La quiete dopo la tempesta
Passata č la tempesta
odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe di lā da ponente, alla montagna sgombrasi la campagna e chiaro nella valle il fiume appare ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge il romorio torna il lavoro usato l'artigiano a mirar l'umido cielo con l'opra in man, cantando fassi in su l'uscio a prova vien fuor la femminetta a cōr dell'acqua della novella piova; e l'erbaiuol rinnova di sentiero in sentiero il grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride per li poggi e le ville. Apre i balconi, apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente,odi lontano tintinnio di sonagli; il carro stride del passegger che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core si dolce, si gradita quand'č com'or, la vita? Quando con tanto amore l'uomo a' suoi studi intende? O torna all'opre? O cosa nuova imprende? Quando de' mali suoi men si ricorda? Piacer figlio d'affanno gioia vana, ch'č frutto del passato timore, onde si scosse e paventō la morte chi la vita aborria onde in lungo tormento fredde, tacite, smorte, sudār le genti e palpitār, vedendo mossi alle nostre offese folgori, nembi e vento. O natura cortese, son questi i doni tuoi, questi i diletti sono che tu porgi ai mortali. Uscir di pena č diletto fra noi. Pene tu spargi a larga mano; il duolo spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto che per mostro e miracolo talvolta nasce d'affanno, č gran guadagno. Umana prole cara agli eterni! Assai felice se respirar ti lice d'alcun dolor beata se te d'ogni dolor morte risana. |
Stavo cercando una poesia (che non ho trovato, sigh) che metteva nei versi a confronto il temporale e la furia della giovinezza, l'impeto dell'animo con quello degli elementi e la vecchiaia come pace dopo il turbinio, come momento di respiro, di riposo contemplativo e sereno...accidenti alla mia memoria...e ho trovato questa di cui non ricordavo la bellezza ma solo la complessitā della parafrasi icon_mrgr: che a quest'ora proprio non riesco a mettere ma se vi vā la facciamo insieme.
Mi č piaciuta e ce la regalo abbraccio: |
Citazione:
Il giorno fu pieno di lampi; ma ora verranno le stelle, le tacite stelle. Nei campi c'č un breve gre gre di ranelle. Le tremule foglie dei pioppi trascorre una gioia leggiera. Nel giorno, che lampi! che scoppi! Che pace, la sera! Si devono aprire le stelle nel cielo sė tenero e vivo. Lā, presso le allegre ranelle, singhiozza monotono un rivo. Di tutto quel cupo tumulto, di tutta quell'aspra bufera, non resta che un dolce singulto nell'umida sera. E', quella infinita tempesta, finita in un rivo canoro. Dei fulmini fragili restano cirri di porpora e d'oro. O stanco dolore, riposa! La nube nel giorno pių nera fu quella che vedo pių rosa nell'ultima sera. Che voli di rondini intorno! Che gridi nell'aria serena! La fame del povero giorno prolunga la garrula cena. La parte, sė piccola, i nidi nel giorno non l'ebbero intera. Nč io ... che voli, che gridi, mia limpida sera! Don ... Don ... E mi dicono, Dormi! mi cantano, Dormi! sussurrano, Dormi! bisbigliano, Dormi! lā, voci di tenebra azzurra ... Mi sembrano canti di culla, che fanno ch'io torni com'era ... sentivo mia madre ... poi nulla ... sul far della sera.abbraccio: |
No,č bellissima ma non era questa, peccato.
Grazie mille per averci pensato Filo abbraccio: |
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