Ermopoli

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MaxFuryu 01-06-2008 05.26.20

Poter vendere
 
Il titolo non è proprio esatto, ma non ne ho trovati di migliori nonso.gif
Praticamente a partire da un'idea, pensavo a cosa ci fosse bisogno in campo legale per poter, dopo aver creato un prodotto, venderlo.
mettiamo caso che io ad esempio faccio un oggetto, non un qualcosa di completamente nuovo, non parlo di brevetti o roba simile, un esempio stupido che può rendere l'idea è per dire che io faccio un vaso, se io volessi venderlo, o meglio darlo ad un negoziante che ha una partita iva per poterlo fare, sarei in regola?
oppure c'è qualche procedura da fare per poterlo commercializzare?
Se qualcuno avesse delle informazioni orientative da darmi gli e ne sarei molto grato.

Uno 01-06-2008 11.07.10

Dipende cosa intendi per creare un oggetto e che tipo di oggetto.
Se è un prodotto di artigianato dovresti avere un qualche tipo di laboratorio per produrlo, con relativi permessi, autorizzazione più o meno complessi a seconda del tipo di prodotto, per esempio alimentare, ceramica etc....
Se è un prodotto dell'intelletto (come se gli altri non lo fossero icon_mrgr:, ma la definizione tecnica è questa) come può essere un software o consulenze etc... teoricamente puoi farlo ovunque, ti occorrerà comunque la parte burocratica se vendi in maniera continuativa la tua opera, cose tipo partita iva etc... qualcuno più competente saprà essere più preciso. Se una cosa occasionale penso che possa rientrare nel discorso di meno di 5000 euro l'anno con ricevuta occasionale... ma bisogna vedere caso per caso.
Una volta viste queste cose puoi vendere a chi vuoi.
Non dovrei neanche scriverlo... ma a volte per piccole occasionali cose c'è chi usa escamotage, appunto lascia che sia chi ha già dei requisiti di vendita (negozio, impresa etc) ad occuparsi di tutto, compreso pagarci le tasse etc... e poi si fa fare una donazione di una parte del netto. Dal punto di vista etico non ci vedo nulla di male, le tasse sono pagate comunque, le burocrazie svolte, invece che imbarcarsi in procedure complesse si lascia un pò di margine a chi vende la cosa effettivamente. Non so se l'ufficio tributi è comunque d'accordo, ma credo di si, le tasse sono pagate. Certo se uno inizia a produrre (esempio) 10 al mese (o anche meno) di questo ipotetico oggetto e a farne un lavoro continuato e fisso subentrano discorsi previdenziali (tanto per fare un esempio) che non possono essere evasi, magari pretendendo a 60 anni la pensione sociale senza aver mai versato un contributo (quanti ce ne sono...).

Ray 01-06-2008 13.30.46

Esiste anche il conto vendita, che consiste nel lasciare al negoziante una cosa tua da vendere in cambio di una percentuale. Vale non solo per una cosa che hai fatto ma anche per una cosa che vuoi semplicemente dar via, come un vecchio mobile nei negozi appositi.
La produzione, oltre che artigianale, può anche essere artistica, ma in ogni caso se la vendita è continuata occorre una partita iva, cosa non tanto assurda da fare se si vende anche poco ma costante.

Sole 03-06-2008 12.41.06

Così a naso dovrebbe essere dimostrabile la vendita e l'importo. Quindi lasci in conto vendita o vendi di tuo e rilasci o vi scambiate una ricevuta controfirmata che attesti la veridicità (...) del fatto e se non superi i 5000 non ci sono problemi.
Per ricevuta si intende anche un foglio scritto con l'indicazione dell'importo e il codice fiscale. Chiaro che se la cosa avviene tra privati non ha senso (io ceh vendo a te un vaso.. ) ma se uno dei due poi lo commercializza la cosa ha un grosso senso.
prendiamo un gioielliere che acquista oro usato. Chi lo vende non ha da fare nulla, riceve giusto una ricevuta tanto per dimostrare chi lo ha ricevuto ma chi acquista annota su un registro apposito e fa ricevuta.

Spero sia chiaro:C:


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