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Uno 02-12-2008 00.54.00

Chiesa Cattolica e funerale al suicida
 
Altro caso di pesi e misure diverse a seconda dei casi. Stavo seguendo (con mezzo occhio e mezza orecchia icon_mrgr:) il tg e sento il servizio sul funerale dell'ex assessore Sergio Nugnes suicida...
Non ho nulla contro di lui e non sono così d'accordo con la discriminazione che la Chiesa Cattolica compie normalmente verso i suicidi, però come al solito "mi chiedo": perchè lui pur essendo suicida ha ricevuto il funerale in chiesa e (?) sepoltura in terra consacrata ed altri no?
Ripeto che non sto dibattendo sulla persona, ma sul comportamento della Chiesa.
Stessa cosa con i divorziati, se si hanno soldi a sufficienza o agganci si può sperare nella Sacra Rota, il pinco pallino non potrebbe neanche entrare più in chiesa.
In questo caso un perchè ci sarebbe anche... però prima di tutto se è una legge deve essere uguale per tutti, seconda cosa se i rituali ed i sacramenti sono una cosa, la compassione, la carità, il perdono etc.. sono un'altra cosa.

dafne 02-12-2008 01.47.54

Un bel pò di anni fà è successo un bel ambaradàn perchè un parroco si è rifiutato di tenere il funerale di una signora perchè conviveva da 20 anni e quindi era "vissuta nel peccato".
Ricordo che già allora la cosa mi aveva infastidito e lasciata parecchio perplessa.

Un pò Ot forse ma è da settembre che combatto con me stessa perchè dovrei avviare i bimbi alla comunione ma non hanno mai fatto, o voluto fare,il catechismo.
Devo dire che "per loro" ero scesa a compromessi con le mie idee ed ero andata a informarmi a catechismo appena iniziato...solita storia, io chiedo m'informo aspetto e mi guardano come se fossi una muffa...evvabbè ci stava, se avessi frequentato regolarmente la chiesa sarei stata informata sulla catechesi, ma io sono andata via con un "chieda in canonica a che parrocchia deve rivolgersi" :U mentre la tipa X amica di Y è arrivata con la bambina non iscritta e l'ha mollata lì e la signora a dirle "e dai un posto lo troviamo" :wow:

Non è giusto, non m'importa molto (tranne che il piccolo ci tiene per cui mi toccherà scegliere una parrocchia tra le 3-4 della mia zona un pò meno snob) lascio perdere ma non è corretto, una legge, una decisione ha valore se applicata a tutti, specie quando chi detta le regole è un soggetto che basa i suoi dogmi sull'eguaglianza...mah

Sole 02-12-2008 23.35.42

A mo' di provocazione...

I martiri non sono suicidi? Dalla loro parte hanno il fatto che morivano per difendere un ideale, ma magari anche il suicida difende l'ideale di una vita idealizzata...

Era 03-12-2008 00.04.50

idem a mo di provocazione

il potere non guarda in faccia a nessuno o meglio chi non ha grano è condannato chi ne ha ha privilegio

Ray 03-12-2008 00.33.35

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 62374)
A mo' di provocazione...

I martiri non sono suicidi? Dalla loro parte hanno il fatto che morivano per difendere un ideale, ma magari anche il suicida difende l'ideale di una vita idealizzata...

A me risulta che i martiri vengano uccisi.

Questo ovviamente non toglie nula alla vergogna della chiesa quando antepone i suoi interessi profani ai principi cattolici.

Sole 03-12-2008 00.39.17

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 62388)
A me risulta che i martiri vengano uccisi.

Questo ovviamente non toglie nula alla vergogna della chiesa quando antepone i suoi interessi profani ai principi cattolici.

Si lasciano uccidere, scelgono di morire, si può dire suicidio?
Quei monaci che si danno fuoco in piazza sono suicidi o martiri della causa?

p.s.
ripeto che era una provocazione.

Ray 03-12-2008 00.43.15

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 62389)
Si lasciano uccidere, scelgono di morire, si può dire suicidio?
Quei monaci che si danno fuoco in piazza sono suicidi o martiri della causa?

p.s.
ripeto che era una provocazione.

Secondo me, tecnicamente lasciarsi uccidere, ovvero non opporre resistenza se ti uccidono non è suicidio, perchè non c'è l'atto auto-violento. Darsi fuoco invece si, è suicidio.

Si, ho capito che è una provocazione, ma credo vada bene esplorare la cosa.

griselda 03-12-2008 09.51.14

Beh io parto da molto lontano, mi piacerebbe sapere che differenza c'è tra l'essere sotterrati in terra consacrata ( cosa vuol dire in soldoni sempre i vermi ci sono icon_mrgr: scusate l'ignoranza) e in terra normale.
Altra cosa: chi è suicida presumo non riceva l'estrema Unzione, anche questa cosa non capisco cosa voglia dire e perchè non gliela si da. ( che se non sbaglio è l'ultimo Sacramento)

Quindi non conoscendo queste cose non posso esprimermi non so cosa precludono al suicida rispetto ad una morte naturale.

Per quanto riguarda i parenti è chiaro che ne soffriranno due volte, una per la morte la seconda per il rifiuto della chiesa.
Certo è sicuro che la chiesa se esiste una regola questa deve valere per tutti e non deve essere fatta valere a suo comodo.
:C:

Sole 03-12-2008 11.40.32

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 62398)
Beh io parto da molto lontano, mi piacerebbe sapere che differenza c'è tra l'essere sotterrati in terra consacrata ( cosa vuol dire in soldoni sempre i vermi ci sono icon_mrgr: scusate l'ignoranza) e in terra normale.
Altra cosa: chi è suicida presumo non riceva l'estrema Unzione, anche questa cosa non capisco cosa voglia dire e perchè non gliela si da. ( che se non sbaglio è l'ultimo Sacramento)

Quindi non conoscendo queste cose non posso esprimermi non so cosa precludono al suicida rispetto ad una morte naturale.

Non so niente di certo, ma proviamo a ragionarci su.
L'estrema unzione è un sacramento e quindi un ultimo modo di aprire una porta verso la via che porta l'anima a Dio. In quel momento è come accompagnare l'Anima del moritura verso la strada giuste.
I greci mettevano le monete d'oro sugli occhi perchè l'anima potesse pagare chi lo faceva entrare con oro... gli egizi, amuleti ma sempre allo scopo di accompagnare..
Nei riti Orfici si scriveva la strada su una laminetta d'oro e si cercava la dea della memoria....
Chi si suicida, aldilà del monaco che si da fuoco che ha un'altra concezione di morte e di corpo rispetto alla nostra, lo fa perchè non ha retto, non regge la tensione del vivere le difficoltà che gli sono capitate, un momento di debolezza, un down eccessivo, sappiamo che basta un attimo. A maggior ragione avrebbe bisogno di una corsia che lo conduca ma posso capire la posizione della chiesa che dice: se rifiuti la vita terrena che è dono di Dio per avvicinarti a Lui, allora non puoi avere il dono di una corsia nella Vita vera che è verso il Signore perchè non hai saputo usare bene questa. Considerato che dicono che di vita c'è nè una sola (e da un certo punto di vista dicono il vero, e dallo stesso punto di vista non dare l'ultimo saluto è come niente) sembra quasi una condanno senza perdono. Molto cruda, A maggior ragione se poi ci sono deroghe per chi si vuole perde di ogni significato.


Anche il terreno consacrato penso sia una sorta di protezine per la resurrezione dei morti, che loro ci tramandano come se il corpo si alzasse...

griselda 03-12-2008 12.27.40

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 62414)
Non so niente di certo, ma proviamo a ragionarci su.
L'estrema unzione è un sacramento e quindi un ultimo modo di aprire una porta verso la via che porta l'anima a Dio. In quel momento è come accompagnare l'Anima del moritura verso la strada giuste.
I greci mettevano le monete d'oro sugli occhi perchè l'anima potesse pagare chi lo faceva entrare con oro... gli egizi, amuleti ma sempre allo scopo di accompagnare..
Nei riti Orfici si scriveva la strada su una laminetta d'oro e si cercava la dea della memoria....
Chi si suicida, aldilà del monaco che si da fuoco che ha un'altra concezione di morte e di corpo rispetto alla nostra, lo fa perchè non ha retto, non regge la tensione del vivere le difficoltà che gli sono capitate, un momento di debolezza, un down eccessivo, sappiamo che basta un attimo. A maggior ragione avrebbe bisogno di una corsia che lo conduca ma posso capire la posizione della chiesa che dice: se rifiuti la vita terrena che è dono di Dio per avvicinarti a Lui, allora non puoi avere il dono di una corsia nella Vita vera che è verso il Signore perchè non hai saputo usare bene questa. Considerato che dicono che di vita c'è nè una sola (e da un certo punto di vista dicono il vero, e dallo stesso punto di vista non dare l'ultimo saluto è come niente) sembra quasi una condanno senza perdono. Molto cruda, A maggior ragione se poi ci sono deroghe per chi si vuole perde di ogni significato.


Anche il terreno consacrato penso sia una sorta di protezine per la resurrezione dei morti, che loro ci tramandano come se il corpo si alzasse...

Gulp ($) vuoi dire che è condannato a rimanere nel corpo? piango.gif
O a non trovare più la via di Casa? Beh non so cosa voglia dire veramente ma mi pare orribile se è così.
Poi mi domando anche altre cose tipo uno che muore sotto le macerie di un terremoto e non viene trovato il corpo entro i tre giorni...gli succede uguale no? ok ma sono OT
Oppure conta anche l'inconscio collettivo?
Ma mi è venuta in mente la discussione sui chakra che ho riletto qualche giorno fa, le varie porte mi pare tre da cui si possa uscire.
Mi vengono in mente anche i riti funebri tipo quelli Egizi e Tibetani che accompagnano l'anima del defunto...
Sarei anche curiosa di capire come fa un olio e alcune parole a guidare un' Anima ma boh.
Poi tu parli di pagamento e di indirizzare verso....
Ho troppi e troppo pochi dati per elaborare qualcosa di sensato processore troppo lento. icon_mrgr:
Di certo non esiste fare differenze se di suicidio si tratta sempre quello è.
Bon ci penserò ancora.
fiori.gif

stella 03-12-2008 23.05.12

Ho sentito dire che l'orientamento della Chiesa, se prima era molto severa con i suicidi, ora tenda a offrire misericordia e un funerale cristiano anche a chi si toglie la vita, basandosi sul fatto che questo gesto estremo è dovuto nella maggioranza dei casi a un forte squilibrio interno, e viene considerata come una persona che ha perso la necessaria lucidità mentale per cui si prega che comunque Dio la accolga nel suo Regno.

Sole 04-12-2008 02.11.15

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 62425)
Gulp ($) vuoi dire che è condannato a rimanere nel corpo? piango.gif
O a non trovare più la via di Casa? Beh non so cosa voglia dire veramente ma mi pare orribile se è così.
Poi mi domando anche altre cose tipo uno che muore sotto le macerie di un terremoto e non viene trovato il corpo entro i tre giorni...gli succede uguale no? ok ma sono OT
Oppure conta anche l'inconscio collettivo?
Ma mi è venuta in mente la discussione sui chakra che ho riletto qualche giorno fa, le varie porte mi pare tre da cui si possa uscire.
Mi vengono in mente anche i riti funebri tipo quelli Egizi e Tibetani che accompagnano l'anima del defunto...
Sarei anche curiosa di capire come fa un olio e alcune parole a guidare un' Anima ma boh.
Poi tu parli di pagamento e di indirizzare verso....
Ho troppi e troppo pochi dati per elaborare qualcosa di sensato processore troppo lento. icon_mrgr:
Di certo non esiste fare differenze se di suicidio si tratta sempre quello è.
Bon ci penserò ancora.
fiori.gif

Se non vengo battezzato non è che non avrò mai più occasione di liberarmi, credo che siano "facilitazioni", indirizzamenti, infatti non fanno un processo prima di dar l'estrema unzione a tutti.. la danno a chiunque anche a chi l'anima non l'ha.
Io credo che il Cristianesimo con i suoi riti sia stata una semplificazione della tradizione che si conosceva. Come dire una depurazione all'essenza, per cui ognni cosa era già e il cristianesimo l'ha resa essenziale. Siamo fuori tema, ma il discorso si faceva interessante.
QUesto per dire che anceh il disgraziato morto sotto una valanga ha la sua strada da percorrere secondo me, non dipenderà dalla porta che gli viene aperta o meno, dipenderà dalla vita che ha condotto. Però certo restano domande aperte. Perchè il terreno consacrato per la nostra tradizione e perchè il fuoco per gli Indiani e perchè l'aria per altri? Forse tutti volevano accellerare il passaggio?

Torniamo in tema. IO credo che la Chiesa dovrebbe saper dare il perdono a tutti nonostante a volte si violino le regole.

griselda 04-12-2008 02.31.40

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 62462)

Torniamo in tema. IO credo che la Chiesa dovrebbe saper dare il perdono a tutti nonostante a volte si violino le regole.

Posso dire cosa penso, si? Sarò un po troppo dura forse, ma:
Se non sa perdonare dovrebbe togliere dall'altare tutti i Crocefissi.
Gesù ha insegnato il perdono.
Però credo che se esiste sta cosa ugualmente vuol dire che dietro c'era qualcosa che non comprendiamo, ma che anche è stato dimenticato o ancora vissuto soggettivamente, o travisato, che se ne sia perso il senso?
Adesso la dico grossa, ma mi domando quanti Papi hanno portato a termine il loro Sacerdozio. :@@ Perchè solo così forse ci si può unire pienamente alla Tradizione.
Sono tante domande a cui non so dare risposta.

P.S. si me lo sono domandata anche io il perchè dei vari riti funebri, avevo letto anche qualcosa ma non mi ricordo più. booh.gif

Edera 01-07-2011 15.52.20

Lo so che è un argomento pensatuccio però mi è venuta qualche riflessione riguardo il suicidio. Probabilmente il pensiero passa per la testa a molti ma rimane superificiale, non scava in profondità. In alcuni casi però purtroppo questo sentire si ingigantisce a dismisura fino a diventare una vera e propria fissazione, un'illusione di fuga da una vita che non si è saputa gestire nella corretta direzione.
Mi hanno fatto pensare le parole di Uno sul sogno di Diam, dice che spesso chi si uccide si lega una pietra al collo. Questo sta simboleggiare due cose se ho compreso:che non può parlare e che lo fa in un mondo ribaltato.
Cosa significa? Io ho pensato che se la direzione normale del flusso vitale va verso l'attaccamento alla vita, alla sopravvivenza ecc.. Per svariati motivi psicologici, patologici, ambientali un individuo può imboccare la via a ritroso, arrivando alla meta contraria rispetto quella cui tenderebbe l'esistenza. Almeno così ho inteso il ribaltamento. Non so se c'entrino altri piani di realtà non mi ci addentro.

Qual'è l'assetto mentale di una persona che si uccide? Secondo me alla base c'è un attaccamento narcisitico all'ego fortissimo. Ci si toglie la vita perchè ciò che si riconosce come sè (anche se è fittizio) non riesce a vanire integrato con gli stimoli dell'ambiente in cui è immerso.. In qualche modo il suicida contrariamente a quello che potrebbe apparire ha un ego enorme che cancella tutto il resto. Maggiore sarà la disidentificazione da sentimenti ed emozioni, minore sarà la probabilità di concepire la morte come soluzione.

Questi sono i primi pensieri. Ma ho pensato anche ad altro e cioè al di là dell'attaccamento all'ego, una coscienza che rimane immersa nella materialità senza gettare mai lo sguardo all'interno di sè e all'oltre, dopo aver percorso in lungo e largo tutti gli stimoli provenienti dalla molteplicità del reale, difficilmente riesce a trovare un senso per continuare a vivere. In sintesi quello che intendo dire è che se non si riesce ad avere un minimo contatto col proprio spirito (anche senza considerare la dimensione trascendentale, credo ci si possa realizzare pure rimanendo nell'ambito scientifico) e si è dotati di una certa sensibilità, la vita apparirà inevitabilmente del tutto priva di significato. Questo solo nel caso in cui si abbia avuto la possibilità di esperire un certo tipo di realtà: passare una vita in ristrettezze economiche ad esempio continuerebbe a offrire l'illusione che ciò è la reale causa della propria sofferenza. Cadute le illusioni di raggiungere il benessere grazie alla materialità o si riesce a gettare uno sguardo oltre oppure ci si trova in una china molto scivolosa.
Spero ci sia qualcosa di sensato in ciò che ho scritto:)

Astral 01-07-2011 22.24.42

Per un attimo ho avuto paura che qualcuno fosse daccordo con la chiesa.

Rispondendo ad Edera, tutti spesso abbiamo una spinta verso il suicidio, alcune dipendenze che ci portano all'autodistruzione ne sono una prova. Non so se la forza che porta alla morte è opposta a quella che spinge alla vita.

Nel caso del martirio non si sopravvive a tutti costi, i martiri, ma anche gli eroi, sono vittime o appunto eroi che danno la vita.

Comunque ci sono forme di suicidio nascoste: esempio sperare di prendere una malattia infettiva grave, non prendendo precauzioni e avendo 100 partner, oppure correre con la moto a 200 km.
Il suicidio è l'atto finale, ma a volte buttare la propriia vita, sicuramente ci si avvicino molto...

Faltea 04-07-2011 12.57.51

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 101582)
Lo so che è un argomento pensatuccio però mi è venuta qualche riflessione riguardo il suicidio. Probabilmente il pensiero passa per la testa a molti ma rimane superificiale, non scava in profondità. In alcuni casi però purtroppo questo sentire si ingigantisce a dismisura fino a diventare una vera e propria fissazione, un'illusione di fuga da una vita che non si è saputa gestire nella corretta direzione.
Mi hanno fatto pensare le parole di Uno sul sogno di Diam, dice che spesso chi si uccide si lega una pietra al collo. Questo sta simboleggiare due cose se ho compreso:che non può parlare e che lo fa in un mondo ribaltato.
Cosa significa? Io ho pensato che se la direzione normale del flusso vitale va verso l'attaccamento alla vita, alla sopravvivenza ecc.. Per svariati motivi psicologici, patologici, ambientali un individuo può imboccare la via a ritroso, arrivando alla meta contraria rispetto quella cui tenderebbe l'esistenza. Almeno così ho inteso il ribaltamento. Non so se c'entrino altri piani di realtà non mi ci addentro.

Qual'è l'assetto mentale di una persona che si uccide? Secondo me alla base c'è un attaccamento narcisitico all'ego fortissimo. Ci si toglie la vita perchè ciò che si riconosce come sè (anche se è fittizio) non riesce a vanire integrato con gli stimoli dell'ambiente in cui è immerso.. In qualche modo il suicida contrariamente a quello che potrebbe apparire ha un ego enorme che cancella tutto il resto. Maggiore sarà la disidentificazione da sentimenti ed emozioni, minore sarà la probabilità di concepire la morte come soluzione.

Questi sono i primi pensieri. Ma ho pensato anche ad altro e cioè al di là dell'attaccamento all'ego, una coscienza che rimane immersa nella materialità senza gettare mai lo sguardo all'interno di sè e all'oltre, dopo aver percorso in lungo e largo tutti gli stimoli provenienti dalla molteplicità del reale, difficilmente riesce a trovare un senso per continuare a vivere. In sintesi quello che intendo dire è che se non si riesce ad avere un minimo contatto col proprio spirito (anche senza considerare la dimensione trascendentale, credo ci si possa realizzare pure rimanendo nell'ambito scientifico) e si è dotati di una certa sensibilità, la vita apparirà inevitabilmente del tutto priva di significato. Questo solo nel caso in cui si abbia avuto la possibilità di esperire un certo tipo di realtà: passare una vita in ristrettezze economiche ad esempio continuerebbe a offrire l'illusione che ciò è la reale causa della propria sofferenza. Cadute le illusioni di raggiungere il benessere grazie alla materialità o si riesce a gettare uno sguardo oltre oppure ci si trova in una china molto scivolosa.
Spero ci sia qualcosa di sensato in ciò che ho scritto:)

Riflettevo anche sul fatto che uno può suicidarsi anche lanciandosi con la moto contro un muro ma nessuno saprebbe che era un suicidio...
O "perdendo" il controllo della macchina.
Invece chi si suicida platealmente fa di tutto perché non ci sia il ben che minimo dubbio sul gesto che ha fatto.
Come a voler "spargere" colpe in giro, colpe che ha il singolo individuo ma non ha la consapevolezza di questo...
quando pesano troppo forse non trova altra soluzione.

Enoch 04-07-2011 13.00.43

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101592)
Comunque ci sono forme di suicidio nascoste: esempio sperare di prendere una malattia infettiva grave, non prendendo precauzioni e avendo 100 partner, oppure correre con la moto a 200 km.
Il suicidio è l'atto finale, ma a volte buttare la propriia vita, sicuramente ci si avvicino molto...

E' una buona riflessione.
Una forma di suicidio ancora più lenta o nascosta potrebbe essere anche andare a mangiare tutti i giorni i panini da Mac Donalds pur avendo a disposizione cibi più sani....
...però ad un certo punto entra in gioco il punto di vista e la libertà personale, quindi ciascun caso se proprio deve essere giudicato sarebbe corretto considerarlo a se stante e non in base ad una o più regole predefinite.

Sole 04-07-2011 13.47.35

Non sono molto d'accordo su quel che dite sulle forme di suicidio. Suicidarsi è rinunciare a fare esperienza vivendo fisicamente in questo mondo. Si dice: questa impresa è uun suicidio, cioè è destinata a fallire, a morire.
Con il discorso che fate, ogni cosa è tesa afar morire il corpo, per cui già nascere dovrebbe essere un suicidio?
Uno che va a 200 Km orari ha più possibilità di farsi male di uno che attraversa la strada... ma essendoci le macchine, anche attraversare la strada potrebbe essere un suicidio potenziale se si segue questa logica.
Mangiare un panino malsano, andare a a fare sport estremi sono esperienze e per tanto si sta vivendo, se pur addormentati, la vita con il corpo cpmprende anche queste cose.
Proprio giusto l'esempio di uno sport estremo, forse chi lo pratica è proprio perchè non sente la vita, ha bisogno di scariche molto forti, per cui potrebbe stare cercando proprio la vita, sfidandola, ma non ne faccio un caso generale.

A questo punto però direi che Astral pone l'accento con questo pensiero sulle considerazioni del valore che si da alla vita. E sono le stesse considerazioni che fa la Chiesa. La Chiesa non accetta il suicidio perchè si sta rifiutando l'unica occasione di tornare a Dio, che lo si può fare solo vivendo fisicamente questa unica vita. Se si pone fine a questa, si compie un atto contro l'Universo, contro Dio.

Enoch 04-07-2011 14.19.56

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101629)
A questo punto però direi che Astral pone l'accento con questo pensiero sulle considerazioni del valore che si da alla vita. E sono le stesse considerazioni che fa la Chiesa. La Chiesa non accetta il suicidio perchè si sta rifiutando l'unica occasione di tornare a Dio, che lo si può fare solo vivendo fisicamente questa unica vita. Se si pone fine a questa, si compie un atto contro l'Universo, contro Dio.

Generalmente parlando le tue considerazioni sono giuste.
Per quanto riguarda l'accanimento terapeutico come ti poni?

Edera 04-07-2011 14.31.19

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101592)
Rispondendo ad Edera, tutti spesso abbiamo una spinta verso il suicidio, alcune dipendenze che ci portano all'autodistruzione ne sono una prova. .

Sì sono d'accordo. In chi si ammala gravemente (tumori ecc..)secondo voi si annida un inconsapevole desiderio di morte oppure la malattia grave attecchisce al di là di queste tendenze inconsce?
Io tendo a pensare che non c'entri poi molto, altrimenti non saprei come spiegarmi una malattia mortale in un bambino..

Enoch 04-07-2011 15.12.36

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101629)
Con il discorso che fate, ogni cosa è tesa afar morire il corpo, per cui già nascere dovrebbe essere un suicidio?

Diciamo che il discorso che volevo fare è che dovremmo in base alla nostre conoscenze minimizzare le possibilità di morire prematuramente.

Sole 04-07-2011 16.00.12

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 101631)
Generalmente parlando le tue considerazioni sono giuste.
Per quanto riguarda l'accanimento terapeutico come ti poni?

Finchè c'è speranza c'è vita.

Sole 04-07-2011 16.03.25

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 101633)
Diciamo che il discorso che volevo fare è che dovremmo in base alla nostre conoscenze minimizzare le possibilità di morire prematuramente.

Si apre un discorso molto vasto su quali siano i presupposti della morte. Per me non è poi così facile morire prematuramente. Invece, poni uno che non fuma e poi ha il cancro ai polmoni... mica ha fatto nulla per provocarlo, eppure lo ha.

Enoch 04-07-2011 17.29.26

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101634)
Finchè c'è speranza c'è vita.

E se uno usando il suo libero arbitrio dovesse decidere che non c'è più speranza?

Astral 04-07-2011 18.00.31

Bisognerebbe ricorrere alla psicologia che spiega quali sono comportamenti suicidi consapevoli ed inconsapevoli.
Andare a 200 km non è suicidio ma è inconsapevolezza, stoltezza, cercare di morire in altri modi più subdoli lo è.

Non sono daccordo che il suicidio sia sempre da condannare, ma nella maggior parte dei casi, se è dovuto alla spinta verso la morte, occorre invertire rotta.

Sole 04-07-2011 18.32.01

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 101637)
E se uno usando il suo libero arbitrio dovesse decidere che non c'è più speranza?

ti risponderei così: chi con il suo libero arbitrio può decidere per un altro che non può comunicare con i propri mezzi il suo libero arbitrio? Se i segnali di vita ci sono, la persona è viva. Qui non si tratta di suicidio ma di omicidio. Se invece intendi che uno sceglie di morire perchè non vuole vivere in condizioni di disabilità estrema, è suicidio. Ma non capisco dove vuoi arrivare, chi si butta da una rupe è un suicida e in genere lo fa perchè non sopporta più le condizioni della sua vita come nel caso citato da te. Ma ci sono differenze abbondanti tra un panino e la paralisi totale che ti rende dipendente anche per respirare.

Enoch 05-07-2011 08.59.34

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101640)
Ma non capisco dove vuoi arrivare...

Ti chiedo scusa se per caso ti ho offeso o ti offenderò con le mie parole.
Il punto è che sei un poco talebana in questa tua visione suicidio=condanna divina, ammesso che questo sia il tuo punto di vista.

Sole 05-07-2011 10.22.36

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch (Messaggio 101650)
Ti chiedo scusa se per caso ti ho offeso o ti offenderò con le mie parole.
Il punto è che sei un poco talebana in questa tua visione suicidio=condanna divina, ammesso che questo sia il tuo punto di vista.

Non mi hai offeso, proprio non capisco il riferimento tra il discorso che ogni cosa che ci fa male sia un suicidarsi, per cui dicevo che con questo anche nascere è già suicidarsi, e l'eutanasia o il testamento biologico che sono certamente un omicidio/suicidio senza approfondire le motivazioni che abbiamo invece già trattato altrove, ma che hanno un abisso di differenze.
Per cui ho trovato un tantino provocatorio il riferimento e anche fuorviante rispetto al discorso. Ma queste sono mie considerazioni personali che forse a te non sono nemmeno passate per la testa.
Infatti non è la mia posizione in merito, ma quella della Chiesa, argomento di discussione.

Adesso mi scuso se sono stata sgarbata, spero di aver chiarito.

La mia posizione personale in merito al suicidio invece è che è un atto di estrema perdita di speranza, un abisso nero nel quale si può solo precipitare. Rallenta l'evoluzione perchè è contro natura ma alla fine se si deve arrivare si arriva. Ci saranno altri millenni di possibilità (per me un vero e proprio inferno), ma sarà l'esperienza di quella Monade, sarà in ogni caso la volontà dell'universo.

Ma questa mia posizione non è la posizione della Chiesa per la quale esiste una sola vita fisica e dunque una sola possibilità. Se non la si accetta non hai accettato Dio e quel che ti ha dato.
Si può essere d'accordo o meno, ma prima di contraddirlo per parte mia ritengo meglio esplorare profondamente cosa e perchè affermano questo. Queste erano le mie intenzioni.

Il tema in verità erano i due pesi e le due misure.. che rende inverosimile tale posizione, ma esiste un fondamento che guardandolo dal loro punto di vista non lo ritengo sbagliato, poi ampliandolo con altri punti di vista diventa limitato.

Astral 05-07-2011 16.36.39

Voglio anche aggiungere che spesso il suicida, non si cura nemmeno della vita dopo la morte, vuole farla finire e basta. Chi invece crede nella reincarnazione o nell'aldilà in genere ha una forte spinta a non suicidarsi sia perchè è peccato, sia perchè sa che comunque non è finita.

Poi c'è gente che si suicida secondo sette religiose, o come i kamikaze che si suicidano perchè andranno in paradiso, ma qui rientrimo nel soggiocamento delle credenze e non nel suicidio vero e proprio.

Sole 05-07-2011 17.54.11

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101666)
Voglio anche aggiungere che spesso il suicida, non si cura nemmeno della vita dopo la morte, vuole farla finire e basta. Chi invece crede nella reincarnazione o nell'aldilà in genere ha una forte spinta a non suicidarsi sia perchè è peccato, sia perchè sa che comunque non è finita.

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E questo non è per niente poco.

Edera 05-07-2011 18.24.27

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101666)
Voglio anche aggiungere che spesso il suicida, non si cura nemmeno della vita dopo la morte, vuole farla finire e basta. Chi invece crede nella reincarnazione o nell'aldilà in genere ha una forte spinta a non suicidarsi sia perchè è peccato, sia perchè sa che comunque non è finita.
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Sì, il problema è che tra credere e sapere che non è finita c'è, secondo me, una grossa differenza.
Un individuo che ha una semplice credenza non è poi così protetto, basta un evento traumatico o qualcosa che faccia crollare la credenza e la frittata è fatta. Invece sapere di una vita oltre la vita, implica un percorso conoscitivo di sè e della realtà realizzato, almeno in parte, con successo.

Astral 05-07-2011 21.25.55

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 101672)
Sì, il problema è che tra credere e sapere che non è finita c'è, secondo me, una grossa differenza.
Un individuo che ha una semplice credenza non è poi così protetto, basta un evento traumatico o qualcosa che faccia crollare la credenza e la frittata è fatta. Invece sapere di una vita oltre la vita, implica un percorso conoscitivo di sè e della realtà realizzato, almeno in parte, con successo.

Certo anche se uno potrebbe essere anche ateo, ma amare cosi tanto la vita, da annullare qualsiasi spinta suicida. Secondo me si tratta anche di un male di vivere che non sfocia fuori. Secondo me se sfociasse fuori si trasformerebbe in rivoluzione, e allora se uno vive male, magari fa le rivoluzioni, uccide, o se la prende con chi è la causa della sua sofferenza.

Esempio un malato terminale, invece di suicidarsi, potrebbe per esempio uccidere qualche politico corrotto, in modo da morire facendo però un bene per la società, oppure uccidere una persona innocente per la disperazione, facendo un male.

Infatti molte persone che tentano il suicidio purtroppo accade, che portano nella morsa della morte anche altre persone: come il caso della mamma che si suicido insieme al figlio.

Uno 06-07-2011 10.11.06

In questo come in tutto il resto della nostra vita è fondamentale la differenza tra intenzione e non consapevolezza.
Se mi sparo alla tempia, mi impicco, mi getto dal 10° piano è diverso dal fatto che fumo 2 pacchetti di sigarette sapendo che mi fanno male ma senza avere la certezza che morirò, ne di quando morirò.

In un discorso consapevole, di persona consapevole sono la stessa cosa, ma la responsabilità di mangiare la mela sta proprio qui.
Se la mangio poi so e devo (dovrei agire) in un certo modo, se non la mangio è diverso.

Se qualcuno fosse in grado di dire con certezza a Gigi che fumando 2 pacchetti di sigarette al giorno al 225esimo giorno egli morirà la questione sarebbe assimilabile e completamente identica a spararsi un colpo alla tempia. L'unica, ma non per questo poco importante, differenza sta nel fatto che è più facile fumare 2 pacchetti al giorno, se si ha il vizio, piuttosto che spararsi un colpo. Il vizio ci agevola nell'autodistruzione e ci porta ad essa, ed è per questo che è considerato peccato sebbene meno grave del suicidio.

La certezza della pena, questione tanto discussa, in termini diversi, anche in campo giuridico, è fondamentale per disquisire sul suicidio e sul relativo peccato secondo i canoni della Chiesa.

Inoltre non basta dire a Gigi che morirà sicuramente se fumerà due pacchetti al giorno, bisogna che Gigi ne sia consapevole. La dimostrazione, come sempre anche se non vogliamo rendercene conto, quando ci rivolgiamo ad una sola persona, non può essere tesa a provare oggettivamente la cosa, ma deve essere efficace per quella persona anche se per far questo fosse necessario usare un percorso/spiegazione soggettiva. Questo non è nel tema, è solo uno spunto da sviluppare altrove.

Sole 06-07-2011 10.44.15

Volevo aprire questo aspetto che dici Uno, lo volevo già accennare quando ho scritto questo che è rimasto li triste e solo:

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101629)

A questo punto però direi che Astral pone l'accento con questo pensiero sulle considerazioni del valore che si da alla vita.

Penso che sia Astral che Enoch pensassero a questo solo che esprimere con la parola suicidio mangiare un panino o qualunque altro esempio, senza appunto saperlo non ha senso per parte mia.

Chi da un certo valore anche mistico alla vita non si mette a correre a 300 all'ora in moto, non fa pseudosport estremi, perchè il rischio risulta troppo alto. Si ha proprio paura di morire. E mi par giusto. Chi cerca il senso della vita ma non sa come, probabilmente si ritrova invischiato in queste cose estreme, mette a rischio la propria vita, ma lo sa? Se ne rende conto? per me no. Per cui non è considerabile suicidio ma sventatezza, andarsela a cercare.
Esiste una distinzione tra omicidio volontario e colposo. Ecco la farei anche nel caso di un suicidio: volontario o colposo.
Il cibo... siamo tutti inconsapevoli di quello che mangiamo, se lo fossimo i super mercati fallirebbero tutti.

Cubo 23-02-2012 12.54.47

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 62467)
Se non sa perdonare dovrebbe togliere dall'altare tutti i Crocefissi.
Gesù ha insegnato il perdono.

e ha detto: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete resteranno non rimessi.
è un po' un casino. nel senso: il cattolicesimo non è un supermercato in cui si prende dagli scaffali cio' che piu' aggrada.
e ci sono alcune mercanzie, su quegli scaffali, che sono meno pubblicizzate di altre, meno note e meno "politicamente corrette".
pero' è un pacchetto unico, e dentro c'e' tutto.
se non piace, mi sa che la cosa migliore e' non entrare nel supermercato, si puo' fare la spesa da un sacco di altre parti...

Astral 23-02-2012 13.08.25

Citazione:

Originalmente inviato da Cubo (Messaggio 110151)
e ha detto: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete resteranno non rimessi.
è un po' un casino. nel senso: il cattolicesimo non è un supermercato in cui si prende dagli scaffali cio' che piu' aggrada.
e ci sono alcune mercanzie, su quegli scaffali, che sono meno pubblicizzate di altre, meno note e meno "politicamente corrette".
pero' è un pacchetto unico, e dentro c'e' tutto.
se non piace, mi sa che la cosa migliore e' non entrare nel supermercato, si puo' fare la spesa da un sacco di altre parti...

Si ma quanto c'è di autentico e attuale oggi nel cattolicesimo, bisogna ammettere che ci sono problemi ai quali il cattolicesimo risponde in modo retrogato ed insufficiente.

Poi alla fine nessuno mi dice che i suicidi sono le vittime della società, proprio come i martiri.

Cubo 23-02-2012 13.11.47

ma quanto interessa essere attuale al cattolicesimo?
quanto all'autenticità, il cattolicesimo "definisce" da se' la propria autenticità.
nel senso che di 1000 testi ne ha scelti 100 e ha detto "questi sono autentici".

se uno non è d'accordo, decide che no, non va bene come metodo. e si rivolge altrove. lo fanno miliardi di persone.

il mio punto è che molta gente si dichiara cattolica senza nemmeno conoscere il cattolicesimo, e da li' si finisce rapido al celentanismo :D

Astral 23-02-2012 13.20.28

Citazione:

Originalmente inviato da Cubo (Messaggio 110153)
ma quanto interessa essere attuale al cattolicesimo?
quanto all'autenticità, il cattolicesimo "definisce" da se' la propria autenticità.
nel senso che di 1000 testi ne ha scelti 100 e ha detto "questi sono autentici".

se uno non è d'accordo, decide che no, non va bene come metodo. e si rivolge altrove. lo fanno miliardi di persone.

il mio punto è che molta gente si dichiara cattolica senza nemmeno conoscere il cattolicesimo, e da li' si finisce rapido al celentanismo :D

Secondo me è una questione di definizioni, forse molti intendono che sono simpatizzanti al cristianesimo. Comunque se sei battezzato in quella chiesa, sei per forza cattolico per lo stato, pure se bestemmi e rubi.

Sono daccordo che la religione li fa i fatti, però la gente parla appunto perchè si ritiene cattolica alla carta.

Io sono un cattolico alla carta, ma non saprei se il suicidio porta sempre all'inferno. E sopratutto non sono daccordo con chi fa figli e figliocci, creando forti discriminazioni.

Cubo 23-02-2012 14.54.44

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 110155)
Secondo me è una questione di definizioni, forse molti intendono che sono simpatizzanti al cristianesimo. Comunque se sei battezzato in quella chiesa, sei per forza cattolico per lo stato, pure se bestemmi e rubi.

Sono daccordo che la religione li fa i fatti, però la gente parla appunto perchè si ritiene cattolica alla carta.

Io sono un cattolico alla carta, ma non saprei se il suicidio porta sempre all'inferno. E sopratutto non sono daccordo con chi fa figli e figliocci, creando forti discriminazioni.

Che significa essere cattolico "per lo stato"?
Se mi dici che sei cattolico "per la chiesa" capisco, ma cattolico per lo stato... non mi pare esistano conteggi ufficiali, potresti spiegarmi cosa intendi?

Per il resto: appunto. Il cattolicesimo alla carta. Non esiste. E' come il presepe del Kuwait e la pajata vegana.

Sul fatto che il suicida sia condannato, ci sono chilometri di tomi su questo. Non penso di essere sufficientemente "dotto" per discuterne con profondità accettabile, diciamo che il concetto di "extra ecclesiam nulla salus" è stato dialetticamente martellato da alcuni secoli, e i pilastri sono abbastanza corrosi, qualche sezione del fabbricato è crollata, e quindi alla fine nessuno puo' dire con ragionevole o dogmatica certezza quale sia il destino di chi pone fine a una vita di sofferenze in preda alla disperazione. E infatti praticamente nessuno lo fa, nemmeno nella chiesa.

Astral 23-02-2012 22.06.29

Significa che per lo stato sei registrato come cattolico, ti ricordo che la chiesa ha rapporti con lo stato Italiano, quando ti sposi non sei riconosciuto solo dalla chiesa, ma anche giuridicamente dalla chiesa.

Quando fece i 3 giorni al militare, mi dissero che per lo stato siamo tutti cattolici, e chi era diverso doveva dirlo. Infatti il 90% delle persone sono battezzate quindi cattoliche. Si evince che nei sondaggi il papa vanta che quasi tutta la nazione è cattolica, quando magari è solo il 20% praticante.

Ci sono anche i suicidi nascosti, ad esempio io posso drogarmi, ubriacarmi, finchè non muoio, ma questo agli occhi della gente non è suicidio, oppure cercarmi una malattia sessuale mortale, e farmi uccidere lentamente.


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