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Ma come detto in "seccare = disturbare" una cosa che ci da noia è una cosa che ci secca... la noia, la seccatura... quindi un abbandono (dei nostri "umori", della voglia di vivere, etc..) con la quale sono invece strettamente connesse... |
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Con ciò non intendo che sono d'accordo (neanche che non lo sono), ma solo che era stata tratta una conclusione affrettata. |
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Chissà se funziona come esempio.:@@
Io vedrei come un diga con un piccolo buchino infinitesimale che però se non riparato con l'andare può solo peggiorare sino arrivare alla devastazione. |
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Anche se quello che capisco meno è la gola (da quel che abbiamo detto sulla lussuria apparentemente è assimilabile, ma appunto, non lo capisco bene) trovo che invidia e superbia siano in qualche modo quelli più diciamo tosti e frequenti. Molti dicono per esempio che il peccato originale sia un peccato di superbia, anche se mi vien da pensare che non so se c'è una vera gerachia tra essi... invece mi piacerebbe capire se esiste un fattor comune che li collega tutti... un quid... In ogni caso il motivo per il quale ho tirato su questo tread è che ragionavo (per così dire) sull'invidia. Pur se la trovo in me stesso, ovvero trovo un meccanismo che ho imparato a chiamare invidia, la capisco fino ad un certo punto. La parola veicola un'idea di "guardare in" (in-videre... invidiare)... ovviamente negli altri... è certamente un'attenzione eccessiva verso gli altri, in ogni caso la rilevo come un sorgere di sentimenti negativi (ira, tristezza, fastidio, dolore) alla constatazione della altrui qualità o degli altrui successi, chiaramente riferiti alla soggettiva idea che abbiamo in quel momento di "qualità" e "successi". Come dire che il momento dell'invidia può cambiare, se rietngo importante guadagnare potrò essere invidioso verso chi guadagna, se ritengo importante avere successo con le donne verso chi ce l'ha e via così. Questa soggettività a mio avviso si espande anche al campo visivo... ovvero il sentimento negativo, più che sorgere nel constatare i successi e le quelità altrui, sorge nel constatare quelli che crediamo essere qualità e successi altrui. Come dire che in realtà non ne sappiamo nulla e che l'osservazione "dentro l'altro" può benissimo, anzi direi quasi inevitabilmente, non essere obiettiva. Non solo, ma questo camp di osservazione può essere assai ristretto... e qui ci vedo un punto centrale dell'invidia. Come dire che nell'altro guardo solo quella cosa che desiderei per me e se la vedo ecco che sorge l'invidia. Insomma ho gli occhiali colorati. C'è però un fattore particolare. Mettiamo che io desideri una cosa e mettiamo anche che obiettivamente la vedo in un altro (in certi casi è possibile... chessò possedere una porsche), perchè sorge il sentimento negativo? Come se fossi convinto che siccome ce l'ha lui allora io non posso averla? O semplicemente il vederla a lui mi ricorda che non ce l'ho e mi fa salire la frustrazione e scambio lui per l'origine di essa invece della mia mancanza? O sotto viaggia il desiderio nascosto di essere l'unico a possedere la porsche e mi racconto che semplicemente desidero averne una? O che voglio essere il primo ad averla che poi è la stessa cosa di prima o che? Chiaro che tutti questi fattori che ho elencato possono benissimo coesistere. Inoltre probabilmente ce ne sono altri... voi che mi dite? |
Per me li accomuna tutti la lussuria ovvero l'esagerazione, la perdiata dell'equilibrio.
Di tutti questi peccati capitali non me ne sono fatta mancare neppure uno diavolo.g: Quando rido così è perchè un poco mi vergogno. Ma bon. Di questi sette peccati quello di cui ho sofferto di più nella mia vita è stato l'invidia: eccerto non riuscivo a raggiungere l'obiettivo per altre pecche e cosa è successo mi è arrivato pure questo. Inizialmente mi rodevo e cercavo di abbassare tutti quelli che vedevo in alto li sminuivo o nel caso dell'oggetto facevo come la volpe con l'uva: non è buona! icon_mrgr: Poi con il tempo qualcosa si media da se ti rendi conto che è una perdita di energia inutile, ma i retagi sono rimasti ovvero istintivamente sono portata per essere invidiosa allora mi dico tutta una serie di cose, ( e quando ci riesco funziona) faccio ragionamenti per vedere se è davvero qualcosa che mi interessa allora può diventare uno stirmolo a fare a migliorare. Se invece è qualcos'altro di inutile e nocivo cerco di perderlo per strada. Del tipo per anni ho desiderato avere una casa più grande,e invidiavo chi l'aveva ora mi dico a ricordo:hai voluto la casa grande perchè il monolocale ti stava stretto invidiavi chi l'aveva? Bon ora puliscila diavolo.g: Onore e onere. Da un parte credo che la si erediti in casa mia c'era l'invidia si si. Dall'altra l'ho seguita e ne ho sofferto. Si è anche trasformata in gelosia per molti anni poi una cara amica mi disse un frase: ci puoi fare qualcosa anche se sei gelosa? Puoi cambiare le cose? Mi parlava con il cuore e piano piano la gelosia è scomparsa ovvero c'è ancora mica è morta ma non le dò più peso e lei ha perso la sua potenza. Che strano ci pensavo proprio ieri sera a sta cosa e mi dicevo ecco non vedi mai i cambiamenti, guarda questo ti rendi conto che in altri tempi avresti agito come una pazza?:@@ Bon mi fermo qui il post di Ray era lunghissimo e non so neppure se ho centrato l'argomento, ma va bene così. :C: |
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Nell'esempio della Porche, se faccio l'impiegata e guadagno 1000 euro al mese, mi è abbastanza evidente che non potrò comprare la Porche nè ora nè in futuro a meno che non vinca alla lotteria, ecco che se vedo Tizio che si puo' permettere una macchinona si instilla tutta una serie di invidie, non solo limitata a quello che è l'oggetto del desiderio (tipo: lui ha la Porche, io no, lui ha un lavoro che gli permette di averla, io no..etc) Il sentimento negativo alla fin fine secondo me non è verso l'altra persona, ma verso me stesso e l'impotenza di non poter avere una determinata cosa e si riflette sull'altro, impedendomi di essere sinceramente contento del benessere di chi ho di fronte (e questo innesca altre cose) . L'invidia si insinua in una maniera che a me non è possibile bloccarla, pero' ho visto che facendo un lavoro di pulizia interna, si è molto affievolita, compare quando mi dimentico di me e guardo troppo fuori e mi metto a fare paragoni ... |
mancanza di equilibrio porta a eccesso.
nel caso dei peccati capitali è distorsione legata a paura e si riconduce quasi tutto al far dipendere il proprio equilibrio dagli altri. così nasce l'ira, così nasce la superbia, così nasce l'invidia ecc. ecc. c'è sempre un "altro" con cui ci si confronta. e se non ci fosse altro che uno? ciauzz |
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Se penso che la porsche è proprio la macchina che fa oer me, che sarei perfetta alla guida di quella macchina, la frustrazione per non poterla avere mi farà provare invidia per chi ce l'ha (e magari non se la merita?) |
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Mi sto convincendo che il denominatore comune a tutti i peccati sia proprio la falsa idea che abbiamo di noi stessi, alla base della quale, alla fin fine, c'è solo sonno. Eh bon... Comunque si, come giustamente dici, l'invidia nasce dal paragone. Verrebbe da chiedersi da cosa nasce il paragone però... dato che invece spesso si pensa forse superficialmente, che venga proprio dall'invidia. Invece probabilmente è quel bisogno di confermare l'illusoria idea di noi stessi dato che, evidentemente, almeno in una minuscola parte, sappiamo essere illusoria (sennò non avremmo il bisogno... forse esiste un grado di sonno abbastanza elevato da togliere anche questo bisogno, non so). |
quando ti centri il paragone scompare.
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si lo so Turaz, e tu sai perchè
ciauzz |
solo che in questo preciso spazio tempo ho deciso di uscire dall'aion e parlare di invidia con questi comuni mortali
è la mia missione un abbraccio |
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Comunque questo credo si rifaccia al discorso dell'immagine illusoria da difendere e relativo continuo bisogno... immagine che comporta appunto i confronti e con essi le scale migliore/peggiore, ma è una parte interessante della questione. |
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ho sparato la "soluzione" a mio avviso. il percorso per arrivarci poi è differente per ognuno anche se ci sono dei punti comuni. quel centro di gravità permanente così importante. comuni mortali sembra un commento messo li come per dire che qualcuno non lo è tutti siamo comuni mortali forse hai pensato che io non ritenga gli "altri" simili a me:)? ciauzz |
Turi te la sei cercata, stacci, punto. Non distraiamo sempre i tentativi di fare un discorso.
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ma scusami uno a sto giro ho solo detto a mio avviso quale fosse la soluzione a mio parere.
ossia il centrarsi. il modus operandi di Ray mi è risultato assai simpatico:) |
Hai detto quella che per te sembra la soluzione, senza argomentare in modo che secondo te nessuno possa dirti "stai sbagliando"
Ma ripeto lasciamo il discorso che continui, ne parliamo in tag |
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