L'ipocrisia
Il termine ipocrisia indica l'incoerenza voluta tra azioni svolte e valori enunciati tacitamente o esplicitamente. Per ipocrita si definisce la persona che afferma una determinata idea e poi si comporta in una maniera contradditoria ad essa.
Questa grossomodo la definizione. E' un vero cancro nel vivere sociale e dell'evoluzione dell'individuo. L'ipocrita sa di esserlo secondo voi? Secondo me si perche' e' il mezzo che usa piu' vigliacco per guadagnare posizioni rispetto all' avversario . |
beh se è "voluta" di fatto lo sa.
altrimenti non sarebbe ipocrisia ma semplice incoerenza almeno credo. |
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E' una variante del perbenismo . Da dove nasce il perbenismo ? Non vorrei tornare alla morale giudaico - cristiana pero' il Greco era un tutt'uno luce ed ombra almeno fino a Socrate che ha avuto l'ardire di provare a dire cosa e' bene e cosa e' male. A noi e' stato insegnato a vergognarci delle nostre debolezze e noi lo insegnamo ai nostri figli . |
il perbenismo o l'ipocrisia nascono (secondo me) da un preconcetto frutto di "sentito dire"piuttosto che di conoscenza su cosa è bene e cosa è male.
ciò porta a forzare un qualcosa del proprio essere a vivere una condizione diversa rispetto al tutt'uno che indicavi. da una parte additare il male e dall'altro farlo insomma. non sarebbe forse meglio evitare di parlare e osservarsi per bene? |
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Perche' poi nascondere e' molto facile ,inevitabile . Lasciarli liberi di sbagliare figli.... ma chi ce la fa , viene una paura terribile che e' figlia della paura che hanno inculcato a noi quando sbagliavamo. |
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Certo continuare a tenerli chiusi nell'armadio comporta comunque un dispendio di energie non indifferente, sopratutto verso noi stessi, visto che ognuno è al corrente dei problemi ed i punti più critici che ha, solo che spesso si preferisce non soffermarcisi troppo sopra. Quando si decide di affrontare le nostre ombre o le nostre mancanze, ed in genere ciò avviene non prima dell'età adulta quindi con alcuni decenni in cui esse sono state libere di crescere ed invaderci, dovremo affrontare una lotta non indifferente, sistemare le voragini che nel frattempo si sono create, ed è probabile che molti decidano di rinunciare adottando poi un comportamento ipocrita, che oltretutto spesso a livello di relazioni sociali fà anche più "figo" mi sembra. Io spero di non averlo fatto, penso di aver cercato di essere, sopratutto da un punto in avanti, onesto con me stesso, però la lotta è dura, snerva, assorbe molte energie, richiede resistenza non indifferente e più uno si impegna, più le voragini e le circostanze che sensibilizzano i nostri punti critici sembrano aumentare. |
Mi riferisco ad una posizione presa oggi da famiglia cristiana ( v.yahoo) ma solo come spunto per parlare in generale del problema .
Chi impedisce di ammettere le proprie debolezze , nel grande ma nel piccolo e' lo stesso . Come si fa a progredire cosi' ? |
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Nessuno impedisce di ammettere le proprie debolezze, ma per farlo bisogna affrontare un cambiamento che l'ipocrita in quanto tale non vuole affrontare, altrimenti non sarebbe ipocrita. D'altra parte penso che se una persona avesse questo coraggio sarebbe molto più credibile e non perderebbe affatto quello che ha paura di perdere a mettersi allo scoperto, ma se per una persona ipocrita è tanto difficile cambiare nel piccolo del proprio ambiente tanto di più lo sarà nel grande, penso che sia quasi un fatto esponenziale, anche se si potrebbe iniziare nel piccolo a provare a essere sinceri, ma secondo me più che una questione di essere è una questione di ciò che si vuole, e se non si vuole non c'è nulla da fare.... |
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L'ipocrita, nella sensazione che mi da, è sempre al limite del rendersi e non rendersi conto della distanza tra quanto dice e quanto fa. Spesso accade che questa consapevolezza si riduce via via che il comportamento ipocrita diviene abitudine. Quando si "pizzica" un'ipocrisia, la reazione se non è di violento rifiuto, è spesso a metà tra la negazione e lo stupore. Chi ci impedisce di ammettere le nostre debolezze... ossia chi ci spinge ad essere ipocriti? La generale rimozione dell'ombra. Che poi porta all'innalzamento della comune opinione che assenza di ombra=bene. Non esiste opinione più pericolosa. D'altra parte... chi ha avuto un minimo a che fare con se stesso sa che integrare lati d'ombra richiede dei notevoli sforzi di tipo morale. Lo si diceva mi pare in altri tread che più la consapevolezza aumenta più aumenta l'etica no? Ma ci vuole comunque uno sforzo morale per aumentare la consapevolezza. Quindi ritengo che il meccanismo del raccontati che non hai quel lato e non accorgerti che agisce per conto suo, rafforzato dal chiedi continuamente l'altrui riconoscimento sulla tua purezza predicando quel che poi non sei in grado di fare e che fai di nascosto, non sia solo sonno. |
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Se non si cercasse sempre l'altrui riconoscimento forse tanta ipocrisia scomparirebbe. Comunque penso che ci sono persone che sono inconsapevoli di questo meccanismo e sono convinte che se si raccontano che il loro lato nascosto o ombra che dir si voglia non esiste e questo agisce per conto suo non pensano affatto di poter essere definite ipocrite perchè non si sentono così, e ci sono persone che sanno di esserlo, cioè consapevolmente predicano bene e razzolano male. Per esempio i sacerdoti che hanno fatto condannare Gesù, se l'hanno fatto convinti che quella era una cosa giusta secondo la legge, o non avevano capito nulla di Dio ed erano in buona fede oppure temevano di essere smascherati e di perdere il loro potere, infatti Gesù chiamava loro e la gente come loro "sepolcri imbiancati" belli e irreprensibili di fuori e marci dentro..... Persone che si servono di una cosa che per definizione dovrebbe essere buona solo per acquistare potere e rispettabilità e far prosperare il loro lato nascosto, se non è venuto loro nessun dubbio, nessuna crisi di coscienza, nessun rimorso, può significare solo che è quello il lato principale del loro modo di essere, e in questo sono coerenti. Ma non avere il coraggio di ammettere di aver sbagliato e cercare di correggersi significa amare troppo il proprio errore e per questo si rivestono di buone intenzioni e di una buona facciata, per lo scopo di poter perseverare con il consenso degli altri. "Errare è umano, persevare è diabolico", è putroppo e proprio questo che ci vedo. |
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Invece non e' cosi' perche' ? Se vogliamo andare veramente al fondo di questo problema credo che si debba partire da molto molto lontano da quella promessa di salvezza ultraterrena che ha condannato tutti noi ad apparire diversi da quelli che siamo e che ci limita enormemente nella crescita. |
già il "portarli alla luce" sarebbe metà del lavoro (se non 3/4)
che bello sarebbe se ciascuno riuscisse nel suo piccolo a farlo. A parlare apertamente dei suoi lati bui, delle sue ombre, in modo da "portarle alla luce", osservarle e capire se davvero sono così negative. se rimaste sotto... generano mostri. Portate alla luce, a mio parere, perdono molto della loro forza. |
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Ma poi, andando ancora più indietro, perchè quella promessa? |
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E' questa paura della condanna a bloccare l'evoluzione. Ed e' su questa paura che TALUNI fondano il loro potere. Se fossimo liberi di sbagliare senza andare all'inferno le cose sarebbero sicuramente diverse. |
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Se non ci fosse condanna, con relativa possibiliità di perdono, si limiterebbe d avallare l'errore, rendendolo non più tale. |
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L'inferno non e' solo quello dopo la morte e' quello a cui ti costringono qui in terra gli ipocriti. Quante cose non si fanno qui in terra anche sbagliando per poi imparare per colpa degli ipocriti. |
chi ti impedisce di farle?
se desideri fare una cosa con tutto te stesso falla. Altrimenti è cmq (per me) una forma di dipendenza psicologica dagli "altri". gli ipocriti esisteranno sempre. magari per insegnarti cosa non essere:) |
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O siamo tutti svegli ? L'ipocrisia e' un potente sonnifero e chi l'ha creata non lo sapeva? |
chi l'ha creata?
magari noi... inconsapevolmente (all'inizio) e da li si è cristallizzata come abitudine |
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Ma non credo l'ipocrisia derivi dalla promessa, per quanto interfacciata dalla condanna... è solo una delle possibili modalità di rapportarcisi, sicuramente però condannata da quella stessa promessa. |
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Forse per il singolo che ci lavora sinceramente, ma anche in questo caso ho dei dubbi, ma per tutti gli altri e per il globale, sarebbe unn inferno peggiore. La promessa/condanna potrebbe proprio essere una risposta a quel peggiore inferno. |
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Facciamo un esempio sotto gli occhi di tutti : andare con una escort non e' reato pero' se ci vai sei condannato da tutto il mondo dei perbenisti e anche da te stesso dovresti esserlo se fossi un po' evoluto . Ma se non ci vai solo perche' il perbenismo te lo vieta che miglioramento c'e' in te? |
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cmq intendevo "noi" parlando di collettività. una sorta di egregora più o meno (a mio parere) |
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