23 anni cosciente ma lo credono in coma
 

Questa notizia l'ho letta oggi ed ancora adesso provo un'enorme fastidio immaginando cosa deve essere stato essere cosciente del tuo corpo paralizzato. Un corpo che non ti permette di comunicare con l'esterno, tanto che per 23 anni ti dichiarano in coma. Questo sfortunato signore inglese dopo 23 anni di supposto coma, è tornato a poter comunicare.

La vicenda inizia con l'incidente d'auto all'età di 23 anni. Ha poi cominciato a comunicare tre anni fa quando, grazie a un nuovo esame hi-tech particolarmente approfondito, i medici dell’ateneo universitario di Liegi, in Belgio, hanno capito che il suo cervello era rimasto funzionante e solo il suo corpo era stato colpito dalla paralisi.

«Non dimenticherò mai - spiega Rom Houben, che oggi comunica grazie a un pc e una particolare tastiera che gli consente di rapportarsi al mondo esterno - il giorno in cui l’hanno finalmente scoperto. È stata la mia seconda nascita. Io voglio leggere, parlare con i miei amici attraverso il computer e sono felice della mia vita ora che le persone sanno che non sono morto ma vivo».

Ho postato in "Discorsi da comari" ma si lega molto bene all'argomento immortalità. Cosa serve essere immortali quando si è vegetali?

Dev' essere una sensazione terrificante un inferno in terra...senti tutto e nessuno ti sente...

23 anni ci son voluti a rifare una tac? e chi lo risarcisce di tutta sta vita in un letto? La cosa che mi fa piacere è che lui è felice...

Si lega bene anche al discorso che se le cose avvengono non è per caso..devo macinarci su..

di là ho scritto che non tollero l'immobilità e poi ecco qui un esempio di immobilità di tanti anni, un uomo oggi felice di poter comunicare pur nella sua immobilità...

Ho letto ieri la notizia, mi ha molto colpita perchè ho pensato che questo ragazzo non ha avuto possibilità di comunicare nè di muoversi per un tempo lunghissimo, ed in effetti , come avete già detto è paragonabile all'immobilità... una specie di non vita ma cosciente.
Eppure quel ragazzo , oggi uomo è contento, e vuole vivere... dovrebbe essere una grande lezione per molti.

A me questa vicenda ha rimandato a quella di Eluana.. qualcuno ha scelto per lei, senza veramente sapere come vivesse in quello stato di coma, se veramente non sentisse nulla e tanti altri se..

Concordo con te Red, da molto da pensare questa storia, dovrebbe far riflettere ogni persona, sappiamo ancora troppo poco sul coma a quanto pare.
:@@

Penso che è tremendo l'essere coscienti delle proprie condizioni e non poterlo comunicare agli altri, è come essere sepolti vivi.
Spero che grazie a questo caso anche altre persone giudicate in coma vegetativo e senza speranza possano tornare a comunicare e questo è un bel passo avanti.
Mi chiedo però come mai non sia stato preso in considerazione questo fatto per fare questa prova anche nel caso di Eluana, dato che il paziente in questione già da tre anni comunica tramite pc.... e solo in questi giorni è stato pubblicato l'articolo su un giornale scientifico, anche se penso che negli ambienti medici già si sapesse questa possibilità....
Posso solo pensare che ci sono situazioni e situazioni, ma che ora per valutare lo stato di coma si potrà usare un'altra scala di riferimento dei parametri vitali che tenga conto anche di questo test dell'Univeristà di Liegi.