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Uno 29-12-2009 01.18.46

Incroci, memorie
 
"Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie."
Albert Einstein


Non l'ho postato nella zona aforismi perchè in realtà vorrei usare questo aforisma solo per introdurre il discorso.

A me non piace la definizione che tutto è relativo, reputo più precisa quella che definisce che ci sono diversi punti di vista o quanto meno che per quanto tutto sia relativo in assoluto ci sono dei punti di incrocio, che durino anche un centesimo di secondo o meno, in cui le cose sono stabili.
Per una persona per un gruppo di persone di una certa età sapere di quei 7 anni, per quei 7 anni sarà una gioia (per rimanere nell'aforisma, poi nella realtà non è detto) e lo sarà in maniera stabile non in maniera relativa.

E qui arriviamo anche a qualcosa di cui in qualche modo abbiamo parlato spesso anche se spesso di sfuggita. L'uomo stesso nel suo insieme è relativo eppure ha ciò che Castaneda definisce il punto di unione, che altre tradizioni in parte definirebbero l'eterno presente, che metaforicamente potremmo anche vedere come una puntina su una lavagna di sughero che tiene una manciata di fogliettini.
Penso che all'idea base ci arrivano parecchi con facilità, anche solo simbolicamente se prendiamo diverse rette che rappresentano nostre cose che vengono dal passato e vanno verso il futuro il punto dove queste si incontrano è il nostro presente. Questo non si limita al simbolico, nella realtà queste rette occupano tutto il nostro spazio ove per spazio non intendo solo quello visibile e tangibile.

Fin qui nulla di nuovo più o meno no? Adesso però prendendo la metafora della lavagna di sughero vorrei approfondire il discorso. Il punto di unione o l'eterno presente di un individuo è un punto che racchiude informazioni che provengono da ogni dove e convergono in quel punto. Alla fin fine in maniera molto terra terra, ciò che manifestiamo del nostro essere è solo questo. Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima. In un certo senso è anche fisiologico, non posso essere nel punto x uguale a quello che sono nel punto y perchè in quei due punti sono il risultato di rette diverse.
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?

stella 29-12-2009 11.11.33

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78863)
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?

Il fatto di essere l'eterno presente è chiaro perchè l'attimo in cui viviamo incorpora tutto ciò che siamo attraverso le linee che ci intersecano e quindi anche il divenire, quello che non mi è molto facile comprendere invece è il memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e anche in quelli più prossimi a noi...
Cosa vuol dire "memorizzare in forma trasportabile" e come si può utilizzare ?

Se paragono questo al funzionamento di un pc è come avere tanti punti di ripristino a disposizione che mi riportano a un punto precedente da cui ripartire, senza resettare il presente però, così che quelle linee che intersecavo siano ancora intersecabili, quindi più opzioni sapendo che ogni linea è un divenire diverso...
Sperando di non essermi intortata un'altra volta...

fiori.gif

Grey Owl 29-12-2009 13.37.28

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78863)
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?

Si, si capisce... mi interessa questa visione del punto di unione e della capacità di memorizzare in forma trasportabile.
Castaneda nei suoi libri parla con Don Juan Matus del punto di unione che corrisponde all'insieme della nostra percezione (la puntina che ferma i foglietti sulla lavagna di sughero).
Questa visione del punto di unione l'ho sempre considerata verosimile, a livello teorio è accettabile. Quello che non viene spiegato nei suoi libri è la memoria trasportabile, a livello fisiologico a cosa corrisponde nell'uomo la memoria trasportabile?

luke 29-12-2009 16.13.18

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78863)
"Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie."
Albert Einstein

Non l'ho postato nella zona aforismi perchè in realtà vorrei usare questo aforisma solo per introdurre il discorso.

A me non piace la definizione che tutto è relativo, reputo più precisa quella che definisce che ci sono diversi punti di vista o quanto meno che per quanto tutto sia relativo in assoluto ci sono dei punti di incrocio, che durino anche un centesimo di secondo o meno, in cui le cose sono stabili.
Per una persona per un gruppo di persone di una certa età sapere di quei 7 anni, per quei 7 anni sarà una gioia (per rimanere nell'aforisma, poi nella realtà non è detto) e lo sarà in maniera stabile non in maniera relativa.

E qui arriviamo anche a qualcosa di cui in qualche modo abbiamo parlato spesso anche se spesso di sfuggita. L'uomo stesso nel suo insieme è relativo eppure ha ciò che Castaneda definisce il punto di unione, che altre tradizioni in parte definirebbero l'eterno presente, che metaforicamente potremmo anche vedere come una puntina su una lavagna di sughero che tiene una manciata di fogliettini.
Penso che all'idea base ci arrivano parecchi con facilità, anche solo simbolicamente se prendiamo diverse rette che rappresentano nostre cose che vengono dal passato e vanno verso il futuro il punto dove queste si incontrano è il nostro presente. Questo non si limita al simbolico, nella realtà queste rette occupano tutto il nostro spazio ove per spazio non intendo solo quello visibile e tangibile.

Fin qui nulla di nuovo più o meno no? Adesso però prendendo la metafora della lavagna di sughero vorrei approfondire il discorso. Il punto di unione o l'eterno presente di un individuo è un punto che racchiude informazioni che provengono da ogni dove e convergono in quel punto. Alla fin fine in maniera molto terra terra, ciò che manifestiamo del nostro essere è solo questo. Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima. In un certo senso è anche fisiologico, non posso essere nel punto x uguale a quello che sono nel punto y perchè in quei due punti sono il risultato di rette diverse.
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?

E' un discorso che ho visto essere affrontato già in altri tread ed avevo intenzione di approfondire alcune parti:
le informazioni che ci arrivano dal passato provengono solo dal nostro passato o anche da altri?
Le rette del futuro possono essere percepite?
Voglio dire se noi ci avviciniamo ad un fuoco acceso ce ne accorgiamo prima di toccarlo, ne percepiamo prima il calore, lo stesso può accadere con eventi futuri, specie se di una certa importanza, che si fanno percepire, mandano segnali nel passato, una specie di "accadde domani".
Ho letto nel forum che la linea temporale non deve essere per forza passato --->futuro, ma può anche essere vista al contrario, cioè io oggi sono in un modo perchè ieri ero in un deternminato stato, ma dovrebe anche potersi dire che oggi sono in un modo perchè in futuro sarò in un cert'altro modo.

E' ovvio che se oggi inizio a bere un litro di liquore al giorno un domani potrò essere alcolizzato, ma se smettessi di berlo potrei diventare magari un'astronauta, c'è qualcosa che mi segnala già da oggi questa possibilità, frutto sia del mio impegno sia di situazioni esterne che devono andare in un certo modo?

Ray 29-12-2009 16.24.42

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78863)
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?

Si, si capisce. Sorge quindi automatico: cos'è quella capacità? Come si usa?

griselda 29-12-2009 18.41.43

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78863)
"Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie."
Albert Einstein


Non l'ho postato nella zona aforismi perchè in realtà vorrei usare questo aforisma solo per introdurre il discorso.

A me non piace la definizione che tutto è relativo, reputo più precisa quella che definisce che ci sono diversi punti di vista o quanto meno che per quanto tutto sia relativo in assoluto ci sono dei punti di incrocio, che durino anche un centesimo di secondo o meno, in cui le cose sono stabili.
Per una persona per un gruppo di persone di una certa età sapere di quei 7 anni, per quei 7 anni sarà una gioia (per rimanere nell'aforisma, poi nella realtà non è detto) e lo sarà in maniera stabile non in maniera relativa.

E qui arriviamo anche a qualcosa di cui in qualche modo abbiamo parlato spesso anche se spesso di sfuggita. L'uomo stesso nel suo insieme è relativo eppure ha ciò che Castaneda definisce il punto di unione, che altre tradizioni in parte definirebbero l'eterno presente, che metaforicamente potremmo anche vedere come una puntina su una lavagna di sughero che tiene una manciata di fogliettini.
Penso che all'idea base ci arrivano parecchi con facilità, anche solo simbolicamente se prendiamo diverse rette che rappresentano nostre cose che vengono dal passato e vanno verso il futuro il punto dove queste si incontrano è il nostro presente. Questo non si limita al simbolico, nella realtà queste rette occupano tutto il nostro spazio ove per spazio non intendo solo quello visibile e tangibile.

Mi sono persa qui scusate, l'eterno presente non riesco a coglierlo ahimè. Ci potrebbe essere un altro modo di esporlo e che io possa capire?
Mi pare di esserci sul punto di vista che è diverso per ognuno e che certe cose sono relative al momento che stiamo vivendo poi però è calato il buio. Mi aiutate? :)

Ray 29-12-2009 21.19.52

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 78887)
Mi sono persa qui scusate, l'eterno presente non riesco a coglierlo ahimè. Ci potrebbe essere un altro modo di esporlo e che io possa capire?
Mi pare di esserci sul punto di vista che è diverso per ognuno e che certe cose sono relative al momento che stiamo vivendo poi però è calato il buio. Mi aiutate? :)

Fai bene a chiedere. Ci provo e ti ringrazio perchè così vedo se e quanto effettivamente ho capito.

Nella metafora di Uno noi siamo tutte le rette (o i foglietti) che riguardano le nostre cose. Queste rette hanno direzioni diverse, ossia sono inclinate in diversi modi. E hanno un verso, cioè vanno da un qui a un lì, dove qui è passato e lì è futuro.
In ogni momento queste rette si incrociano tutte in un punto, cosa per altro geometricamente inevitabile per rette non parallele, e quel punto è ciò che manifestiamo in quel momento, che è il risultato di tutte le rette che dal passato portano roba in quel punto e poi continuano verso il futuro. Quel punto di intersezione è il presente e Uno lo simboleggia con la puntina.

Ora, pur essendo noi tutte le rette, sia le perti di queste che stanno nel passato sia le parti che continuano nel futuro, la nostra essenza nel momento ics è data dalla puntina.
Geometricamente la rappresentazione è ottima perchè quel punto di intersezione ha estenzione nulla, mentre la puntyina che lo indica un certo spessore ce l'ha. E' per via di quell'estensione nulla che il presente, l'attimo, è così difficile da cogliere. E' come se fossimo coscienti di alcune porzioni di alcune rette, ma non riuscissimo a coglire il punto di intersezione. Nonostante questo, quel punto è ciò che siamo nel momento ics... siamo, facciamo esperienza e memorizziamo. Poi subito dopo ricordiamo, in realtà parzialmente, ciò che eravamo e questa è la nostra comune percezione di noi: una serie di puntine che mostrano un tracciato ma che cogliamo molto raramente. Abbiamo unì'idea vaga del tracciato.

Se fin qui ci sei, e se fin qui non sono andato troppo fuori, prova adesso a ribaltare il discorso: se è vero che la puntina nel momento ics è il risultato delle rette e di ciò che esse hanno portato, allora è anche vero che se spostassimo la puntina, essa diverrebbe il risultato di altre rette che hanno portato roba diversa... ossia andremmo a prendere cose portate da altre rette... accenderemmo altri punti di intersezione possibili, ma solo potenziali.

Il problema del ricordare sta nel come trasportare quelle cose che arrivano in un'altra puntina, nella nostra puntina... insomma come collegare i due punti nella coscienza. Sono comunque collegati dal sughero, ma noi non percepiamo il sughero, percepiamo normalmente solo alcuni tratti di alcune rette.

Si capisce qualcosa?

griselda 30-12-2009 00.31.49

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 78890)
Si capisce qualcosa?

Non lo so, me lo puoi dire tu se ti va.
Griselda ha fatto cose e durante questo viaggio che è la vita è stata tante cose diverse, a volte saltando proprio da un opposto all’altro proprio perché in passato è stata una cosa in futuro è divenuta altro passando per il presente. Vivendo si passa dal presente che diventando passato porta verso il futuro.
In un certo periodo della mia vita pensavo di alcuni argomenti certe cose e di conseguenza mi comportavo divenendo io stessa quel modo di pensare. Poi quel modo di pensare ha portato nella mia vita altre esperienze che hanno forgiato la Griselda durante quel presente e facendola diversa per il futuro che si sarebbe apprestata a vivere.
Ogni volta che il mio punto di vista e di essere cambiava c’era una puntina, era quel modo in cui ero che mi faceva vivere cose nel presente il cui risultato portava cambiamenti nel futuro. Noi, anche se non so e non capisco come, avremmo la possibilità, visto che siamo stati quella cosa e quel punto di vista, spostarci a piacere da una puntina ad un'altra. (?)

luke 30-12-2009 00.35.06

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 78890)

Se fin qui ci sei, e se fin qui non sono andato troppo fuori, prova adesso a ribaltare il discorso: se è vero che la puntina nel momento ics è il risultato delle rette e di ciò che esse hanno portato, allora è anche vero che se spostassimo la puntina, essa diverrebbe il risultato di altre rette che hanno portato roba diversa... ossia andremmo a prendere cose portate da altre rette... accenderemmo altri punti di intersezione possibili, ma solo potenziali.

Ma le altre rette che portano roba diversa è sempre il nostro passato, magari parti di esso che non ricordiamo o non abbiamo vissuto appieno, auto-impedendoci di cogliere determinati segnali, o sono costituite anche da passati che non abbiamo proprio vissuto o sono stati vissuti da qualcun altro collegato a noi in qualche modo (esempio altre incarnazioni dello Spirito)?
E comunque sia, se riuscissimo in qualche modo a cogliere adesso la roba diversa, da qualunque parte proveniente, potremmo ritrovarci su nuove rette che altrimenti ci resterebbero precluse?

Lion 30-12-2009 01.13.46

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78863)
E qui arriviamo anche a qualcosa di cui in qualche modo abbiamo parlato spesso anche se spesso di sfuggita. L'uomo stesso nel suo insieme è relativo eppure ha ciò che Castaneda definisce il punto di unione, che altre tradizioni in parte definirebbero l'eterno presente, che metaforicamente potremmo anche vedere come una puntina su una lavagna di sughero che tiene una manciata di fogliettini.
Penso che all'idea base ci arrivano parecchi con facilità, anche solo simbolicamente se prendiamo diverse rette che rappresentano nostre cose che vengono dal passato e vanno verso il futuro il punto dove queste si incontrano è il nostro presente. Questo non si limita al simbolico, nella realtà queste rette occupano tutto il nostro spazio ove per spazio non intendo solo quello visibile e tangibile.

Fin qui nulla di nuovo più o meno no? Adesso però prendendo la metafora della lavagna di sughero vorrei approfondire il discorso. Il punto di unione o l'eterno presente di un individuo è un punto che racchiude informazioni che provengono da ogni dove e convergono in quel punto. Alla fin fine in maniera molto terra terra, ciò che manifestiamo del nostro essere è solo questo. Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima. In un certo senso è anche fisiologico, non posso essere nel punto x uguale a quello che sono nel punto y perchè in quei due punti sono il risultato di rette diverse.
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?

A me sinceramente il discorso delle rette è chiaro. Cioè il mio presente è formato da tutte le intersezioni delle rette che alla fine segnano il vissuto di ognuno di noi. Ovviamente è diverso per tutti ed è anche per questo che ci diversifichiamo l'uno dall'altro per certi aspetti e carattere. Però mi vien da dire che mentre i pezzi di rette passati sono ben delineati e quindi in un certo senso li conosco, quelli futuri ci sono ma li vedo come delle rette che devono ancora essere definite. Magari sono già scritte, che alla fine sarebbe i destino, però non le vedo bene..

Quello che invece non mi è chiaro, è in che modo c'è il collegamento con l'aforisma di Einstein. Cioè non mi è chiaro come passiamo dal relativo alle linee che formano la nostra vita.

Ma il fatto di spostare il punto di intersezione è a livello filosofico? O c'è qualche possibilità di farlo? Cioè a me detta in parole povere mi da come l'idea di entrare in un'altra vita.. perchè se cambio punto di intersezione, cambiano anche tutte le rette che mi portano li, quindi altre esperienze e altro vissuto.

Ray 30-12-2009 02.29.36

Citazione:

Originalmente inviato da Lion (Messaggio 78896)
A me sinceramente il discorso delle rette è chiaro. Cioè il mio presente è formato da tutte le intersezioni delle rette che alla fine segnano il vissuto di ognuno di noi. Ovviamente è diverso per tutti ed è anche per questo che ci diversifichiamo l'uno dall'altro per certi aspetti e carattere. Però mi vien da dire che mentre i pezzi di rette passati sono ben delineati e quindi in un certo senso li conosco, quelli futuri ci sono ma li vedo come delle rette che devono ancora essere definite.

Le rette sono delineate indipendentemente da quello che riusciamo a vedere. Esiste tuttavia una certa gamma di possibilità di dove si posizionerà la puntina e la grandezza di questa gamma dipende dalle puntine precedenti, ossia da ciò che ci è arrivato dalle varie rette e quindi anche, in parte, dalle scelte che abbiamo fatto.

Citazione:

Originalmente inviato da Lion (Messaggio 78896)
Cioè a me detta in parole povere mi da come l'idea di entrare in un'altra vita..

Si, un'altra vita.

Ray 30-12-2009 02.31.38

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 78893)
Ma le altre rette che portano roba diversa è sempre il nostro passato, magari parti di esso che non ricordiamo o non abbiamo vissuto appieno, auto-impedendoci di cogliere determinati segnali, o sono costituite anche da passati che non abbiamo proprio vissuto o sono stati vissuti da qualcun altro collegato a noi in qualche modo (esempio altre incarnazioni dello Spirito)?
E comunque sia, se riuscissimo in qualche modo a cogliere adesso la roba diversa, da qualunque parte proveniente, potremmo ritrovarci su nuove rette che altrimenti ci resterebbero precluse?

Le rette che formano la puntina che siamo sono l'insieme di ciò che ci è arrivato da dappertutto, indipendentemente da quanto ne siamo consapevoli. Ma è la roba che ci è arrivata non quella che ci sarebbe potuta arrivare.

Ray 30-12-2009 02.33.51

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 78891)
Non lo so, me lo puoi dire tu se ti va.
Griselda ha fatto cose e durante questo viaggio che è la vita è stata tante cose diverse, a volte saltando proprio da un opposto all’altro proprio perché in passato è stata una cosa in futuro è divenuta altro passando per il presente. Vivendo si passa dal presente che diventando passato porta verso il futuro.
In un certo periodo della mia vita pensavo di alcuni argomenti certe cose e di conseguenza mi comportavo divenendo io stessa quel modo di pensare. Poi quel modo di pensare ha portato nella mia vita altre esperienze che hanno forgiato la Griselda durante quel presente e facendola diversa per il futuro che si sarebbe apprestata a vivere.
Ogni volta che il mio punto di vista e di essere cambiava c’era una puntina, era quel modo in cui ero che mi faceva vivere cose nel presente il cui risultato portava cambiamenti nel futuro. Noi, anche se non so e non capisco come, avremmo la possibilità, visto che siamo stati quella cosa e quel punto di vista, spostarci a piacere da una puntina ad un'altra. (?)

Grossomodo si, tranne che per l'ultima frase, anche se non la capisco bene. Se intendi spostarci sulle altre puntine che siamo stati, non era quello il senso del tread. Si parla proprio di spostarci su altre puntine, diverse da quello che siamo. Altri presenti forse si potrebbe dire.

griselda 30-12-2009 02.43.14

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 78907)
Grossomodo si, tranne che per l'ultima frase, anche se non la capisco bene. Se intendi spostarci sulle altre puntine che siamo stati, non era quello il senso del tread. Si parla proprio di spostarci su altre puntine, diverse da quello che siamo. Altri presenti forse si potrebbe dire.

Pensa che per poter mettere giù i pensieri di prima ho dovuto togliere dalla mente l'unica cosa letta sull'eterno presente e di cui ricordo a braccia qualcosa.
In pratica era che se potessimo eliminare la morte, morte che poi sarebbe da parlarne a parte della situazione che è la morte, noi vedremmo la realtà e non un acceso/spento ma un eterno continuo. In cui dalla fine di una vita ne inizia un'altra e così' via anche se noi non ne abbiamo ricordo essendo lo Spirito immortale e non la personalità con cui si sperimenta ogni "ipotetico" presente.
Quindi le altre puntine sarebbero le altre vite a quanto ho capito. Se non ci sono riproverà a rileggere daccapo. In ogni caso grazie.

stella 30-12-2009 12.18.49

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78863)
Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima.

Potrebbe essere che se in quel punto spostassimo la nostra percezione relativa a quell'istante potremmo vivere altre gamme di percezioni influenzando i punti prossimi, stabilizzando una percezione precedente che in un certo istante ci faceva sentire in un certo modo...

Lion 30-12-2009 22.29.59

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 78904)
Le rette sono delineate indipendentemente da quello che riusciamo a vedere. Esiste tuttavia una certa gamma di possibilità di dove si posizionerà la puntina e la grandezza di questa gamma dipende dalle puntine precedenti, ossia da ciò che ci è arrivato dalle varie rette e quindi anche, in parte, dalle scelte che abbiamo fatto.

Credo che però bisogni distinguere fra due cose: e cioè una è come procederà la puntina e l'altra se sposto la puntina in un'intersezione di altre rette (un'altra vita in cui anche il passato cambia).

La prima la vedo un pò come vedere il nostro futuro e quello che ci accadrà, che naturalmente dipende anche dalle scelte fatte in passato. La gamma in cui si può posizionare la puntina non credo che sia facile ampliarla visto che non è facile cambiare.., ma non impossibile comunque.

La seconda invece mi da proprio l'idea di cambiare completamente la mia vita ed entrarne in un'altra, visto che cambiano tutte le rette.

RedWitch 31-12-2009 16.58.53

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78863)
Fin qui nulla di nuovo più o meno no? Adesso però prendendo la metafora della lavagna di sughero vorrei approfondire il discorso. Il punto di unione o l'eterno presente di un individuo è un punto che racchiude informazioni che provengono da ogni dove e convergono in quel punto. Alla fin fine in maniera molto terra terra, ciò che manifestiamo del nostro essere è solo questo. Se sostiamo questo punto, se qualcosa da fuori sposta questo punto o siamo capaci e vogliamo spostarlo noi, cambiano le rette e quindi i flussi di informazione e quindi ciò che noi siamo in quel presente.
Quelle sono ciò che definirei memorie volatili tant'è che spostandosi seppur da qualche parte memorizziamo tutto, a livello conscio è possibile che non ricordiamo le informazioni che avevamo nel punto di prima. In un certo senso è anche fisiologico, non posso essere nel punto x uguale a quello che sono nel punto y perchè in quei due punti sono il risultato di rette diverse.
Eppure in noi c'è la capacità di memorizzare in forma trasportabile quello che eravamo nei punti precedenti e tutto sommato anche se adesso è complicato definirlo anche dei prossimi punti, quelli più vicini, almeno per le persone comuni.

Si capisce qualcosa fin qui?

La parte sopra è chiara anche a me, è dopo che non capisco bene, nonostante le precisazioni di Ray, non capisco come sia possibile, in quale modo, spostare la puntina... ad una prima lettura, avevo pensato che lavorando sulle rette del passato, sul nostro vissuto, in qualche modo lo si puo' cambiare, esperire quello che non si è vissuto fino in fondo al momento dell'accadimento e di conseguenza, questo modifica ciò che siamo oggi. Ma se ho ben capito, tu parli di spostare il punto di unione (la puntina) dunque cambiando il punto, cambiano tutte le rette, non il contrario... e come è possibile farlo?

Cosa succederebbe se fossimo in grado di spostare il punto di unione?

Quel che si esperirebbe farebbe parte di un'altra realtà?

Aggiungo una cosa... non mi è nemmeno molto chiaro il discorso delle memorie volatili, se qualcuno ha voglia di provare a rispiegarle ascolto volentieri, grazie :)

griselda 31-12-2009 18.17.32

Per chi come me non ha letto Castaneda il punto di unione è qualcosa di oscuro.
Mi sono andata a cercare delle info anche qui in forum, ma non ho ancora digerito quello che ho letto, una serie di dati buttati dentro e poco ordinati provo a riordinarli ma non prometto nulla perchè non so cosa uscirà, ci provo.
Ho letto che il punto di Unione è una specie di potrei chiamarlo sole con le ali? (Mi ha fatto pensare tra l'altro il cerchio alato che si trova in molti dipindi egizi, ma sto divagando scusate.) Ho letto che è un punto energetico situato tra le scapole umane vicino alla punta di quella di destra in alto e dista dal corpo però un braccio, la dimensione è quella di una pallina da tennis. Questo punto è come quello che esiste nell'uovo, lo avete mai visto l'occhietto che c'è nell'uovo di gallina? Ecco mi ha ricordato quello, visto che è attaccato a quella specie di uovo che ci contiene ed è visibile a chi ha l'Occhio aperto come gli Sciamani di un tempo che fu. Questa pallina o punto di Unione sparisce nei cadaveri, non è più presente o visibile, per cui alcuni dicono che esso è la consapevolezza, ma non so cosa vogliano dire con questa definizione.
Questo punto di unione pare che sia molto mobile quando si è bambini, poi con le varie cristallizzazioni si blocca in un punto e li rimane a meno di traumi o Lavoro su se stessi anche tipo quello che si può fare a contatto con un tiranno di quelli di Castaneda.
Lo spostamento di questo punto di unione fa si che si vedano cose che altrimenti non si vedrebbero. Ho letto inoltre che questo punto di unione si sposta durante la notte mentre sognamo ecco che però poi tornando nella sua sede normale non ricordiamo mai bene i sogni.
Spostando il punto di unione ci si sposta su altri punti di vista ma anche altre realtà a me ha fatto pensare alle varie attenzioni di cui però so poco e niente.
Se vivi un trauma puoi essere catapultato in un'altra realtà vicina o lontana ma questo essendo stato "casuale" non dura mai molto il punto di unione non avendo cambiato la base tende a ritornare al suo alloggio ordinario.
Ecco questo è quanto ricordo di una serie di cose lette di cui non ho neppure idea se siano veritiere.
Chiederei se qualcuno ha voglia di correggere, allargare o/e integrare.
Inoltre mi piacerebbe capire se la puntina è questo punto di unione.
Scusate la lungaggine e la sintesi tutta mia speriamo si capisca qualcosa. ahahah
Se siete arrivati sino in fondo ringrazio la vostra pazienza. :)

rebecca 31-12-2009 20.02.59

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 78907)
Grossomodo si, tranne che per l'ultima frase, anche se non la capisco bene. Se intendi spostarci sulle altre puntine che siamo stati, non era quello il senso del tread. Si parla proprio di spostarci su altre puntine, diverse da quello che siamo. Altri presenti forse si potrebbe dire.

Potrei usare "spostarci in un'altra dimensione" anzichè presenti o altre vite ? non è pignoleria solo necessità di facilitare la comprensione usando quel po' di terminologia che conosco . Oppure sono fuori strada ?

Grazie e un buon capodanno a tutti .:C:

Ray 31-12-2009 20.20.52

Citazione:

Originalmente inviato da rebecca (Messaggio 78947)
Potrei usare "spostarci in un'altra dimensione" anzichè presenti o altre vite ? non è pignoleria solo necessità di facilitare la comprensione usando quel po' di terminologia che conosco . Oppure sono fuori strada ?

Grazie e un buon capodanno a tutti .:C:

Non saprei... dipende da cosa intendi per dimensioni.


Benvenuta e buon capodanno anche a te. fiori.gif

Grey Owl 01-01-2010 12.30.13

Penso che il punto di unione modifichi la percezione del mondo come lo conosciamo. Don Juan Matus diceva a Castaneda che con piccoli spostamenti del punto d'unione il mondo (come lo conosciamo) si modifica di poco, ma se il punto d'unione si sposta ti molto allora il corpo scompare da questo mondo per ricomparire in un'altro mondo differente da questo. Altre realtà con altre leggi, un'altro mondo in tutto e per tutto.

Buon Anno a te Rebecca e benvenuta in città. :H

RedWitch 02-01-2010 02.17.45

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 78955)
Penso che il punto di unione modifichi la percezione del mondo come lo conosciamo. Don Juan Matus diceva a Castaneda che con piccoli spostamenti del punto d'unione il mondo (come lo conosciamo) si modifica di poco, ma se il punto d'unione si sposta ti molto allora il corpo scompare da questo mondo per ricomparire in un'altro mondo differente da questo. Altre realtà con altre leggi, un'altro mondo in tutto e per tutto.

Altro mondo, altra Attenzione? spero di non fare troppo caos, ma allora anche lo spostamento di questo punto di unione, della puntina della metafora di Uno ha a che fare coi passaggi?

Se fosse così, un evento esterno tipo una brusca caduta potrebbe essere ciò che provoca il passaggio ed il momentaneo spostamento del punto di unione. Quel che si vive in quegli attimi e che di solito non si ricorda, potrebbe essere "riportato indietro" ... la memoria in forma trasportabile?

Se così fosse, se fossimo in grado di spostare noi la puntina, senza bisogno dell'evento esterno, si potrebbero sperimentare altre Attenzioni.. fare esperienze fuori dell'ordinario e riportare qualcosa indietro...

rebecca 02-01-2010 21.24.51

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 78949)
Non saprei... dipende da cosa intendi per dimensioni.


Benvenuta e buon capodanno anche a te. fiori.gif

Per dimensione o piano o livello intendo un certo stato della materia, dell'energia . Aumentando le vibrazioni , raffinandole , muta la stato dell'essere e ritenevo che a questo cambiamento potesse ricollegarsi quel " altri presenti" cui avevi fatto cenno , ma l'ultimo intervento di Grey Owl mi induce a ritenere che sono fuori strada .
Vi leggo interessata però.:C:

Ray 02-01-2010 22.44.26

Citazione:

Originalmente inviato da rebecca (Messaggio 79016)
Per dimensione o piano o livello intendo un certo stato della materia, dell'energia . Aumentando le vibrazioni , raffinandole , muta la stato dell'essere e ritenevo che a questo cambiamento potesse ricollegarsi quel " altri presenti" cui avevi fatto cenno ,

Insomma altri range vibrazionali. Si, è grossomodo quel che intedevo, anche se non per questo è corretto... quando passerà Uno sistemerà quel che c'è da sistemare.
Invece non capisco perchè l'intervento di Grey ti abbia fatto pensare altro.

rebecca 02-01-2010 23.36.58

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 79021)
Insomma altri range vibrazionali. Si, è grossomodo quel che intedevo, anche se non per questo è corretto... quando passerà Uno sistemerà quel che c'è da sistemare.
Invece non capisco perchè l'intervento di Grey ti abbia fatto pensare altro.

Mi ha colpito la "scomparsa/ricomparsa del corpo"
come se ci fosse un netto distacco tra il piano o mondo di "partenza" da quello di "arrivo" , mentre nel mio pensare i vari mondi si interpenetrano , sono comunicanti , in stretta relazione quanto meno con quello anteriore e quello immediatamente posteriore ,quasi un fluire da un piano all'altro .
Molti concetti da approfondire.....

griselda 03-01-2010 01.56.26

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 79021)
Insomma altri range vibrazionali. Si, è grossomodo quel che intedevo, anche se non per questo è corretto... quando passerà Uno sistemerà quel che c'è da sistemare.
Invece non capisco perchè l'intervento di Grey ti abbia fatto pensare altro.

Citazione:

Originalmente inviato da rebecca (Messaggio 79023)
Mi ha colpito la "scomparsa/ricomparsa del corpo"
come se ci fosse un netto distacco tra il piano o mondo di "partenza" da quello di "arrivo" , mentre nel mio pensare i vari mondi si interpenetrano , sono comunicanti , in stretta relazione quanto meno con quello anteriore e quello immediatamente posteriore ,quasi un fluire da un piano all'altro .
Molti concetti da approfondire.....

Purtroppo non ho avuto modo di scrivere prima, ma anche a me ciò che ha detto Grey ha colpito, il mio pensiero infatti non concorda sulla scomparsa del corpo, ma sullo spostamento della coscienza, unica cosa che si sposta da un mondo ad un altro, secondo il mio punto di vista, magari errato eh, ma per ora questo ho. Attendo anche io Uno con interesse.

Uno 03-01-2010 16.40.37

Riprendo il discorso da alcune domande che potrebbero trovare risposta con facilità, anche se poi non sono sicuro di avere la stessa facilità per far capire quello che intendo
Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 78885)
le informazioni che ci arrivano dal passato provengono solo dal nostro passato o anche da altri?

Anche da altri, siamo tutti collegati e tutto è collegato
Quote:

Le rette del futuro possono essere percepite?
Voglio dire se noi ci avviciniamo ad un fuoco acceso ce ne accorgiamo prima di toccarlo, ne percepiamo prima il calore, lo stesso può accadere con eventi futuri, specie se di una certa importanza, che si fanno percepire, mandano segnali nel passato, una specie di "accadde domani".

Esatto, come dici dopo le informazioni non si propagano solo dal passato al futuro, ma anche dal futuro al passato proporzionalmente all'intensità dell'evento e di conseguenza al numero di entità coinvolte.
La metafora del fuoco rende bene, un fuoco non emana calore solo da sinistra verso destra ma anche da destra verso sinistra ed emana il calore a distanza proporzionale dalla sua grandezza, cioè dal combustibile coinvolto.
Uscendo di metafora una guerra mondiale è percepibile più tempo prima ed è ricordata più tempo dopo rispetto ad un "semplice" omicidio.
Le entità coinvolte direttamente o indirettamente sono il carburante che alimentano l'evento e quindi la sua propagazione.
Se l'evento è un uomo nelle sue azioni e nei fatti che gli accadono il discorso è medesimo.
Quote:

Ho letto nel forum che la linea temporale non deve essere per forza passato --->futuro, ma può anche essere vista al contrario, cioè io oggi sono in un modo perchè ieri ero in un deternminato stato, ma dovrebe anche potersi dire che oggi sono in un modo perchè in futuro sarò in un cert'altro modo.

E' ovvio che se oggi inizio a bere un litro di liquore al giorno un domani potrò essere alcolizzato, ma se smettessi di berlo potrei diventare magari un'astronauta, c'è qualcosa che mi segnala già da oggi questa possibilità, frutto sia del mio impegno sia di situazioni esterne che devono andare in un certo modo?
Un litro di liquore al giorno secondo me diventi alcolizzato nel giro di una settimana icon_mrgr:.
In sostanza (e razionalmente parlando, poi la ratio non funzia in queste cose, non da sola almeno) tutte le emanazioni percettive che ci arrivano e non sono giustificate dal presente o dal passato sono per forza del futuro.

Uno 03-01-2010 17.05.28

Citazione:

Originalmente inviato da Lion (Messaggio 78896)
quelli futuri ci sono ma li vedo come delle rette che devono ancora essere definite. Magari sono già scritte, che alla fine sarebbe i destino, però non le vedo bene..

Se sono rette (e lo sono) non c'è scampo, dopo che è segnato dal passato al presente verso il futuro deve per forza continuare in via retta. Altrimenti sarebbero linee, curve etc.
Però questo non deve farci pensare ad un destino immutabile, lo è per la maggior parte della nostra vita e per la maggior parte delle nostre cose, ma ci sono dei punti in cui riusciamo a fare delle scelte ed in un certo senso siamo liberi.
Questo accade quando iniziamo delle nuove rette o ne pieghiamo una già iniziata. In entrambi i casi ci vuole energia, nel primo caso per il parto, la retta non c'è e dobbiamo crearla, nel secondo caso la retta c'è già ma ci costringerebbe verso il futuro segnato, l'unico modo è spezzare la retta nel presente (poeticamente potremmo dire tagliando con il passato per quella tal questione).
Ho semplificato al massimo la faccenda, in realtà c'è sempre un misto delle due cose e le rette in gioco sono più di due, cioè una dal passato ed una verso il futuro. Potrebbe essere che siamo costretti a spezzare più rette dal futuro per costruirne una nuova dal passato e viceversa o ne spezziamo diverse dal passato e ne costruiamo diverse nel futuro che si accordano tra loro.
Quote:

Quello che invece non mi è chiaro, è in che modo c'è il collegamento con l'aforisma di Einstein. Cioè non mi è chiaro come passiamo dal relativo alle linee che formano la nostra vita.


L'aforisma dice che tutto è relativo, il che è vero in assoluto, però volevo mostrare che relativamente ad un punto le cose sono assolute, parlo della nostra vita, ma qualsiasi evento risponde alle stesse leggi
Quote:


Ma il fatto di spostare il punto di intersezione è a livello filosofico? O c'è qualche possibilità di farlo? Cioè a me detta in parole povere mi da come l'idea di entrare in un'altra vita.. perchè se cambio punto di intersezione, cambiano anche tutte le rette che mi portano li, quindi altre esperienze e altro vissuto.
Eh no, c'è pur sempre anche la retta che arriva dal punto precedente e tutte le rette non cambiano, semplicemente si muovono con te ed il tuo punto.

Per fare un esempio concreto. Metti che tu hai una ragazza (punto 1), poi ti sposti e non stai più con questa ragazza (punto 2), però comunque sia c'è una retta che da questa ragazza arriva a te. Quando eri nel punto 1 la retta che da essa veniva ti faceva essere in un certo modo per esempio innamorato etc... spostandoti nel punto 2 c'è ancora questa retta che magari ti fa sentire sofferente o arrabbiato etc... muovendoti verso il punto 3 potrebbe rimanere un ricordo che magari verso il punto 4 finisce e con questo la retta. In ogni caso in tutti e quattro i punti la stessa retta, cioè che arriva dal passato determina chi e cosa (chi e cosa, prendete nota) tu sia.

Il punto lo sposti continuamente vivendo, generalmente in una vita comune ad un certo punto (quando si diventa adulti) tende a stabilizzarsi parecchio e a muoversi di pochissimo, quasi sempre per spinte esterne , ma volendo si può spostare anche di parecchio, cosa che è consigliabile fare con una certa preparazione, cognizione, magari pure assistenza etc...

Ray 08-01-2010 16.03.38

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 79033)
Esatto, come dici dopo le informazioni non si propagano solo dal passato al futuro, ma anche dal futuro al passato proporzionalmente all'intensità dell'evento e di conseguenza al numero di entità coinvolte.
La metafora del fuoco rende bene, un fuoco non emana calore solo da sinistra verso destra ma anche da destra verso sinistra ed emana il calore a distanza proporzionale dalla sua grandezza, cioè dal combustibile coinvolto.
Uscendo di metafora una guerra mondiale è percepibile più tempo prima ed è ricordata più tempo dopo rispetto ad un "semplice" omicidio.
Le entità coinvolte direttamente o indirettamente sono il carburante che alimentano l'evento e quindi la sua propagazione.
Se l'evento è un uomo nelle sue azioni e nei fatti che gli accadono il discorso è medesimo.

Il fatto che gli eventi trasmettano informazioni in tutte le direzioni mi è chiaro e questo rende evidente che è possibile percepirle. La percezione dipenderà dall'intensità dell'evento e dalla mia distanza da esso, dove per distanza intendo qualcosa di più ampio del mero spazio.
Capisco anche che le entità coinvolte siano il carburante che alimentano la propagazione però a questo punto le cose si complicano.
Se io percepisco un evento che mi riguarda prima che accada posso forse in parte modificarlo. Ma se sono il combustibile di quell'evento e riesco a modificarlo, modifico anche la sua alimentazione... insomma mi pare di essere a rischio paradosso, a meno che, piegando una retta, non "salto" in un possibile altro, lasciando comunque inalterato ciò che ho percepito.

Diversamente la possibilità di piegare la retta e di modificare quindi l'evento dovrebbe obbligarmi a parificare in qualche modo l'immissione di combustibile... come dire che evitare certe cose potrebbe essere non conveniente.
Chissà se ciò che ci viene incontro è sempre "il minimo indispensabile"...

luke 09-01-2010 01.05.28

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 79183)
Il fatto che gli eventi trasmettano informazioni in tutte le direzioni mi è chiaro e questo rende evidente che è possibile percepirle. La percezione dipenderà dall'intensità dell'evento e dalla mia distanza da esso, dove per distanza intendo qualcosa di più ampio del mero spazio.
Capisco anche che le entità coinvolte siano il carburante che alimentano la propagazione però a questo punto le cose si complicano.
Se io percepisco un evento che mi riguarda prima che accada posso forse in parte modificarlo. Ma se sono il combustibile di quell'evento e riesco a modificarlo, modifico anche la sua alimentazione... insomma mi pare di essere a rischio paradosso, a meno che, piegando una retta, non "salto" in un possibile altro, lasciando comunque inalterato ciò che ho percepito.

Diversamente la possibilità di piegare la retta e di modificare quindi l'evento dovrebbe obbligarmi a parificare in qualche modo l'immissione di combustibile... come dire che evitare certe cose potrebbe essere non conveniente.
Chissà se ciò che ci viene incontro è sempre "il minimo indispensabile"...

Secondo me si possono percepire uno o alcuni dei possibili eventi/scenari che potremmo vivere, poi se fornisco più carburante e vado nella direzione giusta, l'ipotetico evento si farà sempre più concreto, e di conseguenza aumenterà anche ciò che ci viene incontro, che all'inizio potrà anche essere il minimo percepibile o il minimo conveniente, poi questa quantità e la nostra capacità di percepirla potranno aumentare.

Spesso però gli eventi che viviamo/vivremo comportano la partecipazione di altre persone, quindi noi dobbiamo fare la nostra parte e nel contempo altri individui la loro, per fare in modo che i vari percorsi convergano, e se non la fanno? anche i vari eventi che potrei vivere subiranno modifiche?
Lo stesso ovviamente a parti invertite, quanto faccio io può incidere su altre persone, che magari adesso neanche conosco...:wow: motivo in più per cercare di comportarsi al meglio delle mie condizioni attuali e con più responsabilità possibile.

Belgarion 09-01-2010 01.56.28

io sono un fermo sostenitore del relativismo,non esiste un punto di unoione all'interno dell'uomo perché l'essere umano è cotraddittorio ed ha diversi punti di vista all'interno di se stesso. Sono un pò confuso sulla questione aperta da uno quindi se sono andato fuori tema fatemelo pure notare

Uno 09-01-2010 22.28.54

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 79183)
Il fatto che gli eventi trasmettano informazioni in tutte le direzioni mi è chiaro e questo rende evidente che è possibile percepirle. La percezione dipenderà dall'intensità dell'evento e dalla mia distanza da esso, dove per distanza intendo qualcosa di più ampio del mero spazio.

Spazio, tempo e tutte le altre dimensioni che non percepiamo coscientemente
Quote:

Capisco anche che le entità coinvolte siano il carburante che alimentano la propagazione però a questo punto le cose si complicano.
Se io percepisco un evento che mi riguarda prima che accada posso forse in parte modificarlo. Ma se sono il combustibile di quell'evento e riesco a modificarlo, modifico anche la sua alimentazione...

Generalmente, ciò che è alla portata di tutti e dico tutti, senza scendere (o salire dipende dai punti di vista) in cose eccezionali, è la possibilità di accelerare o rallentare gli eventi.
Noi umani solo rallentando o velocizzando la respirazione possiamo cambiare molte cose anche se comunque quello che abbiamo in magazzino e quello che c'è fuori rimane uguale.
Per capirci (e non è una metafora) rallentando la respirazione possiamo vivere di più ma agire materialmente meno e viceversa.
Quote:

insomma mi pare di essere a rischio paradosso, a meno che, piegando una retta, non "salto" in un possibile altro, lasciando comunque inalterato ciò che ho percepito.

Tagliando in questo caso, non piegando, il classico colpo di spada di cui abbiamo anche discusso un pò nella faccenda del nodo gordiano
Quote:


Diversamente la possibilità di piegare la retta e di modificare quindi l'evento dovrebbe obbligarmi a parificare in qualche modo l'immissione di combustibile... come dire che evitare certe cose potrebbe essere non conveniente.
Esatto anche in questo caso cambi la dinamica ma non ciò che c'è in campo non potrai mai piegare a tuo esclusivo vantaggio, sempre qualcosa si dovrà pagare per ottenere altro e viceversa
Quote:

Chissà se ciò che ci viene incontro è sempre "il minimo indispensabile"...
Più o meno, comunque nel lungo periodo si equilibra, ci sono delle stagioni come in tutto.

Ray 03-02-2010 01.41.45

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 79239)
Tagliando in questo caso, non piegando, il classico colpo di spada di cui abbiamo anche discusso un pò nella faccenda del nodo gordiano

Uhm, ed è l'energia della forza del taglio, con la sua direzione e il suo verso, che mi sospinge nel possibile altro? Se si in teoria posso mirare ed in effetti per alcune cose lo fanno tutti, anche se tutto quello che il bersaglio implica non è consapevole.

Però dove va a finire l'energia delle linee che taglio? O partecipano anch'esse alla direzione?


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