leggi naturali
E' un post che parte da un'esperienza personale quindi lo metto qui.
Ieri sera abbiamo raccolto sotto in garage due passerotti caduti dal nido, Piccoletti che belli che erano, ho convinto i bimbi a lasciarli la fino a sera sperando che la mamma riuscisse comunque a nutrirli e, sinceramente, che loro se ne dimenticassero ma ovviamente non è andata così. Portati in casa il più piccolino ha ceduto dopo un paio d'ore mentre il secondo era più vivace. Sono riuscita a fargli bere un cips di acqua e lo abbiamo messo in una scatola forata. Pensavo di trovarlo stecchito stamattina invece era a spasso per il davanzale icon_mrgr: Adesso è in mezzo all'erba del giardino (è caduto giù e non si fà prendere) e mi stò crogiolando nell'illusione che riesca per qualche miracolo a sopravvivere (ho visto un passerotto adulto vicino prima) La verità è che avremmo semoplicemente dovuto lasciare che la natura seguisse il suo corso, anche se crudele, perchè mentre l'altro ha agonizzato un'ora facendomi star male a questo probabilmente abbiamo solo allungato l'odissea. Ma come lasciarli per terra sapendo che sarebbero stati cena per gatti? Di fatto mi son presa una responsabilità quando li ho presi su e mi stò ciucciando le conseguenze adesso. Questo mi ha fatto venire in mente un film molto belle che ho visto "La custode di mia sorella" dove una bimba racconta di essere stata creata in provetta per poter aiutare la sorella maggiore affetta di leucemia. Per tutta la vita aveva fatto prelievi ecc ed erano arrivati al punto in cui doveva donare un rene per salvarla da morte certa. (ai genitori la nascita di questa bimba "programmata" coi geni giusti era stata consigliata per prelevare delle cellule dal cordone prevedendo guarigione). Di fatto la ragazzina trascina i genitori in tribunale per avere l'emancipazione medica, ossia poter decidere se fare o meno il trapianto. La storia è gestita molto bene e non è smelensa e ci lascia a riflettere su una questione importante (molto più importante dei passerotti ma alla fin fine secondo me il principio è lo stesso) Possiamo interferire a vari livelli con le leggi naturali, possiamo modificarle o plagiarle per un certo verso a nostro piacimento. Ma le conseguenze siamo in grado di gestirle? Perchè io ho l'impressione che le conseguenze siano di gran lunga più pesanti del decorso naturale dei fatti. Il mio passerotto morirà probabilmente senza che lo veda e potrò illudermi che la mamma lo abbia nutrito a terra e che poi sia violato via ma quella ragazzina nata per salvare sua sorella è un tipo di plagio che di primo acchito pare quasi naturale. La prima accusa che le viene mosso è "ma vuoi davvero lasciar morire tua sorella?" mentre lei invece sostiene che a nessuno importa delle conseguenze di quell'intervento sulla sua di vita. Il film trova un equilibrio naturale che vi lascio scoprire icon_mrgr: ma continuo a chiedermi se siamo davvero così capaci di gestire determinati sconvolgomenti. |
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Vorrei fare però una considerazione sui passerotti. Tu sei passata per caso :@@ dove c'erano due passerotti caduti da un nido. In fretta e furia hai fatto una scelta. E ti sei ciucciata le conseguenze della tua scelta. Non so cosa vuoi dire con legge naturale, sulla sua strada sei passata tu, poteva passare un veterinario, ma è come se questa cosa riguardasse te e loro. Non saprei che altro dire. Ah si quando è accaduto a me quattro anni fa l'ho raccolto e poi non sapevo cosa fare ed è morto, era caduto dal mio albero, ho fatto una serie di cose ed è morto mi sono sentita inutile impotente etc Tutte cosette che probabilmente dovevo osservare da vicino :) Ma se tu avessi fatto un'altra scelta, ovvero quella che ventili, e li avessi lasciati là....forse a morire, forse no, chi lo sà? Credo avresti avuto altre conseguenze. Magari saresti stata tutta la notte a pensare agli uccellini sentendoti in colpa per non aver fatto niente... Insomma credo che quando sulla nostra strada si annuncia una scelta la si fa punto. Quella è la cosa migliore che potevamo fare, visto che abbiamo fatta quella, portarla a fondo sino e come possiamo al meglio è ciò che ci spetta. Altro? Non credo sia per noi. |
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Come ha detto bene Griselda, tu fai parte delle leggi naturali, quindi anche tu fai parte del mondo dei passerotti: eri una delle cose che potevano capitare loro, così come i passerotti erano una delle cose che potevano capitare a te. Nel Budo (la tradizione legata ai samurai) si dice che se salvi la vita a qualcuno poi ne sei responsabile... in qualche modo è vero, perchè la nostra vita si intreccia con la sua, anche se si potrebbe dire che se gli salvi la vita erano già intrecciate. Comunque, se ti è capitata sta cosa, ti serve. |
La questione dei passerotti penso mi abbia insegnato un pò a lasciar andare, tendenziualmente per me esistono solo gli estremi. Salvarli o lasciarli là. In realtà mi rendo sempre più conto che operata una scelta esistono poi situazioni intermedie o per meglio dire successive nuove scelte.
Stamattina ho dovuto scegliere, ad esempio, se riportarlo sul davanzale o lasciarlo in giardino. Lasciandolo là ho lasciato che si aprisse la possibilità che la mamma lo cercassse di nuovo (ce n'erano 7-8 che banchettavano nel giardino a fianco) e allo stesso modo ho rimesso la questione nelle mani della sopravvivenza. Non so se si capisce. Il post comunque era un modo un pò goffo di mettere il naso nelle questioni "naturali". I passerotti dovevano far fronte alla legge naturale della soravvivenza, la bambina del film era di fronte alla stessa legge ma nel caso di una malattia grave. In entrambi i casi gli esseri umani hanno operato un cambiamento nel corso diciamo naturale delle cose. Io coi passerotti li ho spostati e presi in casa (tenendo conto del fattore inesperfienza, se fossero stati micetti o cagnolini avrei saputo salvarli mentre con dei passeri non sapevo che fare. Non so se si percepisce la forzatura come la percepiaco io), nel caso della raghazzina malatta interviene una "creazione" programmata di una sorella, una sorta di ricambio, per bloccare la malattia. Nel caso dei passerotti solo per uno c'è stata una notte guadagnata mentre nel caso della ragazza malata complicazioni varie hanno portato comunque a una fine (ops ho svelato il finale icon_mrgr: ).Il modificare certi percorsi ha portato delle conseguenze minime a me e decisamente più complesse alla famiglia delle due sorelle. Alla fine, stringi stringi, la domanda è sempre la stessa. Modificare il corso degli eventi comporta inevitabilmente delle conseguenze. Siamo davvero in grado di manipolare gli eventi e poi gestirne le conseguenze? I passerotti sono poca cosa ma creare una bimba per salvarne un'altra e pretenderne il costante sacrificio a favore della sorella malata è giusto? E se questa si ribella trovandosi di fronte alla scelta me stessa -vita di mia sorella possiamo davvero biasimarla? leggo.gif |
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Ho letto un libro di un giapponese su un argomento simile, intitolato "Non lasciarmi" di Kazuo Ishiguro, e mi ha lasciato un senso di profonda tristezza pensare che l'umanità possa arrivare a tanto nel suo grande egoismo! Per quanto riguarda il passerotto hai fatto del tuo meglio, non sei intervenuta in modo massiccio, hai cercato solo di aiutarlo, non hai modificato niente nell'equilibrio del mondo animale, ti sei un po' sostituita alla sua madre naturale...hai fatto la passerotta!icon_mrgr: Mi è capitato molte volte di portare soccorso a qualche piccolo animaletto in difficoltà e se riuscivo a salvarli ero davvero felice, basta poco per soccorrerli, basta solo ripararli dai predatori, poi ce la dovrebbero fare da soli!abbraccio: |
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Il commercio di organi è una piaga dell'umanità, ed terribilmente reale. Nei paesi del terzo mondo (e non) spariscono persone a causa di questo commercio. Non è poi così lontana la possibilità di creare in provetta un'essere umano allo scopo di poter aiutare la sorella maggiore affetta di leucemia. Già oggi è tecnicamente possibile, l'ingegneria genetica permette di programmare determinatre caratteristiche del nascituro; quello che non è ancora (forse) stato infranto è il diaframma morale, quella soglia oltre la quale è lecito andare.
Certo, si tratta della trama di un libro che è poi stato trasposto in un film. Ma come ho detto, non ritengo questa ipotesi così remota dalla realtà. |
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