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Uno 26-06-2008 11.10.04

Morire da.......
 
Stavolta sono sicuro che è stata Daf in tag a scrivere icon_mrgr::
Morire dal sonno
Ma c'è anche morire di fame, morire di sete, sono morto dalla stanchezza etc...

In sostanza quando un bisogno fisico non soddisfatto arriva ad un certo limite moriamo, cioè arriviamo all'inverso di essere vivi, presenti.

Uno dei precetti per mettersi a meditare seriamente (intendo "l'esercizio", non la reale meditazione, stato in cui si può essere anche sempre potendo) è soddisfare prima i bisogni fisici, tipo non avere fame, non dover andare in bagno etc...

Astral 26-06-2008 11.49.15

Effettivamente la morte, è che talmente abbiamo bisogno di quella cosa da starne male. E' appunto una mancanza forte, e la mancanza è anche peccato.

A volte non si arriva alla morte, ma si arriva all'essere affamati. Sono affamato di amore, significa che non sono abbastanza nutrito, e più mi manca, più rischio la morte affettiva.

D'altronde se Dio è vita, la morte spirituale è l'allontanamento dal divino.

In effetti a me dicevano che per meditare c'era bisogno del digiuno, della castità, del rimanere svegli, ma è un po' difficile meditare quando ti rimango certe voglie insoddisfatte.

jezebelius 26-06-2008 15.20.01

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 55986)

In sostanza quando un bisogno fisico non soddisfatto arriva ad un certo limite moriamo, cioè arriviamo all'inverso di essere vivi, presenti.

Uno dei precetti per mettersi a meditare seriamente (intendo "l'esercizio", non la reale meditazione, stato in cui si può essere anche sempre potendo) è soddisfare prima i bisogni fisici, tipo non avere fame, non dover andare in bagno etc...


Dunque il bisogno di una determinata cosa c'è e potrebbe distrarre, anzi necessariamente lo fa.
Il bisogno pertanto " deve " essere soddisfatto, giustamente per colmarne il vuoto che potrebbe necessariamente provocarsi: la rottura di un qualcosa in me. L'esserci ( o almeno la presunzione di ) e il non esserci.

Questa rottura, limite del bisogno, diviene "non bisogno" ma non in senso di soddisfazione, quanto di estinzione di quella parte.
Mi capitava ( adesso un po meno ) quando avevo troppa fame. Arrivavo ad un punto in cui la fame era altissima ma non soddisfacendo quel bisogno arrivavo ad un punto, essendomi spinto troppo oltre, in cui avvertivo un vuoto (mentale o che altro ) in cui avrei potuto pure mangiare ma non sarebbe stata la medesima se l'avessi soddisfatto prima della rottura. Stessa cosa per il sonno o che altro.
Il bisogno rappresenta lo spazio - un vuoto, quindi questo mi fa pensare che un vuoto c'è gia di suo e che lo percepisco solo dopo la rottura - tra me e la cosa di cui ho necessità e soltanto il colmarlo, potrebbe essere un ponte a che io rimanga presente. Quindi tanti ponti quanti sono i bisogni, considerando che vi sono bisogni prima e secondari, alcuni di maggiore importanza ed altri di me, sempre in relazione a ciò che si vuole.

stella 26-06-2008 17.04.28

Effettivamente questo morire per... o morire da... indica che quella data cosa manca quindi averla diventa una priorità assoluta... è il nostro corpo che lo richiede mandando dei segnai inequivocabili.

Ma a proposito di morire da... anchè qui c'è il suo contrario, cioè ci si può sentire morire perchè manca una cosa o anche perchè c'è n'è troppa...
Avete presente morire dal ridere ?
Questo succede quando non si riesce a fermarsi, anche se si vorrebbe farlo, si continua a ridere... finchè non si esaurisce la carica, ma poi ci si sente benone, altrochè morire....

RedWitch 26-06-2008 17.23.50

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 55996)
......
Mi capitava ( adesso un po meno ) quando avevo troppa fame. Arrivavo ad un punto in cui la fame era altissima ma non soddisfacendo quel bisogno arrivavo ad un punto, essendomi spinto troppo oltre, in cui avvertivo un vuoto (mentale o che altro ) in cui avrei potuto pure mangiare ma non sarebbe stata la medesima se l'avessi soddisfatto prima della rottura. Stessa cosa per il sonno o che altro.

Credo che queste cose che dici Jez, siano connesse al discorso che facevamo tempo fa sugli accumulatori energetici , la mia idea è che anche quando diciamo muoio dal sonno, o muoio di fame, in realtà abbiamo a disposizione ancora diverse energie, cioè sentiamo il sonno o la fame in maniera prepotente, ma se passiamo il punto che dicevi, possiamo andare avanti ancora per un bel po'. icon_mrgr:
Chiaro che se non mangiassimo o dormissimo oltre i limiti.. ad un certo punto il corpo ci "abbandonerebbe"...

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
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Uno dei precetti per mettersi a meditare seriamente (intendo "l'esercizio", non la reale meditazione, stato in cui si può essere anche sempre potendo) è soddisfare prima i bisogni fisici, tipo non avere fame, non dover andare in bagno etc...

Mi incuriosisce molto questa parte che hai scritto Uno, ad esempio quelle persone che di proposito si sottopongono a digiuni e poi si immergono nella preghiera quindi, devono essere preparati precedentemente , a sopportare il digiuno altrimenti non potrebbero reggere a lungo.. o sono cose completamente differenti?

:C:


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