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filoumenanike 23-12-2009 02.07.46

Vi ricordate la famosa tabula rasa, sulla quale si sarebbe incisa la personalità dell'individuo, a seconda degli avvenimenti e le esperienze subite?
Sono completamente fuori tiro se penso che il carattere dell'individuo si possa formare come un'incisione su una tabula rasa? è vero anche che in parte siamo frutto del bagaglio genetico ma l'incisione gioca un ruolo molto importante nella formazione di ciò che tentiamo di definire carattere, personalità!

Ray 23-12-2009 02.22.37

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 78671)
Vi ricordate la famosa tabula rasa, sulla quale si sarebbe incisa la personalità dell'individuo, a seconda degli avvenimenti e le esperienze subite?
Sono completamente fuori tiro se penso che il carattere dell'individuo si possa formare come un'incisione su una tabula rasa? è vero anche che in parte siamo frutto del bagaglio genetico ma l'incisione gioca un ruolo molto importante nella formazione di ciò che tentiamo di definire carattere, personalità!

Tabula rasa o meno poco conta a mio avviso. Se anche siamo tabula rasa e il carattere è formato da solchi, a maggior ragione posso produrre altri solchi, e se scavo abbastanza diventano sufficientemente profondi da restare. E la mappa generale cambia.

Se invece nasciamo con dei solchi già pronti anche.

Uno 23-12-2009 10.30.06

Sapete cosa è interessante del concetto di tabula rasa?
Si dice far tabula rasa (lasciamo perdere la tavoletta romana adesso) quando esistono già dei graffiti, dei solchi, delle informazioni e si cancellano.
Come le cancelliamo? O riempiamo i solchi o raspiamo tutto il contorno.
Ecco che viene fuori la giusta posizione di Cento e dei cambiamento-scettici.
Se il metodo è cercare di chiudere i solchi da soli non si può fare assolutamente, si tenta ma nel frattempo si scavano altri solchi etc...
Questo è il metodo che si cerca di usare praticamente sempre e da soli e i risultati sono scarsi se non nulli.
Se invece il metodo è "grattare", radere, rasare il resto del materiale della tabula, cioè facendo altre esperienze (per esempio) che compensano i solchi ecco che con buona volontà è possibile anche da soli cambiare, sebbene come detto sopra l'input sempre arriva quando si incontra una forza che ci evidenzia qualcosa migliorabile (o peggiorabile ma più appetibile).
Sugli aerei si sono posti il problema di come insonorizzarli al meglio per rendere i viaggi più confortevoli. Eliminare il rumore non era possibile se non entro un certo limite quindi hanno studiato che con l'emissione di frequenze di suono complementari il rumore se non si annulla del tutto si attutisce molto, in sostanza hanno fatto una tabla rasa con il suono.

Concordo in parte con Cento, non dovremmo assolutamente cercare di cambiare il carattere degli altri, quello è compito loro se ritengono che gli sia utile, se riescano a vederne le implicazioni etc....
Noi possiamo/dobbiamo solo evidenziare ciò che vediamo se è il caso e cosa più importante preoccuparci del nostro carattere.
Qui dissento da Cento, il nostro carattere se non è e non sarà mai perfetto ma sempre perfettibile, perchè non dovrebbe essere toccato?
Sarebbe equivalente a vegetare, a nascere con una essenza e non cercare di arricchirla, cosa che purtroppo con tristezza possiamo notare sulla maggior parte della maggior parte delle vite.

Luce 23-12-2009 19.40.31

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78673)
Se invece il metodo è "grattare", radere, rasare il resto del materiale della tabula, cioè facendo altre esperienze (per esempio) che compensano i solchi ecco che con buona volontà è possibile anche da soli cambiare, sebbene come detto sopra l'input sempre arriva quando si incontra una forza che ci evidenzia qualcosa migliorabile (o peggiorabile ma più appetibile).

Faccio un esempio per vedere se ho capito..

Mettiamo che una persona ha sviluppato la pigrizia,inizia a vedere in se questa cosa che non le piace e vuole cambiarla,crede di poterlo fare e si impegna per compensare quella manifestazione.

Praticamente se prima si svegliava alle 11,00 ora si sforza di alzarsi alle 8,00,se prima rimandava a domani una questione,ora si sforza di farlo oggi,insomma inizia a cambiare delle cose che con costanza,la porterà ad essere comunque la stessa,ma avrà integrato delle esperienze nuove,volute..che la rendono diversa..come percorrere altre strade,anzicchè imboccare sempre la solita.

Ci sono un pochino?

:C:

nikelise 23-12-2009 20.20.18

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78673)
Sapete cosa è interessante del concetto di tabula rasa?
Si dice far tabula rasa (lasciamo perdere la tavoletta romana adesso) quando esistono già dei graffiti, dei solchi, delle informazioni e si cancellano.
Come le cancelliamo? O riempiamo i solchi o raspiamo tutto il contorno.
Ecco che viene fuori la giusta posizione di Cento e dei cambiamento-scettici.
Se il metodo è cercare di chiudere i solchi da soli non si può fare assolutamente, si tenta ma nel frattempo si scavano altri solchi etc...
Questo è il metodo che si cerca di usare praticamente sempre e da soli e i risultati sono scarsi se non nulli.
Se invece il metodo è "grattare", radere, rasare il resto del materiale della tabula, cioè facendo altre esperienze (per esempio) che compensano i solchi ecco che con buona volontà è possibile anche da soli cambiare, sebbene come detto sopra l'input sempre arriva quando si incontra una forza che ci evidenzia qualcosa migliorabile (o peggiorabile ma più appetibile).
Sugli aerei si sono posti il problema di come insonorizzarli al meglio per rendere i viaggi più confortevoli. Eliminare il rumore non era possibile se non entro un certo limite quindi hanno studiato che con l'emissione di frequenze di suono complementari il rumore se non si annulla del tutto si attutisce molto, in sostanza hanno fatto una tabla rasa con il suono.

Concordo in parte con Cento, non dovremmo assolutamente cercare di cambiare il carattere degli altri, quello è compito loro se ritengono che gli sia utile, se riescano a vederne le implicazioni etc....
Noi possiamo/dobbiamo solo evidenziare ciò che vediamo se è il caso e cosa più importante preoccuparci del nostro carattere.
Qui dissento da Cento, il nostro carattere se non è e non sarà mai perfetto ma sempre perfettibile, perchè non dovrebbe essere toccato?
Sarebbe equivalente a vegetare, a nascere con una essenza e non cercare di arricchirla, cosa che purtroppo con tristezza possiamo notare sulla maggior parte della maggior parte delle vite.

Nella metafora poi ci sta che eliminando i solchi la materia/tabula si assottigli , diventi piu' leggera con le tutte le implicazioni che questo comporta dal punto di vista esoterico .

filoumenanike 24-12-2009 01.50.42

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78673)
... il nostro carattere se non è e non sarà mai perfetto ma sempre perfettibile, perchè non dovrebbe essere toccato?
Sarebbe equivalente a vegetare, a nascere con una essenza e non cercare di arricchirla, cosa che purtroppo con tristezza possiamo notare sulla maggior parte della maggior parte delle vite.

Se ho ben capito, dovremmo avere la volontà di migliorarci attraverso un imput che può venire da noi come dall'esterno, che comunque ci spinge ad essere migliori o diversi.
Ma quando si dice che un evento, positivo o negativo che sia, ha cambiato il carattere di una persona...in questo caso noi non ci mettiamo niente di nostro, subiamo l'evento con le sue conseguenze, tanto da diventare di carattere diverso!
Ne deduco che i solchi incisi a volte possono essere senza ritorno, come quando si unisce il caffè con il latte, dal miscuglio ottenuto non si potrà più tornare indietro e dunque anche nel carattere ci sono episodi della vita che lo condizionano con un solco incolmabile, con un segno indelebile.
Il vecchio non sarà mai la stessa persona di quando era giovane, il suo carattere è il frutto di mille solchi che lo rendono più saggio o più cinico o più remissivo, a seconda di come le sue esperienze lo avranno solcato o graffiato, per sempre!

Uno 24-12-2009 12.25.33

No Filo, l'input è sempre esterno anche quando lo prendiamo e riflettiamo interiormente, a noi sta accoglierlo o meno.
Nell'accogliere o meno una cosa, o in parte, esercitiamo il libero arbitrio.
Se ti guardi intorno e vedi una classica persona detta e che si autodefinisce sfigata, osservandola impari molte cose.
Questa persona andrà a sbattere la testa più volte, incidenti di percorso etc... poi a volte "magicamente" cambia tutto.
Un incidente di percorso è l'input estremo, la classica goccia che fa traboccare il vaso che ti costringe a fermarti e a pensare anche se fosse un decimo di secondo. Poi passata "l'emergenza" può rimanere in te il sapore della cosa o puoi decidere di dimenticare perchè ancora non sei pronta al cambiamento. Goccia dopo goccia prima o poi arriverai ad altro incidente di percorso.
A volte queste dinamiche non sono osservabili, sono osservabili solo nel cosiddetto sfigato, perchè 10 gocce entrano e magari in qualche modo riusciamo a scaricarne 5, 6, 7... quindi si allungano i tempi per arrivare a quella che fa traboccare il vaso.
C'è chi riesce a rimanere pressochè in equilibrio, quindi dal di fuori si vede che ha una vita serena e tranquilla, ma per far questo deve lavorare da solo senza aspettare che trabocchi il vaso.

Non è vero che anche ad una certa età non si può tornare quello che si era a 20 anni. Certo le esperienze rimangono, ma quello che conta torni è lo spirito e soprattutto la pulizia dell'animo.
Se in una tazza c'è caffè e latte, ci versi qualche altra cosa (acqua, tutto latte, tutto caffè) finchè pian piano il contenuto cambia.
Non è semplice, finchè se ne parla in via teorica è un discorso.... metterlo in pratica necessita di molta volontà.

Luce 26-12-2009 13.56.09

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78702)
Se in una tazza c'è caffè e latte, ci versi qualche altra cosa (acqua, tutto latte, tutto caffè) finchè pian piano il contenuto cambia.
Non è semplice, finchè se ne parla in via teorica è un discorso.... metterlo in pratica necessita di molta volontà.

Effettivamente la pratica è un'altrissima cosa :@@

Questo passaggio che ho citato mi fa pensare anche al "non fare"di cui parla Castaneda,vale a dire per come l'ho interpretato,smettere di agire nei soliti modi,cercando di osservare se stessi e fermando i pensieri in modo da cercare di vedere la realtà per quella che è,non allacciandola al nostro mondo soggettivo (esperienze ed impressioni già vissute) e quindi limitato.

E' vero,provando ho visto ch è necessaria molta volontà,energia..mi sa infatti che personalmente cerco di saltare alcuni passaggi,senza i quali diventa lunghissimo e forse impossibile riuscire a veicolare il proprio volere ora.

Spero di non andare fuori thread..ma un modo per accumulare energia da investire nel cambamento di se stessi è la Ricapitolazione..inzomma..se non si recupera dove possibile,hai voglia a parlarne,praticamente si resta gli stessi con l'illusione che qualcosa si muove,solo perchè si capisce di più in teoria?


Poi torno sullo sfigato,discorso che nelle dinamiche mi dice qualcosa icon_mrgr:

luke 30-12-2009 19.21.02

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 78702)
No Filo, l'input è sempre esterno anche quando lo prendiamo e riflettiamo interiormente, a noi sta accoglierlo o meno.
Nell'accogliere o meno una cosa, o in parte, esercitiamo il libero arbitrio.
Se ti guardi intorno e vedi una classica persona detta e che si autodefinisce sfigata, osservandola impari molte cose.
Questa persona andrà a sbattere la testa più volte, incidenti di percorso etc... poi a volte "magicamente" cambia tutto.
Un incidente di percorso è l'input estremo, la classica goccia che fa traboccare il vaso che ti costringe a fermarti e a pensare anche se fosse un decimo di secondo. Poi passata "l'emergenza" può rimanere in te il sapore della cosa o puoi decidere di dimenticare perchè ancora non sei pronta al cambiamento. Goccia dopo goccia prima o poi arriverai ad altro incidente di percorso.
A volte queste dinamiche non sono osservabili, sono osservabili solo nel cosiddetto sfigato, perchè 10 gocce entrano e magari in qualche modo riusciamo a scaricarne 5, 6, 7... quindi si allungano i tempi per arrivare a quella che fa traboccare il vaso.
C'è chi riesce a rimanere pressochè in equilibrio, quindi dal di fuori si vede che ha una vita serena e tranquilla, ma per far questo deve lavorare da solo senza aspettare che trabocchi il vaso.

E potrebbe accadere che ci sia un parte di noi che dimentica ed una che sotto sotto invece cerca nel suo piccolo di lavorare sui vari incidenti di percorso?
Magari all'inizio la parte che dimentica è molto più forte poi col tempo , l'impegno ed il susseguirsi di incidenti di percorso sempre più forti le cose si riequilibrano fino ad arrivare al capovolgimento che fa cambiare magicamente le cose, grazie al fatto che c'è una parte che comunque lavora da anni, magari con risultati non manifesti, e che ad un certo punto, traboccato definitivamente il vaso, ti permette quasi di partire in quarta.


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