proprio come farsi un paio di bottiglie e perdere la testa (cosa che col vino non mi riesce per esempio) Insomma alle volte ci può stare ma finchè non so dove andare (diavolo.g: e me ne ci vorrà di tempo) meglio che mi contengo. Penso. In ogni caso ho una certa familiarità con quel tipo di stato mentre la concentrazione (e la costanza martello.: ) sono ancora oggetti sconosciuti per cui preferisco limitare la musica (non toglierla) e fare altro. Che dici si capisce cosa voglio dire? Alle volte ho vissuto la curiosa sensazione di vivere in un mondo ovattato, privo di stimoli, ecco mi viene l'espressione giusta "testa fra le nuvole" e di solito m'infilo sempre in un qualche casino per distrazione icon_mrgr:
Comunque, ieri sera niente musica , l'ho ascoltata con i bimbi ma poi a letto niente cuffie. Magari è autosuggestione ma ho dormito meglio (ma non c'era un 3d sulle onde del sonno?) e ho anche sognato.
Sto pensando se riaprire in registri dipendenze o no
:C:

Ti racconto la mia esperienza Daf, che è molto simile alla tua.
Avevo la tua stessa abitudine di ascoltare musica prima di addormentarmi.. l'idea che avevo era quella che mi rilassasse, ma soprattutto mi piaceva molto. Solo che su di me aveva l'effetto di una catapulta verso il passato, iniziavo a ricordare (a crogiolarmi nei ricordi) , e a partire verso fantasticherie su un futuro (immaginario) con "l'oggetto" (persona) del ricordo. In quel modo, non pensavo alla giornata trascorsa, o ai problemi del giorno dopo (visto che mi era impossibile fermare la mente dai "viaggi", credo che scegliessi la musica come anestetico, cercavo di farla tacere in quel modo, era una via di fuga).

Quando ho cominciato a fare training non lo facevo sempre la sera, perchè mi addormentavo, così i primi tempi un po' in pausa pranzo, un po' la sera (un po' mi "dimenticavo" anche di farlo) ammetto che mi seccava dover rinunciare alla musica.. ma l'unica cosa che ho fatto è stato insistere un po' ... e poi il training è diventato più importante della musica (dopo un po' mi sono anche chiesta se quella non fosse una dipendenza.. )

Credo che il momento di andare a dormire (a letto icon_mrgr:) sia un po' delicato perchè c'è silenzio, non abbiamo la possibilità di distrarci in altro modo (parlando con altre persone ad esempio).. ci siamo solo noi con noi stessi, e credo che il punto sia proprio lì.. la mente in quel momento ha campo libero e se non siamo capaci di fermarla ci sommerge con preoccupazioni , ansie e quant'altro. Finchè non siamo capaci di fare in altro modo, la musica è un "diversivo", solo che non risolve perchè sposta su altre fantasticherie.. la testa fra le nuvole che dicevi tu Daf..


Ps: sto iniziando a pensare che ci hanno separate in culla Daf icon_mrgr:

turaz 31-01-2008 12.23.39

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 48745)
Più che altro Turaz quando entro in un certo "mondo",o chiamalo stato è lo stesso, poi ci resto impigliata anche da sveglia, come dire, penso di non riuscire a staccarmi del tutto dalle fantasie proprio perchè non mi so concentrare, è un canale che rimane aperto anche quando non dovrebbe e oltre a sfiancarmi mi rende piuttosto distratta. (e lo sono già di mio figurati...)
C'era un bell'aforisma non ricordo più dove nel forum che diceva "non lasciare andare la tua mente fuori libera, da sola, è troppo piccola rischia di perdersi"
fiori.gif


devi trovare un tuo equilibrio.
nella sostanza sei connessa e nello stesso tempo attiva.
meglio di così non mi viene con le parole.
penso che poi sia quello il significato della parola "medit-azione"

hava 31-01-2008 15.22.00

un mondo di fantasia
 
Cara Dafne, una delle teorie piu' interessanti che ho sentito negli ultimi anni si basa sulla differenza fra un mondo "totale" ed uno composto da "reparti".
Mentre la vita nel totale si svolge nello stesso ambiente, con le stesse persone ed il solito stressante tran tran, lo stato contrario nel mondo dei reparti ci da'
la possibilita' di rilassante rifugio.
Se dopo una giornata stressante ed uniforme, o anche spiacevole, troviamo il modo di fuggire in un reparto alternativo, questa potrebbe essere una soluzione.
Tu ci descrivi quel tuo reparto musicale con le fantasie che niente hanno in comune con la giornata trascorsa o a venire.
Ma cio' che non va e' il restare impigliata e non riuscire a staccarsi.
In questo caso io non combatterei fiori.gif le fantasie+musica, ma cercherei di creare un netto distacco fra 2 mondi che separatamente potrebbero avere uno scopo di esistere .
Auguri.fiori.gif

Astral 31-01-2008 16.57.21

Certo comprendo quello che dice Uno e Ray: questa sezione serve per liberarsi di alcune abitudini, sviluppando la consapevolezza e anche avere degli obbiettivi ( ad esempio correre una volta a settimana).

Il mio discorso era di tipo complementare: va bene gli esercizi di consapevolezza che facciamo, ma c'è poi un modo per arrivare alla matrice di tutto questo?

Forse sono stato un po' OT ed era un argomento da psicologia, ma Dafne mi aveva dato un buono spunto.

:C:

dafne 01-02-2008 12.31.18

Citazione:

Originalmente inviato da hava (Messaggio 48752)
Cara Dafne, una delle teorie piu' interessanti che ho sentito negli ultimi anni si basa sulla differenza fra un mondo "totale" ed uno composto da "reparti".
Mentre la vita nel totale si svolge nello stesso ambiente, con le stesse persone ed il solito stressante tran tran, lo stato contrario nel mondo dei reparti ci da'
la possibilita' di rilassante rifugio.
Se dopo una giornata stressante ed uniforme, o anche spiacevole, troviamo il modo di fuggire in un reparto alternativo, questa potrebbe essere una soluzione.
Tu ci descrivi quel tuo reparto musicale con le fantasie che niente hanno in comune con la giornata trascorsa o a venire.
Ma cio' che non va e' il restare impigliata e non riuscire a staccarsi.
In questo caso io non combatterei fiori.gif le fantasie+musica, ma cercherei di creare un netto distacco fra 2 mondi che separatamente potrebbero avere uno scopo di esistere .
Auguri.fiori.gif


Gazie Hava fiori.gif in effetti è "l'impiglio" che mi preoccupa maggiormente, vediamo se riesco a dividere le due cose :@@ anche se vorrei non aver più bisogno di scappatoie


abbraccio: Red la parola anestetico rende benissimo!!
(pssss...in culla eh? hai visto però che ti ho ripigliato? :sornione: non è mica facile liberarsi di me icon_mrgr: icon_mrgr: )
:C:

Sole 01-02-2008 23.06.28

Vorrei fare una riflessione, non c'è da scappare da nessuna realtà che non ci piace, ne da distrarsi da un oggi che non ci è andato al meglio. Significherebbe che non viviamo la vita. All'apparenza è il solito tran tran ma è poi vero che ogni giorno è uguale all'altro? Se fosse così vorrebbe dire che noi abbiamo sempre lo stesso umore, e meccanicamente, dormendo, pensiamo di fare o percepiamo di fare sempre le stesse cose, senza notare le differenze o le sfumature.
Si dice in diverse parti del forum, ma lo accenno qui che siamo noi che formiamo l'ambiente e dipende da noi subirlo o meno. La giornata, la vita, la quotidianità non è una spada di damocle che pende su di noi ma è la nostra vita.


Ho passato periodi in cui facevo una fatica boia a vivere la quotidianità, ma dovevo viverla per poter capire cosa non andasse in come la pianificavo. Infatti non accade proprio nulla che noi non abbiamo scatenato, il più delle volte del tutto inconsciamene. Se andavo in ufficio e il capo mi faceva "stranire" qualcosa di grosso dipendeva da me... tanto per fare un esempio.
Se siamo immersi in quella quotidiniatà, proprio quella e solo quella non c'è niente di meglio che proprio quella per farci imparare a vivere e a comprenderci. Io di questo son convinta.
Io non uso la musica per scappare uso altri mezzi ma ci sto lavorando.. vorrei imparare a vivere senza lasciarmi esaurire dalla giornata.
Per cui sono con Dafne, non rinunciare alla musica ma sicuramente non farti usare :C:

Uno 02-02-2008 00.49.07

La teoria dei comparti in realtà non è una teoria, è il comune quotidiano... quasi tutti appena qualcosa non soddisfa si estraniano cercando vie di fughe arrivando agli estremi dell'alcool e delle droghe. In realtà è la vita totale che è una chimera per la maggior parte delle persone.
Invece vivere le cose pesanti con leggerezza è un altro discorso, ed è applicabile all'intero vivere, non solo al relax e/o alle distrazioni che cerchiamo in varie forme e che poi ci danno dipendenza, questo è "il segreto" di pulcinella.

Ray 02-02-2008 01.53.38

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 48835)
Invece vivere le cose pesanti con leggerezza è un altro discorso, ed è applicabile all'intero vivere, non solo al relax e/o alle distrazioni che cerchiamo in varie forme e che poi ci danno dipendenza, questo è "il segreto" di pulcinella.

Beh, di Pulcinella sarà pure, ma sto Pulcinella non lo vede più nessuno però.
In pratica diventiamo dipendenti da quelle attività o pseudotali (distrazioni) che ci permettono di ottenere quella modalità del fare che dovremmo usare sempre ma che in realtà non usiamo mai se non con le cose che non ritenamo importanti, utili eccetera.

Io non lo trovo per nulla banale... sarà una mia difficoltà (quella di non saper usare la leggerezza) ma la vedo parecchio diffusa.

Sole 02-02-2008 15.22.59

Vivere la vita quotidiana con leggerezza implicherebbe un "de-importantizzare" le questioni del vivere comune. Il capo, l'ufficio, il vestirsi la mattina, l'uscire se piove e fa freddo, l'uscire se fa caldo, l'incontrare persone che ci dan noia, affrontare una malattia ( si so che questa può essere vissuta male), ecc ecc.
Cercare di capire a cosa stiamo dando importanza e perchè, cosa ce ne viene e se vale proprio la pena rispetto al reale desiderio di vivere bene, leggeri.
Una volta che si comincia a togliere questa importanza, e pesantezza quindi, alle cose esse cominciano ad interessarci da un punto di vista diverso, iniziano ad acquisire la portanza che realmente hanno alleggerite da sovrastrutture che le rendevano pesanti ed opprimenti, costringendoci ad evadere poi.
Ad esempio, se io tenessi in maniera particolare che le persone mi vedano sempre in ordine e bella, sarei costretta la mattina a farmi un'ora di toletta per riuscire a dare tutta l'importanza di cui rivesto la cosa e dopo un pò la costrizione mi renderebbe pesante la questione, ma continuo ad essere costretta a farlo da quel senso di bisogno dettato da diverse dinamiche (era un esempio).
Altro esempio, se la mia priorità è la brama che il mio datore di lavoro mi lodi e mi dimostri la sua stima, sarò costretta a sforzarmi in tal senso, accusando la pensatezza perchè appunto non faccio con leggerezza il mio lavoro ma costretta da un bisogno che mi spinge a disperdere... di questo esempio possiamo usare anche una reazione contraria e cioè: non mi sforzo proprio perchè tanto non mi stimerà mai (stile vittimone ,)... ma se capita di fare un lavooro che vedranno altri, farò il meglissimo che posso così lo diranno e lui (il capo) saprà che è un idiota a non capirmi .... sono esempi ma penso che possano rendere quello che intendo.


Questo è solo un aspetto superficiale perchè per alleggerire la quotidiniatà, bisogna togliere importanza a noi stessi.

Che ne dite?

Uno 02-02-2008 18.35.20

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 48849)
Vivere la vita quotidiana con leggerezza implicherebbe un "de-importantizzare" le questioni del vivere comune.

Dico il contrario, le cose che non reputo importanti mi sono pesanti.

Chiariamo una cosa, se una cosa è importante per me non significa che questa debba assorbirmi tutta la vita, questo è lo sbaglio che comunemente si fa.
Nell'esempio del lavoro (ma anche di tutto) non significa che mi porto il lavoro a casa, che mi identifico con il lavoro, che cerco di realizzarmi nel lavoro, ma che quando lo faccio è la mia vita.
Bisogna anche ricordarci che ci sono cicli, tempi e momenti per ogni cosa, volerli forzare (esempio pensare al lavoro quando è il momento di divertirmi, o di riposare) li trasforma in brama, in dannazione e quindi inficia gli sforzi... oltre che renderli pesanti allo stesso modo che se fatti con disinteresse.

In questa dinamica, ha senso la teoria che Hava ci diceva nella discussione sulla dipendenza dalla musica, non nel distrarsi ma nel concentrarsi su una cosa per volta compreso il rilassamento (diverso dal fantasticare).

Sole 02-02-2008 19.10.25

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 48863)
Dico il contrario, le cose che non reputo importanti mi sono pesanti.

.

Dal tuo punto di vista sono d'accordo, la vedevo solo dal lato dei bisogni e dell'importanza che attribuiamo a determinati meccanismi che appunto finiscono per coinvolgere ogni momento della giornata fino alla necessità di doversi estraniare da essi sfiniti. Continuo a vederci anche questo nella questione evasione, evasione anche da noi stessi.

Torniamo sempre alle proiezioni di noi in momenti diversi di dove siamo realmente. Lavoro e penso che vorrei essere a fare una passeggiata, faccio una passeggiata e penso che vorrei essere a casa a leggere un libro, leggo un libro e vorrei preparare il pranzo ecc ecc.Insomma c'è sempre altro da fare di più importante, è vero.

ellebi111 02-02-2008 19.51.37

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 48866)
Torniamo sempre alle proiezioni di noi in momenti diversi di dove siamo realmente. Lavoro e penso che vorrei essere a fare una passeggiata, faccio una passeggiata e penso che vorrei essere a casa a leggere un libro, leggo un libro e vorrei preparare il pranzo ecc ecc.Insomma c'è sempre altro da fare di più importante, è vero.

Chiamerei questo il non vivere il qui ed ora. Eppure riuscire a farlo rende la cosa che stiamo facendo così intensa, così bella, cosi potente.
Quando succede quei momenti diventano magici.

Io metto sempre la musica di sottofondo in tutto quello che faccio, anche se ho notato che usarla la notte mi da piacere e fastidio, perchè ad un certo punto non permette che il sonno o quello che sia prenda il sopravvento. Di fatto non la metto quasi più. Trovo che la musica mi rilassi e mi renda più ricettivo, anche se a volte mi distrae anche di giorno, ma forse sono momenti utili per "ricaricarmi" un attimo. Non eliminerei dunque la musica, però cercherei di capire cosa sostituisce veramente. Non penso sia solo il vuoto oppure il non volere pensare alla giornata passata. quale cosa vuole essere occultata in questo modo?

Ray 03-02-2008 14.07.39

Citazione:

Originalmente inviato da ellebi111 (Messaggio 48867)
quale cosa vuole essere occultata in questo modo?

Questa è ua domanda interessante, che ampliata diventa: perchè mettiamo la musica in sottofondo? Quale è il suo relae effetto su di noi?

Posto che soggettivamente ognuno deve osservare se stesso, in linea di massima si potrebbero fare delle teorie ed esplorare il discorso. Per esempio, pensando anche a quanto si sta dicendo nel tread degli effetti della musica sulle piante, vien da pensare che se la mia parte pianta è stimolata dalla musica di sottofondo potrebbe darsi che la mia parte che invece sta facendo un certo lavoro ne tragga giovamento...

Uno 03-02-2008 14.19.28

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 48863)
In questa dinamica, ha senso la teoria che Hava ci diceva nella discussione sulla dipendenza dalla musica,

Che poi è questa icon_mrgr:

Kael 03-02-2008 16.57.21

Citazione:

Originalmente inviato da ellebi111 (Messaggio 48867)
Io metto sempre la musica di sottofondo in tutto quello che faccio

Non per darti contro o per dire che uno dei due sia sbagliato, semplicemente siamo diversi, ma io al contrario proprio non riesco a concentrarmi con la musica in sottofondo. Ricordo da ragazzo che quasi tutti lo facevano, allora ho provato diverse volte anch'io a tenere lo stereo a basso volume e studiare, o fare altro, ma andava sempre a finire che mi concentravo sulla canzone e non riuscivo a fare altro. L'unico modo era quello di mettere canzoni che non mi piacessero, e allora riuscivo a studiare, ma a quel punto tenere la musica se non mi interessava era ovviamente un controsenso e quindi non l'ho più fatto.
Oggi riesco a concentrarmi in quello che sto facendo anche se c'è la musica che mi interessa in sottofondo, ma a quel punto la musica è come se non ci fosse, non la sento, quindi è del tutto inutile per me.
Le uniche attività che posso conciliare con la musica sono quelle fisiche, tipo fare ginnastica o guidare l'auto, allora riesco a godere mentalmente della musica mentre il mio corpo si occupa della sua attività, e mi rilassa pure. Ma deve trattarsi sempre di un attività non mentale, altrimenti due cose insieme non riesco a farle.

Quindi a Dafne direi, come te, che secondo me il problema non è tanto la dipendenza dalla musica in sè, quanto il bisogno di perdersi nelle fantasticherie, per il quale a questo punto la musica non è altro che un mezzo adatto allo scopo.
Quella cosa poi dell'ascoltare musica tranquilla quando ci si sente particolarmente agitati, o viceversa, la ritengo una cosa del tutto normale che qualunque persona usa per riequilibrarsi in momenti emotivamente forti. Magari non con la musica, altri preferiscono guardare il mare all'orizzonte, ma l'effetto di pace e serenità è lo stesso.
La musica ha un potere grandissimo, le sue vibrazioni possono influenzare qualasiasi forma di vita esistente al mondo, basti pensare che da sempre è usata per ottenere qualsivoglia stato emotivo particolare, che siano canti di guerra, romantiche sonate notturne, ritmi tribali e/o sciamanici, canti religiosi, etc etc...

Ray 03-02-2008 23.42.10

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 48913)
Ma deve trattarsi sempre di un attività non mentale, altrimenti due cose insieme non riesco a farle.

Idem, come quanto hai detto sopra... tipico di noi mentaloni. Ma la musica convibra in primis col centro emotivo no? Sta cosa del sottofondo può dare utili indicazioni a più di qualcuno mi pare...

dafne 04-02-2008 12.13.53

Ci ho pensato, trovo con difficoltà delle situazioni in cui non ci sia la musica in sottofondo, credo solo qundo studio una cosa che mi interessa molto e che è magari un pò difficile. Per la verità se mi concentro su qualcosa la musica in sottofondo neanche la sento (a meno che non sia tecno o metallicaicon_mrgr: ovviamente) se poi stò facendo qualcosa che non mi piace tanto ci DEVE essere in sottofondo. Anche se sono con delle persone, se la persona mi interessa particolarmente la musica è quasi un fastidio (ehm in certi momenti poi dove per molti è un tocco di romanticismo io la spengo :@@ ) se invece sono in macchina o in compagnia di conoscenti o di persone poco gradevoli la cerco subito. Se non c'è canticchio. Credo di sentre la musica con tutto il corpo, si può dire? alle volte una musica particolare mi calma o mi dinamizza ma non solo mentalmente ma anche fisicamente.Insomma volete mettere fare le pulizie con Anastacia rispetto a Masini? icon_mrgr: e quando sono a letto ci sono musiche che mi conducono in uno stato di pace che difficilmente vivo in altro modo, tranne forse nel caso di una profonda felicità. Però come per altro mi stò trattenendo perchè voglio essere io a guidare e non viceversa, credo che in questo caso il contollo non sia negativo. nonso.gif Ieri sera per esempio ero emotivamente molto provata e mi sono ascoltata musica quasi tutta la notte, avrò dormito poco ma mi sono sedata quel tanto che è bastato a non scaricare sul corpo un insieme di sensazioni spiacevoli che mi avrebbero, ne sono sicura, fatto male. leggo.gif Continuo ad esplorare..

dafne 04-02-2008 12.40.29

C'è un'altra cosa, difficile da spiegare, alle volte ascolto la stessa canzone più volte, alle volte la musica "incanta" la mia mente e, si può dire? la distrae, alle volte ascoltare musica fà affiorare pensieri e a volte è un vero e proprio veicolo per l'intuizione. Non so spiegarlo, alle volte divento così tanto quello che ascolto che mi dà la sensazione che mi danno le nuvole o la ballerina, è possibile? nonono.gif non riesco a spiegarmi ma ascolto e sono solo quello, le parole non ci sono perchè ci sono le note, se sono stanca immagino e vago e mi addormento alle volte invece entro in un altro flusso.
Boh
distrae la mia mente ma anche le mie emozioni, è un sentire non sentire e se riesco a stare in bilico lì ecco che arrivano i sogni, quelli "veri" quelli con un significato.
Certo capita solo con un certo tipo di musica.
nonso.gif dopo il boh ci stà pure il mah

griselda 04-02-2008 13.37.26

Io non riesco ad ascoltare musica mentre mi devo concentrare su qualcosa, tipo quando devo leggere i post o rispondere, o leggere un libro. Ma mi piace e la uso quando devo scrivere poesie, anzi a volte mi stimola a scriverle. Quando devo lavorare manualmente la tengo come sottofonodo.
Quando parlo con qualcuno devo togliere la musica perchè mi crea distrazione mi da proprio fastidio come se mi togliesse la concentrazione. Del tipo o do retta a te o alla canzone.
In questo momento ad esempio sto scrivendo e in sottofondo mi arriva da lontano una musica e provo fastidio, per pensare ho bisogno del silenzio oppure ho bisogno di non provare emozioni che mi distarrebbero che mi manderebbero in un altro stato emotivo diverso da quello avevo quando ho iniziato a scrivere? (chissà forse mi arriverebbero parole diverse che stridono con quello che sento ora)
Trovo che la musica condizioni il mio umore e mi accorgo spesso che mi piace rimanere in quell'umore tanto che se ascolto canzoni mi piacciono quelle che lo equivalgono.
Forse è per questo che evito di attaccarmici come facevo in passato a volte anche sbagliando perchè piuttosto di rimanere melanconica potrei allietarmi con della bella musica allegra.ma in questo caso dovrei smetterla di identificarmi con la musica che ascolto? cioè dovrei pensare che posso anche rinunciare a quell'umore del momento anche senza musica invece che fiondarmici dentro? Uff non è ancora quello che vorrei dire.
Spesso mi è capitato, (non conosco l'inglese), di ascoltare canzoni per la prima volta e sentirmi in sincronia con loro, poi andavo a leggere il testo tradotto e l'autore nella canzone descriveva il mio attuale momento emotivo. Era come se l'autore avesse scritto nello stesso stato d'animo che provavo io nel momento in cui l'avevo ascoltata.

Negli anni '70 mi pare era uscita quella storia di studiare mentre dormivi, andare a letto con le cuffiette, per imparare le lingue. Raccontavano che mentre dormi comunque la parte di te che impara rimane sveglia, ma non ho mai provato. E sto andando OT.
Il mondo senza musica sarebbe un mondo triste e freddo come una vita senza emozioni.
fiori.gif

dafne 03-11-2010 18.27.35

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 48721)

Ora entriamo in quello che è diventato l'argomento, l'intento che avevo quando ho aperto quella sezione (chiamata registro dipendenze, ma devo aggiungerci un "e dei propositi") non era combattere qualcosa, quello è impossibile... era prenderne coscienza imprimendo all'attenzione volontaria la visione di quello che altrimenti si fa inconsciamente.
Volendo, dico volendo, tutti noi sappiamo cosa facciamo di... non dico sbagliato, perchè nulla è sbagliato nel momento che si fa, solo quello si poteva fare, dico invece che sappiamo cosa facciamo di controproducente (e al limite dannoso alla salute, quindi ancora controproducente), cioè che non produce risultati facendoci spendere energie che potrebbero essere usate per esperire. Chiunque di noi, volendo prende un blocco note e in 10 minuti butta giù una lista di cose che razionalmente sa che gli fanno perdere tempo... ma razionalmente.
Se le facciamo queste cose, che sia il fumare, che sia mangiare più di quello che ci necessita etc... vuol dire che stiamo facendo un esperienza su questo, non l'eseprienza di fumare o di mangiare troppo, l'esperienza di non averne coscienza e poterla trovare.
Il "botto" finale dell'esperienza (per intenderci, per esempio sul fumo smettere completamente) nessun metodo e/o trucco può farcelo fare, però mantenere sempre l'attenzione sulla cosa ci fa riempire di gocce il vaso... vaso che anche se non sappiamo quanto grande quando arriva al colmo straborderà.
Ecco lo scopo dei "registri" della sezione, mantenere viva l'attenzione in spirito collaborativo.


Ci sono periodi in cui la musica proprio mi serve, altri in cui mi piace e basta, altri ancora in cui non la cerco.

Credo di poter dire che spesso uso la musica come sedativo si, nel senso che mi scioglie dei nodi, degli stati d'ansia che altrimenti non mi permetterebbero di dormire, ad esempio.

Quando disegno invece mi aiuta, mi concilia, certo deve essere la musica "giusta" ma mi serve come motorino, come spinta...insomma sempre qualcosa scioglie...leggo.gif

Quando studio o leggo invece ormai mi dà noia, magari la tollero in sottofondo ma se è un pò alta la devo spegnere.

Per lo sport non lo sò perchè non pratico icon_mrgr: ma mi sono divertita moltissimo quando facevo aerobica icon_mrgr: icon_mrgr:

Penso di poter dire che fondamentalmente l'ascoltavo di notte per riuscire a mollare il controllo ossessivo che avevano i miei pensieri su di me. Mi è capitato anche che una musica sbagliata mettesse come le ali all'ansia e mi dipingesse eventi catastrofici e allora mi sorprendevo quasi a goderne. Cioè, mi sorprendo ora che ci penso, perchè in effetti quando una fantasia è spiacevole si riesce a fermarla, proprio perchè fantasia....

Adesso capita che provo piacere ad ascoltare il silenzio :wow: non spesso e appena ci penso quasi sempre mi scoppia il bisogno di fare rumore diavolo.g: ma bon, insisto a osservare

leggo.gif

luke 21-09-2011 19.23.20

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 48913)
Non per darti contro o per dire che uno dei due sia sbagliato, semplicemente siamo diversi, ma io al contrario proprio non riesco a concentrarmi con la musica in sottofondo. Ricordo da ragazzo che quasi tutti lo facevano, allora ho provato diverse volte anch'io a tenere lo stereo a basso volume e studiare, o fare altro, ma andava sempre a finire che mi concentravo sulla canzone e non riuscivo a fare altro. L'unico modo era quello di mettere canzoni che non mi piacessero, e allora riuscivo a studiare, ma a quel punto tenere la musica se non mi interessava era ovviamente un controsenso e quindi non l'ho più fatto.
Oggi riesco a concentrarmi in quello che sto facendo anche se c'è la musica che mi interessa in sottofondo, ma a quel punto la musica è come se non ci fosse, non la sento, quindi è del tutto inutile per me.
Le uniche attività che posso conciliare con la musica sono quelle fisiche, tipo fare ginnastica o guidare l'auto, allora riesco a godere mentalmente della musica mentre il mio corpo si occupa della sua attività, e mi rilassa pure. Ma deve trattarsi sempre di un attività non mentale, altrimenti due cose insieme non riesco a farle.

...

La stessa cosa per me, mai riuscito a leggere o studiare con la musica sotto.
Mi piace invece in macchina, o quando faccio lavori noiosi e ripetitivi, forse con la musica dirotto energie emotive che altrimenti userei per "scazzarmi" ancora di più, non so...

Un'altra cosa curiosa che mi capita da un pò di tempo ad oggi è di sentire quasi in modo ossessivo una canzone, magari anche 50 volte al giorno, quasi a "svuotarla" completamente.
POi magari per settimane più nulla, poi ne trovo un'altra e ricomincio.
Magari la stessa canzone sentita tempo prima o tempo dopo non mi suscita più niente o quasi , eppure la canzone è sempre la stessa...

Astral 21-09-2011 20.00.11

Ritengo che la musica, almeno quella che sento io, agisce sui centri fisici, ed emotivi, anche sullo spirito, ma non sulla mente, anzi la distoglie.

Fisici perchè per esempio camminare e correre con la musica può essere piacevole. Stimolante per correre 1 ora senza musica occorre volontà, correre con la musica il tempo passa di più e non stai a pensare che il corpo si stanca.
Viceversa quando scrivo, studio, la musica mi da fastidio, e non sono concentrato ne sull'ascolto e ne su ciò che sto facendo. Per le attività mentali, la miglior cosa è il silenzio.
Alcune musiche invece possono favorire il sonno, la meditazione e la preghiera.

Anche se molto spesso la musica serve a passare e ad accellare il tempo.
Molti dicono che con lo stereo in ufficio o in macchina, il momento brutto, noioso e brutto passa prima.
Mi domando però se questo ci impedisce in un certo senso di vivere quell'esperienza. La musica può anche essere una trappola per non ascoltarci e qui subentra anche il tipo di musica e quella che risuona con noi.

webetina 21-09-2011 21.22.57

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 104030)
Ritengo che la musica, almeno quella che sento io, agisce sui centri fisici, ed emotivi, anche sullo spirito, ma non sulla mente, anzi la distoglie.

O la impegna la mente e proprio per questo non puoi far altro, facci caso. Nemmeno io con la musica riesco a studiare, o a fare cose dove devo ragionare. Chi lavora con me tiene la radio vicino il proprio tavolo di lavoro e a basso volume e non dove sta il cliente. Sono un pò tiranna in questo.
Di pomeriggio sono sola al lavoro e se ho tempo per stare al pc capita che vado su you tube, ascolto musica, ecco che smetto di fare qualunque altra cosa, non riesco, l'orecchio ma anche la mente vengono impegnati, ci sono le sensazioni mentre pure valuto ricerco e apprendo ogni volta, dovesse essere la centesima volta che ascolto il brano, perchè sono una che si fissa ora su una voce, ora su un pezzo, ora su un personaggio. Poi magari man mano che risento riesco pure a leggere contenuti in internet su ciò che ascolto. La mente quindi lavora ora su altro mentre ascolta, è una questione di allenamento secondo me.

luke 21-09-2011 22.54.33

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 104030)
Alcune musiche invece possono favorire il sonno, la meditazione e la preghiera.

Qualcuna che favorisca la concentrazione non c'è?

Astral 21-09-2011 22.59.24

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 104040)
Qualcuna che favorisca la concentrazione non c'è?

Il silenzio.
Comunque ne musiche troppo tranquille, ne musiche troppo rumorose. Direi musica classica sull'allegretto.
Poi dipende su cosa ti devi concentrare.

Sconsiglio comunque di straiarti sul divano e mettere Enya, rischi di svegliarti sul divano il giorno dopo!

luke 21-09-2011 23.02.27

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 104041)
Il silenzio.
Comunque ne musiche troppo tranquille, ne musiche troppo rumorose. Direi musica classica sull'allegretto.
Poi dipende su cosa ti devi concentrare.

Sconsiglio comunque di straiarti sul divano e mettere Enya, rischi di svegliarti sul divano il giorno dopo!

Proverò l'allegretto....
L'abbiocco non m'è ancora mai preso in vita mia....si vede dormo già abbastanza in piedi icon_mrgr:

griselda 29-12-2011 20.07.45

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 48721)


Ora entriamo in quello che è diventato l'argomento, l'intento che avevo quando ho aperto quella sezione (chiamata registro dipendenze, ma devo aggiungerci un "e dei propositi") non era combattere qualcosa, quello è impossibile... era prenderne coscienza imprimendo all'attenzione volontaria la visione di quello che altrimenti si fa inconsciamente.
Volendo, dico volendo, tutti noi sappiamo cosa facciamo di... non dico sbagliato, perchè nulla è sbagliato nel momento che si fa, solo quello si poteva fare, dico invece che sappiamo cosa facciamo di controproducente (e al limite dannoso alla salute, quindi ancora controproducente), cioè che non produce risultati facendoci spendere energie che potrebbero essere usate per esperire. Chiunque di noi, volendo prende un blocco note e in 10 minuti butta giù una lista di cose che razionalmente sa che gli fanno perdere tempo... ma razionalmente.
Se le facciamo queste cose, che sia il fumare, che sia mangiare più di quello che ci necessita etc... vuol dire che stiamo facendo un esperienza su questo, non l'eseprienza di fumare o di mangiare troppo, l'esperienza di non averne coscienza e poterla trovare.
Il "botto" finale dell'esperienza (per intenderci, per esempio sul fumo smettere completamente) nessun metodo e/o trucco può farcelo fare, però mantenere sempre l'attenzione sulla cosa ci fa riempire di gocce il vaso... vaso che anche se non sappiamo quanto grande quando arriva al colmo straborderà.
Ecco lo scopo dei "registri" della sezione, mantenere viva l'attenzione in spirito collaborativo.

Lo tiro su perchè non lo ricordavo minimamente ed è molto utile ricordarlo invece:)

dafne 30-12-2011 00.10.39

Grazie Grisabbraccio:

griselda 30-12-2011 01.20.40

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 107657)
Grazie Grisabbraccio:

A te, abbraccio:che l'hai aperta e che hai fatto nascere quella risposta che allora non sono riuscita a cogliere perchè ero presa da altro, mentre leggevo manata.gif
:)


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