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Queste "tendenze" che citi generalmente sono quelle che parlano di abbattere e condannare l'ego.
Purtroppo questo rendersi nemico una parte di noi porta molto lontano a mio avviso da un completo Innamorameno di Noi stessi. Per cui si amerà sempre la via più di Noi stessi. Pensando invece di fare il contrario. Dove Noi nn saremo mai tanto completi da abbandonare la via ed accogliere i suoi frutti. |
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Mi domando come possiamo essere gli artefici di eventi che subiamo, di cui non siamo volontari artefici, coscienti artefici almeno un pò .. quel pò a cui possiamo risalire. Venire accusati ingiustamente, ad esempio, di cose che nemmeno abbiamo mai pensato. Il nostro Essere convibra con tutto ciò che ci serve a crescere e aumentare la vibrazione ed evidentemente riesce a trovarsi nel posto giusto al momento giusto, anche quando cadiamo dalle nuvole. Riuscire ad accettare questo, riuscire a rendersi coscienti di questo vorrebbe dire smettere di sentirsi in diritto di essere vittime, significa acquisire la propria responsabilità nel gioco. Certo se si è vittima di un'ingiustizia lo si è di certo, ma il senso è di non Essere vittime ma di accettare una esperienza. Non vorrei fare un discorso di accettazione incondizionata, anzi.. ma di comprensione. Le molte cose imparate anche senza scopo serviranno poi.. anche ciò che non capiamo presto o tardi tornerà. Probabilmente le cose si ripetono non solo perchè dobbiamo imparare e migliorare, ma anche per prepararci a qualcosa che nel potenziale può accadere. Se non siamo pronti non accadrà e l'allenamento proseguirà. |
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Stasera mi è capitato di rileggere un pezzetto sempre tratto da un libro di Castaneda , che vorrei condividere e che trovo molto bello : Citazione:
Credo che si possano percorrere anche altre strade, ma se si trova la Via del cuore, diventa l'unica possibile, anche quando ce ne dimentichiamo. |
Non ho mai letto per intero un libro di Castaneda però mi ritrovo a pensare alla magia di alcune cose che magari hanno anche spiegazioni scientifiche ma per la mente limitata come la mia sono magia.
Mi riferisco all'invisibile e a peyote che lo rendeva una possibilità vivibile. Detto questo, bisogna individuare cosa è per lui la via del cuore. Ho letto un po' qui e un po' là un sunto del libro e mi pare di capire che lui dice di farsi sempre la domanda: questa via ha cuore? E poi dice che tutte le vie sono uguali etc arrivando a dire che se una via è quella giusta ed ha cuore ce ne si accorge e chi accorgendosi che è quella sbagliata e continua a percorrerla può anche andare in contro alla morte. Beh molto in sintesi ho trovato questa bellissima frase: "Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce." Blaise Pascal Il suggerimento di formulare sempre prima di intraprendere qualunque via quella domanda mi ha riportato alla mente il discorso che abbiamo fatto altrove sull'Angelo Custode, Tradizione a noi più vicina. Una volta lanciata la domanda se si resta in ascolto la risposta arriva il nostro Angelo Custode ce la porta sempre. Ecco trovo in questo senso un collegamento. :) |
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Per carità, uno un'idea, una simpatia o antipatia etc... se la può fare anche solo guardando la copertina di un libro ma è una nostra idea/sentimento. |
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Se percorrendola si crea quell'apertura solo attraverso la quale è possibile crescere allora ha un cuore. Apertura che vuol dire capacità di accogleire tutto con onestà interiore, con sincertià. Apertura che vuol dire umiltà. La via del Cuore per me è quella che ti consente di sentire il mondo e non più pensarlo a parole. Non lo so cosa intendesse Don Juan, ma per me è la via che ti muove la comprensione delle cose e non è possibile comprendere nulla se non ci si mette il Cuore.... o tutto noi stessi... o l'anima... |
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