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diamantea 05-12-2010 20.32.47

Anch'io Edera ho notato questa cose in me. Durante i nove anni del mio precedente rapporto mi ero pian piano invecchiata, mi nutrivo male e non solo per il cibo che comunque ho sempre mangiato sano, ma abusavo nelle quantità, ma non mi dedicavo più alle mie attività ed interessi di crescita. Mi stavo spegnendo come una candela.
Quando mi sono lasciata e ho incontrato il mio attuale compagno, la Mimma, tanta osteoterapia e poi il forum sono rifiorita, ringiovanita nel corpo e nella mente.
Ora che sto facendo yoga mi sono ritrovata di nuovo la mia elasticità articolare malgrado i problemi che ho, mi sto ritrovando a pettinarmi come quando ero adolescente con il viso acqua e sapone e la mia età è diventata indecifrabile. Mi sento forte e piena di vita mentre fino a tre anni fa facevo testamento, ero convinta di morire molto giovane.

Uno 05-12-2010 21.53.30

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 93857)
Ok che il discorso biologico è laterale, però se il processo non si invertisse continuerebbe ad esserci crescita, o no?

Anche no, potrebbe anche limitarsi alla rigenerazione di quello che va in decadimento.
Guardando nel macro, un pianeta come la Terra è vivo grazie agli organismi che lo abitano. Questi organismi muoiono, poi ne fanno nascere altri (le rigenerazione delle cellule) e nell'insieme il pianeta rimane in vita.

Se la crescita non si limitasse ad un certo punto saremmo di fronte ad un cancro, perchè comunque ogni entità ha un suo posto e spazio nell'economia dell'ambiente in cui vive. Altrimenti dovrebbe cambiare ambiente o entrare in guerra e mangiare/inglobare le altre entità.

Citazione:

In ogni caso, venendo a quello che dici, da una parte sembra che sia il blocco della crescita ad innescare le possibilità ulteriori dell'individuo che da quel momento da lui dipendono, dall'altra sembra (intendo a me sembra) che è come se la natura ci porta fin dove è arrivata, fin dove il collettivo è arrivato e quindi ci arrivano tutti (salvo qualche eccezione che qui non credo conti) e poi chi può/vuole prosegue, gli altri iniziano a morire.
Intendevi questo?
Intendevo che se siamo d'accordo di avere un certo flusso, variabile, di energia a disposizione, possiamo tranquillamente pensare che una volta raggiunta la forma a cui siamo destinati si aprono diverse possibilità:
L'energia diminuisce, rimane uguale o aumenta
Quella che non si usa per la crescita la destiniamo ad altro, in che termini?

La destinazione e la portata del flusso potrebbero essere relati strettamente.
Lo sono se si pensa anche solo al fatto che meno si fa e meno si ha la forza per fare. Perchè un muscolo già ben allenato se sta a riposo 2 anni perde la forza?

Telemaco 05-12-2010 21.59.20

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 93877)
Perchè un muscolo già ben allenato se sta a riposo 2 anni perde la forza?

perchè niente è permanente...

Telemaco 05-12-2010 22.09.36

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 93869)
Ho scritto che probabilmente nel mio caso dipende anche dallo stile di vita e dall'alimentazione e che è un'impressione fallibile personale non verità rivelata.
Invece nella mia esperienza le persone dotate davvero di una seria presenza spirituale sembrano più forti e più giovani ma non in termini estetici, non è una questione di rughe come la vuoi far passare. E' una freschezza diversa, che non ha molto a che fare con l'età, è forza e resistenza che comunque si traduce anche a livello fisico ed è percepibile, volendo.

Quelli che conosco io bevono, fumano e altro... eppure sono belli fuori e dentro come li descrivi tu...
Io mangio infrangendo tutte le regole, non faccio sport, ecc. da sempre eppure sono magro, in forma e nessuno mi da l'età che ho...anzi mi chiedono, ma come fai ? segui diete particolari ? sei vegetariano ? fai palestra ? fai yoga ?
Io non faccio niente di tutto questo..è solo genetica...

Altri mangiano controllati, non bevono, non fumano, fanno palestra e yoga, sono sfatti, con i capelli bianchi e col mal di schiena....

Trovi di tutto e di più al mondo, anche il contrario di ciò che ho descritto.
Cosa significa tutto questo ?
Che il mondo è bello perchè è vario...icon_mrgr:

Ray 05-12-2010 23.06.25

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 93877)
Anche no, potrebbe anche limitarsi alla rigenerazione di quello che va in decadimento.

Si certo, ma c'è comunque un cambio di tendenza. Raggiunta, come dici tu, la forma a cui siamo destinati, che è grossomodo quello che intendevo io con il collettivo a cui la natura ci porta (con la differenza che la tua definizione tiene conto anche delle particolarità individuali) il processo si interrompe, niente più crescita automatica. O siamo in grado di indirizzare il flusso che prima ci faceva crescere o probabilmente lo perdiamo.



Citazione:

Intendevo che se siamo d'accordo di avere un certo flusso, variabile, di energia a disposizione, possiamo tranquillamente pensare che una volta raggiunta la forma a cui siamo destinati si aprono diverse possibilità:
L'energia diminuisce, rimane uguale o aumenta
Appunto.


Citazione:

Quella che non si usa per la crescita la destiniamo ad altro, in che termini?

La destinazione e la portata del flusso potrebbero essere relati strettamente.
Lo sono se si pensa anche solo al fatto che meno si fa e meno si ha la forza per fare. Perchè un muscolo già ben allenato se sta a riposo 2 anni perde la forza?
La rigenerazione delle cellule del muscolo dipende dall'informazione che il sistema riceve dall'utilizzo del muscolo stesso (il mio dramma da quando mi son rotto il legamento)...quindi se tengo a riposo il muscolo il sistema rigenererà in base alle necessità che comunico... ma anche in base alle sue possibilità (non credo di poter saltare e correre adesso come a vent'anni, anzi mi sa che mi son rotto il legamento proprio per quello).

In ogni caso, se abbiamo a diposizione una certa quantità di energia, per quanto grande possa essere, l'immortalità è esclusa. Se invece ciò che ci caratterizza è solo la portata del flusso (in un range variabile al variare dell'utilizzo), allora le cose cambiano, almeno in teoria. Si tratterebbe solo di non scendere mai sotto un tot di utilizzo per non incorrere nelle degenerazione... per non dire che sopra invece un altro tot si potrebbe riscontrare una nuova generazione.
Presupponendo una connessione ad una fonte "infinita" ovviamente...

Uno 06-12-2010 12.27.03

Per evitare polemiche (non con te) sia chiaro che ho scelto la sezione filosofia ed impostato il discorso in una certa maniera perchè non sto affermando che l'immortalità sia possibile o no. All'inizio del 3d dico: "se fossimo immortali..."
Poi per valutare cosa potrebbe comportare l'immortalità siamo entrati nel concreto, partendo da dati di fatto.

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 93882)
La rigenerazione delle cellule del muscolo dipende dall'informazione che il sistema riceve dall'utilizzo del muscolo stesso (il mio dramma da quando mi son rotto il legamento)...quindi se tengo a riposo il muscolo il sistema rigenererà in base alle necessità che comunico... ma anche in base alle sue possibilità (non credo di poter saltare e correre adesso come a vent'anni, anzi mi sa che mi son rotto il legamento proprio per quello).

Infatti per ora, per comodità discorsiva ci limitiamo a due condizioni diverse inserite in un periodo temporale vicino.
Quindi potrebbe essere che a 18 anni mi rompo una gamba e sto fermo un tot, poi a 20 anni recupero interamente riallenandomi.
Il concetto è che più non uso più perdo la possibilità di usare. Che la perdita sia temporanea o definitiva dipende da svariati fattori
Citazione:

In ogni caso, se abbiamo a diposizione una certa quantità di energia, per quanto grande possa essere, l'immortalità è esclusa. Se invece ciò che ci caratterizza è solo la portata del flusso (in un range variabile al variare dell'utilizzo), allora le cose cambiano, almeno in teoria. Si tratterebbe solo di non scendere mai sotto un tot di utilizzo per non incorrere nelle degenerazione... per non dire che sopra invece un altro tot si potrebbe riscontrare una nuova generazione.
Presupponendo una connessione ad una fonte "infinita" ovviamente...
In base alla premessa sopra e all'impostazione del 3d ci interessa poco sviluppare qui questo lato del discorso. Comunque il problema del concetto di immortalità è che non è detto che debba essere assoluto pur potendo rimanere vero. L'immortalità di un ente è per forza di cose relativa alla vita dell'ambiente che lo contiene, il limite potrebbe essere valicabile cambiando l'ambiente prima della morte di questo.
In ogni caso, più che fonte infinita è sufficiente che la fonte e la connessione ad essa, non sia limitata, non più di quello che occorre allo scopo.

Ma torniamo anche al senso del 3d. Come è uscito dal discorso, molti si accorgono che se avessero la certezza di essere immortali potrebbero vivere diversamente, ma io dico che basterebbe sapere di poter vivere qui 2 o 300 anni. In questo caso però qualcuno dice che avrebbe il tempo per fare tutta una serie di cose che adesso preso da altri problemi non riesce. Altri invece sono già consapevoli che alla fine: "tanto c'è tempo..." sarebbero da capo.

Se mettiamo insieme la cosa del "se non uso..." e quella del "tanto c'è tempo" è plausibile pensare che la mortalità (e lo sarebbe anche una eventuale immortalità) è la conseguenza della vita e non il contrario.

Per correttezza e completezza prendiamo in esame anche la tesi opposta, per esempio

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 93573)
Con queste premesse rispondo anche alla tua domanda dicendo che secondo me è la vita una conseguenza della mortalità. Senza la mortalità, ossia senza la possibilità di morire, la vita si esaurirebbe e non avrebbe più gli input per andare avanti, mancherebbe di quel rinnovamento di cui ha costantemente bisogno.

Se è vero che sapendo che si deve morire siamo portati a fare delle cose prima, è pur vero che arrivati ad un certo punto (sento di quei discorsi da persone che hanno solo appena superato i 60 anni, che oggi non sono nulla) molte persone sopravvivono, spesso questa sopravvivenza inizia a 40/50 anni anche se oggi si sta spostando molto lentamente più in avanti.
Se ascolti un pò in giro l'idea è che bisogna costruire, vivere etc... solo finchè si è giovani, molto giovani. Ci sono casi diversi, ma nella media non tanti....
Quindi alla fin fine della vita se ne usa abbastanza a pieno solo un terzo, il resto, se va bene, è un cercare di godersi non si sa quale risultati. Il più delle volte neanche quello, anche quando i mezzi ci sarebbero. In qualche modo, anche quando l'apparenza pare diversa, tutti aspettano la morte passata una certa età.

Edera 06-12-2010 18.13.48

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 93889)

Se è vero che sapendo che si deve morire siamo portati a fare delle cose prima, è pur vero che arrivati ad un certo punto (sento di quei discorsi da persone che hanno solo appena superato i 60 anni, che oggi non sono nulla) molte persone sopravvivono, spesso questa sopravvivenza inizia a 40/50 anni anche se oggi si sta spostando molto lentamente più in avanti.
.

In effetti è vero molte persone sopravvivono e non vivono dopo i 40/50 anni. Ma il modo per usare questa vita non dico pienamente ma quasi, esiste? Così pensandoci mi viene da dire che si rimane vivi finchè si prova interesse e attrazione verso ciò che non si conosce

Telemaco 06-12-2010 22.53.33

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 93895)
In effetti è vero molte persone sopravvivono e non vivono dopo i 40/50 anni. Ma il modo per usare questa vita non dico pienamente ma quasi, esiste? Così pensandoci mi viene da dire che si rimane vivi finchè si prova interesse e attrazione verso ciò che non si conosce

Forse ci sono anche i casi dove si rimane vivi quando si prova interesse per ciò che non si conosce.
Ma è vero anche che a volte interessarsi troppo a ciò che non si conosce da il risultato opposto.
Troppo pensare astratto ci allontana dal vivere questa vita nel momento presente.
Si rischia di non viverla affatto.
In tutte le cose ci vuole equilibrio. Forse è questo il modo per viverla pienamente.

Io credo anche che noi siamo più preoccupati a pensare come dovremmo vivere la nostra vita invece che a viverla.

E' la domanda "qual'è il senso della vita " che ci frega.
Se noi accettassimo che la vita può non avere alcun senso, vivere sarebbe un'ottima ragione per dargli un senso.

Ray 07-12-2010 00.28.25

Citazione:

Originalmente inviato da Telemaco (Messaggio 93900)
Se noi accettassimo che la vita può non avere alcun senso, vivere sarebbe un'ottima ragione per dargli un senso.

strabuzza:

Ma allora sono completamente d'accordo con te... certo che è la prima volta che esprimi questo concetto, dal mio punto di vista dicevi l'esatto opposto.
La vita non ha senso in se. Ha senso se chi la vive ne construisce uno. La vita si limita ad offrire delle possibilità... che possono o meno essere sfruttate per costruire senso. Ma non ce n'è a priori. Ci sono solo scopi a priori... nostri, dello spirito se ti va di crederci ecc.ecc.

Per quanto riguarda il voler conoscere sempre il nuovo e quello che dici sul pensiero astratto, ti faccio notare che conoscere e pensiero astratto non vanno mica per forza a braccetto, anzi. Per assurdo io potrei voler provare tutti i vini del mondo e questa potrebbe diventare una ragione per cui non mi stufo di vivere.


Tornando in tema, ossia quello che diceva Uno, concordo sul discorso dell'immortalità relativa all'ambito in cui si svolge la vita... questione che qui non necessita di ulteriore approfondimento.
Invece è chiaro il discorso per cui la mortalità è conseguenza della vita. D'altronde, se fosse il contrario, l'immortalità sarebbe esclusa a monte.

Edera 07-12-2010 15.56.00

Citazione:

Originalmente inviato da Telemaco (Messaggio 93900)
Troppo pensare astratto ci allontana dal vivere questa vita nel momento presente.
Si rischia di non viverla affatto.
In tutte le cose ci vuole equilibrio. Forse è questo il modo per viverla pienamente.

.

Mmm appunto potrei appassionarmi di tartufi o di pesca in mare.

Edera 07-12-2010 15.58.47

Citazione:

Originalmente inviato da Telemaco (Messaggio 93880)
Altri mangiano controllati, non bevono, non fumano, fanno palestra e yoga, sono sfatti, con i capelli bianchi e col mal di schiena....

No beh, questo no dai non puoi proprio dirloicon_mrgr: Se mi dici chi fa yoga tanto per e poi si sfonda di cibo o altro ok, ma chi fa yoga seriamente è tutto tranne che sfatto

Kael 11-12-2010 00.51.34

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 93889)
Se è vero che sapendo che si deve morire siamo portati a fare delle cose prima, è pur vero che arrivati ad un certo punto (sento di quei discorsi da persone che hanno solo appena superato i 60 anni, che oggi non sono nulla) molte persone sopravvivono, spesso questa sopravvivenza inizia a 40/50 anni anche se oggi si sta spostando molto lentamente più in avanti.
Se ascolti un pò in giro l'idea è che bisogna costruire, vivere etc... solo finchè si è giovani, molto giovani. Ci sono casi diversi, ma nella media non tanti....
Quindi alla fin fine della vita se ne usa abbastanza a pieno solo un terzo, il resto, se va bene, è un cercare di godersi non si sa quale risultati. Il più delle volte neanche quello, anche quando i mezzi ci sarebbero. In qualche modo, anche quando l'apparenza pare diversa, tutti aspettano la morte passata una certa età.

Infatti ho detto che la vita è conseguenza della mortalità solo perchè hai detto che non è come l'uovo e la gallina, eppure continuo a vederle entrambe vere. Cambia in funzione dell'ambiente in cui si è inseriti.
E' anche vero però che c'è vita e vita... Forse si potrebbe dire che la mortalità è conseguenza della vita, e che la Vita (maiuscolo) è conseguenza della mortalità?

Uno 11-12-2010 13.52.48

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 94066)
Infatti ho detto che la vita è conseguenza della mortalità solo perchè hai detto che non è come l'uovo e la gallina, eppure continuo a vederle entrambe vere. Cambia in funzione dell'ambiente in cui si è inseriti.
E' anche vero però che c'è vita e vita... Forse si potrebbe dire che la mortalità è conseguenza della vita, e che la Vita (maiuscolo) è conseguenza della mortalità?

Prendiamo un altro punto di vista. Se la Vita fosse conseguenza della mortalità, allora tutti Vivrebbero.
No, possiamo dire (come abbiamo esposto sopra) che la mortalità è una concausa per la vita, ma la vita (o la Vita) sono sicuramente la causa della mortalità

Kael 11-12-2010 15.18.20

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 94084)
Prendiamo un altro punto di vista. Se la Vita fosse conseguenza della mortalità, allora tutti Vivrebbero.

Hai ragione, quindi la mortalità è uno dei fattori che contribuiscono alla vita, o meglio, che la vita stessa genera per rinnovarsi e perpetuarsi. Chiaro che poi, come tutto, dipende da come la si usa e anche la mortalità può diventare un fattore controproducente...

RedWitch 13-12-2010 19.30.18

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 93818)
..............

E torniamo al discorso causa-conseguenza. Che siano il "blocco" delle cellule a condizionare il "blocco" dell'individuo o viceversa poco conta, anzi io direi che le due cose vanno avanti di pari passo in una mutua relazione, soltanto che mentre sulle cellule, teoricamente, non abbiamo potere diretto, sulla nostra vita, sui comportamenti, sulla voglia di imparare nuove cose etc... si che abbiamo un certo margine di potere. E' possibile sforzarsi di fare una cosa indipendentemente dal fatto che poi lo sforzo dia risultati.

....

Uno, vorrei sapere se questo discorso, puo' essere connesso con una cosa che era venuta fuori nel thread della ricapitolazione tempo fa: Jez diceva che secondo lui c'era la possibilità di arrivare in età avanzata con molta energia, e Sha che abbiamo un tot di cariche e che consumate quelle non si può più recuperare (i post sono i numeri 14 e 15) e tu avevi risposto cosi:

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Avete ragione entrambi... da una parte siamo come un orologio a molla che ha a disposizione un tot numero di ricariche... dall'altra se le cariche non le sprechiamo... non lasciamo in giro energia anche andando avanti con l'età si può avere energia... addirittura si può lasciare un corpo che ha talmente tanta energia che oltre a non decomporsi può essere benefico per l'ambiente... vedi Santi...
Inoltre poi... man mano che ci evolviamo non siamo più (o meno)soggetti ad alcune leggi.. se nasciamo con le tot cariche di autonomia prendendo coscienza che non siamo solo un corpo non saremo solo limitati alle sue leggi.. ma avremmo anche i "vantaggi" di un altra sfera di influenza. (lo so che questo può non essere chiaro... )

Lasciando stare l'ultima parte, che ancora non mi è chiara, mi pare che più o meno il discorso sia lo stesso che hai usato nell'esempio, ovvero, il tot di cariche, potrebbe essere assimilato al discorso cellule mentre sulla nostra vita, sugli interessi , sulle cose che facciamo abbiamo un raggio di azione, e con la ricapitolazione, si recupera anche se non a livello cellulare?

Teoricamente se si arrivasse a ricapitolare bene, e a disperdere il meno possibile, si potrebbe comunque arrivare in età avanzata con un buon livello energetico? come dire.. recuperando un po' il tempo perso..

Uno 13-12-2010 21.02.26

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 94161)
Teoricamente se si arrivasse a ricapitolare bene, e a disperdere il meno possibile, si potrebbe comunque arrivare in età avanzata con un buon livello energetico? come dire.. recuperando un po' il tempo perso..

Non è la discussione e la sezione adatta, comunque si.

RedWitch 14-12-2010 19.43.28

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 94164)
Non è la discussione e la sezione adatta, comunque si.

[ot] Grazie per avermi risposto lo stesso, non sapevo se scrivere qui o meno, mando ancora più ot la discussione, in caso cancella pure, pero' voglio scusarmi, con te e con tutti. [/ot]

Astral 22-08-2011 23.51.16

Penso che bisogna vedere cosa implica questa immortalità, forse tutti vorrebbero rimanere giovani per qualche motivo, ma credo che essere immortali con i problemi derivanti dall'averne 90 sia soltanto un'agonia.
Per questo magari sarebbe più bello ritornare da bambini e rifarsi un'altra vita magari, in altri luoghi e con altre situazioni.
Più che immortale mi piacerebbe magari che dopo aver compiuto lo scopo della mia vita, organizzo una festa, e poi dopo un saluto lascio il corpo fisico.
Mi viene da pensare che molto spesso è il vuoto interiore a spingere a cercare emozioni forti e pericolose come le gare in moto, o correre dei rischi che altri considerano "da pazzi" per non morire dentro.

Se l'immortalità comunque fosse come sta lunga settimana d'agosto, sai che pizza...


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