Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Aforismi, Proverbi, Modi di dire (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=96)
-   -   il lavoro nobilita l'uomo (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=5213)

dafne 23-03-2009 17.22.07

il lavoro nobilita l'uomo
 
E' curioso come vi sia un controsenso storico in questo modo di dire.
Una volta la caratteristica principale della nobiltà (beh anche quella di una certa èlite oggi) era proprio quella di non lavorare.
Eppure ci si sente dire da sempre che proprio il lavorare nobilita l'uomo.
Certo, si tratterà di un "innalzamento", passatemi il termine, di natura diversa da quella economica ma reasta comunque un modo di dire curioso.

C'era una discussione su ora et labora mi pare, su come entrambe le cose fossero necessarie e strettamente correlate...che c'entri qualcosa? leggo.gif

Sole 23-03-2009 17.44.02

I nobili si chiamavano nobili ma non erano Nobili.
L'uomo per natura io lo vedo pigro, e il lavoro gli serve per mantenersi sveglio, senza il lavoro ozierebbe come i nobili di un tempo, in giochi e sollazzi vari ma senza dare uno scopo ed un obiettivo alla vita (l amaggior parte almeno).
Il lavoro è pur sempre un modo di vivere.
Poi c'è il Lavoro che Nobilita, tanti livelli dello stesso discorso.

Ray 23-03-2009 18.55.59

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 66312)
E' curioso come vi sia un controsenso storico in questo modo di dire.
Una volta la caratteristica principale della nobiltà (beh anche quella di una certa èlite oggi) era proprio quella di non lavorare.
Eppure ci si sente dire da sempre che proprio il lavorare nobilita l'uomo.
Certo, si tratterà di un "innalzamento", passatemi il termine, di natura diversa da quella economica ma reasta comunque un modo di dire curioso.

C'era una discussione su ora et labora mi pare, su come entrambe le cose fossero necessarie e strettamente correlate...che c'entri qualcosa? leggo.gif

Beh, ma nn è unn controsenso, anche se lo prendiamo in senso letterale. Il lavoro nobilita... quindi chi lavora non è nobile ma ci vuole diventare, magari per non lavorare. Poi se sei nobile non serve. Forse si voleva far passare sto concetto al popolo da parte dei nobili... icon_mrgr:

Al di la delle battute, il lavoro nobilita indica un da fare per i non nobili... non dice i nobili lavorano.

griselda 23-03-2009 19.24.11

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 66313)
I nobili si chiamavano nobili ma non erano Nobili.
L'uomo per natura io lo vedo pigro, e il lavoro gli serve per mantenersi sveglio, senza il lavoro ozierebbe come i nobili di un tempo, in giochi e sollazzi vari ma senza dare uno scopo ed un obiettivo alla vita (l amaggior parte almeno).
Il lavoro è pur sempre un modo di vivere.
Poi c'è il Lavoro che Nobilita, tanti livelli dello stesso discorso.

Io trovo molta verità nelle tue parole, l'uomo lasciato senza direzione direi non lavoro a mi avviso, si perde.
Quando ero bambina mi ricordo che alle feste di paese c'era sempre una bancarella con appesi dei quadretti con degli aforismi un po' grotteschi e un recitava:
"Il lavoro nobilita l'uomo ma lo rende simile alla bestia e c'era un somaro disegnato." diavolo.g:
Questo per dire come è stato detto anche altre volte che il lavoro serve ma non di solo lavoro si può vivere, quando succede che il lavoro è il primo posto si perde tanto del resto.
I nobili di un tempo, e non si può fare di tutta un'erba un fascio, si ritrovavano la nascita nobile ma essendosi persa la tradizione, alla fine, si perdevano pure la continuazione della stessa, forse.
Il Lavoro rende l'uomo nobile il lavoro fa si che non diventi un parassita.
Alla fine credo seguendo un po' il modo di dire del dialetto: lavoro=faticare che il lavoro nobilita quando si fa fatica, perchè la strada in discesa porta prima o poi a finire in un buco ho sentito dire, mentre quella in salita è faticosa ma...nobilità.
fiori.gif

Shanti 23-03-2009 22.27.22

Citazione:

Originalmente inviato da Sole
Poi c'è il Lavoro che Nobilita, tanti livelli dello stesso discorso.

Questo potrebbe spiegare la seconda parte del detto: il lavoro nobilita l'uomo e lo rende libero.

filoumenanike 24-03-2009 00.39.04

pensando all'etimo antico del termine lavoro si potrebbe pensare a "volgere l'intento, l'opera a qualcosa" e dunque il lavoro sarebbe il mezzo attraverso il quale raggiungiamo ciò che desideriamo effettuare...così inteso il lavoro migliora l'uomo, permettendogli di compiere azioni che lo gratificano.
ogni lavoro espressione della volontà perfeziona l'essere umano, tutta l'evoluzione è frutto di questo lavoro, in qualsiasi campo sia stato attuato.
dopo la industrializzazione il lavoro diventa un'altra cosa, sottosta al volere coercitivo di altri, non più fatica per raggiungere una meta, ma fatica per sopravvivere, si è snaturato il concetto di lavoro e dunque è valido il proverbio di gris che il lavoro nobilita l'uomo e lo rende simile alla bestia.
anche il termine nobile deriva da gnoscere, noscere=conoscere e dunque colui che sa diventa insigne, nobile, nel tempo tuttavia la conoscenza non sempre si è affiancata alla nobiltà!

jezebelius 07-06-2009 01.02.25

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 66313)
I nobili si chiamavano nobili ma non erano Nobili.
L'uomo per natura io lo vedo pigro, e il lavoro gli serve per mantenersi sveglio, senza il lavoro ozierebbe come i nobili di un tempo, in giochi e sollazzi vari ma senza dare uno scopo ed un obiettivo alla vita (l amaggior parte almeno).
Il lavoro è pur sempre un modo di vivere.
Poi c'è il Lavoro che Nobilita, tanti livelli dello stesso discorso.

In effetti se pigliamo il discorso lavoro e lo portiamo a vari livelli, quel che ci viene è che lavorando, realizzando una determinata attività in una direzione specifica, può portarci a traguardi più diversi. C'è chi lavora per guadagnare, per esempio facendo il manager di una qualche società; c'è chi lavora, ahimè, per sopravvivere e, infine, c'è chi lavora per altri scopi. Ovviamente le categorie non sono esaustive dell'ampio spettro che si potrebbe definire.

Credo che da questo punto di vista però, il lavoro visto come " azione voluta" ma allo stesso tempo come " azione impiegata" per raggiungere un fine pone comunque da fare delle osservazioni.
Se è vero che ci sono diversi tipi di lavoro è anche vero, per conseguenza, che l'obiettivo che si vuole raggiungere è diversificato. Cioè a variare del tipo di lavoro varia l'obiettivo. Scontato forse ma non del tutto in quanto " lavorare" in un settore può darci le basi per affrontarne altri, sia di settori che di lavori.

Ad esempio se faccio il manovale, non è detto che voglia aspirare alla carica di direttore ma anche potrebbe approssimarsi tale eventualità non appena mi accorgo che quel lavoro non fa più per me, nel senso che ho acquisito quelle caratteristiche tali da poterle impiegare per altro.
Ora voglio dedicarmi ad investire per svolgere il lavoro ( ruolo! ) di direttore.

Se il lavoro nobilita, da altro punto di vista allora, secondo me, lo fa qualsiasi tipo di lavoro.
Ci rende, all'opposto, " bestia" quando, ormai, data l'esperienza nel settore, lo si fa automaticamente: dunque tutto ciò tiene conto di come si svolge il lavoro ossia di come si impiega se stessi nel lavoro. Tiene conto di quell'alienazione della quale probabilmente molti non sanno di esserne posseduti!
Bisognerebbe, per questo, tenere un equilibrio tra la possibilità di divenire nobili e quella di divenire bestia!

Astral 06-06-2011 20.20.08

Il Lavoro nobilità l'uomo, ma la schiavitù gli toglie la dignità. Bisogna vedere sempre a cosa è riferito. In generale penso si tratti per lo più di impegnarsi in un attività.

Il lavoro di una casalinga non è retribuito, ma sicuramente nobilita la famiglia.
E poi i nobili di origine e i signori della terra, prima della loro degenerazione, avevano la responsabilità di sfamare e dare condizioni dignitose ai sudditi, di conseguenza era un bel lavoro.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 14.59.09.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271