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Uno 26-04-2010 17.08.48

Fotografie, segreti e racconti
 
«Una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere.»
Diane Arbus


Ogni tanto vedo un telefilm giallo che ad ogni puntata snocciola un paio di aforismi. Alcuni sono banali, ma certi come questo sono interessanti.

Non dico altro ora, non voglio condizionare l'idea che ci si può fare, poi ne parliamo insieme, magari solo un accenno alle due apparenti contraddizioni. Contraddizioni che sarebbero tali prese da sole, ma messe insieme sono come una stupenda equazione.

Ray 26-04-2010 21.59.59

Mi dispiace, non ci arrivo. La frase mi da la sensazione di veicolare qualcosa di profondo, ma mi sfugge.

Provo ad andare a ruota libera... lasciando andare la libera associazione a "fotografia" m'è salita una frase di una vecchia canzone, credo di Renato Zero, che dice se ricordo bene "il tempo ruba i contorni a una fotografia"... frase che ho sempre ritenuto poetica nel vero senso della parola, ossia capace di usare la bellezza per veicolare significati profondi e inaspettati.

In effetti la fotografia è un istante (ok, c'è il tempo di esposizione, ma vi si avvicina) e come tale un segreto. Parla di qualcosa di nascosto... quell'attimo di realtà che non c'è più e che è durato solo un attimo appunto. In compenso è capace di imprigionare e rilasciare varie forme di energia collegate a quell'attimo (emozioni ecc.).

Più ne parla però meno è dato di scoprire, perchè si assottiglia la possibilità di cogliere... però questo non mi convince granchè, piuttosto il concetto non mi è nuovo da un altro punto di vista, quello dell'insegnamento... per il quale tutto quello che il Maestro spiega all'allievo gli deruba la possibilità di scoprirlo da solo... ovvio che qualcosa deve pur dire sennò come fa a scoprire, ma questo è un altro discorso, credo.

Sole 26-04-2010 23.14.28

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 84875)
«Una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere.»
Diane Arbus


Provo a dire qualcosa anche io.
Una fotografia imprigiona un istante in cui la persona si sta esprimendo, in qualunque modo lo stia facendo, nella foto viene rubato quell'attimo. In quell'attimo c'è un pensiero, c'è un universo intero che più il contorno descrive e più è iimitata l'immaginazione che può lasciare scoprire quel pensiero. Cioè più descrittiva la scena maggiore è il condizionamento a incanalare solo una certa idea.

MaxFuryu 27-04-2010 02.51.25

A me viene in mente che la fotografia, oltre ad essere un istante, rappresenta una porzione dell'ambiente in cui è scattata, per questo non rappresentantolo tutto, ma solo una parte, ne può dare un significato diverso da quello che sarebbe oggettivo: il tutto.
Quindi la scelta del soggetto e dello spazio in essa è fatta tra un'infinità di scelte, è impossibile sapere cos'è che ha colpito il fotografo, e paradossalmente un solo soggetto, o per esempio uno spazio vuoto può essere pià facile da interpretare rispetto alle più numerose variabili di una foto complessa, in cui ogni volta si può cogliere qualcosa, ma non si saprà mai se quella ha catturato o meno il fotografo.
Altrimenti forse più cose ci sono, e più difficile è capire la "storia" e le relazioni dei vari soggetti

griselda 27-04-2010 08.04.33

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 84875)
«Una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere.»
Diane Arbus


A me ha fatto pensare che la fotografia prima di essere digitale, aveva un negativo, passava dal negativo prima di diventare positivo.
Se dovessimo analizzarla esotericamente la dice lunga.
In pratica potrebbe essere questo il primo segreto.

Beh quando guardiamo un'immagine ci limitiamo a vedere solo quella, mentre dietro ad un immagine esiste talmente tanto altro che è impossibile riuscire ad scorgere tutto.
E più diamo per scontato che abbiamo già capito tutto in realtà ci siamo preclusi la possibilità di andare oltre.

stella 27-04-2010 08.45.27

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 84875)
«Una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere.»
Diane Arbus

Ogni tanto vedo un telefilm giallo che ad ogni puntata snocciola un paio di aforismi. Alcuni sono banali, ma certi come questo sono interessanti.

Non dico altro ora, non voglio condizionare l'idea che ci si può fare, poi ne parliamo insieme, magari solo un accenno alle due apparenti contraddizioni. Contraddizioni che sarebbero tali prese da sole, ma messe insieme sono come una stupenda equazione.

La prima contraddizione che mi viene in mente è che un segreto per essere tale non dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti, come lo può essere una foto, la quale rivela qualcosa che altrimenti mai avremmo potuto vedere con i nostri occhi, ciò che hanno visto gli occhi di chi ha scattato la foto.
Il secondo segreto è che l'immagine è muta quindi racconta solo quello che è il primo segreto.
Ma una foto può farci porre delle domande, a cui la foto non può rispondere, essendo solo un'istantantea che cattura un solo attimo, non ci dice nulla di più di quel che vediamo, dandodoci così l'opportunità di conoscere di più avendo magari stimolato la nostra curiosità.
Se la foto ci raccontasse già tutta la storia che è racchiusa in quell'istante, penseremmo già di conoscerla, invece stimolando la curiosità ci permette di indagare il segreto.
Quindi, come dice Grii, da una parte un segreto svelato in un'immagine, dall'altra il segreto racchiuso in quell'immagine, tutto ancora da conoscere.

dafne 03-02-2011 12.29.13

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 84875)
«Una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere.»
Diane Arbus

......... magari solo un accenno alle due apparenti contraddizioni. Contraddizioni che sarebbero tali prese da sole, ma messe insieme sono come una stupenda equazione.


Cercavo un post sul tempo e sono caduta qui, visto che l'equazione è ancora da svolgere icon_mrgr: ci provo anch'io.
Un segreto per essere tale non deve essere racontato, o raccontato il meno possibile, altrimenti che segreto è?

La prima variabile è quel segreto che parla di un segreto, penso, e mi lascia molto perplessa.
Non ne colgo il senso, anche pensando a una foto mia mi domando cosa ci sia di segreto, si vede tutto :U

Poeticamente è un attimo della mia vita "rubato", ma se stavo facendo qualcosa di sbagliato ok, è un segreto, altrimenti?

Posso ipotizzare che una foto è una cosa implacabile, ci ritrae esattamente per quello che siamo e che qualche volta non riconosciamo (ah, ma vengo sempre malissimo nelle foto, non le voglio fare...diavolo.g: mai detto?) o non vogliamo riconoscere.

Quindi forse questo è un segreto, cioè quel qualcosa che mostriamo ma che non conosciamo. E l'altro?

Mi fermo qui, aspettando di capire se almeno ho scelto la variabile giusta o se stò facendo come sempre una fila di calcoli complicatissimi e inutili. leggo.gif

Edera 03-02-2011 13.18.09

1 Allegato/i
«Una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere.»
Diane Arbus


Non riesco a scollegare questa frase dalla sua produzione artisica. Se penso alle foto di Diane Arbus mi vengono subito in mente i suoi soggetti a dir poco 'particolari'. Sono prostitute, 'freak', persone disagiate, nani...(Non so si possa tirarne fuori qualcuna dal web e postarla)
Questa soggetti non vengono svalutati, non trasmettono pena o compassione nelle sue foto, anzi sono ripresi in modo sia lo spettatore ad essere messo in imbarazzo dalla loro spiccata diversità. Qual'è il segreto delle foto? Forse che parlano di un vissuto del soggetto segreto all'osservatore in grado di smuovere qualcosa nel suo animo di sconosciuto all'osservatore stesso?
Se la foto racconta di un paesaggio, di una persona che consideriamo 'normale' allora l'emozione che ci scatenerà sarà qualcosa di familiare, qualcosa che già in qualche forma conosciamo. Ma se la foto racconta di un nano o di un freak racconta la diversità, non racconta qualcosa di noi che amiamo conoscere ma all'opposto racconta qualcosa di di mostruoso che preferiamo tenere nascosta sotto il tappeto, qualcosa che per la maggior parte di noi è un segreto che teniamo a noi stessi.
Forse ho focalizzato troppo concentrandomi sul lavoro specifico dell'artista.. dovrei espandere più in generale a tutte le foto, per ora mi è venuto questo

Edera 03-02-2011 13.21.12

Scusatemi ho postato non so come la foto perchè l'avevo caricata negli allegati in attesa del consenso e non riesco a toglierlamartello.:


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