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dafne 18-10-2010 16.00.53

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 91206)
La cosa singolare è che nel momento in cui scatta qualcosa dentro di noi che ci toglie un minimo dalla situazione di bisogno in cui eravamo prima, le persone con le quali abbiamo vissuto fino a quel momento iniziano improvvisamente ad averla con noi. Questa è proprio la parte più divertente, al posto di essere contenti per noi si avvelenano, diventano nemici ( e ci innescano i sensi di colpa) Ma io dico perchè? Che meccanismo perverso è mai questo?
.

Credo che questo sia definibile come dipendenza, un fenomeno definito "attaccamento" su cui ho speso mesi di diligente terapia che ho poi altrettanto diligentemente rimosso diavolo.g:

fiori.gif

Edera 18-10-2010 16.06.59

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 91201)
resta il problema di saper riceverlo e/o di saper convivere con un amore che non e' a 18 carati perche' gli altri hanno gli stessi nostri problemi .

.

Secondo me non è semplice perchè più è grande ed inconsapevole il vuoto, più l'amore di cui sentiamo il bisogno dev'essere di caratura maggiore, quasi divino direi. Il momento in cui accettiamo davvero di essere oggetto di un amore umano, fallato o di bassa lega è il momento in cui ci rendiamo conto che pure l'amore che noi diamo è fallato e di bassa lega, cosa non facile da digerire perchè in genere si è convinti del contrario.

nikelise 18-10-2010 16.39.40

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 91209)
Secondo me non è semplice perchè più è grande ed inconsapevole il vuoto, più l'amore di cui sentiamo il bisogno dev'essere di caratura maggiore, quasi divino direi.

Non e' proprio cosi' , chi sente il vuoto non puo' dare ma solo ricevere quello che gli altri sono in grado di dare ( di solito sta tutto allo stesso livello ) .

Quello che prova e' simile alla riconoscenza nei confronti di chi ti sfama , non altro .
I problermi li incontri dopo quando , chi ha dato non riceve nulla , immerso com'e' nella stessa logica .
Ecco perche' non appena tu sei soddisfatta noti che gli altri non sono contenti .

Sole 18-10-2010 16.45.51

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 91211)
Non e' proprio cosi' , chi sente il vuoto non puo' dare ma solo ricevere quello che gli altri sono in grado di dare ( di solito sta tutto allo stesso livello ) .

No Nike, chi ha il vuoto affettivo tende a dare cento volte più di quello che riceve per quel senso di debito e non merito che si diceva. Non puoi/vuoi prendere/ricevere proprio per il meccanismo istaurato.
Il valore del dare non è chiaramente oggettivo perchè si da per continuare a sentirsi a credito affettivo... e nutrirsi della delusione data dall'aspettativa.

Sole 18-10-2010 16.48.34

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 91209)
Secondo me non è semplice perchè più è grande ed inconsapevole il vuoto, più l'amore di cui sentiamo il bisogno dev'essere di caratura maggiore, quasi divino direi.
Se non è proprio divino è sicuramente ultraterreno ciò che si pretende.
Quote:
Il momento in cui accettiamo davvero di essere oggetto di un amore umano, fallato o di bassa lega è il momento in cui ci rendiamo conto che pure l'amore che noi diamo è fallato e di bassa lega, cosa non facile da digerire perchè in genere si è convinti del contrario.
Già... però quella convinzione è facilmente stanabile quando ad esempio si fa qualcosa per altri ma ci pesa e anceh se solo con noi stessi ci rimuginiamo sopra.

nikelise 18-10-2010 16.51.06

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 91212)
No Nike, chi ha il vuoto affettivo tende a dare cento volte più di quello che riceve per quel senso di debito e non merito che si diceva. Non puoi/vuoi prendere/ricevere proprio per il meccanismo istaurato.
Il valore del dare non è chiaramente oggettivo perchè si da per continuare a sentirsi a credito affettivo... e nutrirsi dell'aspettativa.

No Sole chi ha il vuoto puo' solo ricevere e pretendere di dover ricevere .
Pensa di dare ma da' per ricevere il che' e' lo stesso .
Come chi ha il secchio vuoto puo' solo riempirlo e per farlo se ne inventa di tutti i colori come quelllo di essere in debito per attirare e attirare e attirare .

Edera 18-10-2010 17.12.32

Ok vorrei parlarvi un pò di questo vuoto. Ho fatto degli esperimenti tentando di rimanere da sola col vuoto senza cercare calore o attenzione solo io e il vuoto stesa a letto. E' una sensazione di freddo siderale, non so perchè ma è proprio come se fosse un punto morto freddo. Mi chiedevo come mai freddo e non caldo e ho pensato anche all'espressione inflazionata 'sentire freddo dentro', che ne pensate?
In più il corpo tende a mettersi in posizione rannicchiata, fetale quindi tutto l'essere in pratica regredisce a uno stadio abbastanza infantile. Non lo sento sempre ci sono delle contingenze che fanno scattare tutto il meccanismo per cui arrivo a sentirlo. La cosa che mi preoccupa è che mentre in genere le emozioni mi attraversano, le sento vibrare in tutto il corpo, nei momenti in cui sono alle prese col vuoto, in quel punto che mi sembra localizzato nel plesso solare inferiore non passa niente, sembra davvero spento.

dafne 18-10-2010 17.23.58

Mancanza di calore umano.

A me l'hanno spiegata così, anni siderali fà icon_mrgr: meno male che in qualche angolino, seppur nascosto, tutto quello che mi è stato detto ha trovato posto. Adesso devo recuperarlo tutto.

C'è un posto di Uno in "sensazioni corporee", mi pare, su questa sensazione e altri riferimenti nel TA. leggo.gif

Sole 18-10-2010 17.47.14

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 91214)
No Sole chi ha il vuoto puo' solo ricevere e pretendere di dover ricevere .
Pensa di dare ma da' per ricevere il che' e' lo stesso .
Come chi ha il secchio vuoto puo' solo riempirlo e per farlo se ne inventa di tutti i colori come quelllo di essere in debito per attirare e attirare e attirare .


Ok, messa così è diversa e parli in altri termini di quell'aspettativa di cui parlavo nel mio post, quindi in linea generale siamo d'accordo ma c'è di più però che chiarisce meglio quello che intendo con il non poter prendere/ricevere e il continuo dare - chiaramente distorto - e cioè il problema è che non può ricevere perchè è chiuso in quel senso.
Un carente affettivo non vuole ricevere perchè se ricevesse si sentirebbe anche amato e se si sentisse amato colmerebbe in parte la mancanza e se colmasse la mancanza come potrebbe perpetrare ancora la sua sofferenza alla quale è affezionato? Quindi una persona che ha grosse carenze affettive da certamente per ricevere ma non può/sa prendere.. e appena prende restituisce tutto e di più restando quindi sempre vuoto e in conflitto.

Sole 18-10-2010 18.03.28

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 91217)
E' una sensazione di freddo siderale, non so perchè ma è proprio come se fosse un punto morto freddo. Mi chiedevo come mai freddo e non caldo e ho pensato anche all'espressione inflazionata 'sentire freddo dentro', che ne pensate?

Penso che ci sta. Si dice anche quando si prova affetto che si scalda il cuore.

Sole 18-10-2010 18.06.34

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 91224)
Ok, messa così è diversa e parli in altri termini di quell'aspettativa di cui parlavo nel mio post, quindi in linea generale siamo d'accordo ma c'è di più però che chiarisce meglio quello che intendo con il non poter prendere/ricevere e il continuo dare - chiaramente distorto - e cioè il problema è che non può ricevere perchè è chiuso in quel senso.
Un carente affettivo non vuole ricevere perchè se ricevesse si sentirebbe anche amato e se si sentisse amato colmerebbe in parte la mancanza e se colmasse la mancanza come potrebbe perpetrare ancora la sua sofferenza alla quale è affezionato? Quindi una persona che ha grosse carenze affettive da certamente per ricevere ma non può/sa prendere.. e appena prende restituisce tutto e di più restando quindi sempre vuoto e in conflitto.

Volevo aggiungere ancora una cosa e cioè che una persona con carenze affettive non può ricevere anche perchè non regge l'amore o l'affetto. Non regge e si sente in debito, non regge e non merita, non regge e deve dare per sentirsi almeno in pari.

nikelise 18-10-2010 18.09.12

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 91224)
Quindi una persona che ha grosse carenze affettive da certamente per ricevere ma non può/sa prendere.. e appena prende restituisce tutto e di più restando quindi sempre vuoto e in conflitto.

Mah , se e' chiaro a te nonso.gif .

Il punto e' che chi sente di dover avere amore , chi ha un vuoto ha una mancanza e non e' in grado di dare .
Riceve certo che riceve ma non avendo imparato a riempirsi , cioe' essere integro , un'unita' , avra' sempre bisogno e non riuscira' mai a dare .

griselda 18-10-2010 18.12.23

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 91224)
Un carente affettivo non vuole ricevere perchè se ricevesse si sentirebbe anche amato e se si sentisse amato colmerebbe in parte la mancanza e se colmasse la mancanza come potrebbe perpetrare ancora la sua sofferenza alla quale è affezionato?

Io ho pensato che potesse aver paura di esser deluso, non crede mai all'amore che riceve perchè è stato deluso troppe volte ed ha paura di soffrire ogni volta.
Allora da e da e da e da perchè ciò non avvenga mai.
Non accetta la frustrazione della delusione del vuoto e del non amore che prova dalla delusione del non ricevere più in pratica dalla sensazione di vuoto di cui ha paura e non sa gestire
Io ci vedo questo

dafne 18-10-2010 18.18.49

E se uno semplicemente non conoscesse l'amore, l'affetto via che suona meno forte, e quindi andasse in cerca di qualcosa che neanche lui sa riconoscere?

Se io non sperimento almeno in un'occasione lo scambio sano cos'è che posso cercare se non quello che ho trovato fin'ora?

Uno parlava di materiali, se sono scarsi costruirò si ma sempre poco.
Quindi prima di tutto devo sentire capire vivere qualcosa di diverso, di sconosciuto. Imparare a far passare qualcosa che fin'ora ho respinto.
Penso. leggo.gif

RedWitch 18-10-2010 18.31.40

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 91235)
....
Quindi prima di tutto devo sentire capire vivere qualcosa di diverso, di sconosciuto. Imparare a far passare qualcosa che fin'ora ho respinto.
Penso. leggo.gif

Un'altra cosa , potrebbe essere accettare di non poter sdebitarsi quando qualcuno da/aiuta, nemmeno se ci si sente in difetto, accettare insomma di non poter dare... e la propria imperfezione.

luke 18-10-2010 18.32.06

Per me è difficile dare qualcosa che non si è ricevuto.
Si possono dare attenzioni esasperate, magari spacciandole per amore o affetto, ma se si è vuoti è difficile dare ed è lo stesso ( o anche più) difficile ricevere, si provano sensazioni strane, si è molto confusi, non si sa bene cosa si sta ricevendo, come se mancassero gli enzimi giusti per farlo nostro , enzimi che forse una volta non creati da piccoli poi è estremamente difficile ricreare in seguito, e alla fine anche le esigenze sociali ci fanno accettare un qualcosa di diverso e di peggiore qualità, se e quando ciò è possibile, ovviamente e non sempre accade.

Forse per questo poi si aspetta qualcosa di ultraterreno, che ci investa così pienamente da superare i limiti umani che abbiamo, quasi da farci trasfigurare.

Poi forse c'è anche una parte di noi , o almeno di me, che non avendo ricevuto si sente in cerdito da questo punto di vista e pensa che per pareggiare, riscuotere questo credito qualcosa di normale non basta più, visto che si pensa di aver vissuto una situazione a-normale (in negativo) prima si pretende una situazione a-normale (in positivo) dopo.

Sole 18-10-2010 19.07.24

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 91232)
Mah , se e' chiaro a te nonso.gif .
Si, a me si :D
Quote:


Il punto e' che chi sente di dover avere amore , chi ha un vuoto ha una mancanza e non e' in grado di dare .
Non può dare amore che si intende comunemente, quello che da è qualcosa che lo fa sentire sempre in pari o a credito. Certo che si aspetta qualcosa in cambio ma è proprio la delusione che ne ricava, che non è reale ma è solo una proiezione della meccanica, che nutre l'unica cosa che muove, anche se in verso opposto, quel vuoto e che fa percepire quel se stesso che altrimenti non esisterebbe. Quello che da è una super attenzione agli altri, tende a far sentire importanti gli altri e per riflesso così è importatne lui/lei. Ma non può ricevere perchè se riceve non è più importante oltre che non meritare e a sentirsi in debito.
Quote:

Riceve certo che riceve ma non avendo imparato a riempirsi , cioe' essere integro , un'unita' , avra' sempre bisogno e non riuscira' mai a dare .
.
Non è che non ci si sente mai pieni.. non si sente proprio. Le emozioni sono bloccate e i sentimenti sono bloccati. Non si è in grado di prendere e di ricevere, la porta è chiusa in entrata non si è mai imparato ad aprirla ma c'è il tentativo disperato di farsi amare e per farsi amare bisogna dare .. l'impressione di amare l'altro e quindi il personaggio che si incarna da.
Il dare che sto intendendo io non è il dare che stai intendendo tu. Magari puoi definirlo meglio se vuoi, altrimenti finisce che magari siamo lontani anni luce e non ci capiamo mai.

Scusa Edera se ti tiro dentro ma hai descritto bene quando hai detto che ti sembra tutto fermo e fermo è freddo.

Se non merito una cosa e mi sento frustrato nella sensazione di avere qualcosa che non merito tenderò a compensare restituendo, e per evitare di avere tenderò ad essere sempre io quello dalle "spalle larghe" che da, che non ha bisogno di parlare con nessuno, che se la cava da sola... uno che ha carenze affettive non se la da nemmeno la possibilità di essere amato il problema però è che non sa come si ama. Non sa nemmeno che esiste un sentimento che riempie... il cuore.
Ma è chiaro che parliamo di un agire compensatorio quando dico dare.

Sole 18-10-2010 19.16.32

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 91234)
Io ho pensato che potesse aver paura di esser deluso, non crede mai all'amore che riceve perchè è stato deluso troppe volte ed ha paura di soffrire ogni volta.
Allora da e da e da e da perchè ciò non avvenga mai.
Non accetta la frustrazione della delusione del vuoto e del non amore che prova dalla delusione del non ricevere più in pratica dalla sensazione di vuoto di cui ha paura e non sa gestire
Io ci vedo questo


Io penso che ci sia proprio un rifiuto al nascere. Il cuore viene sostituito dalla mente.

Ma poi io parlo per il mio vissuto e per quel che ho osservato intorno a me non è detto che sia per forza così.

Sole 18-10-2010 19.19.10

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 91235)
E se uno semplicemente non conoscesse l'amore, l'affetto via che suona meno forte, e quindi andasse in cerca di qualcosa che neanche lui sa riconoscere?

Amore, amore ci sta benissimo me lo tengo per tutta la vita icon_mrgr:

E' quello infatti.. andare in cerca di cosa? E come? E dove?

Sole 18-10-2010 19.28.34

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 91238)
Per me è difficile dare qualcosa che non si è ricevuto.
Si possono dare attenzioni esasperate, magari spacciandole per amore o affetto, ma se si è vuoti è difficile dare ed è lo stesso ( o anche più) difficile ricevere, si provano sensazioni strane, si è molto confusi, non si sa bene cosa si sta ricevendo, come se mancassero gli enzimi giusti per farlo nostro , enzimi che forse una volta non creati da piccoli poi è estremamente difficile ricreare in seguito, e alla fine anche le esigenze sociali ci fanno accettare un qualcosa di diverso e di peggiore qualità, se e quando ciò è possibile, ovviamente e non sempre accade.

Forse per questo poi si aspetta qualcosa di ultraterreno, che ci investa così pienamente da superare i limiti umani che abbiamo, quasi da farci trasfigurare.

Per me è proprio così...
Quote:


Poi forse c'è anche una parte di noi , o almeno di me, che non avendo ricevuto si sente in cerdito da questo punto di vista e pensa che per pareggiare, riscuotere questo credito qualcosa di normale non basta più, visto che si pensa di aver vissuto una situazione a-normale (in negativo) prima si pretende una situazione a-normale (in positivo) dopo.
Non ho capito cosa intendi.

webetina 18-10-2010 19.38.31

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 91240)
Non si è in grado di prendere e di ricevere, la porta è chiusa in entrata non si è mai imparato ad aprirla ma c'è il tentativo disperato di farsi amare e per farsi amare bisogna dare .. l'impressione di amare l'altro e quindi il personaggio che si incarna da.

Scusa Sole non mi è chiarissimo, non capisco se è ciò che credi, o se descrivi un meccanismo. Se non si è in grado di amare, per cominciare ad esserlo è una condizione necessaria dare? Se non può non può. Bisognerebbe avere la fortuna di incontrare gente che vuol amarci lo stesso per primi, e allo stesso tempo aprirci a ricevere, perchè poi si invertano le cose nel proprio destino. E' per me più importante però trovare le situazionein cui potere ricevere gratuitamente, perchè credo fermamente che quel qualcuno che ci vuol amare veramente trova il modo per farcelo accettare e permettere quel minimo di riempimento che induca alla capacità di amare a sua volta, e così via sempre di più.

luke 18-10-2010 20.02.47

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 91241)
Io penso che ci sia proprio un rifiuto al nascere. Il cuore viene sostituito dalla mente.

Ma poi io parlo per il mio vissuto e per quel che ho osservato intorno a me non è detto che sia per forza così.

In effetti spesso ho l'impressione, ne parlavamo anche sul 3d dell'autostoppista, che , almeno nel mio caso, i pensieri governino tutto, è come se il cuore ce la facesse solo all'inizio, desse la spinta iniziale poi, magari per mancanza di allenamento, va fuori giri ed allora la mente vuole comandare ma ovviamente dal punto di vista del giudizio razionale nessuno può reggere il confronto con ciò che servirebbe per far provare a livello mentale l'equivalente di quel che proviamo alll'inizio col cuore e quindi si smorza tutto, ed a quel punto il dare diventa difficile, se non si riceve più , in quantità e qualità, ciò che , secondo noi, ci avrebbe fatto bisogno.

luke 18-10-2010 20.06.02

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 91243)
Non ho capito cosa intendi.


Parlando di amore ultraterreno riflettevo sul fatto che, nei casi di mancati affetti ricevuti (reali o percepiti come tali) e nel caso questa situazione durasse a lungo , mi chiedevo se dantro di noi potesse nascere la voglia di vivere qualcosa di stra-ordinario come compensazione, per bilanciare il fatto che per anni si sia subita una carenza affettiva cronica, e quindi il "super amore" diventa l'unica opzione che accetteremmo.

Edera 18-10-2010 21.23.12

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 91248)
per bilanciare il fatto che per anni si sia subita una carenza affettiva cronica, e quindi il "super amore" diventa l'unica opzione che accetteremmo.

Io credo che casi di invasamento mistico, conversioni, voti ecc dipenda da questo meccanismo. Non saprei quanti casi ma ragionandoci un attimo cosa può coprire questo bisogno di amore sovra-umano? Dio, o meglio la sua idea...

Edera 18-10-2010 21.27.28

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 91240)
Non è che non ci si sente mai pieni.. non si sente proprio. Le emozioni sono bloccate e i sentimenti sono bloccati. Non si è in grado di prendere e di ricevere, la porta è chiusa

Esatto è proprio così... Un punto morto, irraggiungibile.


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