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Kael 06-03-2006 12.20.01

Economia "bestiale"
 
Si è sempre pensato che l'economia, la finanza, e il senso degli affari in genere, siano prerogativa dell'uomo e della sua mente evoluta; una delle espressioni più limpide del grado di evoluzione della razionalità che la nostra specie ha raggiunto.
Finanzieri, banchieri, strateghi del mercato, sono considerati persone dotate di particolare intelligenza che la gente guarda con molta ammirazione.

Ora però, dei ricercatori americani sostengono che l'economia non è affatto un segno di ragione, ma anzi, è il risultato di un istinto. Un'attività che le scimmie sanno praticare quasi alla pari dell'uomo. In un esperimento condotto infatti, non solo queste hanno imparato il valore simbolico dei soldi, ma si sono dimostrate particolarmente abili nell'accumulare denaro con scambi, compravendite ed investimenti redditizzi.
Un esempio? Acquistate delle mele a 1 dollaro al kg, le scimmie non si sono attardate a rivenderle un paio di giorni dopo, quando il valore delle mele è salito, guadagnando cosi 1,40 dollari al kg, cioè un netto di 40 centesimi, che poi hanno a sua volta investito in un altro tipo di frutta a buon mercato...

A questo punto sorge un dubbio.
Il successore dell'Homo sapiens è stato definito l'Homo oeconomicus... ma siamo sicuri che sostituire la Sapienza con l'economia sia veramente un passo avanti...?

Uno 06-03-2006 16.51.40

Io non considero l'intelligenza come il massimo raggiungibile dall'essere umano, qualcosa in più e/o diverso rispetto l'istinto... ma qualcosa che è comunque da integrare, per questo preferisco la definizione di intelligenza: "adattamento all'ambiente" (sintetizzata) che anche in questo caso si adatta bene... adattamento all'economia....
La parola adattamento da un lato rende positivamente... è sempre meglio adattarsi che essere rigidi ed immutabili nelle proprie scelte ... dall'altro ha un che di disequilibrato quando ci trascina verso una sorta di ignavia dinamica.... cioè se per adattarmi cerco sempre la via più facile e percorsa (si collega a questo post) possiamo dire che è un'evoluzione? Si forse rispetto a prima... ma anche scientificamente sappiamo che la natura non si ferma mai... e quindi utilizzare una capacità come assoluta è sempre uno stop e alla fine anche regressione.

Kael 07-03-2006 02.14.47

Fra l'altro vediamo che in natura tutto tende all'economia, non solo uomini e primati. Le piante del deserto ad esempio, dove non piove quasi mai, asorbono l'acqua e la tengono da parte... è un adattamento all'ambiente anche quello, seppur siano prive di un cervello con cui "pensare".
Potremmo dire che le cellule di cui sono composte hanno un'attività di pensiero propria, che fa in automatico quello che serve all'organismo per vivere.
Qua andiamo fuori tema, però anche l'uomo dovrebbe ricordarsi che non tutto è razionale nella sua vita, ma anch'esso, oltre al suo cervello, ha tanti altri centri che coordinano e comandano azioni che vengono poi definite istinti...

A me cmq da veramente da pensare l'avvento dell'Homo oeconomicus quale ultimo rappresentante dell'evoluzione umana... La striscia satirica dell'evoluzione della specie, che vede l'uomo ricurvarsi per stare davanti al pc, rappresenta perfettamente il nuovo Homus che controlla l'andamento delle azioni di borsa dal suo pc di casa...

Uno 07-03-2006 10.33.59

Rimanendo sullo scientifico ci sono previsioni di futurologi che utilizzando appunto elaborazioni di tipo evoluzionistico vedono l'uomo del futuro (se continua su questa strada, aggiungo io) molto simile alle rappresentazioni che si danno degli alieni grigi... testa grande (rispetto al corpo) corpo debole, zona dell'addome prominente... perdita dei peli... in pratica caratteristiche che indicano vita sedentaria e di testa.
Non sono completamente d'accordo, sia perchè ogni previsione può definire un punto di arrivo a patto che le condizioni che spingono verso quel risultato si mantengano costanti, sia perchè per esempio i peli (e i capelli) non sono legati solo a problemi climatici ma questo è un dscorso che non posso portare avanti scientificamente... comunque la tendenza in linea di massima potrebbe essere anche veritiera... e "a pelle" non piace neanche a me, soprattutto dal punto di vista comportamentale... si parla (a livello previsione) di perdita del sentimento a favore della razionalità... che è ben diverso dalla "perdità" dell'animalità cosa auspicabile.


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