Compra-vendita di organi vitali
Qualche giorno fa, ho visto un servizio in un programma televisivo che mi ha messa di fronte ad una realtà di cui avevo sentito dire, ma che non credevo possibile, non in quel modo.
In Romania, è possibile acquistare un rene da persone che decidono di metterlo in vendita, per una somma di 20.000 euro, a volte anche meno. C'è un vero e proprio mercato, e i medici di un certo ospedale sono ben informati su come aggirare la legge, che prevede la possibilità di donare un rene, semplicemente firmando una liberatoria in cui si dice appunto che si sta donando volontariamente. Nel servizio che ho visto hanno mostrato ben tre persone che sono state contattate dopo aver letto l'annuncio su internet. L' intervistatore faceva finta di essere un possibile acquirente e queste persone hanno acconsentito ad un incontro. Tutti alla disperazione, o quasi gente che lavora per 6,50 euro al giorno, che non ha possibilità di mettere soldi da parte in alcun modo. Uno diceva che per assicurare un futuro a suo figlio piccolo avrebbe con quei 20mila euro comprato dei terreni e aperto una piccola azienda, l'altro diceva che non voleva più lavorare per vivere alla giornata ma che con quei soldi si sarebbe assicurato un po' di tranquillità, e poi, beh il terzo non era alla disperazione, anzi viveva in una bella casa ma quei soldi gli servivano per pagare un avvocato che gli avrebbe permesso di non finire in prigione per un incidente che aveva provocato mesi prima... Lasciando perdere il terzo, la cosa che mi ha colpita è che tutti gli intervistati quando gli chiedevano se erano al corrente di cosa significasse vivere con un solo rene, hanno risposto che "si lo sapevano e che molti che lo hanno venduto sono sopravissuti". Altra cosa, erano tutti determinati ad andare fino in fondo. Questa gente è disposta a rischiare la vita per avere pochi soldi, disposta a rinunciare alla propria salute, sapendo che non potranno (se andrà bene) lavorare come adesso, eppure sono determinati a farlo. Mi chiedo se le condizioni in cui vivono siano così disperate (a parte rari casi) da fargli mettere davanti al resto la possibilità ottenere di questo piccolo gruzzolo, o proprio non riesco a capire.. Il mercato poi è organizzato in modo tale che la cosa sia sotto gli occhi di tutti, gli annunci sono su internet , sui giornali e fino a qualche tempo fa, hanno detto erano anche in televisione, il medico dell'ospedale che ha spiegato all'intervistatore come e cosa fare era perfettamente consapevole che in realtà quei reni non sono affatto donati, ma venduti, ma a lei interessava solo che firmassero la liberatoria e informava che il prezzo dell'operazione era di 30.000 euro. Inoltre se lo staff di un programma televisivo riesce a scoprire queste schifezze, com'è possibile che invece chi di dovere non lo faccia e non intervenga a frenare certi fenomeni? Qui si tratta della vita delle persone, quello era un vero e proprio mercato di reni, di persone sane che sono disposte a cederli per pochi soldi.. |
Faccio l'avvocato del diavolo:
il rene è mio e lo vendo a chi mi pare... |
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Se cambiamo paese, cambia anche il discorso? La situazione in cui si usa violenza o si è costretti sotto minaccia a sottoscrivere un contratto giuridicamente annulla il contratto stesso (non se annulla è il termine giusto) .. e le scelte costrette? |
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Forse sono talmente disperati e vivono in condizioni inumane per cui forse tutto sembra meno peggio che continuare a condurre quel tipo di vita... pare che lavorino tutto il giorno per pochissimi euro, sufficienti a malapena a mangiare.. |
20.000 euro in certi paesi (vedi la tabella allegata in altro 3d http://ermopoli.it/portale/showthread.php?p=62279) sono più di 30 anni di lavoro.
Io non lo farei comunque, ma in certi casi posso capirli |
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Che il rene è mio è un fatto, così come è mio il mio corpo. Leggi che limitino il mio potere di disporre di esso risultano spesso discutibili (discutibili non significa per forza ingiuste). Si potrebbe discutere, per esempio, di quale può essere il limite accttabile di interferenza da parte della società nella mia gestione del mio corpo. Una certa interferenza forse è plausibile, dato che se io ne dispongo male poi è sulla società che peso, anche economicamente. Ma di questo passo potrebbero obbligarmi a non essere obeso, o addirittura a tenermi in forma. In modo da non dover pesare sulla sanità. Si fa presto a obbligare a tutta una serie di pratiche preventive di questo passo. Dall'altra parte, lasciando perdere la disperazione e la conseguente diminuzione della scelta, mettiamo che io, senza problemi economici, ritenga che vendere un rene sia un buon affare perchè mi si da una cifra che me lo fa considerare tale... chessò un milione di euro, ma non importa quale cifra. Se io poi non vado a pesare sugli altri, ovvero se non faccio male a nessuno, perchè mi dovrebbe essere impedito di farlo? A che titolo? Questo non significa che io Ray lo farei, non lo farei per nessuna cifra, così come non mi prostituirei, ma questo vale per me, è una scelta, perchè dovrebbe essere un'imposizione? Se poi consideraimo anche le situazioni disperate in cui versano certe persone che decidono di farlo (anche io le capisco anche se non approvo... ma facile non approvare dalla mia poltrona di pelle col riscaldamento a manetta in casa e mia figlia alla scuola privata).. condizioni per le quali non è che c'è sbocco, non dipende da quanto lavorano eccetera, la posizione di chi glielo vuole impedire rischia di diventare anche un problema etico. Posto che sarebbe meglio e forse dovuto che ci si adoperi per costruire un mondo dove la disperazione non esiste (sempre se non è utopia), dato che non viene fatto e alcune persone trovano una via d'uscita, impedirglielo senza fornirgli alternative serie è una posizione discutibile. Il che ovviamente non avvalla certamente il mantenimento dello status quo che porterebbe ad un voler mantenere certe condizioni disperate in certi luoghi per assicurarsi un continuo rifornimento di reni o quant altro... cosa che invece forse in un certo modo avviene. Ribaltando la questione, riusciamo a capire, pur senza approvare, chi li compra? In assenza di organi donati e come unica alternativa la morte, magari dei propri cari, come vedremmo l'impedimento a comprare un organo da uno che me lo vuole vendere se io me lo posso permettere? |
Non volevo rispondere anzi avevo proprio una sensazione di disagio a leggere questo 3d ed ho cercato di capire il perchè.
Perchè davanti ad una scelta di un'altra persona cosa posso dire? Posso dire che oggi come oggi nella posizione in cui mi trovo, con la relativa mia vita alle spalle, nella società in cui vivo e sono cresciuta, ora, non farei quella scelta. Ma non me la sento di dare giudizi su chi non conosco, non so perchè è stato portato a fare quella scelta, anche se penso che dietro ci sia sofferenza e grande disagio, altrimenti chi si metterebbe nella condizione di rischio ancora peggiore? Un pazzo. O quel gesto si potrebbe fare solo per amore un grande amore. Voglio però dire che nessuno dovrebbe trovarsi nella condizione di dover scegliere, anzi essere obbligati a scegliere, o meglio spinti da dentro, una cosa del genere. Altro non saprei che dire. piango.gif |
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Esiste un villaggio in India dove vive la più grande comunità al mondo di persone con un solo rene. Gente oppressa dai debiti da non trovare altra soluzione che vendere un rene e questo commercio è noto da sempre e continua ancora oggi. Nei primi anni '90 in un'ospedale vicino al villaggio, su un totale di 580 reni trapiantati in altrettanti pazienti, almeno 400 erano stati prelevati da donatori viventi della zona di quel villaggio.
Il sistema per reclutare questi donatori di reni è semplice, i proprietari delle fabbriche prestano i soldi a questi operai indebitati con tassi da usurai (50% del prestito), in questo modo riescono a tener legati i lavoratori all'azienda. Esiste un turismo da trapianto e questi "turisti" sono disposti a pagare medici e ospedali per mettere in contatto questi disperati (chi dona e chi riceve). Perchè chi vende un rene è disperato ma è pur vero che chi lo cerca lo è. Chi a causa del diabete o altro si mette in lista d'attesa per un trapianto di rene entra in un tunnel di disperazione. Vivere sotto dialisi in attesa di un trapianto è doloroso, almeno tre volte la settimana serve pulire il sangue attraverso una macchina. E' facile cadere nella tentazione di cercare un donatore compatibile che lo mette in vendita. Attendere l'organo da un morto o da un parente disponibile richiede tempo e la lista è infinita. Ci sono tante persone povere ed affamate nel mondo e che hanno due reni funzionanti, perchè non trovare il modo di averne uno per me? Il pensiero nasce spontaneo e le persone con pochi scrupoli hanno annusato l'affare. E' orribile il fatto che tutto il meccanismo è creato ad hoc per fare businnes in questo ambito di disperazione. Creare donatori di reni attraverso l'usura e la povertà per rispondere alla domanda del mercato degli organi, In questo meccanismo sono coinvolte le autorità locali, i medici, proprietari di fabbriche e tutta la società che preferisce non sapere. Che in Europa (in Romania) accada questo non mi meraviglia, la povertà è forte pure lì, meglio per quei "turisti" del trapianto che devono fare un viaggio più breve. E' orribile ma vero, poche illusioni e moralismi siamo umani. |
Per capire l'entità della richiesta di organi basti pensare alla nuova branca della medicina moderna, gli xenotrapianti ovvero quel particolare tipo di trapianti tra individui appartenenti a specie diverse, in particolare tra uomo e maiale.
Nel 1982 venne creato il primo animale transgenico (cioè con inserito nel DNA un gene umano). Alla fine del 1997 in Italia è stato avviato un programma per ottenere organi da trapiantare da maiali "modificati". L'unico centro italiano dove vengono allevati questi ignari donatori si trova in Emilia a S. Cesario, in provincia di Modena, non si tratta quindi di fantascienza. Sono andato OT ma se un domani si riuscirà ad ottenere organi (quali fegato e reni) da questi maiali, la domanda di reni dalla Romania calerà bruscamente ma non caleranno i poveri e disperati di quelle zone che saranno sfruttati per altri interessi da persone di poca coscienza. |
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Possiamo pensare ad esempio alla vendita dei denti, qualche secolo fa, per ricavarne soldi oppure alla mercificazione del corpo in ogni suo aspetto. Con questo, dire che sono a favore di un certo tipo di atteggiamento ce ne passa ma non posso fare a meno di pensare che ognuno è libero di fare quel che vuole! Se da un lato risulta riprovevole un comportamento di questo tipo, agli occhi di una civiltà " avanzata" come la nostra, per cui non si riesce a capire i motivi che conducono e condizionano una persona a " dare " il suo rene, per altro bisognerebbe valutare che quella è l'unica cosa che queste persone possono permettersi di dare, pur conoscendo gli effetti e le conseguenze. Il tutto accolto nella povertà, per esempio, in cui versa il paese. Insomma, se per molti questo risulta un metodo rapido per risollevarsi e se per certi aspetti è anche un problema etico, credo che sia da considerare la libertà di scelta, per quanto consapevole, di ognuno. Poi, pensandoci il dibattito si potrebbe spostare su altri fronti e cioè, per esempio, vedere il perché della necessità di Tizio o Caio che si ritrovano a vendere il rene o altro: forse l'effetto ultimo di una catena dove le condizioni di vita, sia della società e sia del singolo, sono tra le ragioni determinanti un certo comportamento. Si potrebbe ancora considerare delle varie persone che speculano su questo mercato, anche se forse pure queste sono una conseguenza; come del fatto che in fondo, oggi per necessità anche questo, a tutto viene dato un valore - economico - come se l'uomo fosse come una centrale del ricambio di pezzi. Una specie di " quanto pesi, tanto vali " in chiave di mercato! Forse O.T. ma mi preme ribadire la possibilità di scelta in confronto invece del " mercato parallelo" che si crea attorno a queste realtà. Talvolta per alimentare i circuiti ove il trapianto è visto come l'ultima spiaggia se ci sono persone che in un certo senso lo " donano" consapevolmente, ve ne sono altre vittime inconsapevoli. In " mercati " come quello Cinese, Brasiliano, Messicano, è in questi tempi aumentato il mercato degli organi. Molti sono stati i cadaveri trovati senza una parte ( rene, cuore o fegato) per cui è raccapricciante pensare che vi siano tali crudeltà. Ho visto tempo fa, non ricordo quale programma, la storia di un ragazzo che a Rio De Janeiro o in una qualche località limitrofa da turista passeggiava per le strade della città. Si persero le tracce per due giorni, fin quando lo ritrovarono in un vicolo a terra senza il rene destro! Li non credo che ci sia stata una scelta...nonso.gif |
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