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Sole 19-11-2009 15.17.15

Apprendere e riflettere
 
"Apprendere e non meditare è vano. Riflettere senza studio è pericoloso"
Confucio

Trovo vera questa frase.
Quando studiamo e non cerchiamo di approfondire o riflettere su ciò che abbiamo letto o farlo nostro, è del tutto vano, appena più di una perdita di tempo. Ma pensare da soli su certe cose, qualunque esse siano, senza lo studio di filosofi o letterati o anche senza il confronto con le idee altrui e l'esterno è pericoloso perchè ci cristalizza su un'idea senza mai avere la controprova che sia reale. E' quando un ignorante pensa di sapere.

Così a prima lettura mi dice questo.

RedWitch 20-11-2009 00.37.46

Penso che in entrambi i casi manchi qualcosa, apprendere, se non supportato dall'esperienza intima, dalla riflessione fa rimanere lo studio su un piano esclusivamente mentale, lo vedo strettamente legato al capire senza comprendere, riflettere senza il supporto dello studio è l'altro lato della medaglia.. non si puo' andare oltre un certo limite senza lo studio, che ad un certo momento dovrebbe diventare indispensabile...

Ray 20-11-2009 01.15.44

Però tra le due opzioni considerate dalla frase la seconda è migliore, o se volete, la meno peggio.
Infatti, se apprendere senza meditare è vano, ossia inutile, invece riflettere senza studio è pericoloso, quindi non necessariamente dannoso. Come dire che uno potrebbe anche riuscire solo riflettendo, senza studiare. D'altronde qualcuno deve pur averlo fatto, vuoi perchè non aveva la possibilità di studiare, vuoi perchè alla sua epoca c'era ben poco da studiare (intendo prodotto altrui).

Ribaltando la cosa tuttavia, mentre la seconda opzione è pericolosa, quindi forse arreca danno (e un danno è l'autoreferenzialità) la prima non comporta rischi. Nonostante ciò continuo a preferire la seconda, perchè pur rischiando ci si muove, mentre con la prima si resta fermi.
Ovvio che il meglio sarebbe studiare e riflettere, apprendere e meditare.

filoumenanike 20-11-2009 01.58.04

la prima frase è chiara, la seconda appare quasi una contraddizione...nella parola riflettere c'è l'azione di chi medita, di chi non fa cose avventate, però questa azione così tranquilla in sè, senza studio, cioè senza applicazione pratica potrebbe dimostrarsi pericolosa, quasi che chi riflette e basta rimanga come sospeso per aria, senza scendere nel pratico! dunque studio = applicazione...


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