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griselda 09-02-2007 18.24.22

Importanza Personale
 
Ne parla Ham qui
Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 29703)
Chi si autocommisera solitamente è il depresso o comunque tendente alla depressione, e che solitamente tira via molte energie a chi glia sta vicino.....sicuramente il suo agire è un modo di attirare l'attenzione su di sè, e qui sta la la sua IP, ma dovuto ad una mancanza, a un non bastarsi, a una non fiducia in se stesso, vi è senz'altro anche molto egoismo.
Chi sta in alto invece è supergasato e non ha bisogno di nessuno(ovviamente per modo di dire..), anzi pensa di poter dare....
Penso che in questo caso l'IP sia decisamente maggiore, no?

Se ne parla in diversi post di questa I.P. che sembra essere così deleteria...Ma lo è davvero?
Una persona che non ha I.P. esiste? se ne può fare a meno?
Oppure lo è nel momento in cui ci impedisce di fare la cosa giusta? Quando ci impedisce di scegliere il bene maggiore...?
Si potrebbe ampliare?

Kael 10-02-2007 00.45.04

L'IP alla fine è il riflesso, l'ombra, di ciò che siamo veramente.
Tanto più è grande ciò che siamo, tanto più aumenta la zona d'ombra che produciamo... Per togliere definitivamente questo riflesso bisognerebbe togliere ciò che lo produce... Per questo spesso c'è incomprensione circa il modo di "vincere" l'IP... Si crede che si può eliminarla, ucciderla, quando invece l'unico vero lavoro possibile sarebbe quello di controllarla, di toglierle potere per acquistarlo, di diritto, noi...
E allora diventerebbe un utile servitore, una fonte di energia (carburante) da utilizzare coscientemente, indirizzandola secondo volontà.

Quando ci arrabbiamo è l'IP che ci comanda. Questo lo sanno tutti, ma allora perchè ben pochi riconoscono anche il caso inverso? Se sono veramente padrone della mia IP devo poter anche arrabbiarmi volontariamente, mentre se mi limito a non "sentirla" (la rabbia) vuol dire che ho semplicemente nascosto la testa sotto la sabbia... Ma arrabbiarsi volontariamente (posto che si sia onesti e non ci si racconti frottole...) quanti lo sanno fare?

Astral 10-02-2007 14.25.12

Complimenti Kael, con un solo topic mi ha fatto fare molte riflessioni, ed è proprio vero quello che dici: sopratutto su quella classica questione di luce e ombra che tanto mi prendeva tempo fa :)

Anche io credo che tutto sommato la personalità( a modo suo) rappresenti ciò che siamo veramente.
Infatti molti sentieri spirituali cercando di eliminare questa importanza spirituale o reprimerla, altri invece ne fanno prendere soltanto il predominio.

Credo che la meglio cosa è come dice Kael, controllarla.

Secondo me l'importanza personale conta come autostima, come dignità di essere umano, e come il riconoscere che si ha delle qualità diverse ed uniche rispetto agli altri.

L'importante è saper riconoscere anche le importanze personali degli altri, altrimenti ci si comincia a sentire delle divinità.

Viceversa, credo che chi non percepisce la propria importanza personale, e serve soltanto quella altrui: vivrà nella frustazione e vedrà come punto di riferimento soltanto l'esterno.

Uno 10-02-2007 15.19.05

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 29795)
Anche io credo che tutto sommato la personalità( a modo suo) rappresenti ciò che siamo veramente.
.

Provo a cercare di capire quello che dici, perchè come lo hai scritto a me da una idea strana...
Vuoi dire che la personalità ci rappresenta perchè è quella che poi filtra e manifesta ciò che c'è al nostro interno?
Se ho capito bene la tua frase (altrimenti mi correggerai) ti farei però notare che due persone burbere alla stessa maniera possono manifestare un grande amore oppure desiderio appena controllato di predominio... quindi se la personalità lavora in maniera automatica può significare tutto e il contrario di tutto ma non la nostra vera essenza... infatti persone che si frequentano da molti anni non si conoscono, invece chi ha/utilizza altri strumenti in 5 minuti conosce una persona.

Citazione:

Infatti molti sentieri spirituali cercando di eliminare questa importanza spirituale o reprimerla, altri invece ne fanno prendere soltanto il predominio
Credo che la meglio cosa è come dice Kael, controllarla.
In realtà i Sentieri tendono sempre al controllo anche se con mezzi diversi, è l'idea che ce ne facciamo che sembra di soppressione, aiutati poi da un prolificità di libri scritti da commercianti dell'anima.


Citazione:

L'importante è saper riconoscere anche le importanze personali degli altri, altrimenti ci si comincia a sentire delle divinità.
Anche qui non sono sicuro di capire quello che intendi... credo che tu intenda l'importanza e il valore di essere umano, non personale, se sbaglio correggimi... poi però ti becchi la risposta icon_mrgr:

:C:

Astral 10-02-2007 16.41.45

Voglio dire che la personalità, in qualche modo può essere un emanazione del proprio spirito non raffinata, che non si esprime al meglio.
Però non è regola fissa.


Ti faccio un esempio: una persona diplomatica ha delle qualità spirituali di socialità, conciliazione, comprensione, ma filtrate dalla personalità, queste qualità possono anche scadere nel compromesso, nella falsità.
Di conseguenza davanti alle sue qualità personali, rimane comunque una qualità di fondo piu sottile.

E ovviamente questa qualità avvengono in modo più spontaneo e naturale( che non è automatico).

Quindi se io ho un carattere in un certo modo, togliendo l'educazione, i condizionamenti culturali, significa che quelle sono qualità dello spirito che devo riscoprire, smussando appunto la personalità( che prendendo troppo in considerazione quell'aspetto lo deforma).

Quanto all'ultima frase non ti sei completamente sbagliato, intendevo sia qualità umane che personali.
Per qualità personali intendo la gentilezza, la generosità, etc..

Ma ovviamente parlo di caratteristiche personali latenti, non parlo di quelle derivanti da complessi, condizionamenti etc.etc.

p.s: forse non mi esprimo bene, per personalità io intendo anche caratteristiche individuali= quindi individualità.martello.:

'ayn soph 10-02-2007 16.43.18

IMPORTANZA PERSONALE:
se credi di "essere qualcuno" e ti dai importanza, allora non sei veramente importante ma hai l'illusione di esserlo o te lo fanno sentire addosso gli altri che dipendono da te (potere)
la vera importanza personale è nascosta al se, maè evidente in ogni circostanza della vita, ti aiuta a superare difficoltà che avendo una "poca importanza" non faresti o vedresti.

Astral 10-02-2007 16.49.01

E' inevitabile avere importanza personale, saremo sempre importanti per qualcuno. Quello che è evitabile è il poter essere se stessi, indifferentemente se siamo importanti per qualcuno o meno.

Comunque credo di aver confuso l'importanza personale, con la dignità di persona.

Ray 10-02-2007 17.31.27

Per cercare di evitare fraintendimenti, prima di parlare di Importanza Personale, si dovrebbe capire cosa intendiamo per personalità.

La personalità è l'interfaccia con cui il nostro vero Io si relaziona con l'esterno (e quindi anche con gli altri).

E' vero che è un insieme di caratteristiche ma, se guardiamo lo scopo dell'interfaccia, che siano certe caratteristiche o altre non conta granchè. Conta solo per il singolo che deve sfruttare certe caratteristiche più di altre semmai.

Il problema nasce quando ci identifichiamo con la personalità invece che con l'Io. Allora la personalità inizia a dire io usurpando.

L'Io ha potenzialmente tutte le personalità... infatti colui che si evolve abbastanza da disidentificarsi da essa poi diventa in grado di usarle tutte e piacimento (connesso con il discorso di arrabbiarsi a comando), dato che deve cmq usarne una per interfaccciarsi.

Se sono identificato con una personalità finisce che credo che quella e solo quella è la mia. E quindi trasferisco la tutta l'importanza... la serie di caratteristiche di cui è composta, che è una minima parte di quelle possibili, diventa importantissima e la difenderò a spada tratta a scapito di tutte le altre che riterrò sbagliate.
Questo identificarsi con una personalità è togliere all'Io una serie pressochè infinita si possibilità... è limitarlo. Un altro modo di vedere il peccato originale.

Quindi se quando dico "io" penso a delle caratteristiche è in realtà la personalità che pensa "io" e acquisirà importanza a mio discapito. se invece penso a le caratteristiche come a qualcosa di rinunciabile, inizio ad usare le personalità come dei vestiti (e smetterò di andare a teatro in tuta da sub... ovvero essere inadeguato).

discorso assai allargabile...

jezebelius 10-02-2007 20.12.29

Provo a vedere se ho capito...
Per questo verso la inadeguatezza è figlia della mancata capacità di liberarsi della tuta da sub,vestito inapproriato, vale a dire dell'autolimitazione che si identifica con quella parte della personalità che ha assunto, al contario, importanza come se ci fosse solo lei?
Da questo l'Importanza Personale non è altro che la difesa a spada tratta, nella convinzione/illusione di una limitata parte del mio potenziale identificandomi con essa.
Tale parte, appunto il vestito scomodo della personalità che mi restringe, per poterla identificare, e scoprire conseguentemente l'Importanza Personale che da questo deriva, la si dovrebbe guardare " in faccia" disillundendosi che la si è "abbandonata", casomai facendo un passo indietro chiedendosi veramente" Sono sicuro di di essere al di sopra"?
Riprendendo ciò che dice Kael a questo punto:
Citazione:

Si crede che si può eliminarla, ucciderla, quando invece l'unico vero lavoro possibile sarebbe quello di controllarla, di toglierle potere per acquistarlo, di diritto, noi...
E allora diventerebbe un utile servitore, una fonte di energia (carburante) da utilizzare coscientemente, indirizzandola secondo volontà.
Credo che ci voglia una buona dose di umiltà nei confronti di se stessi, più che cercarla negli altri. Discorso, mi sa, anche questo espandibile.

jezebelius 10-02-2007 20.31.10

da un post di Ham
 
Citazione:

Citazione:
Originalmente inviato da Haamiah
Chi si autocommisera solitamente è il depresso o comunque tendente alla depressione, e che solitamente tira via molte energie a chi glia sta vicino.....sicuramente il suo agire è un modo di attirare l'attenzione su di sè, e qui sta la la sua IP, ma dovuto ad una mancanza, a un non bastarsi, a una non fiducia in se stesso, vi è senz'altro anche molto egoismo.
Chi sta in alto invece è supergasato e non ha bisogno di nessuno(ovviamente per modo di dire..), anzi pensa di poter dare....
Penso che in questo caso l'IP sia decisamente maggiore, no?

Riparto da qui un attimo per chiarire una cosa dal mio punto di vista.
Sostanzialmente credo che quello che dice Ham sia parzialmente esatto, nel senso che, quando si parla di autocommiserazione e di Importanza Personale, secondo me, riguardano la medesima cosa che si manifesta, però, in forma differente; nello specifico l'intensità di manifestazione è la stessa, in sostanza, anche se formalmente diversa.
Mi pare di capire che Ham, invece, conceda a quello che vola alto una attribuzione di per se maggiore rispetto alla autocommiserazione; come dire chi si " sente" supergasato sta "peggio" di quello che si autocommisera.
Credo che questo manifestarsi, in una delle due forme, e la conseguente differenziazione, qualora la si possa fare, sia una ( ulteriore) scusa che si assume o che meglio ci controlla lasciandoci l'illusione che non sia cosi.

Haamiah 10-02-2007 23.24.31

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 29829)
Mi pare di capire che Ham, invece, conceda a quello che vola alto una attribuzione di per se maggiore rispetto alla autocommiserazione; come dire chi si " sente" supergasato sta "peggio" di quello che si autocommisera.
Credo che questo manifestarsi, in una delle due forme, e la conseguente differenziazione, qualora la si possa fare, sia una ( ulteriore) scusa che si assume o che meglio ci controlla lasciandoci l'illusione che non sia cosi.


Come hai interpretato, ossia che il supergasato stia peggio, non era quello che intendevo io....anzi, chi vola alto mica è depresso, semmai potrebbe deprimersi se gli tarpano le ali....
invece mi par di capire che secondo te non vi sia differenza alcuna,
comunque non ho capito cosa intendi con l'ultima frase, cioè
'scusa che ci controlla e ci da l'illusione che non sia così'
'così? in che senso?

Uno 11-02-2007 03.27.11

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 29814)
Voglio dire che la personalità, in qualche modo può essere un emanazione del proprio spirito non raffinata, che non si esprime al meglio.
Però non è regola fissa.


Ti faccio un esempio: una persona diplomatica ha delle qualità spirituali di socialità, conciliazione, comprensione, ma filtrate dalla personalità, queste qualità possono anche scadere nel compromesso, nella falsità.
Di conseguenza davanti alle sue qualità personali, rimane comunque una qualità di fondo piu sottile.

E ovviamente questa qualità avvengono in modo più spontaneo e naturale( che non è automatico).

Quindi se io ho un carattere in un certo modo, togliendo l'educazione, i condizionamenti culturali, significa che quelle sono qualità dello spirito che devo riscoprire, smussando appunto la personalità( che prendendo troppo in considerazione quell'aspetto lo deforma).

[....]

p.s: forse non mi esprimo bene, per personalità io intendo anche caratteristiche individuali= quindi individualità.martello.:

Si mi sa che appunto usavi la parola personalità per altro... comunque lo stesso, per quanto o.t. vorrei chiarire una cosa... lo Spirito possiede tutte le qualità, altrimenti sarebbe limitato come la persona quindi una delle due cose non avrebbe motivo di esistere, attraverso la persona manifesta solo degli spicchi, generalmente ne ha alcuni che sono più stabili e che dipendono come hai scritto da educazione ereditarietà etc... ma li possiede tutti, quindi non è che quello che manifesta il ladro sia falso ma sotto sotto è un gentiluomo... "semplicemente" in tutti noi (a livello Spirituale) c'è sia il ladro che il gentiluomo, poi ne manifestiamo uno o l'altro (o entrambi ma generalmente in periodi, che siano anche di 5 minuti, diversi) o meccanicamente o, raramente, volendo (e qui allora l'individualità comanda usando la personalità)

Uno 11-02-2007 03.42.27

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 29841)
Come hai interpretato, ossia che il supergasato stia peggio, non era quello che intendevo io....anzi, chi vola alto mica è depresso, semmai potrebbe deprimersi se gli tarpano le ali....
invece mi par di capire che secondo te non vi sia differenza alcuna,
comunque non ho capito cosa intendi con l'ultima frase, cioè
'scusa che ci controlla e ci da l'illusione che non sia così'
'così? in che senso?

Se l'Ip fosse maggiore, e questo sarebbe da vedere, starebbe peggio in quanto lavoro da fare no?

Jez scrive contorto assai... ma si capiva leggendo... a meno che tu non abbia neanche scritto che l'ip del supergasato sia maggiore.

jezebelius 11-02-2007 03.51.13

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 29841)
Come hai interpretato, ossia che il supergasato stia peggio, non era quello che intendevo io....anzi, chi vola alto mica è depresso, semmai potrebbe deprimersi se gli tarpano le ali....
invece mi par di capire che secondo te non vi sia differenza alcuna, comunque non ho capito cosa intendi con l'ultima frase, cioè'scusa che ci controlla e ci da l'illusione che non sia così'
'così? in che senso?

Oddio...allora mi sa che non ci capiamo...o lo si fa solo parzialmente.
Semplicemente ho preso ciò che hai postato dal quale, nella spiegazione, riparto.
Non ho interpretato che il supergasato sta peggio, nel senso di IP maggiore, ma semplicemente ho tratto le conclusioni da quello che hai postato ossia:
Citazione:

Chi sta in alto invece è supergasato e non ha bisogno di nessuno(ovviamente per modo di dire..), anzi pensa di poter dare....
Penso che in questo caso l'IP sia decisamente maggiore, no?

Sta peggio, insomma secondo te, per manifestazione di Importanza Personale cioè rispetto a..chi si autocommisera, vale a dire è maggiore in colui che vola in alto che non in chi si autocommisera.
Non ho neanche detto, anche perchè sarebbe stato arbitrario da parte mia interpretare il tuo pensiero, che chi vola alto è depresso; peraltro questa interpratazione l'ha dai tu adesso con quello che è in neretto.
Per quanto riguarda l'ultima parte di quello che ho lasciato, mi rendo conto, che potrebbe non capirsi bene.
Insomma intendo che questa differenziazione di Importanza Personale, come la descrivi te, secondo me, non è altro che una ulteriore scusa la quale, spingendo a differenziare l'espressione di IP tra chi si autocommisera e chi invece vola alto è una classificazione che la stessa Importanza Personale usa a suo piacimento, cosi da trovare una ulteriore giustificazione con se stessi.
Insomma per come lo descrivi te chi vola alto, mostra una Importanza personale maggiore rispetto a chi, al contrario, si autocommisera.
Come dire che chi si autocommisera, all'opposto si trova in una posizione privilegiata rispetto a chi vola alto...
Su questo insomma non sono daccordo. Secondo me sono due facce della stessa medaglia con uguale intensità.

RedWitch 11-02-2007 11.43.23

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 29850)
......................
Come dire che chi si autocommisera, all'opposto si trova in una posizione privilegiata rispetto a chi vola alto...
Su questo insomma non sono daccordo. Secondo me sono due facce della stessa medaglia con uguale intensità.


Sono d'accordo con te Jeze.. è esattamente la stessa cosa... anzi.. riconoscere che l'autocommiserazione è IP per me è stato più dura che riconoscerla nel "volare alto", perchè nell'autocommiserazione è nascosta meglio.. :C:

'ayn soph 11-02-2007 11.51.43

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 29854)
Sono d'accordo con te Jeze.. è esattamente la stessa cosa... anzi.. riconoscere che l'autocommiserazione è IP per me è stato più dura che riconoscerla nel "volare alto", perchè nell'autocommiserazione è nascosta meglio.. :C:

si ma autocommiserazione intesa come IP è un modo molto subdolo di arrivare a...., sarebbe una maschera, ma se poi non toglie questa maschera, come può essere vera Importanza, forse intesa come l'essere ascoltata e presa in considerazione da altri vicino a lui/ei che diversamente non l'avrebbero considerata.

RedWitch 11-02-2007 12.00.25

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 29856)
si ma autocommiserazione intesa come IP è un modo molto subdolo di arrivare a...., sarebbe una maschera, ma se poi non toglie questa maschera, come può essere vera Importanza, forse intesa come l'essere ascoltata e presa in considerazione da altri vicino a lui/ei che diversamente non l'avrebbero considerata.

Sarebbe una maschera sapendola usare sì.. ma poniamo che tu ti senta sempre al di sotto degli altri, meno importante degli altri, e nel momento in cui ti trovi a contatto con gli altri, questo tuo sentirti inferiore la fa da padrone, e sì , alla fine io non merito, io sono meno etcetc , è semplicemente un modo per avere attenzione, perchè nella tua "non importanza" ti senti talmente importante da dover richiamare sempre l'attenzione degli altri per esempio... e ti prendi il privilegio di essere sempre sotto altri... in questo modo puoi prendere sempre senza dare mai.. è una posizione molto comoda.. finchè non ti rendo conto che non sei così importante da poterti permettere questo privilegio icon_mrgr:

Haamiah 11-02-2007 21.42.35

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 29850)
Oddio...allora mi sa che non ci capiamo...o lo si fa solo parzialmente.

Grazie per la spiegazione, ora ho capito che intendevi....
se non parlate facile facile mi si intorcolano gli occhi a leggere, e le meningi a capire manata.gif


Quindi se non vi è differenza....tanto meglio per gli ex o attuali supergasati, così il lavoro da fare su se stessi sarà uguale per entrambi, mi sembra giusto:H

ps
Rileggendo mi sa che non si capisce cosa ho detto io.....se non vi è differenza tra chi si autocommisera e chi vola alto....poi gli ex, non c'entrano nulla. poichè in tal caso avrebbero già risolto......eehmm, meglio stare attenti alle parole

jezebelius 11-02-2007 22.17.21

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah (Messaggio 29976)
Grazie per la spiegazione, ora ho capito che intendevi....
se non parlate facile facile mi si intorcolano gli occhi a leggere, e le meningi a capire manata.gif


Quindi se non vi è differenza....tanto meglio per gli ex o attuali supergasati, così il lavoro da fare su se stessi sarà uguale per entrambi, mi sembra giusto:H

ps
Rileggendo mi sa che non si capisce cosa ho detto io.....se non vi è differenza tra chi si autocommisera e chi vola alto....poi gli ex, non c'entrano nulla. poichè in tal caso avrebbero già risolto......eehmm, meglio stare attenti alle parole

Bene ora che è più chiaro ciò che ho inteso...non hai detto se sei d'accordo o no...boccaccia:

Sempre secondo me, e qui ovviamente si può essere in sintonia o no, proprio perchè non esiste una differenziazione, tra autocommiserazione e, come l'abbiamo chiamata, volare alto, non c'è, corrispettivamente, una distinzione in classi.
Riprendendo ciò che Red ha detto è ovvio che non si può dire che chi si autocommisera non stia, al tempo stesso, anche volando alto e viceversa.
E' deleterio secondo me, e non costruttivo per se stessi ovviamente, pensare che chi vola alto non possa autocommiserarsi e all'opposto chi si autocommisera non possa volare alto o sia, il suo comportamento, una risultante dei due, come mi pare abbia detto Red, vale a dire che chi, ad esempio, si autocommisera si pone al di sotto cercando in definitiva attenzione. In questo si potrebbe dire che, in un certo senso, stia volando alto perchè, non lo sa, ma è supergasato di se.
Proprio perchè non c'è, a mio parere, una distinzione in classi, A e B, di Importanza Personale queste non sussistono se non grazie, ed in relazione, alla Importanza Personale stessa.
Per quanto riguarda il lavoro da fare su stessi che ben venga per tutti ma bisogna stabilire rispetto a chi o cosa si è supergasati o ci si autocommisera.
In questo dicevo poco più su che bisogna essere un po umili nel valutare se stessi e, con occhi veri per quanto possibile e fin dove lo è, la nostra individuale Importanza.

Grey Owl 19-02-2007 11.32.30

L’importanza di chiamarsi gufetto.
 
Quanta importanza ha questo gufetto per me… certo… non e’ perfetto ma va’ bene lo stesso… tutto il mondo deve ruotare attorno a questo gufetto… se il mondo e’ fastidioso cambia direzione… la quotidianita’ e’ piatta?... alllora inventa uno stratagemma… fa’ cose eccentriche… le persone non lo capiscono?... peggio per loro… seduce… e’ accattivante… sagace… oppure aggredisce… tratta male… puo’ permetteselo… lui e’ forte… poi aiuta il prossimo… oh come’ buono… di animo elevato… e se arriva il cattivo di turno ha l’arma della sensibilita’… lo distrugge nelle sue debolezze… se lo merita… lui e’ giudice del bene e del male…
La parola d’ordine e’ controcorrente… eccentrico… gioviale quanto basta e bastardo quando serve… come e’ importante… come ne va’ fiero… e attenti a voi che cercate di dirgli cosa fare e come essere… non accetta dogmi… non accetta regole che non gli stiano bene…
Ha fatto cose e visto gente… ha imparato tanto… nessuno gli puo’ insegnare cose che gia’ non sa’… se gli altri non lo capiscono affari loro… lui sa’ di essere… e se qualcosa non torna… tornera’… eccolo li’ in tutta la sua importanza… dispensa saggezza e bonta’… o fulmini e fuoco a chi lo merita… Come si sente potente… energia da tutti i pori… e’ inebriato da tanta importanza… che importa se la’ fuori il mondo non capisce… lui e’… travagante ed eccentrico… sincero e duro… venite a me… io sono.

Il mio tremendo destino e’ che non mi credo… posso tentare di credermi ma non riesco… maledetto me… sciocco gufetto… gli ammortizzatori lavorano a ritmo incessante…
Osservo questo gufetto e vedo mille contraddizioni… come una scimmia che salta da un ramo all’altro… dice una cosa e ne fa’ un’altra… poi si mortifica e dopo riparte piu’ convinto di prima a fare cose che un istante prima aveva odiato… Dice di essere umile per gonfiare la sua importanza personale… offende chi ha di fronte e si dice che lo fa’ per sincerita’… ride e scherza prendendo a schiaffi il debole di turno… lascia cadaveri dietro di se’ e non se ne cura… maledetto gufetto… ti odio per quello che fai e che sei… incoerente… debole… non ti sforzi di cambiare… non rimani fermo un attimo… ora ti fai grande ed ora ti umili… sempre per scappare da me… guardami in faccia… fermati un attimo… parliamo io e te… lo sai che uno dei due la deve finire... smettiamola di rincorrerci… sono stanco… siamo stanchi… e allora?... sediamoci qui… osservamoci… sono nudo ed impaurito… non sopporto la luce diretta… ho freddo… ho paura… sai una cosa gufetto… hai ragione… continua a fare cosi’… fa’ troppo male ancora… anzi no… aspetta torna qui… uff… gia’ andato… sono solo… ho paura… meglio la penombra… magari se mi nota l’uomo nero poi mi fa’ del male… vola gufetto… scaccia tutte le cose cattive che mi fanno paura… io intanto continuo ad avere paura del domani.


PS: non so' se la discussione e' inerente a Esoterismo... ma sull'importanza personale questo ci stava bene...

'ayn soph 21-02-2007 19.35.51

rispondo a Ray dall'altro post sull' osservazione:
per importanza personale intendevo altro, infatti dai mie post non è passato il termine di personalità, tranne che per i post di Uno.

se qui dovessi esporre il concetto di importanza personale lo intenderei come predominanza di una o l'altra personalità che si affacciano all'Io di tanto in tanto.

griselda 16-04-2007 20.58.51

Leggo e rileggo ma questa importanza personale mi fa tanto pensare ai sette peccati capitali, nel senso che li racchiude tutti, ma definiti nell'insieme, in altro modo?

Faltea 16-04-2007 22.53.57

Leggo e rileggo, ma questo I.P. non mi entra... non lo comprendo...
sarò ebete...
attendo lumi...
leggo.gif

Grey Owl 17-04-2007 01.14.22

L'importanza personale non è qualcosa di semplice e ingenuo.
Da un lato, è il nucleo di tutto ciò che in noi ha valore, dall'altro il nucleo di tutto il nostro marciume.
Disfarsi dell'importanza personale richiede un capolavoro di strategia.
I veggenti di tutte le epoche hanno espresso i più alti apprezzamenti per coloro che ci sono riusciti.

Tratto dal libro di Carlos Castaneda "Il Fuoco dal Profondo".


:C:

RedWitch 17-04-2007 15.23.49

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 29821)

........................

Il problema nasce quando ci identifichiamo con la personalità invece che con l'Io. Allora la personalità inizia a dire io usurpando.

L'Io ha potenzialmente tutte le personalità... infatti colui che si evolve abbastanza da disidentificarsi da essa poi diventa in grado di usarle tutte e piacimento (connesso con il discorso di arrabbiarsi a comando), dato che deve cmq usarne una per interfaccciarsi.

Se sono identificato con una personalità finisce che credo che quella e solo quella è la mia. E quindi trasferisco la tutta l'importanza... la serie di caratteristiche di cui è composta, che è una minima parte di quelle possibili, diventa importantissima e la difenderò a spada tratta a scapito di tutte le altre che riterrò sbagliate.
Questo identificarsi con una personalità è togliere all'Io una serie pressochè infinita si possibilità... è limitarlo. Un altro modo di vedere il peccato originale.

Quindi se quando dico "io" penso a delle caratteristiche è in realtà la personalità che pensa "io" e acquisirà importanza a mio discapito. se invece penso a le caratteristiche come a qualcosa di rinunciabile, inizio ad usare le personalità come dei vestiti (e smetterò di andare a teatro in tuta da sub... ovvero essere inadeguato).

discorso assai allargabile...

Torno un attimo indietro, in sostanza, l'importanza personale sarebbe dunque l'importanza che noi attribuiamo alla personalità dominante, quella che crediamo essere la nostra essenza?
Per esempio, se la mia personalità dominante mi porta ad un'estrema sensibilità, mi convincerò che sono sensibilona (ecco l'IP), se sono sicura di me stessa, la mia sicurezza sarà ciò a cui darò importanza e così via..
Se inizierò seriamente a conoscermi, e a vedere che le personalità non sono altro che possibili facce, e riuscirò a farle convergere nella vera essenza, mi renderò conto che posso essere sensibile, ma anche no, che la sicurezza è un lato della medaglia etc...

Se rinuncio a quelle che credo essere le mie caratteristiche.. ecco che perderanno di importanza.. e avrò la possibilità di conoscere anche il resto...

jezebelius 17-04-2007 20.37.57

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 32877)
Torno un attimo indietro, in sostanza, l'importanza personale sarebbe dunque l'importanza che noi attribuiamo alla personalità dominante, quella che crediamo essere la nostra essenza?
...........
Se inizierò seriamente a conoscermi, e a vedere che le personalità non sono altro che possibili facce, e riuscirò a farle convergere nella vera essenza, mi renderò conto che posso essere sensibile, ma anche no, che la sicurezza è un lato della medaglia etc...

Se rinuncio a quelle che credo essere le mie caratteristiche.. ecco che perderanno di importanza.. e avrò la possibilità di conoscere anche il resto...

Dal mio punto di vista non credo che sia errato ciò che dici, solo che si dovrebbe fare un distinguo.
Non credo che siamo noi ad attribuire importanza alla personalità dominante quanto invece è questa che se ne approria, dandoci, per conseguenza, l'illusione che siamo noi ad attribuirle un certo peso identificandoci con essa.
Ad esempio: faccio una cosa per la quale mi sento fiero e di conseguenza mi vedo con altri occhi( esempio che potrebbe anche svilupparsi all'opposto tornando all'autocommiserazione). Ebbene quel " sentirmi fiero" altro non è che quella parte di importanza personale che si è attribuita da se una valenza, in quanto io in quel momento mi sono identificato con tale caratteristica e che, illusoriamente, sento come mia.
In questo caso quindi, ben lontano dall'essenza che invece " racchiude" tutte le caratteristiche, questa in particolare prende il sopravvento sulle altre fin quando non ve ne sarà un'altra più forte tanto da usurpare la mia fierezza.
Non se si capisce.
L' illusione sta, per l'appunto, nel fatto che io non sono conscio che la fierezza " è solo " una parte e pertanto, in quel momento, è questa ultima che mi governa. E' questa insomma che si attribuisce da se un peso. La mia mente invece la farà passare per mia investitura creando un circolo vizioso all'interno del quale continuerò a ripetermi che ho fatto una cosa che gli altri non avrebbero potuto fare etc etc.

griselda 17-04-2007 21.57.27

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 32886)
Dal mio punto di vista non credo che sia errato ciò che dici, solo che si dovrebbe fare un distinguo.
Non credo che siamo noi ad attribuire importanza alla personalità dominante quanto invece è questa che se ne approria, dandoci, per conseguenza, l'illusione che siamo noi ad attribuirle un certo peso identificandoci con essa.
Ad esempio: faccio una cosa per la quale mi sento fiero e di conseguenza mi vedo con altri occhi( esempio che potrebbe anche svilupparsi all'opposto tornando all'autocommiserazione). Ebbene quel " sentirmi fiero" altro non è che quella parte di importanza personale che si è attribuita da se una valenza, in quanto io in quel momento mi sono identificato con tale caratteristica e che, illusoriamente, sento come mia.
In questo caso quindi, ben lontano dall'essenza che invece " racchiude" tutte le caratteristiche, questa in particolare prende il sopravvento sulle altre fin quando non ve ne sarà un'altra più forte tanto da usurpare la mia fierezza.
Non se si capisce.
L' illusione sta, per l'appunto, nel fatto che io non sono conscio che la fierezza " è solo " una parte e pertanto, in quel momento, è questa ultima che mi governa. E' questa insomma che si attribuisce da se un peso. La mia mente invece la farà passare per mia investitura creando un circolo vizioso all'interno del quale continuerò a ripetermi che ho fatto una cosa che gli altri non avrebbero potuto fare etc etc.

Attenzione alla l'I.P.
Il tuo post era chiarissimo!(vero)
La personalità si gonfia.
Non si capiva niente era tutto incorcolato puoi spiegare meglio? Ma cosa hai detto non si capiva bene.
La personalità si sgonfia. O si scalda.
Il giusto atteggiamento dovrebbe essere quello di prendere le distanze da questo sentire anche se rimane nostro, non, facendo finta di non sentire, ma non facendoci condizionare da quanto la nostra I.P. ci sta immettendo come vibrazione-segnale. Dobbiamo imparare a non indentificarci con con queste parti di noi che ci riducono. Pur essendole tutte non ne siamo nessuna?

jezebelius 17-04-2007 22.40.01

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 32889)
Attenzione alla l'I.P.
Il tuo post era chiarissimo!(vero)
La personalità si gonfia.
Non si capiva niente era tutto incorcolato puoi spiegare meglio? Ma cosa hai detto non si capiva bene.
La personalità si sgonfia. O si scalda.
Il giusto atteggiamento dovrebbe essere quello di prendere le distanze da questo sentire anche se rimane nostro, non, facendo finta di non sentire, ma non facendoci condizionare da quanto la nostra I.P. ci sta immettendo come vibrazione-segnale. Dobbiamo imparare a non indentificarci con con queste parti di noi che ci riducono. Pur essendole tutte non ne siamo nessuna?

Beh...da quel che mi pare di vedere, che probabilmente non è tutto, non è che non ne siamo nessuna ma ne siamo " tante" in maniera alternativa, l'una all'altra condizionanti, credendo che ognuna ( ma appunto non lo sappiamo ) sia unica.
Da questo punto di vista dunque siamo elogiati ( ed elogiamo noi stessi ) nell'aver fatto qualcosa( ad esempio quel che abbiamo detto prima...la fierezza...). Il problema è abbandonare quella sensazione sentendola o meglio avvertendola come un campanello d'allarme. Mi sembra che, al contrario, si " cerchi " ( e si adoperano le varie esperienze quotidiane per questo ) un elogio o un'attenzione particolari. Imparare a non identificarci con queste dovrebbe avere come fondamento un'ampia osservazione, ognuno per se, che comunque potrebbe condurre, anche ma non necessariamente e peraltro all'inizio, ad una vera e propria depressione che, secondo me, può considerasi frutto di una mancanza nel momento in cui a questa, all'inizio coperta, si alza il velo di certezza che le avevamo attribuito e che si scopre non essere tale.

Sole 18-04-2007 00.51.21

Riconoscere l'IP equivale a conoscere se stessi, ciò significa che maggiore è la conoscenza di Noi e maggiore è la sua forza.
La forza che applica l'IP su di noi è proporzionale alla conoscenza interiore. Eliminarla è una chimera. Senza non avremmo tensione ne la possibilità di rafforzarci.. è un Ombra di cui infatti non ci si accorge se non si tende verso di lei, volgendo lo sguardo, e dall'ombra non dobbiamo liberarci.

Così se è vero che l'Ego non va eliminato ma conosciuto e poi (magari arrivarci) usato, così l'IP.
Che poi l'importanza personale differisce da quello che conosciamo come Ego?

Faltea 18-04-2007 13.35.31

Ipotizziamo che Pinco prima di agire, sia in grado di riflettere sul modo adatto di re-agire a seconda di come pensa sia meglio comportarsi: con rabbia, con indifferenza, con superiorità, con saccenza, con commiserazione, ecc...
Ipotizziamo anche che riesca in una conversazione a gestire questa riflessione ad ogni botta e risposta..
Pinco agisce a fin di bene e per mantenere il dialogo su un piano costruttivo...
Di conseguenza ogni sbotto di rabbia sarebbe "gestito e voluto da Pinco" ed ogni attimo di debolezza anche.

Questo è riuscire a gestire l'I.P.?

Inoltre se non utilizza nel lessico frasi o parole che contengano "IO sono, IO faccio, IO dico", lascia da parte l'Ego.. Almeno a livello figurativo, ossia fa vedere una proiezione senza Ego.
Ma già il fatto di dirigere la conversazione gestendola, farebbe di Pinco un IO FACCIO... pregno di ego (?) ma non visibile...
La spontaneità fa emergere la parte dominante percui l'ego o l'Importanza Personale (ma differiscono?), mentre la manipolazione potrebbe creare una finzione, una maschera.
Questi esempi mi servono per capire il concetto che state esprimendo, come postato sopra non mi entra...
piango.gif
Mi sento all'asilo che sto cercando di scrivere la A.....:U

martello.: se sono fuori strada icon_mrgr:

stella 18-04-2007 16.52.45

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 32894)
Riconoscere l'IP equivale a conoscere se stessi, ciò significa che maggiore è la conoscenza di Noi e maggiore è la sua forza.
La forza che applica l'IP su di noi è proporzionale alla conoscenza interiore. Eliminarla è una chimera. Senza non avremmo tensione ne la possibilità di rafforzarci.. è un Ombra di cui infatti non ci si accorge se non si tende verso di lei, volgendo lo sguardo, e dall'ombra non dobbiamo liberarci.

Così se è vero che l'Ego non va eliminato ma conosciuto e poi (magari arrivarci) usato, così l'IP.
Che poi l'importanza personale differisce da quello che conosciamo come Ego?

Concordo con quello che dici.
Perchè mai dovremmo eliminare l'importanza personale ??? Equivarrebbe a dire non essere nessuno.... annullarci come individui....
Io però vedo una differenza tra l'importanza personale e l'ego... la prima ci rappresenta col nostro carattere dominante....
l'altro va riconosciuto e dominato....
Ma senza saremmo come canne al vento, senza nessuna resistenza, nessuna volontà...
Casomai dovremmo cercare di eliminare quello che dentro di noi rema contro quello che vorremmo essere....

jezebelius 18-04-2007 20.21.00

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 32897)
Ipotizziamo che Pinco prima di agire, sia in grado di riflettere sul modo adatto di re-agire a seconda di come pensa sia meglio comportarsi: con rabbia, con indifferenza, con superiorità, con saccenza, con commiserazione, ecc...
Ipotizziamo anche che riesca in una conversazione a gestire questa riflessione ad ogni botta e risposta..
Pinco agisce a fin di bene e per mantenere il dialogo su un piano costruttivo...
Di conseguenza ogni sbotto di rabbia sarebbe "gestito e voluto da Pinco" ed ogni attimo di debolezza anche.

Questo è riuscire a gestire l'I.P.?

Inoltre se non utilizza nel lessico frasi o parole che contengano "IO sono, IO faccio, IO dico", lascia da parte l'Ego.. Almeno a livello figurativo, ossia fa vedere una proiezione senza Ego.
Ma già il fatto di dirigere la conversazione gestendola, farebbe di Pinco un IO FACCIO... pregno di ego (?) ma non visibile...
La spontaneità fa emergere la parte dominante percui l'ego o l'Importanza Personale (ma differiscono?), mentre la manipolazione potrebbe creare una finzione, una maschera.
Questi esempi mi servono per capire il concetto che state esprimendo, come postato sopra non mi entra...
piango.gif
Mi sento all'asilo che sto cercando di scrivere la A.....:U

martello.: se sono fuori strada icon_mrgr:

Alla fine come mi ha fatto notare " un Grande Amico "( ecco vediamo come reagisce la sua I.P.icon_mrgr: ) questa Importanza Personale è l'identificazione.
Cosa significa? Significa che se Tizio sa fare qualcosa di speciale ( ad esempio la torta di mele o anche scrivere in un forum), il suo saper fare qualcosa, che probabilmente nessun altro sa fare o sa fare meno rispetto alle sue capacità, lo inorgoglisce - con tutto ciò che ne consegue, ad esempio col passare del tempo si sentirà sempre più " fico" perchè saprà fare una cosa che gli altri non sanno o non riescono a fare - pertanto Tizio si identificherà, cioè diverrà " la stessa cosa", con questo aspetto parziale della sua personalità.
Altro esempio all'inverso. Se mi autocommisero, cosa che abbiamo detto più su nei primi post, lo faccio per attrirare molto probabilmente l'attenzione altrui e per converso perchè " mi reputo importante" perchè mi sento non capito etc etc ( quindi mi sono identificato con questo aspetto della mia personalità ) ossia, anche se non lo so, attribuisco a me stesso una grande importanza. Ciò potrebbe accadere perchè gli altri non mi considerano all'interno di un discorso ad esempio ; insomma mi piango addosso . Dunque cosa potrei fare? Cercherò, come in un circolo vizioso , mille scuse per dire o far notare, a chi non mi considera quanto vorrei, che ho delle qualità particolari - che io vedo mentre gli altri non se ne sono accorti - per cui non vedendo il motivo per il quale non mi si debba considerare inizierò a fare i capricci per esserlo. Anche questa insomma è Importanza Personale.
Che significa saper gestire l'Importanza Personale?
Significa non eliminarla, assolutamente no anche perchè questo mi pare che sia utopistico nonchè illusorio, ma invece " sfruttarla " ovvero sia rendersi conto, guardandola in faccia con un'attenta osservazione, che quella parte della nostra personalità in un dato momento che sta prendendo il sopravvento non siamo noi e, da questo, fare in modo che la frizione che si sviluppa da questa presa di coscienza ci fornisca quello di cui abbiamo bisogno.
Se ho toppato ditemi...vorrà dire che sgonfierò la mia Importanza Personale...icon_mrgr:

Ray 18-04-2007 21.42.01

La caratteristica principale dell'IP è attribuire importanza illusoria alle cose che non ne hanno e, in principal modo, appunto alla personalità. Quindi concordo con Jez quando la assimila all'identificazione. E' proprio identificandomi con la personalità (insieme di meccanismo più o meno funzionali, cmq funzioni) che conferisco ad essa l'importanza che dovrei invece dare all'Essere... nella metafora del vestito è scambiare il vestito con colui che lo indossa.

La sua origine è forse proprio questa: l'equivoco su chi ci sembra di essere. Poi questo vestito insiste per non voler mai essere cambiato e, per ottenere ciò, ci racconta che è perfetto per ogni occasione (e se non lo è allora è la situazione a non andare bene, mica lui), che non necessita si essere pulito o migliorato e così via. E' chiaro che rema contro l'autoconoscenza.

L'IP non va eliminata, va semplicemente ignorata...

Lion 18-04-2007 22.57.14

Alla fine l'I.P. ci limita in quella che noi conideriamo personalità?
Ma di base secondo me ognuno di noi ha tutto dentro di lui.. e ne è anche consapevole. Nel senso che se uno sa essere simpatico può tranquillamente non esserlo e diventare antipatico.. e così con tutto, dall'essere egocentrici o no.
Alla fine è quello che fa l'attore, si immedesima completamente nella parte e riesce ad essere quello che il suo personaggio è.. ma viene anche da pensare che se riesce veramente bene ad interpretare qualcuno che poi magari si discosta di molto da quello che lui è nella vita di tutti i giorni, come fa ad immedesimarsi così bene? Vuol dire che il lui c'è anche quel lato, e così un pò con tutte le varie caratteritiche.

Grey Owl 18-04-2007 23.36.52

Citazione:

Originalmente inviato da Lion (Messaggio 32907)
Ma di base secondo me ognuno di noi ha tutto dentro di lui.. e ne è anche consapevole. Nel senso che se uno sa essere simpatico può tranquillamente non esserlo e diventare antipatico.. e così con tutto, dall'essere egocentrici o no.

Non condivido quello che dici... in genere non si è consapevoli... si reagisce a stimoli esterni in maniera inconsapevole... si cambia vestito o personaggio a seconda di stimoli in modo inconsapevole e meccanico.

Citazione:

Originalmente inviato da Lion (Messaggio 32907)
Alla fine è quello che fa l'attore, si immedesima completamente nella parte e riesce ad essere quello che il suo personaggio è.. ma viene anche da pensare che se riesce veramente bene ad interpretare qualcuno che poi magari si discosta di molto da quello che lui è nella vita di tutti i giorni, come fa ad immedesimarsi così bene? Vuol dire che il lui c'è anche quel lato, e così un pò con tutte le varie caratteritiche.

Nel tuo esempio parli di attore... penso che non siamo consapevoli dell'arte della recitazione... viviamo di maschere che senza renderci conto cambiamo di volta in volta a seconda della reazione inconsapevole che ci genera un'evento...

Quanto si è consapevoli della parte che si recita?... credere di essere consapevoli di recitare una parte è I.P.

:C:

RedWitch 18-04-2007 23.38.51

Citazione:

Originalmente inviato da Lion (Messaggio 32907)
Ma di base secondo me ognuno di noi ha tutto dentro di lui.. e ne è anche consapevole. Nel senso che se uno sa essere simpatico può tranquillamente non esserlo e diventare antipatico.. e così con tutto, dall'essere egocentrici o no.

Non sono d'accordo su questo. In linea teorica, posso anche sapere di avere tutto potenzialmente, ma da lì a saperlo veramente (comprenderlo), a mio parere ne corre.. altrimenti ci conosceremmo molto bene; l'attore cambia vestito e si trasforma a suo piacimento, ma quella non è la sua vita vera.. è finzione... così cambia vestiti, ma se per esempio si cala nel ruolo del malvagio lo interpreta alla perfezione ...ma nella vita di ogni giorno ammetterebbe di esserlo?o continuerebbe a portare il vestito del "buono"?

Cambiare vestito volontariamente significa conoscersi.. e probabilmente, ignorare la propria IP
:H

ps:ho postato senza avere ancora letto il post di Grey

Lion 19-04-2007 10.11.31

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 32908)
Non condivido quello che dici... in genere non si è consapevoli... si reagisce a stimoli esterni in maniera inconsapevole... si cambia vestito o personaggio a seconda di stimoli in modo inconsapevole e meccanico.

Nel tuo esempio parli di attore... penso che non siamo consapevoli dell'arte della recitazione... viviamo di maschere che senza renderci conto cambiamo di volta in volta a seconda della reazione inconsapevole che ci genera un'evento...

Quanto si è consapevoli della parte che si recita?... credere di essere consapevoli di recitare una parte è I.P.

:C:


Ma scusa perchè non si è consapevoli? (non parlo per tutti eh..) Ma se una persona ad esempio comincia a comportarsi male con me, non posso scegliere se arrabbiarmi o no? Se non posso scegliere cosa sono? E' vero come dici tu che molte persone agiscono in maniera meccanica, dicendo io sono così, sono fatto così, e cose del genere, ma secondo me già rendersi conto di poter fare una scelta è un inizio di autoconoscenza..

Lion 19-04-2007 10.19.07

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 32909)
Non sono d'accordo su questo. In linea teorica, posso anche sapere di avere tutto potenzialmente, ma da lì a saperlo veramente (comprenderlo), a mio parere ne corre.. altrimenti ci conosceremmo molto bene; l'attore cambia vestito e si trasforma a suo piacimento, ma quella non è la sua vita vera.. è finzione... così cambia vestiti, ma se per esempio si cala nel ruolo del malvagio lo interpreta alla perfezione ...ma nella vita di ogni giorno ammetterebbe di esserlo?o continuerebbe a portare il vestito del "buono"?

Cambiare vestito volontariamente significa conoscersi.. e probabilmente, ignorare la propria IP
:H

Secondo me però che l'attore voglia ammettere o no, sa benissimo che quel lato fa parte di lui, altrimenti come potrebbe interpretarlo così bene? Poi è vero come dici che nella vita porterà il vestito del "buono", ma penso che in fondo in fondo sappia che c'è anche il "cattivo". Come alla fine in ogni uomo c'è del buono e del cattivo.. poi appunto con la personalità si esterna solo certi lati della medaglia, ma dev'esserci per forza il suo opposto.

Grey Owl 19-04-2007 10.48.42

Citazione:

Originalmente inviato da Lion (Messaggio 32916)
Ma scusa perchè non si è consapevoli? (non parlo per tutti eh..) Ma se una persona ad esempio comincia a comportarsi male con me, non posso scegliere se arrabbiarmi o no? Se non posso scegliere cosa sono? E' vero come dici tu che molte persone agiscono in maniera meccanica, dicendo io sono così, sono fatto così, e cose del genere, ma secondo me già rendersi conto di poter fare una scelta è un inizio di autoconoscenza..

Si Lion... ti dico come la penso...
Non puoi scegliere per il semplice fatto che non hai scelta... non abbiamo scelta... semplicemente tutto accade... non siamo in grado di scegliere.
In questo stato di sonnambulismo si vive un sogno in piedi... nel tuo esempio parli di una persona che si comporta male... il fatto che giudichi quella persona in uno stato di sonno (e quindi in maniera soggettiva) e' quello che intendo per "le cose accadono"... non siamo in grado di vedere per il semplice fatto che non ci conosciamo... non abbiamo ricordo di noi... dormiamo in definitiva.

Per sapere cosa siamo... bisogna "semplicemente" osservarci... l'ho virgolettato perche' pare essere la cosa piu' semplice da farsi... ma non e' cosi'.

fiori.gif

Lion 19-04-2007 10.59.59

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 32919)
Si Lion... ti dico come la penso...
Non puoi scegliere per il semplice fatto che non hai scelta... non abbiamo scelta... semplicemente tutto accade... non siamo in grado di scegliere.


Sul fatto che tutto accade sono pienamente d'accordo, che se vogliamo possiamo anche chiamarle martellate come si diceva nella discussione della spada e della mente, però appunto posso scegliere in che verso mettermi e quindi prendere la martellata in un modo o in un altro.. Quindi nel momento in cui arriva la martellata posso scegliere, la martellata la prenderò per forza di cose, ma o in un modo o in un altro.. Era questo quello che intendevo fiori.gif


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