Notte di San Lorenzo e desideri, spunto sulla magia
E' già passata da qualche giorno, se non sbaglio, ma il periodo è ancor buono per vedere le stelle cadenti e secondo la tradizione popolare esprimere un desiderio.
Quando lo si fa, sempre secondo la tradizione, non bisognerebbe dire quale desiderio si è espresso (uno dei principi base della magia) Carina la cosa:" esprimi un desiderio, ma non dirlo" Come si fa ad esprimere una cosa senza dirla? Anche questa è una delle basi della magia. Io ho lanciato l'amo, se non vi suscita delle riflessioni continuerò... |
Tempo fà lessi che quando si ha un'immagine nella testa e poi si cerca di descriverla a parole o per iscritto (forse per iscritto) sarà molto molto difficile che si riesca poi ad avere nella mente la stessa immagine nitida perchè si è "spostata" l'immagine da una parte del cervello all'altra e il processo inverso è piuttosto arduo.
Forse pensare una cosa è averla in un carto posto, nel pensiero appunto, mentre se la dico, se la verbalizzo, la materializzo in un certo senso. Non dire un desiderio forse lo lascia completamente in potenza nel mondo delle idee e non manifestato nel mondo delle parole..così quando si manifesterà avrà più...potenza? :sornione: meglio se lascio un pò di pensieri nel non manifesto, eh? icon_mrgr: icon_mrgr: |
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Desideri avverabili?...
Le parole di Dafne, qui sopra, rispecchiano nell'essenza quel che avrei detto anche io...
Un pensiero, un sogno, tenuto per sè e nascosto, meditato e non condiviso, custodito gelosamente, perchè ancor fragile... Queste cose mi fa venire in mente il famoso divieto di parola. Un altro principio fondamentale della Magia, in effetti, è il Silenzio. Silenzio perchè parlare poteva (può) esser poco prudente, è vero... ma anche perchè nel Silenzio c'è, secondo i casi, l'Attesa, la calma, il rispetto delle cose curate, il coraggio, la protezione (verso la cosa nascosta, e verso l'esterno ignaro dei propri crucci). Poi ci potrebbe essere l'umiltà, e, perchè no, il castigo, l'accettazione volontaria di un calice particolare... Dunque non un silenzio solo materiale e vuoto, ma quel Silenzio che si trova in un Dove diverso da quello comunemente conosciuto, e ci aiuta a raggiungerlo. Seminare in quell'altrove, probabilmente, è l'unico modo di vedere un risultato, in Alto come in basso. Anche quest'anno, comunque, per me persolalmente si è ripetuta la stessa storia. Ho pensato a quella notte, a quella data fino alla sera del giorno prima... fino a dimenticarmene "magicamente" la sera stessa, ricordandomene accidentalmente solo qualche giorno dopo.($) Stavolta a ricordarmelo è stata questa discussione. Pertuttiidraghicaaaaaavoliiimanata.gif... grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr Comunque, con o senza stelle cadenti di metà agosto, la penso in generale così come ho scritto. Ciao Viola P.s. Leggo solo ora le parole di Ray qui su, e aggiungo... Interessante la questione se anche solo mentalmente certe cose non vadano espresse oppure sì. Personalmente, avrei supposto che nel pensiero i nostri desideri (quelli veri-verissimi, non di avere la macchina di un certo colore, come pretendono certi corsi di non so che ricchezza&consapevolezza) debbano divenire più e-videnti possibile, per trasportare la nostra coscienza, ossia tutta la nostra presenza, su quella meditabonda condizione... Spero di leggervi presto.leggo.gif Sorry per il lungosissimo post.:@@ |
Mi sento di aggiungere una cosa: San Lorenzo di quattro anni fa mi ha portato la realizzazione di un desidero che avevo nel cuore da tanto tempo e che avevo espresso in molti modi con me stesso. Si tratta di un desiderio di quelli grossi e, anche se non per questo ho smesso di desiderare e di "chiedere" direi che è buono anche per almeno altri tre anni.
Coglievo l'occasione per ringraziare (so che arriverà in qualche modo), dato che queste mi sfuggono spesso, a differenza delle occasioni per chiedere che non mi sfuggono quasi mai. |
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C'è da dire un'altra cosa però: quando desideriamo qualcosa non la conosciamo davvero, almeno con la coscienza ordinaria. Quindi tanto meno ci scostiamo dall'essenziale tanto meno abbiamo possibilità di sbagliare esprimendo... e si sa che si deve star attenti al desiderare, per via del rischio che si avveri. |
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Grazie delle delucidazioni.:wow: Viola |
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Come si fa a esprimere una cosa senza dirla ? prima di tutto perchè è un segreto, e poi perchè se non si specifica tutto è possibile e questa è la vera magia... |
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Cioè non esprimendo a parole che dissolvono e sperperano la forza del desiderio e non lasciando solo le immagini che sono troppo vaghe per creare la forma che desideriamo ma facendoci emozione di quella cosa. Sentendo l'emozione, vivendo. Se il Cuore è il ponte fra cielo e terra allora diventando l'emozione il ponte è aperto. Non è facile esprimere a parole di che genere di emozione parlo, ma non si tratta di qualcosa che parte dalla pancia e sale o dalla testa e scende ma proprio di uno spalancarsi del cuore e desiderare di vivere quella cosa. Una specie di ebbrezza di gioia, nessuna brama, nessuna forzatura. Racconto un particolare di tanti anni fa. Un amico monaco mi diede il nome di un arcangelo a cui chiedere aiuto per la realizzazione di cose importanti, ma mi raccomandò il modo in cui chiedere e disse di non fare la vittima, di non fare pianti e lamentele, di non stare a chiedere e poi giustificare la richiesta ecc ecc. non capisce queste cose, capisce solo la forza della volontà che chiede. Secondo me la magia è quel ponte a crearla. |
cercherò di spiegare come la penso...in linea di massima il nostro desiderio è già "pronto"...in questo caso cioè la caduta della stella, funge da "attivatore"...quel fugace momento ...l'attimo..... ne del prima ne del dopo...quando si crea quello stato di intima "tensione"..ecco li esprimiamo senza dire.
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Ma sul perchè un desiderio vada espresso senza dirlo, penso sia perchè nel momento in cui lo dico, lo "tiro giù", gli faccio perder potenza e acquistare materializzazione. Vedo un'analogia col parto, esso avviene naturalmente dopo 9 mesi di gestazione in cui il feto matura, cresce, si sviluppa, e solo quando è pronto il bambino "viene alla luce". Dire il desiderio che si è espresso è come tirar fuori il bambino prematuro, manca la pazienza di aspettare che esca naturalmente quando sarà il momento. In questo senso esprimere un desiderio è un atto procreativo, che una volta avviato, una volta impressa l'energia sufficiente non resta che aspettare e lasciare che la natura faccia il suo corso... |
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Se apro la bocca ed esprimo a parole veicolo con il suono attraverso l'aria, cosa che ha le sue ragioni, potenze etc... Ma se il suono non c'è? Non almeno percepibile dall'udito... cosa ex (tiro fuori) premendo? E che differenza c'è tra esprimere e spremere? L'etimologia classica non dice granchè, forse l'unica indicazione utile che ci da è che nella seconda c'è del succo, del liquido (chissà quando si arriverà veramente a comprendere a che serve e/o come funziona quello che si spreme dalle meningi, se non legge nessun medico icon_mrgr: posso dare delle indicazioni) |
esprimere da l'idea di rendere fluido qualcosa che prima non lo è (concentrato forse?)
che stia forse li quello che si "spreme dalle meningi"? quindi suona come "dare il là" non so metterlo in azione. quindi esprimere senza dire mi da questa idea. fare emergere e rendere fluido senza comunicarlo a parole (per evitare dispersione) quindi mantenendo una certa forma (se dico scemenze correggete) |
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Ad esso arrivano e partono tutti i nervi sensoriali del corpo, gli impulsi del comando, insomma essa è la centralina di controllo. Tornando alle meningi, mi sono andato a studiare come sono fatte ed ho imparato che vi sono tre strati di membrane e sono la dura madre che aderisce alla calotta cranica, a contatto con l'osso del cranio. L'aracnoide che è una membrana sottilissima posta tra le due madri e sottile appunto come una tela di ragno (da qui il nome), infine la pia madre che si trova a contatto con l'encefalo. Nello spazio tra l'aracnoide e la pia madre scorre il liquor ovvero il liquido cerebro spinale. E' interessante sapere che tale liquido ha la funzione di ridurre il peso dell'encefalo e regolare la pressione dello stesso. Mediante la pompa cardiaca è possibile modificare la pressione del cervello e quindi in qualche modo anche di spremerlo. Il liquor viene anche chiamato acqua di rocca (o di roccia) in quanto è cristallino e limpido come acqua di fonte. Esso si trova nel cervello ma anche nel midollo spinale e nei lobi oculari ed altre parti. Questo liquido come detto ha un suo sistema di canalizzazione ed è condizionato dall'attività cardiaca. Il cuore ne governa il ritmo e la pressione. Quindi è fisicamente possibile stringere le meningi mediante il liquor, in questo modo il cervello viene sollecitato da pressioni interne alle membrane. Queste sollecitazioni generano delle emozioni le quali sono veicolate dal sangue (emo) e nel cervello i ricordi e le idee prendono forma. |
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altro al momento non mi viene |
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Nel primo vedo coinvolto il cuore e quello che dice non si può spremere ma solo esprimere, mentre ciò che è nella mente può essere spremuto fuori anche con la forza bruta. |
quando si è tesi e si continua a rimuginare su un problema senza trovare soluzione è come se le meningi si restringessero, si concentrassero (è anche palpabile fisicamente)
quando poi la soluzione viene concepita qualcosa diventa fluido e quella tensione scemi. almeno a me pare di notare questo |
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Per l'ultima cosa soprattutto capita a volte di provare a farlo ma non sembra funzionare molto, evidentemente sbaglio il modo, o non sto sintonizzato bene nonso.gif |
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Imprimo alla palla un certo effetto al esempio... Questa allora tirerà fuori da sola il suo potenziale, non dipenderà dalla direzione in cui la mando. Esprimere quindi potrebbe essere un qualcosa che esce in maniera naturale, mentre spremere è sempre forzato. Quando qualcosa all'interno si "carica" allora uscirà spontaneamente, senza però lasciare vuoti da colmare. Con lo spremere invece ciò che era dentro passa fuori e dentro non c'è più. Un artista che esprime la sua arte non si "svuota", ma anzi... spesso più e-sprime e più si i-spira. Un tubetto invece una volta spremuto è finito. |
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