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atomico 08-03-2010 16.15.19

Percezione e coscienza
 
Vi espongo in questa discussione ciò che afferma una scienziati ancora sconosciuto al grande pubblico.

In pratica se ci atteniamo a una procedimento scientifico altamente restrittivo e rigoroso, arriviamo a concludere che la realtà è costituita solo da coscienza e percezione.

In quest'ottica non esisterebbero le cose, intese come oggetti materiali.
Vediamo come si arriva a questa conclusione.

Per prima cosa bisogna interdere per coscienza la capacità di dare senso in se stesse alle percezione. In pratica la coscienza è ciò che ci acconpagna le nostre percezioni dandoci la consapevolezza di stare percependo qualcosa di esistente.

La coscienza così definita è confermata dalla nostra esperienza, e quindi fa tatti osserbabili e ripetibili, e si connota quindi come qualcosa di esistente e innegabile.

Le percezioni sono invece il contenuto delle cos edi cui siamo coscienti. Ad esempio il colore rosso e quello blu, sono due entità di cui possiamo essere coscienti, ma hanno un differente contenuto informativo, nel preciso senso che li identifichiamo come entità distinte tra loro.

Le percezioni nascono dalla mente (anche se questo assunto è superfluo agli scopi della presente discussione), in quanto ad esempio il colore rosso non viene ne dalle onde elettromagnetiche che impattano sul nostro occhio, ne nell'impulso nervoso che si produce a seguito di tale stimolazione e che giunge nella parte del cervello dedicata alla percezione visiva.
Il rosso è la risposta della mente a quel particolare impulso nervoso (l'impulso nervoso del colore rosso è identico a quello del colore blu, e a tutti gli altri impulsi nervosi dei sensi, quindi non è nell'impulso in se la proprietà di essere rosso).

Anche l'esistenza delle percezioni la possiamo ocnfermare in base alla nsotra esperienza, e quindi può essere ritenuta un fatto innegabile.

Ora applichiamo il rasoio di Accoma, il quale dice che la spiegazione di un fenomeno tende a essere corretta quando poggia sul minor numero possibile di assunti.

Se non facciamo altre assunzioni, arriviamo alla conclusione che esistono solo percezioni e coscienze, e non oggetti esterni alla nostra mente.
Infatti tutto ciò che sappiamo del mondo lo apprendiamo solo attraverso percezioni, e non non sappiamo neppure che senso potrebbe avere l'esistenza di un qualcosa che non sia percezione o coscienza.

N.B.
Procedendo in questa ottica non si è obbligati a ipotizzare che esista una mente che dirige tutto facendo in modo che i nostri singoli punti di osservazione siano compatibili tra loro, come se effettivamente esistensse un'unica realtà esterna a tutti noi.
Infatti anche l'esistenza di punti di vista differenti dal nostro richiede delle assunzioni non necessari (anche se utili per una più completa comprensione del tutto). Detto altrimenti, potremmo esisrtere solo noi, e nessun altro che osserva la realtà da altri punti di vista.

Uno 08-03-2010 16.59.05

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81605)
Ora applichiamo il rasoio di Accoma

Ti rispondo con calma quando ho un minuto, volevo solo dire una cosa, probabilmente hai fatto un errore di digitazione ed intendevi il rasoio di Occam o Ockham. Non è per riprenderti, ho già visto che nella fretta ogni tanto inverti le lettere o ne mangi, una sorta di dislessia grafica. Ho precisato solo perchè chi legge possa capire di cosa parli ed eventualmente cercare riferimenti :)

Torno appena riesco :)

atomico 08-03-2010 18.14.59

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81610)
Ti rispondo con calma quando ho un minuto, volevo solo dire una cosa, probabilmente hai fatto un errore di digitazione ed intendevi il rasoio di Occam o Ockham. Non è per riprenderti, ho già visto che nella fretta ogni tanto inverti le lettere o ne mangi, una sorta di dislessia grafica. Ho precisato solo perchè chi legge possa capire di cosa parli ed eventualmente cercare riferimenti :)

Torno appena riesco :)

Hai fatto più che bene a segnalarmi il misfatto.
Risulta quindi evidente che non ho riletto quanto ho scritto,

'ayn soph 08-03-2010 18.53.06

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81605)
Se non facciamo altre assunzioni, arriviamo alla conclusione che esistono solo percezioni e coscienze, e non oggetti esterni alla nostra mente.

L'ho letto soltanto una volta (grazie Uno della correzione, mi stavo chiedendo cosa fosse la legge di Ac_comaicon_mrgr: )
cmq a parte le virgole vorrei sapere cosa significa in soldoni questo periodo dato che non riesco appunto con la mente (con altro si icon_mrgr: ) a farmi una idea di come si incastrino mente-percezioni e coscienze. Grazie :C:

atomico 08-03-2010 21.52.44

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81623)
L'ho letto soltanto una volta (grazie Uno della correzione, mi stavo chiedendo cosa fosse la legge di Ac_comaicon_mrgr: )
cmq a parte le virgole vorrei sapere cosa significa in soldoni questo periodo dato che non riesco appunto con la mente (con altro si icon_mrgr: ) a farmi una idea di come si incastrino mente-percezioni e coscienze. Grazie :C:

Tu ora che stai leggendo la mia risposta, probabilmente ipotizzi che questa risposta esiste veramente, che lo schermo su cui la leggi esiste veramente.
Ma come puoi esserne sicuro?
Quello che sai è che vedi la mia risposta, vedi lo schermo, puoi pure toccarlo, ma sono solo tue percezioni.
Per affermare che quello schermo esiste, devi fare un'assunzione, ovvero un'ipotesi.
In altre parole devi ipotizzare che esista davvero qualcosa all'esterno della tua mente, e che quindi c'è qualcosa che possa esistere in un modo a te sconosciuto (perchè noi sperimentiamo l'esistenza solo attraverso percezioni e coscienza).

Detto in soldoni, per chi conosce Kant, lui sostiene che le cose in se sono inconoscibili, in questa tesi che ho riportato e che condivido, viene affermato che la cosa in se non solo potrebbero non esistere, ma che di fatto seguendo un approccio rigorosamente scientifico siamo tenuti proprio a considerare come inesistenti.
Perchè di fatto non abbiamo la più pallida idea di cosa possa voler dire esistere al di fuori dell'essere una percezione o una consapevolezza. E quindi una ipotesi in tal senso oltre a non essere necessaria sarebbe un grande balzo del vuoto.

'ayn soph 08-03-2010 22.30.28

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81628)
Tu ora che stai leggendo la mia risposta, probabilmente ipotizzi che questa risposta esiste veramente, che lo schermo su cui la leggi esiste veramente.
Ma come puoi esserne sicuro?
Quello che sai è che vedi la mia risposta, vedi lo schermo, puoi pure toccarlo, ma sono solo tue percezioni.
Per affermare che quello schermo esiste, devi fare un'assunzione, ovvero un'ipotesi.
In altre parole devi ipotizzare che esista davvero qualcosa all'esterno della tua mente, e che quindi c'è qualcosa che possa esistere in un modo a te sconosciuto (perchè noi sperimentiamo l'esistenza solo attraverso percezioni e coscienza).

Detto in soldoni, per chi conosce Kant, lui sostiene che le cose in se sono inconoscibili, in questa tesi che ho riportato e che condivido, viene affermato che la cosa in se non solo potrebbero non esistere, ma che di fatto seguendo un approccio rigorosamente scientifico siamo tenuti proprio a considerare come inesistenti.
Perchè di fatto non abbiamo la più pallida idea di cosa possa voler dire esistere al di fuori dell'essere una percezione o una consapevolezza. E quindi una ipotesi in tal senso oltre a non essere necessaria sarebbe un grande balzo del vuoto.

Grazie della spiegazione e ci penserò poi mi farò vivo, intanto una cosa mi balza alla mente, ma quella Cosa che tu chiami "essere" a cosa è riconducibile? Chi ce lo impedisce di pensare (parafrasando Kant e anche te) che l'essere e tutto il resto non sia pura illusione?

Edit: e che quello che stiamo facendo ma non soltanto anche tutti questi mezzi per sondare la realtà siano già passati e ora non ci fosse proprio nessuno se non il vuoto?

atomico 08-03-2010 22.43.15

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81629)
Grazie della spiegazione e ci penserò poi mi farò vivo, intanto una cosa mi balza alla mente, ma quella Cosa che tu chiami "essere" a cosa è riconducibile? Chi ce lo impedisce di pensare (parafrasando Kant e anche te) che l'essere e tutto il resto non sia pura illusione?

Edit: e che quello che stiamo facendo ma non soltanto anche tutti questi mezzi per sondare la realtà siano già passati e ora non ci fosse proprio nessuno se non il vuoto?

Il mio approccio è puramente scientifico.
E in quest'ottica non è corretto parlare di illusione.
Cioè se io ho un tavolo davanti, posso pensare che sia un'illusione o un camaleonte ben travestito, o qualsiasi altra cosa assurda.
Ma se non mi pongo un limite allora potrò sempre dire tutto e il contrario di tutto, e ogni cosa perderebbe di significato.
In pratica siamo costretti a considerare come VERA (e non illusoria) perlomeno l'evidenza dei nostri sensi, e dobbiamo solo limitarci a interpretare tale evidenza nel modo migliore possibile.

In questo senso siamo costretti a considerare che perlomeno esistiamo noi, come un IO verso cui convergono percezioni e coscienza.
E l'unica esistenza che conosciamo è l'esistenza di cui ci rendono partecipi percezioni e coscienza.

'ayn soph 08-03-2010 22.56.05

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81631)
Il mio approccio è puramente scientifico.
E in quest'ottica non è corretto parlare di illusione.
Cioè se io ho un tavolo davanti, posso pensare che sia un'illusione o un camaleonte ben travestito, o qualsiasi altra cosa assurda.
Ma se non mi pongo un limite allora potrò sempre dire tutto e il contrario di tutto, e ogni cosa perderebbe di significato.
In pratica siamo costretti a considerare come VERA (e non illusoria) perlomeno l'evidenza dei nostri sensi, e dobbiamo solo limitarci a interpretare tale evidenza nel modo migliore possibile.

In questo senso siamo costretti a considerare che perlomeno esistiamo noi, come un IO verso cui convergono percezioni e coscienza.
E l'unica esistenza che conosciamo è l'esistenza di cui ci rendono partecipi percezioni e coscienza.

Ora non voglio parlare in termini che non sarebbero compresi a pieno e facciamo finta che io sia a digiuno di coscienza, mente e percezione.
Allora innanzi tutto abbiamo un corpo, che vediamo che manifesta (per ora) 5 possibili interfacce etere-materia (non facciamo caso a termini ripeto, lo faccio tanto per approcciare). Perchè etere-materia? dato che non sappiamo spiegare ad oggi come il nostro corpo possa vivere con pochissime sostanze nutritive e il cuore pompare per 70/80 anni di fila senza mai fermarsi (tranne eccezioni). C'è di più, si conoscono anche esperienze fatte di digiuno dove un corpo di 80/90 Kg di un uomo non si sa da dove attinga il nutrimento. Insomma qualcosa che manda energia ci deve essere. Allora questa energia o etere si interfaccia con una struttura più densa e percepisce (l'ho usato ora) qualcosa che decodificato viene scomposto e rielaborato e il messaggio passa, è formato.
Per ora mi fermo.:C:

atomico 08-03-2010 23.13.49

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81633)
Allora innanzi tutto abbiamo un corpo, che vediamo che manifesta (per ora)

Non ho ben compreso questo tuo intervento, però rimanendo nell'ambito del discorso che ho presentato, ti dico che non è affatto sicuro che abbiamo un corpo, se noi facciano nostro un approccio scientifico molto spinto.

Quello che possiamo dire è che abbiamo la percezione di avere un corpo, e siamo consapevoli di quella percezione.
Ripeto, esistono solo percezione e consapevolezza se applichiamo il rasoio di Occam nella maniera più restrittiva possibile.

'ayn soph 08-03-2010 23.29.29

era così: che vediamo e che manifesta.
ma se si nega anche questa evidenza di cosa staremmo a parlare, non dovremmo neppure parlare tanto non esiste nulla.
Per me conviene lasciar perdere rasoi forse è meglio lasciarsi crescere la barba, tanto mica si vede

Ray 09-03-2010 00.11.41

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81605)
In quest'ottica non esisterebbero le cose, intese come oggetti materiali.

Beh, ma questo si contraddice con quello che dici dopo. In base a questo approccio non possiamo dire che le cose esistono ma neanche che non esistono. Potrebbero ben esistere e potrebbero pure essere proprio come noi le percepiamo.

Se usi il rasoio devi pur spiegare le percezioni. Date le percezioni qualcosa deve averle prodotte. Quindi esistono degli oggetti, qualunque siano le loro caratteristiche (esterni o interni, materiali o no ecc.ecc.)... ossia esiste una causa delle percezioni.
Intendi che questa causa è inconoscibile?

atomico 09-03-2010 00.50.23

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81643)
Beh, ma questo si contraddice con quello che dici dopo. In base a questo approccio non possiamo dire che le cose esistono ma neanche che non esistono. Potrebbero ben esistere e potrebbero pure essere proprio come noi le percepiamo.

Non ti seguo.
Io dico che l'esistenza delle percezioni e della coscienza ci viene direttamente dalla nostra esperienza.
In questi termini non possiamo dire che non esistono le percezioni e non esiste la coscienza perchè la sperimentiamo continuamente.


Citazione:

Se usi il rasoio devi pur spiegare le percezioni. Date le percezioni qualcosa deve averle prodotte. Quindi esistono degli oggetti, qualunque siano le loro caratteristiche (esterni o interni, materiali o no ecc.ecc.)... ossia esiste una causa delle percezioni.
Intendi che questa causa è inconoscibile?
La casualità introduce a una catena infinita di cause e ed effetti.
Cioè se io dico che le percezioni sono effetti causati dal contatto degli oggetti con gli strumenti dei miei sensi, poi c'è il problema di identificare quale sia la causa di quegli oggetti, e così ricorsivamente all'infinito.
Quindi o si trova un modo per porre fine a questa catena infinita di cause ed effetti, o si prende atto che ciò è impossibile, e allora tanto vale fermarci subito a qualcosa che perlomeno siamo sicuri che esista, come le percezioni e la coscienza.

'ayn soph 09-03-2010 01.01.58

Non voglio fare il III incomodo ma la frase non si capisce, percezioni e coscienza esistono e la materia o insomma quello che sentiamo attraverso i sensi no.
A parte la discordanza evidente che neanche ripeto ma allora il problema che si pone con le Cose (visibile, udibili..) non si porrebbe poi per la percezione e per la coscienza? Donde derivano?

atomico 09-03-2010 01.15.01

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81651)
Non voglio fare il III incomodo ma la frase non si capisce, percezioni e coscienza esistono e la materia o insomma quello che sentiamo attraverso i sensi no.
A a la discordanza evidente che neanche ripeto ma allora il problema che si pone con le Cose (visibile, udibili..) non si porrebbe poi per la percezione e per al coscienza? Donde derivano?


Ci deve essere un equivoco tra noi, dal momento che il concetto a me sembra chiaro.
Che io percepisca qualcosa è un fatto certo almeno per me perchè la sperimento direttamente.
Che fuori dalla mia mente esista qualcosa, non è invece altrettanto certo.

Penso che ti possa aiutare a capirmi un esempio che tiri in ballo i sogni.

Se io questa notte sogno di visitare la Luna, non vuole dire che ho veramente visitato la Luna. Detto in altre parole la Luna che ho visitato era solo una percezione della mia mente, priva di una concreta controparte materiale.

Per poter dire quindi che qualcosa esiste al di fuori della mia mente io devo ipotizzare che sia così, dal momento che non posso esserne sicuro. Ma si tratta di una grande balzo nel vuoto, perchè si tratta di ipotizzare una forma di esistenza che ci è del tutto sconosciuta.

'ayn soph 09-03-2010 01.19.51

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81652)
Ci deve essere un equivoco tra noi, dal momento che il concetto a me sembra chiaro.
Che io percepisca qualcosa per me è un fatto sicuro perchè la sperimento direttamente.
Che fuori dalla mia mente esista qualcosa, non è altrettanto sicuro.

Penso che ti possa aiutare a capirmi un esempio che tiri in ballo i sogni.

Se io questa notte sogno di visitare la Luna, non vuole dire che ho veramente visitato la Luna. Detto in altre parole la Luna che ho visitato era solo una percezione della mia mente, priva di una concreta controparte materiale.

Per poter dire quindi che qualcosa esiste al di fuori della mia mente io devo ipotizzare che sia così, dal momento che non posso esserne sicuro. Ma si tratta di una grande bazo nel vuoto, perchè si tratta di ipotizzare una forma di esistenza che ci è del tutto sconosciuta.

Di equivoco si tratta dato che anche il sogno che tu dai per certo non essere vero, in effetti invece potrebbe avere un riscontro molto più reale della stessa realtà che percepiamo come materica.
Se entriamo nella tua ottica mettiamo in discussione tutto, non che ce lo voglia mettere tu ma diventerebbe un parallelismo possibile.

atomico 09-03-2010 01.35.23

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81653)
Di equivoco si tratta dato che anche il sogno che tu dai per certo non essere vero, in effetti invece potrebbe avere un riscontro molto più reale della stessa realtà che percepiamo come materica.
Se entriamo nella tua ottica mettiamo in discussione tutto, non che ce lo voglia mettere tu ma diventerebbe un parallelismo possibile.

Io ti ho detto che una cosa esiste perchè ne ho esperienza diretta. E questo è un criterio di esistenza, a prescindere che possa paicere o meno.
E applicando il rasoio di Occam considero inasistente tutto ciò di cui non ho esperienza diretta. E questo è un criterio di non esistenza, a prescindere che possa piacere o meno.

Ora dovresti spiegarmi perchè applicando questi criteri tu ritieni che possa essere messo in discussione tutto.

Uno 09-03-2010 02.35.28

Eccomi qui.
Potrei scrivere che se ciò che osservo nelle mie percezioni procede sempre (o almeno fin dove riesco a seguirlo) in un filo di causa ed effetto, anche quando non ho la percezione diretta delle cause di ciò che sto percependo queste cause esistono, quindi esiste qualcosa fuori dalla mia mente e/o dalla mia percezione.
A meno che non tiriamo in ballo l'inconscio, ma in quel caso apriamo altre porte e ragionamenti.

Ma potrei anche scrivere (in maniera diversa ma scrivo la stessa cosa) che se è tutto nella mia mente devo essere in grado di determinare gli eventi a piacimento non avendo regole che non posso controllare direttamente.

'ayn soph 09-03-2010 09.40.50

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81656)
Eccomi qui.
Potrei scrivere che se ciò che osservo nelle mie percezioni procede sempre (o almeno fin dove riesco a seguirlo) in un filo di causa ed effetto, anche quando non ho la percezione diretta delle cause di ciò che sto percependo queste cause esistono, quindi esiste qualcosa fuori dalla mia mente e/o dalla mia percezione.
A meno che non tiriamo in ballo l'inconscio, ma in quel caso apriamo altre porte e ragionamenti.

Ma potrei anche scrivere (in maniera diversa ma scrivo la stessa cosa) che se è tutto nella mia mente devo essere in grado di determinare gli eventi a piacimento non avendo regole che non posso controllare direttamente.

Sarebbe a dire che il Caso diventa la mia regola?

Uno 09-03-2010 11.37.45

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81658)
Sarebbe a dire che il Caso diventa la mia regola?

Se è tutto nella mia mente io sono il Caso.

atomico 09-03-2010 11.45.31

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81656)
Eccomi qui.
Potrei scrivere che se ciò che osservo nelle mie percezioni procede sempre (o almeno fin dove riesco a seguirlo) in un filo di causa ed effetto, anche quando non ho la percezione diretta delle cause di ciò che sto percependo queste cause esistono, quindi esiste qualcosa fuori dalla mia mente e/o dalla mia percezione.
A meno che non tiriamo in ballo l'inconscio, ma in quel caso apriamo altre porte e ragionamenti.

In quello che scrivi mancano dei passaggi logici, nel senso che sono impliciti e non espliciti.
Cioè tu supponi che esista davvero una relazione di causa ed effetto, e quindi che se l'effetto sono le percezioni, la causa delle essere fuori da queste percezioni.
Ma l'esistenza di una relazione di causa ed effetto è appunto una assunzione, una ipotesi, non una certezza dello stesso livello delle nostre percezioni.
Ha senso dire che SE esiste una relaizone di causa ed effetto, questa si estende in una catena infinita di cause ed effetto, come ho fatto io in precedenza, ma non si può partire dalla posizione secondo la quale tale relazione esiste.

Ne consegue che la tua conclusione non è valida.


Citazione:

Ma potrei anche scrivere (in maniera diversa ma scrivo la stessa cosa) che se è tutto nella mia mente devo essere in grado di determinare gli eventi a piacimento non avendo regole che non posso controllare direttamente.
Anche in questo caso fai una assunzione implicita che non ha lo stesso grado di certezza delle nostre percezioni.
Infatti tu ipotizzi che se una cosa avviene dentro la nostra mente dobbiamo essere in grado di controllarla a piacimento.
Ma è appunto un'assunzione, un'ipotesi che tu fai, e non una cosa certa, non perlomeno certa come sono certe le nostre percezioni.

Anche in questo caso la tua conclusione non è valida.

P.S.
La discussione comunque non verte sulla consistenza logica di una realtà costituita solo da percezioni e coscienza (dal momento che a me sembra un dato di fatto innegabile), ma sul fatto che questa deve essere considerata come l'unica conclusione scientifica possibile se interpretiamo il rasoio di Ockham nel modo più restrittivo.

'ayn soph 09-03-2010 11.58.49

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81666)
Se è tutto nella mia mente io sono il Caso.

Ah si, appunto.

'ayn soph 09-03-2010 12.07.30

Non vorrei peccare di qualche cosa ma mi sono andato a vedere la vita di Guglielmo di Ockham e credo che sarebbe la prima cosa da fare onde accingersi a commentare formule che in definitiva nascono già "crinate" all'origine (in tema di leghe).
Ora non sto a giudicare il sopra-nominato, quello lo avrà fatto già idi proprio, ma se io come francescano vengo scomunicato dal Papa un motivo ci sarà, quindi sarà bene chiederci un perché è oppure resta utile "bere" o dare tutto per buono?

Uno 09-03-2010 12.36.24

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81667)
In quello che scrivi mancano dei passaggi logici, nel senso che sono impliciti e non espliciti.
Cioè tu supponi che esista davvero una relazione di causa ed effetto, e quindi che se l'effetto sono le percezioni, la causa delle essere fuori da queste percezioni.
Ma l'esistenza di una relazione di causa ed effetto è appunto una assunzione, una ipotesi, non una certezza dello stesso livello delle nostre percezioni.
Ha senso dire che SE esiste una relaizone di causa ed effetto, questa si estende in una catena infinita di cause ed effetto, come ho fatto io in precedenza, ma non si può partire dalla posizione secondo la quale tale relazione esiste.

Ne consegue che la tua conclusione non è valida.


Aspetta, io non suppongo, io percepisco cause ed effetti fin dove posso seguire la catena. Secondo il rasoio la cosa più semplice è che queste continuino anche dove non posso seguirle visto che fin dove posso non vengono disattese.
Se pensi che cambia la costante, hai immesso un'altra variabile, o meglio hai trasformato una costante in una variabile e non segui più il rasoio.
Quote:


Anche in questo caso fai una assunzione implicita che non ha lo stesso grado di certezza delle nostre percezioni.
Infatti tu ipotizzi che se una cosa avviene dentro la nostra mente dobbiamo essere in grado di controllarla a piacimento.
Ma è appunto un'assunzione, un'ipotesi che tu fai, e non una cosa certa, non perlomeno certa come sono certe le nostre percezioni.

Anche in questo caso la tua conclusione non è valida.

P.S.
La discussione comunque non verte sulla consistenza logica di una realtà costituita solo da percezioni e coscienza (dal momento che a me sembra un dato di fatto innegabile), ma sul fatto che questa deve essere considerata come l'unica conclusione scientifica possibile se interpretiamo il rasoio di Ockham nel modo più restrittivo.
Non ho scritto che se una cosa avviene nella mia mente, ho scritto che se è tutto nella mia mente.... etc...
E' diverso, una piccola sottigliezza che cambia il senso.

"Nostra" è in più, se è come dici tu, anche tu sei un'invenzione della mia mente e sono sempre io che mi dico cose "contrarie" e se volessi potrei decidere di dirmi quello che mi va di sentire, farti tacere etc.... invece non posso, quindi o parliamo di inconscio oppure le cose sono come le ho descritte. Se parliamo di inconscio però dobbiamo rivedere il discorso sulle percezioni.

Uno 09-03-2010 12.41.56

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 81669)
Non vorrei peccare di qualche cosa ma mi sono andato a vedere la vita di Guglielmo di Ockham e credo che sarebbe la prima cosa da fare onde accingersi a commentare formule che in definitiva nascono già "crinate" all'origine (in tema di leghe).
Ora non sto a giudicare il sopra-nominato, quello lo avrà fatto già idi proprio, ma se io come francescano vengo scomunicato dal Papa un motivo ci sarà, quindi sarà bene chiederci un perché è oppure resta utile "bere" o dare tutto per buono?

C'è del vero anche nel falso, non il contrario.
Il vero può essere relativo, il falso no.

'ayn soph 09-03-2010 13.30.29

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81673)
C'è del vero anche nel falso, non il contrario.
Il vero può essere relativo, il falso no.

Diciamo che ho intuito ma devo digerire il concetto.
martello.:

centomila 09-03-2010 13.33.01

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81667)
P.S.
La discussione comunque non verte sulla consistenza logica di una realtà costituita solo da percezioni e coscienza (dal momento che a me sembra un dato di fatto innegabile)

Non concordo. Tu stai parlando della tua realtà ma.............siamo in parecchi io a formare la realtà! Fra me e te chi esiste davvero????

'ayn soph 09-03-2010 13.39.11

Giusto centomila, e aggiungo che tra l'altro è un pensiero preso da altri, magari fatto proprio ma non filtrato abbastanza.

atomico 09-03-2010 16.32.16

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81672)
Aspetta, io non suppongo, io percepisco cause ed effetti fin dove posso seguire la catena. Secondo il rasoio la cosa più semplice è che queste continuino anche dove non posso seguirle visto che fin dove posso non vengono disattese.
Se pensi che cambia la costante, hai immesso un'altra variabile, o meglio hai trasformato una costante in una variabile e non segui più il rasoio.

Secondo il rasoio la cosa più semplice è che non esistono proprio ne cause ne effetti in grado di applicarsi alle nostre percezioni, perchè rimanendo noi sempre all'interno di esse, per fare qualsiasi ipotesi che le coinvlga dall'esterno dovremmo prima fare l'ipotesi aggiuntiva che esista un qualcosa di esterno alle percezioni.
Senza tale ipotesi aggiuntiva, e quindi nel caso più semplice, come dicevo, nessuna relazione causale può essere applicata alle nostre percezioni.


Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81672)
Non ho scritto che se una cosa avviene nella mia mente, ho scritto che se è tutto nella mia mente.... etc...
E' diverso, una piccola sottigliezza che cambia il senso.

"Nostra" è in più, se è come dici tu, anche tu sei un'invenzione della mia mente e sono sempre io che mi dico cose "contrarie" e se volessi potrei decidere di dirmi quello che mi va di sentire, farti tacere etc.... invece non posso, quindi o parliamo di inconscio oppure le cose sono come le ho descritte. Se parliamo di inconscio però dobbiamo rivedere il discorso sulle percezioni.

Anche in questo caso non sono d'accordo.
Anche se esiste una sola mente, la tua mente che legge questa mia risposta, non è scritto da nessuna parte che questa sola mente debba poter controllare le sue percezioni.
Tu come unica mente puoi solo sperimentare le percezioni, e alcune ti sembrano essere coerenti con le percezioni che caratterizzano la tua volontà, altre invece non lo sono. Tutto qui.
Il fatto che tu ti appoggi su presupposti che non sono affatto richiesti, ma costituiscono assunzioni in più, si evince dal fatto che parli di inconscio.
Infatti tu ipotizzi che l'incoscio è quella parte della mente che fa avvenir ele cose su un piano che esula quello della nostra volontà.
Ma è un'assunzione aggiuntiva del tutto ingiustificata nelle ipotesi di questa discussione.

atomico 09-03-2010 16.35.42

Citazione:

Originalmente inviato da centomila (Messaggio 81677)
Non concordo. Tu stai parlando della tua realtà ma.............siamo in parecchi io a formare la realtà! Fra me e te chi esiste davvero????

Secondo il discorso che sto facendo, è un'ipotesi aggiuntiva che esistano altre menti oltre la propria.
Quindi non esiste la questione di quale mente sia veramente esistente, visto che ce n'è solo una (che tu DEVI considerare essere la tua).

Se si fa l'assunzione ulteriore (di cui si potrebbe fare a meno seguendo in modo restrittivo il rasoio di ockham) che esistano più menti, anche in questo caso la questione non si pone. Perchè essendoci più menti non ha alcun senso chiederci quale mente esiste veramente.

'ayn soph 09-03-2010 16.43.50

Mi arrendo di fronte all'evidenza della percezione nonché della coscienza.
Il motivo è insito nell'affermazione stessa,
Amen

Uno 09-03-2010 17.19.52

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81696)
Secondo il rasoio la cosa più semplice è che non esistono proprio ne cause ne effetti in grado di applicarsi alle nostre percezioni, perchè rimanendo noi sempre all'interno di esse, per fare qualsiasi ipotesi che le coinvlga dall'esterno dovremmo prima fare l'ipotesi aggiuntiva che esista un qualcosa di esterno alle percezioni.
Senza tale ipotesi aggiuntiva, e quindi nel caso più semplice, come dicevo, nessuna relazione causale può essere applicata alle nostre percezioni.

Eh no. Non secondo il rasoio, secondo il tuo pensiero. Tu hai deciso che le percezioni sono limitate a ciò che tu puoi sperimentare, ricordare etc...
Spero siamo d'accordo che le percezioni avvengono attraverso i sensi, fossero pure sensi immaginati e non reali, non concreti.
Se si, io vedo un albero che perde un ramo, il ramo che diventa un mobile, il mobile che diventa vecchio e va a finire nel caminetto.
Vedo anche altri alberi che nascono e crescono etc...
Secondo il rasoio è più semplice pensare che anche quel pezzo di legno che sto bruciando di cui ho potuto seguire il percorso fino ad un certo punto è nato, cresciuto etc...
Se tu immagini che quel singolo legno/albero ha un'altro percorso, diverso dagli altri, stai aggiungendo pezzi e non stai seguendo il rasoio.
Giusto per fare un esempio concreto.
Quote:


Anche in questo caso non sono d'accordo.
Anche se esiste una sola mente, la tua mente che legge questa mia risposta, non è scritto da nessuna parte che questa sola mente debba poter controllare le sue percezioni.
Tu come unica mente puoi solo sperimentare le percezioni, e alcune ti sembrano essere coerenti con le percezioni che caratterizzano la tua volontà, altre invece non lo sono. Tutto qui.
Il fatto che tu ti appoggi su presupposti che non sono affatto richiesti, ma costituiscono assunzioni in più, si evince dal fatto che parli di inconscio.
Infatti tu ipotizzi che l'incoscio è quella parte della mente che fa avvenir ele cose su un piano che esula quello della nostra volontà.
Ma è un'assunzione aggiuntiva del tutto ingiustificata nelle ipotesi di questa discussione.
Beh se è tutto sotto l'influenza della mia volontà io devo poter decidere cosa tu mi dirai al prossimo post, altrimenti c'è qualcosa che esula dalla mia volontà, il rasoio sarebbe d'accordissimo con me seppur anche esso sarebbe una mia invenzione mentale.

ma riprendo questo punto in particolare:
Citazione:

Tu come unica mente puoi solo sperimentare le percezioni, e alcune ti sembrano essere coerenti con le percezioni che caratterizzano la tua volontà, altre invece non lo sono
Mi sembrano? Ma come, il rigoroso metodo scientifico stretto dove lo mandiamo adesso in pensione?
Dobbiamo rivedere qualcosa sulla tesi da te enunciata.

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O.t. Atomico, sono diretto nello scrivere, ma sappi che non c'è nessuna ostilità o simile nei tuoi confronti, chiarisco perchè so come viene percepito il mio modo di essere da alcuni :)

atomico 09-03-2010 17.42.31

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81705)
Eh no. Non secondo il rasoio, secondo il tuo pensiero. Tu hai deciso che le percezioni sono limitate a ciò che tu puoi sperimentare, ricordare etc...
Spero siamo d'accordo che le percezioni avvengono attraverso i sensi, fossero pure sensi immaginati e non reali, non concreti.
Se si, io vedo un albero che perde un ramo, il ramo che diventa un mobile, il mobile che diventa vecchio e va a finire nel caminetto.
Vedo anche altri alberi che nascono e crescono etc...
Secondo il rasoio è più semplice pensare che anche quel pezzo di legno che sto bruciando di cui ho potuto seguire il percorso fino ad un certo punto è nato, cresciuto etc...
Se tu immagini che quel singolo legno/albero ha un'altro percorso, diverso dagli altri, stai aggiungendo pezzi e non stai seguendo il rasoio.
Giusto per fare un esempio concreto.

Non riesco a capire se tu stai cercando solo di difendere le tue tesi di partenza o non riesci ad afferrare il mio discorso (perchè magari non sono chiaro io).

Ora provo in questo modo. Supponiamo che io stia sognando.
Ebbene: nulla di quello che accade all'interno del sogno può dimostrare che esiste qualcosa all'esterno del sogno stesso.
Quindi se c'è un principio di causa ed effetto che vedo agire all'interno del sogno, questo si riferisce e si applica solo al contenuto del sogno.
Lo stesso vale per la realtà da svegli.
Io posso vedere un principio causa effetto nel contenuto delle mie percezioni, ma tutti i contenuti delle percezioni sono interni alle mie percezioni, e giammai possono dire qualcosa oltre le stesse percezioni.
IL PUNTO è che per poter dire che alla mia percezione di un albero corrisponde un albero al di fuori della mia mente, io devo fare un salto nel vuoto, un vero e proprio atto di fede sull'esistenza di qualcosa che non sia una mia percezione.

Se non faccio assunzioni, e quindi mi tengo nel caso più semplice, esistono solo percezioni e coscienza.

P.S.
La cosa buffa è che il tuo discorso non regge neppure all'interno delle percezioni, perchè richiede altre ipotesi aggiuntive, come quella ad esempio che i contenuti delle percezioni siano coerenti tra loro. Ma che i contenuti siano coerenti o meno non lo puoi prendere come presupposto, ma devi cercare di verificarlo induttivamente, e quindi ciò ti richiederebbe un tempo infinito.


Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81705)
Beh se è tutto sotto l'influenza della mia volontà io devo poter decidere cosa tu mi dirai al prossimo post, altrimenti c'è qualcosa che esula dalla mia volontà, il rasoio sarebbe d'accordissimo con me seppur anche esso sarebbe una mia invenzione mentale.

Vedo che continui a fare ipotesi aggiuntive del tutto estranee al contesto che ho definito.
Perchè mai tu dici che è tutto sotto la tua volontà?
Tu percepisci tutte le esperienze che compongono la tua vita, alcune le realizzi con la tua volontà (ad esempio quando decidi di immaginar equalcosa), altre ti si presentano ai sensi.
Ma questo non significa che quelle che ti si presentano dai sensi siano originate da qualcosa di esterno alle percezioni.
E' solo una assunzione che tu fai, che è aggiuntiva.


Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81705)

O.t. Atomico, sono diretto nello scrivere, ma sappi che non c'è nessuna ostilità o simile nei tuoi confronti, chiarisco perchè so come viene percepito il mio modo di essere da alcuni :)

Figurati, è un problema con cui mi scontro spesso anch'io.
Infatti sto cercando di limitare al massimo le mie considerazioni per non offendere l'ego di chi ha deciso di spendere parte del suo tempo per seguire il mio discorso.
Però mi viene il dubbio che le nsotre comunicazioni stiano diventando cicliche nel senso che stiamo instaurando una catena di botta e risposta in cui ripetiamo sempre le stesse cose.
Quindi se le tue prossime repliche non evidenziaranno elementi nuovi, mi vedrò costretto a cambiare sistema. Niente paura, non sono armato.

Uno 09-03-2010 18.40.50

Su una cosa siamo d'accordissimo al 100%
Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81706)
che stiamo instaurando una catena di botta e risposta in cui ripetiamo sempre le stesse cose

Il che non avrebbe senso, ed infatti non è la mia intenzione, se questo accadrà mollerò.

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81706)
Non riesco a capire se tu stai cercando solo di difendere le tue tesi di partenza o non riesci ad afferrare il mio discorso (perchè magari non sono chiaro io).


Io non avevo nessuna tesi di partenza, o meglio non l'ho neanche tirata fuori è ovvio che ho il mio punto di vista, ti stavo semplicemente reggendo il gioco di una sorta di contesto filosofico.
Se non c'è confronto diventerebbe evangelizzazione e non credo che sia quello a cui miri. Il fatto che abbia usato la parola gioco o non abbia espresso il mio reale punto di vista e mi sia limitato a confutare la tua tesi non significa che mi stia inventando delle cose, ciò che ho scritto ha un senso anche se non sono in grado di fartelo vedere.
Quote:


Ora provo in questo modo. Supponiamo che io stia sognando.
Ebbene: nulla di quello che accade all'interno del sogno può dimostrare che esiste qualcosa all'esterno del sogno stesso.


Torniamo sempre li, se non c'è nulla fuori, tutto ciò che c'è è sotto il mio controllo, non c'è scampo

Quote:

Quindi se c'è un principio di causa ed effetto che vedo agire all'interno del sogno, questo si riferisce e si applica solo al contenuto del sogno.
Va bene, ma se è così io posso alterare questa catena


Adesso ci provo io diversamente.

Sono nel deserto, dove mi giro mi giro a perdita d'occhio non vedo confini, non vedo anima viva, non vedo null'altro che me.
Fin qui sono matematicamente l'unica cosa esistente (se escludiamo la sabbia, ma fai uno sforzo per seguire la metafora) e nessuno potrà mai dire il contrario.
Ad un certo punto passa un uccello, lo percepisco con la vista.
L'uccello non lo sto aggiungendo alla tua tesi, tu parli di percezioni e se percepisci ci deve essere qualcosa da percepire, nella mia metafora è un uccello per comodità, ma potrebbe essere una nuvola, una carovana etc...

Se prima questo uccello non c'era e dopo magari passa e sparisce deve esserci qualcosa oltre ciò che percepisco, che io lo sappia o meno, che io ne sia cosciente o meno.

In estrema sintesi posso dirti (portando argomento "nuovo") che non esiste percezione se non c'è movimento e non esiste movimento se non ci sono almeno due termini di paragone.


Ci ho provato... in ogni caso sarà un successo, perchè è comunque un dialogo :)

Ray 09-03-2010 18.57.28

Ma il rasoio, se non erro, prevede la soluzione più semplice ma che spieghi/comprenda tutto di quella cosa che si vuole spiegare... se qualcosa confuta la spiegazione è necessario complicarla.

Ora, le percezioni si danno, credo non si possa discutere che io le subisco. Se non esistesse un altro-da-me che le genera o che ne è in qualche modo co-responsabile, allora sono io che, oltre a subirle, le anche produco.
Ma io non sono consapevole di farlo, non percepisco questa produzione, non ne ho coscienza. Quindi c'è qualcos'altro oltre a percezione e coscienza (Uno aveva tirato fuori l'inconscio che è una spiegazione possibile a questo).

atomico 09-03-2010 19.14.12

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81713)
Ma il rasoio, se non erro, prevede la soluzione più semplice ma che spieghi/comprenda tutto di quella cosa che si vuole spiegare... se qualcosa confuta la spiegazione è necessario complicarla.

Sono d'accordo che si possa interpretare il rasio di Ockham come il fatto che venga presa in considerazione l'ipotesi meno impegnativa a parita di spiegazione.

Nel caso in esame se la domanda fosse quella di spiegare il funzionamento della realtà, non potremo fermarci a dire che esistono solo percezioni e coscienza, non perchè ciò non possa essere di per sè una cosa vera, ma perchè da essa non si trae alcun funzionamento.

Tuttavia il discorso che ho presentato non ha la finalità di spiegare il comprotamento della realtà, ma capire che cosa sia.
E a questo scopo va bene dire che è percezione + coscienza.


Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81713)
Ora, le percezioni si danno, credo non si possa discutere che io le subisco. Se non esistesse un altro-da-me che le genera o che ne è in qualche modo co-responsabile, allora sono io che, oltre a subirle, le anche produco.
Ma io non sono consapevole di farlo, non percepisco questa produzione, non ne ho coscienza. Quindi c'è qualcos'altro oltre a percezione e coscienza (Uno aveva tirato fuori l'inconscio che è una spiegazione possibile a questo).

Ora stai facendo considerazioni che implicano ulteriori assunzioni non richieste ne necessarie.

Sulla base di quale dato affermi che io debba essere per forza consapevole delle percezioni che produco?
Oppure sulla base di quale dato affermi che le percezioni non possano semplicemente esistere senza che alcuno le produca?

Capisci, i dati da cui puoi trarre quelle indicazioni li ottieni solo nel momento in cui ipotizzi che esista veramente una realtà esterna alle percezioni, ma ripeto che questo è un balzo nel vuoto, un assunto nient'affatto necessario per spiegare come è fatta la realtà.

atomico 09-03-2010 19.21.36

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 81711)
Torniamo sempre li, se non c'è nulla fuori, tutto ciò che c'è è sotto il mio controllo, non c'è scampo

Penso che sia questo il punto che dobbiamo chiarire noi due.
Allora io sostengo che il fatto che ci sia qualcosa fuori la mia mente o non ci sia, non ha alcuna implicazione sull'avere o meno il controllo delle percezione.
Giustifico questa posizione affermando ad esempio che il concetto di avere il controllo delle percezioni è un concetto che può avere senso dopo che io ho ipotizzato che esista una realtà esterna, ma nel mio discorso dobbiamo rimanere a quello che si può dire a prescindere che esista davvero una realtà esterna.

Ora tu mi devi giustificare perchè secondo te se non c'è nulla fuori, le percezioni devono essere per forza sotto il mio controllo.
E devi giustificarlo senza usare ragionamenti o concetti che implichino l'esistenza di un mondo esterno alla mente che percepisce.

Il punto è semplice: non si può usare alcun concetto che è possibile acquisire solo dopo aver ipotizzato che esista una realtà esterna, per poter dimsotrare che esiste una realtà esterna.
Tale dimostrazione deve essere fatta nell'ipotesi che esista solo la realtà interna (fatto di percezioni e coscienza), dimostrando come ciò crei una contraddizione.

Uno 09-03-2010 19.37.12

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81718)

Ora tu mi devi giustificare perchè secondo te se non c'è nulla fuori, le percezioni devono essere per forza sotto il mio controllo.
E devi giustificarlo senza usare ragionamenti o concetti che implichino l'esistenza di un mondo esterno alla mente che percepisce.

Ma hai letto sopra? E' tutto il contrario, io ho sempre scritto che se è tutto nella mia mente (cioè non c'è altro) le cose stanno così. Da dove esce il mondo esterno?

Hai saltato la cosuccia delle percezioni, del movimento, del fatto che servono almeno due termini di paragone per il movimento.
Avevo provato a mettere qualcosa di nuovo...
Ci stai pensando? Ok aspetto

Ray 09-03-2010 20.05.53

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81716)
Sulla base di quale dato affermi che io debba essere per forza consapevole delle percezioni che produco?
Oppure sulla base di quale dato affermi che le percezioni non possano semplicemente esistere senza che alcuno le produca?

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81605)
In pratica se ci atteniamo a una procedimento scientifico altamente restrittivo e rigoroso, arriviamo a concludere che la realtà è costituita solo da coscienza e percezione.

Lo dici tu. Realtà e coscienza uniche componenti della realtà. Dal che tutto ciò che è reale deve stare in questi due "contenitori". Ma io non percepisco nè sono cosciente del prodursi delle percezioni, che però subisco. Quindi manca un pezzo a sta realtà.

stella 09-03-2010 21.39.12

Citazione:

Originalmente inviato da atomico (Messaggio 81718)
Allora io sostengo che il fatto che ci sia qualcosa fuori la mia mente o non ci sia, non ha alcuna implicazione sull'avere o meno il controllo delle percezione.
Giustifico questa posizione affermando ad esempio che il concetto di avere il controllo delle percezioni è un concetto che può avere senso dopo che io ho ipotizzato che esista una realtà esterna, ma nel mio discorso dobbiamo rimanere a quello che si può dire a prescindere che esista davvero una realtà esterna.

Quindi, secondo il tuo ragionamento, reali sono le tue percezioni e la tua coscienza, a prescindere che esista qualcosa esterno da te.
Tutto quello che viene filtrato dalle tue percezioni è reale perchè ne hai coscenza.
Chiaramente questo è un punto di vista soggettivo di ogni persona, ed implica il fatto che se io cesso di esistere e di percepire e di avere coscienza nulla esiste più, almeno dal mio punto di vista soggettivo.
Quindi secondo il rasoio, se ho capito bene, esiste tutto ciò di cui ho coscienza.

atomico 09-03-2010 21.58.12

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 81721)
Ma io non percepisco nè sono cosciente del prodursi delle percezioni, che però subisco. Quindi manca un pezzo a sta realtà.

Ho capito che secondo te se non siamo coscenti di produrre le percezioni, significa che le produce qualco'saltro.
Ma sto ancora aspettanto che mi spieghi perchè secondo te deve esserci questo qualcos'altro.

Giusto per fare un esempio: alcuni scienziati e alcuni filosofi dicono che l'universo non è mai venuto in esistenza ma è sempre stato. Perchè secondo te le percezioni non possono essere sempre state, senza che nessuno le producesse?

Qui non è importante sapere se qualcuno le produce o no, ma sapere dove è scritto che ci deve per forza essere qualcuno che le produce. Mi devi dare questa spiegazione, senno capisci che dove manca un pezzo è proprio al tuo discorso.


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