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-   -   Il corpo e' il nostro strumento di lavoro (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=4329)

Grey Owl 30-05-2008 11.47.31

Il corpo e' il nostro strumento di lavoro
 
Leggendo nel forum ritorna questo concetto che noi non siamo il corpo. Il corpo e' strumento di lavoro per fare esperienza, lo strumento che utilizziamo per interagire.
La Ricerca passa per la comprensione del corpo in quanto strumento per divenire Individui.

Veniamo in questo mondo identificati ad esso, esperiamo dolore e piacere attraverso il nostro corpo e con un costante Lavoro di comprensione lo scopriamo.

Tramite il corpo registriamo le esperienze, inteagiamo ma noi non siamo il corpo, esso e' strumento, e' il Tempio.

Il corpo decade nel tempo e dopo un certo tempo muore, la nostra interfaccia si esaurisce ed il tempo di esperire concesso a noi termina.

Che succede a quella coscienza che fino a prima ha utilizzato il corpo come intefaccia?

Il corpo viene abbandonato e torna alla terra per essere riutilizzato mentre la coscienza dove va'?

Sono domande che ritornano... ho cercato nel forum, probabile che esistano gia' discussioni aperte, non ho trovato (o cercato abbastanza), nel caso esista una discussione continuo dilla'.

:C:

cassandra 30-05-2008 14.08.11

Da quel poco che ho capito dipende..anche se mi è sorto il dubbio tra Coscienza ed Essere,nel senso che non so se poi sono la stessa cosa..Quel che mi hai fatto pensare è che la prima comprende anche la Coscienza di sè,ma penso proprio che questa si perda con la morte...seppur qualche ricordo può emergere.Quel che forse resta è l'Essere che potrebbe tanto incarnarsi nuovamente perchè non ha fatto esperienza di tutto,non è arrivata alla fine del tunnel..tanto ricongiungersi all'Assoluto se il percorso terreno è giunto al termine..ho l'impressione che esistano altre opzioni però icon_mrgr: Lo scrivo così magari mi chiarisco anch'io..
:C:

griselda 30-05-2008 17.06.26

Interessante questo discorso Grey, perchè in effetti io mi stavo domandando se i demoni non facciano parte del corpo, non siano intrinseci ad esso. Chissà se sono proprio essi ad avere creato la forma.
Le energie che entrano dall'universo dentro di noi ci muovono secondo schemi prestabiliti da altri, ma questo avviene perchè abbiamo una predisposizione genetica, sia per le energie sia per i demoni che sono mossi da queste energie.
L’Essere cresce tramite questo movimento ma per crescere ha bisogno di aver registrato in esso il tutto, registrazione copia compresa dell’agire, coscienza di ciò, consapevolezza.
La consapevolezza sta nell’aver comprendere questi movimenti, perchè non essendo noi il corpo veniamo però condizionati da esso e tutto quello che ne consegue.
Mi pare di aver capito che un archetipo una volta visto come agisce automaticamente esso si modifica, una presa di coscienza.
Questa coscienza forse si imprime nel dna entra nella memoria e di conseguenza rimarrà a venire.
nonso.gif

Astral 30-05-2008 17.07.17

Il topic è un po' ambiguo perchè all'inizio parla di corpo come strumento, mentre alla fine mi sembra che vi siete un po' persi su dove va l'anima, e sicuramente la discussione volgerebbe altrove.

Rispondendo alla discussione come da titolo direi che il Corpo è uno strumento che è stato troppo mortificato dalle religioni. Con questo non dico che bisogna utilizzarlo per la gola e la lussuria, ma credo che sia importante considerare una cosa.

Un corpo più è in salute, più permette di vivere molteplici esperienze. Ci sono santi che poi hanno sofferto per i peccati degli altri, ma quella è una cosidetta offerta, scelta personale.

Io invece credo che il primo passo per riappropriarsi dei sensi spirituali, è riappropriarsi dei sensi fisici.

Ne abbiamo già parlato in altri topic, mi ripeterò: Bisogna imparare a guardare, ad ascoltare, a toccare fisicamente, ad odorare e a gustare con più consapevolezza.

Ad esempio voi mi sapreste ridire per caso come è la vostra camera da letto, nei minimi particolari, con tutte le forme, e le sfumature di colore?

Oppure quando sentite la musica, riuscite a sentire gli strumenti singoli, e allo stesso tempo sentire la musica come un tutt'uno?

Beh.. io non ci riesco, e questo mi fa capire quante cose al giorno do per scontato, e che in realtà il mio uso del corpo è molto automatico.

:C:

Ray 30-05-2008 19.17.36

Il discorso corpo è molto interessante (mi pare ci sia una discussione che si chiama proprio "corpo") e forse prima di tutto sarebbe bene mettersi d'accordo su cosa intendiamo con "corpo".

Chiaramente qui si sta parlando del nostro corpo fisico, ma in linea generale un corpo è una struttura omogenea che ha e manitene una determinata forma... esistono i corpi astrali, quelli planetari eccetera.

La forma credo sia la chiave di tutto... si dice che una forma prende corpo (anche quando parliamo di un'idea... e le forme stanno nel mondo delle idee...), quindi quel che chiamiamo corpo è il rivestimento sostanziale (da sostanza) di una certa forma. Meglio ancora forse, il rivestimento di una forma con la sostanza presente in quel piano di manifestazione.
Nell'ambito di esistenza che chiamiamo "fisico" è quindi il rivestimento di sostanza presente in questo piano che permette a quella forma di manifestarsi in esso.
Un'altra forma, nello stesso piano, avrebbe forse diverse composizioni di sostanza (sub-stanzia, che sta sotto, materia indifferenziata che può rivestire diverse forme).

Forse si potrebbe dire che la forma agisce come principio maschile sulla sostanza, la quale si adatta alla forma specifica e si modifica di conseguenza... producendo un corpo adatto.

Adatto a cosa? Beh partiamo dal fatto appunto che ci serve per fare esperienza... quindi il corpo è un supporto, un appoggio, un veicolo. Finchè siamo identificati in esso è anche l'unico supporto della coscienza.

Il che ci porta alla coscienza che ha bisogno di un supporto, supporto che varia al variare dell'ambiente in cui essa vuole o può esperire, anche se la forma è la stessa. Come dire che in un altro ambiente, o in un altro piano, o ambito di manifestazione, la stessa forma assumerebbe una diversa forma.

Quindi che fa la coscienza? Esperisce dove ha un supporto per farlo... un "corpo"... che estendendo come concetto a piani diversi dal fisico, o meglio a piani di diversa fisicità, diviene forse diverso da come lo intendiamo comunemente ma sempre necessita di essere un agglomerato omogeneo che è in grado di mantenere una certa forma.

Quindi "costruire" supporti diversi, diversamente duraturi e magari in grado di esperire in diversi ambienti può essere un modo di vedere il Lavoro... alcuni psicologi del profondo si sono espressi con termini come "fare anima"...


Potrei continuare a lungo con le mie elucubrazioni in merito, il discorso mi interessa parecchio, ma mi piacerebbe sapere che ne pensate.

cassandra 31-05-2008 17.02.22

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 54271)
Il discorso corpo è molto interessante (mi pare ci sia una discussione che si chiama proprio "corpo") e forse prima di tutto sarebbe bene mettersi d'accordo su cosa intendiamo con "corpo".

Chiaramente qui si sta parlando del nostro corpo fisico, ma in linea generale un corpo è una struttura omogenea che ha e manitene una determinata forma... esistono i corpi astrali, quelli planetari eccetera.

La forma credo sia la chiave di tutto... si dice che una forma prende corpo (anche quando parliamo di un'idea... e le forme stanno nel mondo delle idee...), quindi quel che chiamiamo corpo è il rivestimento sostanziale (da sostanza) di una certa forma. Meglio ancora forse, il rivestimento di una forma con la sostanza presente in quel piano di manifestazione.
Nell'ambito di esistenza che chiamiamo "fisico" è quindi il rivestimento di sostanza presente in questo piano che permette a quella forma di manifestarsi in esso.
Un'altra forma, nello stesso piano, avrebbe forse diverse composizioni di sostanza (sub-stanzia, che sta sotto, materia indifferenziata che può rivestire diverse forme).

Forse si potrebbe dire che la forma agisce come principio maschile sulla sostanza, la quale si adatta alla forma specifica e si modifica di conseguenza... producendo un corpo adatto.

Adatto a cosa? Beh partiamo dal fatto appunto che ci serve per fare esperienza... quindi il corpo è un supporto, un appoggio, un veicolo. Finchè siamo identificati in esso è anche l'unico supporto della coscienza.

Il che ci porta alla coscienza che ha bisogno di un supporto, supporto che varia al variare dell'ambiente in cui essa vuole o può esperire, anche se la forma è la stessa. Come dire che in un altro ambiente, o in un altro piano, o ambito di manifestazione, la stessa forma assumerebbe una diversa forma.

Quindi che fa la coscienza? Esperisce dove ha un supporto per farlo... un "corpo"... che estendendo come concetto a piani diversi dal fisico, o meglio a piani di diversa fisicità, diviene forse diverso da come lo intendiamo comunemente ma sempre necessita di essere un agglomerato omogeneo che è in grado di mantenere una certa forma.

Quindi "costruire" supporti diversi, diversamente duraturi e magari in grado di esperire in diversi ambienti può essere un modo di vedere il Lavoro... alcuni psicologi del profondo si sono espressi con termini come "fare anima"...


Potrei continuare a lungo con le mie elucubrazioni in merito, il discorso mi interessa parecchio, ma mi piacerebbe sapere che ne pensate.

Quindi Ray l'Essere è in un certo senso il supporto che va strutturato, per far si che la Coscienza possa continuare ad esperire anche in seguito?
mi sono impantanata su sta cosa...manata.gif
:C:

Ray 31-05-2008 17.11.02

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 54301)
Quindi Ray l'Essere è in un certo senso il supporto che va strutturato, per far si che la Coscienza possa continuare ad esperire anche in seguito?
mi sono impantanata su sta cosa...manata.gif
:C:

Non direi... quello che va strutturato è il supporto per la coscienza, un supporto che può permanere anche in altri ambiti e condizioni di esistenza (condizioni di esistenza = condizioni per l'essere)... un modo per dire "costruire l'anima". Un'anima o un copro o come lo si vuol chiamare (più genericamente un supporto) che può "nascere" e permanere, magari anche a lungo, e funzionare, quando il supporto attuale non supporterà più e decaderà.


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