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Ray 10-11-2008 22.56.19

Bene, allora andiamo avanti?

Il titolo dice "corpo", non corpo fisico, non solo. Dato che si parla di "corpi di qualche tipo" e che, grossomodo, parliamo di corpi come di adeguati veicoli per la coscienza (definizione discutibile... discutiamola) possiamo immaginarci diverse qualità o modalità di corpo. Inoltre abbiamo anche parlato di costruire corpi, in qualche modo alternativi a quelo fisico o, più che necessariamente alternativi, ulteriori.

In vari tread inoltre si è parlato di come evolversi spiritualmente sia grossomodo modificarsi in modo da poter accogliere sempre meglio lo Spirito. Questo deve valere anche per il corpo fisico, dato che accogliere lo spirito nella carne è una possiblità. Vien da chiedersi quali siano le caratteristiche più adatte a favorire questo accoglimento... e come si ottengono.

Si apre anche il discorso relativo ad altri corpi. Da quanto detto finora emerge che, se non riusciamo (nel senso di fare in tempo) a trasformare il corpo/i corpi in dotazione, possiamo costruircene di adatti a proseguire il lavoro. O forse, che poi è un altro modo di dirlo, il corpo è qualcosa di assai più esteso di quello meramente fisico e comprende anche una serie di range vibrazionali non immediatamente percepibili nel modo comune. Questa costruzione potrebbe permettere di proseguire il lavoro di perfezionemento anche in asssenza di una parte di questo range, quella relativa all'ambito meramente fisico.

Le varie tradizioni parlano di altri corpi... poi a seconda dell'indirizzo la suddivisione varia e variano anche le parole. Il cristianesimo parla di anima, altre dottrine danno vari nomi a parzialità di questo insieme, come corpo astrale eccetera. Sarebbe forse interessante raccogliere le varie posizioni e cercare di estrapolarne qualcosa...

Uno 11-11-2008 22.24.45

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 61616)
In vari tread inoltre si è parlato di come evolversi spiritualmente sia grossomodo modificarsi in modo da poter accogliere sempre meglio lo Spirito. Questo deve valere anche per il corpo fisico, dato che accogliere lo spirito nella carne è una possiblità. Vien da chiedersi quali siano le caratteristiche più adatte a favorire questo accoglimento... e come si ottengono.

Inizierei da qui, la prima ed imprescindibile caratteristica è che questo corpo (o questi corpi il discorso poi è identico in un certo senso) lo conosciamo, nei limiti, nelle possibilità già utilizzate e quelle utilizzabili.

Ray 19-11-2008 19.59.25

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 61652)
Inizierei da qui, la prima ed imprescindibile caratteristica è che questo corpo (o questi corpi il discorso poi è identico in un certo senso) lo conosciamo, nei limiti, nelle possibilità già utilizzate e quelle utilizzabili.

In queste due righe è contenuto in potenza un discorso enorme. Come possiamo conoscere le cose che dici? Limiti e possibilità sono due cose che vanno a braccetto, dato che le possibilità stanno entro i limiti. Ecco che se conoso bene i limiti deduco le possibilità. Alcune di esse, quelle già utilizzate, ne abbiamo una conoscenza parziale per esperienza. Le altre possiamo provare a sperimentare, ma ci sono altri modi immagino.

Uno degli esempi è la percezione. Ne abbiamo parlato altrove in parte... grossomodo risulta una discrepanza notevole tra percezione e coscienza. Come possiamo renderci conto delle reali possibilità di percezione del corpo?

Un altro punto che ritengo fondamentale, intendo che ritengo fondamentale conoscere i limiti, è quello della tenuta. Non mi viene adesso un termine migliore, ma intendo qualcosa come la capacità di resistenza alla vibrazione. Se dobbiamo "preparare" il corpo ad accogliere lo Spirito, dobbiamo prepararlo a sopportare una vibrazione corrispondente. Credo che uno dei motivi per cui non lo accogliamo già sia proprio che il corpo, così com'è, non reggerebbe la vibrazione. Potrebbe letteralmente bruciare o qualcosa di simile. Sbaglio?
Se le cose stanno in questo modo diviene necessario aumentare la capacità di resistenza del corpo.

Qui si apre un altro discorso... ovvero la differenza tra la reale capacità di resistenza del corpo e quella che invece riteniamo sia (che poi è il mentale che ritiene). Per eseperienza mia il corpo può reggere ben di più di quel che la mente cerca di farmi credere... che è un po' il discorso dello sforzo che fa Gurdy.

In ogni caso, stabiliti in qualche modo i limiti reali del corpo - la sperimentazione diretta, quando possibile, può risultare pericolosa dato questo discorso - resta il problema di aumentarli. Il fatto che attualmente non è in grado di reggere lo Spirito lo ritengo attestato dal fatto che appunto non lo accoglie.

Un determinato lavoro su se porta ad una sempre maggiore capacità di sopportare tensioni, questo è esperienza mia, ma credo lo sia di tutti ai rispettivi gradi, basti pensare alla differenza di tensione normalmente sopportabile da un adulto rispetto ad un bambino, ovvero l'esperienza che non uccide genera adattamento.
Però sarebbe bello mettere assieme una serie di modalità per aumentare la capacità di reggere tensioni (che poi detta così non è precisa... non basta reggerle, ci deve essere anche una specie di sopportazione senza sforzo).

Uno 09-12-2008 11.19.14

Un concetto fondamentale per andare avanti nel discorso è la fiducia nelle nostre possbilità già acquisite. Senza questa è impensabile andare avanti e praticamente sempre queste mancano.
Se in passato sono riuscito a saltare una pozzanghera di 1 metro senza bagnarmi i piedi, io so che il mio corpo è in grado di farlo, quindi se mi capita una pozzanghera di un metro devo aver fiducia nel mio corpo, più precisamente nelle mie gambe. Allo stesso tempo ogni pozzanghera è diversa, ogni giornata è diversa, io potrei essere debilitato per chissà quale motivo etc...
Quindi fiducia nell'esperienza* passata ma attenzione al qui ed ora.
Quando siamo in grado di fare costantemente questo possiamo iniziare ad esplorare nuovi territori con poco rischio, tra l'altro come sappiamo già quello che siamo in grado di fare, sappiamo anche quello che ancora non ci riesce e su questo dobbiamo metterci più forza, più forza per riuscirci almeno il numero di volte con cui poi memorizziamo questa nuova capacità... a quel punto questa nuova cosa è nostra e ci basta aver fiducia di poterla fare.


*= esperienza reale se la cosa è "già passata in giudicato" per usare un termine legale, non è semplice memoria.

Uno 10-12-2008 18.43.19

Secondo voi questa cosa scritta sopra si può applicare solo al copro fisico, al saltare, camminare, mangiare etc....?

nikelise 10-12-2008 18.55.22

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62809)
Secondo voi questa cosa scritta sopra si può applicare solo al copro fisico, al saltare, camminare, mangiare etc....?

Credo si possa applicare anche alle emozioni , alla capacita' di sopportarle .
E non basta la memoria anche per le emozioni ma la Memoria come conoscenza di quello che quelle emozioni rappresentano .
Le emozioni sno qualcosa legato al corpo ( astrale ma sempre corpo)?

Shanti 11-12-2008 22.15.26

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62809)
Secondo voi questa cosa scritta sopra si può applicare solo al copro fisico, al saltare, camminare, mangiare etc....?

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 62812)
Credo si possa applicare anche alle emozioni , alla capacita' di sopportarle .

Mi vengono in mente i nervi, cioè la loro capacità di sopportazione in determinate situazioni. Se in una di queste li metto a dura a prova senza che mi saltino o si spezzino (quanti modi di dire ci sono sui nervi!) se me la ritrovo dopo un po' so di poterla sopportare, o la sopporto meglio perchè magari li ho rafforzati. Beh poi anche qui ogni giornata è diversa o potrei essere debilitato ecc.

Kael 14-12-2008 15.18.34

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 62809)
Secondo voi questa cosa scritta sopra si può applicare solo al copro fisico, al saltare, camminare, mangiare etc....?

Io direi che si può applicare a tutto, che siano emozioni, nervi, mente, etc.. tutto quello insomma che può riguardare l'uomo.
Anche nella concentrazione ad esempio se ho raggiunto un dato livello o risultato per un certo numero di volte, potenzialmente è mio e fin là posso di nuovo giungere, basta aver fiducia nelle proprie capacità.


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